.: Linea Diretta con il Consiglio di Zona 6
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Inserito da il Inserito da Paolo Uniti il Mer, 24/06/2009 - 09:25

AVVISO AI NAVIGANTI DI ZONA 6

Colgo  l'opportunità di partecipaMi.it per informare che nelle giornate del 14 15 e 16 agosto la C.ne Servizi Sociali del Consiglio di Zona 6 terrà aperta la "casetta" del Parco La Spezia organizzando eventi di aggregazione ( e come da tradizione a ferragosto, anguriata per tutti !!)  per i cittadini che in quelle giornate rimarano in quartiere.

Mi sembra giusto dare rilevanza a questa iniziativa, in questo momento di crisi economica che colpisce duramente  le fasce più deboli della nostra cittadinanza - anziani e giovani-

nelle prossime settimane vi darò il dettaglio dell'iniziativa ed i relativi orari

Un saluto a tutti
Paolo Uniti
Presidente C.ne Servizi Sociali

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Inserito da il Inserito da Luciano Bartoli il Ven, 19/06/2009 - 06:08
Tratto da :
Il SOLE 24 ORE
18 giugno 2009
Una superstrada vicino ai Navigli
di Riccardo Barlaam

«Questa strada non è del Pdl, della Lega o del Pd. È una strada di tutti». Il 30 marzo 2008 i titoli di coda dei telegiornali nazionali mandano le immagini dell'inaugurazione della superstrada Malpensa-Boffalora, a Ovest di Milano. Una strada lunga 18,6 km, costata 260 milioni di euro. Infastidito dalle bandiere verdi della Lega, al momento fatidico del taglio del nastro l'allora ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, si fa portare un tricolore da sventolare e taglia corto: «Questa è una strada di tutti». Applausi. Vicino a lui batte le mani il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. Centro-destra. Il presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati. Centro-sinistra. E un entusiasta presidente dell'Anas, Pietro Ciucci.
La strada, voluta dalla Regione Lombardia, convoglierà il traffico che arriva dal Piemonte direttamente verso lo scalo aeroportuale lombardo. E poi, in un secondo momento, continuerà fino a Milano, collegando la tangenziale Ovest a Malpensa.

Giugno 2009. Tra pochi giorni il Cipe potrebbe dare il via libera al secondo tratto della superstrada Boffalora-Magenta-Milano. L'opera è fortemente osteggiata dai Comuni del territorio: 7 su 9 sono contrari all'attuale tracciato. Tra questi sette ci sono sindaci di centro sinistra, ma anche sindaci di centro destra. Il motivo dell'ostilità è semplice. La superstrada, secondo il progetto depositato dalla società Errevia, per conto della Sea e dell'Anas, passerà a poche decine di metri dai Navigli. A poche decine di metri dai palazzi secenteschi e dalle dimore storiche distesi lungo le sponde del canale progettato da Leonardo da Vinci. A poche decine di metri dalla lunga pista ciclabile che da Milano arriva fino al Lago Maggiore, paradiso dei milanesi per le gite fuori porta. Non è tutto. La strada attraverserà il Parco del Ticino e numerosi siti di interesse comunitario. Taglierà in due una delle poche zone agricole rimaste intatte alle porte di Milano: il Parco del Ticino è un enorme polmone verde di 91mila ettari che circonda a Ovest, da Sud a Nord, Milano, e tocca Piemonte e Lombardia. Il Parco è stato dichiarato Riserva della biosfera dall'Unesco (sono solo 6 in Italia).

