
Che voi sappiate il Comune di Milano ha aderito a questa interessante campagna?
Se non l'ha fatto si è ancora in tempo a rimediare.
http://www.a21italy.it/a21italy/cerr_08.php
Il Consiglio Direttivo dello scorso luglio ha deliberato l'adesione della nostra Associazione alla Settimana Nazionale per l'Educazione allo Sviluppo Sostenibile (link esterno) promossa da Unesco Italia (link esterno) (10-16 novembre), che quest'anno ha come tema conduttore i rifiuti, e la Campagna Europea per la Riduzione dei Rifiuti (link esterno) promossa da ACR+ (link esterno) e ICLEI (link esterno) (22-30 novembre 2008).
La nostra associazione ha peraltro aderito al Comitato DESS Unesco Italia per il citato decennio 2005/2014 e contribuisce ai lavori del comitato scientifico.
Ed il perché promuovere una campagna per la riduzione della produzione dei rifiuti, stanti le cronache nazionali degli ultimi mesi, non richiede certo ulteriori spiegazioni, oeraltro ampiamente esplicitate nei materiali che ora ci apprestiamo a diffondere.
I gruppi di lavoro dell'associazione CEA21 e Rifiuti21 Network con il coordinamento di Paolo Tamburini e avvalendosi della collaborazione di Coop ERICA (Alba) hanno deciso di cooperare nel predisporre i materiali e il contributo della Associazione alle citate settimane.
I risultati di questo lavoro sono qui nel sito, dove potete trovare i master di tutti i materiali a disposizione dei soci per essere riprodotti in sede locale personalizzandoli con proprio logo e riferimenti telefonici e web.
I formati sono stati definiti anche con lo scopo di non sprecare carta.
Si tratta di un libretto di 16 pagine rivolto principalmente a Enti Locali e organizzazioni; un pieghevole per cittadini e consumatori; una locandina nella quale è possibile inserire i riferimenti di una iniziativa locale; un manifesto da affiggere nelle bacheche e negli appositi spazi cittadini.
L'invito che rivolgo ai soci è quello di progettare ed organizzare iniziative specifiche locali sul tema della riduzione dei rifiuti nell'arco temporale indicato del mese di novembre, riproducendo i materiali necessari presso i rispettivi centri stampa comunali e provinciali.
Di darne altresì comunicazione tramite e-mail alla Segreteria del Coordinamento indicando giorno, città e tipo di iniziativa.
Cordiali Saluti
Emilio D'Alessio


In realtà è urgente la rottamazione dei vecchi camion, quelli usati nei cantieri cittadini e nei trasporti oramai marginali (piccoli artigiani anziani), un sostegno concreto a questi operatori veramente marginali che vivono a livello di sussistenza che di fatto sono una diffusa e pericolosa incallita fonte di inquinamento, per convincerli a dismettere forzatamente mezzi oramai naive, nuvole nere di particolato inguardabili e poi la annosa questione della riconversione delle caldaie, specie quelle di istituzioni pubbliche.
Infine la definitiva rottamazione (con misure di vero concreto sostegno) delle auto e furgoni euro zero ed euro uno, altro che telepass a pagamento ... e misuricchie di facciata ... .
Si svegli la Giunta Comunale di Milano!
Ma anche il Ministro Tremonti si svegli!
Un gatto di marmo, l'unico Ministro d'Europa che non ha ancora modificato la finanziaria invecchiata prima di entrare in vigore, dopo le miopi previsioni ante-risveglio alla realtà degli economisti, che hanno ciccato vergognosamente ogni previsione economica .... oggi abbiamo la crisi più devastante del dopoguerra e l'Italia politica affabula senza ritegno senza fare nulla.
Poi il verde per combattere le polveri sottili pm10, pm2,5, mentre Milano mi sembra ingessata e che stenti a percorrere qualsiasi strada, ma al contrario servirebbero più dinamismo e decisioni intelligenti.


Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:
LOTTA ALL'INQUINAMENTO. CROCI: "IL COMUNE FA LA SUA PARTE"
Milano, 23 gennaio 2009 - L'assessore alla Mobilità, Trasporti e Ambiente Edoardo Croci ha partecipato questa mattina al vertice sull'inquinamento atmosferico che si è svolto presso la sede della Regione Lombardia. Alla cabina di regia Croci ha fornito alcuni dati sui controlli effettuati a Milano dalla Polizia locale per il rispetto dell'ordinanza regionale che vieta la circolazione dei veicoli più inquinanti dal 15 ottobre al 15 aprile.
