.: Al Consiglio Comunale vorrei dire che...
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Inserito da il Inserito da Enrico Vigo il Sab, 21/10/2006 - 08:47

Vivere a Milano comporta più rischi di multe e sanzioni (codice della strada) rispetto a chi vive a Vidigulfo o a Vertemate con Minoprio. Sono d'accordo che le infrazioni vadano sanzionate e riscosse, ma oggi le sanzioni sono diventate una percentuale del reddito che incide troppo sulla grande massa dei cittadini sempre più in difficoltà (Finanziaria 2007 e riflesso sull’inasprimento prevedibile delle tasse locali docet).

Certo chi viaggia in SUV magari considera la multa per divieto di sosta sui marciapiedi equivalente alla tariffa di un "comodo" parcheggio, e dato il reddito (non sempre dichiarato e censito dalle statistiche ufficiali del Tesoro) se ne strafrega dei Vigili Urbani o degli Ausiliari del Traffico, altri invece con una semplice multa si vedono erodere pensione o stipendio già dimezzato dall'era dell'EURO e dall'inflazione non più censita in termini reali. La multa o la sanzione quindi cominciano ad essere una vera preoccupazione sociale per la maggioranza dei cittadini, che le istituzioni farebbero bene a prendere maggiormente in considerazione.

La mia posizione personale è quella di un moderato giustizialismo, cioè sono contro gli accanimenti di un giustizialismo sfrenato e ingiustificato che si porta dietro più danni che benefici e sono contro il lassismo istituzionale altrettanto negativo e diseducativo. Moderazione quindi e ponderazione e aggiornamento attento dello stato della socialità per tarare la sanzione in modo che abbia un giusto effetto e non sia una punizione sproporzionata, considerando che in Milano in 12 mesi all'anno rimanere assolutamente indenni anche da casuali e non pericolose infrazioni non è cosa facile, Milano è un "Camel Trophy" anche se non ce ne accorgano del tutto.

Certo il consiglio è quello di alzare convenientemente la soglia di attenzione, di abituarsi a comportamenti virtuosi, di far spazio a maggiore cultura civica e civile, ma pretendere dalle istituzioni che la multa o la sanzione siano più ponderate e non un metodo subdolo e perverso di riscossione tributi per le esangui casse comunali. La mia paura è che passata in Parlamento una Finanziaria 2007 rigorosa e penalizzante per Regione, Provincia e Comuni, si dia sfogo a sadismi tributari a 360° gradi, dove a pagare è il più indifeso, come l’impiegato di Melegnano, la Pensionata di Rho, l’operaio della Bovisa o lo studente di Rogoredo, che non hanno studi legali e commercialisti (specialisti in paradisi fiscali) a proteggerli dalle facili mazzate delle istituzioni in termini di fiscalità indiretta, palese  o mascherata. Pagano solo i più deboli, solo quelli che possono soccombere agli accanimenti giustizialismi tributari del nostro Vice-Ministro Visco.

Faccio quindi appello a moderazione e ponderazione agli effetti sociali di multe e sanzioni, pagate sempre e solo dalle fasce più deboli della società.

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Inserito da il Inserito da Carlo Montalbetti il Ven, 20/10/2006 - 19:50
"Stato, regioni, città metropolitane, province e comuni favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà." Così recita il quarto comma dell'art. 118 della Costituzione, e sul suo contenuto credo che ci troviamo tutti d'accordo.
Ma che cosa significa dare concretezza al principio di sussidiarietà?
Sicuramente si tratta di valorizzare quelle risorse e quelle competenze presenti sul territorio per esercitare la cosiddetta sovranità popolare, in base al quale la titolarità dell'azione per il perseguimento dell'interesse generale spetta in primo luogo ai cittadini - e alle loro organizzazioni - nonché alle amministrazioni pubbliche a loro più vicine (come i comuni).
Per questo motivo è più giusto parlare di sussidiarietà "orizzontale", ovvero creare i presupposti per un rapporto funzionale tra istituzioni e cittadini (e naturalmente loro organizzazioni).
Dunque quando i cittadini - anche associati - svolgono funzioni di interesse generale, le istituzioni devono favorire attivamente l'intervenendo dei cittadini stessi.
I cittadini stessi possono quindi dare vita a strutture e servizi sociali per la comunità: l'istituzione (locale) non solo non deve ostacolare queste iniziative, ma le deve favorire, soprattutto evitando i tipici ostacoli burocratici come sovrapposizioni e strutture analoghe.
Iniziative come la nostra, che si sostanziano attraverso veri e propri atti istituzionali, sono così un contributo per riequilibrare il rapporto tra cittadini associati e poteri pubblici, verso un riconoscimento maggiore delle forme autorganizzate dei cittadini e una occasione per favorire il decentramento dei poteri e funzioni da Palazzo Marino ai Consigli di zona.
La proposta di Deliberazione Consiliare per la partecipazione dei cittadini alle scelte di trasformazione urbana è una opportunità per contribuire a governare con i cittadini i conflitti urbani che dall'urbanistica al traffico sono presenti in una grande città come Milano.
 
