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a quanto risulta, l’incarico dirigenziale “di che trattasi” (per dirla in pomposo burocratese!) è stato conferito motivando la scelta con la formazione culturale, l’esperienza professionale e dirigenziale del soggetto incaricato, che risulterebbe quindi la “best choice” per i programmi da realizzare nella Direzione Centrale Famiglia, Scuola e Politiche Sociali, nonché per la posizione dirigenziale di responsabilità del Settore Servizi per Fasce Deboli.
Sono i fatti che contano, non le parole, sacrosanta verità… e lei potrà, per verificare la consistenza dei provvedimenti realizzati da questo dirigente, esercitare il diritto di accesso agli atti (determinazioni dirigenziali) presso la stessa Direzione Centrale e di Settore, ai sensi della Legge 241/90. E qui potremmo aprire non uno ma molti “cahiers de doléances”, perché con le recenti modifiche della L.241/90 il legislatore ha “opacizzato”, per così dire, l’idea di trasparenza della P.A.! Cito l’art. 24, comma 3, della Legge: “Non sono ammissibili istanze di accesso preordinate ad un controllo generalizzato dell'operato delle pubbliche amministrazioni.”
Ma questa è un’altra storia!
Potrà trovare sul sito del Comune di Milano il “Regolamento per il Diritto di Accesso”.
Riguardo alla mozione, se ne sta discutendo nella Commissione Consiliare Affari Istituzionali. Quando saranno disponibili i verbali delle sedute, potrò trasmetterle una copia.
Buona fortuna, e a presto!
Saluti.
Paglia.
In risposta al messaggio di Elisabetta Patti inserito il 1 Giu 2007 - 18:48