.: Linea Diretta con il Consiglio di Zona 7
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Inserito da il Inserito da Sergio Dario Merzario il Mar, 24/10/2006 - 19:52

Lettera aperta Al Presidente della Zona 7 di Milano Pietro ACCAME:
LETTERA APERTA AL PRESIDENTE E
AL SINDACO DI MILANO On. LETIZIA MORATTI
 CARO PRESIDENTE...
VORREMMO ANCHE NOI, COMUNISSIMI E AFFEZIONATI ABITANTI DI QUESTA ZONA, ESPRIMERE LE NOSTRE CONSIDERAZIONI SU ALCUNI DEI TANTI PROBLEMI CHE, SECONDO NOI, DOVREBBERO ESSERE AFFRONTATI DALLA “GESTIONE”. SIAMO PIENAMENTE COSCIENTI DI QUANTO SIA DIFFICILE GESTIRE AL MEGLIO UNA ZONA IMPORTANTE COME LA ZONA 7 DI MILANO, MA SPERIAMO CHE, CON LA BUONA VOLONTA', L'IMPEGNO E LA SERIETA', POTRANNO ESSERE RAGGIUNTI GLI OBIETTIVI CHE NOI TUTTI CI ASPETTIAMO. IL PRIMO ARGOMENTO CHE VORREMMO SOTTOPORRE ALL'ATTENZIONE DEL PRESIDENTE E' QUELLO DELLA SICUREZZA, I CITTADINI DELLA NS ZONA SONO BERSAGLIATI DA FATTI E MISFATTI E NON SANNO CHI RINGRAZIARE. IL SECONDO ARGOMENTO E QUELLO DELLA TRASPARENZA E DELL’EQUITA’, IL 19 DI SETTEMBRE, ABBIAMO SCRITTO,  (PROTOCOLLANDO IL 22 SETTEMBRE 2006) AL PRESIDENTE Dr ACCAME, CHIEDENDOGLI UN CONTRIBUTO E UN SOSTEGNO IN MERITO A TRE INIZIATIVE PER  ATTIVITA’ LUDICO-RICREATIVE  PER LA GENTE DI BAGGIO, DA ATTUARSI ALLA SAGRA DI BAGGIO 2OO6. Il 20 OTTOBRE. A SAGRA GIA’ FINITA RICEVIAMO LA RISPOSTA,  CON LA QUALE CI SI DICE CHE NON POTEVAMO ASPETTARCI NULLA, IN QUANTO LE DOMANDE ERANO STATE PRESENTATE FUORI TEMPO MASSIMO, (BISOGNAVA PRESENTARLE ENTRO IL 15/08/2006 -FERRAGOSTO). POICHE’ PER LA LEGGE BASSANINI OCCORRE RISPONDERE IN TEMPO UTILE E INDICARE I RESPONSABILI, SIAMO A CHIEDERLE SE E COME MAI NON CI HA RISPOSTO IN TEMPO E IL PERCHE’, ANZICHE’ RISPONDERE LEI, ABBIANO RISPOSTO GLI IMPIEGATI ADDETTI! RITENIAMO ALTRESI’ CHE IL RIFERIMENTO ALLA PROGRAMMAZIONE DEL TRIMESTRE DI COMPETENZA SIA DEL TUTTO ARBITRARIA, IN QUANTO NON STA SCRITTO DA NESSUNA PARTE CHE OCCORRA PRESENTARE LE RICHIESTE ENTRO UNA DATA SPECIFICA. CHIEDIAMO INOLTRE, COME SIANO STATI IMPIEGATI I FINANZIAMENTI CHE I CITTADINI E LE ISTITUZIONI HANNO ELARGITO A UN NON BEN IDENTIFICATO COMITATO SAGRA, INFINE CHIEDIAMO DI CONOSCERE LA PROCEDURA CHE OCCORRE  ATTUARE PER ACCEDERE AI PATROCINI E ALLE COMPARTECIPAZIONI DI SPESA!
CARO PRESIDENTE, SAPPIAMO CHE NON E' FACILE GESTIRE I MILLE PROBLEMI DI QUESTA NOSTRA ZONA, CITTA’ NELLA CITTA' E ATTENDIAMO CON FIDUCIA CHE LE PROMESSE FATTE DURANTE LA CAMPAGNA ELETTORALE DIVENTINO REALTA'. NON CI DELUDA. 
GRAZIE!
UN GRUPPO DI SOCI DI ACR DELLA ZONA 7
 

