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Al di là di ogni posizione in campo, tutte quante degne di ascolto, favorevole o contraria al progetto, prima di entrare nel merito di variazioni vere o presunte, viene da domandarsi se:
(1) è vero che il progetto originario sia destinato a subire un ridimensionamento, vanificando in parte la bontà del progetto?
(2) Ci sono forse spinte lobbistiche, che approfittando dell'esistenza del "comitato-contro" (sarebbe un alibi veramente squallido), stanno lavorando sott'acqua per realizzare altrove, in zone più compiacenti alle proprie clientele, le stesse cose o parte di esse espropriando la Zona 6?
Il Presidente Penati, invece di lasciare intendere più o meno sibillinamente (a seconda delle contrastanti interpretazioni di parte emerse) che la CCIAA di Milano è libera di fare ciò che vuole, ci deve dire se:
(3) esiste un Responsabile unico del Progetto complessivo, e se una parte degli interessati, una volta che lo stesso progetto è stato approvato, può fare bellamente marcia indietro andando ad incrinare la validità dello stesso e degli investimenti pubblici bloccati a tale scopo?
Mi auguro che non ci si debba trovare di fronte a dilettantismo amministrativo.
In ultimo mi domando se:
(4) il Comune di Milano, in questa situazione (se si conferma tale è tutta irrazionale), intende fare da "comparsa" o se intende dare un indirizzo preciso, essendo il parere dello stesso quantomeno di primaria importanza?
Enrico Vigo
In risposta al messaggio di Giovanni Tucci inserito il 22 Gen 2007 - 12:12