.: Linea Diretta con il Consiglio di Zona 3
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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Mar, 26/02/2008 - 08:54

Ricevo da un cittadino che vuole rimanere anonimo: 

Volevo  segnalarvi un bel parco nella vs. zona in Via Folli, 6.
Bello perchè: nuovo, alberato, con panchine, con i gochi per i bambini una bella oasi verde in uno spicchio di zona dove manca inquanto quelli più vicini sono o in conte rosso o in via feltre.
E allora voi direte perche ci scrivi?
Semplice come ho detto è tutto pronto ma è chiuso!!!!!!
Qualche Consigliere Zonale o magari Comunale visto l'avvicinarsi della primavera ma soprattutto delle elezioni puo' aiutare quei cittadini residenti (anziani, giovani, bambini) che vorrebbero utilizzarlo?
Vi invito ad andarlo a vedere ovviamente da fuori il cancello.
Grazie.

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Inserito da il Inserito da Matteo Defendi il Gio, 21/02/2008 - 18:52

Qual'è il parere/giudizio dei residenti di zona tre in merito al servizio offerto dai mezzi pubblici?

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Inserito da il Inserito da Laura Lemma il Mar, 19/02/2008 - 01:00

Sono madre di due bambini che frequentano uno la scuola primaria Feltre e l’altro la scuola materna Feltre a Milano.
Ci troviamo a Milano, una città che vanta organizzazione, senso civico ecc ecc. ma ci si domanda che ne è del senso civico quando la buona norma  di raccogliere gli escrementi dei propri cani non viene rispettata nemmeno davanti agli ingressi delle scuole dell’infanzia!
Che senso ha aver la fortuna di frequentare la scuola primaria Feltre, una scuola circondata da vasti prati,  quando poi  questi prati sono praticabili a tutti gli effetti solo da cani?
Nel quartiere Feltre il prato più vasto è stato adibito ad “area cani liberi”. La zona è stata delimitata da cartelli ma non è stata recintata.
Non vi sono invece cartelli che vietino la circolazione libera ai cani laddove ad ogni buon conto non dovrebbero circolare.
Fatto sta che di fronte alla scuola elementare c’è un bellissimo prato, lontano dal passaggio delle auto, dove i nostri figli potrebbero correre e giocare in libertà ed invece ci troviamo a negar loro il diritto di correre per non dover ogni sera pulire le loro scarpe! Per non parlare delle volte che abbiamo dovuto lavare le giacche o i pantaloni, perché i bambini si sa giocano, si spingono, cadono …..
Ritengo tuttavia che la segnaletica di non lasciare i cani liberi nei prati davanti alle scuole non risolverebbe il problema fintanto che chi passeggia in compagnia del proprio cane non si gira a vedere se sta evacuando e dove, né si ferma a pulire, né tanto meno viene multato dal vigile di quartiere….

 
Sono perciò a richiedere, a nome anche di numerosi genitori della zona,  di:
-          Recintare il prato antistante la scuola elementare B.Munari di Via Feltre 68 a Milano (cap 20134), creando vari accessi per i bambini.
-          Apporre dei cartelli “area no cani” in prossimità delle scuole elementare e materna
-          Ampliare la zona asfaltata all’ingresso della scuola elementare , creando una sorta di semicerchio, per permettere ai genitori di aspettare i propri figli senza impantanarsi nel fango quando piove o in altro….
-          Aggiungere qualche panchina  per permettere di utilizzare il prato come un’area gioco e di sostare con più agio.
 
Come posso formalizzare questa richiesta?
Sperando in un Vostro tempestivo riscontro, Vi ringrazio anticipatamente e porgo i miei più cordiali saluti.
 
Laura Lemma
 

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Lun, 11/02/2008 - 15:20

Da Milano 2.0:
Aria di secessione a Lambrate: un referendum per staccarsi da Milano
Pubblicato da Simona Mapelli alle 15:00 in Milano accade (cronaca)

Si sentono cittadini di serie B a Lambrate, una condizione molto diffusa tra alcuni quartieri di Milano, e ora che sono stanchi di promesse non mantenute passano all'attacco.

Prima la costituzione dell'associazione "Lambrate comune autonomo", composta da sette comitati e duemilacinquecento aderenti, per ora, poi la distribuzione di carte d'identità fac-simile con il sigillo "Comune di Lambrate" ( i cui confini sarebbero Parco lambro, pizza Piola e via Rubattino) e infine la proposta di un referendum per i cittadini lambratesi pronti alla secessione.

