
In via Santander, durante i lavori di scavo nel corso dei lavori preparatori di costruzione del "grattacielo" orizzontale" firmato da Mario Cucinella, è venuta alla luce una vera e propria discarica di amianto. Trecento m3 in sacchi da un m3 ciascuno. Ad accorgersi della scoperta i tecnici della General Smontaggi incaricati della demolizione dei vecchi capannoni e degli scavi per le fondamenta del nuovo edificio di 12 mila m2. Sono pezzi di amianto impastati col terreno che non hanno nulla a che fare con le fondamenta demolite. Sembra che qualcuno, tempo fa, li abbia seppelliti per liberarsene. Il tutto è stato comunicato ad ARPA e ASL. Sembra che però in questi due enti nessuno sappia nulla. "Non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione- dice Susanna Cantoni, resposabile ASl-". Resta il fatto che i sacchi con l'amianto sono ben visibili dalla strada e dalle finestre dei caseggiati prospicienti l'area. I residenti sono preoccupati di una possdibile dispersione delle fibre tossiche. Secondo l'ARPA però non ci dovrebbero essere rischi per la salute dei residenti, visto che il minerale è rimasto sotto terra. Secondo il responsabile ARPA andrebbero invece verificate le condizioni delle falde acquifere. In allegato l'articolo di oggi de La Repubblica a firma Tiziana De Giorgio.


Stando a La Repubblica di oggi i costruttori del parcheggio sotto la Darsena avrebbero presentato al comune il nuovo progetto. Prevede 713 posti a rotazione e 303 box per residenti. In pratica un piano in pù dai 2 previsti. Simini, assessore ai Lavori Pubblici dà un ultimatum: "di parole ne ho sentite tante, dice, aspettiamo la proposta da gennaio. Ora ci interessano fatti e progetti realizzabili". Angelo Valdameri, consigliere di zona 6 Lista Fo


di Sandro De Riccardis
Naviglio, ecco il palazzo dei ribelli
in mano ad anarchici e centri sociali
Poche settimane dopo, è stato preso di mira e occupato dai gruppi più radicali dell’antagonismo milanese
La nuova casa dei ribelli è qui. Un intero immobile di proprietà comunale occupato sui Navigli, tra capannoni industriali diventati loft e i nuovi locali della movida. Quattro piani, trenta appartamenti, spazi luminosi, riscaldamento con stufe a gas, vetrate bowwindow su ogni pianerottolo, il palazzo è stato sgomberato lo scorso aprile dal Comune perché dichiarato pericolante. Le famiglie, residenti lì da tre generazioni, sono finite a Lambrate, all’Isola, a San Siro, una addirittura a Pero. Poche settimane dopo, lo stabile è stato preso di mira e occupato dai gruppi più radicali dell’antagonismo milanese.
Il primo passo è stato, un’estate fa, la creazione al piano terra del Laboratorio Zero, un localino dove nei weekend si può cenare e bere, diventato il punto di riferimento di punkabbestia e amanti dei rave, che tra fiumi di birra e pasticche resistono a ballare musica hardcore dalla sera fino all’alba del giorno dopo. Poi sono scattate le occupazioni degli appartamenti che fanno oggi del civico 83, il luogo della città più controllato dagli investigatori, che almeno una volta hanno identificato i nuovi inquilini. Vive qui Valerio Ferrandi, 24 anni, figlio di Mario, l’u omo che sparò e uccise nel ‘77 il vicebrigadiere Antonino Custra, prima di dissociarsi, pentirsi, incontrare la figlia della sua vittima e dedicare il resto della vita a incontrare i giovani nelle scuole e spiegare i suoi errori. Suo figlio Valerio viene fermato e accompagnato in questura lo scorso gennaio, poco prima del corteo di solidarietà contro lo sgombero del Conchetta.
E in Ripa di Porta Ticinese hanno trovato casa altri antagonisti, italiani e stranieri, vicini agli arrestati delle nuove Br, studenti fuori corso alla facoltà di Scienze Politiche di via Conservatorio, già conosciuti dagli investigatori per la loro partecipazione a presidi, scontri, manifestazioni. Tra queste, quella a Padova del giugno del 2007, un corteo di solidarietà ai militanti delle nuove Br arrestati, nel quale sfilavano insieme ai duri del Gramigna.
Dei vecchi inquilini, intanto, sono rimaste solo tre famiglie. E un mese fa, un’anziana si trovò la casa occupata da un gruppo di punk. Un episodio che fece portò a un passo dallo scontro con militanti di destra, molto presenti nella zona, ed evitato solo dopo l’i ntervento del “collettivo” che decise per la restituzione dello spazio. Ora però i ribelli puntano a un altro stabile adiacente, una carrozzeria abbandonata in via Barsanti. Nella spartizione degli spazi tra i satelliti dell’antagonismo, spetta ai militanti di Malamanera, una casa squat occupata alla Bovisa e sgomberata nel 2005.


