.: Linea Diretta con il Consiglio di Zona 4
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Inserito da il Inserito da Anna Maria Alfano il Ven, 12/01/2007 - 09:36

Egregi Signori,

o forse é meglio dire: "To whom it may concern"?dato che ormai tutto viene inglesizzato.
Allora, sono completamente apolitica e non mi interessa di che partito sia colui che eventualmente vorrà rispondere alla mia nota, ma a prescindere da tutto, mi piacerebbe lasciare questo mondo, speriamo al più tardi, potendo vedere realizzato un sogno che é di tutti coloro che abitano e vivono in questo tratto di Via Presolana preso a calci a tuttoggi da tutto e da tutti, soprattutto da chi comanda in città, ma questo é puro eufemismo.
Ed allora mi spiego:
Sono ben 37 anni che in Via Presolana, 6  vi é un terreno pieno di erbacce "ambrosia"? su tale terreno non ci starebbe male, la costruzione di un edificio simile a quello già esistente, ma pare che nessuno voglia prenderne l'iniziativa dato che é divenuto proprietà comunale in seguito ad un esproprio eseguito ai proprietari che non pagavano regolarmente le tasse, onde per cui il "tesoretto" é tenuto lì alla spera in Dio.
Su questo terreno su cui vi era una vecchia costruzione, vi é passato di tutto: dai ladri, dai drogati, dagli zingari,emarginati i cui figli sono precipitati morendo dai piani alti e per ultimo, una carrozzeria che prima di andarsene ha sepolto i bidoni dei rifiuti che necessitano uno smaltimento obbligatorio e con tanto di registro. Qualcuno aveva fatto anche delle foto, finite su ViviMilano, ma poi non si é saputo più nulla.
Possibile che in una Milano del 2007 non vi sia una impresa edile, una cooperativa edile comunale e atta alla costruzione di edilizia residenziale che voglia costruire un edificio con circa un 22 appartamenti ed altrettante o di più autorimesse ? Ma molto probabilmente vi é in corso un gioco politico ? Non si sa nulla ripeto.
Nel 1970 la D.I.D.E./Lamaro di C.so Matteotti di Milano avevano presentato un progetto, bloccato poi dal Comune per il blocco delle licenze di costruzione!!! In comune é giacente dal 1993 un'altro progetto simile a quello della Impresa edile  menzionata, ma nulla si é fatto, anzi, per vie traverse si  é saputo che non solo é stato bloccato, ma che é addirittura scaduto! Ed ora che  vi é lo spazio, nessitano appartamenti, ma nessuno fa il nulla di nulla e si tratta di circa o forse più 2.000 mq.!
 Da un consigliere di zona 4,  quando mi incontra mi ripete che verrà organizzato su questo "tesoretto" un giardino per il gioco dei bimbi. Ma sarebbe un giardino chiuso fra decine di retro edifici di cemento, quindi per nulla salutare, oltre ad essere di notte, luogo di riunione per spaccio e ricettacolo di tutto e di più come avviene già in viale Lazio, Cirene, P.le Libia, via Cadore, Via Tiraboschi, ecc. cioé dove vi  sono cespugli di verde o piante da trasformare in orinatoi.
Quindi se fra di Voi vi é un qualcuno che ha voglia di fare un qualcosa di bello e di bene per Milano, forse questo momento potrebbe essere favorevole ?  Vi é un qualcuno di Voi che possa assurgere a personalità con voce in capitolo ? oppure ogni e singola questione é sempre un fatto politico ?
Con tutta semplicità penso che se qualcuno potesse dare una smossa a questo trentennale e più argomento, nessuno riuscirà ad immaginare la felicità degli abitanti di questa via che sono stanchi di vedere immondizia di non si sa chi appoggiata ad uno pseudo cancello che chiunque può scavalcare con quello che potrebbe accadere da parte di malintenzionati.
Purtroppo a Milano chi di competenza, interviene soltanto quando vi é una disgrazia, ma se c'é il morto perché le istituzioni ormai non esistono più e ciò non lo dico solo io, ma é verità pura.
Infine, mi scuso per averVi intrattenuto, ringrazio chi leggerà la mia e-mail e mi pongo alla finestra, quando avrò tempo, a guardare che cosa un qualcuno é o sarà capace di fare.
Cordiali saluti.
Anna Maria Alfano

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Inserito da il Inserito da Alessandro Rizzo il Mer, 20/12/2006 - 13:46

