Condivido l'opinione che questo  intervento sia (lo spero) una semplice provocazione...
In primo luogo perchè Milano sarebbe proprio la città adatta alle piste ciclabili, facili da realizzare secondo delle direttrici importanti, addirittura con investimento ridicolo (quindi, quanto allo sbatter via soldi...). In terzo luogo (oltre alla città non adatta e all'investimento) c'è da dire che molti Km di queste piste non darebbero nessun fastidio neanche al più fanatico automobilista. Vi sono grandi vialoni con marciapiedi poco frequentati e dalle dimensioni enormi, con scarso traffico di pedoni e nessuna auto parcheggiata sull'area della possibile pista (ad esempio, nella zona 3 in via Valvassori Peroni che potrebbe congiungere la stazione di Lambrate con Città Studi, e ancor più i vialoni esterni che vanno a Rubattino...)
Infine, non si capisce perchè questi problemi siano solo milanesi e non di altre città del tutto assimilabili a Milano come orografia, dimensioni, popolazione, numero di automobili, ecc, che invece hanno una rete di piste inimmaginabile da noi: ad esempio, Monaco di Baviera, con per giunta condizioni meteo anche più avverse (data la variabilità uno esce col sole e torna con la pioggia, e non sa come attrezzarsi...)
Molte piste su marciapiedi ci sono a Londra, a Berlino, a Parigi... e non solo all'estero: ci sono a Verbania, a Cinisello, a Sesto... appena appare il cartello con scritto "Milano" ecco che miracolosamente svaniscono nel nulla. Basta un cartello a smaterializzarle, a rendere insormontabile il problema del parcheggio della auto?
 
Messaggio a parte (un messaggio vale quel che vale), è del tutto INCOMPRENSIBILE perchè non si siano fatte delle piste ciclabili lungo certe direttrici, in cui potrebbero essere fatte con piccoli aggiustamenti. Chi perde un po' di tempo ad andare in via Plebisciti capisce benissimo che si potrebbe proseguire senza nessuno sforzo la pista di viale Argonne, basterebbero le bici dipinte per terra e degli scivoli in corrispondenza dei gradini del marciapiede, interventi che si potrebbero realizzare con alcune centinaia o poche migliaia di euro, comunque molto meno meno di una cena organizzata da palazzo marino o una frazione delle spese inutili nel consiglio di zona 3.

Il problema maggiore in fondo non è neanche quello di realizzare alcune centinaia di Km di pista con quattro soldi e senza dar fastidio a coloro che hanno l'attack sul sedile del loro adorato SUV.
Un problema di più difficile soluzione è quello del lasciarle pervie, non solo dai SUV ma anche da teneri bimbi e passeggianti che potrebbero benissimo fare lo stesso in vialetti paralleli (le foto in
http://www.serenoeditore.com/ospiti/muoversi/sicurezza.htm

dove vi sono quattro passaggi per pedoni e carrozzelle, ma questi si concentrano sull'unica (una sola su 4 marciapiedi!) pista ciclabile.

Qui è un problema di cultura. Occorre instillare il concetto che il nostro stile di vita è sbagliato, lo stile di vita propugnato da Franco (in buona o cattiva fede) fa male alla sua salute e a quella degli altri. Il fingersi dei paralitici che han bisogno di muoversi in macchina a tutti i costi non è un vezzo innocuo, porta ad un continuo aumento delle malattie cardiache e un limite alla sopravvivenza media, una banale camminata di mezz'ora la giorno potrebbe salvare molte vite umane. E qui da medico credo di sapere di cosa parlo, visto che ormai tutti i migliori centri del mondo (dal Memorial di Chicago all'Ospedale Civile di Brescia) chiedono a coloro che hanno avuto un ictus (*) di percorrere 3Km al giorno nel complesso delle misure per allontanare cadute e ricadute
 (*= la maggior parte di infermità in Italia salvo gli incidenti traumatici)

Insisto, al di là delle polemiche mi è del tutto INCOMPENSIBILE come queste piste non ci siano già. Direi che si farebbe prima a farle che a continuare ad annunciarle in stile Moratti...
saluti
MM