In allegato la bozza di Delibera che vi chiedo di esaminare/commentare/integrare/migliorare e l'invito al seminario che si terrà per presentarla il 25 ottobre presso la Sala delle Tempere di Palazzo Marino (Piazza Scala 2) dalle 17:30 alle 20:00.

Cons. Carlo Montalbetti
Gruppo Lista Ferrante
Consiglio Comunale Milano

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Inserito da il Inserito da Enrico Vigo il Dom, 08/10/2006 - 12:51
Archiviata (si fa per dire) la questione infrastrutturale che prima di almeno 10 anni non potrà portare benefici a tutta la regione milanese per carenze culturali, organizzative e politiche prima ancora che per ragioni di disponibilità di risorse economiche, bisogna concentrare ogni sforzo sulla ricollocazione di Milano nel centro dell’economia italiana, facendone riconoscere la funzione di motore principale.

La questione nel breve periodo rimane pertanto tutta politica, una partita da giocare con Roma per non continuare ad ingerire rospi indigesti uno dopo l’altro. V

Veniamo fuori da una era Alberini fatta di sudditanze e subalternità, dove l’immagine di Milano si è afflosciata e provincializzata, la città non ha avuto rappresentanza al giusto livello in sede nazionale. 

La sinistra in area milanese-lombarda viaggia in genere con gli stessi identici difetti, silenziosa e rinunciataria sfoggia solo la grande capacità malefica di essere passiva e obbedire alle direttive nazionali, come un  asino mansueto.

In attesa di sperimentare l’effetto Moratti sulla scena politica milanese e nazionale, non possiamo che mostrare vivo disappunto verso la cricca romana Veltroni-Rutelli (che prescinde dalla loro collocazione nel centrosinistra) che stanno facendo di tutto per tenere indenne Roma da questa finanziaria strutturalmente sbagliata.

Una finanziaria 2007 difesa a spada tratta, anche sopra le righe con qualche irriverenza sociale di troppo, dal solo D’Alema e dal sempre più isolato Prodi oramai oggetto di puro scherno da parte di un centrodestra da operetta, incapace di un rapporto dialettico costruttivo come “opposizione” nella vita politica e democratica nazionale.

Una situazione difficile di sub-governance politica, dove i “colonnelli”, gli uomini politici di seconda fascia come Veltroni & C. la fanno da padrone sempre e comunque facendo passare ogni loro desiderio ogni loro azione mirata agli interessi locali, in questo contesto Roma avrà quel che aspetta, Milano no.

Ma l’Italia ha due capitali, diversamente dalle principali democrazie europee, Roma e Milano e le leggi della natura e della morale ci impediscono di clonare Veltroni in laboratorio e di nominare il suo clone Governatore plenipotenziario di Milano per far avere a Milano quel che le spetta.

Serve allora una azione politica Bipartizan convergente, e il centrodestra, con lo stesso ex-premier Berlusconi in testa, deve fare ammenda per aver dimenticato negli scorsi 5 anni Milano e Lombardia, con un Presidente Formigoni imperturbabile notaio dei fallimenti, per ricollocare Milano nel suo ruolo naturale di capitale complementare di Roma, anzi Milano doppia capitale, morale ed economica.

In questo contesto va ristudiato il piano di risanamento Alitalia senza ingerenze ventrali da borgata romana o ubriacature da “vino dei castelli” in stile prima repubblica, dove le leggi dell’economia e del mercato devono avere quel ruolo centrale oggi maldestramente e colpevolmente scippato.

Allo stesso modo SEA deve trovare, con l’aiuto dei suoi referenti istituzionali (azionisti), il coraggio di accelerare gli investimenti per l’adeguamento dell’aerostazione di Malpensa Terminal 1 ed il completamento rapido dei lavori in corso (pista, piazzzali, finges, satellti, magazzini etc.), con un monitoraggio ossessivo dei cantieri, uno ad uno senza soste, ed un programma di lavoro determinato, e generoso di obiettivi lungimiranti e audaci.

