
Così mercoledì 18 luglio, dalle 19 alle 22, sarà possibile firmare l'appello in Piazza Santa Francesca Romana. Per chi lo desidera, contestualmente sarà aperta la Chiesa della Piazza.
Il testo dell'appello è il seguente, per firmarlo vi attendiamo naturalmente mercoledì sera, ma potete comunque già farlo via mail, scrivendo a perpadrebossi@gmail.com. Vi prego altresì di girare l'appello a chiunque ritenete interessato.
Pierfrancesco Maran
Ancora una volta un Italiano, un religioso, impegnato in iniziative di pace e condivisione dei problemi degli ultimi, è stato rapito e viene tenuto prigioniero.
Queste azioni assurde e terribili cercano di fomentare odio e divisioni tra popoli e tra religioni. Noi vogliamo contrastare questa idea ed esprimere la nostra solidarietà a Padre Bossi, a partire dalla sua attività di uomo di pace.
Per questo invitiamo tutti i cittadini che amano la pace ad far sentire la propria voce per chiedere la liberazione di Padre Giancarlo Bossi ed anche a manifestare il proprio dissenso rispetto a tutte le azioni violente che minano la pace e la fratellanza tra le persone ed i popoli.
Milano, 13 luglio 2007
Promuovono l’appello
Roberto Cisini, Pierfrancesco Maran, Anna Reali, Gianpaolo Boiocchi, Emilio Ratti, Luca La Camera, Silvana Cardinale Stella, Pupi Merlin, Jvonne Valsecchi, Marino Grandi, Luciana Salada, Giulia Cantù, Lina Pianca, Mirca Pianca, Daniela Mazzali, Elena Stragliati, Ilenia Rugiero, Sergio Fiorini, Emanuela Liso, Serenella Giovanazzi, Stefano Guzzetti, Dario Michele Cisini, Giulia Laura Ferrari, Davide Ferrara, Giovanna Sciascia, Elvira Sotgiu, Ernesto Borghi, Marica Moroni Ferrazzi, Alberto Farina, Marco Borghesi, Giuliana Canti


Appello per la difesa del diritto alla espressione democratica
Articolo 21 della Costituzione Italiana
“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.
Nella città di Milano sempre più siamo in presenza dell’impossibilità di informazione libera e democratica sulle attività ed iniziative fatte dalle realtà locali che operano basandosi sul lavoro volontario: comitati, associazioni, sezioni di partiti, parrocchie, gruppi di volontariato o culturali ecc.
Il Comune di Milano multa pesantemente chi, per far conoscere i problemi della città, senza ledere il decoro urbano, usa mezzi semplici di informazione non potendo sostenere gli onerosi e macchinosi costi e percorsi di diffusione e affissione pubblica.
Per 106 volantoni affissi il Comitato “Vivi e progetta un’altra Milano” è stato multato con la iperbolica somma di quasi 50000 euro. In precedenza era stata colpita “Rete scuole”. I casi di megamulte sono ormai numerosi ed hanno creato un clima di timore che scoraggia le realtà di base e la loro attività.
NON FACCIAMOCI METTERE IL BAVAGLIO
Vogliamo iniziare a raccogliere adesioni, riscontri e contributi sul problema per arrivare in settembre ad un incontro allargato in cui decidere tutti assieme gli obiettivi programmando un percorso comune.
Per adesioni e contatti:
Comitato per la Difesa della Sanità Pubblica Sud Milano roberto.acerboni@fastwebnet.it


LETTERE AI CITTADINI MILANESI da www.todocambia.org
Siamo un gruppo di cittadini di Milano e provincia che vive nel VOSTRO paese ormai diventato il NOSTRO paese. Siamo un gruppo di persone immigrate che ha deciso di partecipare attivamente e responsabilmente alla vita di questo paese, non solo versando i contributi ma organizzandosi socialmente.
