quorum?
Ma vaiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
Tabacci e il doppio incarico
Al PD Tabacci va bene come tecnico, neutralizzato come elemento politico nel laboratorio ambrosiano che ha valore nazionale. Se ne facciano una ragione: questa non è la Fattoria degli Animali nella quale essere gli astuti maialii, chi ha sostenuto Pisapia vuole partecipare alla definizione della proposta politica. Ci dicano quale proposta vogliono loro.
Berlusconi e il quorum
Berusconi è in palla e ormai fuori sintonia con ciò che è in movimento, buon quorum a tutti
i Navigli per il SI' ai Referendum
il wi fi per esempio...
Quando il sindaco di Milano Letizia Moratti diede il via libera all'Azienda energetica municipale per la cessione di Metroweb al fondo inglese Stirling Square, controllata da tre finanziarie offshore con sede a Bermuda, Isole Vergini e Guernsey, motivò la decisione con queste ragioni: "La rete non fornisce accesso ai cittadini" mentre "i servizi innovativi non hanno bisogno della rete per essere erogati","Metroweb non ha know how innovativo" e "il Comune non sta utilizzando la rete per se stesso". Maurizio Lupi, allora di Forza Italia, a sostegno: "Sarebbe stato incoerente lasciare la gestione di Metroweb agli enti pubblici". I tempi rapidi dell’economia e della finanza legati all’IT hanno dimostrato l’assoluto errore di valutazione economico e strategico. Errore che risalta ancor più a fronte del buco che l’amministrazione Moratti ha lasciato nelle casse della città. 31 milioni di utili in quattro anni, un valore passato dai 232 milioni di quando venne venduta alla cifra compresa tra i 430 e i 490 milioni, alla luce delle dieci offerte giunte alla Stirling che ha deciso di mettere in vendita la società. Nel frattempo Giuseppe Sala, divenuto Direttore Generale del Comune di Milano, aveva iniziato a raccogliere informazioni sulle proposte delle diverse corporation per lo sviluppo del wi fi in città. La comparazione tra le proposte aveva evidenziato una soluzione, a parità di banda garantita e/o di utenti simultanei garantiti, con un numero inferiore di access point, o altrimenti con stesso numero di access point più utenti e più banda, costi inferiori quindi e più innovazione. Una soluzione migliore di quella avanzata da Atm . Con il passaggio di Sala all'Expo lo sviluppo del wi fi è stato assegnato comunque ad Atm . Ed ecco nascere WIMI “powered by ATM”, come i cartelloni pubblicitari apparsi qualche settimana prima delle elezioni hanno comunicato ai milanesi. Una scelta alla luce della relazione costi/benefici mai spiegata né dal sindaco Moratti né dal presidente Atm Catania. Ora il wi fi, a macchia di leopardo, oltre alla rete del Comune (con Atm e British Telecom) che fa navigare gratis per un’ora al giorno da Cairoli a San Babila (a tempo illimitato nei siti istituzionali), si estende grazie anche alle associazioni come Green Geek, che in collaborazione con la rivista WIRED, commercianti, uffici e singoli cittadini, piazzano hotspot per il collegamento wifi in diversi punti della città. E’ evidente a tutti l’importanza dell’accesso alla rete digitale nell’economia della conoscenza, un servizio che rende competitiva la città alla pari di quelli amministrativi, del trasporto pubblico, dell’ambiente e dell’offerta formativa. La governance aperta e partecipata di questa infrastruttura va’ perciò sottratta ad ogni deriva della speculazione finanziaria internazionale per metterla al servizio del sistema delle imprese, delle amministrazioni e dei cittadini che vivono Milano come opportunità civile e di impresa. Altroché spoil system come sostituzione di una cordata con un’altra, ci vogliono competenze e cuore perché Milano sia capace di Futuro, come nei secoli ha saputo essere.
modello ambrosiano
un bell'esempio
bella esperienza, di partecipazione informata e non violentahttp://vimeo.com/24395865
Bravo Pisapia
Bravo Pisapia:"Vendola ascolti la città prima di parlare" la Milano che ha vinto non è la tribuna per la leadership nazionale della sinistra ricomposta è più complicata e innovativa.
Referendum Nucleare
La Cassazione dice sì il quesito sul nucleare, ma vai!!!!!!!
lettera al Cardinale Tettamanzi e mia adesione
Eminenza,
in questo periodo in cui è previsto l’avvicendamento sulla cattedra di s. Ambrogio intendiamo farle pervenire i nostri più sinceri ringraziamenti per la qualità e la misura, la sostanza e le forme del suo ministero episcopale nella Milano di questo inizio millennio.
1) In questi anni abbiamo apprezzato la qualità pastorale della sua proposta che ci ha invitato a vivere e a sognare una Chiesa sul modello del Concilio: appassionata alla causa del Signore Gesù, autenticamente missionaria, quasi “testarda” nell’interpretare la vocazione al confronto franco, alle ragioni del dialogo con tutti nella comunità cristiana e con tutti gli uomini e le donne di buona volontà, con tutti i credenti delle diverse confessioni cristiane e tradizioni religiose.
2) Abbiamo parimenti apprezzato la misura del suo governo, pacata e benevolente, preoccupata non già di comandare autoritariamente quanto di convincere e persuadere l’interlocutore, accompagnandolo con la saggezza di un padre e di un pastore.
3) Le siamo riconoscenti poi per la sostanza delle cose che ha insistemente riproposto a noi cattolici ambrosiani, in continuità con la tradizione che nel secolo scorso ha visto la lezione dei suoi predecessori, gli arcivescovi Ferrari, Tosi, Schuster, Montini, Colombo e Martini.
4) La porteremo sempre nel cuore, memori anche delle forme concrete del suo magistero, rilegate nel suo motto episcopale “Gaudium et pax “ (gioia e pace). Una gioia che nasce dall’incontro col Risorto e che non può essere scalfita dalle accuse e dalle cattiverie che accompagnano la vita di chi testimonia l’evangelo; la pace poi che si diffonde su tutti, sui piccoli e sui grandi, sui buoni e sui cattivi, su quanti sono sinceramente credenti e su quanti sono sinceramente in ricerca. E anche su quanti si trincerano dietro l’ipocrisia, il rancore e l’ostinazione.
Ci sorregge, infine, il costante invito a ricalcare le orme del suo amato Paolo VI, maestro e testimone di una dedizione tenace al Signore Gesù, di un’inquieta ricerca per parlare al cuore degli uomini e delle donne nostri contemporanei, privilegiando soprattutto i poveri e gli emarginati, proponendo a se stesso (e a tutti noi) l’icona dell’«uomo spirituale». Come ricorda san Paolo: «L’uomo mosso dallo Spirito giudica ogni cosa, senza poter essere giudicato da nessuno» (1 Corinti 2, 15).
Milano, 12 giugno 2011
Solennità di Pentecoste
la mia adesione