
come l'aria , anche l' acqua p. è fonte di vita ; ma purtroppo è un bene che nei paesi industrializzati è dato per scontato.
Purtroppo la mentalità di tali Paesi deve cambiare al più presto , perchè ogni anno che passa, tale bene, sia in quantita' che in qualità tende sempre più a scemare.
Le variazioni climatiche dovute all' effetto serra sono responsabili dell' avavzamento della desertificazione causa di migliaia di morti all'anno.
Cosa possiamo fare ?
Inanzi tutto non sprechiamo l'acqua lasciando aperto un rubinetto per ore, non riversiamo nelle acque e sul terreno sostanze chimiche altamente inquinanti: batterie di vario genere, olii , eccesso di detersivi, liquidi refrigeranti e sostanze chimiche in genere.
Molto spesso a Milano ( specialmente nelle periferie ) si possono notare casi di ineducazione specialmente dovuti allo scarico di macerie, abbandono di batterie, lavaggio auto ed addirittura cambi olio.
Il mio messaggio è semplice:
- Risparmiamo l'acqua oggi per il domani dei ns. cari e per il futuro dell' Umanità.
Cordialmente .
Marco Dotro




Il municipalismo può diventare teatro di nuovi scenari politici: e quando tra municipi si costruiscono ponti di solidarietà e di cooperazione forse a livello globale si inizia a definire una nuova dimensione internazionale di unità tra i popoli per uno sviluppo più umano, sostenibile, socialmente equo. Parlo di Ken Livingstone, il “rosso”, da tempo in rotta di collisione con il New Labour di Tony Blair, ormai inneggiante i valori del libero mercato e della guerra globale al terrorismo, e della sua nuova proposta, ormai diventata operativa, di comprare a prezzi scontati del 20% petrolio dal Venezuela per poter ridurre della metà i costi del biglietto per accedere ai mezzi pubblici di trasporto per circa 250000 londinese indigenti e sotto la soglia della povertà. A suggellare questo accordo sono stati il sindaco londinese, da anni ormai amministratore della capitale inglese e da anni impegnato a promuovere una mobilità nuova e alternativa, il Ministro degli Esteri venezuelano, Nicolas Maduro, e Alejandro Gonzalez, vicepresidente di Pdvsa, la compagnia petrolifera statale, direttamente interessata alla fornitura commerciale del greggio e del combustibile. In cambio, come in un buon contratto, Ken fornirà al Paese latino americano consulenze di ambientalisti, climatologi e di urbanisti che apporteranno il loro “konw how” in merito alla promozione del riciclaggio dei rifiuti, della pianificazione urbana delle grandi città, dell’organizzazione della rete infrastrutturale per i trasporti, della riduzione delle emissioni di carbonio per contenere i disastri ambientali legati all’aumento della temperatura e ai cambiamenti bioclimatici.
