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Martedì, 23 Maggio, 2006 - 12:43

COPPIE DI FATTO? MA E' GIA POSSIBILE REGISTRARLE NEI COMUNI.

COMUNICATO STAMPA
I PACS? UN FINTO PROBLEMA.
NEI COMUNI DI FATTO E' GIA POSSIBILE REGISTRARE LE COPPIE DI FATTO.
Basterebbe leggere i regolamenti dell'anagrafe comunale, per scoprire che le coppie di fatto già a livello anagrafico possono essere registrate nei comuni e non solo possono anche avere lo stato di famiglia in comune.
Certo rispetto ai Pacs o ai vari progetti di riconoscimento delle coppie di fatto di cui sentiamo parlare oggi è un'altra cosa, ma non riesco a capire la discussione sulle competenze comunali in merito al riconoscimento di queste coppie non sposate e questo a prescindere che si tratti di coppie omosessuali o eterosessuali.
Il problema a livello comunale è amministrativo, si tratta di avere il riconoscimento del medesimo stato di famiglia, e al massimo di avere alcune possibilità per accedere alle graduatorie delle case popolari o per altre assegnazioni comunali in materia di famiglia o di tutela dei minori o di diritto scolastico o sociosanitario.
Alcuni comuni italiani hanno deciso di realizzare i cosi detti "registri delle affettività" dove le coppie non sposate possono iscriversi, una specie di registro delle unioni di fatto. Ma di per se questo registro non ha alcun valore, cosi come non hanno valore legale le unioni omosessuali o altre simili iniziative.
Se vogliamo davvero tutelare le coppie di fatto, nei diritti per quanto attiene le competenze della municipalità è sufficente applicare alla lettera le normative e le leggi esitenti.
Personalmente pur essendo assolutamente favorevole alla famiglia vera e propria basata sul matrimonio non ho nulla in contrario alle coppie di fatto, sono una realtà che esite su vasta scala e pone delle questioni importati quali il diritto alla casa o il diritto alla comune residenza.
Iniziamo da qui, con il pubblicizzare i diritti di anagrafe che sono acquisiti, spetterà poi al comune stabilire di dare alle coppie di fatto il diritto di prelazione per esempio nell'assegnazione delle case popolari o comunali anche se non vi sono figli a carico.
Personalmente propongo in maniera molto semplice l'applicazione del diritto di residenza comune e con questo attraverso le delibere di consiglio comunale il riconoscimento di quei diritti elementari che sono di riferimento delle comunità locali da allargare alle coppie di fatto.
Non è un primo passo verso i pacs è uno sminare una situazione di cui spesso si parla senza giusta cognizione di causa. Un comune non ha potere di riconoscere il diritto ai Pacs o di riconoscere le coppie di fatto. Se si potesse votare il quel senso io voterei contro.
Una municipalità ha però il dovere di sostenere in tutte le sue forme i diritti dei propri cittadini per quanto attiene le poche competenze dirette di un comune. Applichiamo queste e vedremo che senza troppo clamore molti dei problemi di cui oggi si parla spesso a sproposito sarebbero risolti e superati senza che nessuno si stracci le vesti.
LORENZO CROCE
candidato nuovo psi
elezioni comunali di milano 2006
per contatti 3478883546

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