Milano ha bisogno di rotnrare a essere città dell'inclusione, non della proibizione fine a se stessa, che crea e genera solo comportamenti di "disobbedienza", come accade nella natura umana del gusto perverso del proibito. Basta leggere alcuni saggi di sociologia per capire quanto il paternalismo, soprattutto amministrativo, sia contropproducente: lo dice la storia dell'umanità. Lo cerchi di capire, è giunto il momento di farlo, non crede signor Decorato?
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
Si vive male a Milano, si respira un bigottismo di pensiero in certe scelte o meglio non-scelte. Non si finanzia più questo o quello, si crede di essere più rispettabili così…Ma sbagliano i nostri amministratori. E l’aria a Milano è sempre piu’ pesante. Dove è finita la città dell'accoglienza, del cuore in mano famoso, della cultura, che un tempo pare cosi' fosse...E certo, senza mitizzare, ora quello che si respira è smog in tutti i sensi. Speriamo che cambiamo...io speriamo che me la cavo..come diceva il maestro D'Orta:-)
http://www.comune.milano.it/webcity/portale/homepage.nsf/vNews/DSEV-73YJMD
COMUNE E ASSOCIAZIONI NO PROFIT INSIEME PER LA SICUREZZA DI MILANO
"Il Comune ha stipulato convenzioni con cinque associazioni non-profit che svolgeranno specifici servizi di controllo e monitoraggio in alcune zone critiche della città". Lo ha annunciato il vice Sindaco Riccardo De Corato insieme al direttore del settore Sicurezza del Comune, Tullio Mastrangelo, e il Comandante della Polizia municipale, Emiliano Bezzon.
"Si tratta di un progetto importante – ha continuato il vice Sindaco – che il Comune di Milano realizza in via sperimentale per approfondire la conoscenza del territorio e delle sue criticità. Il lavoro delle associazioni, infatti, sarà di supporto all’azione capillare già svolta dalla Polizia municipale, anche attraverso il Vigile di Quartiere. Ricordo che sono 500 i vigili di quartiere impegnati su tutto il territorio cittadino. A questi vanno aggiunti 109 agenti e 5 ufficiali che operano con postazioni e orari fissi per servizi mirati, attivati in questi ultimi mesi per esigenze di sicurezza, come nel quartiere Sarpi, in corso Buenos Aires, sui Navigli, presso le Colonne di S. Lorenzo e all’Arco della Pace. E naturalmente vanno aggiunti almeno altri 1.900 agenti in forza al presidio del territorio".
GLI ENTI COINVOLTI - Le convenzioni, in vigore da maggio a dicembre di quest’anno, sono state stipulate con le associazioni City Angels Lombardia, per l’area della stazione metropolitana di Cascina Gobba, e Blue Berets, per il monitoraggio del Polo Ferrara.
A partire dal prossimo anno scolastico, inoltre, dopo aver concordato il servizio con il Provveditorato e le direzioni scolastiche, verrà attivata una convenzione con le associazioni appartenenti alla Polizia di Stato in congedo (Associazione Italiana Pensionati di Polizia, Associazione Nazionale Polizia di Stato e Api, Associazione Poliziotti italiani) per i controlli all’esterno degli istituti superiori.
GLI SCOPI - "Attraverso queste convenzioni – ha aggiunto De Corato – il Comune di Milano intende dare piena attuazione a quel progetto di ‘sicurezza partecipata’ di cui ha parlato anche il vice Ministro agli Interni, Marco Minniti che si realizza con una conoscenza approfondita del territorio e delle sue criticità, anche attraverso il coinvolgimento di tutti quegli operatori in grado di vivere il territorio in modo quotidiano e capillare. Non solo le forze di sicurezza in senso stretto, ma anche il volontariato capace di rassicurare i cittadini con la sua presenza e dare un contributo fondamentale al miglioramento della percezione di sicurezza".