Il progetto è ormai operativi nella city britannica e diverse sono state le voci che si sono levate a difesa del medesimo o in aperto contrasto: certamente la positività dell’accordo senza precedenti consiste nel garantire un mutualismo reciproco tra città e paesi in un’ottica di abbattimento delle povertà e di incentivazione di misure finalizzate a contrastare il disastro ambientale oggi presente, mettendo in relazione e in comune le risorse rispettive e le capacità di due popoli a confronto, ma uniti dalla determinata esigenza di contrastare un modello di sviluppo iniquo e pericoloso per il futuro dell’umanità. Il “Titanic” sta affondando e noi stiamo ballando nelle sue sale da ballo: questa immagine descrive quale destino ci attenderà nel prossimo futuro se non si inverte la rotta. Ma spazi per farlo, nonostante l’assenza degli organismi internazionali e la loro incapacità a fare fronte comune contro questa deriva distruttrice, ci sono ancora: e questo ne è un esempio. Oil for know how, possiamo dire: ossia petrolio in cambio della conoscenza e dell’esperienza professionale di attenti studiosi che possono mettersi a disposizione per un Venezuela in fase di ricostruzione, dopo anni di governi che hanno svenduto a poco prezzo il Paese agli Stati Uniti d’America, sia economicamente, sia culturalmente. In questo percorso si inseriscono i provvedimenti di rinazionalizzazione decretati da Chavez della compagnia telefonica nazionale, Cantv, e della compagnia elettrica, Eds, per garantire una ripresa di due patrimoni nazionali economico produttivi assolutamente fondamentali per lo sviluppo sociale e civile del Paese. Ken ha aperto con questa intesa commerciale, ma dalla finalità sociale di progresso internazionale, un precedente che può essere “introdotto” anche da altri municipi: in Italia Firenze ha accolto il messaggio e ha provveduto a siglare un accordo simile con il Venezuela in cambio di “esperti” in materia di architettura e di ingegneria civile. Nella città toscana di La Pira, maestro di intese internazionali tra città all’insegna dello sviluppo sociale globale e della cooperazione mondiale per il progresso dei popoli e per la pace, tra qualche mese l’Ataf, l’azienda municipale dei trasporti, avrà mezzi che saranno alimentati da combustibile venezuelano, pagato a costi ridotti, beneficiando, così, il prezzo del biglietto. Speriamo che kin questo caso a Firenze succedano altre amministrazioni “virtuose” interessate a fare lo stesso passo in nome del mutualismo e del sostegno allo sviluppo reciproco e all’abbattimento delle povertà, in un’ottica tutta internazionale. Perché il locale può diventare globale.
Alessandro Rizzo


La raccolta differenziata dei rifiuti a Milano "caminicchia" senza infamia e senza lode.
Tuttavia le discariche abusive nelle periferie cittadine sono ancora impressionanti, piene di oggetti voluminosi dismessi, mezzi ingombranti, che non accennano a diminuire principalmente per due ragioni:
1. privati cittadini poco corretti che ancora pensano che lordare la campagna
(di tutti) sia una prerogativa lecita, un eroico esercizio di furbizia italiota;
2. l'esercito folto di artigiani senza scrupoli avezzi al "lavoro nero", l'incallita
abitudine del TAX FREE italiano, che scaricano detriti d'ogni genere per
rimanere più facilmente nell'ombra con la loro attività lavorativa fuorilegge.
Senza un servizio adeguato di investigazione (in borghese) e di studiato presidio nelle ben note zone a rischio (a scopo repressivo), il problema non verrà mai risolto (far scattare una verifica fiscale obbligatoria della GDF oltre alla sanzione comunale).
Ma questo non è l'unico problema, abbiamo ancora troppa incertezza nella raccolta differenziata, sopratutto quella del piccolo commercio al dettaglio che produce quotidianamente scarti (vetro, cartone) per il quale, specie nelle zone centrali di Milano, andrebbe migliorato il servizio diurno di raccolta porta a porta, per incentivare la crescita reale dello smaltimento differenziato dei rifiuti.
Andrebbe studiata la raccolta separata del caffè nei bar della città insieme a quella degli scarti e avanzi dei prodotti ortofrutticoli e dell'umido in genere, area per la quale serve uno sforzo di fantasia per aumentare il tasso di differenziazione dei rifiuti.
Concludo con il cartone, che molti pensano erroneamente che venga tutto riciclato, mentre non è vero, la gente andrebbe informata che se non si riduce a casa il container di cartone, con un piccolo sforzo di sminuzzamento, ponendo lo scarto negli appositi contenitori previsti per la carta, il cartone viene conferito a discarica indifferenziato (sacco nero), con un grave danno per la comunità.
Urge un richiamo ad AMSA non solo in termini di "comunicazione più efficace" ma anche e sopratutto in un incremento di fantasia tecnica nel migliorare la raccolta sempre più differenziata dei rifiuti urbani.
La raccolta differenziata è uno dei fattori primari del risparmio energetico ed una limitazione delle polveri sottili emesse dai termovalorizzatori (ceneri residue comunque diffuse dai camini anche dopo il filtraggio).


