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Chi l'avrebbe detto che le zone pedonali, cavallo di battaglia ambientalista, si sarebbero trasformate in luoghi di rappresentazione del peggio, facendo sorgere nuovi mali inguaribili. Le zone verdi sottratte all'edificazione e le zone pedonali, sottratte al traffico, spesso si trasformano in un inferno di notte in quanto occupate da bande di nottambuli, frequentatori di bar e pizzetterie che, fino a giorno, violano la privacy e il diritto alla quiete. Molte piazze e piazzette del centro storico, nonché il lungomare della città in cui vivo, sono letteralmente assalite dalla movida notturna con grossi problemi di sicurezza. Non sono da meno i parchi che richiedono sorveglianza continua anche di giorno. Vi sono piazze molto ampie, che di sera costituiscono un rischio per chi l'attraversa. Allora dobbiamo imparare dall'esperienza e avere la capacità di fare valutazioni realistiche prima di istituire le zone pedonali. Si potrebbe passare dalla padella alla brace. Classico esempio è la piazza sotto la mia abitazione che attira i nottambuli fracassoni con lo stereo a tutto volume, partite di pallone e urla da stadio nel pieno della notte. Attenzione dunque! Gli arredi devono essere tali da rendere scomoda la sosta delle bande notturne.
Isabella Guarini
In risposta al messaggio di Enrico Vigo inserito il 17 Nov 2007 - 12:33