E-participation: io cittadino che ancora "ci credo"
In questi giorni stavo pensando e rileggendo gli appunti degli interventi avutisi e succedutisi nella Conferanza promossa presso la Sala delle Tempere del Comune di Milano, "Cittadini che ci credono". E' stata molto vivace la discussione, ricca di spunti di analisi, riflessione, comparazione con altre esperienze amministrative e di proposte chiare, precise, puntuali, incisive. Come potete sapere sono consigliere di zona 4 e sono molto interessato e attento alle questioni che riguardano l'accesso alla rete, la promozione del confronto e della partecipazione tramite internet, la diffusione dei saperi e dell'accesso ai saperi on-line, il file-sharing, la condivisione delle conoscenze e delle informazioni, le piattaforme wiki, l'abbattimento dei costi per le licenze e il rinnovo delle licenze in rete delle piattaforme presso le pubbliche amministrazioni, quali il free software e l'open source. Credo anche che sia giunto il momento di dare uno sviluppo coerente al progetto di copertura della città, e direi di tutto il territorio provinciale, Milano metropoli, della connessione wireless, già avviata a Venezia, Roma, Torino e, in molti piccoli comuni dell'hinterland, quali Buccinasco e Corsico. Obiettivo, è questo, in cui Milano si trova in netto ritardo rispetto alla tabella di marcia delle restanti capitali europee, mi sovviene Londra e Parigi, dove wireless è diffuso ormai da diversi anni.
Ritornando alla frase iniziale, che vuole essere sostanza di questa discussione che propongo, vorrei che si ripartisse con il definire una soluzione che dia coerentemente attivazione alle richieste e alle idee che sono soggiunte nel corso dell'incontro, promosso da Rete Civica di Milano. Come sapete molti Consigli circoscrizionali, tra cui quello in cui sono consigliere, il Consiglio di Zona 4, hanno fatto propria l'esperienza di "e-participation", aprendo discussioni all'interno del portale di partecipaMi.it sulle attività, iniziative e istanze da riportare e presentare all'organo di competenza politica primaria a livello territoriale, quali i consigli circoscrizionali. Ho letto e riletto i documenti che riassumono i vari interventi e ho notato che, a parte le giuste critiche che venivano espresse da più parti sull'assenza di un adeguato decentramento sostanziale di competenze e poteri ai consigli circoscrizionali, oggi mere ratifiche di decisioni già prestabilite in altre sedi, oggi esautorati dalle pur semplici competenze primarie in materia di interventi urbanistici, territoriali, di manutenzione edilizia, scolastica, presenti in regolamenti sul decentramento di molte città europee, gli arrondisment parigini, oppure italiane, le municipalità romane, torinesi e, da ultimo fiorentine.
La e-democracy nel sistema attuale di società delle informazioni e delle comunicazioni, dove la tecnologia diventa strumento di accessi e condivisioni interessanti e avanzate, è un presupposto essenziale che aiuta a rendere reale la democrazia, in un'epoca di crisi della semplice "democrazia della delega" e nella necessaria ricerca di modelli partecipativi e collegiali di discussione e di condivisione di scelte. La e-participation, quindi, è quel modello di accesso all'informazione e alla condivisione di scelte e di proposte, di discussione diretta con i rappresentanti amministratori, di formulazione di idee e di istanze, di collegialità diffusa in cui è possibile pronosticare forme di Meeting on-line regolato, ossia collegamenti istantanei nei forum e nelle assemblee pubbliche virtuali, con notevole risparmio di tempo e di risorse nell'organizzazione. Mi ricordo che in quella sede avevamo proposto, su istanza di Fiorella, la necessità di avviare discussioni in diretto contatto con il Consiglio Comunale, per mediazione e promozione, nonchè facilitazione, nel senso informatico del termine, della Presidenza del Consiglio stesso, tramite la piattaforma "wiki", dove i vari interventi si sommano in modo interagente, tramite una sintesi finale che veda l'elaborazione di un documento condiviso e concepito come integrazione tra le proposte. Esperienze di questo tipo sono già ampiamente avviate a Como, Lecco, San Donato, Pavia con lo strumento istituzionale dell'Agenda e-21.
Ebbene ora, a un anno di distanza da quell'importante evento, occorre ripartire dai buoni propositi che si sono evidenziati, dando conseguenza coerente alle giuste analisi, istanze, migliorando e cercando di colmare le lacune che si sono verificate nella pars destruens, necessaria per addivenire a una soluzione propositiva, come avvenuto, del convegno.