Il fermo auto di oggi è utile e, nello stesso tempo, se rimane un provvedimento isolato, diventa un intervento propagandistico fine a sè stesso (uno dei tanti ai quali ci siamo oramai troppo abituati), e per questo se vogliamo ottemperare ai dettami costituzionali (garantire il Diritto alla Salute dei Cittadini) ad esso devono seguire interventi strutturali, con un risveglio della progettualità, dell'etica e della serietà della politica in Consiglio Comunale.
Quali sono i provvedimenti da assumere in questa fase critica, oramai è bagaglio culturale noto a tutti, serve sopratutto un articolato Piano Marshall anti-inquinamento che trasversalmente vada a toccare tutta l'area della Pianura Padana, la più a rischio dal punto di vista climatico, a causa dei ricorrenti fattori climatici avversi che ci portano periodici lunghi ristagni d'aria, e quindi di esposizione agli inquinanti, con devastanti risultati per la salute pubblica e costi sociali inimmaginabili per la collettività.
Occorrono convergenze politiche e una rinnovata lena ben farcita di aggressività politica bipartizan nei confronti del Governo romano, distratto e preoccupato oggi in tema di riforme, ambiente ed economia, più di equilibri ragionieristici dalla portata limitata (pronto ad ubriacarsi con "lenzuoli corti", quello dei provvedimenti detti "Liberalizzazioni-Bersani" che bisognerebbe avere il pudore di dimensionare adeguatamente), perchè quanto fatto fino ad oggi pare piuttosto un fradicio pannicello caldo per l' improba cura di un "morto" che non accenna a resuscitare: l'Italia.
L'Area Metropolitana di Milano, con le sue Municipalità ha bisogno di diventare Istituzione della Repubblica con procedura di massima urgenza, con prerogative, deleghe, competenze e risorse opportune, se MILANO chiama ROMA ora deve rispondere, e la lentezza della politica in Italia deve finalmente smetterla di fare danni.


vivere slowly!
Questa pratica non deve diventare saltuaria, singola, solitaria, unica. Deve estendersi, riappropriandoci di noi stessi, del nostro tempo, vivendo il territorio e la propria dimensione, collettiva e soggettiva. Dall'arte del vivere con lentezza al diritto di vivere con consapevolezza, senza essere strumentalizzati e strumentali al raggiungimento di fini a noi estranei e sconosciuti, interni a un ingranaggio, come la ruota infernale che imbriglia il povero operaio Charlie Chaplin nel mitico film "Tempi moderni". La modernizzazione, appunto contro la tradizione naturale del vivere ascoltando e ascoltandoci.


Non si capisce per quale ragione non si debba chiedere ai petrolieri di migliorare la qualità del gasolio distribuito subito, molto ancora si può fare per avere una riduzione delle emissioni, ma non mi pare che su questo fronte della lotta alle polveri sottili ed al particolato (alle emissioni in genere) ci sia la dovuta attenzione da parte delle autorità competenti, mentre convergono logiche trasversali in difesa sfacciata di interessi occulti. L'Italia è uno strano paese dove spesso galleggiano sacche di impunità e zone franche intoccabili, mentre la nosra salute viene violentata e le abitudini stanno per essere giusamente sconvolte. Purtroppo per qualcuno la...ricreazione continua imperterrita.
Fino a quando?
(intanto assistiamo avviliti al tristissimo "lenzuolo "Bersani" di liberalizzazioni da operetta, propaganda pura, che nella tasca del cittadino porteranno al massimo, su base annua, Euro 0,00000000000000001 , una sceneggiata troppo enfatizzata che speriamo finisca presto e si cominci a fare cose anche un po' più serie ed incisive.)


Bisogna ripensare la mobilità pedonale in ambito urbano, con un occhio di riguardo alle esigenze dei disabili, vanno creati corridoi di continuità tra i marciapiedi che spesso sono discontinui, nati nel disordine urbanistico stratificato, frutto di improvvisazione e scoordinata buona volontà, frequentemente infestati da auto che creano situazioni di pericolo e spesso impediscono persino il transito pedonale in sicurezza, diventati la fetida icona milanese (chi sbarca dall'aereo si accorge subito d'essere tornato a casa...). Marciapiedi confortevoli e ben collegati sono la prima soglia di civiltà urbana.