Allego la risposta dell'ex presidente della Provincia di Milano Filippo Penati in merito all'articolo apparso ieri su La Repubblica concernente le consulenze d'oro. Penati spiega perchè ha pagato 1,7 milioni all'arch Dante Benini, progettista del Polo dell'Innovazione di via Soderini. Concordo con La Repubblica quando dice che , in merito al compenso "congruo" affida il giudizio ai lettori. Aggiungo che - a mio giudizio - anche per questo progetto faraonico si sono perse le elezioni provinciali.Angelo Valdameri, consigliere Lista Fo zona 6


Buongiorno,
tempo fa mi pare si era parlato qui sul forum dell'accampamento rom di fianco al cavalcavia di piazzale delle Milizie, sull'Alzaia Naviglio Grande, una fila di baracche che costeggia il muro della adiacente impresa edile fino alla ferrovia. Erano usciti anche un paio di articoli sul Corriere nella sezione di Milano, e anche uno dei giornali gratuiti ne aveva parlato.
Sono passati mesi, ma la situazione è del tutto immutata.
Andando a correre spesso su quel tratto di Alzaia, ho visto che generalmente c'è anche un cumulo di "schifo" (no, non è immondizia, è proprio "schifo", resti e pezzi e avanzi di un molte "cose" non identificabili) dall'altro lato dell'accampamento, che l'Amsa fortunatamente raccoglie ogni tanto: evidentemente, il centro raccolta rifiuti distante grossomodo.. 50 metri? è troppo lontano per loro.
Ho notato anche i ragazzini che utilizzano quelle che erano aiuole del cavalcavia per riporre le biciclette e quant'altro.
E' in previsione lo sgombero? La situazione è piuttosto indecorosa.
Grazie
Emanuele Massara


