
Dopo il botta e risposta tra il prefetto Lombardi e il vicesindaco De Corato
Pd: «La moschea? Nell'area dell'Expo»
La proposta di Majorino: «Il fatto che si ripresenti la questione è di per sé una sconfitta per tutta la città»
MILANO - L'inizio del Ramadan (tra il 20 e il 21 agosto, in base alle fasi lunari) coincide con la ripresa delle polemiche sulla necessità di costruire una moschea in città. Dopo il botta e risposta tra il prefetto Lombardi e il vicesindaco De Corato, è l’opposizione di Palazzo Marino a prendere la parola. Pierfrancesco Majorino, capogruppo del Partito Democratico, propone di realizzare una moschea nell'area dove nel 2015 sorgerà il sito espositivo dell’Expo.
«SCONFITTA PER LA CITTÀ» - «Si realizzi, in una piccola porzione dell’area, una moschea che faccia da punto di riferimento per tutto il mondo islamico - propone il pidiessino - e che nello spirito dell’Expo, quello dell’incontro tra le diverse culture, si proponga materialmente come una porta verso il dialogo tra i popoli». Per l’esponente del Pd «il fatto che a Milano si ripresenti la questione della moschea è di per sé una sconfitta per tutta la città. Non è infatti tollerabile che non si riesca a individuare una soluzione per garantire il diritto di culto ai cittadini di religione islamica». Il dito è puntato contro la coalizione di maggioranza accusata di mantenere «un grave atteggiamento»: «Dovrebbe essere in prima fila per risolvere il problema - accusa Majorino - e invece sembra soffiare sul fuoco affinché non si trovi mai una risposta dignitosa alla necessità di donne e uomini in carne e ossa». Il Pd milanese si schiera con il prefetto, secondo cui sono ormai maturi i tempi per offrire alla comunità islamica un luogo dove pregare che non sia viale Jenner, dove i residenti hanno condotto una strenua battaglia. Intanto, da venerdì, i musulmani al tramonto torneranno a riunirsi in preghiera al teatro Ciak in via Procaccini, come lo scorso anno.
19 agosto 2009


PROGETTO AMBIENTE
Expo 2015, Milano scopre il 'pollice verde'
Avrà un nuovo modello di agricoltura urbana
Nella città simbolo di traffico e cemento, di verde si parla già da molto tempo. Ma ora, si vorrebbero individuare tutte le aree nelle quali è possibile realizzare orti, soprattutto quelle nelle quali non è possibile fare manutenzione e il rischio degrado è alto, perché siano date in gestione ai cittadini
Milano, 18 agosto 2009 - Milano 'città degli orti'. È il sogno del sindaco Letizia Moratti che lo scorso 16 luglio, durante gli Stati Generali di Expo, ha parlato della 'grande responsabilità' che, complice il tema della manifestazione del 2015, 'Nutrire il pianeta. Energia per la vita', Milano avrà nei prossimi anni nel proporsi al mondo come 'laboratorio di esperienze per un nuovo modello di agricoltura urbana'.
Una sfida non da poco per una metropoli come Milano che, però, non sembra partire da zero. Nella città simbolo di traffico e cemento, infatti, di orti si parla già da molto prima che arrivassero la candidatura ad Expo e gli orti biologici di Michelle Obama e della regina Elisabetta.
Dai 452 orti comunali, che in città coprono una superficie complessiva di 28.701 metri quadrati, alle opere d’arte degli A-Ortisti, passando per le sperimentazioni di didattica degli orti promosse da Slow Food fino alle esperienze di terapia orticolturale e coltivazione in vivaio per il recupero sociale del 'Giardino degli Aromi' e della 'Cascina di Bollate'. Lo spiega Ornella Piluso, dell’associazione 'Arte da Mangiare'.
Nata nel 1996 negli spazi della Società Umanitaria con l’obiettivo di 'parlare di cibo attraverso l’arte', l’associazione ha promosso nei mesi scorsi 'Orto d’artista. Dalla semina al raccolto', un’iniziativa alla quale hanno partecipato circa 70 A-Ortisti (Artisti-Ortisti) che in autunno hanno seminato in giro per la città 'progetti poetici' naturali, i cui frutti sono stati poi raccolti nei giorni della settimana del design, a fine aprile.
