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Sig. Boari, la sua lettura del fenomeno immigrazione mi aspetterei di sentirla in un bar sport di profonda campagna in un paesino di trecento anime tutte imparentate tra loro, dove non gira aria e svolazzano solo pregiudizi dozzinali, vino bianco e colesterolo.
La invito caldamente a documentarsi sul fenomeno mondiale delle migrazioni nell'epoca dell'economia globale, le consiglio di leggere unicamente autori di "destra", tanto per non inquinare la purezza del suo pensiero, troverà comunque spunti innovativi rilevanti, che l'aiuteranno a togliersi dall'estrema arretratezza delle maleodoranti paludi del suo pensiero sull' immigrazione (le ricordo che una delegazione del Comune di Milano, capeggiata dal Vice-Sindaco Riccardo De Corato sta per ritornare da New York dopo un simposio mondiale, ne approfitti e si faccia dare ragguagli).
Fatta questa premessa, Corso Buenos Aires aspetta che la politica, e chi ha la delega ad amministrare la città, dia indirizzi, trovi soluzioni, lavori per risolvere i problemi, scaricare l'immondizia addosso a Polizia e Carabinieri è troppo comodo e scorretto.
Corso Buenos Aires rimane una lurida fetecchia su cui intervenire radicalmente in fretta con progettualità e competenza (e qui ne vedo ben poca).
Enrico N. Vigo
In risposta al messaggio di Gianluca Boari inserito il 20 Gen 2007 - 13:54