.: Al Consiglio Comunale vorrei dire che...
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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Ven, 26/06/2009 - 21:08

Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:

LUNEDÌ A PALAZZO MARINO CONSIGLIERE COMUNALI LANCIANO APPELLO PER LIBERTÀ E DIGNITÀ DONNE IRANIANE

Milano, 26 giugno 2009 – Lunedì 29 giugno, alle ore 12.00, presso la Sala Commissioni di Palazzo Marino, tutte le consigliere comunali di Milano presenteranno le iniziative a sostegno della lotta per la libertà e la dignità delle donne iraniane, lanciando l’appello “Non lasciamole sole”.
Insieme alle consigliere Barbara Bianchi Bonomi, Barbara Ciabò, Carola Colombo, Milly Moratti, Ines Patrizia Quartieri, Carmela Rozza, Francesca Zajczyk interverrà il Presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri.

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Inserito da il Inserito da Gerardo Mancini il Mer, 24/06/2009 - 02:21

Inziamo con una splendida serata in un locale famoso di milano, unico con la mia bicicletta parcheggio tra porsche e lamborgini.

Al ritorno a casa, pedalando, vengo sorpassatto da una lotus elise grigia e poi dalla polizia che blocca l'auto a poche decine di metri davanti a me.

Portato dalla mia naturale curiosità, mi fermo, affianco e osservo e vedo poliziotti che mi invitano ad andare via se non voglio problemi, se non fosse una bionda la guidatrice avrei sicuramente seguito alla lettera i loro consigli, ma in questo caso particolare mi interessava particolarmente la modalità di "sparo" della bionda, che era riassumibile in 5000 euro di multa sequestro del mezzo ed altri articoletti che non ho memorizzato.

Comunico alla pattuglia la mia intenzione di andar via, me ne vado, faccio il giro di due isolati (3-5 min) ed al mio ritorno la bionda racconta la vicenda alla sua amica senza polizia intorno.

A me non tornano alcune cose, su questo forum volevo solo parlare di milano sport, ma si vede che in questa città qualcos'altro non va oltre milano sport.

In orari più consosni spiego meglio l'accaduto, per il momento accontentatevi di questo riassunto.

g.

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Inserito da il Inserito da Camillo Ferraris il Ven, 19/06/2009 - 15:18

Dal sito del Comune di Milano:
http://www.comune.milano.it/...

Sicuramente ottimo, positivo.

Ma.... com'è che se si lamentano i cittadini, sono considerati delle lagne viziate con il salame sugli occhi, mentre se fa una proposta il grande "Maestro Abbado" allora tutto si muove?

Speriamo almeno non sia uno dei soliti progetti all'italiana, studiati a tavolino, gestiti superficialmente in fretta e furia e abbandonati ai vandali e alle intemperie una volta terminati.

Anche perchè se aggiungiamo gli alberi al marciapiede di Corso Buenos Aires (per esempio), ma non eliminiamo i venditori abusivi, non ci sarà veramente più spazio per passeggiare. E cogliamo anche l'occasione per eliminare quelle fastidiose ed orribili grate che costeggiano tutte le vetrine dei negozi della nostra "Città della Moda".

Camillo

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Inserito da il Inserito da Gianfranco Bottarelli il Mer, 17/06/2009 - 20:56
E' un appello, quello che rivolgo per la materna De Nicola.
In questa scuola circondata dal verde e dalla tranquillità della zona pedonale interna al S.Ambrogio II, la discutibile riforma dell'assetto delle scuole d'infanzia ha creato una vera rivoluzione: la cancellazione di una sezione, il trasferimento di una brava insegnante e una riorganizzazione interna alla dislocazione delle educatrici che di fatto coinvolge e alla fin fine penalizza quasi tutte le sezioni, che si ritrovano con più bambini e con una compresenza delle educatrici dimezzata.
Al problema della riduzione della compresenza purtroppo non c'è soluzione, però almeno la girandola delle educatrici potrebbe essere evitata qualora 25 bimbi in più si iscrivessero a questa scuola: in questo caso infatti non verrebbe cancellata alcuna sezione.
Spero che su 1000 bimbi milanesi ce ne siano almeno 25 che, risiedendo non lontano dal quartiere, possano trovare soddisfacente una sistemazione in De Nicola. E spero anche che chi legge questo messaggio riporti la notizia a chi può essere interessato, facendo un sano passaparola.
Grazie per l'attenzione, saluti,
Gianfranco Bottarelli

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Inserito da il Inserito da Cittadino Anonimizzato a posteriori il Mer, 03/06/2009 - 14:42