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Inserito da il Inserito da Rosario Pantaleo il Gio, 19/10/2006 - 15:12

Muggiano è un'area rurale che sta crescendo rapidamente dal punto di vista urbanistico. Avendo avviato da tempo varie richieste di interventi per la riqualificazione dell'area (dalla metanizzazione delle cascine, all'allargamento della via Muggiano, alla disponibilità di un ambulatorio pediatrico e di un asilo nido) ho appena ricevuto notizia che la mia richiesta ufficiale di un presidio farmaceutico è stata presa in considerazione nell'ambito della nuova pianta organica delle farmacie cittadine. appena avrò aggirornamenti informerò di conseguenza in questo forum.

Rosario Pantaleo
capogruppo de L'Ulivo zona 7  

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Inserito da il Inserito da Giovanni Gronda il Dom, 08/10/2006 - 10:31

Buongiorno,
il giorno 2 Settembre 2006, gli Amici Cascina Linterno hanno protocollato al Comune di Milano (Protocollo n° PG832760/2006) un documento per proporre la realizzazione di un percorso ciclabile di collegamento tra il Parco delle Cave e il Parco Pallavicino (Pagano): La PedalGronda. Tramite questi pochi chilometri di ciclabile sarà possibile realizzare lo scopo maggiore della "PedalGronda":collegare il Parco delle Cave (e Baggio e Boscoincittà) con Piazza del Duomo (da Pagano infatti parte una ciclabile che attraverso il parco Sempione e porta in Cairoli e quindi in Duomo).
Inoltre il percorso permetterebbe il collegamento di 5 Parchi (Cave-Annarumma-Pallavicino-Sempione-Solari) e, in un'ottica più larga, sfruttando le ciclabili del canale scolmatore di nord ovest (o il Naviglio Grande) e della Martesana sarebbe possibile congiungere il Ticino con l'Adda (Si pensi: dal lago Maggiore al Lago di Como (Lecco) tutto su pista ciclable passando per Baggio e per Piazza del Duomo!
Il percorso previsto si snoda in gran parte sulla Via Forze Armate per poi percorrere la via Trivulzio, Pzza De Angeli, Marghera, Wagner e poi Pagano.
Il lavoro che abbiamo presentato vuole dimostrare che lo spazio fisico per realizzare la ciclabile (SENZA TOGLIERE NEMMENO UN POSTO PER LA SOSTA DELLE AUTO) c'è già e che le vie attraverso cui si snoda il percorso sono vie compatibili con il PGTU e con le direttive tracciate dagli organi competenti dell'Amministrazione.
Il documento è già stato discusso preliminarmente con alcuni organismi tecnici del Comune ed è ad oggi in attesa di una risposta da parte del Comune. Copia conoscenza è stata inviata anche al CDZ7 in quanto il percorso si sviluppa integralmente nella nostra zona.

Sul sito degli Amici di Cascina Linterno (www.cascinalinterno.it) o sul link diretto (http://www.cascinalinterno.it/pedalgronda.htm) è possibile vedere e scaricare il documento e la mappa del percorso.
Invitiamo pertanto tutti i consiglieri di zona, ma non solo, a farci pervenire domande, proposte o commenti all'indirizzo pedalgronda@tiscali.it oppure anche su questo forum.
Saluti

Barbara Beretta e Giovanni Gronda
Amici Cascina Linterno

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Inserito da il Inserito da Antonio Salinari il Mer, 27/09/2006 - 17:45

Salve a tutti, sono Antonio Salinari consigliere di zona 7 eletto tra le file di Forza Italia.

Ringrazio tutte le persone che mi hanno dato la loro fiducia, e ringrazio ComunaliMilano2006 per questo spazio che ci permette di essere a stretto contatto con i cittadini.