La guerra insana a Malpensa deve cessare, bisogna ritornare al decreto Burlando e spazare via l'infausto decreto Bersani e ripensare alla assurda ostilità allo sviluppo di Malpensa.

Non possiamo assistere passivamente al massacro programmato di tre entità storiche italiane per vili ragioni di botega, quelle di Milano, Malpensa e Alitalia, nella tempesta per incoerenza, stupidità, privilegio di interessi regionali rispetto a quelli nazionali, ed infine incapacità della Lombardia di produrre politici affezionati alle proprie radici e a difendere attivamente gli interessi della propria città e regione.

Quelli che invece preferiscono fare le comparse sempre e comunque si astengano alla prossima tornata elettorale dal ripresentarsi al giudizio degli elettori, avranno per questo comunque un riconoscimento dalla collettività milanese.

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Inserito da il Inserito da Francesca Zajczyk il Gio, 05/10/2006 - 21:42

 

 

Documento presentato in Commissione Trasporti e mobilità il 21 settembre e inviata all'assessore competente 

 

 La telenovela delle biciclette

 Tanti anni fa (si trattava del 2000) il Comune di Milano ricevette dall’allora ministro all’Ambiente Edo
Ronchi un finanziamento speciale finalizzato a promuovere azioni di mobilità sostenibile, in particolare attraverso l’uso della bicicletta.

E’ in questo quadro che nel lontano ottobre 2004 (esattamente due fa) l'AMA (Agenzia Mobilità Ambiente )
contatta l’Ufficio del Mobility Manager dell’Ateneo di Milano-Bicocca per comunicare che il Comune di
Milano la disponibilità a “donare” alla Bicocca (insieme ad altre Università) una flotta di biciclette: 70 biciclette
nuove di zecca e per l’uso gratuito - seppure in comodato - entro il campus universitario da parte di docenti,
tecnici e amministrativi!

Alla risposta positiva – ed entusiasta – da parte dell’Ateneo fa seguito, però, un lungo periodo di silenzio,
fino alla primavera del 2005 quando, in modo del tutto informale, veniamo a sapere che l’amministrazione
sta procedendo a predisporre il bando per l'assegnazione dell' appalto.

Arriviamo così alla fine del 2005 quando, dato il prolungarsi del silenzio, cerchiamo di conoscere lo stato
dell’arte, anche per poter decidere se procedere da parte nostra all’acquisto di rastrelliere, alla
predisposizione di uno spazio coperto adatto per il parcheggio, etc.

In via informale, riusciamo a sapere dall’AMA che la gara si è chiusa e che da lì a poco le bici sarebbero
state prodotte e consegnate. Inoltre, in quella stessa comunicazione informale, ci viene precisato che la
quota di biciclette assegnate a Bicocca sarebbe aumentata (forse 90) avendo un altro Ente rinunciato
alla donazione. Sembra davvero di essere in dirittura d'arrivo tant'è che - essendo ormai primavera -
proponiamo di far arrivare le biciclette a settembre (2005), in occasione della settimana della mobilità.

….Di nuovo silenzio

Arriviamo così alla primavera 2006.

Dopo le elezioni comunali, verso la metà di Giugno, apprendiamo dai giornali che una prima flotta di biciclette è
stata consegnata al Politecnico.

Come mai non anche a Bicocca?

Ci riattacchiamo al telefono e finalmente a luglio ci viene comunicato che le biciclette sono pronte per la consegna.

A questo punto concordiamo che la consegna avvenga in occasione della settimana della mobilità e, nel
frattempo, cominciamo in gran fretta a predisporre tutto per l'accoglienza delle stesse.

Al rientro dalle ferie ( fine Agosto ) chiamiamo l’Agenzia Mobilità Ambiente semplicemente per conoscere il
giorno esatto della consegna e …sorpresa: ai primi del mese di Settembre ci viene comunicato che le biciclette
sono pronte per la consegna, ma – accidenti - al contratto manca la firma del dirigente di settore in
quanto dimissionario.

Conclusione: nulla può succedere fino all’avvicendamento con il nuovo dirigente.

Peccato!

Questa mattina abbiamo consegnato il premio “Drin Drin” - come l’Ateneo Bicocca, insieme a
Comieco e Assolombarda, fa ormai da tre anni - ad enti pubblici che in città si distinguono per la promozione
della bicicletta: ci sarebbe davvero piaciuto poter dire che il Comune di Milano è tra questi.