Quando comincieremo a pensarci?
Enrico Vigo


Appello agli amministratori della Regione Lombardia
La domenica a piedi in questa ottica è sempre un esercizio utile, anche se sporadico. Purché tale sia davvero. Soprattutto quindi: il blocco del traffico domenicale è apprezzato dai cittadini se consente di vivere una giornata nelle strade in piena sicurezza e nelle migliori condizioni di pedonalità e ciclabilità.
Luigi Riccardi (presidente FIAB onlus)
Maurizio Baruffi (consigliere comunale di Milano – Gruppo Verdi)
Guido Bolzani (presidente CamminaMilano)
Paola Brambilla (presidente WWF Lombardia)
Augusto Castagna (coordinatore Associazione Italiana Città Ciclabili)
Paolo Crosignani (direttore Unità di Epidemiologia Ambientale e Registro Tumori – Istituto Nazionale Tumori)
Damiano Di Simine (presidente Legambiente Lombardia)
Massimo Ferrari (presidente UTP- Utenti Trasporti Pubblici)
Dario Fo (attore, premio Nobel)
Paolo Garimberti (giornalista)
Jole Garuti (presidente Stak onlus e direttrice Centro Studi e Documentazione Saveria Antiochia Omicron)
Paolo Hutter (giornalista)
Pier Luigi Marzorati (presidente Fondazione Fabio Casartelli)
Carlo Montalbetti (consigliere comunale di Milano – Gruppo Lista Ferrante)
Federica Pagnacco (Mamme Antismog Milano)
Roberto Prina (Rete Comitati Milanesi)
Franca Rame (senatrice – Gruppo Misto IdV)
Giangiacomo Schiavi (giornalista)
Marco Vitale (economista)
Francesca Zajczyck (consigliere comunale di Milano – Gruppo l'Ulivo)


dall'Associazione Mamme contro lo Smog di Milano
Riporto con grande piacere e con forte attenzione e interesse, come richiede il testo stesso, questo dettagliato e puntuale "cahier de doleance" dell'associazione Mamme contro lo Smog di Milano.
La città è veramente in una situazione di insostenibilità e di invivibilità: non sono azioni terroristiche che vogliono incutere paure e angosce, magari apostrofando scenario futuri e prossimi apocalittici. Non ve n'è bisogno di acuire le ansie, già oggi esistenti nella società dello stress sconsiderato e irrazionale. Ma sono doglianze vere e proprie che fotografano esigenze di vita di persone, cittadine e cittadini, che rivendicano uno sviluppo sostenibile e più compatibile di questa grande metropoli. Diverse sono le ricette che vengono dai tavoli di analisi e di apprpofondimento delineate: chi dice chiusura del traffico, le diverse filosofie su come procedere, come applicarle, la sostenibilità economia e finanziaria di alcune misure e provvedimenti, le modalità di attuazione, i tempi, i costi. Molti sono gli slogan elettorali che imperversano anche dopo la chiusura delle urne: le estemporanee battute di questo o di quell'altro amministratore, creando strumentalmente competizioni nella maggioranza per dipingersi come il più ecologista dell'altro, magari cercando, poi, di portare lo scontro internamente alla Giunta per motivi di prevalenza di potere nei diversi ambiti.
La cittadinanza è spettatrice di questa lunga querelle senza poter intervenire e, nel frattempo, si avvertono aumenti considerevoli di forme influenzali, di malattie bronchiali e di forme virali alle vie resèpiratorie, non considerando anche il progressivo aumento delle affezioni patologiche e continue, irrimediabili in molti casi, che si palesano.