L' obiettivo della nostra amministrazione sarà quello di riavvicinare il cittadino alla Zona, promuovendo attività e iniziative.

Ritengo sia importante far conoscere i nostri appuntamenti, per il momento abbiamo il Consiglio il venerdì alle 19,30.
Spero di potervi essere utile per informazioni e proposte da trattare.

Un caro saluto
Antonio Salinari

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Inserito da il Inserito da Corrado Angione il Ven, 22/09/2006 - 10:22

Allego il programma dell'Unione e della Cdl per la Zona 7.
Segnalo al riguardo gli interventi pubblicati nei rispettivi blog da Rosario Pantaleo, capogruppo dell'Ulivo e da Isidoro Spirolazzi, capogruppo della lista Ferrante.

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Inserito da il Inserito da Corrado Angione il Gio, 21/09/2006 - 08:54

Il complesso Marchiondi, gioiello dell’architettura anni 50, in pieno degrado. Tra aste e sgomberi Milano, i Rom e i sette palazzi premiati al MoMa di GIAN ANTONIO STELLA. Dal Corsera del 21/09/06

Gli americani hanno solo il modellino plastico, e per onorarlo lo hanno esposto al Mo.Ma., il museo d'arte moderna più famoso del mondo. Noi abbiamo l'edificio in muratura, e l’abbiamo abbandonato alle ortiche, alla ruggine, al pattume.
Dovesse venire uno studioso straniero a vederlo, sbarrerebbe gli occhi: ma siete matti? E non nel profondo Sud sgarrupato: a Milano. Nella civilissima, elegante, ricca Milano. Ogni tanto i giornali ne parlano. Succede a ogni sgombero. Questa settimana è successo a un gruppo di Rom. Altre volte era toccato a marocchini, albanesi, sudamericani, disperati, tossici e spacciatori di varie nazionalità. Un articolo e via: «Sgomberato l’ex Marchiondi». Poi il silenzio, la polvere, la gramigna infestante si ingoiano tutto di nuovo. Fino alla nuova denuncia del consiglio di zona, al nuovo sgombero, al nuovo spazio sui quotidiani. Magari, come stavolta, col commento del vicesindaco Riccardo De Corato: «Noi volevamo venderlo ma non l’ha voluto nessuno».
Le cose non stanno esattamente così. Ma partiamo dall’inizio. Cioè dal protagonista di queste vicende, il complesso di 7 edifici «Marchiondi» costruito nel 1953 in via Noale, a Baggio, per «rieducare ragazzi difficili e caratteriali». Progettato da Vittoriano Viganò, uno dei più celebri architetti milanesi, è considerato per la scelta del cemento armato «a vista» uno dei capolavori della corrente «brutalista». E come tale è sottoposto a un vincolo della Soprintendenza ai beni architettonici.
Chiuso l’istituto nel 1970, la struttura che appartiene al demanio comunale, cioè a tutti i milanesi, è stata via via abbandonata (tranne un palazzo che fino a tempo fa ospitava un centro per i servizi sociali) al degrado. Al punto che oggi, a vederlo, sembra uno scheletro di quei mostri edilizi costruiti dai regimi comunisti in attesa di essere abbattuto da una ruspa pietosa. Muschio ed erbe infestanti sul cemento, finestre spaccate, stanze che si allagano al primo acquazzone, muri imbrattati delle peggiori schifezze, lavandini e water spaccati. Ogni tanto, dopo qualche sgombero, portano via un po’ di camion di immondizia. Poi, coi nuovi arrivi, l’accumulo di rifiuti riprende. E coi rifiuti la puzza. Ammorbante.