 

FRANCESCA ZAJCZYK
Consigliere comunale per l’Ulivo e Mobility manager dell’Ateneo Bicocca

 

Milano, 21 settembre 2006

 

P.S. Oggi è il 6 ottobre e…manca sempre la firma del dirigente competente!

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Inserito da il Inserito da Luca Cossutti il Mar, 03/10/2006 - 10:20

Ciao mi presento: sono Luca Cossutti e ho scoperto le infrastrutture milanesi del 1800-1925. Desideravo chidere al Comune di Milano se fosse possibile ripristinarle.
Per quanto rigaurda il secondo passante bisogna ricalcare la cintura storica e collegare la GHISOLFA/PORTA GENOVA SUPERFICIE con ROMOLO e PORTA GENOVA.

Quanto alla TAV visto l'incrocio di due corridoi ed una linea veloce ed una regionale suggerisco il quadrupplicamento del passante e il ripristino del Bivio Acquabella, Bivio Magna e Bivio LIVIA per collegare Porta Garibaldi superficie con Milano Ortica, Milano Rogoredo e Repubblica con Mirabello (Bivio Magna).

LA NUOVA STAZIONE TAV va costruita in quartiere Garibaldi Repubblica nella città della moda.

LUCA COSSUTTI

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Inserito da il Inserito da Francesca Zajczyk il Lun, 02/10/2006 - 23:54

Dall'inizio dei lavori del nuovo Consiglio ho preso diligentemente nota di tutto (ho scritto più di 100 pagine), ma si tratta di materiale molto ripetitivo ma anche complesso da riorganizzare in modo semplice; allora ho deciso di fare qualche nota quà e là. 

 