Lettera pubblicata da Il Manifesto il  25-10-06
COMITATO INQUILINI MOLISE-CALVAIRATE-PONTI
Via degli Etruschi, 1 - 20137 – Milano - Tel/Fax 02/55011187

e-mail: basta.esclusione@tiscalinet.it - http: web.tiscalinet.it/bastaesclusione
in collaborazione con
CARITAS DECANALE ROMANA-VITTORIAAssociazione Luisa Berardi – Milano
A Letizia Moratti
Sindaco di Milano
Milano
Signor Sindaco, nel febbraio scorso Lei ci ha invitati ad un incontro nel Suo ruolo di candidata alle elezioni amministrative. In quell’occasione, il 13 febbraio, nel poco tempo di cui Lei  disponeva,  Le abbiamo esposto le richieste che abbiamo presentato nel corso degli anni ai responsabili istituzionali rispetto alle condizioni di degrado e di esclusione di questi Quartieri e, dal 2004, per un cambiamento della conduzione del Contratto di quartiere,  gravemente inadeguata nella sua impostazione generale e negli indirizzi specifici relativi alle problematiche edilizie e sociali. Se sarà possibile, ci ha detto, ci incontreremo nuovamente. Durante la campagna elettorale non Le è stato possibile.
In data 10 luglio Le abbiamo chiesto l’incontro che è stato nella nostra attesa dopo la Sua elezione. Nel corso della campagna elettorale abbiamo considerato con attenzione alcune Sue dichiarazioni: se sarò eletta andrò nei quartieri… per le periferie faremo come a Lione. In data 9 corr. abbiamo telefonato alla Sua segreteria e la risposta che ne abbiamo ricevuto alla nostra lettera del 10 luglio è stata: “Il Sindaco non riceve privati cittadini. Il vostro incartamento è stato trasmesso all’Assessore Colli.”
Signor Sindaco, la situazione oggi è ben più grave di quella che Le abbiamo esposto a febbraio.
Abbiamo chiesto e ottenuto un lavoro di monitoraggio nel quartiere Calvairate, fino ad oggi eseguito con risultati parziali, per modificare in base alla conoscenza delle condizioni degli alloggi e delle famiglie i progetti preliminari degli interventi di ristrutturazione edilizia, non partecipati, confermati come progetti definitivi, non partecipati.  Assente il Comune in conseguenza di decisioni di riassetto della struttura responsabile dei Contratti di quartiere, l’ALER vanifica il lavoro del  monitoraggio fin qui compiuto  e avvia il lavoro di definizione dei progetti esecutivi di ristrutturazione edilizia confermando la progettazione non partecipata del 2004: un intervento pesante su un blocco di tre isolati per 686 alloggi, un cantiere aperto per dieci anni in un’area abitata da molti anziani e persone in difficoltà, che dovrebbero affrontare il trasferimento ad altro alloggio per la durata dell’ intervento, eseguito  per lotti di due scale. E’ decisa la demolizione di alloggi ristrutturati dagli inquilini con l’investimento dei loro risparmi o  della liquidazione ottenuta con il pensionamento, in mancanza di certificazione, mentre rimangono senza risposta i restanti alloggi del quartiere con i servizi igienici forniti di solo water, privi di doccia o vasca, o per altri aspetti in condizioni invivibili. Non si comprende perché non sia possibile inserire gli ascensori esterni, tenuto conto dello sconquasso che determinerebbe lo sventramento all’interno delle scale.
Un grande numero di persone e famiglie  non intendono subire queste decisioni e lasciare il loro alloggio per l’esecuzione degli interventi.    L’ALER  non ha dato alcuna informazione agli inquilini,  che devono aprire la porta ai tecnici incaricati della progettazione esecutiva ignorando che cosa sia stato deciso.  Nessuna attenzione ad una possibilità di lettura del monitoraggio che cambi la progettazione originaria imposta  in base all’impostazione assurdamente rigida  e costrittiva del Bando della Regione Lombardia, astratta rispetto alle reali condizioni dei quartieri,  con unilaterali criteri tecnico-economici. Nessuna impostazione del Contratto per quanto riguarda le gravi problematiche sociali. Quale decisione, dunque, rispetto  alla richiesta di  considerare infine la reale condizione dei quartieri e della popolazione, i bisogni a cui dare risposta? In conseguenza di questa situazione abbiamo deciso di sospendere la nostra partecipazione al Laboratorio di quartiere, continuando il nostro impegno nei Quartieri e per il Contratto di quartiere,  in attesa di conoscere le Sue risposte, le Sue assunzioni di responsabilità.
Le rinnoviamo la richiesta di un incontro  di lavoro nei nostri Quartieri, per noi urgente. Ora si può disporre del tempo necessario per ascoltare, per conoscere, per studiare le soluzioni migliori possibili, rispettando la partecipazione e non mortificandola, Invece precipitano  decisioni dall’alto che offendono gli abitanti, con il rischio di spreco delle risorse pubbliche.
Le inviamo il nostro saluto.
Franca Caffa – Presidente Comitato Inquilini Molise-Calvairate-Ponti
Ing. GiovanBattista Barbarossa – Volontario Comitato Inquilini Molise-Calvairate-Ponti
Don Luciano Pozzi – Responsabile Caritas Decanale Romana-Vittoria
Mariangela Simini – Presidente Associazione Luisa Berardi
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Inserito da il Inserito da Giovanni Gronda il Mer, 06/12/2006 - 08:26
Tutti sanno che a Milano si muore di smog ma non tutti si rendono conto di quanta gente effettivamente muoia ogni giorno.
Scrivo questo post quindi per far riflettere e per chiedere a tutti voi di controllare se il mio conto è giusto.