La questione apre molti temi su cui, come amministratrici e amministratori di questa città dobbiamo attivarci e impegnarci, sia a livello comunale, un impegno, una discussione e una delibera a tale proposito è richiedibile da parte dei rappresentanti a Palazzo Marino, in una visione "bipartisan", mi si conceda l'espressione che, in questo ambito, credo sia necessaria e opportuna, sia a livello circoscrizionale, valorizzando i risultati già avutisi, seppure di modesta incisività, mi riferisco ai forum di discussione avviati su tale portale, alle piattaforme di inizio di moduli e-participation, di agende e-21, agli ordini del giorno presentati e recepiti con spirito universale e fuori dalle appartenenze coalizionali indirizzati a recepire tali modelli. Una coerente proposta di attivazione delle Agende e-21 potrebbe dare concretizzazione all'avvio di un progetto di e-participation condiviso e collettivo, tramite la formula wiki.
Riprendiamo il percorso? Penso sia giunto il momento necessario e opportuno, partendo anche da un nuovo incontro e da una nuova assemblea, da gruppi di lavoro, formati da consigliere e da consiglieri di ogni livello, amministratrici e amministratori, assessorati competenti, coinvolgendo la Provincia di Milano, il Comune, i vari Comuni limitrofi e interessati, la Regione stessa, al fine di dare una coerente mappazione e proposta unitaria di sistema integrato. Posso dire che mi rendo disponibile a "coronare" la proposta e l'obiettivo di una nuova e-participation nell'era dell'internet degli oggetti e della società delle nuove tecnologie come accessi ai saperi e alle informazioni condivise. E' un atto di trasparenza, terzietà delle istituzioni nell'ambito di una democrazia reale e sostanziale. Magari è virtuale? Ma è sempre un passo in avanti rispetto a un modello della semplice delega ormai esautorato di significato politico e da ridiscutere, arricchendolo con la formula avanzata della partecipazione.
Alessandro Rizzo Consigliere Lista Uniti con Dario Fo - Gruppo La Sinistra Consiglio di Zona 4 - Milano
E-participation: io cittadino che ancora "ci credo"
In questi giorni stavo pensando e rileggendo gli appunti degli interventi avutisi e succedutisi nella Conferanza promossa presso la Sala delle Tempere del Comune di Milano, "Cittadini che ci credono". E' stata molto vivace la discussione, ricca di spunti di analisi, riflessione, comparazione con altre esperienze amministrative e di proposte chiare, precise, puntuali, incisive.
Come potete sapere sono consigliere di zona 4 e sono molto interessato e attento alle questioni che riguardano l'accesso alla rete, la promozione del confronto e della partecipazione tramite internet, la diffusione dei saperi e dell'accesso ai saperi on-line, il file-sharing, la condivisione delle conoscenze e delle informazioni, le piattaforme wiki, l'abbattimento dei costi per le licenze e il rinnovo delle licenze in rete delle piattaforme presso le pubbliche amministrazioni, quali il free software e l'open source. Credo anche che sia giunto il momento di dare uno sviluppo coerente al progetto di copertura della città, e direi di tutto il territorio provinciale, Milano metropoli, della connessione wireless, già avviata a Venezia, Roma, Torino e, in molti piccoli comuni dell'hinterland, quali Buccinasco e Corsico. Obiettivo, è questo, in cui Milano si trova in netto ritardo rispetto alla tabella di marcia delle restanti capitali europee, mi sovviene Londra e Parigi, dove wireless è diffuso ormai da diversi anni.
Ritornando alla frase iniziale, che vuole essere sostanza di questa discussione che propongo, vorrei che si ripartisse con il definire una soluzione che dia coerentemente attivazione alle richieste e alle idee che sono soggiunte nel corso dell'incontro, promosso da Rete Civica di Milano. Come sapete molti Consigli circoscrizionali, tra cui quello in cui sono consigliere, il Consiglio di Zona 4, hanno fatto propria l'esperienza di "e-participation", aprendo discussioni all'interno del portale di partecipaMi.it sulle attività, iniziative e istanze da riportare e presentare all'organo di competenza politica primaria a livello territoriale, quali i consigli circoscrizionali.
