.: Discussione: Lotta all'inquinamento - Croci: "Il Comune fa la sua parte"
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Inserito da Antonella Fachin il 4 Dic 2009 - 15:20
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Personalmente non credo affatto che il Comune stia facendo la sua parte.
Al contrario, il Comune di Milano, così come la Regione Lombardia, mostra un atteggiamento PAVIDO di fronte agli interessi particolari, e INDIFFERENTE rispetto agli interessi generali della tutela della salute pubblica che imporrebbe una seria ed efficace riduzione delle fonti di inquinamento, per evitare gli elevati costi di prestazioni sanitarie per patologie respiratorie e tumori provocati dall'inquinamento atmosferico. Cosa prendere in considerazione? Manca solo l'imbarazzo della scelta e chiaramente bisogna mettere in campo contemporaneamente azioni plurime: - caldaie vecchie che funzionano con carburanti altamente inquinati negli edifici pubblici e privati; - traffico veicolare privato; - camion, furgoni e furgoncini (ad es. quelli dei piccoli artigiani ed edili) che emettono fumi neri irrespirabili; - la gran parte dei mezzi pubblici per niente ecologici. La lista Fo aveva anche proposto nel suo programma piattaforme di smistamento delle merci all'esterno della città e veicoli elettrici per la consegna in città. Cordiali saluti a tutte/i Antonella Fachin Consigliere di Zona 3 Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano ------------------------------------------ SE IL PM10 ARRIVA IN TRIBUNALE Avvisi di garanzia per Governatore, Presidente della Provincia e Sindaco. Ma la soluzione al problema smog non può essere giudiziaria Il rischio concreto, adesso, è che la si butti in caciara. Gli avvisi di garanzia inviati a Presidente della Regione, Presidente della Provincia e Sindaco di Milano non aprono forse nuovi scenari politici, ma rischiano di far avvitare l’asfittico dibattito sull’inquinamento in una spirale che, in scala maggiore, si vede da un quindicennio a livello nazionale. I problemi concreti scompaiono dalla scena che viene occupata da una drammaturgia politico-giudiziaria nella quale, secondo ruoli rigidamente definiti, da una parte si grida al complotto ad orologeria da parte dei magistrati, dall’altra si utilizzano acriticamente provvedimenti di garanzia nella speranza che sia la giustizia a sopperire all’inattività della politica. Il procedimento che vede coinvolti i massimi vertici delle istituzioni locali farà il proprio corso, ma fin da ora, qualunque ne sarà l’esito, non si può non ribadire che la questione è squisitamente politica, nel senso più alto del termine. Ovvero, non si tratta di capire chi possa trarre vantaggio e chi potrebbe essere danneggiato da questa azione giudiziaria –che è ai primi passi–, bensì di tornare ancora una volta a discutere del problema inquinamento e delle strategie per porvi rimedio. Che si arrivi al giudizio o ad una rapida archiviazione –la seconda per la precisione, dato che il pubblico ministero ne aveva già disposta una poi impugnata dal Codacons che presentò l’esposto da cui è partita l’inchiesta– l’inquinamento continuerà ad assediare Milano. I dati dell’anno in corso sono drammatici: oltre 80 superamenti della soglia di 50 microgrammi per metrocubo di PM10, contro i 35 massimi consentiti dalla normativa vigente. E per la fine dell’anno si potrebbe arrivare anche a 100. Numeri analoghi a quelli registrati lo scorso anno, quello precedente e quello prima. Numeri che si traducono in decessi e aggravamenti di patologie già in atto, evidenziati da molti studi epidemiologici. A tutto questo non può trovare soluzione la magistratura, bensì la politica, affrontando la situazione una volta per tutte senza ambiguità e con il coraggio di scontentare lobby potenti e di limitare sì un diritto, quello alla mobilità privata, in nome però di un diritto ancor più fondamentale: quello alla salute. Qualcuno sostiene che la decisione della Procura di Milano costituisca una svolta. Forse è solo un’occasione che la politica può cogliere, a condizione di non buttarla in caciara. Beniamino Piantieri |
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In risposta al messaggio di
Oliverio Gentile inserito il 28 Nov 2009 - 22:29
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