L'Ulivo

Consiglio comunale di Milano

- nato a Milano nel 1959, fin da giovanissimo ha partecipato attivamente alla politica cittadina. Laureato in Storia dei partiti e dei movimenti politici all’Università Statale di Milano. Ha un figlio quasi maggiorenne
- consigliere nazionale dell’associazione Arciragazzi, della quale è stato presidente del Comitato milanese
- è esperto di politiche sociali, cura come responsabile e coordinatore progetti pedagogici e educativi
- ha promosso e realizzato numerose campagne e interventi che hanno coinvolto migliaia di cittadini di tutte l’età, tra cui: le iniziative “Per una città che non c’è”, le sei edizioni della “Marcia per i diritti dei bambini e dei ragazzi” in occasione della Giornata mondiale per l’infanzia, la campagna per “Un Sindaco amico”
- già interlocutore accreditato delle Terzo Settore con l’amministrazione comunale per le politiche sociali e educative della città
- ha contribuito a promuovere il percorso e le linee guida per il nuovo Assessorato per i bambini, i ragazzi e le loro famiglie, nel programma dell’Unione con Bruno Ferrante a Sindaco di Milano.
Che cosa significa porre i bambini e i ragazzi al centro di un programma politico?
1. Attivare il consiglio comunale dei ragazzi. E i consigli di zona dei ragazzi. Perché fin da bambini, si possano conoscere i propri diritti e le proprie responsabilità, attraverso la partecipazione alla gestione del territorio.
Portare il voto amministrativo a 16 anni
2. Ridurre il traffico. Per favorire la mobilità e l’autonomia dei bambini e diminuire l’inquinamento. Realizzare i percorsi casa-scuola sicuri, offrire i mezzi pubblici gratis agli under 18, promuovere l’uso della bicicletta in città con un piano di piste e percorsi ciclabili
3. Riqualificare il verde. E aumentare gli spazi per il gioco all’aperto. Play ground nelle aree pubbliche dismesse. Far sì che i parchi e le piazze siano luoghi animati tutto l’anno. Realizzare dalla fine della scuola a settembre i centri estivi nei parchi di Milano e nei boschi della Provincia
4. Sostenere la scuola pubblica. Rilanciare un sistema formativo integrato tra la scuola dell’obbligo e l’amministrazione comunale attraverso una programmazione coordinata. Va salvaguardato e sviluppato il patrimonio pedagogico ed edilizio esistente (ad es. Casa del sole, Rinnovata Pizzigoni). Le scuole come luoghi belli e accessibili tutto il giorno
5. Creare opportunità culturali. Valorizzare l’offerta culturale, realizzare spazi polivalenti per laboratori artistici e artigianali autogestiti dagli adolescenti e dai giovani. Aprire luoghi di confronto, di ascolto e di mutuo aiuto tra i ragazzi. Creare il Museo dei bambini
6. Favorire l’integrazione. Promuovere il voto amministrativo e la partecipazione dei cittadini di origine straniera nella definizione delle politiche comunali. Reintrodurre nelle mense scolastiche i piatti tipici di altri paesi, in occasione delle feste e delle ricorrenze nel mondo
7. Recuperare la memoria. La manualità e l’esperienza dei nonni a disposizione dei bambini. Attività stabili che i più giovani potranno seguire con l’aiuto di persone anziane nelle scuole materne, elementari e medie
8. Nuovi servizi comunali. Micronidi di caseggiato in collaborazione con i genitori, che potranno così disporre di maggior tempo e sostenere costi minori. Rilanciare il modello del “Tempo per le famiglie”. Investire nella formazione e valorizzare l’esperienza e le competenze socio-pedagogiche degli operatori comunali