Ho letto e riletto i documenti che riassumono i vari interventi e ho notato che, a parte le giuste critiche che venivano espresse da più parti sull'assenza di un adeguato decentramento sostanziale di competenze e poteri ai consigli circoscrizionali, oggi mere ratifiche di decisioni già prestabilite in altre sedi, oggi esautorati dalle pur semplici competenze primarie in materia di interventi urbanistici, territoriali, di manutenzione edilizia, scolastica, presenti in regolamenti sul decentramento di molte città europee, gli arrondisment parigini, oppure italiane, le municipalità romane, torinesi e, da ultimo fiorentine.
La e-democracy nel sistema attuale di società delle informazioni e delle comunicazioni, dove la tecnologia diventa strumento di accessi e condivisioni interessanti e avanzate, è un presupposto essenziale che aiuta a rendere reale la democrazia, in un'epoca di crisi della semplice "democrazia della delega" e nella necessaria ricerca di modelli partecipativi e collegiali di discussione e di condivisione di scelte.
La e-participation, quindi, è quel modello di accesso all'informazione e alla condivisione di scelte e di proposte, di discussione diretta con i rappresentanti amministratori, di formulazione di idee e di istanze, di collegialità diffusa in cui è possibile pronosticare forme di Meeting on-line regolato, ossia collegamenti istantanei nei forum e nelle assemblee pubbliche virtuali, con notevole risparmio di tempo e di risorse nell'organizzazione.
Mi ricordo che in quella sede avevamo proposto, su istanza di Fiorella, la necessità di avviare discussioni in diretto contatto con il Consiglio Comunale, per mediazione e promozione, nonchè facilitazione, nel senso informatico del termine, della Presidenza del Consiglio stesso, tramite la piattaforma "wiki", dove i vari interventi si sommano in modo interagente, tramite una sintesi finale che veda l'elaborazione di un documento condiviso e concepito come integrazione tra le proposte. Esperienze di questo tipo sono già ampiamente avviate a Como, Lecco, San Donato, Pavia con lo strumento istituzionale dell'Agenda e-21.
Ebbene ora, a un anno di distanza da quell'importante evento, occorre ripartire dai buoni propositi che si sono evidenziati, dando conseguenza coerente alle giuste analisi, istanze, migliorando e cercando di colmare le lacune che si sono verificate nella pars destruens, necessaria per addivenire a una soluzione propositiva, come avvenuto, del convegno.
La questione apre molti temi su cui, come amministratrici e amministratori di questa città dobbiamo attivarci e impegnarci, sia a livello comunale, un impegno, una discussione e una delibera a tale proposito è richiedibile da parte dei rappresentanti a Palazzo Marino, in una visione "bipartisan", mi si conceda l'espressione che, in questo ambito, credo sia necessaria e opportuna, sia a livello circoscrizionale, valorizzando i risultati già avutisi, seppure di modesta incisività, mi riferisco ai forum di discussione avviati su tale portale, alle piattaforme di inizio di moduli e-participation, di agende e-21, agli ordini del giorno presentati e recepiti con spirito universale e fuori dalle appartenenze coalizionali indirizzati a recepire tali modelli.
Una coerente proposta di attivazione delle Agende e-21 potrebbe dare concretizzazione all'avvio di un progetto di e-participation condiviso e collettivo, tramite la formula wiki.
Riprendiamo il percorso? Penso sia giunto il momento necessario e opportuno, partendo anche da un nuovo incontro e da una nuova assemblea, da gruppi di lavoro, formati da consigliere e da consiglieri di ogni livello, amministratrici e amministratori, assessorati competenti, coinvolgendo la Provincia di Milano, il Comune, i vari Comuni limitrofi e interessati, la Regione stessa, al fine di dare una coerente mappazione e proposta unitaria di sistema integrato.
Posso dire che mi rendo disponibile a "coronare" la proposta e l'obiettivo di una nuova e-participation nell'era dell'internet degli oggetti e della società delle nuove tecnologie come accessi ai saperi e alle informazioni condivise. E' un atto di trasparenza, terzietà delle istituzioni nell'ambito di una democrazia reale e sostanziale. Magari è virtuale? Ma è sempre un passo in avanti rispetto a un modello della semplice delega ormai esautorato di significato politico e da ridiscutere, arricchendolo con la formula avanzata della partecipazione.
Alessandro Rizzo
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo - Gruppo La Sinistra
Consiglio di Zona 4 - Milano