.: Linea Diretta con il Consiglio di Zona 6
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Inserito da il Inserito da Massimiliano Bombonati il Ven, 29/01/2010 - 12:50

La commissione TAU esaminerà giovedi 4 febbraio il progetto definitivo degli orti urbani del "Parco Blu" relativi al II lotto (qui l'odg della seduta).

In allegato il progetto.

 

Massimiliano Bombonati - Presidente della Commissione Territorio, Ambiente e Urbanistica - Gruppo PdL

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Inserito da il Inserito da Adele Vignola il Mar, 26/01/2010 - 14:13

Nella seduta del consiglio di zona 6 del 25 Gennaio, il Gruppo del Partito Democratico ha presentato una proposta articolata su due progetti per l'utilizzo di una piccola parte dei fondi per attività promozionali, aggregative, culturali.
Sono state individuate due aree ben definite:
1) Sant'Ambrogio 1°
2) Giambellino
Il progetto ha bisogno della collaborazione di tutti per essere arricchito e realizzato; questo è il motivo dell'avvio di questa nuova discussione che spero possa trovare interesse in tanti, così come l'ha già trovato nel Consiglio di zona stesso.
Grazie
Adele Vignola

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Inserito da il Inserito da Salvatore Chiaia il Mar, 26/01/2010 - 09:21

Gent.mi Presidenti Girtanner e Bassetti, e a tutto il CDZ6,

volevo segnalarvi che all'asilo Nido di Via Barona 71 la caldaia del riscaldamento risulta non funzionante dalla scorso Venerdì/Sabato.

Ieri (lun. 25) ed oggi siamo stati costretti a lasciare la nostra bambina dalla nonna (fortunati noi che abbiamo una nonna in salute e disponibile a tenere la nipotina).

Mi auguro che qualcuno si attivi per sollecitare la risoluzione del problema.

 

Grazie dell'attenzione,

    Salvatore Chiaia.

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Inserito da il Inserito da Ernesto Grossi il Lun, 25/01/2010 - 15:31

Buongiorno a tutti,
sono venuto a conoscenza, tramite web e passaparola, del "Progetto Foyer" riguardante il quartiere dove abito, il Sant'Ambrogio I.
Senza descriverlo nel dettaglio (c'è il link sul sito del comune) avrei un paio di domande da porre :

-1) Essendo un progetto che cambia destinazione d'uso anche dei locali portineria e dei box, può il comune procedere con i lavori (che dovrebbero iniziare quest'anno) senza informare e ottenere il benestare ufficiale degli altri condomini (il comune, solo, è in minoranza?!)?
-2) Sono state analizzate tutte le problematiche di sicurezza (si parla di adibire alcuni box a "sale prove" penso musicali, lavanderie etc).

Mi sembra ci sia stato quantomeno un vuoto di informazione e coinvolgimento, anche solo formale, degli abitanti da parte delle istituzioni.
Forse mi sbaglio.....qualcuno può ragguagliarmi in proposito?

Ringrazio anticipatamente.

E.Grossi

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Inserito da il Inserito da Luciano Bartoli il Gio, 21/01/2010 - 21:22


 

ISOLA PEDONALE NAVIGLIO GRANDE VENERDI 22 ORE 14:00 RIUNIONE IN CONSIGLIO DI ZONA 6

Il presidente di zona 6, Massimo Girtanner, incaricato dal vicesindaco de Corato di trovare una soluzione alla fattibilità del progetto "isola pedonale Naviglio Grande", apre un nuovo tavolo di lavoro chiamando a confronto tutte le realta' Associative operanti nel contesto Navigli, con lo scopo di fornire entro fine mese le linee guida alla effettiva trasformazione in isola pedonale dell'area.
Da quanto è dato sapere venerdi 22 gennaio 2010 il tavolo il nuovo tavolo di lavoro sarà presieduto da Gaetano Bianchi ex presidente della Commissione Navigli sciolta nel 2009.

Nella speranza che da questi nuovi amichevoli incontri possa emergere un utile indirizzo per l'attuazione di una (benchè ridotta all'Alzaia Naviglio Grande) vera Isola pedonale condivisa da tutte le realtà presenti sul territorio,
mi auspico non sia un elegante espediente per far partire nuovamente dal "basso" proposte simili alla piattaforma polifunzionale presentata dall'Assessore Turismo, Marketing Territoriale e Identità del Comune di Milano -Massimilano Orsatti, per Navigli Lombardi s.c.a.r.l. ritirata in seguito con un certo imbarazzo per oggettiva infattibilità.