Milano/ Tanta gente sui Navigli ma in pochi consumano nei locali
Lunedí 17.08.2009 14:03
Nonostante la maggior parte dei milanesi sia ormai partita, i Navigli restano "vivi", soprattutto di sera, con lunghe colonne di persone che passeggiano lungo le sponde dei canali. E' qui, tra le bancarelle e i tavolini all'aperto, che, chi è rimasto in città, sceglie di fare due passi, per sentirsi un po' in vacanza. Molti però danno un'occhiata ai menù e alle proposte dei cocktail bar e poi proseguono senza fermarsi a consumare, preferendo passeggiare in compagnia e i locali lamentano, tracciando un bilancio di metà mese, un calo di presenze e soprattutto di consumazioni. Accade sui Navigli, ma non solo, come segnala Rudy Citterio, presidente dell'associazione locali da ballo milanesi (Silb) che parla di "un'estate che sta andando a rotoli". "C'è un acuirsi del calo di denaro circolante nel periodo delle ferie, la gente tiene da parte i soldi per le vacanze - spiega Sergio Israel, gestore di uno dei locali di punta dei Navigli, le Scimmie, e presidente dell'associazione locali notturni della zona -. Molti, e comunque meno dello scorso anno, vengono a fare le 'vasche' ma non si fermano a consumare. Un dato che abbiamo riscontrato anche noi nel nostro locale che invece di solito era in controtendenza rispetto agli altri". "Si intravede qualche segnale di ripresa - spiega invece Marco Ghiacci del 'I MÖs', sul Naviglio Grande - ma ad agosto dell'anno scorso lavoravamo di più.
Quest'anno mancano soprattutto i turisti stranieri, ce ne sono molti meno".
Al Bar Stazione, sempre sui Navigli, parlano di 30-40% presenze in meno rispetto all'estate 2008, così anche alla Spaghetteria Pizzeria 'Da Noi Due'. Nessuna differenza rispetto allo scorso agosto all'Uragano: "Ma c'era crisi già un anno fa, oggi è uguale". Al Birrificio Poretti, sul Naviglio Pavese questa viene addirittura definita la peggiore estate degli ultimi 10 anni. Va in controtendenza Marco Padovani del Momo, sul Naviglio Grande: "Ci aspettavamo un calo drastico di presenze in questi giorni, a ridosso di Ferragosto, invece per il momento continuiamo ad avere più o meno lo stesso numero di clienti delle scorse settimane, anche rispetto a giugno e luglio non ho notato tanta differenza. La gente viene soprattutto per l'happy hour, quando c'è l'aperitivo con buffet. Non posso fare il confronto con l'anno scorso perché io non c'ero, ma senz'atro questo periodo centrale di agosto sta andando meglio di quanto ci aspettassimo. Arriviamo a circa 140 coperti ogni sera". "Vediamo come va questa seconda metà di agosto - conclude invece Israel - ma la sensazione è che non sarà una grande estate".
Se i locali sui Navigli non esultano, sembra non andare meglio neanche per le discoteche aperte in città, concentrate in prevalenza nella zona dell'Idroscalo, dove però, spiega Rudy Citterio, presidente del Silb, un paio di locali hanno preferito chiudere ad agosto per mancanza di clienti. "Alcune discoteche hanno scelto la formula dell'ingresso gratuito e così hanno avuto un po' di presenze, ma per il resto stiamo andando a rotoli. Nell'ultimo anno su 2.500 imprese del settore in Italia 200 hanno chiuso e Milano non fa eccezione".
http://www.affaritaliani.it/...
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(ANSA)
Ferragosto: Pinacoteca di Brera presa d'assalto
Tra 8, 30- 10, gia' entrati 1. 800 tra turisti e milanesi
- MILANO, 15 AGO - E' un vero e proprio assalto di turisti e curiosi quello di stamani alla Pinacoteca di Brera, che oggi festeggia i 200 anni dall'apertura. Apertura avvenuta nel 1809 in occasione del compleanno di Napoleone Bonaparte proprio il giorno di Ferragosto. Pinacoteca, orto botanico e osservatorio astronomico sono oggi a ingresso gratuito. Fra le 8,30 e le 10 erano gia' entrate 1.800 persone e in seguito si sono formate lunghe code.


