
Cari Consiglieri di Zona 6,
documento in allegato con rammarico e disgusto una inutile strage di alberi vicino agli scavi della roggia di via Danusso.
Sono sempre più allibito di constatare come viene amministrata dal Centrodestra questa porzione di città, da anni aspettiamo (dal 1988) l'alberatura delle vie Danusso e De Finetti e l'Amministrazione Comunale ci propina in cambio questa strage di alberi già grandi, come il documento fotografico riporta.
Gli operai dell'impresa incaricata del taglio, di cui per prudenza ho fotografato mezzi e targhe, hanno dichiarato di essere autorizzati e che il prato verrà seminato, forse sono previsti nuovi alberi.
Che dire, con l'incuria cronica nei mesi estivi avremo la solita mattanza di alberi, perchè non lasciare vivere quel folto boschetto di alberi già adulti capaci di badare a se stessi senza seccare?
Ho chiamato il 113 due volte attorno alle ore 8.30-9.00, per competenza mi hanno passato la Polizia Locale, alle 09:40 non era ancora arrivato nessuno (al solito) ed è stato impossibile fermare la strage di alberi. Alcuni di quelli fotografati saranno tagliati ulteriormente, ne documenterò il taglio oggi nel pomeriggio.
Ogni volta che transito nel mio quartiere e penso-vedo come viene amministrato mi viene il voltastomaco. Avrò modo di confermarlo a voce al Presidente Girtanner alla festa degli orti comunali di Via Danusso e se verrà qualche assessore o qualche altro acchiappa-voti di turno tanto meglio (guardacaso sotto elezioni).
Vergogna!


BUONGIORNO A TUTTI
Sono DI SCIPIO ANNA Presidente dell'Associazione" Consiglieri di strada ", dopo la delusione mia e di altri cittadini di ieri sera al consiglio di zona 6 dove si aspettava l'assessore Mascaretti (vedi convocazione) e alla quale abbiamo partecipato ma inutilmente perche' lo stesso non e' venuto! E per provare a fare qualcosa per la nostra zona e visto l'ennesimo risultato dove ne siamo usciti sconfitti e con il morale sotto i piedi, ho deciso di tenere un resoconto dettagliato di com’è vivere IN ZONA 6 e come si vive il consiglio e di quello che accade sia in modo positivo che negativo perché mi sono resa conto che le persone si ricordano, solo quello che vogliono ricordare, ma sopratutto,
ho deciso ancora, di metterci la faccia come ho sempre fatto per evitare di venir INGIUSTAMENTE ACCUSATA E CONDANNATA per frasi, o fatti, anonime divulgate e delle quali non se ne sa proprio nulla.
Ogni giovedi a cadenza settimanale vi portero' un resoconto di quello che accade sia nel bene che nel male vi informero' delle iniziative intraprese da questo palco
Un saluto a tutti e coraggio, bisogna sempre lottare per i propri ideali e mai lasciarsi vincere perché se si crede veramente in ciò che si fa’ prima o poi se ne esce vincitori.
Di Scipio Anna "Associazione consiglieri di strada via Gentile Bellini 11 Milano
Contatti : MOBILE 3470587857 02 30918732


Giovedì 25 febbraio il C.d.Z. 6, a larga maggioranza, ha dato parere negativo a costruire abitazioni nell’area di Calchi Taeggi. E questo dopo aver approvato già quattro anni fa il Piano Integrato di Intervento complessivo. Le motivazioni di questa decisione stanno principalmente nelle preoccupazioni largamente diffuse riguardo alle operazioni di bonifica dell’ex-cava.
E’ probabile che molti consiglieri si siano accorti di aver firmato, con l’approvazione del 2006, una sorta di cambiale in bianco: non c’era ancora infatti nessun piano di bonifica dell’area. Tutti in zona conoscevano il grave inquinamento dell’ex-cava/discarica e certo molti erano convinti che - a fronte dell’aumento vertiginoso del valore dell’area, resa ampiamente edificabile dall’approvazione del P.I.I. - i proprietari avrebbero approntato una vera e completa bonifica. Così non è stato, anche con la compiacenza degli Enti di controllo (il Comune, in primis) che non hanno saputo (o voluto) imporre soluzioni più cautelative per i futuri abitanti dell’area e per tutta la zona, che potrebbero col tempo subire le conseguenze di una bonifica solo superficiale.
