
Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:
LUNEDÌ A PALAZZO MARINO CONSIGLIERE COMUNALI LANCIANO APPELLO PER LIBERTÀ E DIGNITÀ DONNE IRANIANE
Milano, 26 giugno 2009 – Lunedì 29 giugno, alle ore 12.00, presso la Sala Commissioni di Palazzo Marino, tutte le consigliere comunali di Milano presenteranno le iniziative a sostegno della lotta per la libertà e la dignità delle donne iraniane, lanciando l’appello “Non lasciamole sole”.
Insieme alle consigliere Barbara Bianchi Bonomi, Barbara Ciabò, Carola Colombo, Milly Moratti, Ines Patrizia Quartieri, Carmela Rozza, Francesca Zajczyk interverrà il Presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri.


Inziamo con una splendida serata in un locale famoso di milano, unico con la mia bicicletta parcheggio tra porsche e lamborgini.
Al ritorno a casa, pedalando, vengo sorpassatto da una lotus elise grigia e poi dalla polizia che blocca l'auto a poche decine di metri davanti a me.
Portato dalla mia naturale curiosità, mi fermo, affianco e osservo e vedo poliziotti che mi invitano ad andare via se non voglio problemi, se non fosse una bionda la guidatrice avrei sicuramente seguito alla lettera i loro consigli, ma in questo caso particolare mi interessava particolarmente la modalità di "sparo" della bionda, che era riassumibile in 5000 euro di multa sequestro del mezzo ed altri articoletti che non ho memorizzato.
Comunico alla pattuglia la mia intenzione di andar via, me ne vado, faccio il giro di due isolati (3-5 min) ed al mio ritorno la bionda racconta la vicenda alla sua amica senza polizia intorno.
A me non tornano alcune cose, su questo forum volevo solo parlare di milano sport, ma si vede che in questa città qualcos'altro non va oltre milano sport.
In orari più consosni spiego meglio l'accaduto, per il momento accontentatevi di questo riassunto.
g.


Dal sito del Comune di Milano:
http://www.comune.milano.it/...
Sicuramente ottimo, positivo.
Ma.... com'è che se si lamentano i cittadini, sono considerati delle lagne viziate con il salame sugli occhi, mentre se fa una proposta il grande "Maestro Abbado" allora tutto si muove?
Speriamo almeno non sia uno dei soliti progetti all'italiana, studiati a tavolino, gestiti superficialmente in fretta e furia e abbandonati ai vandali e alle intemperie una volta terminati.
Anche perchè se aggiungiamo gli alberi al marciapiede di Corso Buenos Aires (per esempio), ma non eliminiamo i venditori abusivi, non ci sarà veramente più spazio per passeggiare. E cogliamo anche l'occasione per eliminare quelle fastidiose ed orribili grate che costeggiano tutte le vetrine dei negozi della nostra "Città della Moda".
Camillo




