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Giovedì, 6 Marzo, 2008 - 12:30

appello di MedLink

Io ho aderito convintamente ... chi volesse fare altrettanto sarebbe opportuno

Alessandro Rizzo

INTRECCI MEDITERRANEI

Incontro delle società civili
per la pace, la giustizia, i diritti, la democrazia
Siamo organizzazioni e reti della società civile italiana impegnate contro la guerra e il colonialismo, per la pace, la democrazia, i diritti, la giustizia, la convivenza, la libertà.
Avvertiamo il bisogno di rilanciare il confronto e il lavoro comune sulle tante contraddizioni e sfide che il Mediterraneo oggi ci impone.
Il Mediterraneo attraverso i secoli ha costituito nello stesso tempo elemento connettivo e di divisione tra le genti.
Luogo di incontro tra Africa, Europa e Asia, culla di civiltà, centro delle religioni monoteiste, luogo di contaminazioni culturali, ma anche campo di battaglia di aspre guerre per il suo controllo.
Oggi, ancora, il Mediterraneo può diventare faglia ove si scontrano zolle di civiltà, il terremoto che ne può derivare potrebbe far tremare la terra. Ma può essere anche spazio di sperimentazione di una "altra storia" che si getti alle spalle il colonialismo vecchio e nuovo, con beneficio per i diritti e la sicurezza di tutti.
Il Nord del bacino è interessato da tensioni contraddittorie: dalla grande opposizione popolare alla guerra, alle tendenze al riarmo e alla chiusura in fortezza; dalla dichiarazione di volontà di colloquio interculturale, alla crescita di culture razziste ed escludenti; dalla affermazione dei diritti universali alla tentazione di negare diritti civili e sociali storicamente consolidati; dalla percezione di avere un futuro comune con le altre sponde, al perpetuarsi di una politica economica neoliberista che le impoverisce.
Il Sud del bacino è caratterizzato da mancanza di libertà, diritti e sviluppo; attraversato da spinte al radicalismo religioso e nello stesso tempo da tensioni alla riforma sociale e politica; allettato dalla sfida della democrazia e nello stesso tempo violentato da guerre, occupazioni e militarizzazione crescente; impoverito dalle politiche liberiste, costretto a migrare dalla povertà e dalla guerra, attratto dal miraggio del benessere occidentale e respinto alle frontiere dell’Europa.
Il Mar Mediterraneo è attraversato da mafia, corruzione, criminalità organizzata, traffico di esseri umani, di armi, droga, rifiuti.
E’ emerso però proprio in questi anni un "altro Mediterraneo", fatto da movimenti e reti di organizzazioni della società civile, da amministrazioni locali, da intellettuali, giornalisti, esponenti del mondo dell’arte e della cultura, delle religioni, da organizzazioni del mondo del lavoro, da associazioni di donne, che sta costruendo uno scenario nuovo dove è possibile affermare un’alternativa.
Il Mediterraneo deve e può essere costruito sul dialogo, la cooperazione, la solidarietà diventando il crocevia di nuove forme di relazioni tra i popoli, le comunità e le società. Il Mediterraneo deve diventare il laboratorio di una nuova cittadinanza fondata sui diritti, la democrazia, la sovranità, che alimenti la costruzione di convivenza fondata sulla pace, sulla giustizia sociale, sulla circolazione delle persone, sullo scambio e la contaminazione di culture, su economie socialmente ed ecologicamente sostenibili.
Pensiamo sia utile allargare gli spazi di incontro, di riflessione comune e la costruzione di reti fra soggetti che si riconoscono nei processi innescati dai Forum Sociali o che sentono la necessità di un lavoro comune.
Un primo incontro tra coloro che condividono i contenuti di questo appello si terrà a Roma dal 24 al 26 novembre 2006, con il patrocinio e il contributo della Regione Lazio.
 
Il Comitato Organizzatore:
Un ponte per..., Arci, Attac-Italia, Beati i costruttori di pace, Fiom-CGIL, Guerre&pace, ICS, Libera, Lunaria, Rete del Nuovo Municipio.

Per informazioni: info@medlinknet.org                           Aderisci: http://www.medlinknet.org/pagina.php?doc=documenti/bloccomedlink/partecipa.htm

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