La bonifica auspicata è infatti solamente una “messa in sicurezza permanente”, visto che i rifiuti sepolti, per la maggior parte, non saranno rimossi, ma solo coperti. In situazioni come queste in altre regioni italiane non si dà il permesso di costruire abitazioni: così, ad esempio in Toscana, queste aree devono essere destinate a verde o a parcheggi a raso, nel pieno rispetto di quanto prescrive la legge (lettera “o” comma 1 art. 240 legge 152). Qui, a Milano, invece si costruiscono 1300 appartamenti, senza neppure garantire, almeno sotto le case, la totale rimozione dei rifiuti fino al fondo della cava. Domanda: come mai non si fa quello che sembrerebbe normale fare in situazioni di inquinamento del sottosuolo e che è stato fatto ad esempio a Sesto san Giovanni, nell’area di via Milano-Pace, dove si è scavato fino a 10 metri prima di costruire abitazioni?
Il Comitato Calchi Taeggi ha da tempo denunciato in tutte le sedi quello che sta avvenendo e chiede il massimo controllo da parte di tutti - istituzioni e cittadini – a fronte del fatto che la situazione si fa sempre più preoccupante. Due soli esempi.
Alla data di oggi, a più di un anno dall’approvazione del piano di bonifica da parte degli Enti, non sono ancora state ultimate le operazioni di rimozione dei rifiuti più pericolosi (fino ad ora individuati), anche se gli stessi Enti nel 2008 avevano proclamato che non avrebbero approvato nessun piano prima che la proprietà avesse ultimato queste operazioni (già decise nel 2007) e ne fossero conosciuti i risultati. Domanda: quale potrà essere la forza degli Enti, quando si tratterà di passare alla fase operativa, visto che non sono stati in grado di far rispettare le proprie prescrizioni già in fase di giudizio e approvazione del piano di bonifica? Di fronte a questo esempio di incoerenza, quale fiducia ragionevolmente può avere il cittadino sulle prescrizioni e sui controlli imposti e preannunciati sulla carta?
Un’altra osservazione su quanto sta accadendo. Nel settembre 2009, quando da mesi risultava data da parte del Comune di Milano l’autorizzazione ai lavori, gli Enti hanno chiesto ai proprietari di “proporre un modello concettuale definitivo dell’assetto idrogeologico che chiarisca la problematica dei fenomeni di stagnazione/lenti d’acqua segnalate sull’area”. Domanda: si sono iniziati i lavori senza avere un quadro certo di cosa c’è sotto il primo strato di terra? Nei primi settori in cui si è fatto lo scavo previsto (un metro !) si sono formate vere e proprie “piscine” che potrebbero segnalare la presenza di livelli altissimi di falda. Costruiranno case galleggianti? E i rifiuti che risultano immersi nell’acqua (e di cui la responsabile dell’Ufficio Bonifiche del Comune ha incredibilmente negato l’esistenza) saranno tirati fuori o saranno spinti più in basso, verso le falde più profonde, dalle centinaia e centinaia di palificazioni che andranno a sostenere gli edifici da costruire su quell’instabile terreno di riporto? Vigilare, vigilare, vigilare, memori anche di quanto è avvenuto a Santa Giulia...


Da anni la zona aspetta una sistemazione delle strade attorno a Via Santander e allo IULM, sono in corso costruzioni importanti, ma sul fronte del riassetto della viabilità di zona non si muove nulla. La solita Zona 6 dimenticata dal Comune di Milano a guida Centrodestra-Moratti.
Enrico Vigo
Da La Repubblica web:
Atelier e showroom sotto la cupola
così nasce un nuovo quartiere

Progettato dalla genovese Agenzia di Architettura 5+1AA, la nuova sede sorgerà su un´area di 23mila metri quadrati (inizio lavori previsto nel luglio 2010) proprio accanto agli edifici in mattoni a vista che già esistono, creando una sorta di cittadella Iulm. Tre nuovi edifici in uno con laboratori, uffici, spazi espositivi, biblioteca digitale con torre elicoidale e un grande auditorium di 700 posti, coperto di ceramica verde.