Pace e bene
Luciano Bartoli
Coordinatore P.A.N. Associazione NavigliLive

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Inserito da il Inserito da Luciano Bartoli il Mar, 12/01/2010 - 20:43
L'articolo pubblicato martedi 12 gennaio sul quotidiano "IL GIORNALE" riporta :

"È nato tutto con un tragitto disegnato a matita su un foglio di carta.
Poi se ne è discusso, riunione dopo riunione, nella sede del Consiglio di zona 6.
Quelli che man mano hanno creduto nel progetto sono stati sempre di più: architetti, tecnici, politici. E, durante gli incontri, si è arrivati alla stesura del piano di fattibilità. Si sono analizzati i costi, si è parlato di come cercare i finanziamenti, si è entrati nel merito delle distanze e dei tempi di percorrenza. Per realizzare il progetto servirebbero finanziamenti pari a 2,7 milioni di euro e altri 3,3 milioni per le undici imbarcazioni. «Stiamo pensando di partecipare - spiega Malara - al bando della Regione "

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Milano si regala il metroscafo da Corsico in centro in battello
Cinque fermate per raggiungere la Darsena senza inquinare. Impatto zero garantito da 11 imbarcazioni a pannelli solari. Il progetto dei battelli sui Navigli potrebbe diventare realtà già dalla prossima primavera. E sarà attivo entro Expo 2015, nel nome della mobilità sostenibile

 

li ultimi che ci hanno provato sono due docenti di un liceo artistico. Si sono inventati il metroscafo, una sorta di metropolitana che scorre lungo i Navigli. Ma il sogno di navigare a Milano è comune a molti. Arrivare in battello fino alla Darsena e utilizzare i corsi d’acqua come vie di trasporto, al pari delle linee del metrò e delle circonvallazioni, è un’idea che piace. E che contribuisce a snellire il traffico in strada.
Lo sanno bene l’architetto Empio Malara e l’associazione Amici dei Navigli. Il loro progetto, che aveva partecipato al bando della Fondazione Cariplo, ha appena ricevuto il parere positivo della Sovrintendenza ai Beni culturali. E sembra avere tutti i presupposti per diventare realtà. Consiste nella realizzazione di una rete navigabile lungo il Naviglio Grande, con cinque fermate. Si parte dalla Darsena e si arriva a Corsico, fermandosi ad Alzaia Naviglio Grande 66, alla stazione di San Cristoforo e a Buccinasco (Mulino di Robarello).
In tutto servirebbero undici battelli. «In questo modo - spiega Malara - potremmo garantire il passaggio delle barche ogni 15 minuti e il servizio diventerebbe davvero competitivo. Abbiamo calcolato che per arrivare a Corsico lungo i Navigli ci si impiegherebbe lo stesso tempo che in autobus». Al progetto ha anche partecipato l’ex assessore al Traffico del Comune di Milano, Edoardo Croci: «Le barche che abbiamo previsto di far navigare - spiega - vanno a motore elettrico, sono alimentate dai pannelli solari e sono quindi a impatto zero. Per di più permettono di portare a bordo anche le biciclette, sia quelle personali sia quelle a noleggio fornite dal Comune. Insomma, Milano non diventerà come Venezia ma tornerà a essere una città d’acqua».
Il progetto dei battelli sui Navigli potrebbe diventare realtà già dalla prossima primavera.
E sarà attivo entro Expo 2015, nel nome della mobilità sostenibile. «Il trasporto via acqua - spiega Pietro Gelmini, direttore del Centro studi traffico, che ha partecipato alla progettazione - può essere competitivo. Basta convincere appena l’1 per cento dei 36mila abitanti di Corsico per avere già enormi benefici sulla mobilità e sull’ambiente. Vorrebbe dire il 7 per cento in meno di auto, 244 tonnellate in meno di anidride carbonica ogni anno».
È nato tutto con un tragitto disegnato a matita su un foglio di carta.
Poi se ne è discusso, riunione dopo riunione, nella sede del Consiglio di zona 6.
Quelli che man mano hanno creduto nel progetto sono stati sempre di più: architetti, tecnici, politici. E, durante gli incontri, si è arrivati alla stesura del piano di fattibilità. Si sono analizzati i costi, si è parlato di come cercare i finanziamenti, si è entrati nel merito delle distanze e dei tempi di percorrenza. Per realizzare il progetto servirebbero finanziamenti pari a 2,7 milioni di euro e altri 3,3 milioni per le undici imbarcazioni. «Stiamo pensando di partecipare - spiega Malara - al bando della Regione Lombardia per coprire il 50 per cento delle spese». Per abbattere i costi si potrebbe anche ridurre, almeno nella fase iniziale, il numero delle barche in circolazione. Il programma è incentrato sullo scambio barca-bicicletta perché ogni approdo sarà dotato di un parcheggio di bike sharing.

