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Inserito da Oliverio Gentile il 23 Giu 2010 - 10:06
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Da milano.corriere.it:
Viabilità - Il progetto di riqualificazione del corso non prevedeva una pista per le bici «Una ciclabile in Buenos Aires» Il Comune: siamo pronti a farla Più di duemila firme per la petizione promossa da Ciclobby: da Claudio Bisio a Gherardo Colombo MILANO - Una corsia riservata alle biciclette nel rinnovato corso Buenos Aires, si potrebbe realizzare anche subito oppure a lavori ultimati, a fine anno. Lo chiede Ciclobby con una petizione che conta ormai più di duemila firme raccolte online su firmiamo.it, c’è anche un gruppo su Facebook con centinaia di adesioni e un lungo elenco di sostenitori vip che vanno da Claudio Bisio a Gherardo Colombo a Inge Feltrinelli. Il vicesindaco e assessore alla mobilità e ai Trasporti Riccardo De Corato si dichiara «disponibile »: «Nulla in contrario, se tecnicamente si può fare. Chiederò subito una valutazione all’ufficio tecnico». dalla parte del cittadino Pedoni, ciclisti e verde La convivenza possibile Se da un lato a sentir parlare di «riqualificazione» di particolari aree a noi care dovremmo dimostrare speranza ed entusiasmo, dall'altro siamo costretti a preoccuparci su quanto si realizzerà al di là delle ormai famigerate reti in plastica arancione. Prova inconfutabile sono le numerose segnalazioni pervenute recentemente (e non solo) alla rubrica «Dalla parte del cittadino». Esempi: area Monte Stella, costruzione di un centro sportivo su area verde con forte presenza di alberi ad alto fusto; viale Maino, realizzazione di sentiero pedonale senza tenere in considerazione un percorso protetto per velocipedi; via Paolo Sarpi, realizzazione di larghissimi marciapiedi ad esclusivo uso pedonale, senza anche qui prevedere alcun percorso preferenziale per le bici. Basta guardare a quanto successo a Siviglia in occasione dell'Expo ospitato nel 1992 per renderci conto di come una città mediterranea abbia saputo trasformarsi in una specie di «Amsterdam del Sud», facendo convivere serenamente pedoni e ciclisti anche su lunghi tratti di marciapiede. Io abito in provincia (Parabiago) ma anche qui la musica non cambia. I nostri amministratori usano terminologie come «salvaguardia dell'ambiente» o sviluppo di «viabilità sostenibile» ad esclusivo uso demagogico, senza davvero sapere cosa dicono, tanto da farmi pensare che la maggior parte di loro sia inadeguata a fronteggiare questi argomenti. Eppure di suggerimenti sensati proposti dai lettori sulle pagine dei giornali ne ho letti veramente tanti. Grazie ad una segnalazione tempestiva dei cittadini ed alla sensibilità di un consigliere comunale, siamo per esempio riusciti a salvare un gruppo di alberi ad alto fusto sicuramente destinati a futura estirpazione in nome di un ennesimo progetto di riqualificazione alquanto approssimativo in materia di verde urbano. Alberto Caccia Non credo che la maggior parte dei nostri amministratori sia inadeguata. Piuttosto penso che siano troppo deboli di fronte al troppo forte partito degli automobilisti. Questioni di voti insomma. Prescindendo, infatti, da casi come via Paolo Sarpi, corso Garibaldi e tra poco, a quanto pare, anche corso Buenos Aires, dove davvero non si spiegano gli immensi marciapiedi privi di piste ciclabili, queste ultime inevitabilmente sono destinate a rubare spazio ai parcheggi. È tutta qui probabilmente la questione. Lei parla di Siviglia: ma è una piccola città, con poco traffico, stavo scrivendo. Poi scopro che lei è di Parabiago, dove — afferma—la musica è la stessa che a Milano. Dunque è proprio mentalità. Isabella Bossi Fedrigotti 23 giugno 2010 |
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In risposta al messaggio di
Giovanni Gronda inserito il 20 Dic 2009 - 14:40
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