Credo che occorra quanto meno, senza nessuna venatura di populismo e strumentalizzazione, discutere e riflettere, analizzare e concepire vie risolutive di questa immensa questione che attanaglia la città, i suoi abitanti, la sua vivibilità: un tavolo permanente di confronto tra amministratori, consiglieri, assessori di competenza, cittadinanza attiva, soggetti associativi, comitati, che sappia partorire proposte chiare, dettagliate e possibili di cambiamento totale e netto del concetto di mobilità e di traffico in una città, promuovendo fasi di conversione della mentalità generale circa tale principio. Le stesse iniziative che l'associazione propone, ossia stimolare il dibattito, costruire processi virtuosi amministrativi pratici, dare l'opportunità reale alla realizzazione di una pratica alternativa di mobilitià e, infine, di invitare la cittadinanza a considerare momenti di conoscenza e di informazione circa le diverse e alternative possibilità nell'ambito della mobilità. Maggiore incremento delle piste ciclabili in un'ottica generale e universale di pianificazione della loro presenza e realizzazione; informazione ed educazione a un'altra mobilità nelle scuole; istituzione e ampliamento dei servizi di trasporto pubblico eco compatibile; facilitazione dello scorrimento delle filovie nelle tratte a esclusivo passaggio delle medesime, le corsie èpreferenziali, e un loro incremento; costituzione di un monitoraggio sullo stato delle autovetture pubbliche di trasporto e una loro rottamazione, revisione, e dismissione nel caso di presenze di elementi di incompatibilità con l'ambiente; chiusura traffico e ticket di ingresso con incentivazioni all'utilizzo dei mezzi pubblici, quindi rendendo questi ultimi compatibili; costruzione di parcheggi nelle zone di interscambio; e, soprattutto, uniformità delle tariffe per l'utilizzo dei mezzi pubvblici su tutta l'area provinciale, con un tavolo di raccoprdo interisituzionale metropolitano di confronto e di condivisione di nuove politiche per la mobilità con gli altri comuni, non di conflittualità e di amministrazione autoreferenziale come finora fatto.
Solo così forse si può iniziare un percorso diverso, una volontà politica manifesta e di partecipazione nelle scelte decisionali, senza ripercorrere gli anni oserei dire di piombo e di assenza di politiche, di totale gestione autoritaria e non condivisa, come richiederebbe il tema della mobilità, interessando da vicino e in primo luogo la cittadinanza e la città nel suo tessuto sociale, la propria vivibilità. la propria esistenza, la soddisfazione del diritto di muoversi liberamente senza gravare in termini di inquinamento acustico, aereo, luminoso e quant'altro. Ricordiamo che agire localmente si può anche incentivare pratiche virtuose a livello globale: il mondo e il pianeta sono in scadenza nel 2050, se tutto procede bene. Occorre invertire la rotta aggravata da una situazione di forte pericolosità per il genere umano: se vogliamo sopravvivere, dico sopravvivere, cerchiamo di innescare amministrativamente scelte politiche che siano applicabili e visioni differenti e diametralmente opposte a quelle attuali di mobilità e di trasporto.
Buona lettura
e diamo a queste esigenze percorsi risolutivi condivisibili e sostenibili, applicabili, ma alternativi a quelli attuali.
Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
CARO SINDACO, ECCO COSA VORREMMO
Quando si parla di inquinamento, due sono i nemici da combattere: lo smog e il traffico.
Perchè a Milano non si respira e non si circola.
Per questo crediamo che non basti solo 'trasformare' il traffico (l'ossessione degli amministratori è di sostituire il parco auto) ma che sia necessario anche ridurre sensibilmente il numero di auto circolanti, e ciò può avvenire solo incoraggiando una mobilità alternativa.
Il 2006 è l'anno che ha visto il cambio di guardia nell'amministrazione di Milano.
Dall'attuale Sindaco ci aspettiamo un forte segnale di coraggio. Auspichiamo che affronti l'emergenza con misure provvisorie e che inauguri finalmente una seria strategia articolata, con interventi strutturali e una forte campagna di informazione e sensibilizzazione sui danni che l'inquinamento provoca alla salute.
Combattere lo smog significa combattere una mentalità, un modo di amministrare e vivere la città. Difendere la salute dei cittadini e in particolare dei più deboli e dei bambini significa restituire alla città il suo significato di comunità, in cui l’interesse particolare cede il passo al bene collettivo.