I lavori per staccarsi da Milano, città ingrata nei confronti del quartiere, sono già molto avanti e ci sarebbe già un candidato sindaco, il presidente della commissione Lavori Pubblici in consiglio di zona 3 Leo Siegel.

Strano a dirsi, ma le legge sta dalla parte dei secessionisti. Secondo l'articolo 133 della Costituzione bastano cinquemila firme per far partire l'iter per l'autonomia ed esiste anche già un precedente, la frazione di Baranzate si è staccata dal comune di Bollate nel 2004, dopo anni di lotta, però ce l'ha fatta. Non è certo la battaglia quella che spaventa i lambratesi convinti, che se sono arrivati a tanto avranno anche i loro buoni motivi. Uno per tutti: le periferie vengono sempre messe da parte a favore del centro o delle grandi opere a visibilità internazionale (si parla chiaramente di Expo).

L'istituzione del nuovo comune di Lambrate, secondo il coordinatore della Costituente Bruno Centenari, farebbe anche risparmiare il comune di Milano perchè per tenere in piedi un consiglio di zona servono almeno due milioni e mezzo di euro l'anno, tanti soldi per un organo di per sè inutile.

Il consiglio di zona, infatti, può solo esprimere pareri il più delle volte inascoltati. L'inipendenza sarebbe quindi un vantaggio per tutti. Milano si libera dei problemi della periferia e la periferia inizia a trovare con le sue forze le soluzioni ideali ai propri problemi. Detta così non fa una piega, ma non sarà che invece di un passo avanti non se stanno facendo tre indietro.

Lambrate è stato annesso al Comune di Milano nel 1923, insieme ad altri piccoli centri della periferia, prima di allora era un agglomerato autonomo. Inoltre si parla da anni di creare la cosiddetta Città Metropolitana, accorpando istituzione ed eleiminando quelle inutili, parlare di indipendenza di ogni singolo angolo della periferia milanese vanificherebbe queste prospettive. Senza considerare che l'esempio di Lambrate sarebbe seguito a ruota da tutta quella periferia che si sente abbandonata da Palazzo Marino. Giustamente anche, perchè i problemi li conosciamo tutti. Un'ulteriore frammentazione porterebbe veramente dei vantaggi? O rischia di intensificare quelli che già ci sono?

 

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Inserito da il Inserito da Simone Paleari il Gio, 07/02/2008 - 17:28

La scorsa settimana i ladri sono entrati da dei conoscenti (via Passo Sella); non gravi danni o furti particolari, ma l'evidente contraccolpo di essere stati "violati" a casa propria; un caso come purtroppo tanti; senonche', parlandone fra amici e conoscenti, risulta che in questo mese di gennaio almeno un 10-15 appartamenti del quartiere sono stati svaligiati con modalita' simili (tra l'altro, nella maggioranza dei casi, con l'apertura delle porte senza scasso!). Evidentemente c'e' una banda specializzata in blitz rapidi e "ndolore". Potrebbe forse essere utile un allertamento delle persone, senza inutili allarmismi, ma con la comunicazione di quei piccoli, ma importanti, accorgimenti riguardo la sicurezza di tutti (es. installazione di cassette delle lettere fuori dai portoni, informazioni su serrature e porte blindate, etc) di cui spesso veniamo a conoscenza dal fabbro o dalla polizia solo a cose gia' avvenute. Suggerisco al presidente della commissione sicurezza di muoversi in questo senso.

Simone Paleari

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Inserito da il Inserito da Alberto Uccellini il Mer, 30/01/2008 - 17:02

Buongiorno,
desidero segnalare a chi può fare qualcosa e mettere in guardia altri cittadini che nella nostra zona è frequente incontrare coppie di ragazzini Rom di apparente età di 13/14 anni che seguono persone anziane, donne sole o con bambini per cogliere un attimo di disattenzione e rubare nelle borse o nelle tasche delle persone malcapitate.

Io personalmente ne ho notate almeno due di queste coppie di ragazzini, sempre in giro dalla mattina presto alla sera, che guardano anche nelle auto in sosta o appostati dietro gli angoli e che lanciano occhiate di sfida se ci si ferma per osservarne le mosse.