Credo che la città di Milano e la Lombardia debbano fare molto di più per attirare turisti non solo business e promuovere la propria immagine nel mondo : pochi giorni fa navigando nello skybar del forum australiano del sito www.skyscrapercity.com , in una discussione sulle città che gli australiani vorrebbero visitare Milano non era mai citata ! Quanto ci vorrà ancora perchè Malpensa sia collegata senza scali con i 5 continenti ? Senza spendere capitali , si potrebbero aprire degli uffici di promozione turistica lombarda nelle principali città del mondo ? O forse sarebbe meglio creare un sito internet ad hoc , e pubblicizzarlo per bene . Magari esiste già e io lo ignoro : in tal caso qualcuno può farmelo conoscere , così potrei diffonderlo un pò se lo trovo benfatto ? E sopratutto Milano deve essere più ambiziosa sui piani della qualità della vita e dell 'estetica metropolitana : io continuo a sperare fortemente che voglia investire presto per valorizzare e riaprire i navigli storici , per creare dei polmoni verdi anche in zone semicentrali tenendo molto basse le cubature nelle aree dismesse per fare spazio a pochi grattacieli spettacolari e innovativi e a parchi ricchi di sempreverdi e specchi d 'acqua , ma anche demolendo e riqualificando perlopiù a verde pubblico ove fosse necessario e possibile , che la costruzione di nuove linee di metropolitana subisca un accelerazione , che la città diventi vibrante vivibile e accessibile 24 ore al giorno 365/366 giorni l 'anno , che vi si respiri un clima davvero cosmopolita internazionale e tollerante , che si realizzino nuove fontane grandi suggestive e scenografiche , per esempio in piazzale loreto , che si riqualifichino davvero tutte le periferie e l 'hinterland , che si faccia una cosa come la biblioteca dei saperi del mondo , con testi cartacei e on line in tutte le lingue ( oltre alla beic ) , che si facciano musei e gallerie d ' arte di grande impatto e di grande valore ( oltre a quelli già previsti ) , che magari si facciano nuove sedi di altissima qualità architettonica e sociale per enti internazionali come la UE l ' ONU il fondo monetario internazionale , senza creare doppioni ma venendo incontro a nuove esigenze . Milano non è capitale di stato , ma neanche New York Los Angeles San Francisco Chicago Toronto Vancouver Rio de janeiro San Paolo Shangai Barcellona Zurigo Ginevra Napoli Firenze Venezia Cracovia Edinburgo Rotterdam San Pietroburgo Francoforte o Sidney lo sono , eppure dispongono di un appeal e di una notorietà spesso uguale o superiore alle rispettive capitali o a Milano ( anche se comunque non le ho visitate tutte ) . Forza " paperoni " milanesi e non , aprite i borsellini e investite per fare grande questa città , la ville lumiere del millennio da poco iniziato . Io nel mio piccolo posso dare il mio contributo , così come magari tanta altra gente comune .


Stimati Consiglieri Comunali di Milano, Stimato Assessore (Parchi e Giardini),
Vi informo che è oramai acclarato che il bagnamento dei nuovi alberi messi a dimora ogni anno a Milano sia diventata una presa in giro colossale, molti degli alberi ogni anno seccano, i sistemi di cura dei nuovi impianti sono approssimativi, inadeguati, e poco efficaci, molto probabilmente di facciata, puro ossequio alla pelosa burocrazia protocollare d'appalto, evidentemente costa molto meno all'impresa incaricata sostituire gli alberi seccati (ma non tutti...), non vedo altra plausibile spiegazione.
Nelle operazioni di bagnamento si assiste spesso al comportamento sbalorditivo di addetti (sulla cui professionalità si sta risparmiando un po' troppo ...) improvvisati che fanno presenza e movimenti indolenti con ben poca efficacia; se qualcuno che conta si prende la briga di osservare (in modo assolutamente anonimo, al di fuori dell'ufficialità) come viene condotta mediamente l'operazione di bagnamento, ben presto s'accorge dello stato di fatto poco rassicurante, se non addirittura allarmante.
Da una parte evidentemente si spera nella clemenza del buon dio, giove pluvio, perchè tenga in vita gli alberi naturalmente, poi immancabilmente fa capolino l'atavica italica furbizia pronta a dare il meglio di sè, visto che molti degli alberi seccati nel corso della stagione spariscono ben presto alla chetichella, lasciando prati folti senza tracce: di certo quelli non verranno mai più sostituiti (in Zona 6 ne abbiamo esempi a badaluffo).
In questo modo gli sforzi per migliorare il patrimonio arboreo milanese finiscono malamente in malora, e si continuano a veder nuovi impianti (sempre nello stesso posto) che magari da 4 o 5 anni stentano a crescere perchè gli alberi, nel caso migliore, vengono sostituiti ogni anno creando un circuito perverso che comincia a stufare anche troppo, insultando l'intelligenza dei cittadini milanesi anche troppo presi in giro.
E' oramai acclarato che i "capitolati" predisposti dal dipartimento comunale competente hanno dei vizi sostanziali, lo dicono i risultati di questi anni, bisogna quindi correre ai ripari ricorrendo ad un upgrading dei KPI di monitoraggio della buona esecuzione dei lavori censendo anche la percentuale degli impianti non riusciti-
Ma sopratutto è ora che gli interventi di mantenimento del patrimonio arboreo milanese di nuovo impianto non siano lasciati a questo sbando di esecuzioni approssimative, operazioni che di fatto si rivelano spesso essere solo un atto dovuto trasandato, un puro adempimento burocratico i cui risultati pessimi sono sotto gli occhi di tutti: serve migliorare strumenti burocratici (capitolati) e controlli ispettivi.
Concludo domandando calorosamente un intervento di sostanza da parte dell'autorità comunale competente, un nuovo indirizzo politico di qualità, un intervento che sia efficace e non solo burocratico, Milano non può muoversi con queste tare nel suo cammino civile verso un futuro migliore.
In attesa di una stagione di vera campagna di nuovo verde per Milano, ringrazio per l'attenzione con i miei più cordiali saluti.