Cosa fare? Davanti all’inarrestabile degenerazione del capolavoro architettonico, il cui recupero peserebbe molto sulle casse pubbliche in anni di magra, il Comune fa sapere nei primi mesi del 2003 di essere disponibile a vendere. Meglio: vista la difficoltà per un ente pubblico di mettere sul mercato una struttura finita sui testi universitari, fa sapere di essere disponibile a cedere il suolo per 35 anni. Un periodo congruo perché chi investe possa recuperare i soldi necessari a una radicale ristrutturazione. Purché gli edifici, s’intende, restino fedeli alla destinazione d’uso. Cioè restino delle scuole. Sorpresa: c’è chi ci sta. È l’International School of Milan. Un istituto di solida tradizione, fondato nel 1957, che ha avuto tra i suoi allievi un pezzo della classe dirigente ambrosiana e larga parte dei figli degli stranieri di passaggio. Oggi ha un centinaio di studenti a Modena, 200 a Monza, 450 a Roma e 1.100 (dalla materna alle medie superiori) a Milano, dove registra alunni di 57 nazionalità.
Paolo Formiga, uno dei titolari, spiega il progetto: portare lì tutti i suoi iscritti milanesi, oggi sparsi in quattro diverse sedi.
I primi contatti sembrano delineare un lieto fine in tempi veloci. Palazzo Marino organizza un sopralluogo coi potenziali clienti, offre i vigili ogni volta che è necessario accompagnarli tra quella umanità dolente ma anche violenta di abusivi, chiede all'architetto dell'International School, Anna Cilia, quanto verrebbe a costare la ristrutturazione. Gabriele Albertini precisa in una lettera a Formiga che, ovviamente, vanno rispettate tutte le procedure di legge. Ma l'interesse del Comune c'è. La proposta appare infatti, al sindaco, «molto interessante».
Siamo nel giugno 2003. Da quel momento, di riunione in riunione, di verifica in verifica, di carta bollata in carta bollata, alla faccia di tutti i proclami sull'efficienza della macchina burocratica milanese, le cose cominciano inesorabilmente a farsi lente, lente, lente. Al punto che, dopo l'assicurazione, nel maggio 2004, che entro un paio di settimane sarebbe stata indetta l'asta per la cessione con la formula del «diritto di superficie», l'asta non verrà bandita mai più. Peggio: un anno dopo Palazzo Marino comunica che ha scelto di dare la struttura in «concessione d'uso». Per capirci: in affitto. «Impensabile», risponde Paolo Formiga, «le banche non ci darebbero mai i dieci milioni di euro che servono per i lavori senza neppure l'acquisto del diritto di superficie».
A quel punto anche Pasquale Maria Cioffi, il presidente del consiglio di zona, perde la pazienza. E pur essendo legato a Forza Italia, cioè al partito che esprime il sindaco, prende carta e penna e chiede come si possa consentire che l'ex «Marchiondi» venga lasciato a un degrado così umiliante: «Sarebbe questo il nostro marketing urbano? Questo il nostro supporto alla crescita economica e occupazionale? Questa una corretta amministrazione del patrimonio in base ai principi sia del diritto privato sia del diritto pubblico?».
Da allora, passin passino, le cose si sono trascinate stancamente fino a febbraio quando è stato indetto un nuovo bando: chi vuol prendere l'ex Marchiondi in affitto? Che si sappia, si è presentato un solo concorrente, il Consorzio di cooperative sociali. Nel frattempo, sono continuate le occupazioni. Come finirà? Auguri. Una cosa è certa: forse l'International School non era per il Comune l'interlocutore giusto, forse è meglio davvero tentare di concedere quella struttura di Baggio solo in affitto, forse ogni singola lentezza burocratica era obbligata. Ma non si tratta così un'opera tutelata dalle Belle Arti. E soprattutto: perché raccontare «noi volevamo venderlo, ma nessuno lo ha voluto»?
Gian Antonio Stella