“Milano è la capitale di un territorio che si è sempre occupato di agricoltura - spiega Piluso - e vorremmo che la città riprendesse coscienza di tutto questo, preparandosi ad accogliere il popolo dell’Expo in modo adeguato. ‘Orto d’artista’ è un progetto che vuole arrivare fino al 2015. Vorremmo che si attivasse una forma di curiosità e interesse perché ognuno, per quello che può, collabori perché Milano diventi una ‘città ortista’”.
Tra le tante location che hanno ospitato le istallazioni degli A-Ortisti, anche l’orto dell’associazione 'Il giardino degli aromi', nell’area dell’ex ospedale psichiatrico Paolo Pini, ad Affori. Qui, nel 2003, un gruppo di donne sulla cinquantina, dopo aver seguito un corso professionale di agricoltura biologica organizzato dalla Regione, ha preso in gestione un’area di circa 2mila metri quadrati e ha creato il 'mandala delle erbe', un orto botanico con piante officinali e aromatiche il cui disegno riproduce l’ideogramma cinese che rappresenta l’umanità. Da lì alla terapia orticolare il passo è stato breve.
Oggi 'Il giardino degli aromi' gestisce una superficie totale di 12mila metri quadrati nella quale, oltre alla terapia orticolturale per la formazione e il reinserimento sociale di persone affette da disagio, si fa formazione con le scuole e, con il progetto 'Libero Orto', si mettono a disposizione di chiunque ne faccia domanda, anziani, famiglie, comunità, pezzi di terra da coltivare.
L’obiettivo della formazione qualificata mirata al recupero sociale perseguito dalla cooperativa sociale 'Cascina di Bollate', però, è lo stesso che inseguono anche gli operatori del 'Giardino degli aromi'. Corsi di formazione, un negozio, ma soprattutto due serre da 900 metri quadrati l’una, una superficie esterna di circa 8mila metri e 90mila piante delle quali si occupano 8 giardinieri, 6 dei quali, oltre a essere soci della cooperativa, sono anche detenuti del carcere di Bollate.
Far diventare il piccolo consumatore un coproduttore, cioè un cittadino consapevole che le sue scelte d’acquisto hanno delle ripercussioni sul mondo che lo circonda” è invece l’obiettivo di 'Orto in condotta', il progetto didattico triennale che Slow Food ha portato in circa 200 scuole italiane, tra cui 6 scuole milanesi, 5 elementari e una media.
Qui, spiega Paola Volpi, referente del progetto per Milano, l’orto diventa uno 'strumento didattico' intorno al quale si ritrovano bambini, famiglie e istituzioni. Una 'comunità di apprendimento' che, con un approccio rigorosamente biologico e sensoriale, mira all’educazione alimentare e ambientale, non solo dei più piccoli.
L’assessore comunale alle Aree Cittadine e ai Consigli di Zona Andrea Mascaretti, interpellato in merito alle possibilità di trasformazione del capoluogo lombardo, da qui al 2015, in una vera “città degli orti” ha detto: “Ho chiesto alla giunta che siano individuate tutte le aree nelle quali è possibile realizzare orti, soprattutto quelle aree verdi nelle quali non è possibile fare manutenzione e il rischio degrado è alto, perché siano date in gestione ai cittadini come orti. Ho pensato anche al possibile intervento di sponsor privati che abbiano voglia di intervenire per occuparsi della bonifica e delle infrastrutture. Si tratta di interventi costosi, per i quali credo che il concorso dei privati servirà”.
In città, ha raccontato Mascaretti, quella degli orti comunali è un’esperienza che pare funzionare. “Si tratta di un intervento rivolto a una categoria precisa di persone. Circa l’80% degli orti viene assegnato, tramite bando, a persone anziane. In questo caso, la valenza sociale è doppia. Innanzitutto, si dà la possibilità a chi è in pensione di mantenersi in attività, non solo dal punto di vista fisico, ma anche della programmazione delle attività che la gestione dell’orto comporta.