Abbiamo a cuore un argomento vissuto in prima persona e che difendiamo a tal punto che ne abbiamo fatto la nostra ragione di vita e di lavoro. Per difendere i nostri diritti siamo spesso dovuti diventare 'immigrati di professione'.
Siamo un gruppo misto, di provenienze diverse e con una forte presenza di donne, che si sta impegnando su temi di questo calibro, perché crediamo che l'argomento è serio e va affrontato in maniera coerente, sistemica e umana.
Siamo componenti esperti nei vari ambiti legati al tema dell'immigrazione (ambito giuridico, sanitario, educativo, economico) e lavoriamo come operatori e volontari nel territorio confrontandoci quotidianamente con realtà concrete.
Per questa grande ricchezza e il nostro impegno giornaliero in materia di immigrazione, abbiamo deciso di fare i primi passi nella costituzione di una rete 'la rete dei cittadini di fatto'; cittadini che affrontono volta per volta i diversi argomenti che riguardano l'ampio universo dell'immigrazione.
Crediamo in questo paese, dove abbiamo scelto di vivere, e lottiamo con coraggio per avere i diritti che ci spettano perché ci sentiamo profondamente cittadini (indipendentemente dal riconoscimento giuridico formale dello Stato) e perché siamo convinti che senza il nostro contributo da protagonisti non ci potrà essere un'Italia migliore.
Purtroppo abbiamo notato ultimamente in Italia e nella città cosmopolita di Milano che le aggressioni verbali e fisiche nei confronti della popolazione immigrata indistintamente aumentano drasticamente. Aumenta proporzionalmente anche la manipolazione psicologica sui cittadini italiani che oggi ci temono associandoci in maniera semplicistica e irreversibile a delinquenti. Gli psicologi sociali chiamano questa deformazione della percezione, così come quella di attribuire alle minoranze un tasso di criminalità più alto, 'correlazione illusoria' (Mente&Cervello, n.7 - genn/febb 2004).
Siamo consapevoli della esistenza della delinquenza e vogliamo contrastarla esattamente come voi. Ma delinquenza non può e non deve essere sinonimo di immigrati. Diverso non è sinonimo di pericoloso.
In Italia, siamo 2.670.524 cittadini stranieri (dati ISTAT 01/01/06) e la maggioranza di noi è inserita nella società a tal punto da essere spesso invisibile o 'normale', o erroneamente giudicata 'una eccezione'.
Ma basta che uno di noi 'sbagli' per essere immediatamente criminalizzati tutti.
La memoria non può essere corta: vi ricordate quando per la condotta di alcuni emigrati italiani tutta la vostra comunità veniva definita come mafiosa'
Non vogliamo che si ripetano luoghi comuni nefasti che solo contribuiscono a creare rabbia e odio. E i mass media hanno una responsabilità immensa, anche indiretta, nella campagna di odio che si sta creando nei nostri confronti.
Siamo convinti che l'unica strada per costruire una società dove tutti possano avere uguali diritti ma anche uguali responsabilità, una società di convivenza e co-cittadinanza è quella del dialogo, un dialogo tra tutti i protagonisti, che deve essere pensato e agito in base al rispetto e che deve vedere come soggetti i diretti interessati.
Noi continueremo a impegnarci seriamente a portare avanti le nostre riflessioni, proposte e azioni per migliorare la convivenza tra i cittadini. Da parte vostra chiediamo un ascolto affinché cerchiate di immedesimarvi per un minuto nell'altro, senza dovervi difendere di fronte alla diversità, affinché quella vostra memoria storica non rimanga nel nulla.
Vogliamo sperare che questo appello arrivi a persone che credono ancora nella ricchezza culturale di ogni singola persona, cultura, religione.
Vi aspettiamo domenica 8 luglio alle ore 15 alla fermata della metropolitana gialla di Porto di Mare a Milano per andare insieme al parco Cassini (parco delle rose) per fare qualche passo in avanti nella costruzione di questo dialogo e convivenza tra cittadini immigrati e italiani.