1) Ogni anno muoiono in media 8220 persone nelle 13 maggiori città italiane per problemi respiratori causati dal PM10 (vedasi allegato Articolo del Primario Dott Harari a riassunto di un importante quanto autorevole studio dell' Organizzazione Mondiale della Sanità OMS).
2) Nelle 13 maggiori città italiane vivono 8 836 000 persone (circa).
3) Siccome a Milano vivono 1 200 000 persone questo significa che ci sono a Milano (1200000/8836000)*8220=1113 morti all'anno (molti di più considerando che Milano è più inquinata di Catania, Genova ecc).
4) I PM10 sono causati per il 70% dalle emissioni dei veicoli su gomma (auto, moto, motorini e camion) (FONTE ARPA).
5) Dal punto 3 e 4 si deduce che a Milano muoiono almeno 3 persone al giorno per smog e, di questi, 2 sono causati dalle emissioni di auto, camion, ecc.
6) Nella Zona 4 abitano 150 000 persone circa (1 decimo della popolazione Milanese circa). Questo vuol dire che in zona 4 muoiono poco meno di 140 persone all'anno a causa dei PM10.
7) A questi morti (1113/365=3 al giorno) si devono aggiungere i morti a causa dell'ozono e della bronchite cronica ostruttiva (esclusa dallo scopo dello studio dell'OMS) che da sola causa 25000 morti/anno in Italia (è la 4a causa di morte nei paesi industrializzati) ma per ora "trascuriamoli" come tracuriamo i malati di malattie polmonari che non muoiono ma che vivono con malattie croniche.
L'abuso di utilizzo dell'auto ci sta uccidendo tutti (in particolare bambini e anziani sono i più sensibili) e noi non facciamo nulla, anzi.
Il futuro sono ultra convinto in questo, della mobilità nella nostra città sta nelle corsie preferenziali per i mezzi pubblici (ora bloccati dalle auto private) e nelle biciclette, e questo non solo per lo smog: rumore, incidenti, pericoli guastano la nostra vita e ci impediscono la sacrosanta libertà di movimento (chi ha il coraggio oggi di lasciare i propri figli andare in bicicletta per il quartiere?)
Non fare più nuove strade e quelle che ci sono dividerle equamente tra auto, bus e bici: questo è il progresso.
Ovviamente a tutti e 3 i concittadini deceduti oggi per smog auguro di riposare in pace.
Spero vivamente di aver clamorosamente sbagliato i conti.
Allego qui sotto l'articolo del Corriere con alcuni dati da me citati.
Ciao a tutti
Dott.Ing. Giovanni Gronda 
Milano per molte caratteristiche urbanistiche e ambientali ha una situazione di traffico inquinante e di veleni da riscaldamento affine a quella delle sei città degli Stati Uniti per le quali già nel 1996 l’autorevole rivista medica «American Review for Respiratory Diseases», aveva pubblicato i risultati di uno studio sugli effetti dell'inquinamento atmosferico. La ricerca documentava un aumento del 26% dei casi di asma nelle aree più inquinate. Qualche settimana fa la stessa rivista ha pubblicato i risultati ottenuti controllando la stessa popolazione per tutti questi anni. I morti per tumori polmonari e malattie cardio-vascolari sono risultati direttamente proporzionali ai livelli di particolato fine: tanto più particolato tanti più decessi e viceversa. Altri studi hanno provato un ritardo di sviluppo polmonare nei bambini cresciuti in aree inquinate. Sappiamo poi che l'aspettativa di vita di un uomo che vive in una città molto inquinata è ridotta di un anno e mezzo. Possiamo affermare che ciò che vale per le sei città americane è purtroppo temibile anche per Milano.
Le malattie polmonari sono in crescita ovunque, l'Organizzazione Mondiale della Sanità stima che nel 2020 ci saranno 4 malattie polmonari nella nefasta «top ten» delle cause di morte nel mondo: bronchite cronica, polmoniti, tumori polmonari e tubercolosi. Sempre l'Oms ha recentemente condotto uno studio su 13 città italiane tra le quali Milano: tra il 2002 e il 2004 gli effetti a lungo termine delle concentrazioni di Pm10 superiori ai 20 microgrammi per metro cubo hanno causato una media annuale di 8.220 morti. Ai quali si aggiungono altri 516 decessi causati dall'ozono.
La diffusione della spirometria consentirebbe una diagnosi precoce di asma e di bronchite cronica, quest'ultima da sola responsabile di 25.000 decessi all'anno nel nostro Paese. La Regione Lombardia discuterà nei prossimi giorni il nuovo piano socio-sanitario 2006-2008. Il Corriere ha recentemente auspicato un'attenta azione di prevenzione e diagnosi precoce delle malattie polmonari. Compito dei medici sarà quello di coadiuvare l'azione delle istituzioni avviando studi che misurino i danni conseguenti all'inquinamento e promuovendo azioni di diagnosi precoce e di sensibilizzazione che possano arginare la crescita esponenziale delle malattie polmonari in particolare a Milano e in Lombardia.
Direttore U.O. di Pneumologia
Ospedale San Giuseppe
sharari@fatebenefratelli