Allora, primo punto: il carico di lavoro.
L’attività politica prime delle ferie è stata molto intensa, sicuramente più di quanto pensassi, ma ora – alla ripresa – è ancora molto molto di più: ci sono regolarmente 2 consigli comunali alla settimana (tutti i lunedì e tutti i giovedì) dalle 16.30 alle 20.30-21.00 (ma nel mese di luglio abbiamo finito anche alle 22.00).
Inoltre, il lunedì mattina è prevista sempre una riunione politica di aggiornamento e valutazione della situazione da parte soprattutto della capo-gruppo, ma anche di sintonizzazione sulla settimana.
A tutto questo, poi, vanno aggiunti gli incontri delle commissioni.Le Commissioni sono 17.
E a proposito delle commissioni, forse ricorderete la polemica di inizio consiliatura..
L’opposizione ne avevamo proposte 9 accorpando alcune competenze e funzioni; la Moratti ne istituite 17 chiaramente per poter accontentare il maggior numero possibile di consiglieri della sua maggioranza con presidenze e vicepresidenze. E sì, perché – al di là delle belle parole di collaborazione, lavoro comune etc etc. - alla fine la maggioranza si è presa tutto, lasciando a noi solo la presidenza della commissione pari opportunità (che non era neppure prevista inizialmente ed è stata istituita solo su nostra richiesta) e la vicepresidenza della commissione affari istituzionali.. Con un bliz, riuscito esclusivamente per la incapacità della maggioranza, abbiamo poi raccolto per la strada anche la vicepresidenza della commissione sanità.
Ogni consigliere dell’Ulivo è inserito in 6 commissioni, questo per poter mantenere un equilibrio sul piano della rappresentanza con la maggioranza ma anche con gli altri partiti dell’opposizione.
E io sono nelle seguenti commissioni: mobilità e trasporti; cultura ed eventi; sicurezza e rapporti con i cittadini; politiche del lavoro-ricerca-formazione; qualità dei servizi; pari opportunità.
Devo confessarvi che non è assolutamente chiaro che cosa le commissioni facciano e come lavorino. Hanno dei tempi fissi (durano in media un’ora e mezza), ma non esiste un calendario tanto che possono essere convocate con un preavviso di 3 gg.. Per il momento gli incontri sono stati estremamente generici (tranne quello sulla mobilità che, però si è riunito più degli altri ma senza parlare assolutamente fino ad ora di pollution charge): comunque a domande precise l’assessore di turno, se presente, non ripsponde rimandando all’incontro successivo (di cui peraltro non si conosce quasi mai la data in anticipo).
Per finire il quadro delle attività, devo anche informarvi che ogni lunedì mattina c’è un incontro politico dell’Ulivo (ma lunedì 25 è stata dell’intera opposizione) per discutere le linee di comportamento, commentare eventuali fatti della settimana etc.
Infine, ci sono gli incontri di lavoro concreto: per es. giovedì 28 un incontro con atm e aem per discutere di questioni connesse alla mobilità; ma anche un incontro da organizzare con le elette nei consigli di zona, etc.
Insomma, da questo breve quadro vi risulterà chiaro che c’è un’attività enorme, decisamente difficile da seguire contemporaneamente ad un altro lavoro. Io sto cercando di fare il massimo, anche per capire meglio e poter eventualmente decidere come organizzarmi: è evidente, per esempio, che non è pensabile seguire l’intera attività del consiglio più tutte le commissioni. Prima di decidere, però quali scegliere ho – purtroppo - bisogno di tempo.
Ma non è solo una questione di disponibilità di tempo. C’è anche una questione che attiene proprio al tipo di attività, alle regole e alle modalità che la governano: tecnicismo con forti elementi di ritualità. Confesso che faccio fatica a capire e ad adattarmi (per il momento), sia perché i tempi morti – o almeno tali per me – sono tantissimi, sia perché non è chiaro come lavorare ed essere utili….ma riprenderò questo punto più avanti trattando il tema del ruolo dell’opposizione
Ahhh, mi dimenticavo di raccontarvi sui benefits del consigliere: Pass per parcheggiare ovunque (spazi blu e gialli): fantastico! Pass per utilizzare le corsie preferenziali (privilegio veramente assurdo che rischia soltanto di far aumentare gli intasamenti sulle stesse). Cellulare di servizio. Ho tentato di rifiutare (già fatico ad averne uno) ma non si può: vieni chiamato sui numeri interni del Comune, la convocazione delle commissioni può avvenire via sms etc etc…il problema è come faranno a verificare le telefonate che si fanno…ma. Portatile (della Dell: vi ricordate che è stata scoperta una enorme partita di batterie che esplodevano? Propria quella). Anche qui: più fastidio che vantaggio: la rete del Comune è bloccatissima e, quindi, molto limitate le operazioni consentite; per esempio, non riesco ad entrare sulla mia posta di Bicocca. Pazienza.
Ma come è la Moratti?
Francamente non lo so: è venuta in aula consiliare 4-5 volte, ma – ad eccezione della prima volta – si è fatta vedere per pochissimi minuti. Per esempio, dalla ripresa dei lavori è venuta il 18 sett. per la commemorazione della Fallaci e di Facchetti (commemorazione ripetuta – come risulta dai miei appunti di seguito) a suo uso e consumo e il 21 per la commemorazione dei morti di via Lomellina e di Vico magistrati (anche qui vedere di seguito). Immediatamente dopo se ne va e non torna più (ovviamente copiata da quei – pochi – assessori che si sono degnati di intervenire).
Quindi difficile da giudicare. Come risulta – almeno spero – da altri commenti che faccio il consiglio, e quindi i consiglieri, sono figure pressoché invisibili, tanto più se della opposizione.