COSA CHIEDIAMO:
* MEZZI PUBBLICI
1) aumento delle corse giornaliere
2) riconversione dei mezzi pubblici maggiormente inquinanti
3) creazione di nuove corsie preferenziali per lo scorrimento dei mezzi pubblici e maggiore controllo delle stesse
4) apprestamento di sistemi di salita/discesa per portatori di handicap e passeggini su tutti i mezzi pubblici non già adatti e alle fermate delle metropolitane
5) tariffe agevolate: introduzione di diverse proposte e convenzioni che rendano economicamente competitivo l'uso dei mezzi pubblici
* VIABILITA' CICLABILE
1) realizzazione di piste ciclabili
2) divisione dei marciapiedi ampi (già spesso occupati da macchine in sosta) in una FASCIA PEDONALE e UNA PISTA CICLABILE delimitata con segnaletica orizzontale
3) promozione di una campagna culturale sull'uso della bicicletta
4) istituzione di punti di noleggio delle biciclette in zone nevralgiche della città.
* CHIUSURA CENTRO STORICO E CREAZIONE ISOLE PEDONALI/AMBIENTALI
Chiediamo la CHIUSURA PERMANENTE del centro storico perché pensiamo che il centro storico sia lo scrigno del patrimonio storico ed artistico di una città. A Milano sembra mancare una filosofia legata alla salvaguardia e conservazione del carattere originario del centro, ormai ridotto a deposito di auto, fuoristrada, furgoni.
Ancora una volta: il traffico non è solo smog ma anche forte impatto ambientale, incuria, immagine che peggiora sensibilmente la percezione del luogo in cui si vive, incoraggiando così un approccio sempre più individualistico verso questa città.
Allo stesso tempo crediamo che ogni quartiere abbia pari dignità e che possa essere migliorato con provvedimenti di varia natura (isole ambientali o pedonali) per valorizzarlo e restituirlo all'uso dei cittadini (che devono venire sempre prima dei cosiddetti city users).
* INTRODUZIONE DEL TICKET
L'introduzione del ticket è un provvedimento molto controverso, in quanto si ritiene che possa penalizzare le tante persone che vengono da fuori Milano e che dovrebbero pagare per entrare in città.
Di fatto però l'introduzione di tale provvedimento, seguendo il modello di altre città europee, potrebbe comportare non solo una drastica riduzione di auto circolanti, ma soprattutto un cambiamento del modo di pensare e vivere la mobilità. Naturalmente compito dell'amministrazione è destinare i proventi del ticket al potenziamento del trasporto pubblico e della mobilità leggera.
* TARGHE ALTERNE
E' dimostrato che l'introduzione delle targhe alterne riduce da subito la concentrazione di inquinanti. Riteniamo quindi che sia un provvedimento da adottare ogni qual volta si raggiungano situazioni di criticità allarmanti perché in modo tempestivo può ridurre i danni sulla salute del cittadino. Deve però essere un primo (e provvisorio) passo da adottare in attesa e che vengano realizzate soluzioni più organiche e strutturali.
* TAXI
Il taxi è un servizio che potrebbe contribuire sensibilmente alla riduzione dell'uso dell'auto privata. Chiediamo dunque all'amministrazione di studiare dei sistemi che agevolino l'ulitizzo dei taxi (promuovendo anche l'uso dei taxi collettivi) e di renderli più competitivi.
* RADIOBUS
Chiediamo che il servizio del Radiobus venga migliorato, potenziato (perché non renderlo attivo anche di giorno?) e soprattutto pubblicizzato in maniera capillare, dando l'opportunità alle persone di sfruttarlo molto più di quanto non si faccia oggi.