Milano, 04/07/07 - Rete Cittadini di Fatto
Per info - cittadinidifatto@gmail.com
Ass. Insieme per la Pace, Ass. Pakaritambo, Ass. Sunugal, Ass. Mosaico interculturale, Ass. Todo Cambia, Ass. Culturale di Progettazione e Coordinamento Ispano Americano; Ass. Antonimo Raimondi; Unione Latinoamericana (Rimini), Consejo de Consulta del Consulado general del Peru, Ass. Peruana Lombarda (Aspel), Circoli Bolivariano Internazionale, Todas las sangres, Ass. Unidos por Colombia, Cooperativa sociale A.Me.Lin.C , Ass. Cultural de Chile, Cooperativa Studio 3, Ci siamo anche noi (Pavia), Ass. Arci Zaghridì, Centro delle culture, Rivista El Carrete
Associazione Interculturale Todo Cambia
Piazza Ventiquattro maggio 2 - Milano - Italia
www.todocambia.org


GRAZIE
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Al via le iscrizioni ai corsi di volontariato ARAS
Per portare avanti la sua nobile e utilissima missione di supporto telefonico ai bisognosi, l’associazione onlus ARAS, Angeli in Ascolto, vuole ingrossare le fila delle sue ‘milizie angeliche’. Per questo, lancia un appello a tutti coloro che hanno un po’ di tempo libero e capacità di ascolto.
Per diventare volontari Aras, occorre essere maggiorenni e poter operare in ARAS come minimo 9 ore al mese. L’associazione dà la necessaria formazione attraverso corsi tenuti da psicologi esperti in relazione di aiuto e formatori interni ARAS. I prossimi iniziano a settembre 07, preceduti da una preselezione per identificare le persone più idonee.
“Ascoltare non è una cosa facile. – spiega la presidente Marinella Gandossi - E neppure una qualità comune. Bisogna sapersi completamente svuotare dei propri pensieri, per dare spazio totalmente alle parole dell'altro. Bisogna riuscire a sentire ciò che l'altro sente. Saper ascoltare è raro, ma si può imparare. ARAS offre ai candidati al volontariato un approfondito programma di formazione, tenuto da docenti qualificati: corsi di ascolto telefonico, di relazione d'aiuto e di supporto psicologico. Solo così si può offrire un servizio serio e competente”. Per informazioni e iscrizioni visitare il sito http://www.angelinascolto.it/.
Oppure si può chiamare il cell.: 338 74 38 461 o inviare una e-mail con i propri dati e il numero di telefono a aras@angelinascolto.it. Commenta la presidente: “ARAS ha fatto sue le parole di Madre Teresa di Calcutta: ‘Quello che noi facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno’. Crediamo che la capacità di ascoltare sia il primo passo per poter aiutare le persone che ci chiamano per bisogno. A volte basta una telefonata, una presenza, un aiuto per ridare fiducia e speranza a una esistenza in bilico”.Madre Teresa di Calcutta: ‘Quello che noi facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno’. Crediamo che la capacità di ascoltare sia il primo passo per poter aiutare le persone che ci chiamano per bisogno. A volte basta una telefonata, una presenza, un aiuto per ridare fiducia e speranza a una esistenza in bilico”.
ARAS, insomma, è più di un numero di telefono, è cuore, emozione, e anche preparazione: il gruppo di volontari in forza attualmente ha esperienza pluriennale nella relazione di aiuto. Il prossimo corso di volontariato ARAS inizia lunedì 10 settembre 07 e si articola in 7 incontri, sempre il lunedì, dalle 20,30 alle 22,40, più l’ultimo, sabato 27 ottobre, dalle 9,30 alle 12,30.dalle 20,30 alle 22,40, più l’ultimo, sabato 27 ottobre, dalle 9,30 alle 12,30.
