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Domenica, 23 Dicembre, 2007 - 13:38

una catena umana per dire basta a crimini sul lavoro

Una catena umana lunga tutta piazza del Duomo, le stime danno una cifra di 500 partecipanti, si è tenuta ieri a Milano, organizzata dalla nuova formazione politica "La Sinistra, L'Arcobaleno", per denunciare con i numeri e le cifre le morti bianche, le morti di innocenti ammazzati sui luoghi di lavoro, una guerra civile che continua e prosegue.
Da ultimo qualche settimana fa un'altra vittima in un cantiere in Via Amadeo a Milano. Ma la percentuale di caduti a Milano e in Italia aumenta vertiginosamente, tanto che l'anno scorso si è chiuso il tragico bilancio di 1100 lavoratori morti. Credo che questo dato debba fare non solo riflettere sull'inadeguatezza e la disumanità di questo sistema produttivo, ma anche per invitare le amministrazioni, locali, Comune soprattutto, e nazionali a provvedere a fare chiarezza sugli incidenti che non sono casuali o dovuti all'imperizia della vittima ma sono dovuti all'assenza di controlli e di garanzie sui luoghi di lavoro. La precarietà, gli orari straordinari e poco retribuiti, spesso non vengono del tutto stipendiati, la mancanza di professionalità, data l'inesistenza di corsi di perfezionamento e di aggiornamento continui, sono le cause principali che determinano nella lavoratrice e nel lavoratore stanchezza, disagio, depressione. Ma che dire, poi, dell'illegalità diffusa presso alcune aziende, soprattutto nell'ambito cantieristico ed edile, dove non si assume, soprattutto i migranti, ma si sfruttano senza garanzie contrattuali, senza coperture giuridiche, totalmente in nero.
Penso che lo sviluppo liberista comporti la visione dell'essere umano come merce da utilizzare ed eliminare al momento in cui essa non serve più, magari diventando obsoleta, vediamo quanti cassintegrati a 50 anni e licenziati, poi, perchè non "spendibili sul mercato", o vediamo quanti disabili e inabili per incidenti sul lavoro non più impiegati perchè inadeguati, in un'ottica spersonalizzante e alienante del sistema produttivistico.
Ieri è stata la prima manifestazione e mobilitazione della sinistra, tutta, universale, che nella sua pluralità dimostra i punti di incontro e di condivisione valorali di forte intesa, di forte ispirazione ideale, di forte convergenza progettuale.
Il lavoro, la garanzia delle lavoratricie  dei lavoratori, la promozione dei diritti sociali, l'inclusione, l'eguaglianza, la giustizia sociale sono quelle basi di riferimento politico e culturale che danno vigore e forza a un'idea altra di società, umana, ecocompatibile, socialmente compatibile.
Iniziare da questo è urgente perchè il lavoro sia posto al centro della nostra base costituzionale e giuridica, della nostra cultura giuridica istituzionale.
La Sinistra L'arcobaleno ha avuto, così, il suo inizio di percorso: ed è come una nave che è salpata non nei mari delle adunate plebiscitarie o dei raduni oceanici tipici delle formazioni dal leaderismo carismatico. Il nostro mare è il mare di tutta l'umanità, di quell'umanità che soffre e che rivendica un riscatto per una sua emancipazione futura che è un'emancipazione della società tutta.

Un caro saluto a tutte e a tutti
Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano

(La Sinistra, L'Arcobaleno)

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