Poi, c’è l’aspetto della produzione di prodotti che possono arrivare direttamente sulla tavola, limitando le spese. Credo che, in un momento di crisi come questo, poter contare su frutta e verdura fresca, alimenti importanti soprattutto per gli anziani, ma spesso troppo costosi, possa costituire un contributo importante per aiutare le famiglie ad arrivare alla famosa ‘quarta settimana’. Senza contare l’importanza del consumo di ortaggi di stagione in un’ottica di tutela dell’ambiente.
L’altro 20% viene assegnato, invece, a persone con disagio, per le quali l’orto può avere un importante valore curativo”, ha aggiunto, ricordando come, in materia di orti, il Comune si sia impegnato anche sul fronte della solidarietà internazionale.
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=375039
Più orti urbani Proposta di Mascaretti: «Contro il degrado aree verdi ai cittadini»
di Redazione
Orti urbani contro il degrado. «Ho chiesto alla giunta che siano individuate tutte le aree nelle quali è possibile realizzare orti, soprattutto quelle aree verdi nelle quali non è possibile fare manutenzione e il rischio degrado è alto perché siano date in gestione ai cittadini come orti», spiega l’assessore alle Aree cittadine Andrea Mascaretti. Che ha pensato anche «al possibile intervento di sponsor privati che abbiano voglia di intervenire per occuparsi della bonifica e delle infrastrutture. Si tratta di interventi costosi, per i quali credo che il concorso dei privati servirà». Nel progetto Mascaretti vede la possibilità di trasformare il capoluogo lombardo, da qui al 2015, anno di Expo, in una vera «città degli orti», tema su cui si era espresso anche il sindaco Letizia Moratti lo scorso luglio, in occasione degli Stati Generali di Expo. In città, ha raccontato Mascaretti, quella degli orti comunali è un’esperienza che pare funzionare: «Si tratta di un intervento rivolto a una categoria precisa di persone. Circa l’80% degli orti viene assegnato, tramite bando, ad anziani. La valenza sociale è doppia: si dà la possibilità a chi è in pensione di mantenersi in attività e di portare direttamente in tavola i prodotti limitando le spese».


Il capo dello Stato ha incontrato il sindaco
Napolitano: modello G8 per l’Expo
Bossi apre sul patto di stabilità, la Moratti chiede garanzie a Tremonti. Giovedì il via agli Stati generali
MILANO — Modello G8 per l’Expo. A pochi giorni dagli Stati generali che giovedì e venerdì riuniranno la città a discutere dell’evento, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha voluto rimarcare l’importanza di una buona riuscita dell’esposizione che verrà ospitata a Milano fra sei anni, seguendo la strada aperta dal summit della scorsa settimana a L’Aquila. Durante un pranzo in prefettura, Napolitano ha chiacchierato ieri con i vertici istituzionali milanesi: il sindaco Letizia Moratti, il presidente della Regione Roberto Formigoni e il presidente della Provincia Guido Podestà.
Dopo aver fatto il punto sui riscontri positivi del G8 e sulla crisi economica nei territori lombardi, è stata la Moratti ad aggiornare il capo dello Stato rispetto alle iniziative già avviate per Expo, alla situazione dei progetti per le infrastrutture, agli accordi già avviati per la vendita di pacchetti turistici, ai progetti di cooperazione. Napolitano ha ascoltato con attenzione, riaffermando l’importanza di Expo nel contesto dei rapporti economici e istituzionali con il resto del mondo. Una convinzione che Napolitano aveva già espresso in passato, sostenendo Milano fin dai tempi della candidatura contro Smirne. Di Expo ha parlato ieri anche il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, intervenuto alla presentazione del libro «Delitti e Castighi» scritto dalla direttrice del carcere di Bollate, Lucia Castellano con la giornalista Donatella Stasi.