Ora, senza stare a disquisire il perchè e il per come certi orari sono stati definiti e da chi...la situazione è che non si possono bloccare nel traffico tutti i giorni varie zone della città, perchè è questo quello che succede.


Mi piacerebbe che la città di Milano sviluppasse maggiormente il telelavoro , cosa che darebbe il suo contributo a snellire il traffico e diminuire l 'inquinamento . Se alcuni o molti uffici in futuro dovessero svuotarsi a causa di ciò , potrebbero essere destinati ad altre funzioni : residenziali , culturali , artistiche , commerciali , ecc...
Segnalo due siti al riguardo : www.telelavoro.formez.it e www.telework-mirti.org


le reazioni all'intervista al Corriere
«Comune, consiglio straordinario con il cardinal Tettamanzi»
Proposta dei consiglieri Pd. Via libera del presidente Manfredi. Fo: Milano ora ha il cuore sul portafoglio
MILANO - C’è chi ci vede un richiamo alle istituzioni. Chi un avvertimento ai milanesi che suona un po’ come un «attenti a voi!». Chi, ancora, preferisce leggere le parole del cardinale come un invito alla riscossa morale della città. Ma per tutti quella di Dionigi Tettamanzi è «una lezione» che merita di essere messa a memoria. Intellettuali e rappresentanti della società civile si riconoscono nell’analisi sulla Milano smarrita, anche se ci tengono a ricordare il lavoro egregio che tante piccole realtà svolgono dove c’è bisogno. I politici s’interrogano invece sui modelli di educazione per i giovani e il Pd propone di invitare il cardinale in consiglio comunale per approfondire i temi toccati nell’intervista al Corriere.
«Lo inviteremo senz’altro — anticipa il presidente dell’assemblea comunale, Manfredi Palmeri — Ma una presenza del cardinale Tettamanzi in aula è un momento molto importante che va preparato in modo adeguato: costruiremo tutti insieme un consiglio straordinario». «Concordo con le parole del cardinale — dice Giulia Maria Crespi, presidente del Fai — Milano deve ritrovare un’anima. In realtà ci sono tante associazioni che lavorano sul territorio, ma il problema è a livello istituzionale, è al vertice: questo grande cuore di Milano si è perso». Giulia Maria Crespi confessa di chiedersi ogni giorno «dov’è finita la borghesia di una volta?». «Oggi l’egoismo è cresciuto enormemente. Serve una riscossa, ma deve venire dall’alto e non ne vedo i segnali». La presidente del Fai cita il «caso Expo»: «Si è partiti con il tema dell’agroalimentare — attacca — Adesso mi pare che tutto sia stato trasformato in agro-cemento».
Al tema borghesia torna il presidente della Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti. «Bisogna intendersi sui termini — premette — Una volta 'borghesia' significava poche grandi famiglie, da da una parte faceva impresa e dall’altra beneficenza. Oggi, al posto di quell’alta borghesia un po’ aristocratica, c’è però un tessuto di solidarietà fatto di gente comune che in realtà al prossimo dedica tempo. C’è una solidarietà 'diffusa'. L’esempio più recente è proprio il Fondo famiglia- lavoro istituito dal cardinale» (a cui, anche se Guzzetti non lo dice, la Fondazione Cariplo ha contribuito