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Il rischio, e Adele Vignola lo sa meglio da me, è che il Consiglio di Zona di lunedì si trasformi in una cerimonia liturgica in cui ciascuna delle parti presenti reciterà una litania già scritta. A costo di riproporre una vuota (e, sicuramente, ingenua) predica, vorrei sollecitare i rappresentanti della sinistra in Consiglio di Zona (di cui Adele Vignola è la capogruppo) a ricordarsi che sono i rappresentanti dei cittadini della zona stessa (tra cui ci sono anche quelli che aderiscono al Comitato, che sono tra le persone più sensibili alle necessità e istanze del bene comune), prima ancora dei rappresentanti dei partiti politici a cui fanno riferimento. Poiché noi cittadini contiamo poco o niente, e i rappresentanti del Consiglio di zona comunque piuttosto poco, quantomeno assumano il ruolo di mediatori tra chi conta di più (rappresentanti della provincia, della Camera di Commercio e del Comune) e le istanze del Comitato, tentando di ottenere una maggiore flessibilità su quello che considerano un progetto “blindato” nonché quegli impegni concreti e “contrattuali” che ritengono utili secondo quanto suggerisce la loro sensibilità politica, senza limitarsi a ripetere a pappagallo direttive imposte dall’alto. Questa ultima affermazione non ha nessun fine offensivo: è mia abitudine presupporre la buona fede, ma mi si conceda anche qualche diffidenza.
Quanto a noi, continuiamo a ritenere il progetto del Polo non come un “orrore”, ma comunque come un grosso sbaglio, un’occasione perduta per fare di più e di meglio, uno spreco di denaro pubblico. Se si vuole fare davvero un Polo dell’Innovazione e dell’Eccellenza, la collocazione in via Soderini non ha senso: sia perché si va a disarticolare e smembrare un tessuto di realtà socio assistenziali che si è stratificato nel tempo, sia perché manca il vivo e vivace rapporto diretto con le realtà industriali, universitarie e della ricerca che è logico e possibile trovare altrove (un esempio a caso? la Bovisa, dove un parallelo Polo è già da anni una realtà e ha importanti programmi di espansione. Ma non è il solo). Se invece il reale obiettivo, celato dai soliti paroloni, è concentrare gli Assessorati provinciali nella nostra zona, per pagare altrove meno affitti o per dismettere immobili di proprietà, guadagnando, nessuna obiezione: l’area Vigorelli è super-sufficiente alle loro necessità.
In risposta al messaggio di Adele Vignola inserito il 28 Ott 2006 - 13:24