La cosa singolare di questa vicenda è che il Parco del Ticino, l'ente che dovrebbe tutelare territorio e paesaggio, non osteggia come si potrebbe pensare l'opera voluta dalla Regione, ma anzi la favorisce. Presidente del Parco è Milena Bertani. Bertani, diploma da geometra, Dc prima e poi Ccd, già segretaria di Ombretta Fumagalli Carulli e poi fedelissima di Formigoni, è stata assessore regionale ai Lavori pubblici dal 1998 al 2000, e poi assessore al Bilancio e alle risorse finanziarie della Regione Lombardia dal giugno a dicembre 2000, prima di finire agli arresti domiciliari per una storia di appalti che coinvolgeva l'ex coordinatore provinciale di Forza Italia e consigliere regionale, il costruttore lodigiano Massimo Gianluca Guarischi. Si dimise dopo l'arresto (è stata poi assolta con formula piena). Ma è stata nominata in seguito presidente del Parco del Ticino.

La storia di questa strada, e della sua lunga scia di polemiche, parte da lontano. Il progetto viene depositato in Regione Lombardia nel 2001 dalla società Errevia e dalla Sea, per conto dell'Anas. Seguendo l'Accordo di programma quadro approvato dal Governo D'Alema nel 1999 che prevedeva stanziamenti per le infrastrutture annesse alla Grande Malpensa. Grande Malpensa che nel frattempo Grande non è più, penalizzata dalla vicenda Alitalia e dalla crisi internazionale che ha ridotto drasticamente il traffico aereo (-19,8% negli ultimi dodici mesi: dati Enac).

La spesa prevista era di 215 milioni di euro nel 2001. Nel frattempo, nel 2009, otto anni dopo, prima ancora di partire, tale valore è lievitato a 419 milioni di euro, più Iva. Lo ha comunicato di recente, in una riunione ufficiale con gli enti locali interessati, l'assessore regionale alle Infrastrutture, Raffaele Cattaneo. Quasi il doppio.

Il progetto iniziale resta in un cassetto per circa un anno. La legislazione allora prevedeva per l'autorizzazione delle nuove infrastrutture una procedura complicata: una testa un voto in Conferenza dei servizi con tutti gli enti coinvolti sul territorio. Nel 2002 il primo Governo Berlusconi approva la Legge obiettivo: per le nuove infrastrutture individuate dal Governo, sentite le Regioni, non c'è più il parere vincolante dei Comuni. Una volta che il progetto viene approvato dal Cipe, a Roma, si precede. C'è solo un obbligo consultivo, non vincolante, che prevede che venga sentito il parere dei Comuni. Uno degli aspetti della Legge obiettivo che è stato messo più volte sotto l'attenzione dell'Unione europea per la sua poca democraticità. Non solo. Con la Legge obiettivo salta l'obbligo per le nuove infrastrutture di effettuare una Valutazione di impatto ambientale (Via): la Valutazione vincolante diventa uno Studio di impatto ambientale fatto non più da un ente terzo indipendente, ma dallo stesso progettista.

La Legge obiettivo ha deregolamentato la procedura per le nuove infrastrutture, ma in realtà, in questo caso, non è servita a velocizzare l'iter burocratico. Dal basso, sul territorio, sono nati comitati di cittadini, un po' come è stato per i No Tav (con i quali il Comitato No tangenziale si è gemellato), che contestavano il progetto, per come è stato concepito: «Hanno tirato una linea sulla carta senza rendersi conto di dove passava questa strada, senza pensare alle alternative che pure ci sono, a partire da quella di allargare e ammodernare le strade già esistenti», spiega Domenico Fininguerra, sindaco di Cassinetta di Lugagnano, il primo Comune a opporsi a quest'opera «inutile e inopportuna»...

«All'inizio la nostra opposizione era come quella di Asterix e del suo piccolo villaggio circondato dall'Impero Romano. Con il passare del tempo sono aumentati i dubbi anche dei Comuni vicini». E al battagliero sindaco di Cassinetta, ripreso di recente anche da Report, Rai Tre, per la sua opposizione solitaria al consumo di territorio, si sono aggiunti altri sindaci, di centro-sinistra come lui e di centro-destra. Sono state raccolte 14mila firme di cittadini contrari al progetto. «Con la Legge obiettivo - spiega i sindaco - una volta che parti con un'opera è come gettare una biglia in un tubo senza via di uscita. Non puoi sportarla neanche di 50 metri perché dovresti ripartire da zero. Hanno sbagliato all'inizio. L'hanno fatta, per così dire, "fuori dalla patta" e non hanno voluto ammettere l'errore. E continuano ad andar avanti con ostinazione. Ma il progetto fa acqua da tutte le parti».

L'attuale tracciato, come accennato, attraversa il Parco del Ticino, Riserva della biosfera tutelata dall'Unesco. Attraversa molti siti di interesse comunitario, le ville, i boschi i fontanili (luoghi che su richiesta del Governo italiano sono stati individuati di interesse comunitario).

Secondo Asterix-Finiguerra questo «progetto è fatto con i piedi. Gia nel primo incontro con la Regione ho evidenziato tutte queste criticità, ma nessuno mi ha ascoltato». Tutti i Comuni interessati hanno presentato varianti su varianti per mitigare l'impatto ambientale: tunnel, barriere isolanti, svincoli spostati più in là. Così la spesa è arrivata a 400 milioni di euro e passa. Prima di partire. Non poco. In tempo di crisi. Ora l'Anas, la Regione Lombardia e la società di progettazione sono in difficoltà perché i tanti sindaci che prima, con la promessa di aggiustamenti e mitigazioni, erano favorevoli, sono diventati contrari, anche perché non sono sicuri che in tempo di crisi e dopo l'emergenza del terremoto in Abruzzo ci siano davvero i soldi per fare tutte le modifiche e le mitigazioni approvate dalla Regione. Su 9 sindaci, come detto, 7 formalmente sono contrari, anche di centrodestra: Cusago, Cassinetta di Lugagnano, Robecco, Albairate, Cisliano, Ozzero, Boffalora sopra Ticino. D'accordo sono rimasti solo Abbiategrasso (favorita di fatto dalla nuova strada perché la vecchia passa più vicina al Comune) e Magenta. Ad Abbiategrasso e Magenta ci sono due giunte di Forza Italia.

L'ultimo atto di questa recita a soggetto, prima dell'atteso pronunciamento del Cipe, si è svolto a Roma, al ministero dell'Infrastrutture, lo scorso 26 maggio. Tutti i soggetti riuniti attorno al tavolo della Conferenza dei servizi. «Oggi – diceva il giorno prima l'assessore regionale alle Infrastrutture Raffaele Cattaneo, che è stato più volte sollecitato attraverso il suo portavoce a intervenire su questa vicenda, ma che ha declinato l'invito – ci sono 280 milioni di euro già stanziati per risolvere i problemi viabilistici dell'ovest milanese che domani rischiano di non esserci più. Regione Lombardia in Conferenza dei servizi sosterrà convintamente l'opera con un giudizio positivo. Chi dice no a questa opera deve dire ai suoi cittadini che sta sottraendo loro queste risorse, condannando questo territorio a rimanere in questa situazione per gli anni a venire e negando a Malpensa di vedere crescere il proprio grado di accessibilità».

La tensione tra enti locali e Regione è aumentata perché all'ultima riunione preparatoria convocata dall'assessore Cattaneo al Pirellone, il 19 maggio, i sette sindaci si sono presentati con un documento scritto contrario. Il Parco Sud di Milano ha espresso parere contrario. La Provincia di Milano ha espresso parere contrario. E il Parco del Ticino non si è presentato. C'era invece il 26 maggio a Roma alla Conferenza dei servizi, al ministero, dove per voce di un Consigliere delegato del Parco, Fausto Sanson, ex sindaco di Castano Primo, del Partito democratico, ha espresso parere favorevole. Il Parco del Ticino, che in un primo tempo aveva dato un primo parere contrario con una delibera, non ha formalmente cambiato posizione. Ma a voce ha espresso parere favorevole. Ora la palla passa al Cipe. Con una battaglia che rischia di diventare interminabile in caso di assenso all'opera.

