
Domà Nunch
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NervianoViva
www.nervianoviva.it
organizzano il
1° Forum per la lingua Milanese
dal tema:
IL MILANESE: LA NOSTRA LINGUA. Passato, presente e futuro.
Domenica 15 Aprile 2007- ore 14.00 - 18.00
NERVIANO (MI)
Palazzo Municipale [ex Convento Olivetani] - Sala Borgognone
Piazza Manzoni, 14
con il Patrocinio del Comune di Nerviano, della Provincia di Milano, del Comune di Parabiago, dell'Agenda21 di Parabiago.
EVENTI COLLEGATI:
Sabato 7 Aprile, ore 9-13: stand informativo presso i mercati di Nerviano e Legnano
Martedì 10 Aprile, ore 18: conferenza stampa presso la sede di NervianoViva, in via XX Settembre, 13 - Fraz. Garbatola, Nerviano
Sabato 14 Aprile, ore 9-13: stand informativo presso i mercati di Nerviano e Legnano
Ricordiamo che al termine del Convegno è previsto un dibattito aperto al pubblico è sarà distribuito il volumetto contenente gli Atti del Convegno (fino a esaurimento) a tutti i partecipanti. A seguire buffet offerto dal Consorzio dei Prodotti Tipici della Provincia di Como "Sapori di Terra, Sapori di Lago".
ASSOCIAZIONI CHE HANNO ADERITO AL FORUM:
- Accademia del Dialetto Milanese (Milano)
- Antica Credenza di Sant’Ambrogio (Milano)
- Circolo Filologico Milanese (Milano)
- Teatro Popolare della Svizzera Italiana (Canton Ticino)
SI RINGRAZIANO LE AZIENDE:
- Pattaro&Testa
- NordTubi
- Metalvetro snc
- ACCAM spa
- Azimonti Adriano e Alessandro
- Del Pozzo Renzo
EL MILANES, LENGUA OFFICIAL DE L'INSUBRIA!
Per info: redazion@eldraghbloeu.com


tutti Voi ricorderete la drammatica vicenda della donna 40enne aggredita e stuprata da un extracomunitario in una mattina d'agosto dell'anno scorso mentre attendeva l'autobus in viale Umbria.
La bestia di cui sopra, compì l'efferatezza nell'area dismessa del'ex stazione ferroviaria di Porta Vittoria, in viale Umbria, già noto ricettacolo di sbandati e balordi di vario genere e solo successivamente al fatto, recintata. Fu persino installata una telecamera in prossimità di quella maledetta fermata d'autobus.
Oggi, dopo sei mesi d'indagini, i carabinieri si sono arresi ed il pm, pur confermando i referti medici e foto documentanti inequivocabilmente lo stupro, pur essendo in possesso del dna di questo animale, ha chiesto l'archiviazione del procedimento, concessa senza indugio dal gip. Nessuna opposizione da parte della vittima, forse perchè rassegnata all'idea di non avere diritto ad una giustizia giusta, forse perchè la giustizia è troppo impegnata a districarsi tra fotoricatti, "veline" e simili. Pare fosse sprovvista persino di un avvocato, tesi che se confermata, agevolerebbe non poco il pensiero di uno Stato di Diritto e Sociale totalmente assente.
Ieri, durante il question time alla Camera, su specifica sollecitazione dell'Onorevole Francesco Colucci, deputato di Forza Italia, il Ministro dell'Interno Giuliano Amato ha affermato che "...sulla sicurezza si può arrivare a soluzioni solo con la collaborazione tra Ministero e Autorità locali." Bravo Ministro!
Ed ora, dopo la fiaccolata di lunedì sera, partecipata con la memoria alle vittime della violenza nella nostra città, non resta altro che attendere le Sue parole, Signor Ministro, vengano tradotte in fatti concreti. C'è l'ennesima lettera del nostro Sindaco, ci sono le reiterate promesse del Governo.
Quanti stupri, quante violenze d'ogni genere, quanta paura dovremo avere ancora noi cittadini prima che questo Governo si ricordi di Milano e non solo in termini di erogatore di tasse e balzelli?
A voi ogni riflessione e commento.
Un caro saluto,
Antonio Marino
Componente Commissione Istruttorie
c/o Consiglio di Zona 4


TRASPORTI. DA DOMENICA GRATIS SUI MEZZI ATM I BAMBINI FINO A 10 ANNI E I PASSEGGINI
Un nuovo servizio per le famiglie milanesi. Bambini e passeggini viaggeranno gratuitamente su tutti i mezzi pubblici Atm da domenica prossima, 1° aprile. Lo ha stabilito la Giunta di Palazzo Marino.