«Non avevamo bisogno di una nuova grande aula - annuncia Giovanni Puglisi, rettore Iulm dal 2001 - . Volevamo uno spazio che si aprisse al territorio, per ospitare aziende, mostre, eventi. Uno spazio ponte tra la città e l´università che rivitalizzi ulteriormente la zona. Quando siamo arrivati qui vent´anni fa era il deserto. Il nostro campus è stato il perno del cambiamento urbanistico.
Ci sarà anche un servizio ristorazione, per ovviare alle difficoltà della zona. Per il resto, mi piacerebbe sfruttare i cortili per mostre di arte contemporanea. E non a caso ci siamo affidati a questo studio di architettura, con la consulenza anche dell´ex preside di architettura, Cesare Stevan. Vogliamo un edificio che lasci un segno sul territorio». Spesa prevista, 17milioni e 750mila euro: «Certo una bella cifra. Ma mi sto dando da fare. Sto realizzando un modello di finanza urbanistica con partner diversi».
E se del nuovo edificio Iulm per ora sono iniziati solo gli scavi, accanto sono già al lavoro due gru. All´angolo con via Santander sta sorgendo il nuovo edificio direzionale progettato da Mario Cucinella, altra firma dell´architettura contemporanea: sarà un "grattacielo orizzontale" in classe energetica A. Gli scavi iniziali hanno portato alla luce una vera discarica di amianto. Emergenza condivisa anche dalle vicine torri Aler di via Russoli, ora oggetto di un progetto di riqualificazione anche questo firmato da Cucinella: sui tetti nasceranno giardini pensili.


http://kworker1.wordpress.com/liberazione/
Periferie Z6
Periferie, quartieri di edilizia sociale degradati in zona 6
A Milano vi sono quartieri di edilizia sociale in cui gli immobili da decenni sono stati abbandonati al degrado. Negli ultimi venti anni in particolare, per la politica assunta da Comune e Regione, non si è provveduto agli interventi necessari per il mantenimento dell’igiene e del decoro degli abitati.
Vi è una richiesta pressante di tanta gente dei ceti sociali più deboli perché si ponga fine a questo indirizzo dell’amministrazione. A questa richiesta corrisponde la solidarietà dei cittadini consapevoli che dicono “Basta esclusione”: tante persone sono costrette in ghetti con problemi di ordine sociale e sanitario, l’abbandono di questo importante patrimonio abitativo è un danno pubblico pagato da tutti. Una casa decorosa fa parte dei diritti previsti dalla nostra Carta Costituzionale.
La voce degli abitanti dei quartieri popolari non viene ancora ascoltata e deve essere sostenuta con forza perché si abbia una cambiamento di rotta nella politica della casa a Milano: risanamento e riqualificazione del patrimonio abitativo esistente, nuova edilizia pubblica senza lasciare tutte le risorse territoriali alla speculazione.
In zona 6 molti edifici nel quartiere delimitato dalle vie Giambellino, Inganni, Lorenteggio, Odazio e nel quartiere “Solari” (via Giambellino, via Bruzzesi, via Vespri Siciliani, via Bellini) richiedono interventi urgenti per assicurare condizioni di igiene e decoro ed il rispetto delle normative.
Centinaia di alloggi sono lasciati vuoti e lastrati senza che vengano perseguiti i responsabili di questo scempio che produce una perdita economica ed un aumento del degrado ambientale.
Invece si è fatto uso massiccio di forze di polizia in assetto antisommossa per liberare qualche appartamento abitato senza regolare contratto da famiglie bisognose che, nella maggior parte dei casi, pagano regolarmente l’affitto all’Aler. Urge in questi quartieri:
Avere una indagine conoscitiva edificio per edificio delle necessità di risanamento dando priorità alle condizioni di igiene, decoro, rispetto delle normative abitative. Partendo da questa base vincolare l’Amministrazione comunale e Regionale agli interventi obbligatori reinvestendo localmente gli affitti dei quartieri degradati.
