Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano: CULTURA. LUNEDI’ 10 GENNAIO IL SINDACO PRESENTA LA MOSTRA “UN IMPIEGO PER CIASCUNO. OGNUNO AL SUO LAVORO. DENTRO LA CRISI, OLTRE LA CRISI” Milano, 29 dicembre 2010 – Lunedì 10 gennaio, alle ore 11, in sala dell’Orologio a Palazzo Marino (piazza Scala 2), il Sindaco Letizia Moratti e l’assessore al Bilancio Giacomo Beretta presenteranno la mostra “Un impiego per ciascuno. Ognuno al suo lavoro. Dentro la crisi, oltre la crisi", promossa dalla Fondazione per la Sussidiarietà, in collaborazione con il Comune di Milano, a cura di un gruppo di studenti di economia delle Università Bocconi e Cattolica, in programma in sala Alessi dal 10 al 16 gennaio. Interverranno: Giorgio Vittadini, Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà Lorenzo Ornaghi, Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Miro Fiordi, Direttore Generale del Credito Valtellinese La mostra, a ingresso libero, sarà aperta dalle ore 9.30 alle 19.30. P.S. Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano: Palazzo Marino Fino al 16 gennaio sarà visibile l’esposizione: “Un impiego per ciascuno, ognuno al suo lavoro. Dentro la crisi, oltre la crisi”. La mostra è stata presentata dal Sindaco Letizia Moratti e dall’assessore al Bilancio Beretta. Tra gli intervenuti Giorgio Vittadini, Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, Lorenzo Ornaghi, Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Miro Fiordi, Amministratore delegato del Credito Valtellinese, Massimo Ponzellini, Presidente della Banca Popolare di Milano ![]() Milano, 10 gennaio 2011 – Una mostra per approfondire cause ed effetti della crisi economica. Palazzo Marino ospita dal 10 al 16 gennaio 2011 l’esposizione, già allestita quest’estate al Meeting per l’Amicizia fra i popoli di Rimini: “Un impiego per ciascuno, ognuno al suo lavoro. Dentro la crisi, oltre la crisi”. La mostra è stata presentata alla stampa oggi, in Sala dell’Orologio a Palazzo Marino, dal Sindaco Letizia Moratti e dall’assessore al Bilancio Giacomo Beretta. Tra gli intervenuti Giorgio Vittadini, Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, Lorenzo Ornaghi, Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Miro Fiordi, Amministratore delegato del Credito Valtellinese, Massimo Ponzellini, Presidente della Banca Popolare di Milano. Si tratta di un percorso che cerca di far luce sul perché dello tsunami finanziario degli ultimi anni e pone al centro una diversa concezione del lavoro, che tenga conto dei desideri dell’uomo e della sua capacità di creare legami e realizzare il bene comune. Esempi virtuosi in questa direzione sono già in atto e la mostra ne vuol dare testimonianza. Promossa dalla Fondazione per la Sussidiarietà, in collaborazione con il Comune di Milano e il patrocinio dell’Assessorato al Bilancio, a cura di un gruppo di studenti di economia delle Università Bocconi e Cattolica, dei giornalisti Enrico Castelli e Gianluigi Da Rold, e di Giorgio Vittadini, l’esposizione cerca di rispondere a una serie di domande, semplici quanto importanti, per capire ciò che sta accadendo intorno a noi. E lo fa in modo a volte ironico, grazie alle vignette di Guido Clericetti e alcuni sketch del comico Paolo Cevoli. Main sponsor: Consorzio Metro 5 (Astaldi, Torno, Ansaldo Breda, Ansaldo Sts, Alstom, Atm, Metro 5). “Ho visitato la mostra quest’estate al Meeting di Rimini e ho subito pensato di ospitarla a Palazzo Marino, a Milano, cuore economico del Paese – ha spiegato il Sindaco Letizia Moratti -. L’esposizione parte dal presupposto che l’uomo non è pura risorsa economica e chi vuole ridurre la natura dell’uomo all’interno di schemi precostituiti perde il contatto con la realtà. Questa mostra, con un percorso accessibile a tutti, evidenzia i fattori in gioco nella crisi che ha colpito l’economica globale identificandone le cause e ritrovando la vera concezione del lavoro”. “L’idea – ha detto Giorgio Vittadini – è raccontare la crisi in modo che a tutti sia possibile comprenderla. Attraverso il suo percorso, la mostra mette in luce come, invece che cercare di rifugiarsi in programmi etici, sia meglio riscoprire la centralità del desiderio umano e del lavoro, perché il mondo ha più che mai bisogno di milioni di creatori, innovatori, imprenditori che possano assumere dei rischi in tutta libertà, che non è vera libertà se mette in pericolo quella degli altri”. Di crisi si sente parlare in continuazione, ma pochi hanno davvero capito cosa sia successo. Improvvisamente si è parlato di mutui subprime, di derivati, di hedge fund e sembravano qualcosa di molto lontano, come di solito è la finanza. Poi, le principali banche americane hanno iniziato ad andare in crisi e, tutto sommato, anche questo poteva interessarci poco. Ma dopo qualche tempo, le banche italiane hanno erogato sempre meno credito, alcune imprese hanno dovuto chiudere, la disoccupazione è aumentata. Cosa ha scatenato tutto questo? Come mai gente che faceva il tondino di ferro, le sedie o lavorava nel settore delle scarpe si è trovata a far sempre più fatica, in crisi e a non arrivare alla fine del mese, nonostante la qualità dei suoi prodotti? Come mai la finanza, strumento fondamentale a sostegno dell’economia reale, si è rivelata una catastrofe simile allo tsunami? Cosa è successo quando, in un processo iniziato da tempo di cui questa crisi è solo l’ultimo drammatico epilogo, le dinamiche economiche hanno rinunciato a mettere al centro le singole persone? Con la mostra “Un impiego per ciascuno, ognuno al suo lavoro. Dentro la crisi, oltre al crisi” si cerca di rispondere a questi interrogativi e, in modo particolare ci si chiede se un’economia dell’uomo e per l’uomo non debba solo tener conto dei desideri, delle aspirazioni, della creatività, ma anche valorizzare l’esigenza e la capacità di creare legami e realizzare il bene comune. Insomma, per capire la crisi e, soprattutto, per affrontarla è necessario partire da una nuova e diversa idea di lavoro.
Prima parte. Il retroscena di un collasso Seconda parte. L’impatto e i tentativi Terza parte. Quella natura che ci spinge a desiderare cose grandi |