La posizione dei sindaci e dei cittadini non è di ostilità preconcetta all'opera, ma al tracciato che è stato scelto. «Sin dall'inizio – racconta Finiguerra - abbiamo avanzato una proposta alternativa che è quella, più economica e ragionevole, di potenziare e raddoppiare le strade attuali: la Milano-Baggio Abbiategrasso, cioè la Provinciale 114, e di sistemare in maniera importante il tratto di strada statale che da Abbiategrasso va fino a Magenta realizzando una circonvallazione esterna a Robecco sul Naviglio, che è il Comune più penalizzato dal traffico attuale. Invece hanno deciso e insistono per realizzare una strada completamente nuova. Aprendo al saccheggio del territorio perché dove sorge uno svincolo arriva subito un centro commerciale o un'area di servizio. Il conto sarebbe pesantissimo per il nostro territorio. Il paesaggio è l'unica nostra vera risorsa. Dovremmo preservarlo e non devastarlo. Gli interventi alternativi che noi proponiamo permetterebbero di risolvere il problema del traffico su Milano. E costerebbero certo meno dei 400 milioni di euro e passa del progetto della Regione. Con i soldi risparmiati l'assessore Cattaneo potrebbe comprare i nuovi treni della tratta Milano-Mortara che serve quest'area e che è stata raddoppiata per facilitare il trasporto su rotaia verso la città. Il buon senso direbbe di fermarsi, di riconsiderare l'opera, anche alla luce del declassamento dello scalo di Malpensa. Invece sembra di stare in un flipper».

 
18 giugno 2009
 

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Gio, 11/06/2009 - 11:47
Ricevo da un cittadino che vuole rimanere anonimo per evitare "ripercussioni" data la natura del post:

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Segnalo il problema in oggetto e mi piacerebbe capire se sono l'unico che l'ha notato o se vale anche per altri residenti delle vie Rondoni, Perosi e Neri.
Da qualche anno un gruppo di ragazzi sui 20-25 anni ha preso l'abitudine di frequentare i giardini sia al pomeriggio, e fin qui nulla di male, che di notte, soprattutto nei weekend e d'estate. La compagnia, a volte numerosa altre meno, arriva con diverse auto (quindi non sono residenti delle vie limitrofe), di solito dopo la chiusura dei locali, verso le 2 o le 3, si siede e fa casino.
Eccitati dalla serata, probabilmente dall'alcol e sicuramente dagli stupefacenti (che consumano anche in loco) gridano e d'estate lasciare la finestra aperta è ormai impossibile perchè si viene svegliati. Inoltre, dato che via Neri è piccola e i parcheggi sono pochi, lasciano le auto di traverso sui passi carrai.

Io sono veramente stufo di questa situazione, ho chiamato diverse volte polizia e carabinieri ma ovviamente nessuno si è visto. Mi hanno consigliato di preparare un esposto, a quanto pare più efficace e garanzia di una loro uscita. Prima però vorrei condividere qui quanto detto. Le vie intorno al giardino sono abitate da tante persone anziane e da famiglie, perchè dobbiamo sorbirci questa gente? Che traslochino nelle zone della movida o in qualche altro giardino meno attorniato da case.
Grazie comunque per l'attenzione.
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Inserito da il Inserito da Luciano Bartoli il Gio, 11/06/2009 - 07:28

BANDO PUBBLICO PER LA COSTITUZIONE DELL’ELENCO DEI PARTECIPANTI ALLA MANIFESTAZIONE CULTURALE “ ESTATE SUI NAVIGLI” ANNO 2009

tratto dal sito del Comune di Milano:
garecontratti.nsf...

Oggetto
Costituzione dell'elenco dei partecipanti alla manifestazione "Estate sui Navigli 2009

- Pubblicato sul sito internet il 05/06/2009
- Inviato/Pubblicato alla/sulla Gazzetta Ufficiale il ............(dato non riportato)
- Termine di consegna domanda di partecipazione il 12/06/2009
- Convocazione seduta pubblica il ............(dato non riportato)

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- Sostanzialmente l'estate sui Navigli 2009 godrà di un ricco mercato costituito da 40 operatori commerciali, artigiani e mestieranti .