Sollecitare l’ASL a svolgere i compiti di verifica dell’igiene pubblica e del rispetto delle normative sugli edifici a carattere abitativo senza eludere o peggio accantonare i problemi perché ciò diventa una sorta di complicità.
Assicurare una gestione che dia servizi efficienti: portierato, pulizie, riscaldamento, mantenimento del verde interno , raccolta rifiuti e cura degli spazi comuni.
Destinare alcune aree dismesse per la costruzione di nuova edilizia residenziale, per rispondere alla domanda crescente di edilizia pubblica.
Avere trasparenza sul bilancio per edificio e per quartiere. Accanto ad un affitto equo debbono esserci addebiti di gestione equi e non superiori a case di lusso.
Avviare una gestione partecipata con l’inquilinato.
Utilizzare le centinaia di appartamenti lasciati vuoti.
Promuovere il monitoraggio delle famiglie che abitano senza contratto essendo in stato di necessità, per una soluzione abitativa adeguata alle loro condizioni.
Completare in tempi ragionevoli dei lavori avviati e poi sospesi in alcuni edifici.
Avere una indagine conoscitiva sulla gestione precedente affidata ai privati (Edilnord, Romeo, Pirelli Re) e ritirata per inefficienza.
Dare sostegno ai sindacati inquilini e a CGIL, CISL, UIL che reclamano una nuova politica della casa a Milano che porti alla riqualificazione del patrimonio pubblico esistente ed alla destinazione di risorse territoriali (PGT) per incrementare l’edilizia pubblica.
Utilizzare i fondi a disposizione per un programma di iniziative intese a promuovere la socialità.
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Ci sembra ora piuttosto necessario dar seguito a quanto affermato in quanto la situazione denunciata nel documento deve trovare in tempi stretti risposte concrete.
Anche dopo la manifestazione unitaria di dicembre e nonostante la trattativa in corso dei Sindacati Inquilini con Aler e Comune non si intravedono al momento mutamenti dello scenario e soprattutto l’Aler prosegue nella sua politica, anzi in queste settimane in diversi quartieri della zona suoi ispettori intimidiscono inquilini privi di contratto minacciando la possibilità a breve di sgomberi forzosi a meno che gli stessi non firmino il rilascio volontario, nel qual caso viene concessa qualche settimana di proroga.
La proposta che facciamo, assieme alla sottoscrizione del documento con eventuali integrazioni, è di convocare in tempi stretti un nuovo incontro, se fattibile con la presenza dei sindacati inquilini impegnati a breve nella raccolta firme per una proposta di delibera consiliare per il rilancio dell’Edilizia Residenziale Pubblica, per definire un percorso di iniziative condivise.
per PRC Zona 6, Roberto Acerboni
ZERO RISPOSTE FINORA
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ASSOCIAZIONE CONSIGLIERI DI STRADA // 02/03/2010 a 02:14 | Replica
Della serie: tutto a posto e niente in ordine ! intanto tiriamo l’acqua al nostro mulino.
MI CONSENTA!
invece si è fatto uso massiccio di forze di polizia in assetto antisommossa per liberare qualche appartamento abitato senza regolare contratto da famiglie bisognose che, nella maggior parte dei casi, pagano regolarmente l’affitto all’Aler. Urge in questi quartieri:
Non è vero: le famiglie che sono state sfrattate erano soggetti che all’interno dei caseggiati erano dediti alla delinquenza e secondo noi l’ALER ha agito bene dietro pressione dei cittadini onesti. Voi avete la brutta abitudine di evidenziare sempre il lato negativo delle cose, e non importa se con mezzi poco ortodossi come la calunnia, per un vostro vantaggio.
Dare sostegno ai sindacati inquilini e a CGIL, CISL, UIL che reclamano una nuova politica della casa a Milano che porti alla riqualificazione del patrimonio pubblico esistente ed alla destinazione di risorse territoriali (PGT) per incrementare l’edilizia pubblica.