Possibile che nessuno se ne sia accorto e possa fare qualche cosa?

Alberto
Abitante nella zona 3.

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Inserito da il Inserito da Chiara Cantoni il Gio, 24/01/2008 - 14:37

Salve,
vorrei chiedere il vostro consiglio per una questione che può apparire futile, ma che io ritengo una questione di civiltà.

Mi sono da poco trasferita in via Ingegnoli e, possedendo un cane, mi sono trovata a dover cercare una zona adatta per la passeggiata quotidiana. Mi sono accorta con grande rammarico e un po' di  sorpresa che non esiste, per me e per i miei vicini, un luogo con aree riservate ai cani raggiungibile a piedi in tempi ragionevoli (per intenderci le più vicine si trovano in piazza Piola e nei pressi di piazza Udine... potrei arrivarci in metrò!!!)

Naturalmente in queste condizioni i miei "colleghi" possessori di cani sono costretti a portare l'animale a spasso nella zona verde + vicina, Piazza Gobetti, e tenerli al guinzaglio per tutto il tempo, dato che nelle immediate vicinanze è stato costruito un piccolo parco giochi.
E questo lo fanno i cittadini più disciplinati, perchè spesso i cani vengono anche lasciati liberi, creando una situazione di potenziale pericolo sia per il cane che per i passanti e i bambini, e sporcando ovunque l'area verde e i marciapiedi.

Piazza Gobetti potrebbe essere invece un buon punto dove costruire un'area per cani, poichè c'è spazio sufficiente e non è vicino a caseggiati.

So che il consiglio di zona può sottoporre la questione al consiglio comunale, è necessaria una raccolta di firme o basta una segnalazione come la mia? Quante firme sarebbero necessarie e dove dovrei inviare la richiesta?

Grazie in anticipo!

Chiara

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Inserito da il Inserito da Paola Bozzolo il Mar, 22/01/2008 - 16:08

 

In queste ore di crollo dei mercati (con conseguenze economiche per tutti noi, non solo per i “ricchi azionisti”) e di quasi caduta del governo mi domando se sia il caso di scrivere queste righe e se valga la pena. Poi, con uno sforzo, mi dico che sì, vale ancora la pena perché l’abbandono e lo scollamento dello stato dai  cittadini comincia anche da qui, da quelle cose piccole che fanno la vita quotidiana di ognuno di noi, dove lo stato è assente, latita o è impotente. Non so quale di queste, ormai non mi interessa più,  ma ogni centimetro perso dallo stato nella fiducia di noi tutti cittadini rende, io credo, il processo di rinascita e ricostruzione dell’Italia, ogni giorno più difficile.
Segnalo ancora una volta e lo faccio per i motivi citati sopra,  un basilare e lampante caso di “abbandono”. Da anni un gruppo “misto” di italiani ed extra comunitari ha scelto un angolo della Piazza Leonardo, da Vinci, Milano città, come sua residenza. Lì dormono, mangiano, cucinano (accendendo fuochi), espletano le loro funzioni fisiologiche (per i cani è obbligatoria la raccolta), si lavano e lavano nella fontana di Cascella  (patrimonio architettonico della città), si ubriacano si azzuffano etc.
Questi signori non lavorano, di cosa vivono? O rubano o spacciano, cosa risaputa da tutti nel quartiere tranne dalle forze dell’ordine che ignorano o fanno finta di ignorare la situazione. Eppure lo spaccio e da ultimo lo svaligiamento delle cantine dei palazzi  confinanti con la piazza sono all’ordine del giorno. Ce l’hanno un permesso di soggiorno? È giusto che la piazza o almeno una parte di essa sia ormai  abbandonata, ceduta, appaltata a loro (che su di essa credo non possano vantare nessun diritto) e sia resa inservibile, in-usufruibile per tutti gli altri, anziani, studenti del Politecnico, bambini e cittadini , comunque, che vorrebbero e potrebbero utilizzarla?
Perché la Polizia Locale che sta a 500 metri, il consiglio di zona 3, che sta a 1000 metri, l’amministrazione che sta a Palazzo Marino e che è a soli 2 chilometri in linea d’aria, continuano a lasciare che ciò avvenga?
Ognuno di noi passando, guardando si sente impotente, sente che non può fare niente, che lo Stato, quello con la “s” maiuscola” anche qui ormai ha abdicato, ha rinunciato a far valere i suoi poteri e le sue ragioni.
 

