Moratti divide, Pisapia unisce. Di Valerio Onida
Per opportuna riflessione e diffusione tra amici e conoscenti, con invito ad andare a votare al ballottaggio perché cambiare si può, se ognuno dà il proprio contributo al cambiamento! Cari saluti a tutti/e Antonella Fachin
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Moratti divide, Pisapia unisce. Di Valerio Onida
La Moratti divide.
Divide i residenti a Milano dai residenti nell’hinterland che vengono in città a lavorare. Ai primi promette l’esenzione dall’ecopass; i secondi continueranno a pagarlo (magari aumentato). Ma l’automobile del milanese che risiede alla periferia della città, quando entra nella cerchia dei bastioni, inquina forse meno dell’automobile di chi abita a Corsico o a Rozzano? Non intasa il traffico, come l’altra? L’ecopass, avevano detto, serve per ridurre l’inquinamento e il traffico. In questo modo aumenterà ancora l’inquinamento e aumenterà ancora il traffico, e l’ecopass sarà solo una tassa iniqua sui residenti nell’hinterland. In attesa che i Comuni di Sesto S.Giovanni, di Settimo Milanese, di Rozzano e di Corsico si “vendichino” facendo pagare una tassa agli automobilisti milanesi che attraversano il loro territorio.
Qual è la logica di tutto questo?
Ovvio: i residenti a Milano, a differenza dei residenti nell’hinterland, votano a Milano: e la Moratti ha un disperato bisogno di “comprare” i loro voti. Per questo sta studiando anche un “condono” delle multe stradali. Siamo ridotti a questo.
La Moratti divide.
Divide chi risiede da più tempo a Milano da chi vi risiede, vi abita e vi lavora, ma da meno tempo. Dal sito del Comune si ricava che per usufruire del “bonus bebè” durante il primo anno di vita del bambino è requisito richiesto “la residenza nella città di Milano da almeno tre anni di entrambi i genitori che hanno riconosciuto il bambino, ovvero della sola mamma se è l'unica ad averlo riconosciuto”; per usufruire del “bonus cicogna” per le donne in gravidanza i requisiti richiesti sono che “la richiedente deve aver perso il lavoro in gravidanza” (ma non era vietato licenziare le donne incinte?), e che “entrambi i genitori, o la madre se unico genitore, devono essere residenti da almeno tre anni nel Comune di Milano”. E sappiamo che la Lega, alleata e “padrona” della Moratti, ha già annunciato che vuole aumentare il numero di anni di residenza necessari per usufruire di certi benefici sociali. Ma perché, se risiedi e abiti a Milano da meno di tre anni (o di cinque, o di dieci) - e magari sei straniero, perché, si sa, gli stranieri fanno più figli - tuo figlio ha meno diritti? La madre ha meno bisogno? E’ questo il modo in cui Milano accoglie le “giovani coppie” con difficoltà economiche? Forse la Moratti non sa che la Costituzione italiana garantisce a tutti i cittadini (e anche agli stranieri con titolo di soggiorno) la libertà di circolare e stabilirsi in tutto il territorio nazionale. La Moratti divide. Divide i cittadini dagli stranieri. Non si parla qui degli stranieri cosiddetti clandestini, spauracchio della Lega, ma di quelli regolarmente residenti, che a Milano vivono e lavorano. L’assegno per le famiglie a basso reddito con almeno tre figli minori e conviventi, erogato dal Comune della Moratti, prevede come requisito “essere residente nel Comune di Milano nel momento in cui si presenta la richiesta; essere cittadino italiano, comunitario o extra-comunitario in possesso dello status di rifugiato politico o di protezione sussidiaria”; “non possono presentare la richiesta i cittadini extracomunitari, anche se in possesso della Carta di Soggiorno” (fonte: sito del Comune). Ma perché, la famiglia numerosa straniera a basso reddito è meno bisognosa e meno meritevole di essere aiutata della famiglia italiana nelle stesse condizioni?
La Moratti divide.
Cerca di dividere cattolici da “laici”.
Il suo comitato elettorale scrive sui volantini che nel ballottaggio si contrappongono, niente meno, “due concezioni radicalmente diverse dell’uomo e della società”. Buttandola sull’ideologia, cerca di far dimenticare che non stiamo scegliendo fra due “concezioni dell’uomo” ma fra due candidati Sindaci chiamati a provvedere alla città dell’uomo, e alle persone che la abitano, rispettandole e trattandole egualmente, qualunque sia il loro credo e la loro posizione culturale o politica.
Non so quale sia la “concezione dell’uomo e della società” che piace alla Moratti: forse quella secondo cui è la ricchezza materiale ciò che conta e che fa la posizione dell’individuo nella società. (infatti la prima affermazione del suo programma è la promessa di non aumentare per cinque anni, a nessuno, tasse e tariffe. Poi uno naturalmente si chiede da dove pensa di prendere i soldi per tutti gli aumenti di servizi che pure promette: forse dal mitico “federalismo”, cioè, tradotto in soldoni, dal rifiuto dei “ricchi” milanesi di contribuire alla solidarietà nazionale?)
Ma ciò che è peggio è che, per denigrare l’avversario, la Moratti non esita a travisare la realtà.
Un esempio?
Scrive (o fa scrivere): nel programma di Pisapia c’è il “sostegno a chi vuole interrompere la gravidanza”. Oibò! Uno si immagina che Pisapia voglia incoraggiare e incentivare gli aborti. Poi va a leggere il programma e ci trova scritto: “Il diritto all’assistenza in caso di interruzione volontaria di gravidanza deve essere garantito attraverso la corretta attuazione della Legge 194”: la quale, come è noto, prevede sì la possibilità, a certe condizioni, di interrompere la gravidanza, garantendo l’assistenza sanitaria, ma prevede anche i consultori, fra i cui compiti c’è quello di contribuire “a far superare le cause che potrebbero indurre la donna all’interruzione della gravidanza”. La Moratti non vuole la “corretta attuazione della legge 194”?
Un altro esempio:
la Moratti scrive che secondo il programma di Pisapia “i redditi familiari sopra i 30.000 euro saranno più tassati”.
Poi vai a leggere il programma, e trovi solo che, parlando di tariffe dei servizi per l’infanzia (nidi e scuole materne) si prevede una “revisione della politica tariffaria, con una progressiva riduzione dei costi per le famiglie nell’arco dei prossimi cinque anni, differenziando in più scaglioni le quote contributive per le famiglie con Isee superiore ai 12.500, e aumentando il numero delle gratuità”: cioè, in concreto, tariffe più differenziate in base al reddito familiare. E perché, non è forse giusto?
Quale sarà la “concezione dell’uomo e della società” che si nasconde dietro queste affermazioni?
Pisapia unisce.
Dietro la candidatura di Pisapia ci sono cattolici e laici, liberali che un tempo si sarebbero detti di destra e socialisti di tutte le sfumature, prudenti conservatori e audaci progressisti, tutti accomunati dalla speranza di dare a Milano un governo diverso dall’attuale, un governo più giusto, più ragionevole, più efficiente, più imparziale.
L’unico vero “estremismo” concretamente in campo è quello di un Sindaco uscente prigioniera dell’ideologismo leghista fautore di egoismi territoriali , e prigioniera dell’ideologismo berlusconiano, che ad una visione equanime ed equilibrata dei problemi istituzionali (come quella espressa dal Presidente Giorgio Napolitano) oppone lo svilimento della funzione parlamentare e l’assalto all’arma bianca contro ogni istituzione di garanzia.
23 maggio 2011
stasera giovedì 24 , ore 21: i cittadini per isapia si incontrano all'ARCI Bellezza
Ai Cittadini per Pisapia: un brevissimo aggiornamento e una convocazione urgente.
Dopo l'incontro di giovedì scorso all'Arci Bellezza alcuni di noi hanno partecipato alla riunione della Coalizione - forze politiche (partiti e liste civiche) che sostengono la candidatura di Giuliano Pisapia - dove Giuliano era atteso ma non è potuto intervenire.
Tra le molte cose dette (racconteremo...) è stato comunicato che, in base a regole definite alla chiusura delle primarie, esiste all'oggi lo spazio per presentare UNA SOLA LISTA CIVICA nuova, chiedendone l'apparentamento' alla coalizione che sostiene Giuliano.
Quindi la lista di Milly Moratti - chi era presente all'incontro di giovedì ricorda la discussione - e quella dei Cittadini per Pisapia dovrebbero fondersi in una lista unica.
Milly era presente, ha ribadito le sue ragioni, a questo punto si è concordato un incontro/confronto ufficiale tra le due liste alla presenza di Gianni Confalonieri - responsabile politico dello staff di Pisapia - per un'ultima verifica; l'incontro è avvenuto ieri - lunedì - nessun accordo raggiunto (racconteremo ...), si è concluso con l'incarico a Confalonieri di consultare Pisapia sull'opportunità o meno di una lista civica connotata nel simbolo da un nome (Milly Bossi Moratti), e ci darà risposta .....
Per raccontare, ragionare e decidere insieme ci vediamo quindi
Importante esserci, puntuali e numerosi!
17 marzo ore 21: I "cittadini per Pisapia" si incontrano per una partecipazione civica
Carissime/i,segnalo l'appuntamento di domani sera: il primo incontro pubblico di tutti i cittadini che hanno aderito all’appello per una partecipazione civica autentica e libera, a sostegno del candidato sindaco del centro-sinistra Giuliano Pisapia.All’incontro sono ovviamente invitati tutti coloro che, pur non avendo (ancora!) aderito all’appello, sono sinceramente interessati alla formazione di una lista civica integra da condizionamenti partitici e onestamente volta a dare voce alle istanze dei cittadini non sempre e non ancora, purtroppo, rappresentate dai partiti.Sono sempre più convinta che la buona e sana politica deve ri-partire dai cittadini onesti che hanno buon senso e valori/principi chiari, come quelli espressi nella nostra Costituzione, e senso della legalità.Invito, anche come promotrice dell’appello, tutte le persone che provono interesse per la nostra iniziativa a diffondere l’appello e l’allegato invito ad amici e conoscenti di Milano.Chi desidera far parte di questa stimolante e importante esperienza potrà segnalare la propria disponibilità a candidarsi già durante la serata di Giovedì 17 (ore 21, ARCI Bellezza) e comunque entro Martedì 22 ore 18.00, per consentire la presentazione degli elenchi dei candidati nei tempi prescritti e nel rispetto delle formalità.Cari saluti a tutte/i.Antonella FachinDa: parola ai cittadini parolaaicittadini@gmail.com
Inviato: mercoledì 16 marzo 2011 1.06
A: parola ai cittadini
Oggetto: I "CITTADINI PER PISAPIA" SI INCONTRANO - GIOVEDI 17 MARZO ORE 21.00 - COMUNICATO E INVITOCoordinate GPS (45.44860169618364, 9.194778800010681)A 10 giorni dalla pubblicazione dell’appello molti hanno espresso l’adesione, attraverso e-mail o social networks, usati per facilitarne la diffusione. Qui sotto l’elenco dei firmatari ad oggi.Il numero di adesioni, la loro qualità e i commenti che spesso le accompagnano ci consentono di ri- affermare che “…è necessario quindi costruire un ambito largo, unitario e aperto ma chiaramente connotato a sostegno del candidato sindaco Pisapia che completi l’arco della rappresentanza politica e sociale della coalizione e sia così utile per la vittoria elettorale. Un ambito nel quale le molteplici esperienze diffuse sul territorio si possano riconoscere ed esprimere…”.I PROMOTORI : l’appello è stato redatto e messo in rete da cittadini simpatizzanti della lista civica Uniti con Dario Fo impegnati in movimenti e associazioni, alcuni consiglieri della lista, e promosso da subito da alcuni cittadini impegnati nell’Officina per la Città.Abbiamo preferito inizialmente firmarlo come Cittadini per Pisapia perché non venisse inteso come un invito a ricostruire la nostra Lista civica – esperienza che in quanto tale concluderemo con l’elezione del nuovo consiglio comunale – travisando così il suo significato politico fondamentale di appello aperto e unitario, connotato dall’obiettivo comune di aiutare la vittoria – fondamentale – di Giuliano Pisapia.LA CARATTERIZZAZIONE POLITICA : è quella espressa con limpidezza dai contenuti dell’appello e si colloca nell’ambito del sostegno alla candidatura Pisapia oggi, in una logica di partecipazione attiva alla gestione del proprio territorio, con l’attivazione di uno ‘spazio comune permanente’ dove tutti i soggetti e le esperienze attive nella nostra città si possano coordinare.ALLORA, COSA FACCIAMO ? : “ …La costruzione di una lista cittadina a sostegno del candidato sindaco Pisapia aperta a tutti i soggetti non istituzionali…” è una risposta possibile a breve termine all’esigenza di rappresentanza non assolta dai partiti politici; stiamo chiedendo a tutti i firmatari dell’appello di farci sapere il tipo di impegno che ciascuno è disposto ad assumersi (breve termine: promozione della lista e/o candidarsi per il consiglio comunale e/o di zona – medio termine: costituzione e organizzazione dello “spazio comune permanente”).Invitiamo tutti quelli favorevoli alla costituzione di una lista a diffondere l’appello tra amici e conoscenti sollecitandoli a mettersi in gioco da subito.Chi desidera far parte di questa stimolante e importante esperienza potrà segnalare la propria disponibilità a candidarsi già durante la serata di Giovedì 17 e comunque entro Martedì 22 ore 18.00 per consentire la presentazione degli elenchi dei candidati nei tempi prescritti e nel rispetto delle formalità.I riferimenti di contatto sono i seguenti :Telefonici : 339.2248095 oppure 347.2198163E-mail : parolaaicittadini@gmail.comMilano 15 marzo 2011Bianca Dacomo Annoni, Giuseppe Natale, Amalia Navoni, Paolo Cagna Ninchi, Marina Rizzi, Paolo Meyer, Luigi Caprarella, Antonella Fachin, Alessandro Savioli, Patrizia Miozzi, Alessandro Rizzo, Silvio Agnello,Elena Acunzo, Enzo Arighi, Marco Antoniotti, Carla Basciano, Giuseppe Berger, Lisa Bignoli, Alberto Biraghi, Rosella Blumetti, Andrea Bonessa, Linda Bovio, Monica Bozzellini, Paola Broggi, Mauro Campoleoni, Flora Cappelluti, Francesca Carmi, Lucia Carosella, Maria Cristina Castellani, Laura Censi, Maria Cerruti, Frank Cimini, Adriana Corbetti, Silvia Crovato, Francesco Dambrosio, Enrica D'Auria, Lorenzo De Ferrari, Massimo De Giuli, Marcello Del Bono, Anna Del Gaudio, Deborah D'Emey, Piera Digonzelli, Nicola Di Monte, Nelly Diop, Paola Domenichini, Paola Fantaguzzi, Annapaola Fascetti, Costanza Firrao, Valeria Gandus, Dilva Giannelli, Natalino Grigolato, Mariateresa Lardera, Carlo Alberto Lascaro, Cesarina Lesmo, Lina Loconsolo, Davide Lorenzoni, Mariagrazia Maffina, Rolando Mastrodonato, Elena Mazzola, Camilla Mian, Annamaria Migliore, Francesca Milone, Luisa Motta, Giulia Noris, Anna Pacchiarotti, Francesco Paolella, Luciano Pasetti, Emanuele Patti, Dijana Pavlovic, Simona Peverelli, Gloria Piana, Isa Polenghi, Davide Puglisi, Armando Rinaldi, Marina Rizzi, Gabriele Ronconi, Giovanni Rota, Mario Saccone, Silvia Salamon, Francesca Santori, Gabriele Scafati, Rita Scaramelli, Martin Selvas, Roberto Serafin, Silvana Sermisoni, Silvia Sissi Serra, Claudia Stramentinoli, Marina Varriano, Davide Zucchelli.La candidatura a sindaco di Giuliano Pisapia rappresenta una reale occasione per chiudere il ventennio di governo del centro-destra; dobbiamo vincere, e per questo è importante saper leggere e valutare la consistenza numerica ma anche le caratteristiche delle forze in campo.Le primarie hanno evidenziato - accanto ai partiti del centro sinistra e a esperienze civiche come la lista Uniti con Dario Fo per Milano - anche una molteplicità di soggetti non istituzionali, espressione di una società non rassegnata che molto ha contribuito al successo della consultazione popolare, sia attivamente nella campagna sia altrettanto attivamente con il voto a quei candidati che hanno identificato come portatori di un progetto vicino al sentire delle persone.Sono associazioni, comitati, movimenti, gruppi e singoli cittadini attivi che caparbiamente continuano e continueranno ad impegnarsi per cambiare volto a questa città, nei quartieri, nelle scuole, nelle università, nei centri sociali e culturali.Molte di queste realtà faticano a far sentire la loro voce, non si considerano rappresentate dai partiti politici, né di sinistra né di centro, e sempre più si rifugiano nell’area diffusa dell”astensionismo attivo” o “polemico”; devono invece trovare finalmente espressione e rappresentanza reale, oggi nell’impegno per sconfiggere il centro-destra e domani nel nuovo governo della città.E’ necessario quindi costruire un ambito largo, unitario e aperto ma chiaramente connotato a sostegno del candidato sindaco Pisapia che completi l’arco della rappresentanza politica e sociale della coalizione e sia così utile per la vittoria elettorale.Un ambito nel quale le molteplici esperienze diffuse sul territorio si possano riconoscere ed esprimere, in un progetto di cittadinanza fondata su valori comuni e non su interessi, su solidarietà e non su egoismi, su partecipazione e non su sudditanza a poteri altri; per affrontare con trasparenza ed efficacia le grandi questioni dello sviluppo urbanistico e della dimensione metropolitana della città, in cui si inseriscono le diverse problematiche sociali, culturali, ambientali sulle quali devono avere voce i cittadini che quotidianamente le affrontano.E’ una proposta per contribuire attivamente alla vittoria di Giuliano Pisapia, ma che non si limita a un’aggregazione funzionale a questo obiettivo: invita a guardare anche oltre, e si configura come premessa per la costruzione di uno ‘spazio comune permanente’ dove tutti i soggetti e le esperienze attive nella nostra città destinatari di questo appello si possano incontrare, confrontare, coordinare e organizzare proposte e iniziative, superando la frammentarietà che è spesso di ostacolo all’essere riconosciute come una risorsa – e non un problema - per la città e le sue istituzioni.Potresti condividere e sostenere questo appello nei suoi contenuti;Potresti contribuire da subito alla costruzione di una lista cittadina a sostegno del candidato sindaco Pisapia aperta a tutti i soggetti non istituzionali;Potresti collaborare alla costruzione dello “spazio comune permanente”;Allora mandaci una e-mail oppure iscriviti a uno dei nostri gruppi e fai girare l’appello tra i tuoi contatti :Gruppo : Cittadini per Pisapia (www.facebook.com/home.php?sk=group_168289486554964) - Rete Civica di Milano : (http://www.comunalimilano2011.it/infodiscs/view/869) - Myspace : Gruppo Cittadini_per_Pisapia (http://www.myspace.com/cittadini_per_pisapia) - Twitter : Gruppo per_pisapia (www.twitter.com/per_pisapia)- Gruppo Yahoo : http://it.groups.yahoo.com/group/parolaaicittadini/ Gruppo Google : http://groups.google.com/group/cittadiniperpisapia
Allegato | Descrizione |
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I CITTADINI PER PISAPIA SI INCONTRANO.pdf 577.52 KB |
MILANO: APPELLO PER UNA PARTECIPAZIONE ATTIVA DEI CITTADINI
pubblico l’appello che io e altri cittadini e cittadine abbiamo lanciato, nella speranza che tra i destinatari vi siano “persone attive a livello civico” disponibili a contribuire –secondo le proprie disponibilità di tempo e attitudini- alla costituzione di una lista cittadina unitaria a Milano, a sostegno della coalizione di centro-sinistra.
Il nostro appello sta suscitando interesse, perché le liste “civiche” che sono state preannunciate paiono avere pochi contatti reali con la cittadinanza e molti di più con rappresentanti di partiti.
La nostra lista civica non vuole dare -sotto altra forma- voce ai partiti, ma alle persone che vivono la città con i suoi problemi e le sue contraddizioni e che non tollerano di vederla abbruttirsi nell’egoismo e nell’intolleranza, nella costante riduzione dei servizi pubblici e nell’immobilismo più assoluto di fronte ai problemi di vivibilità … nell’assenza di spazi civici di relazione sociale!
Spero, se non lo hai già fatto, che vorrai aderire all’appello scrivendo all’indirizzo parolaaicittadini@yahoo.it oppure al mio indirizzo email e che vorrai, se puoi, dare un po’ del tuo tempo anche alla costituzione della lista civica.