Guardi consigliere, che proprio i sindacati su’ menzionati da lei in questi giorni sono stati da noi denunciati alla procura in quanto percepiscono somme che vanno dai euri 40 ai 180 decantando una possibile occasione di presentare la domanda per alloggi ALER che naturalmente non esiste, sia per legge regionale ex 27 e sia perché i bandi ad oggi non sono aperti allora come la mettiamo?
Utilizzare i fondi a disposizione per un programma di iniziative intese a promuovere la socialità
Come lei ben sa tempo fa’ e’ stata presentata dallo schieramento LEGA NORD una mozione al CZ6 per utilizzare i fondi, per la riqualifica del patrimonio, e ho detto tutto!
MI CONSENTA ANCORA
La sottostante e’ una puerile bugia
Aler prosegue nella sua politica, anzi in queste settimane in diversi quartieri della zona suoi ispettori intimidiscono inquilini privi di contratto minacciando la possibilità a breve di sgomberi forzosi a meno che gli stessi non firmino il rilascio volontario, nel qual caso viene concessa qualche settimana di proroga.
Ma dico! quando volete portare acqua al vostro mulino e quello di altri schieramenti a voi vicini cercate almeno di guadagnarvela con trasparenza ed onestà se siete voi i primi che criticate servendovi di bugie sappiate che c’è sempre qualcuno che vi può sconfessare he! he!
ASSOCIAZIONE CONSIGLIERI DI STRADA
La Presidente Di Scipio Anna
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Si ha notizia che l'Arch. Renzo Piano abbia stilato un rapporto (gratuito) per il Comune di Milano in varie zone periferiche per definire gli upgrading scenografici prioritari per le nuove alberature di Milano (es.Via dei Missaglia in Zona 5). Non c'è traccia neppure di un vaso di gerani per la Zona 6, e questo non va assolutamente bene, essere dimenticati come Zona da interventi di questo pregio (la firma Arch.Renzo Piano) non è certo cosa gratificante. Eppure abbiamo in Zona6 viali, piazze, parchetti, spazi e radure che se adeguatamente piantumati potrebbero ospitare una foresta amazzonica, trasformando il grigiore deprimente che la contraddistingue (un pugno allo stomaco) in una Zona esteticamente più gradevole e più salubre. Mi chiedo se il CdZ6 non possa entrare in contatto con lo Studio dell'Arch.Renzo Piano o tramite l'UrbanLab di Genova per suggerire anche una visita in Zona6, auspicabilmente ospite del CdZ6, per dare una occhiata anche alle nostre latitudini. Sono disponibile a collaborare per facilitare il contatto.


Salve
che piaccia o non piaccia dal 2007 in Z6 circola una nuova moneta. A dire il vero dopo estenuanti discussioni il consiglio non se l' e' sentita di sponsorizzarla e di distribuirla per consentire un risparmio notevole a tutti i cittadini che a fatica arrivano alla seconda settimana del mese fasce deboli che in questo periodo di recessione arrancano a sopravvivere, eppure mercoledì al mercato ho notato ancora anziani che razzolavano negli scarti per potersi portare a casa un pomodoro o un peperone cosi da conciliare una cena.
Siamo arrivati al punto che sempre piu' cittadini ricorrono ai fondi della Caritas e le assistenti sociali del Comune non riescono se non dopo molti giorni a fissare appuntamenti anche in situazioni di comprovata difficolta'.
Bastava avere una infarinatura di economia per capire la bonta' del progetto che con molto piacere e' stato accolto dalla Regione studiato e ristudiato dal settore legislativo .
ma che cosa e'
IL DANEE MENEGHINO LA CARTANOTA CHE CI FA' RISPARMIARE ?
Il DANEE è un'economia basata sulla circolazione di valori, quali la solidarietà, la fiducia che si contrappone all'economia globalizzata creata sul debito infinito ed insostenibile. Un modo per essere protagonisti e non subire il tracollo del vecchio ed obsoleto sistema in questo periodo di grandi trasformazioni, non tutte negative per fortuna. Una strada che porta all'abbondanza e che apre il cuore delle persone."
Qual'è allora l'idea di questa nuova moneta non moneta? Forse si potrebbe descrivere così: "Uniti siamo più forti."
