
La bicicletta nei programmi elettorali per le elezioni comunali 2006


Bene, concentriamoci sulle proposte concrete.
Confrontiamoci sulle priorità e sulla realizzazione dei progetti.
:: Salvare i cittadini milanesi dai danni dell’inquinamento provocato dai combustibili per trazione e per riscaldamento.
Per l’inquinamento ogni anno muoiono circa 1300 persone e si perdono circa 800.000 giornate di lavoro. Occorrono interventi immediati (blocco del traffico e aumento del trasporto pubblico fino al rientro nei limiti consentiti), di medio periodo (sostituzione per ordinanza del gasolio per trazione con biocomustibili e di quello per riscaldamento con metano, di lungo medio-lungo periodo (chiusura del centro al traffico privato e costruzione di isole intermodali intorno alla città).
(tratto da "5 priorità per Milano" www.dariofo.it)
fosindaco@gmail.com


Mezzi pubblici. Si parla sempre di quelli collettivi tipo tram-bus-metro, ma nascondiamo sempre i taxi. Nessuno, ad esempio, pare proponga la loro diversa alimentazione (es metano o addirittura elettrici). Nessuno dei candidati pare voglia affrontare la questione della liberalizzazione delle licenze. Nessuno solleva la questione delle tariffe, comunali, che dovrebbero essere proporzionate al livello di servizio (facilità di reperimento, velocità, ecc). Perchè?


Il problema del traffico, anche se già accennato in altre proposte o risposte, merita un messaggio tutto suo. Penso che l'istituzione di una forma di limitazione al traffico veicolare privato debba essere seriamente messa in cantiere. E forse, si potrebbe anche avere il coraggio di "prendere il toro per le corna" e guardare molto avanti legiferando in maniera che la circolazione nella nostra città o comunque nel territorio metropolitano diventi un esempio di buon senso e tecnologia. Infatti, se con ticket di ingresso, chiusura costante del centro storico e magari targhe alterne riusciremmo a convincere le persone ad utilizzare i mezzi pubblici, potenziandoli laddove risultino carenti per frequenza e collegamento, con leggi ad hoc che stimolino maggiormente l'utilizzo dl combustibile ecologico tipo metano o idrogeno da parte dei mezzi pubblici (bus e taxi) e iniziare seriamente all'uso, almeno nella parte pi centrale della città, di mini bus elettrici. Insomma, la limitazione del traffico privato deve trovare dall'altra parte pronta l'alternativa dei mezzi pubblici efficienti e possibilmente ecologici. Sono costi che per un'area ricchissima quale quella milanese non sono impossibili. Ma qui deve arrivare la volontà politica.


Poco prima di Sant'Ambrogio, sul Corriere Milano, Armando Torno affrontava la questione trasporti a Milano con un perentorio invito a dedicarsi solo alle metropolitane lasciando da parte le metrotranvie, considerate roba da terzo mondo. Naturalmente tutti i cittadini solo liberi di esprimere il proprio pensiero, così come ciascuno è libero di formulare la miglior squadra per la nazionale di calcio. Ma Torno è grande uomo di cultura nonchè, in questa veste, responsabile Cultura dello stesso Corriere. Potrebbe allora darsi la pena di consultare i progetti in corso a Milano per quanto riguarda le metropolitane, che comprendono 6 prolungamenti delle linee esistenti, due nuove metro M4 e M5 nonchè alcuni prolungamenti già previsti per queste ultime. Potremmo osservare che il programma è persino eccessivo, tenendo conto che alcuni di questi tratti non reggono a un'analisi costi/benefici. Mentre le tanto vituperate metrotranvie sembrano la soluzione migliore per collegare rapidamente Linate al centro. Forse Torno potrebbe dare un'occhiata all'uso delle tranvie a Lione...!
Franco Morganti


Tra gli ingredienti del recente, travolgente successo della trasmissione televisiva 'Rockpolitik' di Celentano vi è stata la ricostruzione virtuale in computergraphics di come apparirebbe Milano riaprendo i navigli e proponendo un volto antropologico radicalmente altro dalla frenesia e dalla mobilità parossistica di uomini e merci su gomma e motori a scoppio che uccide noi e i nostri figli di PM10, stress, infarti
Il modello di sviluppo milanese pare centrato sul fatto che ogni mattina ci infiliamo in auto col telefonino acceso macinando chilometri per vendere aria fritta nel denaro, identità virtuali, servizi barocchi e improbabili, facendo il lavoro di tre persone e riducendo la nostra vita a un inferno dantesco, dal lunedì al venerdì sul lavoro, nel fatidico week end sempre in fila in macchina in coda ai centri commerciali,le nuove cattedrali del neoliberismo a cui tributare culti pagani, in preda a sindrome da acquisto compulsivo, a imbottirci di oggettistica cinese trash scontata, o la domenica, allo stadio, a rimbecillirci a uso e consumo dei potentati multinazionali dell'enterteinment.
Sempre in auto e in coda abbiamo l'alternativa di raggiungere la Liguria con le ore contate a vedere una spiaggia di sassi sporchi con vista sulle petroliere in transito, a ingozzarci di troffie al pesto surgelato, ritorno la domenica entro le 16 altrimenti al casello siamo fritti
Presto, curriri 'accasa, cambiarsi e via al corso di fandango con lo sdruscio, la nostra triste coppietta sterile assediata dalle seduzioni della socialità da guardare e non toccare, corsi di shatzu, mollica di pane creativa, arte giapponese del tè
Altrimenti, alla quarta settimana in cui i conti in tasca cessano di quadrare, c'è Blockbuster dove noleggiare, courtesy la Medusa Disribuzioni, con pochi euro, Sally ti prento Polly 3 o qualche altra barbarica boiata hollywoodiana 'per parlarne coi colleghi il lunedì', come chiosavano i compianti Gufi
Invece...
Se noi riaprissimo i navigli...
Potremmo vedere sotto i nostri piedi una città magica, d'acque, di lentezza e di socialità, in cui vivere invece che scappare...
M.


Abito a Lainate (Milano-Nord-Ovest) e lavoro in viale Umbria.
Ogni giorno attraverso la città in auto e, avendo la fortuna di poter viaggiare fuori dagli orari di punta, impiego circa 45 minuti per arrivare in ufficio.
Domenica 13 novembre, giorno del blocco del traffico, ho dovuto lavorare e ho preso i mezzi pubblici.
Ho parcheggiato la macchina a Lampugnano, ho preso la metropolitana rossa fino a Duomo, ho preso la gialla fino a Crocetta e quindi ho preso il 16 fino a via Comelico: tempo di percorrenza 1 ora e 25 minuti!!!
Date queste condizioni, chi me lo fa fare di prendere i mezzi per venire in ufficio?
Saluti,
Ivan Longhi