con un milione, ndr). «Credo sia persino banale esprimere consenso a Tettamanzi, il punto è dare risposte». Il premio Nobel, Dario Fo, ricorda la borghesia che «creava e inventava». La mente torna alla scuola fondata all’Umanitaria, ma anche a quegli alberi di ciliegio in piazzale Medaglie d’oro i cui fiori servivano per le esequie dei poveri. «Per i funerali una volta il Comune metteva a disposizione anche il tram — racconta — Ora quegli alberi sono stati tagliati per fare posto alle terme».
Un segno dei tempi, per Fo. «Era una città con il cuore in mano, oggi ha il cuore sul portafoglio». L’anima smarrita. Anche l’ex presidente della Regione, Piero Bassetti, è d’accordo. Non solo. «Milano dovrebbe ritrovare anche l’identità — rincara — Secondo me è una delle grandi responsabilità di questa amministrazione: non ha capito che la Milano cui allude il cardinale è la grande Milano e non il Comune. La città non ritrova la propria identità perché le viene proposto un modello attorno al quale non è possibile ritrovarsi». Non risparmia frecciate sulla classe dirigente: «E’ un disastro». Il consigliere Pd, Andrea Fanzago, invierà oggi una lettera a Palmeri per proporre di invitare il cardinale a Palazzo Marino. «Serve un momento di riflessione e confronto — spiega — Dobbiamo tutti insieme ragionare non solo su cosa sta facendo l’amministrazione, ma su quali cittadini stiamo crescendo».
Rossella Verga
21 maggio 2009


Riporto articolo del Corriere con fatto di cronaca allarmante per le conseguenze che avrebbe potuto avere
( ma che grazie al cielo non si sono verificate )
Qualche consigliere, qualche assessore vuole prendersi seriamente carico di questi problemi così diffusi un pò ovunque in città?
Via Benedetto Marcello Marito e volontari hanno aiutato la neomamma
Il mercato blocca l’ambulanza, partorisce in casa
La bimba è nata ieri mattina, si chiama Michela, sta bene. E ha già una storia da raccontare: «Per colpa del mercato » è stata partorita in casa, perché le bancarelle hanno ostacolato l’arrivo dell’ambulanza. «Un’avventura incredibile », scrivono i genitori in una lettera al Corriere: «Tutto bene quel che finisce bene, ma non osiamo immaginare cosa sarebbe successo in caso di difficoltà. È incredibile che un mercato possa rendere così tardivo un soccorso».
Siamo in via Benedetto Marcello, in pieno centro città, dietro corso Buenos Aires. Ecco il resoconto: «Rispedita a casa dall’ospedale alle 7.30, attorno alle 8.30 la mamma inizia ad avvertire contrazioni così forti da tentare di tornare al più presto in ospedale. Ma già dopo pochi minuti la situazione si fa urgente al punto da decidere, sul portone di casa, di chiamare il 118. Il mercato del martedì di via Benedetto Marcello, però, impedisce all’ambulanza di arrivare in tempo».
«Increduli il papà (che grazie all’aiuto di due vigili riusciva a far spostare le bancarelle) e i volontari della Croce Maria Bambina, quando si sono trovati di fronte la piccola Michela sul petto della mamma Anna. La donna, in pratica, è riuscita a partorire da sola in casa propria. Ora bimba e mamma stanno benissimo ». Il mercato meno.