La riforma Bassanini ha giustamente dato più potere al sindaco e, in subordine, alla giunta svuotando, però nella dinamica del confronto democratico e della dialettica politica, il ruolo del consiglio, tanto che gli stessi consiglieri di maggioranza si sono fatti sentire con il loro sindaco rivendicando un maggiore coinvolgimento nelle decisioni (è avvenuto sulla vicenda del ticket, ma anche in riferimento all’assunzione da parte della Moratti di molti dirigenti esterni in sostituzione dei “vecchi” spinti al pensionamento o accantonati in ruoli marginali, così come anche a proposito di Metroweb).
In ogni caso non c’è dubbio che la Moratti ha realizzato una reale discontinuità rispetto ad Albertini, aspetto su cui peraltro ha impostato fortemente la sua campagna elettorale. Sotto questo profilo, la modalità collaborativi offerta alla opposizione e a Penati ne è un chiaro esempio. In realtà dobbiamo però dire che rispetto alla opposizione, per il momento si tratta soprattutto di uno stile strumentale cui non ha ancora corrisposto nulla in concreto. E rispetto, invece, a Penati – al di là di quello che comunque deve essere un civile rapporto tra istituzioni che solo uno come albertini evitava – risponde in realtà ad uno scontro in atto, dagli esiti non ancora prevedibili, per la leadership del centro-destra sicuramente in Lombardia, ma in prospettiva a livello nazionale.
Insomma, Lei sarà il Punto di riferimento politico del centro-destra un volta attraversata la crisi della cdl? Da qui un evidente punto di frizione con Formigoni, cui si contrappone la costruzione di un asse forte con Penati.
D’altra parte, per lei evidentemente l’opposizione si identifica con Penati. Infatti, nel rapporto quotidiano con l’opposizione in realtà manca un rapporto reale, come è avvenuto in occasione del riordino della macchina amministrativa dove non c’è stato nessun passaggio di informazione (seppure formale) su quanto stava avvenendo.
Non c’è dubbio comunque che la Moratti piace: piace alla stampa, piace alla gente, anche del centro-sinistra. Piace la sua immagine di donna che fa, efficiente e veloce…ma che cosa fa?
Per ora assistiamo al metodo del preannuncio (alla Formigoni), ma mancano le premesse dell’atto istituzionale, nel senso che manca completamente un lavoro tecnico-istruttorio sui provvedimenti da prendere legato soprattutto alle risorse finanziarie disponibili. Questo ad esempio quanto avvenuto sul tema della violenza alle donne: viene presentato un pacchetto di interventi che è solo dichiarazione (almeno fino ad ora).
Inoltre, in questa politica dell’annuncio dice anche delle sciocchezze: così come quando ha chiesto poteri speciali per i servizi sociali (ma ai comuni è già stato operato un trasferimento totale di funzioni e competenze) e lavoro (ma dove le competenze sono sovracomunali e infatti non esistono neppure le statistiche a livello comunale e la filiera è regione-provincia).
Che cosa si può fare? Il problema della visibilità?
Come noto – ma forse non troppo - in base alla riforma sull’elezione del Sindaco l’opposizione a livello comunale ha pochissimo ruolo; il sindaco decide e delibera con la propria giunta (gli assessori); solo alcuni provvedimenti devono essere deliberati anche dal consiglio. Ciò significa che in molti casi l’opposizione viene a conoscenza di alcune decisioni addirittura su soffiata dei giornalisti (importanza della stampa che vedremo …) che, in questi casi, fra l’altro si rivolgono inevitabilmente – ma anche legittimamente – ai consiglieri più esperti e noti, e in particolare al capogruppo.
Per di più, per i provvedimenti che devono passare dal consiglio bisogna tenere conto che la maggioranza può contare su 36 consiglieri e l’opposizione su 24: occorre puntare (e ovviamente favorire) sulle loro divisioni – soprattutto quelle interne a Forza Italia che si sono già manifestate…..Però se loro si ricompattano, non c’è storia!
Rapporti con la stampa e comunicati stampa. Il modo più frequentato per raggiungere l’opinione pubblica è quello dei comunicati stampa, ovvero dichiarazione brevi a commento di fatti accaduti in consiglio, oppure di fatti del giorno o di dichiarazioni del sindaco/assessori. E’ un metodo di per sé faticoso, che richiede di essere sulla notizia quotidianamente, ma anche spesso poco efficace perché subordinato alla decisione dei giornali di che cosa pubblicare: il più delle volte è materiale che rimane del tutto inutilizzato e che ovviamente il giorno dopo ha comunque perso di efficacia.
In tutto questo sarà sicuramente passato sotto silenzio il successo della opposizione nella vicenda relativa alla elezione dei componenti la commissione per le nomine pubbliche (i cda per i quali il Comune ha titolarità di nomina, come per es. Piccolo Teatro, MM, Atm, Pomeriggi musicali, don Gnocchi, et.). Bisogna sapere che è 15 anni che nella commissione è presente un solo rappresentante della minoranza (1 su 5) e che nessuna candidatura propostao dalla opposizione è stato ritenuta sufficientemente competente (sic!) da meritare una nomina, tanto che, soprattutto nella seconda consiliatura di Albertini, la minoranza non ha proposto nessuno.
Ebbene, questa volta ci è riuscito il blitz. Giocando in modo efficace sulle divisioni della maggioranza e soprattutto interne a FI, siamo riusciti a fare un accordo e a far eleggere 2 componenti di minoranza nella commissione: dunque 2 su 5. (è chiaro che senza accordo non si porta a casa niente, vero? E’ una banale questione di numeri perché se la maggioranza non è d’accordo i numeri ci sono comunque contro). A questo punto è stata anche rivista la strategia di presentare alcuni nominativi di eccellenza per alcuni enti.