In particolare, secondo le nuove regole, i bambini fino a 5 anni potranno viaggiare gratis, senza limite di numero, accompagnati da un adulto (non necessariamente genitore) e muniti di documento comprovante l’età. Dai 6 ai 10 anni potranno viaggiare gratis solo due bambini per ogni adulto accompagnatore.
Anche passeggini e carrozzine viaggeranno gratis e aperti, quindi senza l’obbligo di ripiegarli, purché non creino intralcio agli altri passeggeri o siano collocati (se a disposizione perché non occupata) nella postazione riservata ai disabili in carrozzella.
"Con questo nuovo servizio – ha dichiarato l’assessore alla Mobilità, trasporti e ambiente Edoardo Croci – intendiamo incentivare l’utilizzo del trasporto pubblico da parte delle famiglie che devono avere un’alternativa, anche economicamente conveniente, rispetto all’uso dell’auto privata per spostarsi in città, contribuendo a ridurre il traffico e l’inquinamento dell’aria".
"Abbiamo condiviso questo intervento – ha affermato l’assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche sociali Mariolina Moioli – per offrire un nuovo servizio che favorisca tutte le famiglie e in particolar modo quelle numerose. La revisione dei criteri di trasporto consentirà l’utilizzo dei mezzi pubblici a un maggior numero di bambini, con un risparmio significativo per ogni nucleo familiare"
Secondo la stima globale delle linee di superficie e metropolitane su rete urbana e interurbana, fornita da Atm, sono 5.000.000 i viaggi compiuti ogni anno dai bambini sino ai 10 anni di età sui mezzi di trasporto pubblico. Con questo intervento Milano si allinea ad altre città italiane ed europee, dove da molti anni si applica il criterio dell’età, e non dell’altezza misurata da una sbarra, per definire le condizioni di trasporto, gratuito od oneroso, dei piccoli passeggeri.
Tratto da: www.comune.milano.it


Questo è possibile perché – unico caso in Italia – le società partecipate dal Comune di Milano sono in pareggio o in attivo nei conti e nella gestione: una condizione necessaria per poter investire nel miglioramento costante dei servizi.
a Torino 435
a Roma 516
a Napoli 617
per i Trasporti Pubblici Locali, nella tassazione di ogni cittadino i servizi pesano
a Milano 19 euro
a Torino 35 euro
a Roma 113 euro
a Napoli 132 euro.
a Milano 19 euro
a Torino 22 euro
a Roma 35 euro
a Milano 6.360 euro
a Roma 15.710
a Milano 4,23 euro
a Bologna 4,31
a Torino 4,93
a Milano 0,46 euro
a Roma 0,83
a Brescia 0,87
a Bologna 1,25
Amburgo 4,22
Marsiglia 2,58
Bruxelles 2,12
San Francisco 1,69
Oslo 1,56
Tokyo 1, 49
Amsterdam 1,47
New York 1,18
Atene 0,93
I MILANESI PARTECIPANO, CON ORGOGLIO, ALLA VITA DELLO STATO PER QUASI 6 MILIARDI DI EURO DI TASSE (5.768.000.000 EURO) PUR SE DI QUESTI SOLO UNA MINIMA PARTE TORNA A MILANO (834 MILIONI EURO).
al cittadino romano 353 euro/anno
al cittadino torinese 381 euro/anno
al cittadino napoletano 606 euro/anno.
per ogni cittadino il Comune di Milano investe 610 euro
per ogni cittadino il Comune di Roma investe 346
per ogni cittadino il Comune di Torino investe 332
Un caro saluto,
Antonio Marino
Componente Commissioni Istruttorie
Consiglio di Zona 4




da ViviMilano - speciali
http://www.corriere.it/vivimilano/speciali/2007/01_Gennaio/14/moratti.shtml
Incontro con il sindaco: le sfide per il 2007 di Palazzo Marino
«Sì al ticket, in piazza Duomo solo grandi eventi»
La Moratti: risolto caso nomadi con patto di legalità. «Il sogno? Casa e lavoro per tutti. Per capire la città mi muovo di sera camuffata»
Di tutto. Dai nomadi alla fusione Aem-Asm. Dai rapporti con il consiglio comunale all’emergenza ambientale. Passando per il caso Alitalia, l’utilizzo di Piazza Duomo, l’importanza delle politiche sociali, i diverbi con i partiti. E c’è anche la sorpresa: «Da mesi mi ritaglio spazi per andare a vedere con i miei occhi la città nascosta e difficile. Mi muovo di sera e mi camuffo per non farmi riconoscere». Letizia Moratti a ruota libera su quello che ha fatto e quello che vorrebbe fare. Un’ora di chiacchierata e solo una pausa: quando sul display del cellulare si illumina il nome della figlia, perché «per i miei ragazzi ci sono sempre. Per loro, il mio telefonino restava acceso anche durante i Consigli dei Ministri».