Astenendomi da fare qualunque commento sull'idoneità di questo tipo di attività, mi soffermo incuriosito sull'ultimo termine utilizzato per identificare le categorie atte alla partecipazione al bando, i "MESTIERANTI".

"MESTIERANTI":è chi esercita un mestiere, o più comunemente chi svolge male un'attività badando solo al guadagno.

Quindi mi chiedo:
 - quando a Milano una manifestazione è "Commerciale" ?

Cordialmente
Luciano Bartoli

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Inserito da il Inserito da Ferruccio Patti il Mer, 10/06/2009 - 12:00

Mi sento in dovere di ringraziare gli elettori che hanno votato nel plesso scolastico di via Vigevano 19, un'enclave del collegio 5 di Milano, che fanno riferimento a Porta Genova e Navigli, in cui il PD, di cui faccio parte, ha ottenuto per le elezioni Europee il 30,5% contro il 28.6% del PDL e alle Provinciali Milanesi, Penati ha ottenuto il 52,6% contro il 36,5 di Podestà e sono sicuro che in questo quartiere i cittadini, con me, faranno di tutto per far vincere il ballottaggio del 21 giugno a Filippo Penati. Grazie, grazie e ancora grazie, anche da Stefano Draghi a nome del PD cittadino............

Risulltati Europee
Risultati Provinciali

Ferruccio Patti

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Inserito da il Inserito da Antonio La Porta il Mer, 10/06/2009 - 11:20
Per l'ennesima volta, mi trovo costretto a segnalare che, in via Ludovico il Moro - nella zona compresa tra la pista ciclabile del naviglio e la sede ferroviaria, sia all'altezza della chiesa di san silvestro (civico 171) che all'altezza del cartello stradale che indica la fine della città (cantiere dello scalo ferroviario - mai terminato - di san cristofaro) - sono state nuovamente costruite svariate baracche con lamiere, assi di legno e materiali di risulta. In questo periodo dell'anno, tali baracche sono mimetizzate nella vegetazione che si trova a ridosso dei muri che separano la pista ciclabile dalla sede ferroviaria.
Tali costruzioni sono occupate da un numero imprecisato di persone (uomini, donne e bambini), di probabile etnia rom.
Alcune persone che occupano le baracche utilizzano la vegetazione della zona per espletare i propri bisogni corporali, attingono l'acqua dal naviglio per lavarsi e per lavare indumenti e scaricano rifiuti e liquidi nello stesso naviglio.
La situazione costituisce un evidente pericolo per la salute pubblica e crea problemi di sicurezza in un area frequentata da molti cittadini (podisti, ciclisti e genitori con bambini) che percorrono, per sport o per relax, la pista ciclabile.
Nonostante le ripetute richieste di intervento agli uffici competenti, nulla è stato fatto per risolvere l'incresciosa situazione di illegalità e degrado e mettere definitivamente in sicurezza la zona.
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Inserito da il Inserito da Gianfranco Bottarelli il Ven, 29/05/2009 - 11:58
Apro questa discussione perché sto notando che, a causa della prolungata assenza di  precipitazioni, gli alberi e i cespugli appena messi a dimora cominciano a soffrire della mancanza d’acqua.
Quantomeno in Barona, il Comune ogni anno effettua nuove piantumazioni in alcuni giardini e ciò è lodevole sebbene avvenga in ambiti limitati (ad esempio gli spartitraffico, anche quelli grandi, vengono lasciati vuoti e questo è un peccato); tuttavia, la successiva cura della vegetazione appena trapiantata è quasi nulla, così come le annaffiature che sono in prevalenza affidate ai capricci di Giove Pluvio. Ciò fa sì che ogni anno più della metà delle nuove specie secchi completamente e vada sostituita, magari pure a nostre spese, con nuove specie che a loro volta in più della metà dei casi sono destinate a non sopravvivere. E’ chiaro che in questo modo i nostri giardini avranno  sempre e solo degli alberi asfittici! Allora mi chiedo: una discussione come questa, dove noi cittadini segnaliamo le aree a maggiore sofferenza, può servire per sollecitare gli interventi? Ad esempio, già ora sarebbe opportuno irrigare le nuove piantumazioni nella parte sud dei giardini di via S.Paolino, nella nuova area di S.Vigilio angolo De Nicola, nel Parco Cascina Bianca / adiacenze De Finetti e presto anche nel parco posto all’inizio di via De Pretis fra via Voltri e la chiesa di S.Bernardetta.
Qualche consigliere di zona potrebbe farsi interprete, in base alle nostre segnalazioni, di queste esigenze? Premetto che non dovremmo essere noi a sollecitarle: l’azienda appaltatrice, infatti, dovrebbe averle già pianificate a priori e il Comune dovrebbe controllarne l’effettiva effettuazione.
 
