
Legandomi al post relativo ai parcheggi abusivi volevo porre un quesito al consiglio di zona relativamente a viale XX Settembre, uno dei più bei viali milanesi sicuramente quello potenzialmente più signorile.
Quando verrà finalmente riportato a condizioni di decenza ?
I bellissimi ippocastani presenti muoiono uno ad uno con le radici soffocate dall'asfalto e dalle auto parcheggiate. E' un lavoro così improbo riqualificare le aiuole a terriccio risistemando la pista ciclabile impedendo che venga usata come parcheggo abusivo in pieno centro ?
No, non lo è.
Ed allora per favore proseguiamo con la sistemazione che si è fermata incredibilmente appena al di la del ponte sula ferrovia e che dovrebbe almen proseguire fino a Conciliazione.
Questi sono i fiori all'occhiello di Milano lasciati in pasto agli automobilisti incivili ed all'incuria.
E' possibile fare questo piccolo sforzo ?
Grazie.


Come da oggetto ... zone franche per pacheggiatori incivili e neppure residenti.
Basta. Dove sono i vigili ? Perchè in tutta la zona le soste selvagge non vengono adeguatamente punite ? E' una delle zone più belle di Milano abbandonata in mano ad incivili assoluti. Ma che paghiamo a fare i vigili ? Ma che paghiamo l'ecotass se tutti entrano e parcheggiano gratis in zone vietate ?
A chi posso rivolgermi per richiedere questi interventi indispensabili ed alcune modifiche alla viabilità ciclistica ?


Come si evince dalle foto allegate, l'area di piazza Cordusio verso via Tommaso Grossi e via Broletto, è riservata al transito dei tram.
Due evidenti cartelli di divieto di accesso sono posti in tale zona.
Però, a causa della persistente assenza di vigili urbani, numerosissimi trasgressori (auto, moto, furgoni) vi transitano o peggio sostano impunemente intralciando il percorso dei mezzi pubblici (in prevalenza i lunghissimi jumbo tram) e di conseguenza mettono a rischio anche i pedoni che attraversano sulle strisce.


Ci hanno intrappolati. Con la rimodifica della viabilità e la rimodulazione del semaforo posto tra V Alpini e Vincenzo Monti i residenti di alcune vie limitrofe (Petrarca-Revere ecc) sono stati completamente intrappolati.
E' infatti impossibile uscire di casa perchè incanalati in un unica direzione obbligatoria su Vincenzo Monti, completamente bloccata da migliaia di auto e dai tram che entrano ed escono dal centro senza neppure pagare l'ecopass.
La situazione è insostenibile, i tempi di attesa che subisce un residente per uscire in direzione esterna sono di 3-4-5 semafori rossi per una tempistica variabile tra i 5 ed 8 minuti, senza contare l'inquinamento causato in Monti dai veicoli incolonnati.
La situazione è inaccettabile.
Come risolvere ?
1) Chiudere Vincenzo Monti al traffico.
2) Applicare il congestion charge
3) Togliere i tram dalla via
4) Modificare i tempi del semaforo almeno triplicando la durata del verde.
5) Aprire una via alternativa per uscire dalla trappola invertendo il senso di marcia di Via Torquato Tasso
Queste soluzioni possono essere prese anche in numero superiore ad 1.
Ma chi è l'urbanista che ha progettato una simile folle viabilità ?
Qualcuno può controllare la situazione ?