Con mille cautele. «Mi auguro di poter arrivare entro il 2007 ad applicare graduali misure strutturali che incidano sui livelli di traffico e migliorino la qualità dell’aria». Il ticket è vivo, insomma, e Letizia Moratti precisa che «è un impegno preso al quale non rinuncio, ma dobbiamo prima cercare di ridurre al minimo i disagi dei cittadini cui chiediamo di non usare l’auto». Un modo per giustificare la frenata sulla tassa antismog? «Quando si prendono provvedimenti drastici si incontrano sempre difficoltà. È successo a Londra, quando hanno introdotto il ticket d’ingresso e sapevo che ci avrebbero state resistenze anche da noi». E quindi? «E quindi stiamo lavorando con Regione e Provincia per arrivare ad una soluzione condivisa. Anzitutto attiviamo investimenti che migliorino il trasporto pubblico: serve per creare un equilibrio fra i disagi momentanei e la tutela della salute». Nel frattempo, «altre soluzioni non ci sono. Anche i blocchi domenicali, che pure vanno fatti quando si superano certi livelli di inquinamento, hanno effetti di durata limitata».
LA CITTA’ DI NOTTE
La accusano di aver disatteso la promessa fatta in campagna elettorale, quando aveva assicurato che sarebbe stata «un sindaco in mezzo alla gente». «Ma io — ribatte — sono in mezzo alla gente molto più di quanto non si sappia. Perché non faccio pubblicità dei miei sopralluoghi». Gli esempi? «Ho viaggiato in metropolitana, ho mangiato in una mensa scolastica, ho incontrato le guardie carcerarie, le casalinghe, gli ospiti dell’Istituto dei Ciechi. Ma, soprattutto, ho visto i posti critici della città, quasi sempre di sera e di notte». Dalla Stazione Centrale ai quartieri degradati, fino alle vie sulle quali ha ricevuto segnalazioni dai cittadini: via Novara, via Imbonati, via Porpora, via Restelli... «Ovviamente, mi muovo in incognito. Non annuncio il mio arrivo e anzi mi camuffo in modo da non essere riconoscibile. Scelgo i posti più degradati, per capire come possano essere migliorati». E quindi, Milano vive un’emergenza sicurezza? «Intanto direi che non esiste un problema più vistoso e che, a seconda delle zone, dobbiamo fronteggiare lo spaccio, la prostituzione anche di minori, la violenza.. Milano è come le altre grandi città, ma sento la responsabilità di migliorarla: anche se mi rendo conto, non avendo i poteri che ha, ad esempio, il sindaco di New York, che gli interventi devono essere guidati e definiti da prefetto e questore».
Il modello rimane quello del campo di Opera. «Proponiamo — rilancia il sindaco — patti di legalità che voglio sottoporre anche a Walter Veltroni e ai sindaci delle altre grandi città». L’obiettivo è fare in modo che queste persone si assumano la responsabilità di tenere comportamenti in linea con le leggi: «Il nostro è un laboratorio, al quale stiamo lavorando con la provincia e con gli operatori del privato-sociale».
IL SOGNO
E se avesse la bacchetta magica, il sindaco che cosa vorrebbe per i milanesi? «Ci sono molte necessità, perché Milano è una città complessa ed esigente. Ma chiederei una casa e un lavoro per tutti. Ogni giorno ricevo una media di 350 fra lettere, fax e e-mail: ci sono progetti, proposte, critiche e incoraggiamenti. Molti mi raccontano la loro storia: il problema più ricorrente riguarda il bisogno di casa e di un posto fisso». Altro problema aperto è quello dell’assistenza ad anziani o disabili o malati psichici: «C’è sempre bisogno, anche se in questi mesi mi sono resa conto che i nostri servizi sociali sono decisamente all’avanguardia. Un fiore all’occhiello dell’amministrazione».
CONSIGLIO
Altra accusa è quella di snobbare il ruolo del consiglio comunale. «Quando non sono in consiglio è perché ho altri impegni di lavoro concomitanti. Comunque, seguo i lavori: ho appena incontrato il presidente Palmeri, cui ho confermato che entro la fine di gennaio andrò in aula a parlare di inquinamento. Se non mi sono presentata prima è solo perché la situazione non era ancora del tutto definita».