Metroweb. Vorrei farvi notare che è per merito della opposizione se la vicenda di Metroweb è finita sui giornali e la Moratti ha dovuto affrontare la faccenda della vendita con maggiore cautela dell’inizio, tanto che la vicenda è ancora in una fase di stallo con molti punti oscuri (per es. chi sono questi inglesi che vorrebbero comprare? Si parla di “paradisi fiscali”; quale è la strategia futura?). La richiesta forte dell’opposizione è che rimanga in mani pubbliche.
Che cosa ho fatto io in questo periodo?
- il 7 luglio presentazione dei risultati della ricerca della ricerca dal titolo “Sfide, rischi, opportunità del mondo flessibile. Uno studio sulla vita quotidiana dei giovani lavoratori (www.csmb.unimo.it/adapt/bdoc/2006/41_06/06_41_73_GIOVANI_E_LAVORO.pdf )
- Una dichiarazione ufficiale in consiglio (ripresa dal Corriere della sera in data 17-07-06) – la prima della mia nuova esperienza – di replica ad una intervista rilasciata al Corriere della sera dall’assessora Moioli sugli aborti alla Mangiagalli)
- Una dichiarazione ufficiale in consiglio sulla vicenda della terapia anti-abortiva al Buzzi (20-07-2006)
- Una intervista sul Corriere della Sera dell’8 agosto sulla politica dei Tempi della città
- Coordinamento dell’incontro con il ministro Fabio Mussi sul tema “Ricerca, Università e futuro”, Festa dell’Unità (2-09-2006)
- Intervento in Commissione mobilità e trasporti (con dichiarazione inviata all’assessore Croci) sul tema della mobilità sostenibile attraverso le biciclette (questione relativa alla promessa – inevasa da due anni - di consegna da parte del Comune all’Università Bicocca di un parco di 70 biciclette (21-09-2006)
- Insieme a Quartieri e Adamo, abbiamo presentato una mozione e fatto una dichiarazione ufficiale sul “pacchetto sicurezza” proposto dalla Moratti in seguito agli atti di violenza alle donne (7-09-2006), sottoscritta da tutti i capigruppo (opposizione e maggioranza) e approvata dall’intero consiglio giovedì 28 settembre
(Comunque chi voglia seguire i lavori in diretta dall’aula del consiglio può collegarsi al sito www.comune.milano.it dove si trova anche l’archivio dei documenti e degli interventi)
Segue qualche breve ed essenziale appunto sugli ultimissimi consigli.
Giovedì 14 settembre 2006, ore 16.30 Eccoci di nuvo in aula…forse i consiglieri della maggioranza non hanno finito le vacanze oppure non hanno voglia di venire in consiglio. Sono meno di 20 rispetto al n. di 36; noi siamo al completo. D’altra parte il Corriere della sera di mercoledì 13 riportava una forte presa di posizione soprattutto di quelli di FI contro la Moratti per essere completamente ignorati dal loro sindaco: la rivendicazione è che Moratti è stata eletta con i voti di FI e quindi è giusto corretto e opportuno che i consiglieri vegano informati delle decisioni prese…cosa che evidentemente non viene fatta.
Il che conferma sostanzialmente quella politica delle dichiarazioni che, pur fatta in modo molto efficace, non trova una sponda – almeno per il momento – nella realtà dei fatti né nella condivisione di tutta la maggioranza.
Va beh…i primi interventi ex.art. 21 riguardano soprattutto i provvedimenti relativi alla riorganizzazione della macchina organizzativa: come messo in luce dai giornali i direttori generali sono aumentati di numero, ma contemporaneamente molti direttori sono stati invitati ad andare in pensione (anche con offerta di denari per anticipare la pensione) a favore di persone esterne oppure a cambiare posto, senza giustificazioni della decisione. Anche qualche consigliere di maggioranza chiede lumi in proposito.
Di tutto ciò la minoranza non è stata informata : lo ha letto sui giornali.
Ora stiamo cercando di ottenere la delibera di giunta per leggere i particolari e capire anche l’impegno di spesa relativo ai contratti di queste nuove “competenze” esterne.
Sono le 18.05 e siamo al 14° intervento, interpellanze, dichiarazioni su francamente non so cosa….nessuno ascolta; è tutto noiosissimo e mi pare davvero inutile.
Ah..dimenticavo: è ovvio che il sindaco non c’è (è in Giappone); ci sono la Moioli, suo vero braccio destro, la Colli, Cadeo e Terzi.
Interessante intervento di Pennisi (uno degli scontenti entro FI) che si scaglia contro la presa in giro degli interventi ex-art.21 cui gli assessori dovrebbero rispondere: infatti si chiamano question time. Il problema è che gli assessori non ci sono o, se ci sono, non ascoltano e fanno altro…
Ore 18.32…siamo alle mozioni…ma comunque gli assessori non ci sono.
Siamo arrivati alle delibere sull’urbanistica, molto particolareggiate e quindi anche molto tecniche….e sono le 18.52
Lunedì 18 settembre 2006 ore 17.00
Abbiamo commemorato La Fallaci, ma anche di nuovo Facchetti.
Ahhh…c’è il sindaco: molto in forma, si ferma prima dell’appello a parlare con alcuni consiglieri del suo viaggio in Cina: così ci comunica che il sindaco di Shangai promuoverà ufficialmene la candidatura di Milano al prossimo Expo’.
Ma come…è già andata via (è rimasta il tempo delle commemorazioni) e sono andati via tutti con lei: De Corato e gli assessori che erano arrivati con lei.
Ore 18.15 - OHHHHH, dall’area del pubblico arriva come una star Sgarbi; passa davanti ai consiglieri e…che cosa fa (?)… se ne va. Continua a non esserci nessun assessore tranne quello dell’urbanistica, anche perchè nell’ordine del giorno ci sono un po’ di delibere in campo urbanistico.
Giovedì 21 settembre
Commemorazione in contemporanea dei morti di via Lomellina e di Vico Magistretti. Scelta discutibile già in partenza…ma quel che è peggio (anzi vergogonoso) è che Sgarbi – come se nulla fosse – prende la parola dopo la Moratti è tiene praticamente una lezione magistrale sulla figura di Magistretti. La situazione è penosa ma anche così paradossale che, ad un certo punto (e per fortuna) qualcuno – non sono riuscita a vedere chi – gli fa arrivare un biglietto: “chiudi”….