E come funziona? Il DANEE è una "CARTANOTA" (non una banconota) denominata in Euro. Il valore stampato sul buono colorito va da 50 centesimi fino a 50 Euro. Legalmente IL DANEE è un buono sconto, che lega chi lo accetta e chi lo spende. Non si può acquistare ma viene distribuito gratuitamente. Un negozio o professionista che lo accetta, abbuona il valore dei DANEE ricevute sullo scontrino o sulla fattura; normalmente è una percentuale che va dal 10 al 30%. Per chi spende in DANEE significa che spende di meno. Chi accetta il DANEE lo può a sua volta spendere con altri negozi o professionisti o privati convenzionati.
Una cosa particolare: Quando parliamo di scambi tra privati dove il fisco non ha interesse a raccogliere IVA e altre tasse, I DANEE possono fungere come mezzo di scambio per l'intero importo. Se voglio vendere, per esempio, il mio vecchio macinino perché mi hanno regalato uno nuovo, posso accettare che l'acquirente mi paghi interamente IN DANEE.
Allora IL DANEE è un buono sconto con una particolarità: Una volta emesso può continuare a girare e, girando, rafforza l'economia locale piuttosto che quella globalizzata. Rafforza la solidarità e le relazioni economiche nella nostra "isola". Così, anche se non è una moneta nel senso legale, è un'idea che ci fa risparmiare.
Noi ne andiamo orgogliosi nel nostro piccolo abbiamo fatto una grande cosa per il bene degli abitanti.
I Buoni Locali nascono dall’esperienza e dallo studio di oltre 4.000 esempi di monete complementari presenti in tutto il mondo, compreso il circuito WIR svizzero e il Regio tedesco.
La situazione economica caratterizzata dall’esasperato aumento del debito delle famiglie e delle imprese a causa della deregulation finanziaria e della esagerata creazione monetaria ex nihilo, evidenziata dal progressivo impoverimento delle economie locali accentuatasi con la globalizzazione, ha determinato la necessità di attivare un’esperienza del genere anche in Italia.
Obiettivo è quello di invertire il ciclo mantenendo almeno nel territorio la ricchezza attraverso due strumenti:
1. La cartanota aumenta il potere di acquisto delle famiglie e agevola l’economia locale circolando in un territorio limitato a fianco dell’euro come percentuale di prezzo di listino (es. 10-20%);
2. L’attuazione di progetti aziendali per rivitalizzare il settore agroalimentari, collaborazione tra imprese, riduzione delle filiere produttive, creazione di economie di scala e gruppi di acquisto per settori merceologici per aumentare il potere contrattuale con i fornitori, sono elementi che aiuteranno il prodotto locale a competere con i prodotti di importazione in termini di prezzo e qualità.
1) La cartanota è uno strumento che ha un rapporto di parità con l’euro (1:1), non è convertibile in euro, è gratuito e viene distribuito con regole univoche.
La cartanota è una percentuale di prezzo pagata (min. 10%) sul prezzo di listino di un bene e può essere riutilizzato dal commerciante all’interno delle imprese, professionisti, produttori ecc. che aderiscono al circuito.
Essendo distribuito gratuitamente non crea debito, come accade per la creazione monetaria cartacea e elettronica. Ancora al territorio tutto l’importo (anche quello pagato in euro) e circolando nel circuito locale consente di aumentare e reinvestire questa ricchezza nel territorio.
Aumenta il potere di acquisto delle famiglie per la percentuale di cartanota accettata (il pensionato con 500 euro avrà un potere si acquisto maggiorato di 100 euro nel caso la percentuale media accettata sia del 20%) e questo varra' anche per la casalinga.
Fiscalmente IL DANEE è assimilabile ad un abbuono e come tale non concorre alla determinazione della base imponibile. Essendo solo una piccola percentuale del prezzo pagato in euro non si corre nemmeno il rischio di creare inflazione, poiché il DANEE acquisiscono valore insieme all’euro e non ne sono indipendenti.