La Moratti è stata molto contestata per le spese sui consulenti e per il ricambio di dirigenti fatto senza tenere conto, secondo la denuncia dell’opposizione, «delle professionalità già esistenti in Comune e dell’aumento spropositato di costi». «La verità — ribatte il sindaco — è che abbiamo ringiovanito di dieci anni la classe dirigente del Comune, garantendo la crescita dei nostri dipendenti e dando loro nuove motivazioni. Quanto alla spesa, la differenza rispetto all’anno precedente è di sole 700 mila euro». Altro risultato di cui la Moratti va fiera è «la promozione di moltissime donne in settori strategici del Comune, a cominciare dalla Ragioneria».
MACCHINA COMUNALE
Assessori e dirigenti lamentano la difficoltà a fare ingranare la rinnovata macchina comunale. «Per tre mesi — ammette il sindaco — siamo stati assorbiti dalla riorganizzazione della macchina comunale. È un lavoro nascosto, ha impegnato molto tempo e può avere dato l’impressione che l’attività si fosse nel frattempo rallentata». E invece? «Invece cominceremo dal bilancio a godere dei frutti di questo lavoro capillare: soltanto il fatto di avere razionalizzato i settori — assicura il sindaco — ci ha consentito di risparmiare sulle spese e di contrastare i tagli della Finanziaria senza dover introdurre l’Irpef, come invece altri grandi Comuni hanno fatto».
AEM-ASM
Il sindaco rilancia il tema: «Tengo molto a questa operazione di fusione fra le due aziende dell’energia e stiamo proseguendo nel lavoro». E la Moratti rassicura i consiglieri che lamentano il fatto di non essere ancora stati informati sullo stato dell’arte: «Nei prossimi giorni incontrerò il sindaco Corsini e poi faremo un aggiornamento in consiglio comunale».
Una questione di cui il sindaco ha discusso ancora venerdì con il presidente Formigoni: «Prima che vengano prese decisioni definitive sul futuro di Alitalia e del sistema aeroportuale milanese, vogliamo che sia convocata una segreteria politica del tavolo per Milano, dedicata a questo tema». Il sindaco Moratti annuncia di avere già definito un documento con la Regione, «che dovrà essere condiviso a livello politico e che diventerà l’architrave del lavoro al Tavolo».
PIAZZA DUOMO
Da anni si trascina la polemica sull’opportunità o meno di utilizzare Piazza Duomo per ospitare eventi e manifestazioni pubbliche. Cosa ne pensa il sindaco? «Non decido da sola e non mi piace impormi. Di piazza Duomo posso soltanto dire che è un luogo splendido e che più lo si tiene come luogo d’arte, storia e bellezza, meglio è. Magari si possono fare eccezioni per alcune manifestazioni: ma vanno individuate con un criterio preciso».
di Elisabetta Soglio


http://www.corriere.it/vivimilano/speciali/2006/12_Dicembre/07/ambrogini.shtml
La gallerista Claudia Gian Ferrari ha rifiutato il premio
Ambrogini d'oro a De Bortoli, Feltri e Fiorucci
Al Dal Verme la consegna delle benemerenze civiche da parte del sindaco. Le grandi medaglie alla clinica Mangiagalli e a «Il giorno»
Non più di cinquanta contro i settantuno del 2005: cala il numero dei premiati dal Comune in occasione della festa di Sant'Ambrogio. Quest'anno i nomi sono stati decisi dalla commissione del Consiglio comunale, all'unanimità. A differenza del passato, non ci sono persone a protestare fuori dal teatro Dal Verme (l'anno scorso per il premio a Oriana Fallaci) e anche all'interno tutti i premiati sono stati applauditi ex aequo (guarda l'elenco completo dei premiati> ). Unico «neo», il riconoscimento rifiutato dalla gallerista Claudia Gian Ferrari che ha costretto il Comune a ristampare il libretto con la lista dei premiati in fretta e furia. Letizia Moratti minimizza. «Abbiamo parlato - ha detto - e ci sarà modo di valorizzare il grande apporto che ha dato alla città, di darle un riconoscimento significativo». Già i premiati di oggi, secondo il sindaco, sono una rappresentanza di «tutti i milanesi» che fa «riflettere sulle responsabilità che ognuno di noi ha nel dare un contributo». «Non c'è stato nessun compromesso al ribasso - assicura il presidente del Consiglio comunale, Manfredi Palmeri -, abbiamo fatto molti passi avanti». La proposta del vicesindaco De Corato è di far tornare la responsabilità dei premi al sindaco, perché con la decisione dei capigruppo in Consiglio comunale «si sottopongono i candidati a una sorta di giudizio divino». La Moratti, però, ha declinato l'offerta spiegando che questa resterà «assolutamente» una prerogativa del Consiglio comunale.