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Sab, 11/11/2006 - 12:19

dal Sito Web del Ccmune di Milano

http://www.comune.milano.it/webcity/portale/homepage.nsf/vaTuperTu/DSEV-6VERRD

GIUNTA. I PRESIDENTI DEI CONSIGLI DI ZONA IN AUDIZIONE CON SINDACO E ASSESSORI

Dopo gli incontri avuti con il Presidente di Zona 1, Micaela Goren Monti con il Presidente di Zona 2, Luca Lepore e con il Presidente di Zona 3 Pietro Viola, oggi è toccato al Presidente della Zona 4 Paolo Zanichelli.
Da un mese, infatti, con cadenza settimanale, i Presidenti dei Consigli di Zona partecipano, su invito del Sindaco Moratti, alle sedute della giunta comunale.
"Si tratta di un lavoro congiunto, innovativo nel metodo che ha lo scopo di creare un filo diretto e una maggiore sinergia fra la Città, le sue zone e le varie componenti dell’amministrazione cittadina" ha spiegato l'assessore alle Aree cittadine e Consigli di Zona Ombretta Colli presentando la nuova iniziativa di Palazzo Marino.  L'audizione dei Presidenti di Zona è il miglior strumento per conoscere e comprendere le problematiche della Città e consentire una maggiore identificazione dei cittadini con le diverse strutture operative del Comune.

La Giunta Moratti è intenzionata a muoversi nella direzione di un progressivo trasferimento di competenze e di poteri alle nove zone di Milano.

Nel corso dei precedenti incontri tra i Presidenti dei Consigli di Zona e la Giunta, le principali problematiche emerse hanno riguardato, in particolare, richieste per la sorveglianza di strisce pedonali, semafori e delle segnaletiche di stop, con un’attenzione particolare nei confronti dei bambini all’uscita dalle scuole. Una miglior programmazione per la raccolta dei rifiuti e della pulizia notturna delle strade, il riposizionamento di alcune fermate di autobus e tram; un maggiore coinvolgimento nella pianificazione dei parcheggi e il rinnovo dell’arredo urbano, oltre alla riqualificazione e ristrutturazione di piscine, anfiteatri, centri diurni e biblioteche.

Da tempo il Comune ha già avviato un'intensa attività di confronto fra i singoli consigli di zona su alcuni temi di particolare rilevanza per i cittadini, quali il tema della sicurezza nelle periferie, con particolare attenzione alle aree di maggior rischio e degrado e della casa.

"Rimane il problema però - ha concluso Colli - che la Finanziaria varata dal Governo prevede tagli per 2 miliardi e 800 milioni agli enti locali. Dopo l'approvazione definitiva della manovra, vareremo il bilancio del Comune e speriamo di avere la disponibilità economica per dar corso a questo progetto".

Lunedì 13 novembre, alle ore 18, l’assessore Ombretta Colli incontrerà i cittadini della Zona 4 residenti in piazzale Corvetto, piazzale Gabrio Rosa e via Monte Velino per discutere dei problemi legati alla sicurezza e al degrado della zona.

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Inserito da il Inserito da Luigi Lettini il Ven, 03/11/2006 - 20:07

Prendo spunto dal mio post precedente, che è nato come confronto e si è trasformato prima in una rincorsa al giornalista ed è finito con una polemica sull'utilità degli amministratori comunali ed affini.
Il mio intento era quello di stimolare un dibattito sui problemi della zona dove vivo, per poter provare ad affrontarli o per lo meno capire da che parte cominciare ad affrontarli e non entrar nel merito della gestione del Sistema.
Ringrazio il sig. Rizzo che mi ha da subito letto e risposto.
Condivido quello che dice  ma non posso credere che una situazione di emergenza neccessiti di un piano di riqualificazione cittadina, che è sicuramente fondamentale perchè le emergenze non si ripresentino, ma non necessaria per affrontare una situazione di campeggio nomade sotto casa, mancano solo le tende.
Non è per nulla accettabile che a volte dalle finestre si vedano persone che espletano i loro bisogni alla luce del sole, e che defecano nel campo bocce di via Paolo Maspero, perchè questa è la realtà senza enfatizzare la situazione.
Si è ancora in tempo per affrontare la situazione prima che diventi ingestibile.
Penso che molti cittadini sentano l'esigenza di contribuire a fare in modo che che la situazione non precipiti nel giro di pochi anni, il problema è che la sensazione di abbandono nella quale ci si sente porta gli animi delle persone all'esasperazione o alla rassegnazione.
Una situazione del genere non può essere tollerata dalle istituzioni che ci rappresentano.
Gli altri problemi sono meno indecenti, le latrine a cielo aperto mi sembrano veramente troppo.
I Vigili urbani, interpellati più volte hanno sempre risposto che loro non sanno cosa fare e, di conseguenza, ci si chiede chi è che sa cosa si può fare? Le persone devono saperlo altrimenti vengono a mancare dei punti di riferimento, non sanno più a chi chiedere aiuto.

Molte sono le problematiche di una città, senza ombra di dubbio, ma bisogna comunque affrontarle 

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Inserito da il Inserito da Ugo Scala il Gio, 02/11/2006 - 13:54

Mi permetto di aprire una discussione in questi termini con Voi perchè da quando sono residente in Milano zona 4 , Ho assistito ad situazioni veramente paradossali.