 

 

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Inserito da il Inserito da Pierfrancesco Maran il Ven, 15/09/2006 - 09:59

Lunedì 11 settembre c’è stata l’audizione in Commissione Bilancio del Comune dell’Avv. Scarselli, Presidente di Metroweb.
Metroweb è una società fondata nel 1999 allo scopo di cablare la città di Milano; è al 100% di proprietà di AEM S.P.A.
Attualmente Milano, grazie a questo lavoro di cablaggio durato anni, è una delle città più all’avanguardia nel mondo dal punto di vista delle connessioni veloci.
Metroweb fattura circa 45 milioni di euro, il suo cliente principale è Fastweb.
Avendo terminato gli investimenti per scavare ed installare la rete, i profitti della società oggi stanno lievitando. Se nel primo semestre 2005 l’utile corrente prima delle tasse era di 4,2 milioni di euro, la semestrale del 2006 arriva a 7 milioni di euro.
Dal punto di vista finanziario il problema principale risulta l’indebitamento della società verso AEM, che nel 2005 era di 210 milioni di euro, scendo al 30 giugno 2006 a 194. Questo ha fatto dichiarare all’Avv. Scarselli, su mia precisa domanda, che, cessando gli investimenti e con i contratti già in essere, entro massimo 7 anni la società rientrerà dai debiti ed inizierà a guadagnare.
AEM acquistò da E-biscom nel 2003 il 30% di Metroweb a 35 milioni di euro, quindi la società, con un indebitamento allora notevolmente superiore, veniva valutata tra i 105 e i 110 milioni di euro. Oggi AEM, dopo un bando, vuole vendere al fondo inglese Stirling il 60% della società a 32 milioni di euro, con il debito che sta scendendo rapidamente come detto precedentemente.

Alcune conclusioni quindi:
1. La rete in fibra ottica oggi è utilizzata con punte del 30% nel centro città e minimi del 10% in quartieri periferici. Significa che ha ampi margini di sviluppo, sia nei servizi pubblici (a cominciare da telemedicina, teleassistenza, controllo del traffico, illuminazione pubblica, connessioni wi-fi), sia come business privato (web tv, integrazione con la telefonia)
2. Il prezzo di vendita è assolutamente basso per una società con queste potenzialità di sviluppo e questi conti, significa svendere un patrimonio pubblico, per di più, a quanto riportato dai giornali, dietro questo fondo inglese sembrerebbero esserci ex consulenti di e-biscom per la quotazione di Metroweb.
3. Se, come riportato dalla stampa, Provincia e Comune di Milano collaborassero per bloccare questa operazione, mantenendo la rete sotto controllo pubblico farebbero un affare in termini economici e di servizi al cittadino che potrebbero garantire attraverso questa preziosa rete, senza contare ai sacrifici che hanno subito i milanesi in anni di scavi che non sembravano certo finalizzati a privatizzare pressoché immediatamente la rete.

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