Se puoi, infine, divulga l’appello tra i tuoi amici e conoscenti.Se sei in Facebook puoi aderire all’appello anche iscrivendoti al gruppo: Cittadini per Pisapia www.facebook.com/home.php?sk=
Antonella Fachin
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APPELLO PER UNA PARTECIPAZIONE CIVICA
a sostegno del candidato sindaco Giuliano Pisapia
La candidatura a sindaco di Giuliano Pisapia rappresenta una reale occasione per chiudere il ventennio di governo del centro-destra; dobbiamo vincere, e per questo è importante saper leggere e valutare la consistenza numerica ma anche le caratteristiche delle forze in campo.
Le primarie hanno evidenziato - accanto ai partiti del centro sinistra e a esperienze civiche come la lista Uniti con Dario Fo per Milano - anche una molteplicità di soggetti non istituzionali, espressione di una società non rassegnata che molto ha contribuito al successo della consultazione popolare, sia attivamente nella campagna sia altrettanto attivamente con il voto a quei candidati che hanno identificato come portatori di un progetto vicino al sentire delle persone.
Sono associazioni, comitati, movimenti, gruppi e singoli cittadini attivi che caparbiamente continuano e continueranno ad impegnarsi per cambiare volto a questa città, nei quartieri, nelle scuole, nelle università, nei centri sociali e culturali.
Molte di queste realtà faticano a far sentire la loro voce, non si considerano rappresentate dai partiti politici, né di sinistra né di centro, e sempre più si rifugiano nell’area diffusa dell”astensionismo attivo” o “polemico”; devono invece trovare finalmente espressione e rappresentanza reale, oggi nell’impegno per sconfiggere il centro-destra e domani nel nuovo governo della città.
E’ necessario quindi costruire un ambito largo, unitario e aperto ma chiaramente connotato a sostegno del candidato sindaco Pisapia che completi l’arco della rappresentanza politica e sociale della coalizione e sia così utile per la vittoria elettorale.
Un ambito nel quale le molteplici esperienze diffuse sul territorio si possano riconoscere ed esprimere, in un progetto di cittadinanza fondata su valori comuni e non su interessi, su solidarietà e non su egoismi, su partecipazione e non su sudditanza a poteri altri; per affrontare con trasparenza ed efficacia le grandi questioni dello sviluppo urbanistico e della dimensione metropolitana della città, in cui si inseriscono le diverse problematiche sociali, culturali, ambientali sulle quali devono avere voce i cittadini che quotidianamente le affrontano.
E’ una proposta per contribuire attivamente alla vittoria di Giuliano Pisapia, ma che non si limita a un’aggregazione funzionale a questo obiettivo: invita a guardare anche oltre, e si configura come premessa per la costruzione di uno ‘spazio comune permanente’ dove tutti i soggetti e le esperienze attive nella nostra città destinatari di questo appello si possano incontrare, confrontare, coordinare e organizzare proposte e iniziative, superando la frammentarietà che è spesso di ostacolo all’essere riconosciute come una risorsa – e non un problema - per la città e le sue istituzioni.
Potresti condividere e sostenere questo appello nei suoi contenuti;
Potresti contribuire da subito alla costruzione di una lista cittadina a sostegno del candidato sindaco Pisapia aperta a tutti i soggetti non istituzionali (non rappresentanti di partiti);
Potresti collaborare alla costruzione dello “spazio comune permanente”;
Allora mandaci una e-mail oppure iscriviti a uno dei nostri gruppi e fai girare l’appello tra i tuoi contatti :
Ø E-Mail
parolaaicittadini@gmail.com
parolaaicittadini@yahoo.it
Ø Facebook
Gruppo : Cittadini per Pisapia (www.facebook.com/home.php?sk=
Ø Myspace
Gruppo : Cittadini_per_Pisapia (http://www.myspace.com/cittad
Ø Twitter
Gruppo : per_pisapia (www.twitter.com)
Ø Gruppo Yahoo
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Ø Gruppo Google
http://groups.google.com/grou
Cittadini per Pisapia
ROM: come vivono a milano tra pregiudizi e discriminazioni
Per opportuna informazione e riflessione allego l'articolo pubblicato su "L'Espresso".
Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliera di Zona 3
Facebook: Antonella Fachin
Allegato | Descrizione |
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2011.01.07_ Come vivono i rom di Milano fra discriminazioni e pregiudizi.pdf 1.76 MB |
PRIMARIE DI CENTRO-SINISTRA A MILANO: IL BELLO DEVE ANCORA VENIRE
Personalmente ritengo che nelle primarie chiunque può candidarsi, ma merita di essere votato dagli elettori -e dalle elettrici- di centro-sinistra solo chi ha sempre agito con coerenza e non ha “scheletri negli armadi” (che sono le incoerenze e le contraddizioni tra il dire e il fare), che indebolirebbero la sua candidatura a sindaco, rendendolo poco credibile come “alternativa allo strapotere del malaffare”.
Per questa ragione è bene che sin da subito i cittadini –e le cittadine- sappiano a chi stanno dando fiducia:
- a una persona che nel suo agire quotidiano non ha mai applicato i principi che ora dichiara che prenderà in considerazione DOMANI se sarà eletto (e se non venisse eletto, che farà continuerà a contribuire allo scempio di Milano?!?) oppure
- a una persona coerente e trasparente che non ha nulla di cui vergognarsi, né da giustificare e scusarsi dicendo “ho sbagliato”!
Perché mai, potendo scegliere tra 4 candidati (purtroppo neppure una donna!!) si dovrebbe scegliere uno che ammette di aver sbagliato parecchie volte nella sua vita?
Proprio questa è la fase (siamo alla PRIMARIE DI COALIZIONE PER LA SCELTA DEL CANDIDATO, NON ALLE ELEZIONI COMUNALI!) per smascherare i “pifferai magici” della politica, AFFABULATORI di cui le persone di centro-sinistra e di sinistra non ne hanno affatto bisogno per battere il centro-destra!!!!
Gli elettori di sinistra (di cui quelli che andranno a votare alle primarie sono solo una piccola parte) sono persone critiche e non sono più disponibili a sostenere il “male minore” ma vogliono finalmente scegliere il “migliore”.
Bene ha fatto quindi Onida a contestare le modalità non trasparenti e non rispettose del regolamento sottoscritto dai candidati da parte del PD (i candidati non sostenuti dal PD non hanno ancora ricevuto l’elenco delle mail, come previsto e promesso!); bene ha fatto Sacerdoti a “rompere l’incantesimo” verso Boeri, il nuovo pifferaio magico che incanta troppe persone di centro-sinistra (non informate sui fatti e sul suo passato), affabulandole con parole che non corrispondono al suo modo di agire e non da affidamento a chi conosce i fatti:
- v. IERI partecipazione al consumo di territorio nel parco agricolo sud con la progettazione del CERBA su incarico di Ligresti (e i mattoni sono sempre mattoni, sia quelli per centri di ricerca sia quelli per edifici residenziali);
- v. OGGI partecipazione al consumo di territorio tramite l’EXPO, con l’aggravante che le aree identificate per l’EXPO sono private e non edificabili, ma dopo l’EXPO saranno state infrastrutturate con soldi pubblici e diventeranno edificabili: tutti gli altri comuni mortali (diversi da Cabassi e Fiera Milano) non potrebbero costruire alcunché in quelle aree e soprattutto -qualora potessero costruirvi qualcosa- dovrebbero pagare gli oneri di urbanizzazione! E questo può piacere alla gente del centro-sinistra?!?
- v. grattacieli nel quartiere isola (le torri del famigerato “bosco verticale”, ossia spaziosi balconi con piante e alberelli per “super-ricchi”: nulla per le famiglie in difficoltà e/o per il ceto medio) ossia nel quartiere che ha subito lo scempio della distruzione del Bosco di Gioia e che ha subito la trasformazione urbana senza alcuna democrazia partecipata: le persone che abitano quel quartiere hanno dovuto subire la distruzione dell’unica porzione di “bosco orizzontale” e la progettazione di un cambiamento radicale del tessuto urbanistico senza alcuna condivisione, come è invece consuetudine nel nord Europa; nel quartiere isola il progetto di Boeri & C. è piovuto dall’alto per soddisfare quelle speculazioni immobiliariste che la gente di centro-sinistra non sopporta;
- v. scempio dell’isola della Maddalena, incarico anch'esso (come l’EXPO) assegnatogli per cooptazione da Bertolaso e quindi al di fuori di aggiudicazioni tramite gare pubbliche. In proposito segnalo due link: http://www.eddyburg.it/articl
e/articleview/14809/0/372/
http://blog.panorama.it/itali
che conclude nel seguente modo:
“… Altro dubbio. In caso di sconfitta alle urne, Boeri si abbasserebbe a fare il semplice consigliere comunale o mollerebbe dopo pochi mesi come l’ex prefetto Bruno Ferrante che scappò da Palazzo Marino per andare a fare il consulente del costruttore Salvatore Ligresti? I due, Boeri e Ligresti, già si conoscono bene. Insieme hanno realizzato sia il progetto Porta Nuova Garibaldi che il Centro europeo per la ricerca biomedica promosso da Umberto Veronesi. Il passo dalla cultura del fare a quella dell’affare in fondo è abbastanza corto.”
Già: il passo dalla cultura del fare a quella dell’affare in fondo è abbastanza corto.
I requisiti per il reclutamento della classe politica sono notoriamente inesistenti a tutti i livelli. Però una coalizione che vuole innovare -ed essere credibile- deve avere un certo rigore nel selezionare le candidature.
Mi stupisco delle preoccupazioni di alcuni in questa fase.
Spero che nessuno/a pensi che dire che “va tutto bene madama la marchesa” possa indurre gente di centro-sinistra a partecipare più volentieri alle primarie o gente di centro-destra a votare alle primarie di centro sinistra!
Nella fase successiva, colui che uscirà dalle urne delle primarie come il candidato del centro-sinistra per la carica di sindaco della città di Milano a mio avviso dovrà impegnarsi in primis a convincere non tanto i cittadini di centro-destra a votarlo, quanto piuttosto i tanti cittadini di sinistra (e di centro-sinistra), da troppi anni delusi e sconfortati perché non si sentono più rappresentati e non sono più disposti a scegliere “il male minore”, a RITORNARE a votare e a non astenersi dall’esercizio del voto.
Anche in questa seconda fase invito a non cullare l’illusione di spostare la gente di destra verso una copia/surrogato di centro sinistra (v. Penati nella sua ultima fase di governo della Provincia e il conseguente giudizio degli elettori); invito a prendere atto che sono molti di più i cittadini di centro-sinistra che da anni si astengono dall’andare a votare dei cittadini di centro-destra disponibili/disposti a votare un candidato di centro-sinistra: che si abbia il coraggio delle proprie idee, di una propria visione di società autentica e coerente con i propri valori e non frutto di compromessi.
Che il centro-sinistra guardi e si rivolga FINALMENTE ai suoi elettori, prima di guardare a quelli di centro destra (che peraltro tra PDL, FLI, UDC e Lega hanno solo l’imbarazzo della scelta)!
E per guardare ai propri elettori è necessario che la coalizione di centro-sinistra abbia un candidato ben selezionato e questa è la fase della selezione e dell’“enfatizzazione” delle differenze e delle incoerenze tra il dire e il fare.
Poi ci sarà la fase della mobilitazione per il candidato sindaco, su cui non ci devono essere ombre.
Eccellenti sono Pisapia e Onida, per la loro coerenza nell’agire quotidiano e professionale con i valori che professano, ma non si può dire lo stesso di Boeri.
Cari saluti a tutti/e
Antonella Fachin
le mani sulle città: la criminalità nel settore degli appalti di opere pubbliche e di servizi
PROCEDURA PENALE EUROPEA
SEMINARIO
le mani sulle città
la criminalità nel settore degli appalti
di opere pubbliche e di servizi
ne parleranno
ENZO CICONTE
storico della criminalità organizzata
CLAUDIO GITTARDI
sostituto procuratore dda – procura della repubblica tribunale di milano
a cura di Silvia Buzzelli
professore di procedura penale europea e sovranazionale
facoltà di giurisprudenza università di milano-bicocca
piazza dell'ateneo nuovo, 1, 20126 milano
mercoledi’, 17 novembre 2010, ore 15,00
aula U6 –38
Milano-Serravalle:Soldi solo per poteri forti e autostrade. Dita negli occhi per pendolari ...
Cordiali saluti a tutti/e
Antonella Fachin
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COMUNICATO STAMPA
Allegato | Descrizione |
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proposta deliberazione n 51-2010.pdf 507.27 KB |
PRIMARIE 2010: VALERIO ONIDA CANDIDATO SINDACO
LETIZIA MORATTI, VIOLATRICE SERIALE DELLE REGOLE SU INCARICHI E CONSULENZE
Cordiali saluti a tutti/e
Antonella Fachin
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DICHIARAZIONE DEL CONSIGLIERE COMUNALE BASILIO RIZZO
LETIZIA MORATTI, VIOLATRICE SERIALE DELLE REGOLE SU INCARICHI E CONSULENZE
Ho appreso da un lancio dell’agenzia Radiocor che Letizia Moratti è stata condannata dalla Corte dei Conti del Lazio in appello per una consulenza affidata a Ernst&Young nel 2001 quando era Ministro dell’Istruzione.
Non volevo crederci, ma una verifica sul sito della Corte dei Conti, a meno di improbabile omonimie, lo conferma.
Quando dunque la Corte dei Conti Lombarda la indagò per i cosiddetti incarichi d’oro –noi non sapevamo (ma Lei si)- eravamo in presenza di una “recidiva”.
Al di là dell’entità monetaria della condanna (ovviamente spiccioli per chi può spendere milioni di euro per una campagna elettorale) è determinante il giudizio inequivocabile sulle violazioni delle regole.
Per i milanesi non è certo gradevole sapere che il proprio sindaco ha il “vizietto” di affidare incarichi e consulenze al di fuori della legalità, soprattutto in vista del futuro ruolo di commissario straordinario all’Expo.
E’ tuttavia possibile che non tutti soffriranno per questa notizia: si immagini il pensiero dei “signori dei grandi eventi”. Visti i precedenti (L’Aquila, G8, etc.) quale migliore nuova che sapere che sull’Expo regnerà un commissario ben predisposto ad assegnare incarichi e consulenze senza troppe fisime di rispettare regole, procedure, legalità.
Si saranno congratulati a vicenda: “anche stavolta un’ottima scelta….”.
Milano, 8 ottobre 2010
chi ha paura di politiche sociali di integrazione dei Rom e Sinti?
Il Comune di Milano, in questo campo come in molti altri settori di rilevanza sociale, "scarica" sui privati cittadini umanamente volenterosi e sui volontari di associazioni no profit, il peso dell'integrazione, che invece deve essere un obiettivo dell'intera comunità, della famigerata "società civile" attraverso l’egida del Comune.
Antonella Fachin
Allegato | Descrizione |
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2010.05.13_mozione urgente rom e integrazione.pdf 65.57 KB |
LETTERA DEL FIGLIO DI UN OPERAIO
forte e odorava di olio e lamiera.
bicicletta e scomparire nella nebbia di Torino, in direzione della Fabbrica.
dalla produzione di migliaia di pezzi, tutti uguali, imposti dal cottimo.
permetteva di farmi frequentare l'università.
ogni ora di lavoro.
detto che era troppo vecchio per le loro esigenze.
lavorativa, ho visto economisti incitare alla globalizzazione del denaro, ma
dimenticare la globalizzazione dei diritti, ho visto direttori di giornali
affermare che gli operai non esistevano più, ho visto politici chiedere agli
operai di fare sacrifici, per il bene del paese, ho visto sindacalisti dire
che la modernità richiede di tornare indietro.
Torino, ho letto l'editoriale del Prof . Mario Deaglio. Nell'esposizione
del professore, i "diritti dei lavoratori" diventano "componenti non
monetarie della retribuzione", la "difesa del posto di lavoro" doveva essere
sostituita da una volatile "garanzia della continuità delle occasioni da
lavoro", ma soprattutto il lavoratore, i cui salari erano ormai ridotti al
minimo, non necessitava più del "tempo libero in cui spendere quei salari",
ma doveva solo pensare a soddisfare le maggiori richieste della controparte
(teoria ripetuta dal Prof. Deaglio a Radio 24 tra le 17,30 e la 18,00 di
Martedì 27 luglio 2010).
capace, arrivi a sostenere che il tempo libero di un operaio non abbia alcun
valore, perché non è correlato al denaro, mi ha tolto l'aria.
curvo, la labirintite, causata da milioni di colpi di pressa, lo faceva
barcollare, era debole a causa della cardiopatia, era mio padre, operaio al
reparto presse, per 35 anni, in cui aveva sacrificato tutto, tranne il tempo
libero con la sua famiglia, quello era gratis.
sgombero di via Rubattino, sotto la pioggia
... già, ma ci sono modi e modi per fare le cose: un modo giusto e rispettoso delle persone, che individua preventivamente delle soluzioni alternative e tiene conto delle esigenze delle famiglie con bambini frequentanti le scuole “dell’obbligo” della zona già da un paio d’anni; un modo crudele e disumano.
Ebbene, De Corato, Moratti & C., la polizia municipale e tutti gli operatori coinvolti tra tutti i giorni che potevano scegliere hanno deciso di procedere in un giorno di pioggia (ha iniziato a piovere ieri sera, quindi non è un fatto meteorico improvviso), così come l'anno scorso, il 18 novembre 2009, costrinsero le famiglie rom ad abbandonare un immobile privato abbandonato da anni, sotto la neve.
Questa è crudeltà mentale: è odio etnico; è disprezzo allo stato puro.
Questo è il genere umano che governa Milano nel 3° millennio: è forse diverso dalle lotte tribali dei cavernicoli? E’ diverso dall’epurazione etnica perpetrata dalla Germania, dalla Serbia? .. non credo proprio: a Milano il livello diffuso di umanità è ancora a quello stadio…, anzi è ritornato indietro a quello stadio.
Adesso si sta ripetendo l'ennesima storia degli altri 300 e passa sgomberi prima di questo: i servizi sociali del Comune propongono la separazione delle famiglie, la separazione delle donne dagli uomini, dei minori dai padri e talvolta anche dalle madri (e che nessuno mi venga a parlare di rispetto dei valori della famiglia a Milano, perchè è una squallida ipocrisia!!).
Adesso i servizi sociali offriranno alle madri i luoghi più lontani possibili: in provincia di Milano, in provincia di Como (!), dall'altra parte della città, operando deliberatamente per ostacolare la frequentazione della scuola primaria da parte dei bimbi che da due anni frequentano le scuole di via Feltre, via Pini, via Cima (e che nessuno mi venga a parlare dei diritti dell'infanzia e dei minori a Milano, perchè è una squallida ipocrisia!!).
Questo non è rigore e non è rispetto delle leggi, perché a Milano le forme di illegalità, di collusione, di tolleranza verso le irregolarità sono tantissime e non vengono perseguite con analogo rigore e fermezza, …. ma è molto più facile puntare il dito contro il diverso, lo straniero, l'altro, il debole, l'emarginato, che farsi autocritica e puntare il dito verso se stessi e le proprie forme di illegalità diffusa.
Questo è solo accanimento e deliberata volontà di emarginare anche coloro che hanno avviato un processo di integrazione ..... e che nessuno mi venga a parlare di furti, di paura e di emarginazione ... perchè tutto questo è proprio ciò che si vuole continuare ad avere a Milano, dato che tutti i tentativi dei volontari e dei privati di togliere dall'emarginazione le giovani generazioni e le loro famiglie rom viene intenzionalmente vanificato, interrotto, ostacolato, boicottato, …. dato che non solo nulla si fa per cambiare le cose, ma addirittura si fa di tutto per buttare nell’emarginazione e nel degrado più assoluto queste persone: quel poco che avevano viene letteralmente distrutto (e che nessuno mi venga a parlare del diritto alla proprietà privata e ai beni personali, all’inviolabilità delle proprie cose, perchè a Milano è una squallida ipocrisia!!).
Questo sgombero, come tutti gli altri in passato, è solo fine a se stesso: quasi 10 milioni di euro spesi solo per spostare delle persone da un luogo a un altro, senza alcuna alternativa e senza alcuna politica sociale di integrazione nel medio/lungo periodo.
... che tristezza per una città, Milano, che da troppi anni non sa e non vuole avere una politica sociale di sviluppo delle relazioni umane e della socialità, di superamento dei conflitti sociali attraverso interventi programmati e costanti di integrazione!!
… che tristezza per l’aridità diffusa di molte, troppe coscienze …
Ci sono
aiuti pubblici alle banche,
aiuti pubblici ai teatri e al cinema,
aiuti pubblici all'editoria e ai giornali di partito,
aiuti pubblici alle famiglie che iscrivono i loro figli a scuole private,
aiuti pubblici agli inceneritori e alle centrali elettriche (v. CIP6),
aiuti pubblici a pioggia agli amici degli amici, insomma a "cani e porci",
ma alle minoranze etniche NO!!
.. per risolvere una conflittualità sociale che si è incancrenita negli ultimi anni: NO!!
ai bambini emarginati, NO!
Chissà quanti sono soddisfatti e diranno: "sono stati cacciati via i rom"!! … “cacciati”…. Le parole hanno significato: quanto odio, quanto livore, quanto disprezzo in queste parole….
E' più facile che delinqua un giovane rom con il diploma di terza media o con il diploma tecnico in tasca oppure un giovane rom analfabeta, “senza arte né parte” ed emarginato?
Antonella Fachin
Consigliera di Zona 3
Lista civica "Uniti con Dario Fo per Milano"
Facebook: Antonella Fachin
PERCHÉ MILANO HA BISOGNO DI UNA MOSCHEA
Riporto il comunicato di Luciano Muhlbauer, che sottoscrivo in toto. Cari saluti a tutte/i Antonella Fachin -------------- PERCHÉ MILANO HA BISOGNO DI UNA MOSCHEA Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer Milano ha bisogno di luoghi di culto islamici. Non in omaggio al famigerato buonismo e nemmeno perché lo dice Tettamanzi, ma semplicemente perché lo esige il buon senso e il buon governo. Milano ha bisogno che possano esistere legalmente e formalmente delle moschee perché a Milano c’è un numero significativo di lavoratori e residenti di fede musulmana. Secondo gli ultimi dati della Camera di Commercio, sul territorio del comune di Milano sarebbero attive oltre 1.500 ditte i cui proprietari sono di religione islamica. Chi oggi sostiene, come la Lega e De Corato, che Milano non ha bisogno di una moschea o propone assurdi e pericolosi referendum, dovrebbe spiegare invece ai milanesi qual è l’alternativa e che futuro intende costruire per la città. Perché non consentire che possano esistere legalmente dei luoghi di culto non significa affatto che i fedeli non si riuniscano per pregare, ma unicamente che lo facciano dove capita, dalle cantine ai marciapiedi, fino ai capannoni eccetera eccetera. Ed è esattamente quello che succede a Milano da tempo, come ben sanno Lega e Pdl che governano la città da 17 anni. Dire che ci si oppone all’esistenza legale di moschee e contemporaneamente capeggiare le campagne contro le “moschee abusive” è ipocrita e irresponsabile. È ipocrita perché tanto le “moschee abusive”, in assenza di quelle legali, esistono comunque ed è irresponsabile perché non offre una via d’uscita condivisa e condivisibile e, pertanto, avvelena il clima e coltiva i rancori. Chi dice sempre e comunque soltanto dei “no”, oggi deve parlare chiaro. Deve chiarire se ritiene che ci debba essere una pulizia etnico-religiosa, per cui tutti i musulmani vadano espulsi da Milano e dall’Italia. Ebbene sì, perché questa sarebbe l’unica alternativa reale, sebbene da incubo, all’esistenza di luoghi di culto islamici. Se invece la Lega, De Corato e la Moratti non sono favorevoli all’espulsione di massa su base religiosa, allora devono spiegare cosa intendono fare perché i milanesi di fede islamica possano praticare legalmente e alla luce del sole la loro fede. E lo devono fare ora, all’inizio della campagna elettorale e senza la pericolosa furbizia dei referendum. Lo devono fare perché governano Milano da 17 anni e non possono continuare a prendere per i fondelli i milanesi.
Si può uccidere un uomo, ma non le sue idee
Si può uccidere un uomo, ma non le sue idee
6set2010
di Maurizio Pallante e Andrea Bertaglio
Non era certo per caso che si era creata questa forma di collaborazione con l’Amministrazione comunale di Pollica. Infatti il sindaco Vassallo, un ex pescatore della frazione Acciaroli al suo secondo mandato, oltre a essere impegnato sui problemi della legalità, aveva una sensibilità ecologica molto spiccata e la volontà di valorizzare le specificità del suo territorio. Angelo Vassallo era noto alla cittadinanza per l’attaccamento alla sua terra e l’attenzione al civismo.
Stefano Boeri: chi è costui?!?!... direbbe Don abbondio...
Per opportuna riflessione sulla candidatura di Stefano Boeri, architetto di fiducia dell’immobiliarista Ligresti, progettista del Cerba nel Parco (sempre meno) agricolo Sud.
Cordiali saluti
Antonella Fachin
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Corriere della sera
Il premio Nobel
Dario Fo su Boeri candidato: sono contrario, è coinvolto
in interventi controversi
«Diciamo così: è uno che ha un bel po ' di piedi, è dentro molte manovre».
«Il centrosinistra sbaglia metodo»
Il premio Nobel
Fo su Boeri candidato: sono contrario,
è coinvolto in interventi controversi
«Diciamo così: è uno che ha un bel po' di piedi, è dentro molte manovre». «Il centrosinistra sbaglia metodo»
«Pollice verso, valutazione assolutamente negativa».
Dario Fo, perché non apprezza la candidatura di Stefano Boeri?
«È una persona carente dal punto di vista del rigore politico».
Perché ha lavorato con l ' amministrazione Moratti?
«Diciamo così: è uno che ha un bel po ' di piedi, è dentro molte manovre, dentro tanti progetti a dir poco controversi. Ma non è solo un problema di persona».
Boeri è considerato un grande architetto.
«Sul piano tecnico sarà anche un ottimo architetto. Mi preoccupa molto di più come si muove il Pd. Con la stessa logica dell ' altra volta».
Si riferisce alle comunali del 2006?
«Sì e mi riferisco al comportamento del centrosinistra. È sbagliato il metodo, la logica, tutto».
Ma ci sono le primarie e Boeri sarà appoggiato da una lista civica. E dall ' altra parte c ' è Giuliano Pisapia.
«L ' altra volta si è formato una specie di cartello che tirava tutti nella stessa direzione perché si era deciso che Ferrante era l ' uomo giusto. Non c ' è mai stato dibattito come non c ' è stato questa volta».
Che doveva fare il Pd?
«Se uno lavora con certi gruppi, se è inserito in certe operazioni, tu partito non lo accetti. Boeri lavora con i più grandi organizzatori di azioni poco chiare nell ' ambito della storia urbanistica di Milano. Io partito, guardo con chi vivi, con chi operi e sulla base di questo scelgo. Non è che apro l ' elenco del telefono e vado avanti ba, be, bi, bo... Boeri. Scelgo».
Maurizio Giannattasio
02 settembre 201002 settembre 201002 settembre 201002 settembre 2010
Corriere della Sera
PRIVATIZZAZIONE ACQUA PUBBLICA: BLITZ DI FERRAGOSTO!!!
PERICOLO: DIFFONDETE L'INFORMAZIONE!!
C'è il rischio che la Giunta Formigoni proceda all'approvazione di un progetto di legge per la privatizzazione dell'acqua in tutta la Regione!
LA LOBBY DELLA PRIVATIZZAZIONE DEI BENI COMUNI PUBBLICI NON SI FERMA NEMMENO A FERRAGOSTO NE' DI FRONTE ALLE 237 mila FIRME raccolte in Lombardia a sostegno del Referendum nazionale.
La notizia è stata anticipata sul Corriere della Sera di ieri, allego l'articolo e il link: http://milano.corriere.it/mil
Occorre mobilitare al più presto i sindaci (che verranno esautorati...), le province e i consiglieri regionali.
Ognuno può iniziare a fare il tam-tam, per bloccare il blitz ferragostano di Formigoni!
Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliera di Zona 3
Lista civica "Uniti con Dario Fo per Milano"
Facebook: Antonella Fachin
Allegato | Descrizione |
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acqua Lombardia - Corsera_20100727.pdf 21.12 KB |
LA MORATTI SPEGNE MILANO... eci vuol molto di più per accenderla!!!
Da Arcipelago Milano del 26 luglio 2010.
Cordiali saluti
Antonella Fachin
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LAVORO (POCO), TRAFFICO (MOLTO) E ZERO OTTIMISMO
dal notiziario CHIAMAMILANO del 17 luglio 2010.
Cordiali saluti
Antonella FAchin
LAVORO (POCO), TRAFFICO (MOLTO) E ZERO OTTIMISMO
I risultati di un’indagine dell’Ipsos, commissionata dall’ANCI sul grado di soddisfazione dei cittadini lombardi nei confronti delle amministrazioni cittadine
Lavoro, welfare e inefficienza politica sono i tre temi che maggiormente preoccupano i cittadini lombardi.
Mercoledì 14 luglio si è svolta presso l’Urban Center in galleria Vittorio Emanuele la prima presentazione dell’Osservatorio Ipsos sulla percezione che i cittadini lombardi hanno dell’operato dei propri Comuni.
L’indagine demoscopica, commissionata dall’ANCI Lombardia, ha messo in luce come il problema maggiormente percepito, sia a livello nazionale che nella nostra regione, riguarda il lavoro, come ha dichiarato il 71% degli intervistati.
Al secondo posto la mobilità, mentre positivo è il trend sul tema sicurezza.
Secondo Attilio Fontana, Sindaco di Varese e presidente dell’ ANCI Lombardia, il monitoraggio delle opinioni dei cittadini è molto importante, oltre ad essere un utile strumento per gli amministratori e spiega che “questa ricerca, che esce in concomitanza con la manovra e l’accordo sull’autonomia fiscale dei Comuni, mostra quanto fortemente i cittadini si rispecchino nelle realtà comunali”.
Il giudizio sul lavoro dei comuni è favorevole per il 55% degli italiani (per il18% molto positivo, positivo per il 37%). Ma ci sono forti differenze tra Nord e Sud: i più soddisfatti sono nel cittadini del nord est, con il 29% di molto positivo; i più delusi si trovano nel Sud e le isole con un 27% di molto negativo.
In Lombardia i cittadini soddisfatti della propria amministrazione cittadina superano del 26% gli insoddisfatti. Ma anche qui notiamo delle differenze: la “Bassa” è la zona che apprezza maggiormente i comuni (il 24% sono molto molto e il 48% soddisfatti).
Luca Comodo, Direttore della divisione politico-sociale dell’Ipsos ha illustrato che, in ogni caso, la Lombardia ha una media di soddisfazione più alta del dato nazionale.
Seconda emergenza per i cittadini lombardi è la mobilità: intesa nel senso più ampio del termine, dalle infrastrutture al traffico, dai parcheggi alla manutenzione delle strade, alla qualità del trasporto pubblico.
Il 34% dei Lombardi considera prioritario questo problema e la percentuale sale al 45% se si considera la sola Provincia di Milano.
In calo invece la percezione d’insicurezza: il tema è prioritario per il 13% dei Lombardi contro il 18% del 2009. Difficile comprendere se una flessione così netta dell’allarme criminalità sia dovuta ad un aumento effettivo della sicurezza delle città o piuttosto allo scemare delle ondate mediatiche che puntualmente si gonfiano in prossimità delle elezioni.
Infine, i dati sull’ottimismo per la propria situazione personale: da gennaio a giugno di quest’anno il Nord, che partiva da un modesto ottimismo dell’8% è precipitato ad un misero 1%. Cioè solo un cittadino su cento pensa che in un prossimo futuro la propria condizione migliorerà.
Se non è crisi questa.
Fanny Papa
INCONTRO LISTE CIVICHE UNITI CON DARIO FO PER MILANO E UN’ALTRA PROVINCIA PER ELEZIONI COMUNALI
Mercoledì 7 luglio 2010, ore 18.00/20.00
c/o negozio civico Chiamamilano - Largo Corsia dei Servi (Corso Vittorio Emanuele)
Mercoledì 7 luglio 2010, ore 18.00/20.00c/o negozio civico Chiamamilano - Largo Corsia dei Servi (Corso Vittorio Emanuele)
Abbandonata al governo dei poteri forti, delle grandi speculazioni, dell’infiltrazioni della criminalità organizzata, Milano si sta impoverendo economicamente, culturalmente e moralmente. Cresce la povertà, la precarietà della vita, la diffidenza nel prossimo e la chiusura in se stessi. Nella crisi dei partiti e nella frantumazione della sinistra si è disperso un patrimonio di speranza nella possibilità di sconfiggere questa politica.
Eppure le prossime elezioni per il rinnovo del consiglio comunale di Milano sono una occasione vera per chiudere una lunga, troppo lunga parentesi di governo del centrodestra che ha visto questa profonda trasformazione della nostra città. Con questo obiettivo vogliamo lavorare come liste civiche che possono raccogliere il bisogno di partecipazione e l’aspirazione a governare nel segno del bene comune.
Per discuterne insieme mercoledì 7 luglio dalle 18 alle 20 presso il negozio civico Chiamamilano in largo Corsia dei Servi (corso Vittorio Emanuele) si incontrano le liste civiche Uniti con Dario Fo per Milano e Un'altra Provincia.
Introdurranno l’incontro Basilio Rizzo, Consigliere comunale di Uniti con Dario Fo per Milano, e Massimo Gatti, Consigliere provinciale di Un’altra Provincia.
Paolo Cagna Ninchi per Uniti con Dario Fo per Milano
Franco Morabito per Un’altra Provincia
La Milano del futuro. Lavoro e welfare. Verso le elezioni comunali
presso la Sala Buozzi della Camera del Lavoro (c.so di Porta Vittoria 43)
si terrà un dibattito dal titolo:
Basilio Rizzo (Lista Fo),
Giuliana Carlino (italia dei Valori),
Roberto Cornelli (PD),
Daniele Farina (Sinistra e Libertà),
Milly Moratti (Milano Civica),
Nello Patta (Federazione della Sinistra).
20mag,ore18:Triboniano, Rom, Ong e operatori in presidio davanti a Palazzo Marino
ESISTE UN'ALTRA ITALIA
Cordiali saluti a tutti/e
Antonella Fachin
Consigliera di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
Facebook: Antonella Fachin
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Facciamo girare queste parole. Perchè sono le parole che mancavano. Quelle che in molti pensavano ma non hanno avuto la possibilità, la forza o il coraggio di urlare.
Le ha scritte un giovane sindaco, Domenico Finiguerra, ai cittadini di Cassinetta di Lugagnano, ma sono rivolte a tutti. O almeno a tutti quelli che vorrebbero davvero un'altra Italia.
_________________
Negli ultimi 8 anni sono state molte le occasioni per scrivere, commentare, riflettere a voce alta.
Ho condiviso con dei fantastici compagni di viaggio, il gruppo “Per Cassinetta”, protagonisti dell’esperienza di rinnovamento del nostro comune, l’orgoglio e l’onore di guidare Cassinetta di Lugagnano, la sua comunità e il suo territorio, nella difesa dell’ambiente, del paesaggio e dei beni comuni, per la terra e per l’acqua.
Ho condiviso la speranza e la volontà di contribuire alla costruzione di un futuro migliore e diverso per i nostri figli.
Insieme alla mia giunta ho sempre manifestato pensieri e idee con la massima sincerità.
Oggi, non posso non fare altrettanto.
Spesso i politici dicono e fanno cose con lo scopo di accattivarsi la simpatia dei cittadini elettori. Prestando molta attenzione a non urtare le sensibilità e le suscettibilità. Evitando scomodi argomenti che potrebbero far perdere qualche voto al loro partito.
Sono stato eletto nel 2002 e riconfermato nel 2007 alla guida di una lista civica. Senza nessun legame con i partiti. Ma la mia storia personale e le mie idee mi collocano nella parte del campo che si contrappone (o sarebbe meglio dire dovrebbe farlo), all’attuale maggioranza di Governo guidata da Silvio Berlusconi e da Umberto Bossi.
Per l’affetto o per il rispetto che devo a tutti i cittadini di Cassineta e a tutti coloro che mi seguono in rete o che mi hanno ascoltato in qualche sala pubblica, cinema o teatro, è per me indispensabile manifestare apertamente il mio pensiero rispetto alla deriva culturale e all’impoverimento civile che sta interessando l’Italia.
Negli ultimi anni, lentamente, giorno dopo giorno, si è diffuso un amaro rancore preventivo nei confronti di chi è straniero, di chi professa altre religioni rispetto a quella cattolica, di chi è diventato nostro vicino di casa. “Andate via, a calci nel c…!”, “L’Italia agli Italiani!”,“Giù la mani dalle nostre donne, dal nostro lavoro, dal nostro crocifisso!”
Quante volte abbiamo udito queste frasi? Alla televisione, alla radio o in comizi elettorali.
Ma nelle ultime settimane l’accelerazione di questo processo e l’affermazione di prassi e comportamenti indegni di un paese che vuole definirsi civile, ha assunto un carattere davvero insopportabile. Ha cominciato a coinvolgere in maniera diretta i bambini. E cosa ancor più grave, per me, ha visto sindaci e assessori agitare spettri e propaganda per far venire ai cittadini la bava del livore alla bocca, sperando di interpretare questi istinti primordiali e alimentare così il proprio consenso.
Un comune in Provincia di Verona ha lasciato a piedi i bambini (figli di stranieri) non in regola con il pagamento dello scuolabus. Così, se le porte del pulmino giallo si aprivano per taluni, per altri si chiudevano. “Tu sali! Tu resti giù!”
In un altro comune in Provincia di Brescia alcuni bambini (sempre figli di stranieri) non in regola con il pagamento della refezione sono stati lasciati a digiuno. Proprio così. Mentre i loro compagni venivano serviti con pastasciutta, bistecca e insalata, questi piccoli esseri umani si sono trovati davanti un semplice pezzo di pane e dell’acqua. Quando un imprenditore, volendo separare le sue responsabilità da quelle del suo sindaco, ha voluto saldare il debito per conto delle famiglie morose, gli sono giunti messaggi indispettiti, raccolte di firme contro la sua donazione. Perché? Perché si era azzardato a guastare il clima di ritorsione collettiva e vendicativa… a sporcarlo con un gesto di buona volontà?
Una vergogna. Una vera e propria vergogna. Ho provato ad immaginare mio figlio, seduto ad un banchetto. L’ho immaginato guardare il suo compagno mangiare ed abbassare lo sguardo, umiliato, senza sapere perché. Ho provato ad immaginarlo con lo zainetto in spalla tornare mestamente e a piedi verso casa. Il capo chino e l’etichetta di diverso sulla giacchettina.
Cari cittadini e cari amici,
di fronte a questi episodi, cartine di tornasole di cosa è diventato il nostro paese, non posso tacere. Non posso non gridare il mio disprezzo umano e politico per chi nell’intento di ottenere voti e approvazione, non riuscendo a far pagare genitori morosi, si inorgoglisce nel prenderne a calci i figli. Si inorgoglisce. Invece di mettere in campo un’azione doverosa di recupero e verifica dell’evasione, cavalca tale occasione per raccogliere i frutti dall’albero dell’insofferenza diffusa.
Io sento il dovere morale di dire e fare la mia parte. Innanzitutto non voltandomi, per opportunismo, dall’altra parte, diventando così complice. Corresponsabile morale di una classe politica di aspiranti gerarchi che cercano visibilità in un regime culturale fondato sulla ripugnanza, sull’egoismo e sulle povertà ideali e materiali. Sospinti da cittadini che hanno smarrito, sono stati spogliati o si sono liberati dei sentimenti di fraternità e pietà.
Sul mio sito si parla molto di temi ambientali. Ma di fronte ai respingimenti in alto mare di donne e bambini in fuga dalla fame e dalla guerra, di fronte ai cadaveri di stranieri ammassati nel deserto libico perché non idonei ad avere un pezzo di carta, di fronte alle scene di razzismo e deportazione cui abbiamo assistito alcuni mesi fa a Rosarno, di fronte a tutto questo, non me la sento di cambiare discorso per parlare di nucleare o risparmio energetico.
Di fronte alle rivoltanti e spregevoli parole di politici che incitano alla caccia al diverso, sia esso musulmano, nero o omosessuale, di fronte a questa deriva barbarica, che sta gettando le basi, e forse ha già costruito, una società della violenza, dell’invidia e dell’iperindividualismo, di fronte agli sguardi di giustificazione (se non addirittura di approvazione) delle parole cariche di retorica razzista, di fronte ai fatti prodotti da un clima che ricorda quello preparatorio dei tempi bui del nazi-fascismo, di fronte a tutto questo, non me la sento di cambiare discorso per parlare di inceneritori o autostrade.
Di fronte al degrado civile e morale del mio paese, l’Italia, che sta mostrando in questi giorni il suo lato peggiore, mi sento in dovere di manifestarvi tutto il mio disagio e la mia indignazione. Affinché tutti voi sappiate da che parte sto. Anche se, e ne sono consapevole, ciò comporterà da parte di alcuni di voi, ma spero di pochi, l’abbandono di sentimenti di simpatia nei miei confronti.
Ma ciò che io vi chiedo non è la simpatia. Osservando insieme a voi gli occhi di un bambino che implora pietà su un gommone o quelli di un uomo abbassato su una pianta di pomodori, ciò che io vi chiedo è la comprensione e la solidarietà, per loro.
Da pochi giorni è passata la Pasqua. La gran maggioranza di voi ha festeggiato la Resurrezione di Gesù. Lo stesso Gesù che se fosse nato oggi, in Italia, magari in una catapecchia della periferia milanese, non sarebbe stato salutato con riunioni di gioia e cori di giubilo, bensì con presidi di protesta e cori razzisti.
Se siete credenti e cristiani e vi recate in chiesa tutte le domeniche, udirete parole che invitano all’amore. Ascoltatele.
Non prestate orecchio a chi, ostentando un fazzoletto verde nel taschino o una spilletta con uno spadone puntato in alto, a pochi metri del sagrato della chiesa, vi indica come unica strada da percorrere quella della paura, dell’odio e dell’intolleranza.
Pensate invece ai vostri figli e alle prossime generazioni. Cercate di non trasmettere sensazioni di lontananza rispetto a chi ha il colore della pelle diversa, a chi prega un dio diverso, a chi viene da un paese diverso. Perché non sarà né bello né piacevole per i vostri figli, vivere in un paese dove ci si guarda con diffidenza o indifferenza. Dove il pregiudizio annega ogni stimolo alla reciproca conoscenza. Dove il benessere individuale viene prima di ogni regola di giustizia sociale e collettiva.
Forse non ho nessun diritto di dirvi tutto questo, e mi scuso se ciò è vissuto da parte vostra come una sorta di predica. Ma io sono un sindaco e, seppur piccolo, sono un rappresentante delle istituzioni ed è bene che i cittadini che rappresento e quelli che si soffermano ad ascoltare ciò che dico e propongo in rete, sappiano quali sono i sentimenti che si agitano nel mio cuore.
Io sto dalla parte delle sorelle e dei fratelli stranieri. Quelli che arrivano disperati in cerca di speranza. Quelli che muoiono di stenti implorando accettazione. Quelli che sono sfruttati senza ritegno da delinquenti e criminali. Quelli che tutti i giorni accompagnano i nostri figli a scuola, quelli che curano i nostri anziani e che cureranno noi tra qualche anno, quelli che lavano i nostri gabinetti, quelli che si sporcano le mani di grasso per noi.
Io sto dalla parte dei bambini che non hanno colpa o peccato e che, pur avendo un genitore che non vuole o magari semplicemente non può pagare la mensa scolastica, hanno comunque diritto, come tutti i bambini del mondo, alla serenità e a vedersi riconosciuti pari dignità e diritti dei loro compagni di banco.
Io sto da questa parte e sarebbe bene che tutti, i piccoli e i grandi sindaci, gli assessori o i consiglieri comunali, le liste civiche, quelle democratiche, quelle progressiste, di centrosinistra o semplicemente di ispirazione civile o addirittura quelle di centrodestra che non condividono questa deriva di ostentata disumanità, così come i militanti, gli uomini di cultura, i blogger, i pastori, i cantanti, i contadini, i lavoratori, gli imprenditori,i cittadini, insomma tutti quelli che stanno da questa parte, liberassero i loro pensieri e li proponessero con fierezza, a dimostrare che esiste anche un’altra Italia.
domenico finiguerra
sindaco di Cassinetta di Lugagnano, Milano, Italia
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Anpi, un modello che fa proseliti.
Non solo commemorazioni e resistenza ma proposte.
Nel 2009 l'Anpi, l'associazione dei partigiani, ha raggiunto il numero di 110 mila iscritti. Un boom mai visto.
Nel giro di tre anni si è passati da 83 a 110 mila iscritti (+32%) e se si considera il calo fisiologico dei partigiani storici (-10%), il tutto si rivela come un evento ancora più grande.
Di quei partigiani che hanno combattuto moltissimi non sono più presenti e questa è una assenza che ci rende tutti più deboli, un impoverimento culturale che ha dato spazio a folli dichiarazioni di disprezzo che definiscono “la Resistenza come evento di parte, incapace di unire e di pacificare”.
A riconferma invece della validità dei valori della Resistenza di unione e di pace vi è la quota di nuovi iscritti (10%) di giovani fra i 18 e i 30 anni, mentre il grosso (60-65%) appartiene alla fascia dei 35-65enni, cioè quelli nati nel periodo della democrazia consolidata.
Tutto ciò è stato reso possibile dal nuovo statuto che dal 2006 ha aperto le porte a chiunque dichiari e sottoscriva di essere antifascista, ma questo non sarebbe sufficiente a spiegare la voglia dei molti a identificarsi nell’Anpi.
I giovani e perfino giovanissimi, le nuove leve di "ragazzi partigiani", vogliono oggi contribuire alla causa per la quale i partigiani lottarono e morirono allora: la democrazia e la Costituzione.
Perché questa convinzione di un bisogno di nuova resistenza, loro che di Resistenza ne hanno sentito parlare solo vagamente?
Forse è proprio per questo, per il fatto che non se ne parla ne si studia a scuola, e vogliono che lo sia.
Forse perché troppe sono oggi le affermazioni, urlate e convogliate nel comune senso del televisore, di attacco alla Costituzione, di negazione o condanna della Resistenza, di manifestazioni di odio etnico, e questo non lo accettano.
Hanno capito che è in discussione il loro futuro, la convivenza civile, quei valori che hanno già imparato a riconoscere.
Anche i meno giovani, quelli che nati e vissuti negli anni del dopoguerra, della crescita economica prima e del benessere poi, sino a quelli attuali della recessione, sentono il bisogno di identificarsi come antifascisti.
Hanno visto attorno a sé la crescita, in una metamorfosi culturale, di una comunità che richiede una leadership forte, che accetta e idealizza la mistificazione, se espressa dal potente, come una nuova libertà, che esprime volontà e capacità di esercitare il disprezzo per mantenersi vitale, che tende all'autoritarismo tipico della cultura italiana che rifugge dal confronto delle idee e predilige invece la disciplina dello stato forte.
Come antifascisti moderni non si figurano certo un futuro di camice nere in giro per la città, squadristi, parate militari, arresti o quant’altro, ma sono più semplicemente consci di un presente democratico fatto però anche di una preoccupante e crescente illegalità legalizzata, di una licenziosità fatta vanto, della prepotenza del potere, della nuova popular culture: la penisola dei famosi, il capolavoro della spensieratezza.
È il fascismo che ritorna e nessuno si scandalizza, anzi, tutto questo fa curriculum e la politica si sta riempiendo di sindaci e ministri legati chi al culto del potere, chi a quello del Duce, chi del favore sessuale o della violenza verbale; tutti eletti con il consenso popolare.
Chi ha deciso di iscriversi all’Anpi oggi può averlo fatto anche perché non riesce più ad identificarsi con le forze politiche democratiche, oggi immobili o risucchiate nel gorgo delle contese intestine, che hanno lasciato estinguere inesorabilmente la propria missione politica regalando spazio ad una destra gretta e ostile e dimostrando così tutto il ritardo con la storia e con l’intelligenza.
Chi ha deciso di iscriversi all’Anpi può averlo fatto perché l’Anpi non è solo un ente morale ma è uno stile di vita.
L’Anpi è sempre stato un modello culturale limpido, pulito, senza arrivismi, fatto non solo di commemorazioni e ricordi, ma di operosità e correttezza morale; non solo resistenza quindi, ma anche proposte, programmi, iniziative atte ad affermare i propri valori e a rilanciare la propria cultura.
L’aumento degli iscritti ha riportato entusiasmo nelle sezioni di tutta Italia; si è verificata una vera rivoluzione anagrafica e culturale che deve essere sostenuta e guidata.
Ora ci sono queste nuove e giovani forze dalle quali attingere energia e idee per prendere i giovani, tutti i giovani, anche quelli che hanno votato con entusiasmo a destra, dove la scuola li ha lasciati, vuoti di storia, e portarli ad una riflessione e che poi votino per chi credono, ma da antifascisti.
Questo stanno facendo molte sezioni soprattutto nella nostra zona, che stanno lavorando tanto e lavorando bene, che hanno aperto le porte ad associazioni e partiti per costruire una importante rete di iniziative.
Hanno lasciato a casa un po’ di riserbo e portato in strada persone con le loro idee, partiti con le loro bandiere, associazioni con i loro obiettivi, senza vincoli pregiudiziali; d’altronde non credo si possa immaginare una manifestazione del 25 aprile senza associazioni e bandiere, anche quelle dei partiti.
Cercano di aprire di più il dialogo generazionale, di costruire un nuovo linguaggio, responsabilizzando tutti sulle proprie azioni, sia giovani che anziani, sia junior che senior, un po’ meno commemorazione e un po’ più esuberanza: d’altronde anche la Resistenza sarebbe stata meno incisiva senza l’esuberanza dei giovani di allora.
L’esuberanza porta anche alla contestazione rumorosa, ma se è giusto che tutti possano parlare dal palco è anche giusto poter esprimerne il dissenso, purché rimanga nei limiti del lecito, se ciò serve a preservare i valori.
L’attualità della politica ci porta a riflettere sulla questione posta da un avveduto Sandro Pertini che si domandava “Verrà il giorno in cui dovremo vergognarci di aver combattuto contro il fascismo, e costituirà colpa l’essere stati in carcere, torturati, uccisi o messi al confino?".
No, Sandro, credo che non avverrà mai almeno finché ci saranno nuovi partigiani.
Giorgio Ruffolo"L'Unità di Italia? Non è ancora in pericolo. Non credo nel federalismo fiscale
Giorgio Ruffolo, economista, esponente del riformismo italiano: intervista su Tiscali news
“Bossi non è nuovo a dichiarazioni totalmente incompatibili con il ruolo di ministro della Repubblica. Non so Napolitano lo inviterà: credo che non ci sarà alcun invito. Per quanto riguarda le minacce di secessione o di separazione, non penso che siano imminenti e che possano essere prese sul serio. Credo però che nel medio e nel lungo periodo queste avvisaglie possano manifestarsi in modi più gravi: mai come adesso il Nord e il Sud sono apparsi così distanti e non è detto che si possano separare – come direbbe uno storico romano – “in un Belgio grasso e un Sud mafioso””.
“La Chiesa 150 anni fa si è battuta contro l’unificazione d’Italia. Ora invece ha assunto una posizione positiva, responsabile, importante rispetto alle pretese leghiste. Quanto a Fini, ho preso molto sul serio quella che io chiamo l’ “eterogenesi” di Fini: mi pare che venga da un processo di intimo, reale e sincero convincimento democratico. Che non interpreto, e non voglio assolutamente interpretarla, come una futura alleanza politica con il centrosinistra. Ritengo che l’ex segretario di Alleanza Nazionale la escluda, e fa bene ad escluderla. Il problema è avere una destra responsabile e seria, una destra normale. Quella di Berlusconi si basa su una specie di populismo privatistico che non ha niente a che fare con il liberalismo. Credo che Fini desideri giungere ad effettiva contrapposizione tra due forze democratiche, una di destra e l’altra di sinistra. Mi auguro che il tentativo di Fini, che giudico sincero e opportuno, abbia successo”.
“Non apprezzo il cosiddetto federalismo fiscale: è il contrario del federalismo storico, che prefigura una aggregazione di unità indipendenti in una unità superiore alla quale si devolvono poteri sovrani. Il federalismo dei leghisti è invece un tentativo di sottrarre competenze dallo Stato nazionale per distribuirle alle unità subnazionali sulla base del principio che ognuno tiene per sé le sue risorse: questo è un separatismo che minaccia di diventare secessione. La proposta contenuta nel mio libro, forse utopistica, sicuramente provocatoria, si rifà all’interpretazione che del federalismo hanno dato i grandi meridionalisti del risorgimento e al Nord lo stesso Carlo Cattaneo. Il grande merito di questi studiosi è stato di aver saputo sviluppare una concezione in cui il Sud è parte integrante dell'Italia. E non una specie di intervento assistenziale che si traduce in sovvenzioni corporative e soprattutto e in corruzione e mafia.
Come si può realizzare il suo federalismo?
“Credo che si possa realizzare in un patto fra due macro regioni con una mediazione come avviene negli Stati Uniti. Quindi con un potere nazionale che è rappresentato soprattutto dalla capitale. Una riforma che potrebbe anche dar luogo ad un’altra rivendicazione, che è stata promossa e sostenuta dalla destra, ma che potrebbe essere declinata in altro modo, promuovendo un presidenzialismo garante di questo accordo e mediatore di una Italia che ritrovi le ragioni della propria unità nazionale attraverso questo patto”.
25 Aprile inizia la raccolta delle firme per i 3 REFERENDUM a sostegno dell’ACQUA PUBBLICA
Carissimi/e,
domenica 25 Aprile inizia la raccolta delle firme per i 3 REFERENDUM a sostegno dell’ACQUA PUBBLICA, BENE COMUNE.
L'acqua non si vende.
Fuori l'acqua dal mercato, fuori i profitti dall'acqua.
Perché l’acqua è un bene comune e un diritto umano universale. Un bene essenziale che appartiene a tutti. Nessuno può appropriarsene, né farci profitti. L’attuale governo ha invece deciso di consegnarla ai privati e alle grandi multinazionali.
Noi tutte e tutti possiamo impedirlo, mettendo la nostra firma sulla richiesta di referendum e votando SI quando, nella prossima primavera, saremo chiamati a decidere. E’ una battaglia di civiltà. Nessuno si senta escluso.
Cosa vogliamo?
Vogliamo restituire i servizi idrici alla gestione collettiva.
I primi BANCHETTI si terranno durante la manifestazione per la festa della liberazione e saranno così dislocati:
1. Comitato milanese acquapubblica - referente Giovanna Procacci - locazione Porta Venezia vicinanza piazza Oberdan ore 14.00 - 16.00
2. Aria Civile + Per un'altra provincia – referenti rispettivi Massimo de Giuli e Luciana Pellegreffi - locazione Porta Venezia vicinanze piazza
4. Umanisti - referente Thomas Schmid - locazione Porta Venezia via Palestro ore 14.00 - 16.00
5. Adesso basta - referente Franco Calamida - locazione Porta Venezia via Palestro ore 14.00 - 16.00
I QUESITI REFERENDARI
Primo quesito:
fermare la privatizzazione dell’acqua
Si propone l’abrogazione dell’art.23bis della Legge n.133/2008; eliminare questa norma significa contrastare l’accelerazione sulle privatizzazioni imposta dal Governo Berlusconi e la definitiva consegna al mercato dei servizi idrici in questo Paese.
Secondo quesito:
aprire la strada della ripubblicizzazione
Si propone l’abrogazione dell’art.150 del D.Lgs n.152/2006; in questo modo non sarebbe più consentito il ricorso nè alla gara, nè all’affidamento della gestione a società di capitali, favorendo il percorso verso l’obbiettivo della ripubblicizzazione del servizio idrico, ovvero la sua gestione attraverso enti di diritto pubblico con la partecipazione dei cittadini e delle comunità locali.
Terzo quesito:
eliminare i profitti dal bene comune acqua
Si propone l’abrogazione dell’art.154 del D.Lgs n.152/2006, limitatamente alle seguenti parole: ”dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito”. Abrogando questa parte dell’articolo sulla norma tariffaria, si eliminerebbe la possibilità di fare profitti sul bene comune acqua.
Per maggiori informazioni è consultabile anche il sito per l'acqua www.contrattoacqua.it
Se desiderate partecipare alla raccolta delle firme nei 3 mesi di tempo a disposizione, mi potete contattare per comunicarmi le vostre disponibilità (giorni e orari).
ASPETTO VOSTRE NOTIZIE!
Antonella Fachin
Consigliera di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
Facebook: Antonella Fachin
Omosessualità. La FCEI aderisce all'appello “Sì lo voglio
Sabato 20 marzo mattina: manifestazione della memoria e dell'impegno contro le mafie
Desidero segnalare la manifestazione promossa da libera, associazione contro le mafie, che si terrà sabato 20 marzo prossimo.
Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliera di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
Facebook: Antonella Fachin
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IMPORTANTE! Milano, sabato 20 marzo
Ore 10.00 Partenza Manifestazione da Bastioni Porta Venezia
Ore 11.30-13 Piazza Duomo: Lettura dei nomi delle vittime e interventi di Libera, Avviso Pubblico, familiari delle vittime
vivere la sua vita
in una stagione diversa
con nuove immagini
e nuove parole
ma con la stessa volontà
di negarsi alla crudeltà degli assassini
alle astuzie dei mercanti
che offrono scampoli di potere
per elevare al cielo
le loro piramidi di voti
alle chiacchiere di chi copre
la sua svendita
al migliore offerente
con patacche senza valore
BUONA FESTA DELLA DONNA!!!
ANTONELLA Una donna è un paese straniero del quale un uomo non arriva mai a capire fino in fondo i costumi, la politica e la lingua. C. Patmore
i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni….
Però ciò che è importante non cambia;
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è a colla di qualsiasi tela di ragno.
Dietro ogni linea di arrivo c`e` una linea di partenza.
Dietro ogni successo c`e` un'altra delusione.
Fino a quando sei viva, sentiti viva.
Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo.
Non vivere di foto ingiallite…
insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.
Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c`e` in te.
Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.
Quando a causa degli anni non potrai correre, cammina veloce.
Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Però non trattenerti mai!!!
Madre Teresa di Calcutta
Come si batte la destra? Mediando per tenere unita la sinistra
da Liberazione del 2 marzo 2010 qualche spunto di riflessione.
Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
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José (Pepe) Mujica: «Come si batte la destra? Mediando per tenere unita la sinistra»
Intervista al neoletto presidente dell'Uruguay
La lezione è di José (Pepe) Mujica, ex capo guerrigliero dei Tupamaros, una icona per chi sognava la rivoluzione in America latina negli anni Sessanta. Mujica ha iniziato ieri il suo mandato di presidenza alla guida dell’Uruguay. Prima della cerimonia di investitura ha ricevuto alcuni giornalisti stranieri.
Presentato dagli avversari come troppo radicale, troppo di sinistra, con un passato politico troppo pesante per governare il Paese, Mujica ha battuto il candidato delle destre senza fatica al ballottaggio.
Ha 74 anni. Non parla difficile, gli piace la parte del vecchio rude e saggio. Si definisce «un contadino nell’anima». Ha il suo maggior bacino elettorale tra gli under 30. Ha rifiutato di trasferirsi nella residenza presidenziale, «non sono mica matto» ha spiegato. Continua a vivere a casa sua nella campagna di Montevideo. Coltiva rose. Sta con la stessa donna da cinquant’anni, Lucia Topolansky, ex guerrigliera, presidente del Senato.
L’ex guerrigliero è un maestro nell’arte della mediazione. Se il centrosinistra uruguayano non è esploso in uno dei suoi innumerevoli conflitti intestini ed è uscito con un gradimento altissimo dal suo primo mandato al governo del Paese, è fondamentalmente merito del vecchio Mujica. E’ stato lui, l’anima più radicale del Frente, a trovare il punto d’equilibrio tra laici e cattolici, tra liberisti e statalisti, tra fondamentalisti ed eterodossi. Gli abbiamo chiesto come ha fatto.
E’ una via crucis. Mantenere il fronte compatto è una conquista, richiede molto lavoro, molta intelligenza. Ma la nostra gente ci vuole uniti, se ci dividiamo non ci appoggia perché non vuole perdere. L’alleanza del centrosinistra non è proprietà di un dirigente che si crede il regista del film. L’alleanza è una richiesta della base, è tenuta insieme dal basso con un sistema semplice: chi rompe il fronte perde, la gente lo punisce, smette di votarlo.
In Uruguay esiste una cultura della negoziazione politica. Non a caso esistono due partiti con 180 anni di vita. La necessità di costruire fronti è per noi un dato chiaro. La sinistra ce la fa solo se prima vince la sua tendenza ad affermare identità al costo di dividersi e sparire. Chiaro no? Bisogna comportarsi con maturità. Non pretendere accordi globali. Bisogna rinunciare a perseguire obiettivi finali totali del tipo o tutto o niente. Trattare, trattare, trattare. Tendere ponti sempre, mai chiudere porte. Aprirle.
Uno, l’altro è non cadere nella malattia del potere. Se la sinistra si ammala della vanità del potere muore.
Votando me hanno sconfitto la forza dello stereotipo. Mi complimentavo per questo. Io rappresento gli anni Sessanta, sono il guerrigliero che voleva la rivoluzione. Quell’utopia è anacronistica. Il nostro errore, l’errore di chi perseguiva il sogno della rivoluzione, fu credere di avere diritto di distruggere per creare qualcosa di nuovo che non sapevamo nemmeno chiaramente cosa fosse. La vita mi ha insegnato che dentro la democrazia liberale si può costruire molto. Che più liberale è e più ci si può costruire dentro un mondo migliore. La nostalgia per un antico sogno passato non serve. Qui siamo tutti per tradizione cultori del tango, la nostalgia sappiamo bene cosa è. Ma la nostalgia va bene per l’arte, la storia si costruisce guardando al futuro. Avanti, non indietro.
Occhio, continuo ad essere socialista. Credo che io non arriverò a vederlo, ma il socialismo si farà. Ma non si farà come pensava, sbagliando, la mia generazione negli anni Sessanta. Prima bisogna creare una società con benessere diffuso, una società molto colta. Senza fare prima questo, senza riuscirci, pensare al socialismo è da irresponsabili.
A spendere i soldi pubblici non ci vuole molto. Sono capaci tutti. Questo governo dovrà creare ricchezza, non spendere quella che c’è. I ministri sono già avvertiti. Abbiamo bisogno di parsimonia e intelligenza. La felicità costa poco, ma non si compra. L’austerità è un modo di preservare la libertà individuale, è una lotta per mantenere la libertà. La vera ricchezza è il tempo. Impegnarlo tutto, spenderlo in cambio di beni non mi sembra un buon affare. Ognuno vive come vuole, ho amici in tutte le classi sociali e quando vado a casa di persone ricche non giudico e non mi intrometto. Ma penso che la vera ricchezza sia poter spendere più tempo possibile nel fare ciò che dà piacere. Non credo di essere un esempio per nessuno, ma nei momenti migliori della mia vita avevo condizioni materiali molto modeste.
Dimezzare gli indici di povertà in quattro anni. Siamo un Paese di tre milioni di persone, non è impossibile riuscirci. E migliorare l’istruzione. Non si costruisce niente di buono senza cultura.
Ammiro la prodezza mostrata da Lula alla guida del Brasile. Ha saputo governare un Paese che è quasi un continente, senza poter contare su una maggioranza parlamentare ha ottenuto risultati straordinari in politica interna. Basta questo a spiegare che si sta parlando di un politico di qualità superiore. E’ ovvio che un Paese come il Brasile abbia vocazione di guida continentale. Ma per guidare, per essere leader, bisogna essere generosi. Per aspirare ad esercitare leadership bisogna prima saper dare. Non so se mi spiego: chi vuole comandare paga la cena.
Decalogo delle richieste WWF ai candidati alle Regioni
Decalogo delle richieste WWF ai candidati alle Regioni
25/2/2010 - Ad un mese dalle elezioni l'Associazione chiede un impegno per l'ambiente ai candidati
Lo chiede il WWF Italia che in tutte le sezioni regionali vede l’associazione al lavoro per presentare nelle 13 regioni che vanno al voto le proprie proposte ai candidati governatori degli opposti schieramenti sulle emergenze ambientali e sul ruolo che le Regioni possono svolgere per fare in modo che nella nuova legislatura ci siano segnali chiari di un impegno concreto in difesa dell’ambiente, del paesaggio, del territorio.
2. perseguire l’Obiettivo: consumo del suolo “zero”, prevedendo che i nuovi piani paesistici contengano obiettivi chiari e misurabili di riduzione progressiva e significativa del consumo del suolo (favorito da interventi estemporanei, da abbandonare, come il c.d. Piano Casa);
3. pianificare per prevenire il dissesto idrogeologico, adottando Piani di tutela delle acque in linea con l’Europa che facciano decollare la gestione dei Distretti idrografici per contrastare il rischio idrogeologico e conseguire il traguardo del “buono stato ecologico di laghi e fiumi”;
4. far respirare i territori assediati dal traffico, inserendo nei Piani regionali dei trasporti obiettivi espliciti di riduzione delle emissioni di Co2, di rientro nei limiti per l’inquinamento dell’aria (in particolare per quanto riguarda NO2 e di PM10) e di riduzione del rumore e non prevedendo la costruzione di nuove autostrade;
5. predisporre l’alternativa al nucleare, adeguando i Piani energetici regionali ai nuovi obiettivi internazionali di riduzione dei gas serra (-30% entro il 2020 e -80% entro il 2050, rispetto ai livelli del 1990) attraverso il risparmio, l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili e contrastando qualsiasi realizzazione/riconversione di impianti a carbone, nonché la costruzione di centrali nucleari, assolutamente inutili, dannose ed economicamente insostenibili;
6. contribuire alla lotta sui cambiamenti climatici, elaborando Piani strategici regionali che fissino obiettivi per la riduzione di Co2 in tutti i settori (in particolare quelli non sottoposti all’emission trading: trasporti, settore civile, agricoltura) e linee d’azione per l’adattamento ai cambiamenti climatici;
7. premiare chi riduce i rifiuti, redigendo i Programmi di prevenzione dei rifiuti richiesti dalla Commissione Europea e perseguendo l’obiettivo di riduzione dei rifiuti, anche sollecitando i Comuni ad usare virtuosamente la leva fiscale con il passaggio dalle tasse attuali a tariffe premianti per chi adotta comportamenti virtuosi;
8. consolidare la rete delle aree protette, sviluppando una rete di aree protette, collegate alla Rete Natura 2000 (tutelata dall’Europa) basata sull’efficienza e l’efficacia degli interventi programmati e pianificati;
9. contrastare la caccia selvaggia, non promuovendo modifiche peggiorative alla legge quadro sulla caccia (come stabilito dalla Conferenza delle Regioni), contenendo la pressione venatoria e non derogando dall’elenco delle specie cacciabili stabilito dall’Europa;
10. educare all’ambiente, rafforzando il Sistema INFEA (Informazione, Formazione, Educazione Ambientale) e integrandolo con le attività educative delle scuole e le attività di formazione.
Veneto: radicale ridimensionamento del Piano regionale dell’attività di cava e il blocco del progetto della mega-discarica di amianto (la più grande d'Europa con ben 500.000 mc di asbesto stoccati in 9 ettari) prevista in una cava a sud di Roverchiara (Vr), zona umida vincolata dalla Regione e, nel contempo, l’istituzione dei parchi regionali della Laguna di Venezia e del Monte Baldo;
Lombardia: blocco della terza pista dell’aeroporto di Malpensa, scalo situato all’interno del parco regionale del Ticino (visto il calo dei passeggeri da 24 a 19 mln l’anno) e interventi concreti per il miglioramento della qualità dell’aria (attraverso il contenimento della circolazione di auto e furgoni diesel senza Filtro Anti Particolato - FAP - e introducendo pedaggi autostradali proporzionali all'inquinamento del singolo mezzo e alle fasce orarie di maggior congestione) e, nel contempo, l’adozione delle misure supplementari per tutelare il Po indicate nel Piano di gestione idrografico padano;
Piemonte: dare la priorità agli interventi sul nodo ferroviario di Torino e sul Servizio ferroviario metropolitano, invece di perseguire l’obiettivo di una inutile nuova linea ad AV Torino-Lione, e nel contempo arrivare a tutelare il biocorridoio Alpi-Appennino, creando una grande area transfrontaliera per la tutela della biodiversità, in accordo con il parco nazionale francese del Mercantour.
Toscana: razionalizzazione degli interventi infrastrutturali puntando sull’aeroporto di Pisa invece che sugli scali minori di Peretola e Ampugnano e sul potenziamento a 4 corsie della SS1 Aurelia tra Rosignano e Civitavecchia invece che sull’Autostrada Tirrenica, e, nel contempo, procedere all’approvazione portare a compimento il lavoro sul Piano d’azione sulla biodiversità, che farebbe della Regione Toscana la prima amministrazione regionale in Italia che si dota di uno strumento attuativo in linea con la Convenzione internazionale della Biodiversità (CBD); Lazio: un ripensamento su quegli interventi infrastrutturali che, se realizzati, avranno un pesante impatto sul paesaggio, su aree sottoposte a vincoli naturalistici, culturali, archeologici e idrogeologici quali il Corridoio intermodale Roma-Latina, l’aeroporto ed il porto di Fiumicino e, nel contempo, concludere al più presto la fase istruttoria e procedere alla definitiva approvazione del Piano Territoriale Paesistico Regionale.
Basilicata: sospendere la concessione di ulteriori permessi di ricerca ed estrazione petrolifera e avviare immediatamente il monitoraggio ambientale della Val d’Agri, a tutela della salute dei cittadini e del parco nazionale dell’Appennino Lucano-Val d’Agri-Lagonegrese, e, nel contempo, l’istituzione del parco regionale dei Calanchi; Calabria: conferma della fuoriuscita della Regione dalla Stretto di Messina SpA e dell’opposizione al ponte sullo Stretto di Messina e, nel contempo, maggiore tutela per il territorio con l’immediata attuazione degli interventi previsti nel Piano di difesa del suolo della Regione e l’approvazione di una legge di tutela integrale delle coste; Puglia: l’approvazione di piani per affrontare e risolvere le criticità ambientali relative agli insediamenti industriali di Brindisi-Cerano e Taranto-Ilva e, nel contempo, costituire un sistema informatizzato in rete con le Province e gli Enti gestori delle aree naturali protette per la pianificazione e la corretta gestione integrata dei Siti Natura e della aree protette.
1° marzo: la giornata dei migranti "24 ore senza di noi"! programma della giornata
Domani è il 1° marzo: la giornata dei migranti "24 ore senza di noi"!
Per solidarietà cerchiamo di indossare qualcosa di GIALLO!
ECCO IL PROGRAMMA DELLA GIORNATA:
Seguirà un momento di dibattito con al centro i temi e i problemi del lavoro.
Alle 13.00 saranno srotolati tre grandi striscioni gialli in tre luoghi significativi per la vita degli immigrati a Milano:
davanti alla Questura ("Permesso di soggiorno per tutti. Tempi di rinnovo più rapidi"),
davanti al Tribunale ("Migrare non è reato") e
in Via Corelli ("Basta silenzi. Chiudiamo i centri di identificazione ed espulsione").
Nel pomeriggio, dalle ore 17.30, raduno in piazza Duomo.
Terremo, in Piazza, lezioni di lingue straniere in italiano e per gli italiani; lancio dei palloncini alle ore 18.30.
Alle 19, partenza del corteo in direzione di piazza Castello:
microfono aperto con una serie di interventi e
chiusura con musica da vivo.
Cari saluti a tutti/e
Antonela Fachin
YALLA SE MAGNA!!! cena di autofinanziamento della comunità palestinese
La comunità palestinese di Lombardia è lieta di invitarvi a:
YALLA SE MAGNA!!!
Cena a base di piatti palestinesi
Ristorante Papavero
Via PALESTrINA 4, Milano
QUOTA: 20 EURO
Allegato | Descrizione |
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CENA 27 FEB 2010.doc 2.48 MB |
Al di là del muro: Viaggio nei centri per migranti in Italia.
Per opportuna informazione.
Antonella Fachin
Consigliera di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
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Il presente rapporto è frutto di un’indagine svolta da Medici Senza Frontiere-Missione Italia sulle condizioni socio-sanitarie, lo stato delle strutture, le modalità di gestione, gli standard dei servizi erogati e il rispetto dei diritti nei centri di detenzione degli immigrati senza permesso di soggiorno (CIE) e nei centri di accoglienza per richiedenti asilo e migranti (CARA e CDA).La decisione di Medici Senza Frontiere di condurre in Italia una seconda indagine sui centri per migranti, trae origine da tre presupposti.
In primo luogo, continuare a seguire “i percorsi” dei suoi pazienti in Italia, in particolare migranti senza permesso di soggiorno e richiedenti asilo, già assistiti sul molo di Lampedusa, nelle campagne del Sud durante le raccolte stagionali e negli ambulatori aperti in tutto il Paese.
Secondo, aprire una breccia di conoscenza in luoghi celati a contatti con l’esterno, gestiti da enti privati senza alcun sistema di controllo centralizzato e sistematico. Terzo, verificare se e quanto sia mutato rispetto alle denunce raccolte nel suo precedente rapporto del 2004: “CPTA: Anatomia di un fallimento”.
Allegato | Descrizione |
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2010.01-CIE rapporto Medici senza frontiere ITA_sommario_aldila_muro.pdf 830.59 KB |
Rom, lettera delle maestre prima dello sgombero: "Vi insegneremo centomila parole ..."
Rom, lettera delle maestre prima dello sgombero
Le vostre maestre:
Irene Gasparini, Flaviana Robbiati, Stefania Faggi, Ornella Salina, Maria Sciorio, Monica Faccioli".
BASTA con la politica della paura!Le periferie vanno riqualificate per creare senso di comunità
Maroni, Salvini, De Corato sono per la tolleranza zero e per il rispetto delle leggi!!
A parole, ma non nei fatti!!!
Sono tante le leggi che le Forze dell'ordine (Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizia di Stato) e le autorità di controllo e di vigilanza (ASL, VVF, Ispettorato del Lavoro, Polizia Annonaria ecc.) dovrebbero far rispettare:
NO al lavoro nero,
NO all'evasione di contributi previdenziali e versamenti INAIL,
NO all'evasione fiscale dei redditi di imprenditori e artigiani,
NO all'evasione degli affitti non dichiarati,
NO alla mancanza di programmazione e governo del territorio nel rilascio delle licenze commerciali, per una equa distribuzione delle attività su tutto il territorio cittadino,
NO alla mancanza di controlli igienico-sanitari sugli esercizi commerciali.
A tutto ciò aggiungo:
NO alle politiche "senza se e senza ma" sempre e solo nei confronti degli ultimi e di alcune categorie di persone: i rom, i mussulmani, gli stranieri ecc.
NO alle politiche di tolleranza verso i furbi, soprattutto se sono in colletto bianco (Milko Pennisi del PDL non è stato ancora cacciato via dal partito nonostante sia stato colto in flagranza di reato mentre si intascava 5.000 euro di tangente; e che dire del problema dei derivati, delle eccessive consulenze del sindaco Moratti eludendo le norme amministrative??),
NO alla mancanza di politiche di socializzazione e di riqualificazione delle periferie, nelle quali non vi sono spazi civici, centri di aggregazione giovanile, centri multifunzionali per anziani e i pochi circoli sociali vengono "tormentati" da continui controlli nella speranza che chiudano, negando il loro ruolo fondamentale di presidio sociale! Ricordo che per riqualificare una periferia -come qualsiasi sociologo può confermare (v. facoltà di sociologia dell'Univ. degli Studi di Milano Bicocca) non basta costruire nuovi edifici, ma bisogna creare spazi e luoghi GRATUITI di socializzazione, perchè bisogna favorire la creazione del senso di comunità e di appartenza alla collettività.
No al taglio di sovvenzioni e aiuti alle associazioni che operano in periferia e che sopperiscono alle carenze del Comune di Milano.
BASTA con questa politica che trasforma tutto in un problema di ordine pubblico da 20 anni a questa parte: i risultati negativi dimostrano l'inefficienza di questa politica dell'emergenza e della paura, che è servito solo poer far manbassa di voti.
Molti milanesi hanno votato per il pugno duro del centro-destra: complimenti! si sta andando di male in peggio!!! Si spinge verso lo scontro tra etnie, invece di promuovere una società multietnica accogliente e includente.
Sul caso di via Padova ecco i comunicati di alcune forze politiche. Spero vogliate leggerli e riflettere.
Cordiali saluti a tutti/e
Antonella Fachin
Consigliera di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
Facebook: Antonella Fachin
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Scontri Via Padova, SeL: Dimissioni casa per casa
Per contro è il luogo dove comprensori scolastici, luoghi di culto cattolici quanto islamici, associazioni e singoli cittadini sono stati lasciati totalmente soli nella gestione quotidiana dell'esistente.
Via Padova è stata anche fino a ieri, diversamente da quanto tinteggiano molti organi di informazione, il luogo di un esperimento di successo, di una convivenza difficile ma possibile. Il luogo della riapertura dei negozi chiusi da anni, dell'integrazione a mezzo scuola, del dialogo religioso. Quella via Padova ce la può ancora fare e a coloro che blaterano di pugno di ferro e di espulsioni casa per casa andrebbe oggi rivolto l'invito a dimettersi tutti, casa per casa.
A sostegno delle politiche di convivenza e integrazione autoprodotte dai cittadini delle zona , contro i fabbricanti di paura e i loro bancarottieri locali Sinistra Ecologia e Libertà invita i suoi aderenti, le associazioni, i singoli ad una serie di iniziative territoriali, di cui la prima proprio in:
via Padova angolo Predabissi mercoledì 17 febbraio dalle ore 16,30.
Sinistra Ecologia Libertà
Milano, 14 febbraio 2010
in nome delle belle ragazze albanesi
Cari saluti
Antonella Fachin
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A CHIARAVALLE VA IN SCENA LA DISUMANA IDIOZIA DI DE CORATO
Un'altra testimonianza.
Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliere di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
Facebook: Antonella Fachin
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De Corato, infatti, ce la sta mettendo tutta per arrivare allo sgombero numero 200 prima del voto regionale. Se poi gli sgomberati sono sempre gli stessi, se di mezzo ci sono la salute e l’inserimento scolastico dei bambini, chi se ne frega. L’importante è fare numero e un po’ pubblicità.
A proposito, stamattina non c’erano nemmeno le forze dell’ordine. Né un poliziotto, né un carabiniere. L’operazione è stata gestita interamente dal Comune. E per l’occasione, anche se non ce n’era bisogno, visto e considerato chi abitava la baraccopoli, ha fatto la sua apparizione la “celere di De Corato”.
Rimane aperta soltanto una domanda: quanto dovremo andare avanti ancora prima che qualcuno, a parte i soliti noti, prenda la parola e si ribelli a questa disumana idiozia?
la celere del Vicesindaco di Milano è illegittima e va sciolta
Per opportuna informazione riporto il comunicato stampa del consigliere regionale Muhlbauer.
Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliere di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
Facebook: Antonella Fachin
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1° febbraio: grande serata in compagnia dell'acqua!
Per opportuna informazione, partecipazione e diffusione.
Cari saluti
Antonella Fachin
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1 FEBBRAIO 2010
Camera del Lavoro (Cso. Porta Vittoria 43)
ORE 20,30
GRANDE SERATA IN COMPAGNIA
DELL'ACQUA!
partecipano (dal vivo)
Onorio Rosati, Moni Ovadia, Giuliano Turone, Renato Sarti, Silvano Piccardi, Floraleda Sacchi (all’arpa), Giovanna Procacci, Contrabbanda (gruppo musicale), Diego Parassole, Emilio Molinari,
partecipano (in video)
Dacia Maraini, Paolo Rumiz, Laura Marinoni, Flavio Oreglio, Paolo Rossi
presentano, coordinano e intrattengono
Gianni Barbacetto e Claudio Agostoni
poesie di Marcia Theophilo
regia di Silvano Piccardi
Quella che esce tutti i giorni dai rubinetti, nelle nostre case, indispensabile alla vita, è un
diritto umano!
Oggi a Milano, come in quasi tutta l’Italia, questa acqua è pubblica e di
ottima qualità!
I nostri governanti han fatto una legge per privatizzare l’acqua di tutti, cioè per rubarcela e
regalarla alle multinazionali!
Ma noi la vogliamo difendere dalla speculazione privata, dall'inquinamento, dallo spreco, perché
così difendiamo noi stessi!
Contro questa legge, per liberare l’acqua dalla morsa del mercato e del profitto c’è anche la
possibilità di un referendum!
S E L'A C Q U A S O F F R E, S O F F R I A M O A N C H E NOI
Comitato Milanese Acquapubblica – Comitato Italiano Contratto Mondiale dell'acqua – Camera del Lavoro di Milano
Iniziativa nell’ambito della Campagna “Salva l’Acqua”- INGRESSO LIBERO – Per info: www.contrattoacqua.it, 024079213
Per una Lombardia Etica e Solidale-Richiesta di Primarie aperte per le Regionali in Lombardia
Carissimi/e
chi condivide questo appello è invitato a comunicare il proprio nome/cognome + città/provincia a:
michelepapagna@consumietici.i
e a farlo girare il più possibile tra amici, parenti e conoscenti di Milano, provincia e Lombardia tutta!
Grazie
Antonella Fachin
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Per una Lombardia Etica e Solidale
Richiesta di Primarie aperte per le Regionali in Lombardia
- agli esponenti dei partiti, delle forze politiche e della società civile lombarde che hanno dichiarato di sostenere Filippo Penati
- agli esponenti dei partiti, delle forze politiche e della società civile lombarde che non hanno dichiarato sostegno a Filippo Penati, ma che si riconoscono nell'alveo del centrosinistra e della sinistra.
- e per conoscenza, agli esponenti nazionali del PD, dell'IdV, di SEL, dei Verdi, dei Radicali, di PRC/PdCI, alle liste Grillo, alle liste regionali etico-solidali.
Crediamo che sia giusto, anzi doveroso, fare il possibile affinchè alle prossime regionali lombarde ci sia la vittoria delle forze che si riconoscono nel centrosinistra.
Il momento è a dir poco drammatico e non è con sterili divisioni che si affronta.
Tra chi scrive vi sono sia persone che hanno sostenuto la candidatura di Filippo Penati fin dal primo turno alla Provincia di Milano, sia persone che hanno votato al secondo turno, dove per un soffio (3.000 voti) la vittoria è andata al centro-destra.
Forse un segno di attenzione più concreto ed esplicito da parte della coalizione Penati verso le liste della coalizione che ha candidato Massimo Gatti, avrebbe potuto far confermare la Provincia di Milano al centrosinistra.
Così come è stato - in positivo - a Cinisello Balsamo (dove l'apparentamento al secondo turno di tutte le forze di centrosinistra ha consentito la vittoria a Daniela Gasparini), e così è stato - in negativo - a Cologno Monzese (dove il mancato apparentamento ha generato invece la sconfitta per un soffio ancora più lieve: 400 voti).
Del senno del poi son piene le fosse: giusto e quindi guardiamo avanti, cioè a... marzo 2010.
A Cologno Monzese la Giunta di centrodestra è caduta dopo pochi mesi, e a marzo del 2010 il Centrosinistra si presenterà pressoché del tutto unito previo il passaggio delle Primarie di Coalizione che si terranno a fine Gennaio.
E' una piccola-grande novità: a Cologno le Primarie, chieste invano per ben due volte (2004 e 2009) da diverse liste (sociali e solidali, più che civiche: Cologno Solidale e Democratica e Società Democratica), ora sono state positivamente accolte dal PD, da IdV, da Sinistra Ecologia Libertà, dai Radicali, dalle liste sociali e solidali, e - ci risulta - anche dalla sinistra radicale (PRC/PdCI).
Ma alle Regionali in Lombardia non ci sarà alcun doppio turno: non sarà, quindi, possibile, neanche appellarsi a coloro che pur non condividendo una visione "modernista" e "sviluppista" del centrosinistra, hanno talmente a cuore i valori di tolleranza, condivisione, partecipazione, solidarietà... da votare comunque, seppure a malincuore, un progetto politico di "chiusura a sinistra".
Quello che sta avvenendo in Puglia e in Lazio è emblematico: non si può buttare a mare una esperienza come quella della "primavera pugliese" in nome dell'alleanza ad ogni costo con Casini.
Non solo Vendola: la stessa esperienza delle Primarie interne per l'elezione del PD ne verrebbe sminuita a "meccanismo interno chiuso": notissimi e tantissimi esponenti del PD - di ogni "mozione" alle Primarie congressuali interne - oggi chiedono le Primarie di Coalizione: se lo fa il Presidente nazionale del PD una qualche ragione ci sarà.
Dire che "non c'è più tempo" è ridicolo; dire che si fanno là dove non c'è ancora il candidato di Centrodestra è - nel caso della Lombardia - ammettere che non c'è nulla da fare.
Pensare e osare di sfidare Formigoni per una Lombardia Etica e Solidale è utile e necessario, è un dovere.
Con gli scandali che investono la Regione Lombardia e direttamente la Giunta Formigoni, serve una forte alleanza solidale e pulita.
Di nomi che possono competere a Filippo Penati in Primarie aperte ce ne sono diversi.
Nomi e non solo: nomi "portatori" di programmi e di valori.
Che esprimano nettamente la necessità di legalità, di giustizia, di una Lombardia dalle Mani Pulite Che esprimano nettamente la necessità di occuparsi del lavoro, dei diversi, degli ultimi, degli Altri.
Nomi di uomini e donne, bianchi e neri, che esprimano chiaramente la necessità di una Lombardia etica e solidale...
Se poi Filippo Penati, forte della sua indubbia capacità amministrativa, vince le Primarie, bene: si porterà dietro anche la forza di quel vasto mondo che oggi non lo sosterrebbe, trascinandosi la responsabilità di rappresentarlo.
Così, e solo così, potremmo dire alle tante persone che apprezzano questa ipotesi, queste idee, questi valori di... votare il 29 marzo per il vincitore delle Primarie
Le primarie si possono fare, se le si vogliono.
14 Gennaio 2010
Michele Papagna, Brugherio (Mb)
Luisa Motta, Milano
Giorgio Floridi, Sesto San Giovanni (Mi)
Laura Davì, Milano
Giorgio Peri, Milano
Lucia Zucchella, Pinarolo Po (Pv)
Massimo De Giuli, Milano
Franca Mesiano, Milano
Concetta Tortorella, Milano
Amalicea Colombi, Milano
Giovanni Acquati, Inzago (Mi)
Emilia Costa, Milano
Renato Magni, Brugherio (Mb)
Francesca Flores d'Arcais, Milano
Giovanni Urro, Sesto San Giovanni (Mi)
Cristina Di Molfetta, Milano
Laura Valli, Brugherio, (Mb)
Giuseppe Papagna, Vignate (Mi)
Antonella Fachin, Milano
Ernesto Longo, Brugherio (Mb)
Erica Spinelli, Cernusco sul Naviglio (Mi)
Corrado Boccoli, Vimercate (Mb)
Fabio Corgiolu, Monza
per ulteriori adesioni: michelepapagna@consumietici.i
11 e 14 gennaio, ore 17,30: presidi in piazza San Babila: dalla parte dei migranti di Rosarno
troppo tolleranza verso i clandestini?!?!... EH, NO!!! A 20 EURO AL GIORNO, secondo me: TROPPO TOLLERANZA VERSO GLI SFRUTTATORI, I CAPORALI, I MANOVALI DELLA 'NDRANGHETA!!!
Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliere di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
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DALLA PARTE DEI MIGRANTI DI ROSARNO
per il diritto di rivolta dei migranti
contro i loro sfruttatori criminali e lo Stato che li protegge
di tutte le sinistre - introdusse i campi di detenzione per immigrati; e per aver firmato la legge criminale 94/2009.
E dunque deve unire tutti gli sfruttati, siano essi italiani o migranti, contro le classi dirigenti del Paese.
e
Giovedì 14 gennaio
chi semina vento raccoglie tempesta ... nel 2010!
e bravo il Sindaco Brichetto Moratti che "lotterà per Milano"!
Attendo di vedere i fatti, delle parole e dei proclami non me ne faccio nulla!!
Finora non ho visto alcun miglioramento nella amministrazione della cosa pubblica da parte di questo Sindaco e della sua Giunta, al di là dei valzer di assessori da una poltroncina all'altra, per non parlare del vicesindaco che sembra avere più poteri (peraltro mal gestiti) del Sindaco!
Certi politici sono come le scarpe strette: si sta meglio quando ce li togliamo dai piedi!
e se fosse per me Brichetto Moratti, De Corato, Moioli ecc. dovrebbero cambiare mestiere!
Mi spiace che molti cittadini non si accorgano del meccanismo diabolico messo in atto dai "loro" politici e quindi non traggono le dovute conclusioni al momento del voto: i loro rappresentanti politici prima creano il problema e poi si vantano di averlo ridotto (in realtà la situazione finale è peggiore di quella iniziale, ossia di quella esistente prima che ci mettesso mano con provvedimenti miopi, contrari all'interesse della collettività ecc.!)
Questi cittadini che hanno voluto dare fiducia a certi politici, poi alle successive elezioni amministrative continuano a fare scelte ideologiche, a prescindere dai danni/disagi provocati da una amministrazione che è al governo da 20 anni... e guardate come è ridotta Milano!!!
- a livello di inquinamento acustico, noi -pssia in zona 3 e 2- abbiamo subito la modifica peggiorativa delle rotte aeree, che addirittura poteva sorvolare Milano, per colpa dell'assessore del Comune di Milano Croci; nel resto di Milano, il Comune ha predisposto un piano di zonizzazione in cui viene registrata la situazione attuale pur di non dover avviare un piano di risanamento acustico!
- a livello di inquinamento atmosferico, non fa nulla per ridurre le cause, per non disturbare i commercianti da una parte, gli automobilisti dall'altra (del resto chi ha un SUV euro 4 di 2.900 di cilindrata può entrare nel centro e una panda 900 euro 2 no: ma quale delle due inquina di più in termini assoluti?!?! il SUV: esatto!!)
- a livello sanitario, siamo pieni di scandali per episodi non solo di truffa ai danni del servizio pubblico per rimborsi gonfiati dalle cliniche private accreditate, ma anche di danni e lesioni a pazienti, pur di operarli senza necessità (Santa Rita è proprio in zona 3! anche se adesso ha cambiato nome l'amministratore e la proprietà che si è arricchita con episodi penalmente rilevanti è sempre la stessa)
- a livello di soluzioni abitative per i ceti meno abbienti siamo al collasso con liste di attesa di anni, anzi decenni, con appalti a privati (Romeo ecc.) che hanno alzato le spese agli inquilini, pur tenendoli al freddo d'inverno, e non hanno fatto manutenzione agli stabili, agli ascensori ecc.: dopo 6 anni -ossia 2.190 giorni di mancata vigilanza e controllo sull'operato dei gestori- il comune, il vice sindaco De Corato (era vice sindaco anche con Albertini!) ha aperto gli occhi... e nessuno si chiede: chi ha firmato questi contratti capestro a totale vantaggio dei gestori privati e a danno del Comune di Milano?!?!
- a livello di assistenza agli anziani, le famiglie si devono svenare per poter far ricoverare i loro anziani non autosufficienti nelle RSA private accreditate, che chiedono ai familiari deglla persona anziana non meno di 70 euro al giorno + spese varie (lavaggio biancheria, barbiere/ parrucchiere ecc.), oltre al contributo pubblico, e il comune concede i permessi di costruire senza pretendere di avere un numero significativo di posti letto convenzionati a prezzo "popolare"
- a livello di assistenza ai bambini in età prescolare, le famiglie si devono svenare per pagare rette negli asili e nidi privati, perchè quelli pubblici sono insufficienti e il reddito di due operai -lavoratori dipendenti!- è già così elevato (!!!) che il contributo richiesto è vergognosamente alto, rispetto al reddito denunciato da artigiani, commercianti ecc.: anche in questo caso i furbi fregano il posto ai tanti genitori che sono lavoratori dipendenti, ma il Comune non fa accertamenti!
- a livello culturale si fa superare da Torino e da tante altre città di provincia
- a livello sociale, la città "col coer in man", è diventata arida e crudele: sfrutta la manovalanza straniera, anche "clandestina", pagandola in nero e non regolarizzandola, e poi effettua sgomberi forzati illegali in pieno inverno, stupendosi se qualche clochard muore di freddo, ma non riflettendo sul rischio che anche bimbi e adulti rom possano fare la stessa fine per le azioni disumane del Comune di Milano che, se non ottiene la collaborazione del Prefetto, utilizza la polizia locale!
Il Comune ha attuato circa 180 sgomberi forzati, spendendo milioni di euro (!!) con un accanimento che rasenta la persecuzione etnica, disintegrando i molti processi di integrazione avviati dal privato sociale... CHI SEMINA VENTO RACCOGLIE TEMPESTA
Lo spero vivamente per il 2010!
Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliere di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
il racconto: Io, nero italiano e la mia vita ad ostacoli
Buona lettura!
Antonella
IL RACCONTO
Io, nero italiano
e la mia vita ad ostacoli
di PAP KHOUMA
Mi capita, quando vado in Comune a Milano per richiedere un certificato ed esibisco il mio passaporto italiano o la mia carta d'identità, che il funzionario senza neppure dare un'occhiata ai miei documenti, ma solo guardandomi in faccia, esiga comunque il mio permesso di soggiorno: documento che nessun cittadino italiano possiede. Ricordo un'occasione in cui, in una sede decentrata del Comune di Milano, una funzionaria si stupì del fatto che potessi avere la carta d'identità italiana e chiamò in aiuto altre due colleghe che accorsero lasciando la gente in fila ai rispettivi sportelli. Il loro dialogo suonava più o meno così.
"Mi ha dato la sua carta d'identità italiana ma dice di non avere il permesso di soggiorno. Come è possibile?".
"Come hai fatto ad avere la carta d'identità, se non hai un permesso di soggiorno... ci capisci? Dove hai preso questo documento? Capisci l'italiano?". "Non ho il permesso di soggiorno", mi limitai a rispondere.
Sul documento rilasciato dal Comune (e in mano a ben tre funzionari del Comune) era stampato "cittadino italiano" ma loro continuavano a concentrarsi solo sulla mia faccia nera, mentre la gente in attesa perdeva la pazienza.
Perché non leggete cosa c'è scritto sul documento?", suggerii. Attimo di sorpresa ma.... finalmente mi diedero del lei. "Lei è cittadino italiano? Perché non l'ha detto subito? Noi non siamo abituati a vedere un extracomunitario...".
L'obiezione sembrerebbe avere un qualche senso ma se invece, per tagliare corto, sottolineo subito che sono cittadino italiano, mi sento rispondere frasi del genere: "Tu possiedi il passaporto italiano ma non sei italiano". Oppure, con un sorriso: "Tu non hai la nazionalità italiana come noi, hai solo la cittadinanza italiana perché sei extracomunitario".
Quando abitavo vicino a viale Piave, zona centrale di Milano, mi è capitato che mentre di sera stavo aprendo la mia macchina ed avevo in mano le chiavi una persona si è avvicinata e mi ha chiesto con tono perentorio perché stavo aprendo quell'auto. D'istinto ho risposto: "Perché la sto rubando! Chiama subito i carabinieri". E al giustiziere, spiazzato, non è restato che andarsene.
In un'altra occasione a Milano alle otto di mattina in un viale ad intenso traffico, la mia compagna mentre guidava ha tagliato inavvertitamente la strada ad una donna sul motorino. E' scesa di corsa per sincerarsi dello stato della malcapitata. Ho preso il volante per spostare la macchina e liberare il traffico all'ora di punta. Un'altra donna (bianca) in coda è scesa dalla propria macchina ed è corsa verso la mia compagna (bianca) e diffondendo il panico le ha detto: "Mentre stai qui a guardare, un extracomunitario ti sta rubando la macchina". "Non è un ladro, è il mio compagno", si è sentita rispondere.
Tutte le volte che ho cambiato casa, ho dovuto affrontare una sorta di rito di passaggio. All'inizio, saluto con un sorriso gli inquilini incrociati per caso nell'atrio: "Buongiorno!" o "Buona sera!". Con i giovani tutto fila liscio. Mentre le persone adulte sono più sospettose. Posso anche capirle finché mi chiedono se abito lì, perché è la prima volta che ci incontriamo. Ma rimango spiazzato quando al saluto mi sento rispondere frasi del genere: "Non compriamo nulla. Qui non puoi vendere!". "Chi ti ha fatto entrare?".
Nel settembre di quest'anno ero con mio figlio di 12 anni e aspettavo insieme a lui l'arrivo della metropolitana alla stazione di Palestro. Come sempre l'altoparlante esortava i passeggeri a non superare la linea gialla di sicurezza. Un anziano signore apostrofò mio figlio: "Parlano con te, ragazzino. Hai superato la linea gialla. Devi sapere che qui è vietato superare la linea gialla... maleducato". Facevo notare all'anziano che mio figlio era lontano dalla linea gialla ma lui continuava ad inveire: "Non dovete neppure stare in questo paese. Tornatevene a casa vostra... feccia del mondo. La pagherete prima o poi".
Qualche settimana fa all'aeroporto di Linate sono entrato in un'edicola per comprare un giornale. C'era un giovane addetto tutto tatuato, mi sono avvicinato a lui per pagare e mi ha indicato un'altra cassa aperta. Ho pagato e mi sono avviato verso l'uscita quando il giovane addetto si è messo a urlare alla cassiera: "Quell'uomo di colore ha pagato il giornale?". La cassiera ha risposto urlando: "Sì l'uomo di colore ha pagato!". Tornato indietro gli dico: "Non c'é bisogno di urlare in questo modo. Ha visto bene mentre pagavo". "Lei mi ha guardato bene? Lo sa con chi sta parlando? Mi guardi bene! Sa cosa sono? Lei si rende conto cosa sono?". Cercava di intimidirmi. "Un razzista!" gli dico. "Sì, sono un razzista. Stia molto attento!". "Lei è un cretino", ho replicato.
Chi vive queste situazioni quotidiane per più di 25 anni o finisce per accettarle, far finta di niente per poter vivere senza impazzire, oppure può diventare sospettoso, arcigno, pieno di "pregiudizi al contrario", spesso sulle spine col rischio di confondere le situazioni e di vedere razzisti sbucare da tutte le parti, di perdere la testa e di urlare e insultare in mezzo alla gente. E il suo aguzzino che ha il coltello dalla parte del manico, con calma commenta utilizzando una "formula" fissa ma molto efficace: "Guardate, sta urlando, mi sta insultando. Lui è soltanto un ospite a casa mia. Siete tutti testimoni...".
Ho assistito per caso alla rappresentazione di una banda musicale ad Aguzzano, nel piacentino. Quando quasi tutti se ne erano andati ho visto in mezzo alla piazza una bandiera italiana prendere fuoco senza una ragionevole spiegazione. Mi sono ben guardato dal spegnerla anche se ero vicino. Cosa avrebbe pensato o come avrebbe reagito la gente vedendo un "extracomunitario" nella piazza di un paesino con la bandiera italiana in fiamme tra le mani? Troppi simboli messi insieme. Ho lasciato la bandiera bruciare con buona pace di tutti.
Ho invece infinitamente apprezzato il comportamento dei poliziotti del presidio della metropolitana di Piazza Duomo di Milano. Non volevo arrivare al lavoro in ritardo e stavo correndo in mezzo alla gente. Ad un tratto mi sentii afferrare alle spalle e spintonare. Mi ritrovai di fronte un giovane poliziotto in divisa che mi urlò di consegnare i documenti. Consegnai la mia carta di identità al poliziotto già furibondo il quale, senza aprirla, mi ordinò di seguirlo. Giunti al posto di polizia, dichiarò ai suoi colleghi: "Questo extracomunitario si comporta da prepotente!".
Per fortuna le mie spiegazioni non furono smentite dal collega presente ai fatti. I poliziotti verificarono accuratamente i miei documenti e dopo conclusero che il loro giovane collega aveva sbagliato porgendomi le loro scuse. Furono anche dispiaciuti per il mio ritardo al lavoro.
Dopotutto, ho l'impressione che, rispetto alla maggioranza della gente, ai poliziotti non sembri anormale ritrovarsi di fronte a un cittadino italiano con la pelle nera o marrone. "Noi non siamo abituati!", ci sentiamo dire sempre e ovunque da nove persone su dieci. E' un alibi che non regge più dopo trent'anni che viviamo e lavoriamo qui, ci sposiamo con italiane/italiani, facciamo dei figli misti o no, che crescono e vengono educati nelle scuole e università italiane.
Un fatto sconvolgente è quando tre anni fa fui aggredito da quattro controllori dell'Atm a Milano e finii al pronto soccorso. Ancora oggi sto affrontando i processi ma con i controllori come vittime ed io come imputato. Una cosa è certa, ho ancora fiducia nella giustizia italiana.
rom: dopo lo sgombero di Rubattino...ripartiamo da qui
Per opportuna informazione partecipazione di chi desidera sapere e conoscere.
Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliere di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
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I ROM: una presenza che ci interroga. Comunque la pensiamo.
Ripartiamo da qui.Dopo lo sgombero in via Rubattinoa che punto siamo, come ci siamo arrivati,come andare avanti.GIOVEDI’ 17 dicembre - ore 20,30Chiamamilano - Largo Corsia dei ServiFlaviana Robbiatiinsegnante dei bambini di via RubattinoTommaso Vitaledocente e ricercatore in Sociologia urbana e Sociologia politica, Università di Milano-BicoccaPatrizia Quartiericonsigliere comunale
Vi aspettano per parlarne insiemee anche per scambiarci un augurioCon la preghiera di estendere l’invito a tutti coloro che possono essere interessati
FIACCOLATA contro gli sgomberi che disintegrano e non integrano!
fiaccolata contro la politica degli sgomberi che disintegrano e non integrano! Domani, mercoledì 2 dicembre ore 18 a San Babila
Domani, mercoledì 2 dicembre, alle 18, partirà da piazza San Babila verso Piazza della Scala una FIACCOLATA, organizzata dall'associazione Milano Città Aperta, per:
- denunciare il carattere brutale degli sgomberi di via Rubattino e via Forlanini
- sollecitare al più presto misure umanitarie nei confronti dei cittadini Rom sgomberati
- chiedere la cessazione di ogni politica di sgomberi forzati senza soluzioni alternative da parte dell'Amministrazione comunale che è responsabile con queste azioni dell’interruzione del processo di scolarizzazione di bimbi/bimbe di etnia rom.
Perché la convivenza pacifica si coltiva con il dialogo e la solidarietà, non con le ruspe.
Siamo tutti/e invitati/e a partecipare numerosi e a segnalare ad amici e parenti.
Mi raccomando facciamo TAM-TAM per essere in tanti!
Cordiali saluti
Antonella Fachin
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Cari tutti,
dopo gli ennesimi brutali sgomberi delle settimane scorse dei campi Rom di via Rubattino e di via Forlanini, Milano Citta' Aperta promuove una fiaccolata mercoledi' 2 dicembre alle ore 18 da piazza San Babila a piazza Fontana.
Vi invitiamo a dare massima diffusione al testo dell'appello (qui di seguito) comprese tutte le realta' che credete possano essere interessate a partecipare e/o aderire.
APPELLO
"Gentile Assessore Moioli, mio figlio vorrebbe sapere perché i bambini Rom hanno meno diritto di lui di stare insieme alle loro mamme, ai loro papà e ai loro fratelli e sorelle"
"Non posso sentirmi rappresentata da autorità che violano i diritti dei più deboli, non è questa la città che voglio!"
"Continuate a parlare del valore della famiglia e poi pretendete che le famiglie rom si dividano donne e bambini da una parte, uomini dall'altra..."
Queste sono solo alcune delle frasi delle migliaia di mail che in questi giorni sono state inviate al vicesindaco De Corato, all'Assessore Moioli e al Prefetto Lombardi da centinaia e centinaia di cittadini di Milano indignati per lo sgombero del campo Rom di via Rubattino dello scorso 19 novembre e per quello successivo di via Forlanini del 26 novembre.
Sgomberi che hanno lasciato al freddo e senza un tetto centinaia di uomini, donne e bambini, senza prospettare per loro soluzioni alternative accettabili e condivise.
Sgomberi che soffiano sul fuoco per creare artificialmente una finta emergenza che nasconda i problemi reali di Milano.
Sgomberi che hanno interrotto preziosi percorsi di conoscenza reciproca tra cittadini italiani e Rom.
Sgomberi che hanno negato ai bambini Rom di continuare ad andare a scuola assieme ai loro compagni italiani. Sgomberi che hanno violato i diritti (alla casa, alla salute, all'istruzione...)
e le libertà fondamentali di centinaia di persone. Ma anche sgomberi che mai come in passato hanno suscitato l'indignazione e il rifiuto di una fetta consistente della cittadinanza milanese che ha deciso di affidare alle mail la proprie parole di sdegno e protesta.
Parole, che di fronte all'ostinato persistere del Comune nella medesima politica di chiusura e di rifiuto di ogni soluzione condivisa e concertata con la comunità Rom, invitiamo tutti a venire a ripetere e rendere visibili alla città in una
Fiaccolata in Piazza San Babila
mercoledì 2 dicembre alle 18
per denunciare il carattere brutale degli sgomberi di via Rubattino e via Forlanini
per sollecitare al più presto misure umanitarie nei confronti dei cittadini Rom sgomberati
per chiedere la cessazione di ogni politica di sgomberi ciechi dei campi Rom da parte dell'Amministrazione comunale.
Perché la convivenza pacifica si coltiva con il dialogo e la solidarietà, non con le ruspe!
Milano Città Aperta
Per adesioni: territorio.milanocittaperta@gm
Prime adesioni
Associazione Todo Cambia
Gruppo di sostegno via Forlanini
Le Radici e le Ali Onlus
Rifondazione Comunista - Federazione Lombardia
Associazione Dimensione Diverse
Sinistra Critica - Milano
Centro Culturale multietnico La Tenda
Associazione Aria Civile
Uniti con Dario Fo per Milano
Coordinamento Nord Sud del Mondo
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Milano Città Aperta
blog: http://milanocittaperta.wordpr
sgombero forzato, in Forlanini: integrazione distrutta anche qui!
oggi c'è stato l'ennesimo sgombero forzato, in viale Forlanini.
Qui sotto trovate il comunicato diramato dai volontari che da un paio di anni assistono i primi nuclei familiari di rumeni di etnia rom che avevano trovato riparo in un'area abbandonata in zona Forlanini.
Anche qui i bambini e i ragazzini andavano a scuola: in zona 4 si era tenuta molti mesi fa una assemblea pubblica cui avevo partecipato, e alcune di queste famiglie rumene erano intervenute per raccontare la loro storia, la loro vita; era venuto, accompagnato dai suoi genitori, anche un bambino che frequentava con impegno e successo la scuola elementare, che aveva fatto amicizia con i compagni di classe, che si era integrato con la classe.... era un bambino come tutti gli altri.
Ciò che mi colpì allora e che ricordo ancora oggi è il suo atteggiamento: impaurito dalla tanta gente vociante, con la testa bassa non osava guardare negli occhi gli adulti.....un bambino entrato nel mondo dei grandi pieno di contraddizioni, alcuni lo aiutavano ad avere una istruzione, a far parte della comunità maggioritaria; altri lo rifiutavano per principio in quanto Rom, ma a vederlo (jeans e giaccone, pulito, capelli corti e in ordine) non aveva proprio nulla che lo differenziasse
dagli altri bambini della sua età.....
Quale destino avrà questo bambino e tutti gli altri bambini e bambine rom i cui genitori da oltre un anno accompagnavano i loro figli alle scuole dell'obbligo del quartiere?
Che fine faranno tutte le energie spese dai volontari, dalle maestre, dal parroco per consentire - finora con successo- un processo di integrazione e di inserimento scolastico e lavorativo?
Che fine ha fatto la civiltà, se dobbiamo assistere ad azioni di accanimento e persecuzione come queste?
Cordiali saluti
Antonella Fachin
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SGOMBERO IN VIALE FORLANINI
Mentre oggi l'assessore alla sicurezza De Corato festeggia l'ennesimo sgombero, la società civile deve incassare l'ennesima sconfitta.
Con l'operazione svoltasi oggi vengono infatti sgomberati 45 rom rumeni che vivevano in baracche di fortuna alle spalle dell'area della ex caserma di Viale Forlanini 50. Al nucleo preesistente si erano aggiunti negli scorsi giorni alcuni altri nuclei famigliari sgomberati da Via Rubattino negli
scorsi giorni.
Un'efficienza ai limiti (?!?) dell'accanimento dato che la suddetta area è già al quarto sgombero solo quest'anno, mentre i rom di Via Rubattino trasferitisi subiscono il secondo "sfratto" in pochi giorni. E questo non è un record.
Questo però è anche sintomo di un'assoluta mancanza di politiche di inserimento dei rom a Milano.
Distruggendo gli insediamenti, si distrugge anche una micro-struttura sociale ed il lavoro di affiancamento sociale fatto da singoli ed associazioni. Si punta a creare singoli allo sbando, invece che comunità strutturate che possano integrarsi. Si mettono in strada minori, impedendo loro di proseguire percorsi scolastici che stanno già effettuando.
Mentre i comunicati stampa del Comune parlano dello "sgombero numero 180" noi vediamo Pietro, 38 anni, che aveva una casa a Cormano e lavorava come operaio edile. Poi il licenziamento, la perdita dell'appartamento e quindi via Rubattino e viale Forlanini. Pietro questa mattina avrebbe mandato i due figli (6 e 10 anni) a scuola, vicino a Lambrate. Dove torneranno i figli di Pietro?
Vediamo Dan, 54 anni, che suona la fisarmonica alle feste fissarci con occhi rassegnati.
Vediamo Nicoleta e Simon, 5 e 6 anni, che ci chiedono "dove ci mandano adesso?" o la piccola Fiorentina, quattro sgomberi in sei mesi di vita.
E non vediamo diversi altri che, siccome sono dovuti andare al lavoro (anche i Rom lavorano!) al ritorno non troveranno nemmeno una baracca ad aspettarli.
E' possibile che la Milano dell'Expo abbia come risposta per costoro solo le ruspe?
Fiorella D'Amore, Stefano Nutini, gruppo di sostegno Forlanini; Gianluca Tarasconi, centro
umanista La Svolta; Massimo Gentili, consigliere di zona 4, gruppo La Sinistra.
giorno mondiale dell'infanzia: Milano sgombera i bimbi rom!
Per opportuna informazione.
Giustamente questi genitori, i cui figli andavano a scuola con bimbi e bime rom, si chedono: ieri 20/11 si è celebrata la giornata mondiale dei diritti dell’infanzia: i bambini del campo rom di via Rubattino se ne saranno accorti?
La riconciliazione si vede nei fatti, signora Sindaco, non nelle parole o negli interventi ai convegni.
Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliere di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
-----------------------------
Comunicato stampa
I GENITORI DELLA SCUOLA "BRUNO MUNARI" DI MILANO PER L'ACCOGLIENZA E CONTRO LO SGOMBERO DEI BAMBINI ROM
di Associazione Genitori Scuola "Bruno Munari"36 bambini frequentavano le nostre scuole e avevano avviato così un percorso di integrazione che per loro poteva rappresentare l’unica possibilità di accedere a un futuro migliore.
Lo sgombero non ha offerto a queste famiglie delle alternative concrete: abbiamo sentito che i bambini sopra i 6 anni sarebbero stati separati dalle madri. Alcuni sono finiti fuori provincia. Noi genitori non sappiamo se in questo momento i compagni di classe dei nostri figli hanno un riparo per dormire, né se torneranno nelle nostre scuole.
L’azione di sgombero era annunciata da settembre. Da allora i genitori dell’Associazione, con le comunità di S. Egidio, Padri Somaschi, Naga, con gli insegnanti delle scuole del circolo di via Pini hanno intrapreso molte iniziative di solidarietà e sensibilizzazione anche presso il Consiglio di Zona e le Commissioni consiliari del Comune di Milano.
Ora questi bambini hanno perso tutto e noi abbiamo perso l’occasione di dimostrare loro che siamo un paese democratico capace di accogliere persone e culture diverse dalla nostra, magari in difficoltà.
Abbiamo perso l’occasione di dimostrare ai nostri figli che la tolleranza e la convivenza civile sono valori alla base di una società democratica e che le diversità devono essere vissute e valorizzate come risorse. Che l’accoglienza è un valore universale che non distingue tra etnie, culture e paesi di provenienza (in questo caso, tra l’altro si tratta per la maggior parte di cittadini Rumeni, quindi appartenenti alla UE).
Ricordiamo che ieri 20/11 si è celebrata la giornata mondiale dei diritti dell’infanzia: i bambini del campo rom di via Rubattino se ne saranno accorti?
Stefano Pasta stefanopasta@gmail.com
http://www.elementareinfeltre
info@elementareinfeltre.it
IMPORTANTE E URGENTE: coperte e lavoro per i rom di via Rubattino
per gli uomini: lavori di edilizia: imbianchino; piastrellista; idraulico ecc.;
per le donne: lavori di pulizia.
Chi desidera prendere direttamente contatto con Stefano Pasta può scrivere al seguente indirizzo email:
stefanopasta@gmail.com
Antonella Fachin
-----------------------------
IMPORTANTE E URGENTE: coperte e altro per i rom
Abbiamo organizzato un punto di raccolta di materiali necessari per le famiglie Rom sgomberate ieri mattina, presso una sede degli scout.
LUOGO DI CONSEGNA
Sede GRUPPO SCOUT MI 68 Via Cambini 10 (ang. via Padova) entrata dalla Polisportiva c/o Parrocchia San Giovanni Crisostomo
ORARI DI CONSEGNA
Oggi 20/11 dalle 21 alle 22:30
Domenica 22/11 dalle 17 alle 19
OGGETTI NECESSARI:
+ COPERTE
+ MATERASSI
+ VESTITI PESANTI
+ SCARPE
+ SCARPE PER BAMBINI
RIFERIMENTO
Marco (capo gruppo scout MI68)
348-84725612
I volontari della Comunità di Sant'Egidio provvederanno poi ad accordarsi con gli scout per il ritiro del materiale raccolto e la consegna alle famiglie Rom.
DIVULGATE!
Grazie a tutti per la collaborazione e la solidarietà
Guido
IMPORTANTE E URGENTE: coperte e lavoro per i rom di via Rubattino
per gli uomini: lavori di edilizia: imbianchino; piastrellista; idraulico ecc.;
per le donne: lavori di pulizia.
Chi desidera prendere direttamente contatto con Stefano Pasta può scrivere al seguente indirizzo email:
stefanopasta@gmail.com
Antonella Fachin
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IMPORTANTE E URGENTE: coperte e altro per i rom
Abbiamo organizzato un punto di raccolta di materiali necessari per le famiglie Rom sgomberate ieri mattina, presso una sede degli scout.
LUOGO DI CONSEGNA
Sede GRUPPO SCOUT MI 68 Via Cambini 10 (ang. via Padova) entrata dalla Polisportiva c/o Parrocchia San Giovanni Crisostomo
ORARI DI CONSEGNA
Oggi 20/11 dalle 21 alle 22:30
Domenica 22/11 dalle 17 alle 19
OGGETTI NECESSARI:
+ COPERTE
+ MATERASSI
+ VESTITI PESANTI
+ SCARPE
+ SCARPE PER BAMBINI
RIFERIMENTO
Marco (capo gruppo scout MI68)
348-84725612
I volontari della Comunità di Sant'Egidio provvederanno poi ad accordarsi con gli scout per il ritiro del materiale raccolto e la consegna alle famiglie Rom.
DIVULGATE!
Grazie a tutti per la collaborazione e la solidarietà
Guido
Acqua rifiuti pendolari crisi aziendali: i problemi esplodono
COMUNICATO STAMPA
Massimo Gatti (un’Altra Provincia-Prc-Pdci) incalza Podestà: “Acqua pubblica, rifiuti, pendolari, crisi aziendali: i problemi esplodono e il Presidente sta a guardare”
Milano, 13 novembre 2009 . Nel corso del Consiglio provinciale di ieri pomeriggio, il capogruppo in Provincia di Milano per Lista civica un'Altra Provincia-Prc-Pdci, Massimo Gatti, ha dichiarato:
“Sono passati ormai cinque mesi dall’insediamento della nuova giunta ed ormai è chiaro: Podestà e i suoi Assessori non sono in grado di proporre delibere al Consiglio. Mentre i problemi del territorio, dalle crisi aziendali ai problemi dei pendolari del sud Milano esplodono, la Giunta e il suo Presidente stanno a guardare, senza prendere decisioni ed iniziative concrete a favore dei cittadini.
Siamo innanzi all’ennesima seduta in cui il Presidente Podestà, nonché “super Assessore” con diciannove deleghe (Ambiente, Cave, Bonifiche, Risorse naturali e idraulica, Energia, Rapporti istituzionali, Relazioni internazionali, Accordi di programma con Stato-regioni ed Enti locali, Tavolo Milano, Città metropolitana, Comunicazione, Società e Consorzi partecipati, Università, Ricerca scientifica e Innovazione, Poli di eccellenza, Lotta all'usura, Idroscalo, Rapporti con il Volontariato, Benessere animali)è assente.
E’ da ben settanta giorni che sto aspettando una risposta a due interrogazioni essenziali sulle quali sarebbe invece opportuno che l’Assessore all’Ambiente Podestà rispondesse subito.
Primo: cosa intende fare la Giunta in merito all’inceneritore di Mediglia? Abbiamo saputo che qualche settimana fa c’è stato un incontro tra Podestà e le amministrazioni locali di Mediglia e Tribiano. Perché il Presidente non ha ritenuto opportuno nemmeno informare i Comuni confinanti di Colturano, Pantigliate e Paullo? E’ forse una questione di colore politico? Sarebbe ora che Podestà incalzasse la Regione per chiudere questa questione definitivamente, con provvidenti amministrativi di bocciatura irreversibile del gassificatore/inceneritore di Mediglia e per evitare che si ripeto lo scempio della discarica di Inzago (tutti contrari ma poi regione Lombardia ha autorizzato).
La seconda mia interrogazione che giace da agosto nei cassetti del Presidente è quella che riguarda l’acqua pubblica e le società partecipate. Il Parlamento sta privatizzando l’acqua e il Presidente della più importante Provincia italiana cosa fa? Non si confronta con il Consiglio, non risponde alle interrogazioni e non promuove iniziative. E’ inaccettabile.
Con un interrogazione ho poi chiesto cosa la Provincia intende fare per dare una risposta ai pendolari del sud-est Milano che hanno lamentato pesanti disservizi nel trasporto pubblico.
Ultimo, ma non ultimo, sarebbe necessario che la fantomatica “Unità di crisi della” Provincia cominciasse ad affrontare le crisi aziendali nel suo insieme con un disegno generale e con una proposta a livello provinciale. E’ insufficiente, anche se doveroso, pensare di continuare ad esaminare caso per caso, senza, oltretutto, raggiungere molte realtà.
E’ ora che il Presidente e la sua Giunta si mettano seriamente al lavoro, non possiamo accettare che la nostra Provincia diventi il fanalino di coda delle Province italiane”.
Federico Gamberini
Rom e Sinti: accampamenti sgomberi e politiche per l'integrazione
CIRCOLO MIX
CIRCOLO ACLI LAMBRATE
FORUM della sinistra zona 3
Associazione ARIA civile
ROM E SINTI
accampamenti sgomberi e politiche per l'integrazione
incontro per conoscere, capire, sapere
con
Tommaso Vitale - dipartimento sociologia Università Bicocca Milano
Valerio Pedroni - volontario Comunità dei Padri Somaschi
Stefano Pasta - volontario Comunità di Sant’Egidio
lunedì 16 novembre alle ore 21.00
presso il Circolo ACLI LAMBRATE via Conte Rosso 5
Mamme d'azienda
Mamme d'azienda /1
La Repubblica del 14/10/2009 , articolo di CINZIA SASSO ed. Nazionale p. 51
Il cliché è duro a morire. La ragazza, curriculum impeccabile, master all'estero, conoscenza perfetta di tre lingue straniere, si presenta al colloquio di lavoro: «Lei è brava, ma è giovane: poi vorrà fare dei figli...».
Ed ecco che mentre l'ingegnera diventa viola di rabbia, e pensa che tutto può fare meno cambiare di genere, il capo del personale scarta il suo nome e passa oltre. Peccato, sarebbe stata perfetta, ma un maschio è più sicuro, almeno non ci sarà da fare i conti con quello che le aziende temono di più: la maternità. La marcia delle donne verso la conquista del mondo del lavoro finora si è sempre infranto contro questo scoglio: la gravidanza, i figli, le assenze, soprattutto i costi che questo comporta per l'impresa. Ma ora dalla Bocconi arriva il contrordine. «Sono solo pregiudizi da abbattere», dice Simona Cuomo, dell'Osservatorio sul Diversity Managment.
«La maternità non è un costo, è un'opportunità», aggiunge Alessandra Casarico, professore di Scienza delle Finanze. «La maternità incide solo per lo 0,23 per cento sui costi del personale», conclude Chiara Paolino che insegna Gestione delle risorse. È una ricerca con un prestigioso marchio di fabbrica, la Bocconi, che si incarica di demolire quelli che definisce luoghi comuni e di rispondere in modo inaspettato alla domanda su quanto costi alle imprese la maternità: poco più di niente. Anzi, arriva ad aggiungere: la maternità per le aziende può essere un beneficio più ancora che un costo. La ricerca ha interrogato responsabili delle risorse umane, capi e madri lavoratrici ed ha concluso che bisogna fare i conti con tre inossidabili stereotipi, smentiti però dalla realtà. Il primo è che non è vero che in Italia la legislazione sulla maternità sia tra le più protettive e generose. La seconda è che non è vero che più le donne lavorano meno fanno figli: anzi, sono i Paesi con la maggior partecipazione al mercato del lavoro a essere i più fecondi. Il terzo è che il costo "vivo" della maternità è indiretto e molto contenuto. La conclusione, quindi, è che non bisogna aver paura delle donne: e che pratiche come la flessibilità, il part time, l'uso del pc da casa, il telelavoro, consentono di trarre solo i benefici dalla presenza di personale femminile e di sfruttare appieno le loro competenze.