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Inserito da il Inserito da Paola Brunetti il Lun, 14/01/2008 - 09:06

Vorrei  segnalare un problema non ancora risolto e più concreto rispetto ai "massimi sistemi" che vengono, a volte, qui discussi.
Circa 8 mesi fa è stata fatta una mini mobilitazione all'incrocio tra via Pitteri e via Crespi per sensibilizzare chi di dovere sulla necessità di un semaforo.
Lo scorso giovedì sera, a tale incrocio, c'è stato un ennesimo incidente...dobbiamo aspettare che ci sia anche il morto?
Si tenga presente che quell'incrocio è utilizzato spesso da ragazzini del quartiere per recarsi a SCUOLA, all'ORATORIO di via dei Canzi, ecc.
Non lasciamo cadere le piccole cose che fanno vivibile una città come Milano che pensa spesso a chi entra per lavorare e non a chi ci vive.
Grazie per l'attenzione.
paola

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Inserito da il Inserito da Alberto Farina il Sab, 12/01/2008 - 17:19
Giovedì scorso si è tenuto un Consiglio monotematico sul quartiere di Lambrate (intendo con tale denominizione tutta la parte della Zona 3 al di là del rilevato ferroviario). In esso sono state presentate e votate 19 mozioni su diverse problematiche che interessano l'area e sulle quali si è registrata una pressoché totale convergenza di tutte le forze politiche, sia di maggioranza che di opposizione. Questa intesa deriva dal fatto che, su tali situazioni, il Consiglio si era già espresso in passato con numerosi documenti e mozioni che, tuttavia, sono sempre rimaste lettera morta. Pur trattandosi nella maggior parte dei casi di questioni di puro buon senso e che attengono alla sicurezza dei cittadini o al decoro e alla vivibilità del quartiere, l'amministrazione cittadina non ha mai eseguito quanto richiesto dal Consiglio, lasciando incancrenire i problemi e lasciando che l'area in questione subisse un progressivo degrado.
A mio avviso si possono fare le seguenti considerazioni che ho avuto modo di svolgere anche durante il mio intervento durante la seduta consiliare:

1 - il decentramento a Milano non funziona. Se esso avesse dei poteri reali e adeguati finanziamenti, almeno alcuni dei problemi sollevati nelle mozioni sarebbero stati sicuramente risolti. Dovendo invece demandare le proprie richieste all'amministrazione centrale, i Consigli di Zona si trovano nell'avvilente condizione di registrare i problemi e il conseguente malessere della cittadinanza, senza però poter intervenire direttamente. I dieci anni delle due giunte Albertini sono stati da questo punto di vista rovinosi; vedremo se la la giunta Moratti attribuirà ai Consigli i poteri promessi durante la campagna elettorale, senza però dimenticare che a Milano esiste già un ottimo regolamento del Decentramento, che, tuttavia, non è mai stato applicato;

2 - a Milano esistono aree di serie A (in particolare il centro storico), aree di serie B (quelle semicentrali) e di serie C (le periferie). La situazione in cui versa Lambrate è sintomatica di questo stato di cose e rivela  la disattenzione dell'amministrazione centrale: non solo non si risolvono i micro e i macro problemi, ma si permette anche uno sviluppo urbanistico disordinato e privo di una seria pianificazione. La disattenzione nei confronti dei cittadini si coniuga con la disponibilità alle esigenze degli immobiliaristi;

3 - alcuni rappresentanti politici zonali hanno lanciato l'idea di ricostituire il Comune di Lambrate (abrogato nel 1923): non si capisce se ciò sia un'iniziativa seria, una provocazione, o una boutade finalizzata a procurare un po' di notorietà a chi l'ha lanciata. Fatto sta che tali iniziative fomentano uno spirito localistico che è l'ultima cosa di cui Milano ha bisogno e sono la premessa di un aumento della spesa pubblica, visti i costi che comporta l'istituzione di un nuovo Comune e la creazione di tutta la burocrazia ad esso connessa. Quello che invece manca è la volontà politica di interventi incisivi ed efficaci sulle periferie cittadinee i rappresentanti della maggioranza questo dovrebbero chiedere innanzitutto, senza invece lanciare proposte improbabili e stravaganti come quella in questione.

Alberto Farina - Consigliere di Zona 3 - Partito Democratico

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