Credo che la città di Milano e la Lombardia debbano fare molto di più per attirare turisti non solo business e promuovere la propria immagine nel mondo : pochi giorni fa navigando nello skybar del forum australiano del sito www.skyscrapercity.com  , in una discussione sulle città che gli australiani vorrebbero visitare Milano non era mai citata ! Quanto ci vorrà ancora perchè Malpensa sia collegata senza scali con i 5 continenti ? Senza spendere capitali , si potrebbero aprire degli uffici di promozione turistica lombarda nelle principali città del mondo ? O forse sarebbe meglio creare un sito internet ad hoc  , e  pubblicizzarlo per bene . Magari esiste già e io lo ignoro : in tal caso qualcuno può farmelo conoscere , così potrei diffonderlo un pò se lo trovo benfatto ? E sopratutto Milano deve essere più ambiziosa sui piani della qualità della vita e dell  'estetica metropolitana : io continuo a sperare fortemente che voglia investire presto per valorizzare e riaprire i navigli storici , per creare dei polmoni verdi anche in zone semicentrali tenendo molto basse le cubature nelle aree dismesse per fare spazio a pochi grattacieli spettacolari e innovativi  e a parchi ricchi di sempreverdi e specchi d 'acqua  , ma anche demolendo e riqualificando perlopiù a verde pubblico ove fosse necessario e possibile  , che la costruzione di nuove linee di metropolitana subisca un accelerazione  , che la città diventi vibrante vivibile e accessibile 24 ore al giorno 365/366 giorni l  'anno , che vi si respiri un clima davvero cosmopolita  internazionale e tollerante , che si realizzino nuove fontane grandi  suggestive e scenografiche , per esempio in piazzale loreto , che si riqualifichino davvero tutte le periferie e l  'hinterland  , che si faccia una cosa come la biblioteca dei saperi del mondo , con testi cartacei e on line in tutte le lingue ( oltre alla beic ) , che si facciano musei e gallerie d ' arte di grande impatto e di grande valore ( oltre a quelli già previsti ) , che magari si facciano nuove sedi di altissima qualità architettonica e sociale per enti internazionali come la UE l ' ONU il fondo monetario internazionale , senza creare doppioni ma venendo incontro a nuove esigenze .  Milano non è capitale di stato , ma neanche New York Los Angeles San Francisco Chicago Toronto Vancouver Rio de janeiro San Paolo Shangai Barcellona Zurigo Ginevra Napoli Firenze Venezia Cracovia Edinburgo Rotterdam San Pietroburgo Francoforte o Sidney lo sono , eppure dispongono di un appeal e di una notorietà spesso uguale o superiore alle rispettive capitali o a Milano ( anche se comunque non le ho visitate tutte ) . Forza " paperoni " milanesi e non , aprite i borsellini e investite per fare grande questa città , la ville lumiere del millennio da poco iniziato . Io nel mio piccolo posso dare il mio contributo , così come magari tanta altra gente comune .

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Inserito da il Inserito da Enrico Vigo il Mar, 02/06/2009 - 07:35

Stimati Consiglieri Comunali di Milano, Stimato Assessore (Parchi e Giardini),

Vi informo che è oramai acclarato che il bagnamento dei nuovi alberi messi a dimora ogni anno a Milano sia diventata una presa in giro colossale, molti degli alberi ogni anno seccano, i sistemi di cura dei nuovi impianti sono approssimativi, inadeguati, e poco efficaci, molto probabilmente di facciata, puro ossequio alla pelosa burocrazia protocollare d'appalto, evidentemente costa molto meno all'impresa incaricata sostituire gli alberi seccati (ma non tutti...), non vedo altra plausibile spiegazione.

Nelle operazioni di bagnamento si assiste spesso al comportamento sbalorditivo di addetti (sulla cui professionalità si sta risparmiando un po' troppo ...) improvvisati che fanno presenza e movimenti indolenti con ben poca efficacia; se qualcuno che conta si prende la briga di osservare (in modo assolutamente anonimo, al di fuori dell'ufficialità) come viene condotta mediamente l'operazione di bagnamento, ben presto s'accorge dello stato di fatto poco rassicurante, se non addirittura allarmante.

Da una parte evidentemente si spera nella clemenza del buon dio, giove pluvio, perchè tenga in vita gli alberi naturalmente, poi immancabilmente fa capolino l'atavica italica furbizia pronta a dare il meglio di sè, visto che molti degli alberi seccati nel corso della stagione spariscono ben presto alla chetichella, lasciando prati folti senza tracce: di certo quelli non verranno mai più sostituiti (in Zona 6 ne abbiamo esempi a badaluffo).