1- Il vigile di zona: Ho ricevuto dal vigile di zona una sollecitazione nel spostare un furgone di mia proprieta che sostava in un tratto non soggetto a sosta regolamentata- e con l'autorizzazione a residenti, unica motivazione è che sostava a lungo in quel luogo, e secondo lui avrei dovuto portarlo in altra sede. Io non ero soggetto a multe o altro ma per paura di ritorsioni al veicolo è stato spostato. Vi sembra il comportamento di un pubblico ufficiale. Nel parcheggio dove sostava il furgone ed altri affiancati, sostano ripetutamente le stesse auto e gli stessi furgoni. Se si dovesse andare a fondo della questione vorrei che la cosa la si discutesse con il comandante della stazione di polizia urbana ed un testimone.

2- Un giorno torno a casa alle ore 16 e nella sala di casa mia si sente un odore intenso di gas di scarico di fumi diesel. (l'abitazione no dà sulla strada è un interno). stanno facendo lavori per la ristrutturazione di un edificio della bibblioteca braidense. Mi reco dai vigili che distano da mè 50 metri e avverto che vengo avvelenato dentro casa mia potete fare qualche cosa? mi dicono che arriverà una pattuglia. Io mi reco al cantiere per fare cessare immediatamente quella camera a gas ed avverto il capo cantiere che stanno arrivando i vigili per far cessare quell'avvelenamento, la pattuglia viene da mè incrociata sul portone di casa e io li Invito a rivolgersi al capo cantiere per fare cessare quell'asfissiamento. Dopo 30 minuti non avvertendo nessun segno di spengimento del mezzo che causava quell'asfissiamento mi reco dal capo cantiere e gli intimo di far cessare immediatamente i lavori. a quel punto lui mi dà il nr. di telefono dell'Ingegnere responsabile dei lavori che prontamente porto dal comandante dei vigili urbani dicendogli che con quel nr. avrebbe dovuto obbligare lo spegnimento della macchina, visto che anche gli operai ed i capo cantiere riuscivano a malapena a respirare nella densa coltre di fumo ( ma la sicurezza sui cantieri chi la effettua?) Poi mi reco a casa e cerco di avvertire la asl di zona per venire a fare un sopraluogo immediato. Ma alle 17 tutto è chiuso, Il giorno dopo ho scritto una e mail all'asl di zona per farli uscire per un controllo ma non ho ricevuto risposta, come non ho ricevuto risposta neanche dai vigili urbani del loro operato. Morale della favola questi anno inquinato in misura pesantissima la zona con delle macchine vetuste hanno fatto il lavoro, gli è andata bene perchè anno fatto il lavoro e solo un povero deficente si è lamentato.  E cosi faranno ancora per i prossimi lavori. La prossima volta chiamo la polizia ed i carabinieri insieme e farò un vero pandemonio.

3- Ai cittadini hanno fatto cambiare l'auto perchè inquinante- Perchè allora nei cantieri si vedono camion del dopo guerra trivelle di 50 anni fà che emanano un tasso di smog da far invidia alla breda? Perchè non fermarli nell'Interland. Andate a vedere all'ortomercato quanti camion hanno il bollino blu e poi vediamo quanta frutta arriverà a milano.

4_ In piazza marinai d'italia al capolinia della 45 -66 alla mattina alle 6,30 c'e un odore di gas di scarico diesel che si sente nel raggio di 300 metri ma il dispositivo antiparticolato gli autobus c'e l'anno? non credo che il gasolio bianco sia esente da depositi fumosi, anche perchè quando accellerano per partire la fumata nera esce sempre.

Da queste vicende che evidenti, potrei citarne altre ma forse è meglio che mi fermo quì per la prima volta, vorrei trarne insegnamento per migliorare questa angusta città: Indispensabile la Disponibilità  dei Dipendenti delle Istituzioni che si prodighino affinchè il cittadino sia pienamente soddisfatto di un servizio, se nò venga segnalato il nominativo del dipendente o funzionario incompetente e venga mandato a dirigere il traffico. Questo per una trasparenza e oggettività pratica. denunciare, L'immobilismo delle istituzioni in situazioni di emergenza senza chiamare sempre i vigili del fuoco, anche per una situazione di intossicazione da alta concentrazione da smog.
Ed infine: che le amministrazioni con i suoi responsabili dopo aver fatto buchi nell'acqua sia da parte dei cittadini espulsa per inconpetenza.

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Inserito da il Inserito da Luigi Lettini il Lun, 09/10/2006 - 14:32

Vivo in questa zona da molti anni, e lo stato di abbandono in cui versa la zona mi intristisce e mi sta facendo pensare di andarmene ad abitare altrove.

I giardini di via Monte Velino, si stanno trasformando in un campo nomadi, viale Molise, nel tratto tra via Cadibona e via Abetone, è diventata inguardabile da quanto è sporca ed inquietante.

Il negozio del barbiere in via Paolo Maspero, angolo Via Guarino veronese è stato dato alle fiamme. 

Il problema delle colonne di camion che, nottetempo, rendono irrespirabile l'aria e in molte occasioni non permettono il transito delle autovetture è ormai da anni che si presenta.