il primo spazio italiano del network di imprenditori che ha 20 sedi nel mondo
Gli ecoprogetti abitano nell’Hub
Spazio informale condiviso in via Paolo Sarpi: «Qui le idee salvapianeta incontrano il mercato»
MILANO - Si chiamano hubber, sono circa 5 mila imprenditori, tutti con lo stesso ambizioso obiettivo: realizzare progetti ecologici e socialmente etici per cambiare il mondo. Il loro network si ispira a Wikipedia per l’idea di condivisione, ma gli Hub non sono solo luoghi virtuali, bensì spazi di aggregazione, hangar-uffici con scrivanie aperti a ecoimprenditori, finanzieri, giornalisti e chiunque abbia un piano d’emergenza salvapianeta. Sono già 20 gli Hub spuntati nel mondo, da Mumbai a Toronto, da Johannesburg a Berlino, Madrid e Londra. E proprio a Londra, dove nel 2005 è nata l’idea di questi incubatori di innovazione e dove le sedi sono 2, è stato ideato l’Hub di Milano, primo in Italia, che inaugura domani. Al numero 8 di Paolo Sarpi, piena Chinatown, dal cortile si accede alla struttura industriale in vetro e acciaio, arredata secondo principi ecosostenibili da tre architetti della community: Roberto Siena, Andrea Paoli e Marta Pietraboni.
I tre mostrano la porta girevole, realizzata in vetro e resti di ponteggi: «Serve a chiudere la sala riunione ». Le scrivanie sono «fagioloni » in cartone, per fare spazio vengono appesi alle pareti. Il resto dell’arredamento è stato creato con la partecipazione di tutti, seguendo l’idea del designer artigiano Davide Rampanelli e Matteo Prudenziati (www.controprogetto.com): «Bisogna partecipare alla creazione delle cose per capirne il valore». Dietro il paravento c’è la cucina. «L’Hub è una "casa", arriva qualcuno e si aggiunge una sedia» dice Montserrat Fernandez, 32 anni, di Barcellona. «Noi riempiamo di senso quello che negli ultimi anni ne è stato svuotato», si entusiasma. Più didascalico Alberto Masetti Zannini cofondatore del The Hub di Paolo Sarpi, insieme a Federica Scaringella e Nicolò Borghi. Ribadisce: «The Hub è una rete internazionale di imprenditori sociali che fanno riferimento a spazi fisici informali: qui possono accedere a risorse, avere idee o lasciarsi ispirare dal lavoro di altri, individuare opportunità di mercato che li aiuteranno a cambiare Milano e il mondo ». Un esempio? «La banca nazionale australiana è andata in visita all’Hub di King Cross per conoscere i progetti più innovativi nell’ambito della finanza etica. Tutte le comunità locali, allertate, hanno potuto contribuire con proposte».
Con 20 euro al mese si ha diritto alla connessione (www.the-hub.net), con 390 euro si condivide lo spazio senza limite di tempo, con 75 euro per 20 ore. I membri milanesi sono già più di 100. Professionisti come Sissi Semprini, Silvia Napolitano e Alessio Alberini che hanno lasciato cariche direttive in agenzie internazionali per il credo verde. Sono i fondatori di Greenbean, società che aiuta le aziende a comunicare la sostenibilità e «a superare definitivamente la concezione punitiva che caratterizzava lo stile di vita sostenibile». Arrivano dal mondo della finanza Paolo Galvani e Mariano Carozzi, autori di www.prestiamoci.com, primo network in Italia di prestiti tra persone. «Consente ai membri di fare investimenti e ottenere prestiti a un tasso equo per realizzare progetti comuni ». Luca Pietra e Roberta Peia a Milano hanno creato l’Urban Bike Messanger, la prima impresa di corrieri in bicicletta: fra i suoi clienti anche DHL che grazie alle due ruote ha eliminato due furgoni in città. Il 43enne Luca Giorcielli è un interaction designer: «Sono partito dal fatto che una diagnosi sbagliata ha un costo sociale altissimo e ho creato il network NetRad in cui i medici si scambiano pareri in pochi minuti sui referti radiologici. L’hanno comprata molte Asl toscane».
Maria Teresa Veneziani
17 marzo 2010


oggi sono passato da via rovello, all'altezza del n. 16 c'è un garage abbandonato in uno stato di avanzato degrado. nella via, le auto erano in notevole difficoltà per il solito SUV mal parcheggiato. sapete qualcosa? o meglio ancora ci sono progetti di uso dell'area?