Grazie,
 
Gianfranco Bottarelli

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Inserito da il Inserito da Angelo Valdameri il Ven, 29/05/2009 - 09:02

Presentata ieri sera l'interrogazione sull'eliminazione delle barriere architettoniche in via Pompeo Neri. Angelo Valdameri, Lista fo


INTERROGAZIONE URGENTE
Eliminazione barriere architettoniche giardini di via Pompeo Neri

 
 
Premesso che:
 
  • I giardini di via Pompeo Neri sono frequentati da bambini ed anziani del circondario, che vi trovano uno spazio per i giochi e delle panchine dove potersi sedere all’ombra di alberi e godere di questo unico polmone verde dell’area Soderini - Rondoni.
  • I bambini più piccoli vi si recano spinti in passeggino e gli anziani disabili in sedia a rotelle.
 
Posto che:
 
  • I disagi che incontrano nell’attraversare le strisce pedonali sono notevoli, perché sia quelle di via Neri (angolo Rondoni) che quelle di via Rondoni (angolo Neri) sono sprovviste dello scivolo che permette a questi mezzi la discesa dal marciapiede. Sono costretti ad attraversare la strada utilizzando passi carrai e percorrere tratti di sede stradale molto più lunghi ed esposti a pericoli.

Si chiede
 
Al Presidente del Consiglio di Zona 6
 
Di intervenire presso i competenti Settori comunali affinché siano rimosse le barriere architettoniche che impediscono l’accesso ai giardini di via Pompeo Neri, creando così condizioni di maggiore sicurezza per questi cittadini.
 
Angelo Valdameri, Lista Fo
 
Milano, 28 maggio 2009
 
 
 

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Inserito da il Inserito da Angelo Valdameri il Mer, 27/05/2009 - 15:52

Nelle due case Aler ai civivi 58 e 60 abitano italiani e stranieri: aspettano da anni un intervento che risani gli edifici dai liquami delle fogne che hanno intriso muri, cumuli di immondizie. Le cantine dei 2 civici sono ruscelli di liquame che scorre sul pavimento e scende dagli scarichi a piano terra.
In allegato la denucia a La Repubblica degli abitanti e l'invito all'Aler ad intervenire al più presto. Anche il Consiglio di Zona 6, con la Commissione Casa, in questa vicenda deve fare la sua parte e provvedere al più presto a sollecitare gli Enti interessati perchè intervengano.
Angelo Valdameri, consigliere di zona 6 Lista Fo

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Inserito da il Inserito da Francesca Pierdominici il Gio, 21/05/2009 - 21:54
E' da diverso tempo (qualche anno forse?) che sul sito del Comune di Milano è disponibile, nella sezione PROGETTI PER IL VERDE il piano di ampliamento, bonifica e riqualificazione ambientale dell'area compresa tra via Chiodi, via Faenza e via Campari ovvero PARCO TERAMO.
E' possibile avere informazioni sulla  tempistica? E' prevista una data di inizio/fine lavori o c'è solo un bel progetto??
Francesca

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