"Accanto alle misure strutturali adottate dal Comune per combattere l'inquinamento e migliorare la qualità dell'aria a Milano, si stanno svolgendo anche accurati controlli sulle auto in circolazione - ha spiegato Croci -. I dati della Polizia locale dimostrano un elevato rispetto dei divieti da parte dei guidatori, segno di un comportamento personale sempre più consapevole e virtuoso nei confronti dell'ambiente".
Dal 15 ottobre al 31 dicembre 2008 sono stati effettuati 16.905 controlli e rilasciati 441 verbali di infrazione; dal 2 al 21 gennaio i controlli sono già stati 1.830 e 65 i verbali emessi.
Inoltre, personale appositamente addestrato della Polizia locale sta utilizzando, già dal 2007, 3 opacimetri (gli strumenti che misurano le emissioni inquinanti direttamente dal gas di scarico delle auto).
Tra il 2007 e il 2008 sono stati eseguiti 748 controlli, con una percentuale di sanzioni pari al 40% del totale. Un numero ancora troppo alto, che necessita per essere ridotto di un'intensificazione dei controlli e dei provvedimenti.


Coldiretti, FAI, Confagricoltori, ma anche le più autorevoli sigle associazionistiche del mondo ambientalista, Legambiente, VAS, Amici della Terra, WWF, hanno presentato lo scorso aprile un documento in cui si denuncia il pericolo che, in assenza di una programmazione territoriale, e in presenza di grandi opere in occasione dell'EXPO 2015, Milano e comuni limitrofi incorrerebbero in materia di sostenibilità dello sviluppo, nel rispetto dei vincoli ambientali ed ecologici, storici e architettonici delle città e del paesaggio, spesso ancora agricolo. Si legge infatti nel documento:"L'Expo 2015, le numerose infrastrutture in via di realizzazione, l'assenza di programmazione territoriale sostenibile - affermano le associazioni -, la corsa alla cementificazione delle aree verdi, considerate aree vuote, rischiano di portare al collasso il nostro sistema produttivo, ambientale, storico e culturale: occorre un patto tra tutte le associazioni per fronteggiare con forza il disastro annunciato".
Il collasso del nostro sistema produttivo deriverebbe dalle numerose infrastrutture in programmazione. E' vero soprattutto se si legge oggi su Repubblica on-line che il Parco Agricolo Sud potrebbe diventare in futuro scenario di attraversamenti di bretelle autostradali di corrispondenza tra Milano Malpensa in congiunzione con la Tangenziale Est, mentre si è già dato il via libera del Parco e dei 62 Comuni per permettere "ai sindaci di costruire sull’1,5 per cento del territorio comunale che rientra nel parco, per un massimo di 15 ettari".
Questo determina l'avvio di un progetto di edificabilità di altri e ulteriori 470 ettari, che vanno ad aggiungersi ai 400 già previsti dai Piani di cintura urbana da poco definiti.
Il panorama è veramente sconcertante e preoccupante. CIA, Coldiretti e Confagricoltori, insieme a sindaci delle zone limitrofe, tra cui il sindaco di Cassinetta di Lugagnano, da sempre attivo contro la cementificazione indiscriminata, si sono opposti a questo scenario devastante sia per l'economia, essendo il Parco un'oasi ancora ricca di cascine e di produzioni dirette familiari, sia dal punto di vista ambientale e sistemico, essendoci una prevalenza di progetti di edificazione indistinta di case e di strade e infrastrutture.
Credo che ci si debba maggiormente opporre a questo progetto in quanto il concetto di "edificazione indistinta" porta a vedere nel Parco Agricolo Sud occasioni per imprese e aziende edificatrici di copiose opportunità di attività industriali a danno della collettività. La Costituzione Repubblicana cita tra i suoi articoli la limitazione della libera impresa privata come principio condizionato e limitato dal fatto di non ledere interessi collettivi che, nella gerarchia dei valori del nostro Stato, sono posti essere superiori rispetto agli altri. Non solo: ma credo che in virtù del fatto che molti altri grandi progetti di edificazioni mastodontiche avessero comportato a Milano degli arenamenti nei lavori di esecuzione dovuti esclusivamente a questioni di indirizzo giurisdizionale da risolvere in merito agli appalti e in merito alle modalità attivate. Mi viene in mente il caso abbastanza recente dei lavori previsti per il quartiere Santa Giulia: case e appartamenti già venduti ma di cui ancora non si conosce bene il termine della loro edificazione e l'approntamento delle nuove strutture.
