OSSERVATORIO DI MILANO
Via F.Albini 3 20139 Milano tel. O257301721
SECONDO BOLLETTINO DELL’OSSERVATORIO DI MILANO SUI DISAGI PROVOCATI
DALL’ECOPASS DA LUNEDI’ 7 GENNAIO A VENERDI’ 11 GENNAIO
I dati che vengono forniti in questo bollettino sono il risultato di
segnalazioni pervenute al centralino dell’Osservatorio di Milano
(02/57301721) oppure sono dati ricavati da indagini effettuate dall’
Osservatorio sui soggetti interessati dall’Ecopass.
Per quanto concerne l’inquinamento atmosferico non è
scientificamente
corretto fare una valutazione sugli effetti provocati dall’Ecopass,
in
quanto la variabile condizioni climatiche in un periodo breve di
applicazioni di meno di 10 giorni darebbe un risultato completamente
distorto.
Una valutazione seria secondo i tecnici dell’ARPA si potrà fare solo
a
consuntivo del mese di Gennaio.
A titolo di cronaca possiamo dire solo che la centralina di Città
Studi per il PM10 nell’ultimo dato disponibile, quello di ieri, ha
registrato 125, esattamente quello fornito nell’analogo giorno
dell’
anno passato. Quella di Verziere stranamente non è stato in funzione.
Sulla base delle dichiarazioni del Comune di Milano che parla di un
minore afflusso di auto nella zona sottoposta ad Ecopass non si può
certo affermare che tutti quelli che non entrano in centro lasciano
la
propria vettura in box. Secondo l’Osservatorio di Milano il 70% di
chi
giunge da fuori del capoluogo lombardo ed il 60% di chi abita nelle
aree periferiche di Milano che non entrano più in centro con l’auto
non
la lasciano in garage, ma arrivano fino ad una fascia di 1 Km intorno
alla zona chiusa e la parcheggiano lì prendendo poi i mezzi pubblici
o
andando a piedi. Dal primo dato che risulta all’Osservatorio le multe
per sosta abusiva intorno alla zona chiusa sono già salite del 10%.
Costoro a causa dei ripetuti giri fatti per trovare un posto dove
sostare inquinano di più che se entrassero in centro.
Per quanto riguarda le segnalazioni giunte dai lavoratori stranieri i
maggiormente colpiti sono i lavoratori ambulanti di origine
marocchina
che vanno nei tre mercati che si tengono nella zona interessata
dall’
Ecopass o hanno delle isolate bancarelle dentro quest’area. Per
costoro, visti gli esigui guadagni per i prezzi molto contenuti,
diventa gravoso pagare il ticket. Le telefonate giungono anche da
rumeni ed albanesi che svolgono attività artigianali come muratore,
fabbro, idraulico o elettricista e hanno prezzi competitivi con
conseguenti guadagni molto ridotti e un reddito complessivo che non
supera i 1500 Euro al mese. La quasi totalità dei loro furgoni è o
Euro
1 o Euro 2.
Numerose proteste sono anche arrivate da cittadini, in particolare
pensionati, che abitano in zone popolari come Corso Garibaldi e
quindi
hanno un reddito inferiore ai 1200 Euro al mese e sono costretti a
pagare una seconda tassa oltre a quella dei rifiuti.
Problemi molto significativi per i lavoratori dei tre ospedali
situati
nella zona interessata dall’Ecopass: Policlinico, 3000 dipendenti,
Fatebenfratelli, 1900 dipendenti e Gaetano Pini, 900 dipendenti. Di
questi 5800 dipendenti il 20% si reca a lavoro da zone non
facilmente
raggiungibili dai mezzi pubblici ed è fornita di auto Euro 1 o Euro 2
e
ha sempre trovato un parcheggio gratuito o semi gratuito nei giardini
interni o nelle aree limitrofe agli ospedali.
A costoro, sia infermieri che medici, non va proprio giù di pagare
una
tassa che ritengono ingiusta.
Per quanto riguarda i cinema presenti nell’area chiusa dal 2 Gennaio
ad oggi mediamente risulta una riduzione dal 10% al 20% dei biglietti
venduti.
I danni maggiori li riscontrano le categorie commerciali, soprattutto
di Via Torino, Corso di Porta Romana, Piazza Diaz, Corso di Porta
Vittoria e Corso Venezia. Le perdite più gravose si registrano nei
ristoranti e sono sul 35% in meno, seguite dai bar, 30%. Anche i
parcheggi sono in crisi con il 30% in meno di auto parcheggiate.
Minori perdite nel settore abbigliamento, articoli sportivi, articoli
per bambini e pelletteria, dove le perdite sono tra il 15% e il 25%.
Qui ancora non c’è il crollo causa i saldi che garantiscono ancora
una
certa affluenza.
Quello che affermano tutti coloro che chiamano all’Osservatorio è
che
la città si presenta in centro triste e desolata, non è certo una
bella
immagine per i turisti.
“Il quadro che emerge – ha dichiarato il Direttore
dell’Osservatorio
di Milano Massimo Todisco – è un quadro a tinte fosche e interessa
in
maniera trasversale tutti i ceti sociali: pensionati, dipendenti
pubblici e privati, semplici residenti, lavoratori stranieri, piccoli
imprenditori commerciali e artigianali”
“ Se non avremo, come prevedono i qualificati tecnici dell’ARPA che
non hanno contatti con i politici – ha proseguito Todisco – una
riduzione dell’inquinamento, che già da ora con le multe per divieto
di
sosta si sta spostando nell’area circostante, il prezzo pagato dalla
città è troppo alto, se si aggiungono anche i 20.000.000 di Euro
spesi
per le telecamere. Saranno queste le motivazioni portate dall’
Osservatorio al TAR quando si discuterà il suo ricorso nel merito”:
(Chi vuole parlare con coloro che si sono messi in contatto con l’
Osservatorio segnalando i disagi chieda all’Osservatorio stesso i
numeri di telefono, che verranno forniti per un contatto diretto con
loro)