PROFILO DELL’ASSOCIAZIONE
ARAS - Angeli Restano in AScolto, è un’associazione onlus iscritta all’albo regionale del registro del volontariato al numero MI 38, apolitica e laica, che fornisce servizi gratuiti di relazione e di aiuto, di ascolto telefonico, di counselling e supporto psicologico alle persone in difficoltà. Il numero L’associazione è nata poco più di un anno fa dall’esperienza di otto volontari in un telefono d’ascolto. Rispetto ai servizi già esistenti in questo ambito, i fondatori di ARAS si erano resi conto che mancava un’offerta che andasse oltre il semplice ricevimento di una chiamata per recepire un disagio e che riuscisse, invece, a creare un rapporto vero e paritetico con l’interlocutore bisognoso, che spesso chiama proprio perché non riesce a trovare sfogo nelle sue relazioni sociali tradizionali. Questo è oggi ARAS, un centro di ascolto dove chi telefona può contare su una relazione d’aiuto vera e concreta, dove il volontario su richiesta, ti richiama, si occupa di te in modo proattivo. Una relazione non casuale, ma che anzi il volontario è preparato ad avviare e gestire attraverso un corso di formazione ad hoc.esistenti in questo ambito, i fondatori di ARAS si erano resi conto che mancava un’offerta che andasse oltre il semplice ricevimento di una chiamata per recepire un disagio e che riuscisse, invece, a creare un rapporto vero e paritetico con l’interlocutore bisognoso, che spesso chiama proprio perché non riesce a trovare sfogo nelle sue relazioni sociali tradizionali. Questo è oggi ARAS, un centro di ascolto dove chi telefona può contare su una relazione d’aiuto vera e concreta, dove il volontario su richiesta, ti richiama, si occupa di te in modo proattivo. Una relazione non casuale, ma che anzi il volontario è preparato ad avviare e gestire attraverso un corso di formazione ad hoc. In pochi mesi, agli otto fondatori si sono aggiunti altri dieci volontari che ne condividevano gli scopi; nel frattempo altri venti candidati hanno completato il corso di formazione. Ad aprile 2007, il gruppo di Angeli in Ascolto è di 28 volontari. Persone diverse per età, professione, esperienze, accomunate dalla voglia di aiutare chi soffre; persone simili e complementari nella loro appartenenza ad ARAS. Anche il popolo dei bisognosi è vario: ci sono i giovani, gli anziani, chi perde il lavoro, chi non riesce a pagare l’affitto, chi perde il fidanzato. “Il disagio e la sofferenza hanno cause diverse - solitudine, emarginazione, disturbi fisici e psichici - spiega la presidente Marinella Gandossi- ma l’effetto è sempre lo stesso: il bisogno di comunicare, la ricerca disperata d’attenzione, la possibilità di esprimersi liberamente perché si sa di non essere mai giudicati. Questo comporta la consapevolezza da parte dei nostri volontari che bisogna essere pronti e capaci di creare relazioni d’aiuto non solo con le parole, ma soprattutto con il cuore, perché attraverso il telefono non passano solamente parole, passano soprattutto emozioni e più di quanto si creda. Per noi il dolore non ha connotati di razza, sesso, religione, età o altro; per questo siamo contattati da gente di ogni tipo, giovani, professionisti, disoccupati, anziani, tutti in cerca di qualcuno che li ascolti, che partecipi davvero ai loro problemi. Per esempio, per noi volontari di ARAS, l’anziano non è una persona da ascoltare con sufficienza ; è un essere umano con il quale condividere ansie e speranze, ma anche sogni e realtà! In questo senso abbiamo intrapreso una serie d’attività sinergiche alla nostra funzione d’ascolto e d’aiuto; tra le altre, ha avuto particolare rilevanza la mostra “ I Longevi Visionari”, che abbiamo sponsorizzato, insieme con altri enti ed organizzazioni sensibili alle esigenze della terza e quarta età”.