Il provveditore regionale delle carceri della Lombardia, Luigi Pagano, ha chiesto al Guardasigilli «un impegno concreto» per far lavorare alcune centinaia di detenuti per Expo. Alfano ha risposto positivamente annunciando un tavolo tecnico sul tema. Non è tutto. Il tema Expo è stato affrontato durante un incontro che il sindaco Moratti ha avuto con i ministri Bossi e Tremonti e il presidente della Provincia di Como, Leonardo Carioni, nella sede della Lega in via Bellerio. Al sindaco che chiede garanzie sui finanziamenti e sulla possibilità di sforare il patto di stabilità, sarebbe arrivata la rassicurazione di Bossi. Stando a quanto si è appreso, invece, il ministro Tremonti avrebbe nuovamente invitato la Moratti a valutare che la situazione economica e la crisi, imprevedibile quando si definì il progetto di Expo, imporranno maggiore rigore. In compenso, il viceministro alle Infrastrutture, Roberto Castelli, ha invitato a «non drammatizzare» se il via libera del Cipe alle metropolitane 4 e 5 slitterà da luglio a settembre: «Le delibere ci saranno».
Elisabetta Soglio
14 luglio 2009


poggio: «speriamo che le istituzioni non vogliano fare tutto da sole»
Verde e musica: l'Expo di Legambiente
L'organizzazione lancia 6 progetti, tra cui quartieri eco-sostenibili per azzerare le emissioni di inquinanti
MILANO - Sei progetti per un Expo sostenibile e la richiesta di un percorso partecipato tra istituzioni e società civile per organizzare l'evento mondiale del 2015. Legambiente ha presentato la lista di proposte che porterà agli Stati Generali dell'Expo, convocati per il 16 e 17 luglio.
GREEN LIFE - Tra questi «Green Life» (che è anche il titolo di una mostra che arriverà a Milano a febbraio), ovvero case e quartieri realizzati con criteri eco-sostenibili con l'obiettivo di arrivare all'azzeramento dell'emissione di sostanze inquinanti. O la Centrale di Mobilità, utilizzata da almeno altre 80 città europee e che prevede abbonamenti e sistemi di viaggi integrati che uniscano metro e tram con bike e car sharing. Si punterà anche sulla valorizzazione dei terreni agricoli nel Parco sud, sull'ospitalità eco-style per i visitatori (bed & breakfast e case private) e sull'individuazione di nuovi spazi per gli eventi culturali.
«COLLABORARE» - «Non pretendiamo di fare da soli l'Expo - dichiara Andrea Poggio, vice direttore nazionale di Legambiente -, ma speriamo che nemmeno le istituzioni commettano questo errore. Inoltre è necessario che qualcuno prenda la cabina di regia e ci dia delle risposte». Le realizzazione delle proposte degli ambientalisti costerebbero tre milioni e duecentomila euro, ma «è necessario che i fondi non vengano utilizzati per costruire grattacieli e autostrade che rimangano cattedrali nel deserto dopo il 2015 - spiega Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia -. Bisogna puntare sul verde, sui terreni agricoli e sui trasporti pubblici».
13 luglio 2009
NOTIZIE CORRELATE:


Un progetto, al quale gli sponsor non vorranno tirarsi indietro, perchè partecipare a questa opera darà sicuramente un ritorno economico e d'immagine planetaria.
Chi ne fruirà di questa " Opera" sarà sicuramente la città, con un richiamo turistico non indifferente. Pensate, ad esempio, a quanta gente oltre a visitare Parigi, non perde l'occasione di andare a vedere la Tour Eifelle. Qui si tratta di qualcosa che non è mai stato realizzato prima. Un'opera che oltre ad essere molto rappresentativa, darebbe possibilità di lavoro nella realizzazione e un grande ritorno economico per la città. Si creerebbero nuovi lavori e nuovi spunti turistici.
L'idea nasce da Franco Giorgi e Paolo Stecca, hanno creato un Team di professionisti della comunicazione che, sulla base di idee originali, innovative e di grande impatto, progetta eventi di dimensioni finora nemmeno immaginate.


Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:
TRASPORTI. CROCI A CONFERENZA INTERNAZIONALE SU EXPO 2015 E IMPATTO GRANDI EVENTI SU CITTÁ E SISTEMI DI MOBILITÁ
Milano, 29 giugno 2009 - L’assessore alla Mobilità, Trasporti e Ambiente Edoardo Croci è intervenuto questa mattina alla Triennale alla conferenza internazionale sul tema “The effects of important events on land-use transport: towards Milan Expo 2015 and Naples Forum 2013“, organizzata da Sidt (Società Italiana Docenti di Trasporti).
