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Domani, quattordici anni fa, veniva ucciso, insieme a cinque uomini della sua scorta, in Via D'Amelio a Palermo con un'autobomba, Paolo Borsellino. In quello stesso anno, pochi mesi prima (23 maggio) era stato assassinato Giovanni Falcone. Dopo la strage di via D'Amelio i soldati vennero inviati in Sicilia per affiancare le forze dell'ordine. Si diffondeva nel Paese l'impressione di una minaccia incombente. Ricordo personale: ero sul monte Terminillo, in un campeggio con la parrocchia, dove ero educatore. Eravamo saliti al paese, e stavamo facendo acquisti. Io e Gianni eravamo seduti al tavolo di un bar. Si avvicinò don Giuseppe mostrandoci la prima pagina del giornale (era il 20 Luglio), che mostrava la foto con la notizia dell'attentato a Borsellino, dicendomi : "hai visto?". Oggi, per molti ragazzi, questa notizia passa come una delle tante. Per la mia generazione fu un evanto epocale, risvegliò molti di noi alla coscienza civile, e alcuni li animò all'impegno politico. Io, ad esempio, feci parte, per due anni, di un movimento, oggi dimenticato, chiamato "La Rete", che aveva come obbiettivo primario la lotta alla corruzione del sistema politico e alla mafia. Tanta storia, personale e collettiva è passata da allora, ma in me quel tipo di aspirazione alla giustizia sociale, alla legalità democratica, alla lotta contro la criminalità, rimane. Scusate questo pippoto personale, ma intanto ricordiamoci di Borsellino e Falcone. Non può farci che bene. Alessandro Paris
RICORDIAMOCI DI BORSELLINO
della sua scorta, in Via D'Amelio a Palermo con un'autobomba, Paolo
Borsellino. In quello stesso anno, pochi mesi prima (23 maggio) era
stato assassinato Giovanni Falcone. Dopo la strage di via D'Amelio i
soldati vennero inviati in Sicilia per affiancare le forze
dell'ordine. Si diffondeva nel Paese l'impressione di una minaccia
incombente.
Ricordo personale: ero sul monte Terminillo, in un campeggio con la
parrocchia, dove ero educatore. Eravamo saliti al paese, e stavamo
facendo acquisti. Io e Gianni eravamo seduti al tavolo di un bar. Si
avvicinò don Giuseppe mostrandoci la prima pagina del giornale (era
il 20 Luglio), che mostrava la foto con la notizia dell'attentato a
Borsellino, dicendomi : "hai visto?".
Oggi, per molti ragazzi, questa notizia passa come una delle tante.
Per la mia generazione fu un evanto epocale, risvegliò molti di noi
alla coscienza civile, e alcuni li animò all'impegno politico. Io, ad
esempio, feci parte, per due anni, di un movimento, oggi dimenticato,
chiamato "La Rete", che aveva come obbiettivo primario la lotta alla
corruzione del sistema politico e alla mafia. Tanta storia, personale
e collettiva è passata da allora, ma in me quel tipo di aspirazione
alla giustizia sociale, alla legalità democratica, alla lotta contro
la criminalità, rimane.
Scusate questo pippoto personale, ma intanto ricordiamoci di
Borsellino e Falcone. Non può farci che bene.
Alessandro Paris