Caravaggio al tempo di Caravaggio di Dario Fo
Biblioteca Valvassori Peroni - Manifestazioni Culturali
Consiglio di Zona 3
presso la nostra biblioteca ha luogo, il mercoledì,
PAGINE D'ARTE. ARTE E ARTISTI PROTAGONISTI DELLA NARRATIVA CONTEMPORANEA
a cura di Opera d'Arte
un ciclo di conferenze tenute da storici dell'arte, accompagnate da proiezioni per alternare al piacere della lettura stimoli provenienti da altri canali comunicativi.
Caravaggio al tempo di Caravaggio di Dario Fo
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L'artista del Seicento più vicino alla sensibilità contemporanea e il grande uomo di teatro premio Nobel per la Letteratura si incontrano nel testo tratto da uno spettacolo teatrale di grande suggestione e successo, che fa rivivere il genio di Caravaggio.
Opera d'Arte è specializzata in eventi sulle relazioni fra arte figurativa e letteratura.
Da femminismo a veline "rivoltato il significato delle parole"
Dal femminismo alle veline «Così abbiamo rivoltato il significato delle parole»
di Marisa Ombra da unita.itCredo che tutte siamo rimaste attonite davanti all’operazione culturale che si è svolta sotto i nostri occhi: una operazione che, se non ha cancellato, ha sicuramente stravolto buona parte dell’impianto teorico che ha accompagnato il movimento politico delle donne. Le parole chiave sono state rivoltate. Scoperta del corpo, liberazione sessuale, affermazione di sé, autonomia, identità, desiderio, eguaglianza, differenza, eccetera, hanno preso significati opposti. L’affermazione orgogliosa «il corpo è mio e lo gestisco io» per esempio. Intendeva dire la vergogna e chiudere con l’antica figura della donna oggetto, riposo del guerriero, «regalo fatto da Dio agli uomini ». Era sembrata una svolta irreversibile, l’affermazione di un nuovo senso comune. Nonsipuòdire che le donne non si siano impossessate del proprio corpo. Per farne cosa? Donne immagine e prostitute di lusso hanno fatto di sé una nuova moderna (?) figura del mercato, che procede attraverso l’oculato bilanciamento dei costi e dei profitti, il dosaggio fra servilismo e pretesa di compensi dissociati da ogni personale competenza. Il corpo è diventato impresa da mettere a frutto. Direi che il ritorno indietro è ancora più mortificante del già vissuto. Perché in questa contrattazione uno dei due contraenti ha il potere (anche quando è piccolo potere), l’altra mette sulla bilancia una proprietà massimamente effimera. È questo che volevamo? Com’è potuto accadere? La tendenza non sarebbe inquietante se l’ambizione di avere visibilità e successo attraversoun perverso mercanteggiamento, non fosse diventata l’orizzonte di buona parte di una generazione, il senso stesso della vita, dell’essere donna («mi sento velina dentro» risponde una ragazza all’intervistatrice). E se le ragazze in corsa non fossero spesso accompagnate dalle madri: madri giovani, che hanno visto passare sotto i loro occhi, forse addirittura attraversato, il femminismo.
Da una signora che probabilmente non ha attraversato il femminismo, è venuta una parola che aveva contato molto per le donne di un’epoca segnata dalla soggezione e dall’esclusione: dignità. Avendo nella mente e nel cuore quella parola, una generazione è arrivata a raddrizzare la schiena ed hacominciato a risalire verso la libertà. Ciò che oggi comunica smarrimento e sensazione di impotenza è la perdita di questo sentimento. Perché l’uso programmato del corpo implica una tensione di tutto l’essere, cervello compreso; occupa l’anima. Si realizza così un paradosso: l’autonomia, la capacità di decidere del proprio destino, viene cercata attraverso l’asservimento volontario e la perdita della dignità. Molte di noi, credo, in questi mesi si sono fatte domande e hanno provato vergogna. Sono convinta che quel che manca è la presa di parola collettiva, se non altro per non far mancare una rappresentazione diversa di ciò che una donna vuole e può fare.
impariamo la Costituzione
Da ChiamaMilano del 24 settembre 2010.
Cari saluti a tutti/e -----------------------
Antonella Fachin
Lista civica Uniti con Dario Fo per Milano
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A SCUOLA DI COSTITUZIONE
Il Negozio civico di Chiamamilano ospita “Impariamo la Costituzione…incontriamoci”
Insegnanti, magistrati, professionisti, cittadini comuni ma anche, soprattutto, nonni e nonne volenterosi.
A tutti loro si rivolge l’Associazione “Impariamo la Costituzione, incontriamoci…” battezzata lo scorso anno da un gruppo di studenti, lavoratori e ricercatori e coordinata da Marilisa D’Amico, professore ordinario di Diritto costituzionale alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Milano.
Un appello alla responsabilità civile, quello lanciato dall’Associazione, rivolto a tutti coloro abbiano voglia di mettersi in gioco e cimentarsi nell’insegnamento della Costituzione italiana ai bambini della scuola primaria.
“Trascurata, ignorata, non applicata in alcune sue parti, emendata, sotto continuo processo davanti ad un potere, che difficilmente riconosce in essa un legittimo limite, questa oggi è la nostra Costituzione. Secondo noi è molto altro e per questo stiamo lavorando affinchè venga riscoperta”, spiegano i promotori del progetto che si incontreranno
Giovedì 30 settembre alle ore 18 presso il negozio Civico di Chiamamilano. Un incontro a cui, per l’appunto, sono invitati a partecipare tutti gli aspiranti “maestri del diritto”, non necessariamente esperti del settore, cui verranno spiegate le modalità di insegnamento più idonee al target di riferimento. L’idea è quella di riuscire a calendarizzare una serie di incontri pubblici nelle librerie, nei circoli di quartiere e nelle scuole della città, coinvolgendo ragazzi e bambini nell’apprendimento dei valori portanti della nostra Costituzione: la convivenza civile, il rispetto, la tolleranza e il vivere onestamente.