Il profilo dei premiati è il più vario. La medaglia d'oro alla memoria è andata a Giuseppe Massari, che ha creato il progetto giovani del Comune. I 27 attestati sono andati all'accademia Anni verdi università della terza età; ad associazioni (Amici della lirica, Casamica, gruppo Jonathan, Movimento per la vita ambrosiano, Quarto Oggiaro vivibile), e poi alla Bottega storica di Giuseppe Ferraro, al centro artistico culturale milanese, al comitato inquilini Molise-Calvairate-Ponti, al comitato italiano per il contratto mondiale sull'acqua, all'editore Crocetti, al dipartimento di Cardiologia dell'ospedale Niguarda, alla fondazione Roverto Francesci, al gruppo artistico Forlanini Monluè, alle guardie ecologiche volontarie del Comune, all'Istituto stomatologico italiano, all'istituto Villa Marelli del Niguarda, al giornale di Zona «Milano 19», all'Opera San Francesco dei Poveri, al Salone internazionale del Mobile, alla società cooperativa farmaceutica, al produttore di Enervit Paolo Sorvini, alla struttura complessa di Chirurgia dell'apparato digerente dell'Istituto nazionale dei Tumori e all'unità operativa di Neonatologia del San Paolo. E ancora le 22 medaglie d'oro sono state assegnate a giornalisti e scrittori (Ferruccio De Bortoli, Tony Capuozzo, Piero Colaprico, Vittorio Feltri, l'intellettuale cattolico Cesare Cavalleri, il fotogiornalista Mario De Biasi), stilisti come Elio Fiorucci, artisti come Teo Teocoli. Ma un premio è stato assegnato anche al rettore dell'Università Cattolica Lorenzo Ornaghi, al regista Renzo Martinelli (ritirato dalla moglie e dalla figlia), al proprietario del cinema Anteo Lionello Cerri. Maria Benigno Bruni è stata premiata per il suo impegno per le donne e i minori in difficoltà; Onorina Brambilla Pesce come partigiana e sindacalista; Francesca Floriani Crippa per il lavoro della sua fondazione a favore dei malati terminali; Carmela Forte per l'impegno dell'associazione Serenità. Don Gian Paolo Gastaldi parroco «di frontiera» alla Comasina; Ippolita Loscalzo vicepresidente dell'associazione italiana sclerosi multipla; Maria Grazia Nanni Napolitani (per tutti «mamma Grazia») volontaria di Don Orione; Silvia Parente vincitrice di quattro medaglie alle paralimpiadi di Torino; don Chino Pezzoli che si è sempre occupato di drogati, malati di Aids ed emarginati; Gianluca Rolla impegnato nel reinserimento dei detenuti e il pediatra Fabio Sereni sono gli altri premiati. Le grandi medaglie d'oro, invece, sono state assegnate alla Clinica Mangiagalli e al quotidiano Il Giorno che quest'anno festeggia il cinquantenario.
dal Sito Web del COmune di Milano l'intervento del Sindaco Letizia Moratti
http://www.comune.milano.it/webcity/portale/homepage.nsf/wAll/DSEV-6W9E4K/$file/ambrogini%202006.doc
SANT’AMBROGIO
LA FESTA DI MILANO, LA FESTA DEI MILANESI
Intervento del Sindaco di Milano
Letizia Moratti
Oggi è il giorno in cui Milano dice “grazie” a Milano. È il momento in cui la nostra Città si ferma per esprimere gratitudine a chi dedica la propria vita al bene della comunità.
Le Benemerenze Civiche sono un simbolo: premiano le forze più vive e le risorse più preziose di Milano. Riflettono l’anima della nostra Città, le sue qualità speciali che rendono Milano unica nel mondo.
Qui con noi, oggi, vediamo i volti della Milano migliore, quelli delle sue istituzioni scientifiche, culturali, dell’impresa, del volontariato, e la Città riconosce e vuole onorare le espressioni più alte e concrete di queste eccellenze.
Attraverso queste benemerenze li ringraziamo tutti per il loro impegno lontano dai riflettori e, per questo, ancora più meritevole.