dalla parte dei cittadini
Ruota panoramica in via Palestro
Colpo di grazia ai giardini storici
Gentile signora Fedrigotti, vorrei portare la sua attenzione sull'ennesimo orrore che viene inflitto a questa povera città; ai giardini di via Palestro ci sono le ruspe, hanno estirpato alcune piante, tolto alcune panchine, divelto le vecchie pietre. Lungo via Manin, uno dei lati più folti di piante, viene posato un campo di bocce e nientemeno che una grande ruota panoramica e presi da una irresistibile passione per il mattone, gli addetti al parco, trasformeranno la Sala delle farfalle, di cui per altro non si vede la necessità, in una casetta di cemento. I Giardini di via Palestro sono stati disegnati da Piermarini alla metà del ’700 e sono uno dei luoghi più belli e unici della città. Forse però i responsabili alla loro tutela non hanno mai neppure letto la breve scheda storica preposta all'ingresso. Alcuni anni fa sono state spese ingenti somme per una «sistemazione»: peccato si siano persino scordati dell'impianto di irrigazione. Il perimetro esterno è una promenade, ormai un parcheggio di macchine in seconda e terza fila. Quel che è peggio, è che essendo ormai «terreno dissestato» in piazza Cavour, una circolare comunale tollera il parcheggio persino davanti ai cancelli di ingresso; c'è anche una vecchia pompa di benzina abbandonata, qualche camper, molti topi. La vecchia gabbia dei leoni è stata trasformata in ludoteca, così i bambini possono disegnare felici dietro le sbarre. Il corso d'acqua è secco, pieno di rifiuti, di melma, luogo ideale per zanzare e tafani. Le vecchie serre hanno i vetri rotti e il tetto sfondato. In questo stato di incuria e di abbandono, che cosa viene in mente ai responsabili? Una ruota panoramica, così finalmente i milanesi si divertono un poco. Bellezza, storia, quiete, armonia, sono concetti ignoti, categorie inesistenti o forse noiose per l'amministrazione cittadina. E possibile che non ci sia una responsabilità civile per chi deturpa un patrimonio storico, a maggior ragione se il responsabile è colui al quale è affidata la cura?
Giovannella Cingano
La fatidica ruota gigante, della quale gli abitanti intorno al Parco Sempione sono riusciti con proteste e raccolte di firme a liberarsi, sembra, in effetti, essere approdata, senza grandi annunci— forse per prevenire nuove proteste—ai Giardini di via Palestro, probabilmente ancora meno indicati per questo gigantesco impianto, non solo per le dimensioni molto più ridotte rispetto al Parco Sempione, ma anche perché la situazione dei parcheggi vi è forse ancora più inguaiata. Del restante degrado e della manipolazione dei nostri poveri Giardini dice già lei abbastanza senza bisogno che io commenti.
Isabella Bossi Fedrigotti
12 marzo 2010


Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:
FELTRINELLI PER PORTA VOLTA. MORATTI: “UN’ALTRA LUCE CHE SI ACCENDE NELLA NOSTRA CITTÀ”
Masseroli: “Un progetto emblematico della storia di Milano che continua”.
Milano, 10 marzo 2010 – Fortemente ispirato alle linee architettoniche lombarde rivisitate in chiave attuale. È il progetto riqualificazione urbanistica dell’area Porta Volta di Jaques Herzog, uno tra i più autorevoli architetti al mondo, presentato oggi a Palazzo Marino. Il progetto Feltrinelli disegna una struttura edilizia composta di due corpi, che esaltano gli elementi urbanistici ed evidenziano l’antica Porta, grazie a due strutture gemelle. Nella nuova sede della Fondazione Feltrinelli viene così riproposta la ricca tradizione lombarda degli edifici gemellari, ampliando le superfici verdi pubbliche create dalle antiche cinte murarie.
“Un’altra luce che si accende sulla nostra città. Un progetto importante di grande qualità, sia dal punto di vista architettonico sia urbanistico, che valorizza una zona storica di Milano. Questa - ha spiegato il Sindaco Letizia Moratti - è l’area della prima espansione oltre le mura, l’area dei primi insediamenti industriali. E’ un grande segnale di fiducia della famiglia Feltrinelli alla nostra città”.
“Ringrazio Carlo Feltrinelli e l’architetto Herzog per aver realizzato un progetto in linea con il nuovo Piano di Governo del Territorio che assegna nuovi spazi alla cultura e al verde. Qui oggi abbiamo un primo esempio – ha concluso il Sindaco - di come sarà Milano in futuro”.
L’area interessata è quella tra Viale Pasubio e Viale Crispi, di proprietà della famiglia Feltrinelli da fine ’800, e quella tra Viale Montello e Porta Volta, di proprietà del Comune di Milano.
“Questo intervento anticipa alla città e ai suoi cittadini la prima scelta proposta nel Piano di Governo del Territorio - ha affermato l’assessore Carlo Masseroli -. Dopo 30 anni Milano decide di ridisegnare una città che cresce e si sviluppa senza consumare nuovo territorio, rigenerando aree degradate attraverso nuovi modelli di qualità costruttiva e sostenibilità ambientale. Una rigenerazione urbana che donerà nuovi spazi di incontro e vivibilità all’intero quartiere. Un progetto capace di determinare un carattere riconoscibile del nostro lavorare, vivere il tempo libero, godere del verde e percorrere lo spazio pubblico. Il Piano di Governo del Territorio – ha proseguito l’assessore – continua una storia che è cominciata ben prima di noi e alla quale vogliamo dare un corso nuovo, imprimere una nuova direzione. Il progetto Feltrinelli ne rappresenta certamente un primo esempio emblematico”.
“Un progetto ambizioso, accarezzato per diversi anni, che diviene oggi più concreto: vogliamo rendere più forte, più moderna e orientata al futuro una delle grandi istituzioni milanesi -ha dichiarato Carlo Feltrinelli, Presidente della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli - In un Paese nel quale spesso la cultura e la ricerca sono considerate un bene residuale o al più accessorio, l’impegno per questa nuova avventura vuole dire continuare a credere, caparbiamente, in un’idea di bene pubblico per la conoscenza, di responsabilità civile, di servizio per la comunità nella quale viviamo e operiamo”.


Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano
AMBIENTE. MASSARI IN VISITA NELLE ZONE PER INFORMARE I CITTADINI SULLA QUALITÀ DELL’ARIA
Milano, 8 marzo 2010 – Prende il via mercoledì 10 marzo un progetto di informazione dell’Assessorato all’Ambiente che prevede una serie di incontri, aperti al pubblico, per far conoscere ai milanesi il reale “stato di salute” dell’aria in città.
“Andremo in ciascuna delle nove zone – ha dichiarato l’assessore all’Ambiente Paolo Massari – per illustrare direttamente i dati delle polveri sottili relativi all’anno 2009 e ai primi due mesi del 2010, ospiti dei Consigli di Zona che per l’occasione saranno aperti a tutti i cittadini”.
Gli appuntamenti in programma ad oggi sono:
Mercoledì 10 marzo, ore 17.30 Zona 8, via Quarenghi 21
Mercoledì 17 marzo, ore 18.00 Zona 5, viale Tibaldi 41
Giovedì 18 marzo, ore 19.00 Zona 4, via Oglio 18
Giovedì 1° aprile, ore 20.00 Zona 9, via Guerzoni 38
“Vogliamo condividere con i milanesi tutti i dati ufficiali, relativi al Pm10 e al particolato in genere, che l’Amministrazione ha raccolto in questi anni e che utilizza per programmare e attuare le proprie politiche ambientali. Sarà un’occasione – ha proseguito Massari, per ‘leggere’ i dati con obiettività e comprendere il trend evolutivo della situazione atmosferica della città negli ultimi anni”.


Da Milano 2.0:
Via Paolo Sarpi, i residenti realizzano un'inchiesta video sulla vita nel quartiere cinese di Milano
Pubblicato da Arianna Ascione, Blogosfere staff alle 12:49 in Milano cronaca
Il comitato di cittadini residenti in via Paolo Sarpi, ViviSarpi, ha realizzato una video inchiesta su quello che succede nel 'quartiere cinese' e l'ha pubblicata in tre parti sul proprio canale Youtube.
Nei video vengono mostrati diversi aspetti della vita quotidiana: dai caporali ai commercianti che scaricano la merce fuori-orario e che parcheggiano i furgoni tra via Bramante e Niccolini, nelle vie Giusti e Giordano Bruno.
Il presidente del comitato, Pier Franco Lionetto, ha spiegato lo scopo del progetto al Corriere:
"Abbiamo presentato segnalazioni circostanziate. Giorno, orario e luogo. Dal lavoro nero ai laboratori clandestini, dai dormitori abusivi all'evasione fiscale nei negozi. Insieme, le denunce descrivono una panoramica di degrado e illegalità"
Il sindaco Letizia Moratti ha risposto confermando di aver girato le pratiche all'Ufficio reclami mentre il prefetto Gian Valerio Lombardi ha rassicurato gli abitanti.
Ecco qui i video dell'inchiesta:
