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Martedì, 1 Settembre, 2009 - 08:54

L'Italia dei dialetti?Ma non sappiamo parlare/scrivere l'italiano

Riporto un articolo di ADUC su un tema di attualità:

27 Agosto 2009.

Nel clima d'agosto dove ogni cosa detta da qualcuno che abbia un minimo di potere e credibilita' politica diventa argomento di possibile svolta legislativa, quella dei dialetti da inserire nell'istruzione obbligatoria e nell'informazione di Stato, e' una che fa numero con altre (qualcuno ricorda la coltura/cultura del bergamotto che il ministro Umberto Bossi aveva tirato fuori come soluzione alle difficolta' economiche del sud? Giornalate, inchieste, dichiarazioni, etc... il bergamotto e' sempre li', nei suoi campi calabresi e nel suo limitato mercato).
Precisando che il dialetto, di per se', ha sempre una derivazione da una lingua madre (altrimenti diventa lingua come quelle in Sardegna, che e' un'altra cosa), e' proprio quest'ultima che conviene conoscere per meglio comprendere il proprio e gli altri dialetti di medesima derivazione. E qui "casca l'asino".
Negli ultimi decenni, soprattutto con l'avvento di Internet e la possibilita' di scambio veloce di messaggi, la correttezza della propria lingua e' diventata una sorta di optional. Spesso si sintetizzano le parole e le frasi, per esigenza di velocita' e di spazio -complice l'abilita' del singolo- possono diventare dialoghi fra iniziati del mezzo (vedi anche sms). Ma molto piu' spesso le persone scrivono senza nessuna cura della grammatica, dell'analisi logica, della punteggiatura, etc.. mandando a ramengo quelle minime regole della comprensione che facilitano la comunicazione interpersonale.
Lo diciamo noi, associazione di consumatori che riceve giornalmente qualche centinaio di lettere (la maggior parte via web) con cui ci vengono chiesti consigli; lettere che poi pubblichiamo, dopo un minimo di correzione che le rendano comprensibili, nella rubrica online "Cara Aduc". Piu' della meta' di queste lettere sono piene di strafalcioni di tutti i tipi, anche scritte da persone che ci indicano svolgere una professione/mestiere in cui la scrittura dovrebbe essere importante: i piu' diffusi strafalcioni sono legati alle espressioni gergali e dialettali, nonche' alle parole che originano da lingue straniere (essenzialmente inglese) e che vengono riportate nei modi piu' fantasiosi, essenzialmente legate alla fonetica. Tra queste anche le lettere di chi, straniero in Italia, ci scrive per avere una consulenza sui propri diritti e doveri, come immigrato e come nuovo residente.
A questa Italia il Governo risponde con lo studio del dialetto a scuola e con l'informazione di Stato in dialetto? Mah!! Gli italiani che sono tali, e i residenti nel nostro Paese provenienti da mondi molto diversi dai nostri (che sono sempre di piu' e che fermarli e' utopia), crediamo abbiano altre esigenze, sempre che si concepisca la nostra societa' come quella in cui gli individui possano e debbano vivere comunicando fra loro e comprendendosi anche nei rapporti con le istituzioni. E su questo andrebbero fatti investimenti oltre che sullo studio della lingua inglese, pur nel rispetto dei singoli dialetti: ma rispetto e' altra cosa da sostituzione e creazione di "gabbie linguistiche" che diventerebbero sempre piu' impenetrabili e ostili.

Lunedì, 29 Dicembre, 2008 - 13:44

box sotterranei di via B. Marcello: sistemazione della superficie

I N T E R R O G A Z I O N E

Presentata da  ANTONELLA FACHIN (Uniti con Dario Fo per Milano)
nella seduta del  23 ottobre 2008
OGGETTO: box sotterranei di via B. Marcello: sistemazione della parte superficiale

VISTI
gli artt. 43, comma 2, del D. lgs. 18.8.2000 n. 267; 93, comma 2. dello Statuto comunale e 25, comma 3, lett. c), e 11 del Regolamento sul decentramento territoriale
Sono ormai trascorsi 1.004 giorni dall’ultimazione dei lavori di realizzazione dei box sotterranei in via Benedetto Marcello e i lavori di sistemazione della superficie non sono ancora iniziati.
Se dopo oltre 1.000 giorni il Comune di Milano non è riuscito a realizzare un giardinetto e un campo giochi, la sottoscritta si chiede anche come possa lo stesso Comune realizzare in “soli” 2.500 giorni l’Expo 2015!
La sottoscritta chiede di sapere quando inizieranno i lavori di sistemazione della parte superficiale, onde consentire ai residenti di vivere in una via decorosa e ai bambini di giocare finalmente con l’orso Marcello e quando la via Mercadante verrà liberata dalle bancarelle, ivi collocate “in via provvisoria”.
La sottoscritta, data l’ingiustificabile inerzia del Comune, chiede di sapere perchè gli ambulanti, che provengono da innumerevoli luoghi della provincia e della regione, abbiano più diritti dei residenti di via Benedetto Marcello e, in particolare, perchè gli ambulanti –portatori di interesse particolare- abbiano da quasi tre anni un evidente diritto di veto alla realizzazione del progetto di sistemazione della superficie della via, nell’interesse del bene comune e della collettività.
La sottoscritta chiede inoltre di sapere se il Comune intenda recepire i puntuali rilievi del Corpo Forestale dello Stato che ha correttamente e doverosamente sottolineato la necessità di dare priorità al vincolo ambientale, e quindi alla ricostituzione dei precedenti filari di alberi e alle esigenze di tutela (ampie griglie di difesa degli alberi del filare centrale e aiuole di collegamento tra gli alberi dei filari laterali, analogamente a quanto già fatto nel tratto tra via Vitruvio e Via Boscovich).
La sottoscritta chiede quindi di sapere se il Comune intenda rendersi conto che il numero di autorizzazioni concesse agli ambulanti per l’occupazione del suolo sono eccessive e non armonizzate con il contesto della via, in quanto si arriva ad avere tra le 180 e le 220 bancarelle in una via non destinata ad uso mercatale, né tanto meno all’“abuso” mercatale attuale.
Dato che gli oneri di urbanizzazione per la costruzione dei box ammontano a 1,5 mio di euro, la sottoscritta chiede di sapere il costo di realizzazione del giardino e del campo giochi e la destinazione della somma residua che deve essere dedicata alla riqualificazione della zona e certamente non deve entrare nella cassa del Comune per coprire eventuali buchi di bilancio.
La sottoscritta chiede anche di sapere se il Comune intenda quindi “compensare” il ritardo che i residenti hanno dovuto e continuano a dover sopportare, procedendo non solo alla realizzazione della copertura dei box, ma quantomeno anche al completamento della riqualificazione della via B. Marcello nel tratto tra via Scarlatti e Via Vitruvio. Ciò, anche nel rispetto del vincolo ambientale esistente su tutta la via sin dal 1965 e attualmente del tutto ignorato, a causa della parcellizzazione dei progetti e dei relativi interventi, oltre che per i tempi insopportabilmente lunghi che sono in parte anche causa del grave disagio e degrado esistente.
La sottoscritta chiede anche di sapere quando il Comune vorrà finalmente consentire ai residenti –dopo anni di disagi- di recuperare l’agibilità della via B. Marcello e il pieno ed effettivo diritto di circolazione, non solo per i casi di emergenza (v. ambulanze, VV.F. e vetture della Polizia).
Il Sindaco e i suoi assessori dichiarano che è precipuo compito di un amministratore ascoltare le varie istanze dei cittadini e giungere rapidamente ad una decisione: ebbene perché il Comune non ascolta né i residenti della zona, né il Consiglio di Zona 3 e non decide?
Tale decisione, se adottata nel rispetto del vincolo ambientale esistente, scontenterà quella parte degli ambulanti che non ha a cuore il decoro urbano, ma ridarà dignità alla via Benedetto Marcello.
Milano, lì 23 ottobre 2008
Lunedì, 29 Dicembre, 2008 - 13:39

Rotte aeree in decollo da Milano Linate

I N T E R R O G A Z I O N E
Presentata nella seduta del 3 dicembre 2008
Dal  consigliere: Antonella FACHIN (Uniti con Dario Fo per Milano)

Oggetto:  Rotte aeree in decollo da Milano Linate
La sottoscritta
PREMESSO CHE
Il sito Web del Comune di Milano riporta la seguente notizia
“Abbandonato il corridoio sopra l'area Lambrate-ex Innocenti
Linate, il rumore cambia rotta
L'assessore Croci: "Importante ridurre l’impatto acustico dei sorvoli aerei sulla nostra città". Migliorata l'efficienza del sistema milanese e garantita maggiore tutela alla qualità di vita dei cittadini e dell'ambiente.
Milano, 19 novembre 2008Da giovedì 20 novembre la rotta sperimentale "330" dell’aeroporto di Linate viene sospesa. La variante nasce da una richiesta del Comune di Milano di abbandonare la rotta che passava sul territorio milanese, in particolare sull’ex area Innocenti (fra via Rubattino, via Crespi e via Pitteri) e su una porzione di Lambrate. Verrà pertanto ripristinata la rotta "340" che si limita a lambire la città.
Nelle scorse settimane l’AIP Italia (Aeronautical Information Pubblication) dell’ENAV ha pubblicato le informazioni relative ai cambiamenti di procedura di volo per le nuove rotte di Linate a cui i piloti dovranno attenersi.
La decisione fa seguito a una sperimentazione promossa dalla Commissione Aeroportuale per minimizzare l’impatto acustico delle rotte aeree sul territorio.
La sperimentazione, che ha riguardato una serie di rotte che transitano dall’aeroporto di Linate, è servita a ridurre l’entità della popolazione soggetta all’inquinamento acustico provocato dai passaggi aerei.
“Con la nuova rotta su Linate – ha dichiarato l’assessore alla Mobilità, Trasporti e Ambiente Edoardo Croci - si ridurrà l’impatto acustico dei sorvoli aerei sulla nostra città. La riorganizzazione complessiva delle rotte ha come obiettivo il miglioramento dell’efficienza del sistema aeroportuale milanese, con particolare attenzione alla tutela dei cittadini e dell’ambiente”.
 
CONSIDERATO CHE
la sottoscritta e numerosissime altri cittadini della zona 3 e della zona 2 continuano a sentire sorvolare gli aerei sopra le loro case (v. PRU Rubattimo, zone Udine, Padova, Crescenzago, Precotto ecc.)
CHIEDE
Che il Comune valuti  la situazione in atto mediante la verifica puntuale dei tracciati aerei in partenza da Linate dal 20 novembre in poi.
Ciò al fine di verificare se i piloti si stiano scrupolosamente attenendo alle istruzioni impartite dall’AIP Italia, che ha ripristinato la rotta "340" che si limita a lambire la città per tutelare la sicurezza e la salute dei cittadini del Comune di Milano.
Milano, 3 dicembre 2008

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