2) Le imprese che producono beni e artigianato hanno il problema della visibilità delle proprie merci e la creazione di mercato. In questo caso la riduzione delle filiere e la razionalizzazione dei processi di produzione e vendita portano ad offrire un prezzo concorrenziale aumentato dall’utilizzo del Buono e quindi concorrerà a richiamare consumatori distogliendoli dal prodotto di importazione. L’interazione con la piccola distribuzione permetterà ai produttori locali di ottenere anche visibilità e mercato per la propria produzione.
La creazione di piccoli supermercati locali dove i produttori potranno far confluire i loro spacci aziendali e dove i produttori agroalimentari potranno vendere direttamente concorrerà a migliorare l’offerta. Nell’agroalimentare la qualità sarà un processo naturale visto che la vendita dei prodotti avverrà nel territorio e quindi le aziende dovranno essere aperte ad essere visitate dai consumatori.
Da sottolineare anche che, se i produttori, soprattutto agricoli, ricevono una giusta remunerazione del proprio lavoro si potrà richiedere in contropartita l’emersione del lavoro nero nei campi.
Dal punto di vista sociale, la distribuzione dei DANEE anche agli immigrati e come abbiamo visto attraverso l’emersione dello sfruttamento, opera un’integrazione che fa scemare tensioni sociali inevitabili. Aumentando il potere di acquisto delle famiglie e dei pensionati ha la funzione di un ottimo ammortizzatore sociale.
Si possono mettere in piedi anche forme di solidarietà fornendo beni di prima necessità (ricavati dalle rimanenze dei punti vendita diretti e della piccola distribuzione del circuito, come pane, pasta ortofrutta ecc.) alle famiglie meno abbienti.
Allo stesso modo sarà facile organizzare il servizio a domicilio della spesa agli anziani soli, organizzando magari alla domenica pranzi e occasioni di ritrovo in strutture messe appositamente a disposizione dalle amministrazioni locali.
Per i malati lungodegenti e anche per quelli terminali anche sulla scorta di esperienze di altre associazioni, si sta elaborando un progetto da presentare alle Regioni per l’assistenza domiciliare.
Il progetto permetterà notevoli risparmi per la sanità pubblica e creerà posti di lavoro e ai malati darà l’opportunità di rimanere nelle loro case, con i loro cari.
Il servizio in parte sarà pagato dalla regione e parte dalle famiglie con una percentuale DI DANEE.
Lo scopo e l’obiettivo di questa cartanota possiamo dire sia quello di far intravedere alle persone che li usano che esiste la possibilità di un altro modo di relazionarci con il prossimo, facendo anche una sana economia. Uno stimolo a non vedere l’altro come un nemico, ma come parte di una comunità armonica. E’ un progetto fatto dalla gente per la gente e ha costi irrisori oltre ad essere semplice e pratico.
PER MAGGIORI INFORMAZIONI ASSOCIAZIONE CONSIGLIERI DI STRADA VIA G. BELLINI 11 20146 MILANO
CONTATTI MOBILE 3470587857 -02 30918732


incredulo mi permetto di sintetizzare :
?! "Il bue dà del cornuto all'asino" ?!
Invito tutti, i curiosi, i sostenitori, e simpatizzanti a partecipare alle prossime sedute del consiglio di zona 6, per constatare la fervente "attività politica".
Cordialmente umiliato dall'articolo
Luciano Bartoli
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Articolo di Elisabetta Soglio pubblicato dal quotidiano CORRIERE DELLA SERA Milano il 26 febbraio 2010
occupa dei problemi del suo quartiere. È laureata alla Iulm, ha fatto un master al Sole 24 Ore, ha avuto due esperienze di lavoro all’estero e ha conquistato la sua prima assunzione (a tempo determinato, ovviamente), in una multinazionale. Fino a qualche giorno fa, faceva politica «con entusiasmo e dedizione». Poi ha letto i nomi del listino bloccato del Pdl per il Pirellone e ha cominciato a farsi un mucchio di domande. La più diretta: «Cosa c’entrano le soubrette con il consiglio regionale della più importante regione d’Italia?».


Premetto che sono una grande sostenitrice del Decentramento.
Al di la' dei possibili poteri delegati che vengono alle zone attribuite.