Permettetemi di sottolineare come quest’anno la scelta delle personalità da premiare abbia costituito una novità positiva: è stata, infatti, frutto di una riflessione condivisa da maggioranza e opposizione che ha superato gli interessi di parte. Per questo voglio ringraziare in modo particolare il Consiglio comunale, che ha voluto rappresentare tutti i milanesi e interpretare i loro sentimenti individuando luminosi esempi di amore per Milano.
In questo particolare giorno di festa sarebbe riduttivo parlare delle cose fatte o di quelle da fare: in tante altre giornate, tante altre occasioni, abbiamo e avremo modo di parlarne. Perché oggi non è il Comune al centro dell’attenzione ma è la nostra Città. Nella giornata del nostro Santo Patrono mi sembra quindi giusto che anche chi amministra compia una riflessione più profonda ispirata ai valori testimoniati da Sant’Ambrogio, che proprio ieri ci ha ricordato ancora il nostro Cardinale.
Fu il nostro santo patrono a insegnare a Milano, 17 secoli fa, il valore della generosità, della disponibilità, della fermezza nell’intervenire per il bene comune.
Sant’Ambrogio aveva frequentato le migliori scuole di Roma poiché era destinato alla carriera amministrativa.
Dopo cinque anni di magistratura nella città romana di Sirmio, fu inviato a Milano come governatore dell’Italia settentrionale.
La capacità di guidare uomini e di gestire risorse fece di lui un grande vescovo, vicino ai problemi della gente, interprete del suo tempo, capace di aggregare intorno a un obiettivo comune persone diverse.
Nella sua attività di “amministratore” prima e di Vescovo poi, Ambrogio ha rimesso al centro della sua opera la persona. Ieri sera il Cardinale ci ha invitato a riflettere su cosa significa nella vita personale e nella vita della comunità cittadina rimettere la persona al centro. Essere persona significa “essere un io aperto al tu” in una capacità di relazione che è quella che ci consente di costruire una Città che sa essere anche comunità.
La festa di oggi ci ripropone un cammino interiore che dev’essere anche percorso sociale, civile, istituzionale e politico, come per altro c’insegna proprio la storia del nostro Patrono.
Un percorso che permetta di creare le condizioni tali che ognuno si senta nuovamente “al centro”, in grado di realizzare il proprio progetto di vita in una Città che sa accogliere e valorizzare le risorse umane, personali, professionali di ciascuno, in una Città nella quale ogni “periferia” sia “centro”.
È responsabilità di chi amministra il bene pubblico cogliere questi bisogni, interpretarli, offrire risposte adeguate ed efficaci.
Avere la responsabilità del governo di una grande Città significa ascoltare il suo cuore. Sei mesi fa voi mi avete dato questa forza, questa fiducia. Oggi, nel giorno della festa di Milano, io rinnovo il mio impegno a lavorare insieme a voi per mettere in circolo energie positive, per rendere la nostra Città più forte nell’anima e più pronta a raccogliere le sfide portate dai cambiamenti economici, culturali e sociali che segnano il nostro tempo.
Abbiamo tutti ruoli diversi, è vero, ma condividiamo la stessa responsabilità. Una responsabilità innanzi tutto nei confronti di noi stessi, delle nostre famiglie, dei nostri cari, di chi ci è vicino sul lavoro, nel quartiere o nello stesso palazzo. È la responsabilità di uscire dalle proprie “periferie” per ritrovare la nostra identità, quella che contribuisce a dare un senso alla nostra vita personale e sociale.
Non c’è il Comune da un lato e i cittadini dall’altro: abbiamo tutti uguale possibilità di lavorare per creare le condizioni che permettono di realizzare il nostro progetto di vita.
Certo, chi amministra ha maggiori responsabilità così come avviene nella vita quotidiana per i genitori.
Due, in particolare, sono i fronti sui quali sento personalmente la responsabilità di agire: da un lato, lavorare per migliorare la qualità della vita, la coesione sociale, valorizzando chi opera in spirito di solidarietà e con generosità. dall’altro, impegnarsi per far si che la Città possa continuare a svilupparsi anche a beneficio di chi ha più bisogno.
Sono due volti della stessa medaglia: l’uno non può prescindere dall’altro.
Vogliamo migliorare la qualità della vita dei milanesi, dimostrando che la politica può e deve testimoniare la sua efficacia giorno dopo giorno.
Spesso ci troviamo di fronte a una politica totalmente distaccata dalle necessità quotidiane, come “sospesa” lontana dalla realtà.
Vogliamo, invece, riportarla a una dimensione più umana, più aderente ai bisogni di tutti e di ciascuno.
Una dimensione nella quale la politica trova il suo fine più vero e più profondo nel creare le condizioni perché nella nostra Città tutti possano vivere più sereni e sicuri.