Una proposta di delibera in Regione e in Comune di Milano vorrebbe degradare la destinazione dell'area del Parco da "agricola" ad "area a verde" garantendo, così, una maggiore possibilità ulteriore a quella già deliberata di edificazione. Nei progetti differenti esistenti in campo, oltre a quelli riguardanti nuove aree urbane per edilizia privata o convenzionata, sottoposta, quindi, ad alti canoni di affitto e di vendita, abbiamo anche la prospettiva di estendere lo IEO, l'Istituto Europeo per l'oncologia, costituendone un polo di ricerca. Non è ancora compresa la portata volumetrica del progetto, nonchè non è ben evidenziata la funzione dei singoli edifici, che saranno integrati nel piano generale di ricerca, quindi le diverse parti che comporranno il progetto complessivo.
Il progetto è chiaramente encomiabile, essendo volto alla ricerca scientifica contro le malattie tumorali. Niente può essere detto e opposto nel merito, ma il tema all'ordine del presente post è altro. E' un tema di sostenibilità di singoli progetti a livello urbanistico, ambientale, sociale, culturale, ecologico, economico. Si evidenzia nel comunicato di Legambiente dell'aprile 2008, sottoscritto da altre organizzazioni, che il Piano di Governo del Territorio non è adeguato e non garantisce gli strumenti, che un tempo garantiva, di calibratura dei diversi interventi in merito alle conseguenze derivanti sul territorio in cui gli stessi andavano a inserirsi. Il Piano permetteva, infine, una partecipazione più attiva e consapevole di cittadine e di cittadini all'analisi, prima, dell'opera e all'approvazione o non approvazione della stessa, avendo canali opportuni dove poter palesare le proprie considerazioni e pareri. I consigli di zona a Milano e i comuni potevano avere disponibilità temporali entro le quali poter consultarsi in merito e poter esprimere posizioni ufficiali circa i singoli progetti. Questo, ormai, appartiene al passato. I tempi stessi, parlo di Milano, per esperimere localmente e circoscrizionalmente pareri in merito ai singoli progetti sono stati ulteriormente decurtati, decurtando in complesso la potestà stessa della tipologia di intervento del consiglio circoscrizionale. Possiamo dire che questa potestà è ormai meramente consultiva non vincolante, ossia il Comune può decidere se recepirne la portata o respingerla.
E' anche interessante come opere di possibile devastazione culturale e sociale di un determinato ambiente, promosse a prescindere dal contesto in cui si collocano, possano essere interpetate come opportune solamente se si evidenziano le iniziative collaterali da esse derivanti. Mi spiego meglio: la proposta recepita dal parco e dai 60 comuni permetterebbe di aumentare la destinazione di area edificabile del parco complessivo anche per promuovere un'opera infrastrutturale di avanzamento della comunicabilità tra l'autostrada Milano Malpensa e la Tangenziale Est. E', questo, un esempio di come indorare la pillola amara con un dolce sapore.
E' possibile, me lo sono chiesto anche in merito alle irricevibili dichiarazioni del ministro per le infrastrutture Matteoli fatte in appoggio al progetto devastante del raccordo maremmano dell'autostrada, che si pensi di procedere con una politica sulla mobilità ormai inconcepibile nel contesto attuale dello sviluppo di pratiche di mobilità alternative e sostenibili, quali il trasporto su ferro o, addirittura, per vie idriche e fluviali, come avviene a Parigi? Esistono vie alternative che potrebbero, se azionate, garantire un alleggerimento cospicuo del congestionamento autonomobilistico e una maggiore sostenibilità a livello economico e sociale, ambientale ed ecologico. Sono concorde sul fatto che occorra rendere comunicabili diverse vie con l'aereoporto di Malpensa: ma occorre farlo solo incrementando strade e autostrade che tagliano ingenti aree di parco e di paesaggio storico urbanistico, e non, come avviene nel resto d'Europa, ma non solo, incrementando e investendo su vie alternative di trasporto, da quelle ferroviarie a quelle metropolitane, a quelle fluviali?
Opporsi a questa proposta non è indice di "localismo individualistico", la cosiddetta sindrome di nimby, nè di luddismo nostalgico, ossia di idiosincrasia con qualsiasi opera che suoni vagamente come "progresso". Opporsi a questo progetto è sinonimo di voler difendere e tutelare un bacino che è un valore e un patrimonio comune, e che in senso collettivo deve essere governato con la consapevolezza di gestione di un'area notevole a livello ambientale e con una responsabilità intergenerazionale utile e congrua a renderci consapevoli che ogni proposta di modifica dello sviluppo urbanistico, oggi nel contesto milanese e metropolitano, potrebbe avere effetti irreversibili, come sottolineato dal direttore generale del FAI, Marco Magnifico.
Alessandro Rizzo
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo - Gruppo La Sinistra
Consiglio di Zona 4 Milano