* PARCHEGGI PUBBLICI E PRIVATI
Non c'è dubbio che la costruzione dei parcheggi in città comporti un aggravio di tutti gli inquinanti, dato che per ogni scavo si movimentano numerosissimi mezzi pesanti in ambito urbano. Perciò è necessario che la costruzione di un parcheggio risponda a logiche strettamente ambientali e non di profitto. L'aumento dei cantieri nel cuore della città, in luoghi particolarmente significativi dal punto di vista storico, lascia molti dubbi sui benefici che tali parcheggi comporterebbero. Noi crediamo che la risposta giusta sia quella di prevedere la costruzione di un maggior numero di parcheggi di interscambio, che aiutino a limitare il flusso dei veicoli in ingresso, laddove i parcheggi in centro - quando non destinati unicamente ai residenti - al contrario lo attirano.
* LAVAGGIO STRADE
E' dimostrato che il particolato viene sensibilmente abbattuto anche dall'acqua, quindi chiediamo un lavaggio delle strade con acqua corrente molto più costante e diffuso.
* RISCALDAMENTO
Come attesta anche l'ARPA regionale, in Lombardia il contributo del riscaldamento all'aumento del PM10 presente nell'aria è pari al 30%. Inoltre va considerato il fatto che la Lombardia risente in particolar modo di un'alta densità edilizia e conseguentemente del numero di impianti di riscaldamento accesi. Per questo motivo riteniamo fondamentale che il problema venga affrontato innanzitutto con provvedimenti a breve termine (imporre la regolamentazione della temperatura nelle case e negli uffici nonché la certificazione obbligatoria delle caldaie) ma anche con provvedimenti lungimiranti che sostengano una diversa cultura del costruire: promuovere una maggiore coibentazione negli edifici, ricorrere a sistemi di raffreddamento che sfruttino la circolazione dell'aria, promuovere l'architettura bioclimatica.
* CAMPAGNA CULTURALE
La battaglia contro l'inquinamento deve essere affrontata con il contributo di tutti. Per questo riteniamo necessaria una sistematica campagna culturale:
NELLA SCUOLA:
- incentivi alle scuole per la creazione di progetti Piedibus
- realizzazione di progetti pilota di accompagnamento dei bambini in bus scolastici
- realizzazione di progetti didattici volti all'educazione ambientale dei bambini e delle loro famiglie
NELLE AZIENDE:
- promuovere il car pooling per i dipendenti e l'uso di mezzi di trasporto alternativi all'auto
VERSO I COMMERCIANTI:
- portare avanti una campagna di sensibilizzazione verso i commercianti (che attualmente percepiscono i divieti contro il traffico come un deterrente ai profitti) sottolineando i vantaggi anche economici che una città meno trafficata e più vivibile apporterebbe all'intero sistema sociale.
Dall'Associazione Officina dell'Ambiente
http://www.comunalimilano2006.it/?q=blog/172
E' una lettera semplice ma diretta, puntuale, rigorosa nelle linee di progetto. E' la lettera del Presidente dell'associazione Officina dell'Ambiente inviata al sindaco di Milano Letizia Moratti e che ha come intenzione quella di sollevare proposte che diano concretezza e applicazione al risparmio energetico, alla tutela delle risorse energetiche, allo sviluppo di sistemi di riscaldamento basati su fonti rinnovabili e naturali, sostenibili, al riaprmio generale di risorse, all'utilizzo di criteri di compatibilità nella costruzione ed edificazione di nuovi edifici, soprattutto diminuendo le emissioni che provengono dalle strutture, inquinanti l'atmosfera, l'aria.
Capogruppo Lista uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
contributo di idee e di proposte alla recente campagna elettorale per la città di Milano.
¨ l’efficienza energetica degli edifici e degli impianti;
¨ l’installazione di impianti basati sull’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili quali pannelli solari, impianti fotovoltaici, componenti bioclimatiche,ecc.;
¨ l’utilizzo di accorgimenti costruttivi ad alta sostenibilità ambientale riguardo a orientamento, isolamento termico ed acustico, illuminazione e ventilazione naturale, recupero acque piovane;
2. Diffondere e favorire la certificazione energetica degli edifici.
3. Investire sul teleriscaldamento.
4. Creare centri per l’informazione e la consulenza finalizzata al
risparmio energetico.
e seguiremo sempre con attenzione e passione tutti gli aspetti ambientali che
riguardano la nostra Città.