Sappiamo che Milano è una Città complessa, che – come tutte le grandi città del mondo – ha ancora angoli bui, dove purtroppo ancora molti soffrono disagi, povertà, solitudini, emarginazioni, dove spesso l’incapacità di dialogo si traduce in isolamento, dove l’insicurezza sfocia nella violenza. Ma Milano è sempre stata capace di superare i momenti difficili, di rinascere ogni volta anche grazie e attorno a progetti “simbolo”. Ne voglio ricordare due in particolare: l’Expo del 1906 e la ricostruzione della Scala. Due momenti che in epoche diverse hanno rimesso in circolazione le energie e le risorse dei milanesi.
Oggi stiamo formulando un nuovo approccio ai bisogni che Milano esprime, stiamo gettando le fondamenta di una Milano nuova, grande, internazionale. Una città che funzioni, che sia efficiente, che promuova lo sviluppo delle sue imprese e la qualità della vita. Una città che investa sui giovani e sulla formazione. Una città solidale e unita.
Oggi, in un mondo globalizzato è sempre lo stesso sentimento, la stessa tenacia, la stessa volontà di rimettere al centro le esigenze di ogni persona, attorno a bisogni e temi fondamentali, che ci ha spinti a lavorare per realizzare un evento mondiale come l’Expo.
Milano vuole essere la “casa di tutti”, la casa di quanti hanno scelto di viverci e lavorarci stabilmente – come testimoniano i tanti immigrati, le tante etnie presenti nella nostra Città. Per questo, per questa dimensione di accoglienza la nostra Città si mette ora al servizio di tutti i Paesi che vogliono lavorare con noi per progettare assieme soluzioni utili a risolvere problemi e questioni che riguardano tutto il mondo, realizzando progetti nei diversi ambiti culturali, scientifici, economici che possono aiutare gli oltre 850 milioni di persone che soffrono la fame.
Ed è con questo stesso spirito che raccogliamo volentieri l’invito del nostro Cardinale a celebrare nel 2013 un momento della storia di Milano che la rese famosa in tutto il mondo, per l’atto che proclamava la libertà di culto per tutti i cittadini di qualsiasi religione, a cominciare dai cristiani che allora vivevano in condizione di semiclandestinità.
C’è infatti un filo rosso che lega questo antico passato – del quale facciamo tesoro come eredità preziosa – per questi due importanti appuntamenti: Milano vuole essere capace di raccogliere i bisogni, dar voce e interpretare le esigenze di tutti, in una dimensione di “libertà responsabile”.
Per questo, prima di concludere, voglio ricordare una figura che è stata interprete dello spirito ambrosiano e ci ha indicato la via da seguire. La cito volentieri in questo giorno nel quale diciamo “grazie”.
Ester Angiolini è mancata nei giorni scorsi. È stata una donna impegnata in politica in tempi nei quali le donne avevano molte più difficoltà di oggi nel trovare spazi e gratificazioni nella vita pubblica.
Una donna-consigliere comunale moderna, vitale, anticonformista. Ci ha lasciato un ricordo che ci fa riflettere.
Pur trovandosi all’opposizione, in un momento di difficoltà dell’amministrazione, accettò la delega a “sindaco d’agosto”. Alle dure critiche dei suoi colleghi di partito che le rimproveravano di “dare una mano alla maggioranza”, lei replicò: “Non do una mano alla Giunta. Do una mano a Milano”.
È la stesso valore che Sant’Ambrogio portò nel suo impegno civico e spirituale: la partecipazione “corale”. Egli fu un innovatore: introdusse il canto nella liturgia e, ancora oggi, Milano ospita l’unica scuola che tramanda nei millenni questo antico rito collettivo.
Oggi, nel giorno in cui la nostra Città si ritrova attorno a quel simbolo e luogo di bellezza che è la Scala, la coralità introdotta da Ambrogio riflette quella dell’Orchestra dove i talenti dei singoli maestri si uniscono per formare un'unica sinfonia.
L’augurio che faccio personalmente a tutti è che lo spirito di Ambrogio ci guidi e aiuti ognuno di noi a lavorare assieme perché il lavoro di tutti diventi l’armonia della Città.


Finalmente abbiamo un Sindaco, Letizia Moratti, che sta spingendo con compostezza ed energia per mettere a segno la partenza dei Metrò 4 e 5, ed un Governo, Prodi, che finalmente ascolta e concretizza; entrambi stanno ribaltando, con un preciso impegno etico, un lungo periodo di confusioni, illusioni mediatiche e ubriacature che hanno spazzato via Milano dall’Europa, tra qualche lampo di luce (Fiera e depuratori acque) e troppe tragiche ombre.