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Inserito da il Inserito da Luciano Bartoli il Dom, 10/01/2010 - 21:33

ILLUMINAZIONE "NATALIZIA" TUTTO L'ANNO ANCHE SUI NAVIGLI 

*Apprendo oggi dall'articolo pubblicato dal quotidiano il Giornale, che l'illuminazione Natalizia in alcuni luoghi della città diventerà permanente, e pur avendo apprezzato il tentativo come residente della zona Navigli, di rinnovare l'illuminazione Natalizia del ponte di via Corsico, mi chiedo per quale motivo esso debba continuare ad essere agghindato a festa tutto l'anno. Oggettivamente l'attuale grossolana installazione di cavi che drappano il ponte novecentesco non ne valorizzano certamente il concetto di monumento storico alla quale esso appartiene, "i Navigli".

Confidando, che con il nuovo..anno la Commissione Navigli della zona 6 sia più reattiva, mi auguro che si possa godere sui Navigli di Leonardo di una più opportuna creatività. 

Cordialmente
Luciano Bartoli
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Luminarie tutto l’anno su Duomo e Centrale 

(Articolo di Chiara Campo pubblicato dal quotidiano il Giornale) 
Natale tutto l’anno. A Milano non sarà solo un modo di dire. Oggi si spegne il festival che dal 6 dicembre scorso ha trasformato strade e piazze in un palcoscenico di luci, con 85 chilometri di luminarie in stile Liberty e trentatré opere a led firmate da grandi designer e dagli allievi delle scuole. E se la prima edizione di «Light exhibition design» - voluta dall’assessore all’Arredo urbano del Comune, Maurizio Cadeo, e curata da Beatrice Mosca e Marco Amato - si è già guadagnata il bis per il prossimo Natale (e probabilmente per parecchi a venire), è già deciso che alcune luci d’artista resteranno 365 giorni. È il caso della stazione Centrale e delle «passerelle di luci tra memoria e modernità»: il designer Alain Guilhot arriverà domani da Parigi per studiare con il Comune e Grandi Stazioni alcune correzioni per trasformarle da luci temporanee a permanenti. E la Veneranda Fabbrica del Duomo ha già espresso a Palazzo Marino la volontà di conservare la «Luce sacra» realizzata da Castagna&Ravelli con Iacopo Tiscar. Milanesi e turisti hanno ammirato per tutte le feste lo spettacolo delle vetrate colorate della cattedrale «proiettate» di notte sulla piazza, «la parola finale comunque sarà della Veneranda Fabbrica, e potrà scegliere se usare l’illuminazione tutte le sere oppure solo in occasione delle festività» precisa l’assessore Cadeo.
Luci multicolor 365 giorni l’anno anche sulla Torre Branca, che ha già firmato un contratto per adottare l’installazione di iGuzzini. E Cadeo anticipa che pure il direttore della Triennale, Davide Rampello ha promosso le avveniristiche «Punte di Milano» (firmate da Michele De Lucchi), che rimarranno in cima al museo di viale Alemagna. Se la festa spegne invece le «Spiro Gira» di Patricia Urquiola su corso Vittorio Emanuele, le «lampade rovesciate» dovrebbero traslocare in corso Como: «Sarebbe bello che alcune luci diventassero il segnale distintivo di una via o di un quartiere al di là del Natale, lo proporrò al consiglio di zona, alle associazioni dei commercianti e dei residenti».

*Grazie ai led (tutto l’anno) non sarà più buia come in passato la chiesa San Francesco al Fopponino di Giò Ponti, in piazzale Aquileia, e diventerà permanente il meccanismo, ideato dagli studenti del Naba, per accendere il ponte del Naviglio Grande girando una manovella. 

Trattative in corso invece per mantenere una delle cinque installazioni sponsorizzate da Luceplan, forse quella in piazzetta Bossi o in piazza San Fedele. Soddisfatto l’assessore Cadeo, «ora il festival diventerà una tradizione del Natale, ma è bello che alcune opere siano viste come un’occasione per valorizzare chiese e monumenti in maniera definitiva». E a basso impatto ambientale, visto che le lampade led consumano pochissimo. Le opere sono state oggetto anche di un concorso lanciato ai cittadini durante l’inaugurazione il 6 dicembre scorso: milanesi e turisti hanno potuto votare ai totem o su internet le installazioni più belle, e la vincitrice sarà esposta il prossimo 8 dicembre 2010 alla «Fête des Lumières» di Lyon, che attira ogni anno milioni di visitatori. Sono già arrivati migliaia di voti e il Comune ha deciso di allungare la scadenza fino alla fine del mese. La premiazione avverrà durante una festa-cerimonia a Palazzo Reale.