“ I Longevi Visionari”, che abbiamo sponsorizzato, insieme con altri enti ed organizzazioni sensibili alle esigenze della terza e quarta età”. Il successo di ARAS, che recentemente ha rinnovato la convenzione gratuita con il Comune di Milano per dare supporto ed assistenza telefonica in particolare agli anziani, nasce quindi dall’aver centrato un forte bisogno sociale. “In poco piu’ di un anno siamo cresciuti e ci siamo rafforzati; siamo ancora qua e contiamo di restarci fino a che ci sarà bisogno di noi, ma per farlo occorre poter contare su altri Angeli che si uniscano a noi. ARAS offre gratuitamente agli aspiranti, corsi di formazione , tenuti a Milano dai migliori esperti del settore, psicologi e professionisti in ambito medico e giuridico”. siamo ancora qua e contiamo di restarci fino a che ci sarà bisogno di noi, ma per farlo occorre poter contare su altri Angeli che si uniscano a noi. ARAS offre gratuitamente agli aspiranti, corsi di formazione , tenuti a Milano dai migliori esperti del settore, psicologi e professionisti in ambito medico e giuridico”. la convenzione gratuita con il Comune di Milano per dare supporto ed assistenza telefonica in particolare agli anziani, nasce quindi dall’aver centrato un forte bisogno sociale. “In poco piu’ di un anno siamo cresciuti e ci siamo rafforzati;siamo ancora qua e contiamo di restarci fino a che ci sarà bisogno di noi, ma per farlo occorre poter contare su altri Angeli che si uniscano a noi. ARAS offre gratuitamente agli aspiranti, corsi di formazione , tenuti a Milano dai migliori esperti del settore, psicologi e professionisti in ambito medico e giuridico”. ARAS opera a livello nazionale ma la ‘centrale’ operativa è nel capoluogo lombardo, in Via Poma . Il sito Internet è http://www.angelinascolto.it/. ARAS estende il servizio anche all’ambito familiare e sociale dell’interessato offrendo una rete di counsellors, psicologi e specialisti, solidali con l’impegno dell’associazione. ARAS infine si propone di fare da “ponte” tra chi chiama e le altre Associazioni ed Enti Pubblici e Privati, per creare una catena di solidarietà che possa aiutare a risolvere i problemi pratici. Chiunque chiama può chiedere un incontro personale per essere poi indirizzato verso l’associazione più adatta alla sua situazione specifica. catena di solidarietà che possa aiutare a risolvere i problemi pratici. Chiunque chiama può chiedere un incontro personale per essere poi indirizzato verso l’associazione più adatta alla sua situazione specifica. per creare unacatena di solidarietà che possa aiutare a risolvere i problemi pratici. Chiunque chiama può chiedere un incontro personale per essere poi indirizzato verso l’associazione più adatta alla sua situazione specifica. Aiutare aiuta Per contribuire alla missione di ARAS: Conto Corrente 3341, Banca Popolare di Milano, abi 05584, cab 01637 – Cin C. Le donazioni possono essere detratte fiscalmente ai sensi del D.L. 471271997 art. n° 460 allegando alla dichiarazione dei redditi la ricevuta del bonifico bancario detratte fiscalmente ai sensi del D.L. 471271997 art. n° 460 allegando alla dichiarazione dei redditi la ricevuta del bonifico bancario Chi condivide i valori e l’impegno di ARAS può inoltre devolvere all’associazione il 5 per mille. Basta indicare sul Modello Unico il codice fiscale di ARAS - C.F. 97419080151
TELEFONO 02 739539 26 (ore 9.30-12.30/16.30-17.30 da lunedì a venerdì e sabato solo al mattino E-mail aras@angelinascolto.it).