Tuttavia, non per spegnere gli entusiasmi, è bene sottolineare in tema di mobilità, infrastrutture, qualità dell’aria e vivibilità, che se tutte le linee del Metrò, sia i prolungamenti che le nuove tratte 4, 5, 6, 7, fossero già attivate, i problemi di Milano graverebbero ancora largamente irrisolti. Ben vengano le nuove tratte di Metrò, questa è l’infrastruttura in assoluto più importante. Ora resta l’obiettivo di cominciare prima possibile con l’apertura dei cantieri.


L'mpennata dei prezzi delle prime case getta nello sconforto i giovani che ambiscono a mettere su famiglia, il nucleo sociale più importante della nostra società, riconosciuto universalmente dalle nostre tradizioni e culture cristiana e laica.
La mancanza di un tetto sotto cui proteggere la famigla continua a far slittare in avanti la nascita di nuove unioni, e quindi la possibile nascita di bambini, la società s'impoverisce e tende a non rinnovarsi.
I sostegni alla famiglia in questi anni sono stati e sono tutt'ora insufficienti ad eliminare il disagio sociale, nonostante le enunciazioni e gli sforzi, e nonostante la larga convergenza d'intenti autorevole e trasversale agli schieramenti politici, che spesso è rimasta esercizio teorico.
Ma è ai comuni che resta il gravosissimo compito di soddisfare molti dei bisogni delle famiglie, ed è qui che si misura in concreto la reale volontà politica di un sostegno alla famiglia, il passaggio dalle enunciazioni teoriche ai fatti concreti.
Per calmierare gli affitti e gli effetti perversi del mercato immobiliare, turbato da una pluralità di fattori non tutti degni di plauso, è necessaro l'intervento rilevante della mano pubblica per immettere sul mercato immobili con prezzi calmierati, di taglio adeguato alle nuove realtà sociali (coppie senza figli, single, anziani, etc.) che stanno modificando radicalmente la struttura dell'organizzazione sociale primaria.
I sistemi da adottare sono quelli noti, case ad edilizia convenzionata costruite in forma cooperativa, nuovi alloggi dati in affitto alle fasce deboli (senza creare nuovi ghetti di periferia), e altri interventi tradizionali analoghi. Il problema vero è quello di mettere in atto un piano significativo che possa effettivamente incidere sul folle mercato attuale della prima casa, anche se gli interessi più o meno oscuri dei poteri forti che detengono le leve del potere dei grandi gruppi immobiliari, una lobby potentissima, sono di segno opposto.
La Giunta Moratti, se vuole realizzare qualcosa di realmente significativo in campo sociale per la famiglia e per la prima casa, deve dar prova di alto profilo morale e di rassicurare i milanesi di essere all'altezza del grave compito che le spetta, e di essere in grado non farsi mettere in ginocchio da lobby oscure che frenano i processi virtuosi, mettendo in campo energie significative per nuove, e abbondanti numericamente, costruzioni di qualità.
Per il problema prima casa, l'approccio minimalista sull'esistente patrimonio edilizio è solo un tassello del quadro d'insieme degli interventi indispensabili e improrogabili e, se ridotto a tale poca cosa, diventa anche un alibi fradicio per non affrontare il problema che necessita in interventi forti e rapidi.
Il problema esiste ed è talmente grave da produrre addirittura gravi guasti nel tessuto sociale, fino ad essere uno dei principali motivi che impedisce alla nostra comunità di rinnovarsi e di invecchiare inesorabilmente verso l'estinzione.
Riusciremo ad apprezzare l'approccio-Moratti al probema in questi cinque anni di mandato amministrativo?


Auto in doppia fla ovunque che facevano inversione di marcia sulla striscia continua, auto mal parcheggiate a invadere anche il marciapiede, addirittura due bus turistici parcheggiati in seconda fila
NESSUN VIGILE URBANO.
Signor Sindaco, faccia il suo mestiere per favore, faccia presidiare Corso Buenos Aires dalla Polizia Locale e si accerti di individuare i responsabili d questo abbandono chiedendo loro conto.
E' evidente che la strada vada ristretta e i marciapiedi almeno raddoppiati, senza contare che questa via rinomatissima in tutto il mondo in realtà è impresentabile e va ristudiata da cima a fondo, con un tocco di verde e con la garanzia di una pulizia che dia decoro e salvaguardi l'immagine di Milano oggi ai minimi storci
Quando?