Nel momento in cui il cittadino, chiede l'interessamento da parte dell'istituzione (vigili, carabinieri, ecc.), si sente rispondere che non sanno cosa fare per far rimuovere i camper di nomadi che stazionano da mesi nei giardini di via Monte Velino (che durante il giorno mendicano davanti al supermercato in viale Molise), in quanto fino a che le pedane dei camper non vengono abbassate non si tratta di campeggo... ma è quasi un'anno che non si spostano, non si pùò considerarlo campeggio?

Molte volte ho pensato di noleggiare un camper per andare ad "abitare" davanti alla casa di qualche assessore e al mattino espletare i miei bisogni alla luce del sole , ma poi la ragione ha avuto il sopravvento e l'idea di vendere l'appartamento per spostarmi da un'altra parte mi è sembrata quella più realistica.

Non so nemmeno perchè scrivo in questo forum, tanta è la sfiducia che provo nei confronti delle istituzioni, forse un'ultimo estremo tentativo per capire se la zona dove sono nato e cresciuto possa salvarsi dal degrado o se il trasferimento rimanga l'unica soluzione.

Le forze dell'ordine e le istituzioni possono intervenire solo quando succedono gravi fatti? Dobbiamo aspettare che avvenga uno stupro o qualche altro negozio bruciato?

 

Con tristezza infinita saluto e allego articolo del Corriere della sera, che ha parlato del problema

 

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Inserito da il Inserito da Alessandro Rizzo il Ven, 06/10/2006 - 12:53
Qualche tempo fa mi è giunta una lettera di un caro cittadino utente della Rete in cui si evidenziava un provvedimento che sta per essere preso in merito all'amministrazione della società, oggi municipale, di Metroweb, avente come finalità l'erogazione di un sistema di comunicazione interattiva tramite l'accesso alla rete informatica: un sistema, è questo, di imprescindibile importanza per tutte e per tutti noi cittadine e cittadini, coinvolgibili da una fitta relazione informativa e comunicazionale.
Credo che, in qualità di Capogruppo della Lista Uniti con Dario Fo per Milano al Consiglio di Zona 4 di Milano, non possa esimermi dal considerarmi interessato e di prodigarmi a farmi latore, nell'ambito istituzionale dove opero, di questa istanza, che potrebbe essere considerabile anche come oggetto di una mozione consiliare, di forte interesse e importanza per tutte e per tutti le cittadine e i cittadini utenti della rete. Internet è ormai un canale universale di informazione e di comunicazione globale e generale che pone in relazione persone, soggetti e realtà in disparati ambiti e campi utili e primari nell'interesse collettivo della società contemporanea. Il patrimonio, quale la fibbra ottica, che congiunga diverse città dell'area metropolitana e provinciale di Milano, beneficiando quella rete di connessione e di intreccio di comunicazione, dalle conseguenze positive sull'assetto sociale e culturale, sull'assetto della sviluppo delle dinamiche commerciali, economiche, produttive, dell'elargizione dei servizi, delle dinamiche lavorative, culturali e civiche, non può essere svenduto al miglior offerente. La logica della privatizzazione, soprattutto, da quanto si evince da autorevoli testi di neoliberisti mondiali, nell'ambito come quello presente di un "monopolio naturale", come tu hai riportato, denatura la funzione politica e istituzionale di garanzia e di promozione pubblica che il Comunee le autorità istituzionali locali devono assumere, in vista di un beneficio generale e di un accesso libero e incondizionato, plurale, per un'utenza dalle diverse appartenenze a fasce di reddito, con particolare attenzione a quelle in maggiore difficoltà, interessata al servizio garantito fino a oggi da Metroweb. Un servizio pubblico, quale quello della creazione di una rete veloce ed efficente informativa e comunicazionale, non può non essere sottoposto alla direzione di un'autorità pubblica se si vuole garantire l'elargizione di un'offerta pubblica che corrisponda alle esigenze e alle necessità della molteplicità civile e sociale. Occorre creare le condizioni pubbliche di canali di garanzia della qualità del servizio, senza oneri dispendiosi per le fasce più disagiate, che possa costruire una reale e fitta rete interattiva metropolitana, efficace, diretta e controllata. Non posso chiaramente essere scusanti le due motivazioni addotte come ipotesi che possano rendere giustificabile, seppure giustificabile possa comprendersi in diverse eccezioni del caso, della svendita di questo patrimonio: in particolare non ha alcun fondamento la scusante della difficoltà in cui imperversa la società pubblica, addotta dall'amministrazione dell'AEM, in quanto non si comprenderebbe il motivo per cui un società multinazionale con sede a Londra possa volere rilevare un patrimonio ormai in grave condizione di bilancio ed economica. L'amministrazione, con atto di trasparenza del bilancio gestionale, requisito, questo, importante e fondamentale nell'amministrazione di un patrimonio pubblico, deve rendere conoscente l'utenza cittadina della strategia che è intenzionata perseguire, al fine di rendere virtuoso questo servizio pubblico e di rilevanza sociale non indifferente, mostrando, pertanto, e in aggiunta, l'intenzione di favorire un percorso partecipato e concordato nell'assunzione delle scelte amministrative e di direzione e di modalità e canali di elargizione di questo servizio: occorre creare un virtuoso principio di partecipazione pubblica, quindi collettiva e sociale, alla direzione delle linee strategiche che interesseranno questa società presente sul mercato e competitiva in qualità e in campo d'azione commerciale con altri soggetti imprenditoriali. Pubblico è bello, e necessario aggiungerei: ma pubblico non necessariamente significa statalizzazione ma, anche prendendo riferimento a modelli già consolidati in settori di servizio primari di alcune società straniere e municipali, come quella dell'acqua a Parigi, oppure quella dell'elettricità a Barcellona, singifica rendere partecipi la popolazione laovratrice e quella dell'utenza alla gestione e alla suddivisione dei benefici derivanti dall'amministrazione di una realtà amministrativa e muncipale pubblica. Aggiornerò voi tutte e tutti, e te in particolare, sulle procedure che riguarderanno la formulazione della mia istanza presso il Consiglio di Zona 4, umile realtà istituzionale, così mantenuta per gli interessi centralistici delle amministrazioni ultime precedenti di centrodestra, e le risposte in merito ottenute, nonchè i passi che occorreranno effettuare per rivendicare un diritto pubblico di interesse civile e generale.
Un fraterno saluto
Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano

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Inserito da il Inserito da Alessandro Rizzo il Lun, 02/10/2006 - 16:13

 E' rilevante il fatto che vi sia stata da più parti espressa una certa attenzione ad attivare una concertazione per un "Protocollo" d'intesa con i sindacati confederali, iniziando dalle federazioni delle categorie pensionati, in zona 4 di Milano. Ho avuto con altri consiglieri de L'Unione un incontro con lo SPI della CGIL, la FILP della CISL e la UILP della UIL, dove si è parlato di forme di collaborazione attiva, di dialogo sociale e di confronto tra le categorie dei pensionati e le forze politiche presenti in Consiglio di Zona. La procedura che si è adottata è stata portata avanti anche nelle altre zone, coinvolgendo i Presidenti delle rispettive circoscrizioni e i Presidenti delle Commissioni Politiche Sociali. Sono diversi i punti che sono stati affrontati. Io penso che una politica sociale nella zona 4 di Milano sia imprescindibile, analizzando il contesto civile e comunitario della circoscrizione stessa: esiste un'alta percentuale di anziani, considerando anche le immigrate e gli immigrati con permesso di soggiorno e presenti da 5 anni nella città; esistono diversi conglomerati di case popolari, dove alto è il tasso di emarginazione sociale e di povertà tra i residenti; esiste un aumento progressivo dell'età media della cittadinanza, nonchè un numero di residenti abbastanza elevato, rispetto al resto delle zone di Milano. La questione principale è cercare di dare soluzioni politiche alle istanze sociali che le categorie rappresentative sindacali esprimono e propongono. Ho sollevato l'urgenza di attivare un confronto continuo, come coalizione di centrosinistra, coinvolgendo anche gli organi di governo della zona, i diretti responsabili, ossia la Presidenza e il Presidente della Commissione preposta, per fare in modo che sulla politica di intervento sociale possano esserci azioni e provvedimenti efficaci a dare alla popolazione anziana la piena conoscenza dei propri diritti e delle proprie garanzie, considerando anche l'urgenza di dare promozione ai centri sociali che erogano servizi e alle normative che consentono di ottenere diritti di sussistenza e di assistenza. Un punto fondamentale che riterrò importante e imprescindibile da presentarsi alla prossima riunione di commissione consiste nel rilevare l'esigenza di dare conseguenti risposte all'esiguità prevista, mi rifaccio ai dati dell'ultima delibera di Giunta del 23 dicembre 2005, dell'ammontare della quota riservata all'erogazione di sussidi sociali per indigenti, oggi fortemente insoddisfacente rispetto alle esigenze della cittadinanza, in un momento economico di alzamento del tasso di inflazione, dell'aumento della spesa pro capite e dell'abbassamento del potere di acquisto delle singole famiglie. E' chiaro che per la legge Bassanini poco è possibile fare nella determinazione esecutiva delle ripartizioni dei sussidi tra i vari soggetti richiedenti, ma è necessario, comunque, attivare la fase politica decisionale, a cui il Consiglio di Zona, in un ambito tematico di propria competenza, deve esercitare la propria potestà decisionale o, semplicemente, consultiva ma incisiva e vincolante per il Comune. E' importante ridefinire i criteri parametrali di suddivisione dei sussidi e di erogazione dei medesimi, riaggiornando l'agenda economica alla luce dei dati sconfortanti degli ultimi anni in tema di potere di acquisto e di aumento del costo della vita, per un'impennata inflazionistica. E' importante, perdipiù, provvedere a richiedere alla Commissione sussidii del Consiglio di Zona una rendicontazione annuale del bilancio di spesa per il capitolato in questione, dando, così, possibilità all'organo consiliare di valutare gli elementi strutturali su cui agire per dare correzioni alla previsione per la spesa per l'anno seguente. Occorre, infine, valutare se sia opportuno esprimere alcune/i consigliere/i come componenti della Commissione Sussidii, anche alla luce dell'esigenza di poter convalidare una direzione politica nella fase esecutiva di elargizione dei sussidii stessi. La presidenza del Consiglio di Zona è il canale principale di comunicazione politica incidentale nelle scelte deliberative della Giunta e dei vari assessorati: ma occorre che il Consiglio di Zona preveda, con le diverse forme istituzionali di espressione del proprio potere e della propria potestà istituzionale, nell'ambito della propria funzione, dalle mozioni alle delibere, dagli ordini del giorno alle interrogazioni, interpellanze, di esprimere un proprio indirizzo alle scelte parametrali entro cui deliberare i futuri criteri di erogazione dei sussidi, forte della rappresentatività territoriale che esso esprime. E', infine, importante, elemento che ho tenuto a precisare, delineare un gruppo di lavoro che possa monitorare la mappazione sociale della zona, individuando i casi e le realtà che maggiormente richiedono un intervento politico di indirizzo sociale, e garantendo, così, una piena cognizione da parte dell'organo circa lo spettro comunitario in cui si suddivide la propria cittadinanza circoscrizionale. Avere conoscenza del territorio singifica non solo avere consapevolezza politica della complessità della collettività su cui voler agire, ma anche avere strumento efficaci di direzione e di governo che possano dare serie e responsabili risposte alle esigenze reali della cittadinanza, che si ritiene e si deve sapere rappresentare istituzionalmente.

