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I risultati di un’indagine del SUNIA diffusi da pochi giorni hanno messo in luce un dato allarmante quanto purtroppo così noto da essere quasi ignorato da chi dovrebbe avere la responsabilità di porre rimedio all’emergenza casa. Nell’ultimo anno i canoni di locazione delle abitazioni hanno registrato un ulteriore aumento arrivando a cifre ormai insostenibili. Secondo le rilevazioni del Sindacato degli inquilini l’affitto di un bilocale in periferia è di 768 euro, per un trilocale si arriva a 831. Per queste due tipologie abitative a Milano gli affitti sono mediamente di 1172 e 1411 euro. Ciò significa che una famiglia per soddisfare il bisogno primario dell’abitare deve spendere almeno 10.000 euro all’anno per il canone di locazione di un appartamento in zone che sebbene ai margini della città nel corso degli ultimi anni sono state investite da una vera e propria ondata speculativa. Questo scenario non fa che confermare come l’emergenza casa che affligge Milano da troppo tempo rischia di farsi sempre più drammatica producendo non solo un profondo disagio sociale nell’immediato ma anche effetti negativi a lungo termine. Se accostiamo i prezzi dei canoni di locazione con quelli del reddito disponibile delle famiglie milanesi abbiamo le coordinate di uno scenario a dir poco allarmante. Se infatti –secondo l’ultimo “Rapporto sull’andamento dei redditi dei cittadini e delle famiglie milanesi” curato dal Settore statistica del Comune e dall’Università Bicocca– il reddito imponibile medio delle famiglie milanesi è di 35.312 euro, quello mediano –cioè quello al di sotto del quale si colloca la metà delle famiglie milanesi– è di 20.897 euro. Ciò significa che in molti casi il reddito disponibile è appena sufficiente per coprire le spese, ma sempre più spesso non consente di tener dietro ai costi che comporta vivere in questa città e costruire una famiglia. L’emergenza casa infatti non produce solo un diffuso disagio sociale, ma pregiudica il futuro della città. I dati demografici a tal proposito sono eclatanti. Le cifre relative allo spopolamento di Milano, soprattutto per quanto riguarda giovani e famiglie, sono preoccupanti. Si pensi soltanto che dal 2001 al 2003 –ultimi dati disponibili– le famiglie, coppie con figli, sono passate da 160.262 a 138.135 e le coppie senza figli da 135.826 a 101.538. Considerando l’aumento dell’età media e la diminuzione continua del numero di bambini e ragazzi l’orizzonte demografico della nostra città è quanto mai fosco. L’emergenza casa non può essere indicata come l’unico responsabile di questo trend ma costituisce indubbiamente una pesantissima ipoteca sul futuro di Milano.
L’IPOTECA SUL FUTURO
I risultati di un’indagine del SUNIA diffusi da pochi giorni hanno messo in luce un dato allarmante quanto purtroppo così noto da essere quasi ignorato da chi dovrebbe avere la responsabilità di porre rimedio all’emergenza casa. Nell’ultimo anno i canoni di locazione delle abitazioni hanno registrato un ulteriore aumento arrivando a cifre ormai insostenibili. Secondo le rilevazioni del Sindacato degli inquilini l’affitto di un bilocale in periferia è di 768 euro, per un trilocale si arriva a 831. Per queste due tipologie abitative a Milano gli affitti sono mediamente di 1172 e 1411 euro. Ciò significa che una famiglia per soddisfare il bisogno primario dell’abitare deve spendere almeno 10.000 euro all’anno per il canone di locazione di un appartamento in zone che sebbene ai margini della città nel corso degli ultimi anni sono state investite da una vera e propria ondata speculativa. Questo scenario non fa che confermare come l’emergenza casa che affligge Milano da troppo tempo rischia di farsi sempre più drammatica producendo non solo un profondo disagio sociale nell’immediato ma anche effetti negativi a lungo termine. Se accostiamo i prezzi dei canoni di locazione con quelli del reddito disponibile delle famiglie milanesi abbiamo le coordinate di uno scenario a dir poco allarmante. Se infatti –secondo l’ultimo “Rapporto sull’andamento dei redditi dei cittadini e delle famiglie milanesi” curato dal Settore statistica del Comune e dall’Università Bicocca– il reddito imponibile medio delle famiglie milanesi è di 35.312 euro, quello mediano –cioè quello al di sotto del quale si colloca la metà delle famiglie milanesi– è di 20.897 euro. Ciò significa che in molti casi il reddito disponibile è appena sufficiente per coprire le spese, ma sempre più spesso non consente di tener dietro ai costi che comporta vivere in questa città e costruire una famiglia. L’emergenza casa infatti non produce solo un diffuso disagio sociale, ma pregiudica il futuro della città. I dati demografici a tal proposito sono eclatanti.
Le cifre relative allo spopolamento di Milano, soprattutto per quanto riguarda giovani e famiglie, sono preoccupanti. Si pensi soltanto che dal 2001 al 2003 –ultimi dati disponibili– le famiglie, coppie con figli, sono passate da 160.262 a 138.135 e le coppie senza figli da 135.826 a 101.538. Considerando l’aumento dell’età media e la diminuzione continua del numero di bambini e ragazzi l’orizzonte demografico della nostra città è quanto mai fosco.
L’emergenza casa non può essere indicata come l’unico responsabile di questo trend ma costituisce indubbiamente una pesantissima ipoteca sul futuro di Milano.
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