Le zone potenzialmente possono diventare o lo sono state luoghi di democrazia allargata e partecipata che vanno oltre la singola rappresentanza del politico eletto.
Le potenzialita' in questo senso sono enormi.
Una zona attiva che non confonde la democrazia assembleare con il processo democratico partecipato puo' fare molto per il bene della propria citta' e dei cittadini che la abitano.
Le zone sono state relegate dagli stessi loro amministratori a luoghi quando andava bene del primo ascolto luoghi che si auto-svalutavano a priori in una logica di deresponsabilizzazione che spesso fa comodo.
Avere deleghe e poteri vuol dire essere responsabili altrimenti non c'e regolamento Lucchini che regga.
Prova ne e' stata la Commissione casa del 24-2-2010 che si e' tenuta dalle ore 19 alle ore 20 che si e' svolta come tante volte in ritardo di 15 minuti in un clima di disorientamento e di confusione come d'altronde spesso succede un giorno si un giorno si , che sembra quasi che venga fatto ad arte per poter trascorrere il tempo utile per il solo guadagno del gettone di presenza.
La prima parte si e' dato spazio ad un'associazione di zona del Quartiere Giardini che diligentemente ha letto le problematiche esponendole ampiamente ,
poi si e' dato spazio ai consiglieri che dopo un po' erano recalcitranti e pronti per andare via, alcuni avevano abbandonato l'aula gia' da un po' un altro gruppetto parlava tra di loro, nel corridoio attirava l'attenzione un cucciolo adorabile di cagnolino che scorrazzava ed abbaiava festoso di proprieta' di una consigliera del PDL , (e mi sa' che la prossima volta porto anch'io il mio adorabile cucciolo) mentre il presidente Mapelli Giancarlo si cimentava alla lettura di una lettera che successivamente sarebbe stata consegnata ai consiglieri facendo trascorrere gli ultimi dieci minuti,
Il tutto in clima di irritazione da parte di numerosi cittadini compresa la nostra associazione che dopo aver protocollato una richiesta ed essendo consapevoli di aver a disposizione tre minuti per poter esporre i fatti e che effettivamente rientravamo nella "voce varie ed eventuali" venivamo zittiti in fretta e furia alle ore 20 per il termine della commissione, se poi ci aggiungiamo la componente donna allora il mix e' completo!
E' amaro constatare l'assassinio in diretta di una commissione nonostante si spendano fior di quattrini in nome della democrazia allargata !
Sembra ieri quando l'assessore Mascaretti fece il primo debutto presso il nostro consiglio di zona armato delle piu' nobili intenzioni e mi sembra incredibile che poi si sia limitato a far installare cancellate divisorie contro il degrado ahime'!
e il Direttore centrale aree cittadine ? dov'e'
e il presidente di zona? dov'e'
e i capigruppo politici ? dove sono?
e mi chiedo soprattutto "PERCHE'"
Comunque noi non ci arrendiamo nonostante tutto facciamo giungere la nostra voce attraverso il web cavalcando aquiloni oltre muri e confini sperando che qualcuno giunga a farsi un'autocritica perche' "domani e' un altro giorno ".
protocollata presso il consiglio di zona il 22-02-2010


dalle pagine del quotidiano "il Giornale" si apprende che :
Due persone sono state denunciate per aver versato in un tombino del liquido sospetto da un fusto di 20 litri.
I due sono stati scoperti dagli agenti del comando di zona 5 della Polizia municipale, dopo la segnalazione di un cittadino.
Ora si attendono i rilievi del settore Ambiente che analizzerà la tanica, posta sotto sequestro, e le fognature, per conoscere la
natura del materiale.
Il cittadino che ha segnalato il fatto ha chiamato la Centrale operativa della Polizia municipale intorno alle 9, segnalando la presenza di due uomini che stavano svuotando una grossa tanica nella grata di un tombino delle fognature pubbliche dietro il mercato coperto di piazza XXIV Maggio, zona Navigli.
La pattuglia ha individuato i due che, interrogati, hanno dichiarato di aver versato liquido biodegradabile.
Entrambi italiani, sono dipendenti di una ditta di manutenzione che opera su un barcone della Darsena.