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Inserito da il Inserito da Alessandro Rizzo il Sab, 30/09/2006 - 10:49
Propongo la seguente mozione presentata nella seduta del Consiglio di Zona 4 della giornata di ieri, 28 settembre alle ore 18,00 dal sottoscritto, proponente e primo firmatario, Alessandro Rizzo, Capogruppo della Lista Uniti con Dario Fo per Milano, su cui occorre riflettere e provvedere a creare una mobilitazione civile e sociale in merito alla tutela di un servizio pubblico civile e di alto rigore culturale aggregativo.

Un fraterno saluto
Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4

MOZIONE
PER IL RIPRISTINO DELL’ORARIO DI APERTURA SERALE
DELLE BIBLIOTECHE RIONALI DI ZONA 4


PRESO ATTO
della chiusura in orario serale (19.45 – 22.45) dallo scorso gennaio delle due Biblioteche Civiche presenti sul territorio circoscrizionale di Zona 4, in via Ciceri Visconti e in via Oglio presso il Centro Civico di Zona 4 di Milano, a causa del mancato rinnovo dell’appalto agli operatori che prestavano il servizio di controllo e vigilanza oltre le ore 19.45,
CONSIDERATA
la mancanza di personale addetto all’elargizione del servizio civico di pubblico interesse e utilità, data l’assenza di nuove assunzioni per la suddetta funzione,
VISTE
· la delibera all’unanimità di questo Consiglio di Zona in data 12/01/06 con la quale si sollecitava il ripristino dell’apertura serale delle due Biblioteche
· la petizione popolare da tempo presentata alla Commissione Educazione e Biblioteche della Zona 4 di Milano, a cui hanno aderito diverse cittadine e diversi cittadini della circoscrizione e utenti del servizio bibliotecario
CONSIDERATO
· la necessità sociale diffusa di studenti e di studentesse di usufruire anche in orario serale del servizio per attività di studio e di approfondimento formativo, nonché la dimensione di valenza civile che il servizio offre alla cittadinanza nel suo complesso,
· la ricaduta negativa che la chiusura in via Oglio ha sull’agibilità serale dell’intero edificio e quindi delle attività consiliari,
DATA
la già insufficiente presenza di centri bibliotecari civici sul territorio della zona, a differenza di altre circoscrizioni limitrofe,considerata la propria dimensione e il numero di abitanti, soprattutto disponibili negli orari serali

IL CONSIGLIO DI ZONA 4 CHIEDE
AL SINDACO E ALL’ASSESSORE COMUNALE COMPETENTE
di poter accogliere le istanze sopra formulate e precisate nella petizione esposta agli organi amministrativi e consiliari competenti di zona 4, il Consiglio e la Commissione Educazione e Biblioteche, affinchè si dia una risposta alla questione cercando di reperire forme e canali suppletivi la temporanea mancanza di personale con forme di accordi trasparenti con cooperative o con forme giuridiche di collaborazione con studentesse e studenti universitari in orari extrascolastici. E’ importante predisporre forme e misure atte a dare la più ampia disponibilità del servizio, che rimane e detiene una dimensione di utilità sociale comune e collettiva imprescindibile e insostituibile con nessuna altra forma di elargizione del medesimo.
FIRMATO
Proponente: Alessandro Rizzo - Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano

In ordine alfabetico

Anna Alziati - L'Ulivo
Franz Brunacci – Capogruppo Rifondazione Comunista
Paolo Cova - L'Ulivo
Aldo Dell'Oro - Capogruppo de L'Ulivo
Massimo Gentili – Capogruppo Comunisti Italiani
Carlo Greco – L’Ulivo
Francesco Mapelli – L’Ulivo
Angelo Misani - L'Ulivo
Gabriele Pezzaglia – L’Ulivo
Luca Ragone – Capogruppo Italia dei Valori
Paola Rota - Lista Ferrante
Pierangelo Tosi – Capogruppo Verdi

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