In questo modo gli sforzi per migliorare il patrimonio arboreo milanese finiscono malamente in malora, e si continuano a veder nuovi impianti (sempre nello stesso posto) che magari da 4 o 5 anni stentano a crescere perchè gli alberi, nel caso migliore, vengono sostituiti ogni anno creando un circuito perverso che comincia a stufare anche troppo, insultando l'intelligenza dei cittadini milanesi anche troppo presi in giro.

E' oramai acclarato che i "capitolati" predisposti dal dipartimento comunale competente hanno dei vizi sostanziali, lo dicono i risultati di questi anni, bisogna quindi correre ai ripari ricorrendo ad un upgrading dei KPI di monitoraggio della buona esecuzione dei lavori censendo anche la percentuale degli impianti non riusciti-

Ma sopratutto è ora che gli interventi di mantenimento del patrimonio arboreo milanese di nuovo impianto non siano lasciati a questo sbando di esecuzioni approssimative, operazioni che di fatto si rivelano spesso essere solo un atto dovuto trasandato, un puro adempimento burocratico i cui risultati pessimi sono sotto gli occhi di tutti: serve migliorare strumenti burocratici (capitolati) e controlli ispettivi.

Concludo domandando calorosamente un intervento di sostanza da parte dell'autorità comunale competente, un nuovo indirizzo politico di qualità, un intervento che sia efficace e non solo burocratico, Milano non può muoversi con queste tare nel suo cammino civile verso un futuro migliore.

In attesa di una stagione di vera campagna di nuovo verde per Milano, ringrazio per l'attenzione con i miei più cordiali saluti.

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Inserito da il Inserito da Francesco Ginocchio il Lun, 25/05/2009 - 10:42
Forse è il caso che all'AMSA si fermino a fare una riflessione sulla politica degli orari che hanno concordato insieme al Comune, perchè è decisamente ASSURDO che tutti i giorni della settimana, vuoi per la raccolta della carta, del vetro o di qualsiasi altra cosa, ogni santo giorno, tra le 8:00 e le 9:00, gli operatori dell'AMSA, nell'adempiere il loro lavoro, bloccano intere strade e creano lunghe file di macchine ferme in coda (forse perchè qullo è l'orario in cui tutti vanno al lavoro, a scuola, ecc. ???).
Ora, senza stare a disquisire il perchè e il per come certi orari sono stati definiti e da chi...la situazione è che non si possono bloccare nel traffico tutti i giorni varie zone della città, perchè è questo quello che succede.

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Inserito da il Inserito da Cittadino Anonimizzato a posteriori il Gio, 21/05/2009 - 16:56

Mi piacerebbe che la città di Milano sviluppasse maggiormente il telelavoro , cosa che darebbe il suo contributo a snellire il traffico e diminuire l 'inquinamento . Se alcuni o molti uffici in futuro dovessero svuotarsi a causa di ciò , potrebbero essere destinati ad altre funzioni : residenziali , culturali , artistiche , commerciali , ecc...
Segnalo due siti al riguardo : www.telelavoro.formez.it e www.telework-mirti.org

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Gio, 21/05/2009 - 11:36

Da milano.corriere.it:

le reazioni all'intervista al Corriere

«Comune, consiglio straordinario con il cardinal Tettamanzi»

Proposta dei consiglieri Pd. Via libera del presidente Manfredi. Fo: Milano ora ha il cuore sul portafoglio

MILANO - C’è chi ci vede un richiamo alle istituzioni. Chi un avverti­mento ai milanesi che suona un po’ come un «attenti a voi!». Chi, ancora, preferisce leggere le parole del cardinale come un invito alla riscossa morale della città. Ma per tutti quella di Dionigi Tettamanzi è «una lezione» che merita di es­sere messa a memoria. Intellet­tuali e rappresentanti della so­cietà civile si riconoscono nel­l’analisi sulla Milano smarrita, anche se ci tengono a ricorda­re il lavoro egregio che tante piccole realtà svolgono dove c’è bisogno. I politici s’interro­gano invece sui modelli di edu­cazione per i giovani e il Pd propone di invitare il cardina­le in consiglio comunale per approfondire i temi toccati nel­l’intervista al Corriere.

«Lo in­viteremo senz’altro — anticipa il presidente dell’assemblea co­munale, Manfredi Palmeri — Ma una presenza del cardinale Tettamanzi in aula è un mo­mento molto importante che va preparato in modo adegua­to: costruiremo tutti insieme un consiglio straordinario». «Concordo con le parole del cardinale — dice Giulia Maria Crespi, presidente del Fai — Milano deve ritrovare un’ani­ma. In realtà ci sono tante asso­ciazioni che lavorano sul terri­torio, ma il problema è a livel­lo istituzionale, è al vertice: questo grande cuore di Milano si è perso». Giulia Maria Cre­spi confessa di chiedersi ogni giorno «dov’è finita la borghe­sia di una volta?». «Oggi l’egoi­smo è cresciuto enormemen­te. Serve una riscossa, ma deve venire dall’alto e non ne vedo i segnali». La presidente del Fai cita il «caso Expo»: «Si è partiti con il tema dell’agroalimenta­re — attacca — Adesso mi pa­re che tutto sia stato trasforma­to in agro-cemento».