“I grandi eventi accelerano i processi di trasformazione e riqualificazione delle città e permettono di progettare in un’ottica di medio e lungo periodo – ha detto Croci nel suo intervento -. Expo 2015 sarà all’insegna dell’innovazione e della sostenibilità ambientale e le ricadute positive non riguarderanno solo l’area milanese, ma l’intero sistema Paese”.
“I grandi investimenti nel trasporto pubblico – ha spiegato l’assessore - renderanno possibile l’ampliamento della rete metropolitana che sarà sempre più integrata con la rete ferroviaria, grazie alla riqualificazione delle aree dismesse FS che saranno utilizzate anche come aree verdi. La legacy di un evento di tale rilevanza, però, va al di là degli aspetti materiali: basti pensare al miglioramento dell’immagine internazionale della città, alla creazione di legami ancora più stabili con altri Paesi, così come all’entusiasmo e allo spirito di partecipazione che si crea nei cittadini, un aspetto fondamentale per la buona riuscita dell’evento”.
Al dibattito, moderato da Morena Pivetti, giornalista del Sole 24 ore, sono intervenuti Philippe Bovy, professore del “Swiss Federal Institute of Technology” di Losanna, Nicola Oddati, assessore alla Cultura del Comune di Napoli e Valentino Castellani, Sindaco di Torino dal 1993 al 200 1 e Presidente di Toroc, il comitato organizzatore delle Olimpiadi Invernali di “Torino 2006”.


Da Filippo.Debortoli@comune.milano.it:
EXPO 2015. MORATTI: "BENE COMITATO SCIENTIFICO A SUPPORTO DI SOCIETA' EXPO"
Milano, 25 giugno 2009 - “Sono felice che la Società Expo 2015 Spa abbia deciso formalmente di avvalersi del prezioso contributo offerto dal Comitato Scientifico di Expo fin dall’avvio della Candidatura. Un aiuto, questo, che io ho chiesto personalmente ai diversi componenti del Comitato Scientifico fin dall'inizio di questa avventura, e che poi ho loro confermato nell'ambito delle prerogative a me assegnate come Commissario Straordinario del Governo per Expo 2015. "
E' questo il commento del Commissario Straordinario Delegato dal Governo per Expo 2015, Letizia Moratti, alla notizia data dalla società Expo 2015 riguardo al Comitato Scientifico.
"Ricordo infatti - prosegue il Commissario Moratti - la gradita sorpresa con la quale molti delegati dei Paesi riuniti nel Bureau International des Expositions hanno accolto la presentazione di un Comitato Scientifico a supporto del nostro progetto in occasione della nostra prima presentazione pubblica a Parigi il 19 dicembre 2006. Presieduto dal professor Roberto Schimd e formato da autorevoli personalità internazionali in campo accademico, tematico, manageriale e istituzionale (che ancora una volta ho riportato all’attenzione dei delegati BIE nell’ultima Assemblea del 2 giugno 2009) il Comitato Scientifico ha garantito ad Expo il necessario rigore scientifico per sviluppare il tema, i progetti ad esso connessi e per sostenere l’attività tecnica e scientifica di Expo con particolare riferimento alle collaborazioni avviate con molti Paesi in via sviluppo".
"Il Comitato Scientifico - conclude Letizia Moratti - ha infatti riunito competenze nei campi della sicurezza alimentare, della biodiversità, dell’alimentazione, della tutela ambientale, delle energie rinnovabili, del cambiamento climatico, dello sviluppo sostenibile, del management in campo etno-antropologico, culturale e nello sviluppo dell’innovazione tecnologica e scientifica”.


Gli Stati Generali Expo 2015 sono un evento voluto dal Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni per coinvolgere i cittadini, le istituzioni, il mondo delle Università, della cultura, del turismo e della comunicazione in vista dell’Expo che si terrà a Milano nel 2015.
