E' bastato un abile colpo di mano in un mattino invernale di inizio anno per eliminare l'apertura serale delle biblioteche comunali di Milano.
Prima del 3 gennaio scorso tutte le biblioteche comunali garantivano l'apertura fino alle 22.30 di sera, e rappresentavano un ritrovo sociale, ma anche una risorsa per lo studio di indubbia utilità.
Attualmente solo tre biblioteche (tibaldi, crescenzago e gallaratese) rimangono aperte fino alle 22, mentre le altre terminano il servizio tra le 19.30 e le 20, privando soprattutto gli universitari milanesi di una valida alternativa per dedicarsi ad attività culturali e ludiche, senza contare di adulti e anziani che approfittavano di quelle ora per una tranquilla lettura dei giornali.
Ora, capisco che con i tagli agli enti locali, magari il provvedimento si è reso necessario, penso però che se si vogliono creare spazi di aggregazione sociale, non è certo utile operare qui tagli al personale. Sarebbe già molto utile tornare all'orario delle biblioteche in vigore l'anno scorso, fatto questo si potrà anche discutere di spazi maggiormente dedicati allo svago che soprattutto nelle aree periferiche, come la 4 dove io mi candido nella lista dell'Ulivo, sono scarsi se non assenti.