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Inserito da il Inserito da Ivano Grioni il Lun, 18/09/2006 - 09:27
Invio una mia proposta in merito risalente ormai a due anni fa ma più che mai valida; cosa ne pensate?? Saluti Ivano Grioni
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Trasporto pubblico in Zona Stadio e area Parchi - “Metrotramvia dei Parchi”
A seguito della ventilata vendita dell’impianto “Stadio Giuseppe Meazza”  ed area circostante alle società Milan - Inter, al progetto di realizzazione di un quarto anello di servizi ed al recupero dell’area Verde ex Palasport, progetto di cui si è diffusamente scritto sulla stampa e anche in un’audizione in Cons. di Zona 7;  la conseguenza di tale cessione porterà, per stessa ammissione degli acquirenti, ad un uso dell’impianto più intenso dell’attuale (4-5 volte settimana).
Tutto ciò, pur non entrando ora nel merito della questione cessione Stadio, porterà un importante e perenne problema traffico in tale area e nella zona che si estende sino alla Tangenziale Ovest, che comprende tra l’altro tre Parchi: Parco Trenno, Parco delle Cave, Bosco in Città riconosciuti e premiati qualche mese fa “Tesori del mondo” dall’Unesco.     Anche questi tre parchi, fortunatamente molto fruiti, sono fonte, in particolar modo nei weekend, di problemi di parcheggio.
 
Considerato tutto ciò e valutando che già oggi lo Stadio è servito da un servizio di trasporto pubblico non degno di un impianto di 80.000 persone (oltre ai 2 ippodromi), mentre solo qualche autobus serve i Parchi, vorrei sottoporvi questa idea che possa servire anche da stimolo per un futuro dibattito.
Obiettivo del progetto, far venire in questa area tutte le persone con il minor numero di auto possibile.
Parlo della realizzazione della Metrotramvia Ovest già progettata con tratta Garibaldi-Axum, con prolungamento sino alla Tangenziale Ovest, ma bloccata per motivi economici.
La mia idea sarebbe che tale collegamento andrebbe sviluppato, in prima battuta, realizzando il collegamento Tangenziale Ovest - fermata MM (Lotto), consentendo il trasporto da tutta l’area cittadina milanese all’area Stadio e Parchi, viceversa per chi arriva dalla zona a Ovest di Milano lasciare l’auto nei parcheggi, che in seguito specificheremo, e recarsi a Stadio e in centro città.
In seguito tale metrotramvia potrebbe essere allungata: da una parte alla Fiera (come da progetto originario) allargando i benefici anche a quell’area e dall’altra, in un’ottica di Area Metropolitana, al territorio del magentino servendo tutta l’area Ovest di Milano.
Ovviamente parlo di metrotramvia perché questo è l’unico progetto oggi presente, nulla vieta però di pensare a metrò leggero, monorotaia o qualsiasi altro progetto di minor impatto ambientale; unica condizione: tale opera deve essere realizzata completamente in corsia protetta per non incorrere nella variabili del traffico, per essere svelta e funzionale. Tale progetto sarebbe bello chiamarlo “Metrotramvia dei Parchi” e dovrebbe essere il fondamentale mezzo per raggiungere quest‘area.
Questa idea non comporterebbe grossissimi investimenti; ritengo  che il progetto di vendita dello Stadio debba essere imprescindibilmente contestuale ad un progetto del genere; di più: parte del ricavato della vendita dell’impianto dovrebbe essere vincolato alla realizzazione di quest’opera (vista la scarsità di risorse disponibili).
A complemento dell’opera servirà: liberare e potenziare l’Area Parcheggio Via Novara-Tang. Ovest realizzata per i mondiali 90 ed oggi deposito per auto sequestrate dalla VVUU, liberare altri parcheggi San Romanello-Caldera (utili anche per i Parchi) ora utilizzati sempre dalla VVUU e riutilizzarli per il loro originario scopo.
Per supportare tutto ciò penso debbano essere realizzate anche le seguenti proposte economiche:
-         Aumento del biglietto di qualsiasi manifestazione si tenga allo Stadio di 1 Euro, con la possibilità di utilizzo del trasporto pubblico tre ore prima e due dopo lo svolgimento della manifestazione stessa. Tale provvedimento invoglierà qualcuno, avendo già pagato il trasporto pubblico, ad utilizzare per arrivare a Milano, la ferrovia od altro al posto dell’auto; oppure: per chi viene da Sud, lasciare l’auto alla MM San Donato; per chi viene da Est lasciarla a MM Cascina Gobba; per chi viene da Nord a MM Molino Dorino o Lampugnano; per chi viene da Ovest Parcheggio Via Novara-Tangenziale. Tutti le fermate MM citate sono fornite di parcheggi interscambio a gestione ATM. Ovviamente chi abita in Milano può usare comodamente la metrotramvia.
-         Parimenti va rivisto,  per le manifestazioni allo Stadio, il costo dei parcheggi di interscambio che dovrà essere minimo, in particolar modo quello di Via Novara-Tang. Ovest, che consentirà a chi arriva dalla Tangenziale di lasciare l'auto e di usare la metrotramvia. Bisognerà poi trovare il sistema per "obbligare" l'utilizzo di tali parcheggi; penso si potrebbe usare anche la leva economica aumentando i prezzi dei parcheggi man mano ci si avvicina allo stadio, rendendoli carissimi in un'area del raggio di 1 Km dallo stadio stesso (salvaguardando ovviamente i residenti). Ricordo che tutte le persone avrebbero già in tasca la possibilità di utilizzo del mezzo pubblico.
N.B. Ovviamente tale proposta è valida anche senza la vendita dello Stadio e dell‘area adiacente.
Ivano Grioni
Cons. Zona 7 L'Ulivo
Settembre 2004