Eppure nel mondo del lavoro il retro pensiero è sempre che la dannazione delle donne sia quella di diventare madri. E poco importa che la Banca d'Italia stimi che una crescita dell'occupazione femminile significhi un aumento del 7 per cento del Pil; né che istituti di ricerca come Catalyst o McKinsey affermino, dati alla mano, che il valore aggiunto delle donne - il loro stile di direzione, l'attenzione alle persone, la gestione delle relazioni, la prevenzione dei conflitti - porta le imprese ad avere risultati migliori.
Perché poi, lì, al momento dell'assunzione, o quando si deve decidere una promozione, il dilemma è la futura maternità e tutto quello che comporta. Solo che "tutto quello che comporta" è una frase senza senso, uno stereotipo che va abbattuto. Simona Cuomo è la coordinatrice del gruppo che il 28 ottobre presenterà alla Bocconi il lavoro di ricerca portato a termine dall'Osservatorio del Diversity Managment. «Bisogna - dice - sfatare il mito che aleggia intorno alla maternità. Un'idea pervicace ma che è frutto di una cultura arretrata e di pregiudizi. Il nostro studio dimostra che invece il problema non esiste, che l'incidenza della maternità sul costo complessivo del lavoro è bassissima».
Cuomo, che è anche madre di tre figli, racconta che la prima cosa curiosa è che in realtà le imprese non sanno quanto pesa la maternità sui costi complessivi: si sa quanto costano le fotocopie, i post-it, i telefoni; ma nessuno prima aveva mai calcolato quanto costa una mamma.
Il luogo comune vuole che si pensi che la legislazione italiana è tra le più favorevoli alle donne, e dunque tra le più penalizzanti per le aziende. Peccato che non sia vero: in Paesi come la Danimarca è possibile restare a casa per sei mesi al cento per cento dello stipendio e in Norvegia i mesi retribuiti di assenza sono addirittura dieci.
Dice Alessandra Casarico: «L'astensione per maternità va vista nel suo complesso, e quando si fanno i raffronti con gli altri Paesi si parte sempre da premesse sbagliate. In Spagna, ad esempio, o in Svezia,è previsto anche un congedo di paternità: anche quello è un costo che riguarda i figli, ma non viene addebitato per forza soltanto alla madre». Limitare i costi della maternità all'universo femminile riduce le possibilità di crescita del Paese: «Le donne hanno dei talenti che vanno sfruttati, decidere di tagliarle fuori dalle carriere perché fanno i figli significa rinunciare a una fetta di competenze». Chiara Paolino ha quantificato (per la prima volta) il costo della maternità: «Ed è - afferma - un costo ridicolo. Una quota che corrisponde allo 0,23 per cento dei costi diretti e indiretti del personale. Quello che pesa è piuttosto il costo dovuto alla gestione dell'incertezza e alla riorganizzazione del lavoro di quelli che rimangono». Variabili, però, che niente hanno a che vedere con l'esborso di denaro, quanto con l'organizzazione del lavoro. «La donna che rientra torna come risorsa più ricca, più efficiente, più produttiva.
Se nelle aziende passasse questo pensiero positivo, porterebbe a un arricchimento generale». Che non sia solo teoria, che trovare una soluzione positiva al binomio maternità e lavoro non sia solo un tema di responsabilità sociale ma anche di sviluppo delle imprese, lo racconta Chiara Bisconti, responsabile delle risorse umane di San Pellegrino-Nestlé, anche lei madre di tre figli. «Noi - racconta - abbiamo impostato una serie di strumenti che consentono di far marciare insieme i bisogni delle donne e quelli dell'azienda: il risultato è un effetto virtuoso, perché ad esempio le donne che chiedono il part time riescono a fare in sei ore quello che normalmente si fa in otto, con il risultato di un risparmio di costi».
Tutt'altre le storie che raccontano le donne d'azienda. M.C. è appena rientrata al lavoro dopo una maternità. Fino al 2005 era una giovane manager in ascesa, con un budget importante da amministrare e un team di 8 persone.
Adesso,a 38 anni, con tre figlie con la voglia di riprendere là dov'era rimasta, si ritrova a non avere più un ufficio, né un ruolo. «Mi trattano - si indigna - come fossi trasparente, ma questaè un'ingiustizia che non posso lasciar passare.
Trovo mostruosa questa mentalità per cui altri ti impongono di scegliere tra maternità e carriera».
R. S., top manager di una media company, ha addirittura dovuto cercarsi un altro lavoro. «L'ostacolo- spiega- non era mia figlia, erano i miei capi che hanno deciso per me: secondo loro siccome ero diventata madre non avrei più potuto essere un capo affidabile».
L'82% delle donne ritiene che la maternità costituisca un ostacolo alla progressione in carriera e il 54% degli italiani pensa che la maternità e i figli siano i limiti principali alla realizzazione professionale delle donne.E queste convinzioni devono pur nascere da qualche dato di fatto. Forse, però, è ora di cominciare a cambiare.....
Discriminazione di genere e inquinamento visivo. Donna e media
Ma cosa fare?
Lutto per la scomparsa di Giuliano Vassalli.
Lutto per la scomparsa di Giuliano Vassalli.
Fu partigiano, ministro, presidente della Corte Costituzionale.
La notizia diffusa dalla famiglia a funerali avvenuti. Il cordoglio dell'ANPI: "L'Italia perde un galantuomo, un padre della Repubblica".
COMUNICATO STAMpA DELL'ANPI -
Con profonda commozione apprendiamo della scomparsa di Giuliano Vassalli. Una grave perdita per l’intero Paese, per le sue istituzioni, per la sua cultura democratica.
24 ottobre: PRESIDIO a Milano: all'Aquila è emergenza umanitaria
Abbiamo scaricato l’appello allegato dal sito del Comitato 3e32, che è una rete cittadina no-profit, apartitica ed autogestita, nata a seguito del sisma che ha devastato L’Aquila e la sua provincia alle 3e32 del 6 aprile 2009. La frammentazione in centinaia di campi e la mancanza di spazi sociali condivisi ha infatti reso ancora più fragile la popolazione, costretta ad abbandonare le proprie case e i propri riferimenti sociali e strutturali.
Abbiamo accolto la richiesta organizzare dei
presidi nelle piazze delle città italiane
per SABATO 24 OTTOBRE
Per questo a MILANO IN CORSO VENEZIA, ANGOLO VIA PALESTRO,
SABATO 24 OTTOBRE DALLE 13,30 ALLE 16,30
SAREMO PRESENTI CON LE NOSTRE TENDE DA CAMPEGGIO
per volantinare l’appello degli aquilani,
per esprimere concretamente solidarietà alle oltre 6000 persone
che vivono ancora nelle tende ad oltre sei mesi dal sisma,
per raccogliere firme di solidarietà e adesione all’appello.
Siete tutti/tutte invitati a partecipare numerosi e, se volete, a portare anche le vostre tende (se non troppo ingombranti)!
Vi aspettiamo!
Antonella Fachin, Massimo De Giuli e altri/e
PS: se potete divulgate la notizia!!!
Allegato | Descrizione |
---|---|
ottobre 2009-L\'Aquila.doc 23.5 KB |
Vietato spiare i dipendenti sul Web
Le aziende costrette al dietrofront dal Garante della Privacy Nonostante le indagini abbiano dimostrato il comportamento scorretto del lavoratore, reo di aver passato molte ore su Internet per scopi personali, il Garante ha dichiarato illegittima la condotta dell’azienda e inutilizzabili i dati ottenuti con l’inganno. L'istallazione di un software con funzionalità appositamente configurate per il tracciamento sistematico e continuativo degli accessi a Internet, con la conseguente memorizzazione di tutte le pagine web visualizzate, viola infatti l'art.4 comma 1 dello Statuto dei Lavoratori. Inoltre il comportamento della Italian Gasket va contro le "Linee guida per posta elettronica e internet", una serie di disposizioni rese note dal Garante nel marzo del 2007. Secondo queste indicazioni i controlli delle aziende sui dipendenti devono essere graduali, mai prolungati né costanti. E soprattutto non possono interessare un singolo lavoratore. Insomma, nulla giustifica l'accanimento particolare che Italian Gasket ha riservato al proprio dipendente. La decisione del Garante mette un po’ d’ordine su un argomento al centro di numerose polemiche. Negli ultimi anni infatti sono stati messi a punto diversi strumenti per effettuare un monitoraggio nei limiti del consentito, ma spesso le aziende preferiscono intervenire più decisamente e mettere sotto osservazione solo i soggetti sospettati di essere fannulloni. La direttiva del Garante di sicuro non consente di passare tutto il tempo che si vuole su Internet durante l’orario di lavoro, ma chiarisce in modo inequivocabile che spiare i dipendenti, anche con mezzi tecnologici, è una chiara violazione dei diritti dei lavoratori. Le aziende sono avvisate. Luana Andreoni Copyright © CULTUR-E
25 poliziotti per accompagnare una ronda !!!
Da www.arcoiris.it
http://domani.arcoiris.tv/?p= 2345#more-2345
25 poliziotti accompagnano una ronda che trema di paura 23-09-2009
INVITO ALLA CITTA': NON RESPINGIAMO I DIRITTI DEGLI INDIVIDUI
NOI NON RESPINGIAMO I DIRITTI DEGLI UOMINI E DELLE DONNE
A Milano il 25 e il 26 settembre c'è un occasione importante per rendere visibile e chiaro il nostro disaccordo sulle politiche di questo Governo sull'immigrazione e in particolare per denunciare la barbarie dei respingimento verso la Libia.
Il 25 e il 26 settembre il Ministero dell'Interno e l'ANCI hanno organizzato presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore, la Seconda Conferenza Nazionale sull'Immigrazione.
Arci Milano e Arci Nazionale si sono inventati una iniziativa di protesta pacifica, creativa che riesca a parlare anche a tutte le persone che non pensano che il rispetto dei diritti degli immigrati riguardi direttamente la democrazia e quindi tutti noi, senza distinzione.
Ci siamo immaginati un iniziativa di contro-informazione:
NOI NON RESPINGIAMO I DIRITTI DEGLI UOMINI E DELLE DONNE
Invitiamo tutte le associazioni, i soggetti collettivi, i cittadini , le cittadine a partecipare attivamente e far propria la giornata di contro informazione.
E allora...... a venerdi' 25 settembre a partire dalle 18.30 alle colonne di San Lorenzo
Per informazioni e per segnalare contributi, idee e collaborazioni:
scovazzi@arci.it
PER CHI VOLESSE DARE UNA MANO A COSTRUIRE MATERIALMENTE L'INIIATIVA L'APPUNTAMENTO E' VENERDI ( MATTINA E POMERIGGIO) in Arci – via Adige, 11, ma da estendere in ogni comune
A Milano il 25 e il 26 settembre c'è un occasione importante per rendere visibile e chiaro il nostro disaccordo sulle politiche di questo Governo sull'immigrazione e in particolare per denunciare la barbarie dei respingimento verso la Libia.
Il 25 e il 26 settembre il Ministero dell'Interno e l'ANCI hanno organizzato presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore, la Seconda Conferenza Nazionale sull'Immigrazione. Arci Milano e Arci Nazionale si sono inventati un iniziativa di protesta pacifica, creativa che riesca a parlare anche a tutte le persone che non pensano che il rispetto dei diritti degli immigrati riguardi direttamente la democrazia e quindi tutti noi, senza distinzione.
Ci siamo immaginati un iniziativa di contro-informazione di improvvisazione teatrale itinerante da realizzare venerdì 25 alle 18.30 partendo dalle colonne di San Lorenzo fino ad arrivare alla Darsena.
Invitiamo tutte le associazioni, i soggetti collettivi, i cittadini , le cittadine a partecipare attivamente e far propria la giornata di contro informazione.
E allora...... a venerdi' 25 settembre a partire dalle 18.30 alle colonne di San Lorenzo
Per informazioni e per segnalare contributi, idee e collaborazioni:
scovazzi@arci.it.
PER CHI VOLESSE DARE UNA MANO A COSTRUIRE MATERIALMENTE L'INIIATIVA L'APPUNTAMENTO E' VENERDI ( MATTINA E POMERIGGIO) in Arci – via Adige, 11
SBILANCIAMOCI: VII Forum "L'impresa di un'economia diversa"
Per opportuna informazione e partecipazione.
Se potete divulgate la notizia.
Grazie
Cari saluti
Antonella Fachin
VII Forum "L'impresa di un'economia diversa"
Uscire dalla crisi con un nuovo modello di sviluppo
Cernobbio, 5 settembre 2009
Quest'anno il Forum di Sbilanciamoci! – L'impresa di un'economia diversa – arriva a Cernobbio in una edizione speciale di una sola giornata, il 5 settembre, dedicata tutta alla crisi economica e finanziaria globale e ai suoi riflessi in Italia. Il Forum si svolge in contemporanea – e a poche centinaia di metri – al workshop dello Studio Ambrosetti che si tiene ogni anno a Villa D'Este e che vede riuniti manager, banchieri, uomini politici, uomini d'affari. Al Forum di Sbilanciamoci! saranno presenti esponenti della società civile, operai, ricercatori, immigrati, studenti, precari, sindacalisti.
La crisi economica e finanziaria ha già prodotto pesanti conseguenze sociali, ma nuovi effetti gravissimi arriveranno nei prossimi mesi e nel 2010, con la perdita di altri centinaia di migliaia di posti di lavoro, l'aumento della povertà, la chiusura di fabbriche e la riduzione del volume delle attività produttive. Si tratta della crisi più grave dal dopoguerra, alla quale la comunità internazionale ha dato sin qui una risposta insufficiente.
Il governo italiano si è contraddistinto per una ancora maggiore assenza di strategia e di interventi significativi e incisivi. La gran parte delle misure messe in campo sino ad ora sono simboliche, modeste e senza effetti sul corso di una crisi che, anche in Italia, nei prossimi mesi si preannuncia pesantissima.
Ecco perché, mentre i nostri ministri andranno al workshop dello Studio Ambrosetti ad illustrare e a rivendicare i "meriti" dell'azione di governo, Sbilanciamoci!, a poche centinaia di metri dal forum ufficiale, organizza un contro-forum di una giornata in cui spiegherà con documenti e analisi circostanziate il bluff delle misure del governo contro la crisi, molte ancora da attuare e altre con impatto modesto o addirittura inesistente, altre ancora completamente negative.
Nello stesso tempo metteremo in campo, con un documento circostanziato di proposte, le nostre 15 mosse per uscire dalla crisi, per trovare le risorse necessarie. 15 mosse per orientare l'economia verso uno sviluppo che sia sostenibile, equo e di qualità: presenteremo le nostre alternative per un modello di sviluppo fondato sulla riconversione ecologica dell'economia, la qualità sociale e collettiva dei consumi, il ruolo positivo dell'intervento pubblico, i diritti e la dignità del lavoro. Sbilanciamoci! proporrà un intervento di 40 miliardi contro la crisi fino al 2011, con un'incidenza sul PIL del 2% sul 2010 e del 1,3% sul 2011.
Al Forum – promosso insieme alle organizzazioni della società civile della provincia di Como – parteciperanno rappresentanti ed esponenti della società civile, delle associazioni, del sindacato, ricercatori ed esperti, ospiti internazionali. Ci saranno testimonianze di chi sopporta il peso della crisi: operai in cassa integrazione, precari, immigrati, pensionanti, terremotati dall'Abruzzo.
Tra le prime conferme: Mario Agostinelli (Un'Altra Lombardia), Andrea Baranes (Fondazione Banca Etica) Paolo Beni (Presidente ARCI), Monica Di Sisto (Fair), Stefano Fassina (Direttore del NENS), Andrea Fumagalli (Università di Pavia), Sergio Giovagnoli (Responsabile Politiche Sociali ARCI), Maurizio Gubbiotti (Segreteria nazionale di Legambiente), Stefano Lenzi (Responsabile Relazioni istituzionali del WWF), Mattia Lolli (di 3 e 32, il comitato degli abruzzesi che vivono nelle tende) Giulio Marcon (Portavoce Sbilanciamoci!), Alessandra Mecozzi (Responsabile Esteri FIOM-CGIL), Mario Pianta (Università di Urbino), Carla Ravaioli (economista) Guglielmo Ragozzino (il manifesto), Gianni Rinaldini (Segretario della FIOM-CGIL), Roberto Romano (Ricercatore), Tommaso Rondinella (Sbilanciamoci!) Alessandro Santoro (Università Bicocca), Antonio Tricarico (Presidente della Campagna per la Riforma della Banca Mondiale), Alberto Zoratti (Fair).
Il Forum avrà inizio alle 9.30 e si chiuderà alle 18.00.
Il Forum di Sbilanciamoci! quest'anno è completamente autofinanziato. La partecipazione è libera, ma chiediamo a tutti di prenotarsi scrivendo a info@sbilanciamoci.org
Sbilanciamoci! chiede a tutti gli interessati di dare un contributo libero e volontario per realizzare l'iniziativa: 10 euro per studenti e disoccupati, 20 euro per i lavoratori, 50/100 euro per i sostenitori e i gruppi organizzati.
Il Forum si svolgerà a Cernobbio, presso lo spazio “Cernobbioshed” via Manzoni 1 – 22012 Cernobbio (CO) – http://www.cernobbioshed.com/
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APPELLO DELL'ISTITUTO PEDAGOGICO DELLA RESISTENZA DI MILANO: firmiamolo tutti/e!
APPELLO DELL'ISTITUTO PEDAGOGICO DELLA RESISTENZA DI MILANO
invitano ede-ipr
L’Istituto Pedagogico della Resistenza, operante da molti anni a Milano in contatto con il mondo della scuola, rischia di dover interrompere la propria attività in seguito all’intervento dell’Amministrazione comunale di Milano, inteso a privare l’Istituto della sede di Via degli Anemoni 6 a Milano, della quale, per decenni, ha potuto fruire.
I docenti universitari, gli insegnanti, gli educatori, gli operatori sociali e cittadini dell’Istituto Pedagogico della Resistenza, che si riconoscono nel dettato costituzionale,
a sottoscrivere la petizione
www.firmiamo.it/no-chiusura-s
e ritengono si debba fare quanto è possibile e giusto per evitare che si spenga una voce che ha validamente contribuito a diffondere e a tenere viva, soprattutto fra i giovani, la conoscenza della nostra storia recente e dei valori della Costituzione nonchè ad arricchire il dibattito pedagogico volto al miglioramento della nostra scuola.
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“L’Istituto Pedagogico della Resistenza, operante da molti anni a Milano in contatto con il mondo della scuola, rischia di dover interrompere la propria attività per la difficile situazione in cui si è venuto a trovare
Tale Istituto è sorto nel 1974 per iniziativa di insegnanti e allievi che subito dopo la Liberazione avevano dato vita all’esperienza dei Convitti Scuola Rinascita, primi e significativi esempi di scuole organizzate democraticamente. Esso da più di trentacinque anni svolge, in collaborazione con le scuole e con altre Istituzioni pubbliche, una preziosa attività volta a tenere vivo il ricordo della lotta antifascista e della Resistenza, a promuovere una pedagogia che ponga come obiettivo centrale dell’intervento educativo la formazione della persona alla luce dei valori sanciti dalla Costituzione, a favorire forme di integrazione, importanti in una società come la nostra che va sempre più caratterizzandosi come multiculturale.
Questa attività rischia però ora di essere interrotta in seguito all’intervento dell’amministrazione comunale inteso a privare l’Istituto della sede di cui per decenni ha potuto fruire.
Come docenti universitari, insegnanti, educatori, operatori sociali e cittadini che si riconoscono nel dettato costituzionale, riteniamo si debba fare quanto è possibile e giusto per evitare che si spenga una voce che ha validamente contribuito a diffondere e a tenere viva, soprattutto fra i giovani, la conoscenza della nostra storia recente e dei valori della Costituzione e ad arricchire il dibattito pedagogico volto al miglioramento della nostra scuola.”
per firmare la petizione:
appello.ipr@resistenza.org