"Soldi dalle discoteche per evitare controlli"
L’allarmante quadro ritratto dalle indagini del pm Frank Di Maio comprende anche i proprietari della discoteca Toqueville di zona corso Como, Carlo Bondavalli e Roberto Nigro, e quello del bar Bianco, locale trendy all’interno del parco Sempione, Michele Cilla; oltre al segretario del Silb, il sindacato delle sale da ballo, Rodolfo Citterio, e l’architetto Daniele Beretta, specializzato nell’arredamento dei locali alla moda. Attraverso il pagamento di mazzette agli ultimi due, entrambi componenti della Commissione comunale di vigilanza, i locali di tendenza della città avrebbero avuto vita facile e nessun controllo a ostacolare le proprie attività. Le accuse, a vario titolo, parlano di concorso in concussione, corruzione, abuso d’ufficio, rivelazioni del segreto d’ ufficio e favoreggiamento personale.
Il comandante dei vigili è stato ufficialmente informato dell’i nchiesta a suo carico con la notifica della proroga delle indagini per le accuse di abuso d’ufficio e rivelazione del segreto d’u fficio. Secondo i pochissimi elementi che trapelano dall’indagine condotta da Di Maio, il responsabile dei ghisa avrebbe omesso di notificare verbali dai quali emergevano irregolarità su alcuni locali notturni, come invece gli aveva ordinato di fare la giunta. Non solo. Bezzon si dovrà anche difendere dall’accusa di aver favorito discoteche intestate a persone a lui vicine, confidando notizie che dovevano invece restare segrete.
A sostegno della tesi accusatoria ci sono anche intercettazioni telefoniche e ambientali. L’inchiesta è nata dal filone che vede attualmente a processo il fotografo dei vip, Fabrizio Corona. Nelle carte che la procura di Potenza ha inviato a Di Maio, ormai due anni fa, c’erano allusioni a irregolarità nella gestione della discoteca Hollywood. Da qui, il pm ha iniziato a scavare sui metodi con i quali il Comune concedeva licenze commerciali, fino a giungere alla convinzione che in ballo ci sono mazzette, contestate nel provvedimento del gip Giulia Turri, almeno «a partire dall’a prile del 2008 fino a oggi».


Dalla parte del cittadino
«Il sindaco venga di notte alla Darsena»
Lo statista irlandese Edmund Burke, letterato, filosofo e grande oratore, lo aveva scoperto fin dal 1792, quando, in uno storico discorso, disse: «Una vigile e provvida paura è la madre della sicurezza». Questo non significa che si debbano prendere decisioni dettate dalla paura («cattiva consigliera», secondo la saggezza popolare), ma è bene ricordare che la paura è un campanello d'allarme di cui si deve tener conto. È per questo che mi ha colpito la lettera di un lettore quarantenne, Gianni Sibilla, che scrive: «Ieri, per la prima volta in vent'anni da quando vivo sulla Darsena, ho avuto paura e ho rimpianto il quotidiano assedio notturno della movida. Alle 3 di notte, dal garage a casa, ho percorso 50 metri su viale Gorizia seguito dallo sguardo inquietante dei venti e più spacciatori che controllano il territorio palmo a palmo e ho immaginato come possa sentirsi una donna o una ragazza. Dobbiamo aspettare uno stupro o un accoltellamento per vedere un intervento delle istituzioni? Le ultime divise che si sono viste in giro, qualche settimana fa, erano a pattugliare un corteo pacifico di cento residenti che chiedevano al Comune più rispetto per la Darsena. Mi piacerebbe che gli Stati Generali dell'Expo la prossima volta li facessero qua e vorrei che sindaco e vicesindaco venissero a fare un giro in bici intorno alla Darsena, di notte, ma senza scorta». Quest'ultima è ovviamente una provocazione, ma non c'è dubbio che se chi governa provasse a condividere e a sperimentare direttamente i disagi e la paure dei cittadini, sarebbe poi in grado di prendere iniziative più consapevoli e probabilmente più efficaci.
Claudio Schirinzi
23 luglio 2009