Ecco il testo:


"La gestione finanziaria presenta un risultato di amministrazione che registra un "avanzo" – come si definisce l’utile degli enti pubblici – pari a 157.597.306,46 euro, perfettamente in linea con il 2005, che ammontava a 154.415.208,84 euro. Questo rendiconto gestionale del 2006, presenta risultati lusinghieri". Così è intervenuto il Sindaco Letizia Moratti, alla conferenza stampa di presentazione del rendiconto della gestione 2007 del Comune di Milano, approvato dalla Giunta comunale.
"Il risultato – ha proseguito il Sindaco - è indice di una corretta e sana gestione finanziaria, e che abbiamo raggiunto attraverso interventi come: la riduzione delle spese per la gestione della macchina amministrativa per circa 24 milioni di euro; l’ulteriore efficientizzazione nell’erogazione di prestazioni e nell’acquisto di beni e servizi, come ad esempio, minori costi nella postalizzazione delle multeper, 14 milioni di euro, con una riduzione dei costi per oltre 60 milioni di euro; abbiamo liberato 25 milioni di euro che non erano stati utilizzati per precedenti investimenti e che saranno messi a disposizione per nuovi investimenti del 2007; abbiamo a disposizione 42 milioni di euro derivanti da fondi rischi e accantonamenti prudenzialmente messi a bilancio negli anni precedenti e oggi a disposizione per eventuali operazioni finanziarie e copertura rischi nel 2007".


Il Presidente
Arch. Alberto Ferruzzi


Le Considerazioni di Draghi
Bravo Governatore! Ma manca il federalismo
di Giancarlo Pagliarini


Nubi all’orizzonte: Che cosa ancora ostacola la firma della convenzione tra Comune di Milano e Italia Nostra per la gestione del Parco delle Cave?
Da ben quattro mesi sono in corso i negoziati: c’è da augurarsi che questo tempo serva a concludere un accordo soddisfacente, ma non possiamo nascondere alcune preoccupazioni.
Nei 10 anni trascorsi si è sperimentata una modalità di gestione partecipata, attraverso la quale i cittadini, i comitati, le associazioni, le scuole sono stati protagonisti, oltre che fruitori, del processo di sviluppo del Parco. Una modello di educazione ambientale, che è andato ben oltre la presenza pur importante delle associazioni insediate: in altre parole, una vera e propria “anomalia”.
A un certo punto una parte della politica ha ritenuto che tale “anomalia” andasse ricondotta alla “normalità”.
E’ quindi cambiato il rapporto fra la politica e il Parco, trasformato in bacino di consenso elettorale.
A fare da apripista ci ha pensato l’allora candidata sindaco Moratti, con la sua festa di propaganda elettorale del 1° maggio nel Parco.
Quindi, una sfilata di consiglieri comunali e di zona, in veste di elargitori di promesse e in cerca di voti.
Un altro aspetto riguarda la decisione dell’Amministrazione di stipulare contratti con alcune associazioni storicamente insediate.
Il rischio evidenziato con forza nella protesta del Comitato di salvaguardia assieme ai 16.000 cittadini che hanno firmato la petizione, ad alcune migliaia che hanno manifestato davanti a Palazzo Marino e alle personalità milanesi della cultura, dello spettacolo, delle professioni è che si scardinasse per questa via quel modello di partecipazione della città molto più ricco ampio e articolato.
A mio parere si devono definire chiaramente nel contratto di collaborazione ruoli e responsabilità.
All’Amministrazione Comunale spetti la definizione degli indirizzi e degli obiettivi, nonché il controllo.
A Italia Nostra, le cui competenze sono dimostrate sul campo nei 10 anni trascorsi, competa la gestione in collaborazione con il Comune.
Alle Associazioni il compito di promuovere la partecipazione.
Fare confusione fra questi tre ruoli sarebbe un pasticcio e un danno.
Non sappiamo se e quando si concluderà il negoziato; il tempo trascorso speriamo non sia il segno dell’ingerenza della bassa cucina politica, magari con il desiderio nemmeno troppo velato annullare la delibera del Consiglio Comunale.