Al tema borghesia torna il presidente della Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti. «Bisogna intendersi sui termi­ni — premette — Una volta 'borghesia' significava poche grandi famiglie, da da una par­te faceva impresa e dall’altra beneficenza. Oggi, al posto di quell’alta borghesia un po’ ari­stocratica, c’è però un tessuto di solidarietà fatto di gente co­mune che in realtà al prossimo dedica tempo. C’è una solida­rietà 'diffusa'. L’esempio più recente è proprio il Fondo fa­miglia- lavoro istituito dal car­dinale» (a cui, anche se Guzzet­ti non lo dice, la Fondazione Cariplo ha contribuito con un milione, ndr). «Credo sia persi­no banale esprimere consenso a Tettamanzi, il punto è dare ri­sposte». Il premio Nobel, Dario Fo, ri­corda la borghesia che «creava e inventava». La mente torna alla scuola fondata all’Umanita­ria, ma anche a quegli alberi di ciliegio in piazzale Medaglie d’oro i cui fiori servivano per le esequie dei poveri. «Per i fu­nerali una volta il Comune met­teva a disposizione anche il tram — racconta — Ora quegli alberi sono stati tagliati per fa­re posto alle terme».

Un segno dei tempi, per Fo. «Era una cit­tà con il cuore in mano, oggi ha il cuore sul portafoglio». L’anima smarrita. Anche l’ex presidente della Regione, Piero Bassetti, è d’accordo. Non solo. «Milano dovrebbe ri­trovare anche l’identità — rin­cara — Secondo me è una del­le grandi responsabilità di que­sta amministrazione: non ha capito che la Milano cui allude il cardinale è la grande Milano e non il Comune. La città non ritrova la propria identità per­ché le viene proposto un mo­dello attorno al quale non è possibile ritrovarsi». Non ri­sparmia frecciate sulla classe dirigente: «E’ un disastro». Il consigliere Pd, Andrea Fanzago, invierà oggi una lette­ra a Palmeri per proporre di in­vitare il cardinale a Palazzo Ma­rino. «Serve un momento di ri­flessione e confronto — spiega — Dobbiamo tutti insieme ra­gionare non solo su cosa sta fa­cendo l’amministrazione, ma su quali cittadini stiamo cre­scendo».

Rossella Verga
21 maggio 2009

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Inserito da il Inserito da Giacinto Tortora il Mer, 20/05/2009 - 15:21

Riporto articolo del Corriere con fatto di cronaca allarmante per le conseguenze che avrebbe potuto avere
( ma che grazie al cielo non si sono verificate )
Qualche consigliere, qualche assessore vuole prendersi seriamente carico di questi problemi così diffusi un pò ovunque in città?

Via Benedetto Marcello Marito e volontari hanno aiutato la neomamma

Il mercato blocca l’ambulanza, partorisce in casa

La bimba è nata ieri mattina, si chiama Michela, sta bene. E ha già una storia da raccontare: «Per colpa del merca­to » è stata partorita in casa, perché le bancarelle hanno ostacolato l’arrivo dell’ambulanza. «Un’avventura incredibile », scrivono i genitori in una lettera al Corriere: «Tutto bene quel che finisce bene, ma non osiamo immaginare cosa sarebbe successo in caso di difficoltà. È incredibile che un mercato possa rendere così tardivo un soccorso».

Siamo in via Benedetto Marcello, in pieno centro città, dietro corso Buenos Aires. Ecco il resoconto: «Rispedita a casa dall’ospedale alle 7.30, attorno alle 8.30 la mamma inizia ad avvertire contrazioni così forti da tentare di tornare al più presto in ospedale. Ma già dopo pochi minuti la situazione si fa urgente al punto da decidere, sul portone di casa, di chiamare il 118. Il mercato del martedì di via Benedetto Marcello, però, impedisce all’ambulanza di arrivare in tempo».

«Increduli il papà (che grazie all’aiuto di due vigili riusciva a far spostare le bancarelle) e i volontari della Croce Maria Bambina, quando si sono trovati di fronte la piccola Michela sul petto della mamma Anna. La donna, in pratica, è riuscita a partorire da sola in casa propria. Ora bimba e mamma stanno benissimo ». Il mercato meno.

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