Non voglio qui fomentare nuove ondate xenofobe, (la penso come il Cardinale Tettamanzi), bastano e avanzano quelle che i ripetuti spettacoli indecenti di certa politica milanese alla moda ci offrono fin troppo sgradevolmente da molto tempo, con sfoghi di ventralità culturale eccessiva, tuttavia non posso non segnalare un accadimento qui in zona, il primo in assoluto di questo genere in questi ambiti, che lascia perplessi e preoccupa.
Parco di Via Cascina Bianca, domenica 12 luglio 2009, dalle ore 11:00 alle 21:00 all'incirca (o forse poco oltre), un folto gruppo di persone straniere di lingua spagnola, con una grande bandiera dell'Ecuador al centro del meeting, ha passato la giornata nel parco pranzando e cenando, c'erano bambini in carrozzina, adolescenti, adulti, una giornata trascorsa festosamente con serenità, salvo il simpatico vociare di tanto in tanto e birra in abbondanza.
Qualcuno di buon senso tra loro, evidentemente più d'uno, c'era ed ha avuto il buon senso e cura di raccogliere il grosso dei resti della festa riempendo sacchetti di plastica con i rifiuti, ma qualcosa è inevitabilmente rimasto sul prato tra gli alberi in un più vasto raggio.
I cittadini del quartiere sono rimasti tutti un po' perplessi di questo primo accadimento, per quantià di presenze, modalità e durata del meeting, di cui in molti avevano sentito solo parlare o letto sui giornali per quanto accaduto in altre zone, ma la sorpresa peggiore è stata poi quella di venire a conoscenza di quanto accaduto nei contigui box di recente costruzione: saltati i lucchetti delle porte d'accesso, vandalismo con copiosi bisogni corporali liquidi e solidi sparsi, tanto che l'Amministrazione dei box ha proceduto con un Esposto alle Autorità di Polizia.
Non so quale possa essere la migliore ricetta, se si tratti di integrazione mancata, tradita o impossibile, tuttavia mi domando se un luogo non attrezzato come il parco Cascina Bianca debba essere o meno teatro di tali manifestazioni private (10 ore in piedi e bere birra qualche problema lo crea al fisico anche più robusto e alla persona educata ad Oxford), e mi rispondo che il luogo non è idoneo.
Se non vogliamo che l'incontro con le nuove culture diventi una tragedia bisogna che tutti si operi con intelligenza e moderazione, innanzitutto gli ospiti stranieri con l'aiuto di qualche mirato mediatore culturale devono essere indotti a capire meglio quello che stanno facendo (se non ci arrivano da soli, perchè evidentemente non ci arrivano, gli va detto con risoluta gentilezza se basta, poi con altri mezzi legali da parte dell'Autorità competente).
Il Comune di Milano deve mettere il naso più frequentemente nei parchi di periferia con la Polizia Locale, e non solo quando interviene svogliatamente ed in ritardo per chiamata dei cittadini, deve diventare ed essere un servizio strutturale proattivo di prevenzione e bonifica.
Facciamo che Milano non diventi la latrina d'ogni nuova nazione di immigranti per arrendevole buonismo, l'humus del peggiore razzismo, che sappiamo a Milano ha frange anche politicamente rappresentate, pronte a praticarlo alla prima ghiotta occasione!
Dopo l'istituzione finalmente dell'area cani appena terminata, bisogna ora completare meglio il parco di via Cascina Bianca e creare l condizioni perchè tale ambito resti rispettato da tutti, con legalità e civiltà.


Buongiorno,
non tutti sanno che in quartiere sta nascendo un Comitato ed invito chi è interessato a comunicarci la disponibilità. Vorremmo combattere tutti assieme, il degrado che sta dilagando.
Sabato 20 luglio alle 15.30, presso il centro CAM - al centro del quartiere di fronte alla farmacia - avremo un incontro per rilassarci con musica, canto e ballo. Siete tutti invitati.
Abbiamo invitato anche i nostri Amministratori - come da mail che allego:
in allegato trasmetto quanto inviato alla Dottoressa Moratti.
Ribadisco che ci rendiamo conto che è chiedere troppo, ma un Vostro piccolo intervento ci sarebbe di grande aiuto e conforto. Promettiamo di non abusare oltre del Vostro tempo che eventualmente avrete a disposizione per farci visita.
Grazie e cordiali saluti da parte di tutti.
Maria Barani
INIZIATIVA ALLA BARONA-QUARTIERE S.ABROGIO 1°-
Cordialmente
Maria Barani