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Inserito da il Inserito da Enrico Vigo il Sab, 09/01/2010 - 09:53

Ieri sera una utilitaria è entrata nel parco Cascina Bianca dall'ingresso pedonale in Via Danusso e si è fermata all'altezza dei ruderi pericolanti della Cascina Carliona, dove stazionano abusivamente da tempo un nutrito gruppo di nomadi (Comune cosciente e nullafacente).

Si richiede di posizionare all'ingresso del parco da Via Danusso degli interditori di traffico e di far sistemare una cancellata in ferro degli standard dei parchi milanesi lungo tutto il perimetro della via dove oggi c'è la rete metallica.

La rete metallica infatti, che viene regolarmente profanata e vandalizzata dopo ogni (raro) ripristino, non è sufficiente.

Si richiede il pronto interessamento del Consiglio di Zona per la salvaguardia del parco comunale e della Polizia Municipale, ieri avvisata da molti cittadini.

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Inserito da il Inserito da Luciano Bartoli il Gio, 07/01/2010 - 10:38
Ma chi c’è dietro questi gruppi che hanno trasformato la contestazione in un secondo mestiere, chi sono i loro «capipopolo»?
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C’è San Siro Vivibile che appena comincia la bella stagione, inizia la battaglia contro i concerti al Meazza e l’anno passato è riuscita a mettere in fuga persino il Boss, Bruce Springsteen.
La Cittadella invece raccoglie intorno a sé gli abitanti delle Colonne di San Lorenzo.
E poi i più «anziani», quelli dell’Alzaia Naviglio Pavese che per primi hanno iniziato a combattere contro il rumore dei locali notturni.
Eccoli i comitati cittadini, le associazioni di residenti che hanno deciso di unirsi in gruppo per portare avanti le proprie rivendicazioni contro l’amministrazione comunale. Saranno un centinaio a Milano o poco più a spartirsi la città zona per zona, quartiere per quartiere. A colpi di ricorsi, diffide, esposti e denunce.
L’ultima, dopo quella sull’inquinamento ambientale presentata dal Codacons, l’ha firmata l’associazione ProArcoSempione procurando al sindaco Letizia Moratti l’iscrizione nel registro degli indagati per omissione di atti d’ufficio per il caso delle ore piccole all’Arco della Pace. La movida, per intenderci.

Ma chi c’è dietro questi gruppi che hanno trasformato la contestazione in un secondo mestiere, chi sono i loro «capipopolo»?

Aspiranti politici che hanno tentato la fortuna alle scorse elezioni provinciali e poi non ci sono riusciti, compagne di ex rappresentanti delle istituzioni cittadine, professionisti illuminati che «la città deve cambiare, ma non nel mio giardino». «A volte ci sono consiglieri comunali o ex consiglieri che usano il comitato per una propria ambizione politica e in alcuni casi ne fanno un motivo di consenso politico». Da cercare nell’elettorato di centrosinistra, per l’esattezza. Liberi professionisti, ex imprenditori o manager d’aziende e giornalisti: lo zoccolo duro sono una ventina di persone non di più che si riuniscono una volta alla settimana per decidere la linea da tenere sulle varie questioni che riguardano il loro quartiere.
Poi c’è il presidente onorario del coordinamento dei comitati cittadini che riunisce sessanta sigle, Carlo Montalbetti e che a Palazzo Marino è stato eletto come consigliere nelle liste del Pd. «Il punto di riferimento è lui - continua Terzi -. E lui è uno di quelli che spesso presenta le mozioni contro il rumore o per i locali chiusi alle 22. Ma i comitati sono nati come sistema spontaneo e il fatto che abbiano un coordinamento distrugge in parte, questo ideale di poter risolvere le questioni localmente. Vuol dire farlo diventare un problema della città».
Certo, ci sono presidenti e presidenti. Alcuni diventano politicizzati e magari altri no. Ma il punto è l’effetto che questo genere di contestazioni possono avere. «La cosa che mi preoccupa - aggiunge Giovanni Terzi - è che questa protesta venga portata avanti anche dalla magistratura. Una buona amministrazione deve garantire diritti e doveri di tutti». Ovvero il riposo nelle ore notturne per chi lo richiede, ma anche la possibilità di vivere una città come Milano che ha l’ambizione di essere una metropoli internazionale. Secondo l’assessore c’è bisogno di fare chiarezza: quando l’amministrazione ha cercato di regolamentare la movida, non ha potuto portare avanti i propri provvedimenti perché alcuni esercizi commerciali avevano fatto ricorso al Tar. E la magistratura gli ha dato ragione. «Poi però, arriva l’avviso di garanzia perché non facciamo abbastanza contro il rumore. È una dicotomia spaventosa. Invece si deve trovare un equilibrio, è l’elemento che serve. Questo avviso è alla città di Milano e alla possibilità di vivere super partes. E ho paura che ci sia una deriva eccessiva...».

(Articolo di Giulia Guerri tratto dal quotidiano il Giornale del 7 gennaio 2009)

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Inserito da il Inserito da Luciano Bartoli il Lun, 04/01/2010 - 09:29
 
In città tornano le ronde leghiste. Un gruppo di “simpatizzanti” del partito di Bossi è pronto a iscriversi all’albo aperto in prefettura per chi voglia «segnalare alle forze dell’ordine le situazioni di rischio». Dell’associazione, registrata dal notaio come “Milano più sicura”, fanno parte anche vigili e poliziotti in pensione.

Aspettando di sapere se il prefetto darà l’ok (il decreto Maroni esclude dalle ronde i gruppi politici) i rondisti hanno già individuato i luoghi da sorvegliare: le scuole elementari, per aiutare i ragazzini ad attraversare la strada, la mensa dell’Opera San Francesco al Gratosoglio, dove la convivenza fra residenti e senzatetto è difficile, e i Navigli, frequentati di notte da spacciatori di droga africani.

Ispiratore del gruppo è Alessandro Morelli, consigliere della Lega in zona 5, che però non parteciperà alle ronde: «In strada non ci saranno nostri tesserati — dice — così, la legge sarà rispettata».

“Milano più sicura” nasce dalle ronde notturne in via Crema e piazza Trento: per anni, decine di iscritti alla Lega e comuni cittadini, con pettorine blu, hanno presidiato i marciapiedi per contrastare la prostituzione maschile. Un’esperienza interrotta la scorsa estate, proprio con l’entrata in vigore del decreto Maroni, che all’articolo 1 dispone che le associazioni «non debbano essere espressione di partiti politici».

Ma la Lega è certa che, avendo escluso i tesserati, arriverà il lasciapassare. «Ogni cittadino ha diritto di avere idee politiche — dice Davide Boni, assessore leghista al Territorio in Regione — escludere qualcuno perché vota un partito sarebbe assurdo. Appoggiamo e promuoviamo l’iniziativa dei nostri simpatizzanti». E Matteo Salvini, capogruppo del Carroccio in consiglio comunale, rilancia: «Sono pronto a combattere politicamente perché questi ragazzi possano scendere in strada — dice — dimostrano impegno civile e incarnano il vero spirito del decreto Maroni».

L’associazione conta di mettere in strada tre gruppi da tre persone, ciascuno composto da un ex agente a riposo e due attivisti. I volontari vestiranno le pettorine previste dal ministero dell’Interno. «Non vogliamo fare gli sceriffi, ma dare una mano dove serve — dice Morelli — i ragazzi sono pronti a partire, attendiamo solo l’ok delle istituzioni».

Il limite per l’iscrizione in prefettura è fine febbraio, e dopo l’e ventuale nulla osta del prefetto sarà necessaria l’approvazione del sindaco. «Sappiamo che al vicesindaco De Corato le ronde non piacciono — continua Morelli — ma ci appelliamo alla Moratti, sicuri che apprezzerà lo sforzo di chi ama la città e ha a cuore la sicurezza di tutti».

A oggi, l’unica associazione registrata all’albo in prefettura è quella dei poliziotti in pensione (Api), che il Comune paga per sorvegliare luoghi “a rischio” come scuole, parchi e metropolitana. Ma la convenzione è a rischio: il decreto Maroni prevede infatti che i servizi di vigilanza affidati alle associazioni «non debbano costituire oneri a carico della finanza pubblica».

Un tentativo di inserire in Finanziaria un “rimborso” ai rondisti è stato bocciato dal parlamento prima di Natale. E gli ex poliziotti, che ancora due settimane fa facevano corsi con gli psicologi per essere “accomodanti” con i cittadini, annunciano ora di non essere disposti a fare vigilanza senza essere rimborsati.

dal quotidiano Repubblica del 4 gennaio 2010
articolo di Franco Vanni

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