Il fine di questa iniziativa è raccogliere le opinioni, le proposte e i suggerimenti di tutti riguardo all’Expo 2015.
Questo grande brainstorming libero si tiene il 16 e il 17 luglio presso il Teatro Dal Verme di Milano.
Le sessioni su cui l’evento si articola sono tre: una dedicata ai giovani, una sul modello della manifestazione, una sui grandi contenuti dell’Expo “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita!”-
Le sessioni sono a libero accesso, aperte al pubblico.
Chiunque può partecipare: cittadini, Istituzioni, Università, mondo del volontariato, della comunicazione, dell'arte, della cultura, dello spettacolo, del turismo…
Gli Stati Generali Expo 2015 sono supportati da un sito web, raggiungibile all’indirizzo www.statigeneraliexpo.it, tramite il quale gli utenti potranno confrontare le proprie aspettative, proposte, opinioni.
Chiunque può iscriversi per proporsi come relatore durante le sessioni di discussione aperte al pubblico ed inviare la descrizione del proprio intervento, corredato da eventuale materiale allegato (materiali testuali, audio, immagini, in formato .doc, .pdf, .png, .jpg, .gif, .mp3), per partecipare attivamente durante una delle sessioni dedicate.
All’interno del sito chiunque può partecipare al blog, senza la necessità di iscriversi, ed esprimere i propri giudizi o suggerimenti circa vari temi legati all’Expo 2015.
E’ stato poi attivato un canale You Tube dedicato agli Stati Generali Expo 2015, per pubblicare video ufficiali e raccogliere quelli inviati dagli utenti.
Il canale è raggiungibile all’indirizzo http://www.youtube.com/user/statigeneraliexpo.
Infine, Stati Generali Expo 2015 è presente anche su Facebook, tramite un profilo ed un evento dedicati.
Vi aspettiamo!!!


Salve a tutti: siamo un gruppo nato all'interno di Facebook:
Milano rivuole il Salone delle Cariatidi di Palazzo Reale
Vogliamo che sia ricostruito fedelmente tutto l'apparato decorativo e che siano ricollocati gli arredi originali.
Milano potrebbe inaugurare la Sala e il Palazzo finalmente riportati all'antico splendore con un grande ballo "alla viennese" in occasione dell'Expo 2015.
http://www.facebook.com/group.php?gid=58693602059#/group.php?gid=58693602059
Dopo un'indagine paziente ma certo non completa della situazione, ci sembra che la situazione del Palazzo, o meglio delle sue parti più rappresentative, possa essere così descritta:
"Il problema del recupero di Palazzo Reale riguarda ancora oggi più di metà dell'Appartamento Principale, cioè oltre alla Sala delle Cariatidi, quasi tutte le sale che affacciano su Piazzetta Reale e, entrando nel Cortile d'Onore, quelle che affacciano nella metà di sinistra nonchè la Chiesa di San Gottardo. Del patrimonio di Palazzo Reale, svuotato prima della devastazione, i mobili a quanto pare ci sarebbero, i parquets di Maggiolini forse anche, (smontati nel 1942), i quadri e gli oggetti anche, così come i disegni degli stucchi di Albertolli e compagni (per rifarli com'erano dove sono spariti e per integrarli dove sono danneggiati), le foto d'epoca pure. Insomma quel che è mancato finora è il coraggio di rimettere insieme il tutto, recuperando tutto ciò che è stato disseminato in sedi istituzionali alla mercè di chiunque; ovviamente non si possono rifare gli affreschi crollati e perduti definitivamente."


Alfano: una «stazione appaltante unica» contro le infiltrazioni mafiose
Expo, via libera agli Stati Generali Formigoni: si è perso troppo tempo
Il presidente della Regione annuncia la prima seduta, in programma il 16 e il 17 luglio al Dal Verme
MILANO - Stati generali, consulta architettonica e un’unica stazione appaltante per evitare le infiltrazioni mafiose. In attesa del consiglio di amministrazione slittato a dopo le elezioni, Expo si muove su altri fronti. Ieri, il governatore Roberto Formigoni ha dato l’annuncio della prima seduta degli Stati generali di Expo. Si terranno il 16 e il 17 luglio al Dal Verme, ma è già online il sito www.statigeneraliexpo.it, a disposizione di tutti coloro che non solo intendono conoscere l'evento, approfondire i temi e iscriversi ai dibattiti della due giorni, ma desiderano iniziare a lanciare idee, proposte e suggerimenti per contribuire a prepararlo.
