
Dal sito Web del Comune di Milano:
Al via il Progetto "Do Eu Know?"
Palmeri: "Cerchiamo 60 milanesi ambasciatori d'Europa"
L’iniziativa, che interessa altre 5 città europee (Atene, Valladolid, Varsavia, Linkoping in Svezia e Veliko Turnovo in Bulgaria), partirà ufficialmente il 31 marzo da Milano con il convegno inaugurale a Palazzo Marino “Il ruolo delle istituzioni e dei cittadini per un’Europa più democratica”.
“Do Eu know?” è stato presentato dal Presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri, dal Direttore di Caritas Ambrosiana don Roberto Davanzo, dal consigliere comunale Andrea Fanzago e dall’esponente della Rappresentanza a Milano della Commissione europea Matteo Fornara.
“Cerchiamo 60 ambasciatori d’Europa – ha spiegato il Presidente Manfredi Palmeri – capaci di arricchire le istituzioni comunitarie attraverso la voce dei cittadini su temi vicini alla propria comunità territoriale. Il previsto coinvolgimento delle 9 Zone di decentramento e la possibile creazione di una comunità virtuale su Facebook contribuiranno ad aumentare la sensibilità dei milanesi verso la Ue: potremmo dire che, fatta l’Europa, bisogna fare gli europei”.
“La platea dei soggetti interessati – ha proseguito Manfredi Palmeri – sarà estesa alla città attraverso l’elaborazione di questionari, le conferenze pubbliche sul Trattato di Lisbona, la diffusione dei risultati del progetto e il convegno finale a Palazzo Marino con le proposte da inviare alle istituzioni comunitarie”.
“È importante colmare l’attuale deficit informativo e democratico della Ue – ha detto don Roberto Davanzo – realizzando un’integrazione non solo dei mercati ma anche dei cittadini che possono riconoscersi in una comune visione antropologica dell’uomo basata su valori condivisi”.
“I contenuti del progetto, che sono i contenuti dell’Europa – ha dichiarato Andrea Fanzago – vanno portati direttamente nelle Zone di Milano perché diventino patrimonio comune”.
Tre gruppi milanesi di lavoro (giovani, adulti e operatori sociali), ciascuno sotto la guida di un tutor, seguiranno un corso di formazione sulle opportunità offerte ai cittadini dalla nuova Costituzione europea (il Trattato di Lisbona), con l’elaborazione di raccomandazioni, in particolare sui temi delle politiche giovanili, dell’immigrazione e dell’istruzione, da consegnare ai rappresentanti della Commissione e del Parlamento europeo che si riuniranno a novembre Palazzo Marino.
Una scheda di iscrizione al progetto, con un mini-sondaggio sul grado di conoscenza dell’Europa (da inviare entro il 15 aprile via mail a europa.ambrosiana@caritas.it o via fax allo 02/76021676) è disponibile sui siti del Comune di Milano e di Caritas Ambrosiana.


Si è formato il Distretto d'Economia Solidale (DES) di Milano Sud-Ovest.
Attualmente è composto dagli agricoltori, ma per poter parlare di Distretto di Economia debbono parteciparvi anche i consumatori.
Qual è la commissione che potrebbe essere interessata, magari in grado di fornire degli spazi dove i cittadini possano acquistare prodotti forniti dagli agricoltori del distretto?
Grazie e cordiali saluti
Claudio Scotti


È risultato un quartiere dormitorio, dove non esiste neanche un bar, un negozio, una piazza, per oltre 1.000 famiglie.
C'è solo un asilo-nido e la chiesa. Il centro sportivo è stato realizzato volontariamente dagli abitanti. Con grande fatica ho ottenuto alcuni risultati: un'edicola, delle fontanelle, la dotazione di attrezzature per i 3 campi-giochi e i campi sportivi del parco, le cassette postali, lo sgombero di alcuni degli orti abusivi che ne affliggono il perimetro.
Il Comune non dimostra nemmeno la volontà d'insediare un mercato ambulante che troverebbe comodamente posto in un ampio parcheggio sottoutilizzato.
Gli abitanti oggi scontano gli errori e l’inconcludenza delle passate amministrazioni cittadine e il disinteresse dell’attuale (nonostante le oltre mille firme raccolte su tali problemi).
Allego, per chi volesse approfondire la vera storia e la vicenda urbanistica del quartiere Valsesia, un testo di analisi. La sua lettura permetterebbe di chiarire molti aspetti del quartiere e della sua storia non conosciuti da tutti o dimenticati. Le informazioni che contiene sono tutte documentabili facendo riferimento al dossier completissimo in mio possesso, messo insieme raccogliendo negli anni tutte le informazioni e documentazioni disponibili (progetti e piani urbanistici e relative relazioni tecniche, planimetrie, vecchie delibere del Consiglio di zona, atti di cessione o consegna di aree, articoli dell'epoca e attuali di giornali di zona e cittadini...).
Consigliere della zona 7 (capogruppo Verdi)


Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:
PARCHEGGIO LARGO GAVIRATE. SIMINI: “CANTIERE OSTAGGIO DI RICORSI”
Milano, 25 marzo 2009 – “Per la seconda volta la Procura di Milano ha chiesto l’archiviazione dell'inchiesta sul parcheggio interrato per residenti di largo Gavirate, e per la seconda volta il comitato Genitori del liceo scientifico Vittorio Veneto ha presentato istanza di opposizione, mostrando con ciò un atteggiamento irrispettoso nei confronti di un Pubblico Ministero che ha svolto in modo accurato e approfondito indagini che si sono protratte per oltre un anno. Se è del tutto lecito chiedere che vengano effettuati approfondimenti, credo però che, una volta concluse le indagini dopo un’ulteriore proroga, sia doveroso accettarne il risultato”.
Così l’assessore ai Lavori pubblici e Infrastrutture Bruno Simini commenta l’istanza di opposizione che il comitato Genitori del liceo scientifico Vittorio Veneto ha presentato in merito alla richiesta di archiviazione, da parte della Procura, dell’inchiesta sul parcheggio di largo Gavirate.
“La sensazione è che qualcuno stia usando come pretesto presunte violazioni delle norme di sicurezza per impedire la realizzazione del parcheggio – aggiunge Simini -. Nel frattempo la città aspetta, chi ha acquistato i box aspetta e si perde tempo prezioso per seppellire nel sottosuolo oltre 200 autovetture che continuano a occupare il suolo pubblico, impedendoci di realizzare spazi verdi, parchi giochi per bambini e piste ciclabili”.


La storia travagliata di Cascina Linterno è complicata e anche delicata, con interessi che superano il valore dell'immobile.
....
Lascio ad altri, se vorranno completare i puntini con la storia e i nomi delle persone coinvolte.
Resta il fatto che la cascina è in un pietoso stato di abbandono, con i tetti da sistemare da cui è facile immaginare le infiltrazioni di acqua, le finestre aperte, le tegole che cadono in strada.
Se non per rispetto di leggi (non so se ci siano leggi che impongano un minimo di mantenimento di un immobile tutelato dalla sovraintendenza) e se non per il rispetto morale di Petrarca e di un immobile importante, almeno per evitare che la gente si faccia davvero male, il/i proprietario/i non possono lasciare in questo stato l'immobile.
Foto e filmati sono di questa prima mattina di primavera, primavera che alla Linterno non arriva mai.


Nelle cittadine limitrofe alla nostra zona, sono presenti le cosidette "CASA DELL'ACQUA"
E' un impianto di distribuzione gratuito di acqua potabile, naturale, gasata e refrigerata, tutto questo fa risparmiare a chi ne usufruisce, soldi e code al supermercato. Ma la cosa piu' importante, dal mio punto di vista, è l'impatto con l'ambiente, l'utilizzo di bottiglie di plastica diminuisce drasticamente, e vista l'emergenza ambiente in cui viviamo, questa iniziativa mi sembra quasi d'obbligo.
Cosa ne pensate? Non è forse ora di attivarsi per il bene di tutte le nostre famiglie?


Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:
MOBILITÁ. COMUNE, MILAN E INTER STUDIANO PIANO DI ACCESSIBILITÁ ALLO STADIO SAN SIRO
Milano, 4 febbraio 2009 – Biglietto integrato partita e mezzi pubblici, corsie riservate in viale Caprilli, canalizzazione del traffico verso est o ovest, ma soprattutto più bus navetta e incentivi al car pooling con sconti ai parcheggi, per ridurre il traffico intorno allo stadio San Siro e facilitare l’accesso alla struttura in occasione delle partite. Se ne è discusso ieri in via Beccaria nella sede dell’Assessorato alla Mobilità, Trasporti e Ambiente nel primo incontro tra Comune e rappresentanti di Polizia locale, Atm e consorzio San Siro 2000. Presenti l’assessore Edoardo Croci, il Presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri, il Presidente della commissione Mobilità, Traffico e Ambiente, Marco Osnato, per Atm l’ingegner Federico Zamboni e il consigliere Pierfrancesco Barletta per il consorzio San Siro 2000.
“Sulla base del monitoraggio effettuato sull’afflusso e deflusso di pubblico a San Siro - ha dichiarato l’assessore Croci - siamo in grado definire interventi condivisi con le squadre di Milan e Inter per fluidificare il traffico, favorire l’uso del mezzo pubblico e migliorare la vivibilità dei residenti nell'area circostante“.
Il piano discusso prevede interventi che saranno valutati, per quanto riguarda la fattibilità, dall'Agenzia per la Mobilità e l'Ambiente. Alcuni sono di più immediata realizzazione per ridurre il traffico nell’area intorno allo stadio e nelle vie residenziali limitrofe, controllando gli accessi con un sistema di telecamere già progettato. Altri saranno realizzati in tempi più lunghi e riguarderanno la costruzione della seconda tratta della linea M5 da Garibaldi a San Siro e la sua successiva estensione a Settimo milanese, insieme alla riorganizzazione delle aree circostanti, comprese quelle attualmente occupate dagli ippodromi e alla riapertura dei parcheggi di via Novara.
Attualmente le vie di accesso alla stadio per chi giunge con veicoli privati, compresi gli autobus dei tifosi, sono le autostrade A8 e A9 e la tangenziale ovest, mentre con il trasporto pubblico si arriva con la M1 fino a Lampugnano o fino a Lotto e navetta fino allo stadio, oppure sempre con la M1, ma con fermata e cambio con 90/91 a Lotto e tram della linea 16 fino a piazzale Axum. Il 50 per cento dei tifosi raggiunge San Siro con l’auto privata, il 25 per cento con pullman organizzati, mentre solo il 25 per cento usa il mezzo pubblico.
Il gruppo di lavoro si riunirà nuovamente tra tre settimane.


Dalla sezione "EVENTI" di partecipaMi:
URBANISTICA. MASSEROLI ILLUSTRA PROTOCOLLO D’INTESA CON I CONSIGLI DI ZONA
Milano, 28 gennaio 2009 – Domani, giovedì 29 gennaio, alle ore 12.15, all’Urban Center, in Galleria Vittorio Emanuele, l’assessore allo Sviluppo del territorio Carlo Masseroli presenterà alla stampa un protocollo d'intesa tra l'Assessorato allo Sviluppo del territorio e i Consigli di zona.
Il protocollo, che sarà sottoscritto da tutti i presidenti delle zone, prevede la condivisione preliminare dei nuovi progetti urbanistici di Milano.


Dopo una lunga premessa di carattere generico che ricalca i contenuti della citata Legge Regionale 12/2005, ma che non dichiara minimamente le valutazioni e motivazioni specifiche della delibera, indica, in maniera approssimativa, le aree oggetto della proposta:
Questo il contenuto della proposta di delibera licenziata dalle Commissioni competenti in data 10/10/2008.
Non contenta, la maggioranza di centro-destra ha pensato d'emendare il testo introducendo la possibilità di prevedere anche uno "strumento di completamento degli insediamenti residenziali, attraverso l'implementazione di residenze sociali e destinazioni d'uso ad esse compatibili".
Come si legge nel testo definitivo della delibera allegato, l'emendamento è stato approvato, pertanto, a parte la piccola area della cascina Molinetto, anche sulle aree originariamente individuate come "strategiche all'agricoltura", si potranno, sempre secondo la proposta del C.d.Z. 7, prevedere insediamenti residenziali.
Lascio a chi legge le valutazioni del caso sulle reali finalità della delibera, contrastanti con il suo oggetto.
Consigliere della zona 7 (capogruppo Verdi)


Il parco Valsesia, relativamente ai giochi dei bimbi, è veramente conciato in modo scandaloso. Un parco così esteso, in una zona che presenta tante famiglie giovani, non presenta aree giochi degne di nota.
Già prima dei lavori di costruzione dei box sotterranei i giochi non erano molti, 1 area (di fronte all'asilo nido di Valsesia 54) con 1 scivolo per bimbi piccoli e 2 giochi a molla e 1 area (nei pressi dell'oratorio) con 1 scivolo per bambini grandi.
La costruzione dei box ha comportato lo spostamento della prima area giochi. Lo scivolo dei piccoli non è mai stato rimesso nella sua sede, rimangono i due striminziti giochi a molla a imperitura memoria dei tempi che furono.
Nella seconda area sono mesi che lo scivolo dei bimbi più grandi è rotto e inutilizzabile, avvolto in telo rosso per non fare salire i bambini.
Il parco così come è attualmente è diventato ad uso esclusivo dei cani, loro si che invece hanno una bella area (all'ombra tra l'altro!), e dei balordi.
A quando la sistemazione delle aree giochi per renderle riutilizzabili dai nostri bambini ? E' auspicabile inoltre che vi sia una aggiunta di giochi, altalene solo per fare un esempio.
Credo sia sufficiente un modico investimento per migliorare la qualità della vita dei ns figli .
Mi scuso per la scarsa qualità delle foto, sono state scattate di sera con poca luce.
Grazie
Damiano Bramati