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Inserito da il Inserito da Ivano Grioni il Mer, 13/09/2006 - 14:16
Ho inviato il seguente articolo al giornale di Zona "Il Diciotto", sarebbe interessante conoscere anche altre opinioni in proposito:

                        Ho letto con attenzione l’articolo riguardante il Parco delle Cave  apparso sul numero di Giugno a pagina 3. La lettura di tale articolo mi ha spinto a scrivervi per esprimere il mio assenso e la condivisione per tutto quanto avete scritto.

E’ bello il Parco delle Cave!
Qualche volta in Zona sono giunti dei documenti, anonimi o semi-anonimi, che ne criticavano l’attuale gestione.
A tal proposito, senza entrare nel merito di personalismi o interessi vari, vorrei esprimere questo mio pensiero: ho memoria, occhi e orecchi.
Memoria per ricordare cosa era quell’area e il degrado che la sconvolgeva, chi avrebbe acquistato casa lì; oggi tutti gli angoli adiacenti al parco sono diventati appetibilissimi per tutte le immobiliari che cercano di costruire “Appartamenti vista Parco”. Le forze che contrastavano la sua realizzazione oggi ne traggono beneficio.   
Occhi per vedere cosa è il Parco oggi, è bellissimo.
Orecchi per sentire, quando lo percorro a piedi o in bicicletta, i commenti entusiasti e sempre positivi della gente che lo frequenta.
Merito del Comune che ha fatto la sua parte, del Gestore (Italia Nostra- Boscoincittà) che ha saputo renderlo tale e delle Associazioni per la Salvaguardia del Parco che hanno lavorato in tutti questi anni per la sua difesa e il suo sviluppo.
Condivido purtroppo anche le perplessità espresse nell’articolo stesso riguardo al futuro del Parco, vi sono dei brutti segnali che spero tanto rimangano tali:
  • da mesi il Gestore (Italia Nostra- Boscoincittà) attende il rinnovo della Convenzione con il Comune per la gestione e la manutenzione
  • non procedono i lavori dell’area Cava Ongari-Cerutti (lato Via Diotti-Quinto Romano)
  • il futuro insediamento Pompeo Marchesi, così massiccio, che non mancherà di invadere, con la sua ombra e con grosso impatto, quella parte di Verde
  • il parere negativo dato in una delle ultime sedute del Cons. Zona 7 all’inserimento della Cascina Linterno e delle aree adiacenti nel perimetro del Parco delle Cave.
Termino con una frase del vostro articolo nella speranza che ogni cittadino o frequentatore del parco la tenga sempre ben presente: ”L’attenzione che si deve porre a qualcosa di bello che si è ottenuto con tanto lavoro e passione e che va difeso con altrettanta convinzione, in modo continuo”.
Cordiali Saluti
Ivano Grioni
Cons. Zona 7 "L'Ulivo"
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