Ma giovedì si è riunita anche la consulta delle cinque archistar per fare il punto sulle linee guida del masterplan del sito con il sindaco Letizia Moratti, il governatore Roberto Formigoni, l’ad della società Lucio Stanca e Carlo Petrini, fondatore di Slow Food. C’è un modello da seguire. Quello dei Giochi Olimpici di Londra del 2012. Strutture flessibili e temporanee. In grado di essere «smontate» e «rimontate» in altre zone. Questo permetterebbe di lasciare aperte una lunga serie di possibilità per il dopo Expo, la tanto citate «legacy», ossia l’eredità che Expo lascerà alla città. L’ipotesi Ortomercato sembra sempre più lontana, anche perché la struttura di via Lombroso non può aspettare il 2017 per rifarsi il trucco. Gli interventi devono essere molto più rapidi.
Su Expo è intervenuto anche il ministro della Giustizia, Angelino Alfano. Contro il rischio di infiltrazioni mafiose negli appalti per l'Expo di Milano del 2015, il governo e la maggioranza sosterranno la proposta di una «stazione appaltante unica» presentata dal candidato del centrodestra alla Provincia, Guido Podestà: «Una stazione appaltante unica può essere un grande filtro per evitare le infiltrazioni — ha affermato il Guardasigilli —. Può essere una risposta concreta che noi sosterremo anche a livello nazionale ». Replica il Pd con Pierfrancesco Majorino: «Il Pdl non ha titolo di parlare di lotta alla mafia. Ci dicano che fine ha fatto la commissione antimafia al Comune». E torniamo agli Stati generali. Ci si riprova. Per cercare di ritrovare quel feeling perso in un anno e quattro mesi di paralisi e polemiche. L’Expo e i milanesi, l’Expo e la città. Un binomio spezzato dopo pochi mesi dalla vittoria su Smirne.
L’antidoto si chiama Stati generali di Expo. Il terzo pilastro. Così l’ha battezzato il governatore Roberto Formigoni. È stato lui a volere fortissimamente questo appuntamento che si ripeterà negli anni. «Lo sappiamo tutti cosa è successo in questo lungo periodo dopo la vittoria — attacca il governatore, riferendosi alle infinite polemiche che hanno squassato l’evento del 2015 —. Ma adesso è il momento di riguadagnare il tempo perduto e far sentire alla gente che il loro contributo non è secondario. Perché Expo non è solo Fiera o padiglioni. Expo 2015 dovrà essere il popolo di Milano e della Lombardia che accoglie gli altri popoli». Per la Regione si tratterà di «un grande brain-storming, un forum libero di condivisione e di dialogo al quale ognuno potrà partecipare: cittadini, istituzioni, università, mondo del volontariato, della comunicazione, dell'arte, della cultura, dello spettacolo, del turismo.
Prima del forum vero e proprio (giovani, modello di Expo, contenuti connessi al tema Nutrire il pianeta, energia per la vita) ci sarà il momento della preparazione, dove verranno raccolti contributi e spunti. Basta registrarsi sul sito e inviare proposte, testimonianze, file audio, filmati, fotografie. Oppure, semplicemente, un messaggio, un pensiero, un desiderio sul blog. È possibile anche segnalare un link a un proprio video precedentemente pubblicato su YouTube. Verrà inoltre attivato un canale su YouTube, in cui verranno pubblicati i filmati dell' evento e i più interessanti contributi video presentati dai cittadini. «Noi vogliamo ricoinvolgere la gente e farla sentire protagonista - continua Formigoni - . Voi diteci la vostra. Cominciate a dircelo sul sito. Poi ne discuteremo insieme nella due giorni di luglio e ci saranno tanti appuntamenti fino al 2015».
Maurizio Giannattasio
19 giugno 2009