LA SCELTA DELLE ASSOCIAZIONI - I progetti sono stati assegnati tenendo conto delle competenze ed esperienze già maturate dalle associazioni coinvolte. La loro attività è finalizzata a segnalare situazioni critiche al settore Sicurezza, il quale provvederà, a seconda dei casi, a disporre interventi mirati attraverso il Vigile di Quartiere, la Polizia Municipale o le Forze dell’Ordine. Tutti i volontari sono muniti di cellulare.
IL SERVIZIO DEI BLUE BERETS - "I Blue Berets – ha spiegato il vice Sindaco – sono presenti presso il Polo Ferrara, centro polifunzionale del Comune, dove si segnalano fenomeni di ‘bullismo’, vandalismo e microcriminalità, soprattutto a discapito di categorie deboli, come donne, bambini e anziani che frequentano la struttura. La loro presenza, oltre a rassicurare i cittadini, può contribuire a prevenire l’aggravarsi di questi problemi". Il servizio è attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 18 alle 24. Per i Blue Berets era presente il presidente dell’associazione Vincenzo Scavo.
IL SERVIZIO DEI CITY ANGELS - All’incontro era presente anche Mario Furlan, presidente dell’Associazione City Angels. "Dopo una lunga esperienza alla Stazione Centrale – ha rilevato De Corato –, oggi i City Angels sono presenti anche alla stazione metropolitana di Cascina Gobba, che presenta, con le dovute distinzioni, problematiche simili per la presenza di extracomunitari soprattutto nelle ore notturne". Il servizio funziona dalle ore 16 alle 24.
"A partire dalle aree inizialmente interessate – ha sottolineato il vice Sindaco – i servizi di controllo potrebbero in futuro spostarsi anche in altre località. Grazie alla mappa del rischio, elaborata dalla Polizia Locale e condivisa da Prefettura e Questura per la firma del Patto per la Sicurezza, disponiamo di un monitoraggio costante delle zone difficili di Milano".
LE SCUOLE - In conclusione, riguardo al progetto relativo alle scuole, il vice Sindaco ha precisato: "L’attività degli ex poliziotti verrebbe svolta negli orari di ingresso e uscita, all’esterno delle scuole superiori e nelle vicinanze per rilevare l’eventuale spaccio di stupefacenti o altri episodi di microcriminalità. Naturalmente il servizio, del quale sono state informate la Questura e la Prefettura, verrà concordato con le singole direzioni scolastiche a partire dal mese di settembre". Alla conferenza stampa, in rappresentanza dei rispettivi enti, hanno partecipato anche Mario De Benedittis dell’Associazione nazionale Polizia di Stato, Mario Tritto dell’Api e Mario Compagnone dell’Associazione pensionati della Polizia.
Vi allego una storia di vita e di email piuttosto divertente, ma che la dice lunga su come a volte la vita possa inaspettatamente cambiare.
E' terribile pensare che la prepotenza vinca, ma è ancor più terribile pensare che un onesta persona di fronte ad una prepotenza non venga tutelata nei suoi più basilari diritti dalla legge ( mi riferisco specificatamente ai Vigili Urbani di Dergano ed al Comune di Milano nella figura del Vicesindaco, che non si sono mai degnati di rispondere alle mie richieste).
I fatti: in un locale seminterrato non agibile ma solo adatto sia per regolamento condominiale a deposito o magazzino -purtroppo situato proprio sotto la mia camera da letto - ogni sera per mesi e mesi ho dovuto sopportare a ogni ora della notte gemiti di gioiosi orgasmi e rumori di ogni tipo e per me la vita si è tramutata all'improvviso in un inferno.
Dopo mesi di notti insonni e insistenti richieste di aiuto ai Vigili Urbani e al Comune mi sono arreso e ho dovuto traslocare.
Così ho deciso di andarmene da Milano perchè se questa è la capacità di aiutare i cittadini in difficoltà di chi è preposto a farlo....
Di seguito i fatti ed il menefreghismo delle istituzioni.
Attenzione, perchè una cosa del genere può capitare anche a voi!
C'e' chi accoltella il vicino, e vi dirò che in certi frangenti ho capito come può una persona essere spinta a tanto, c'e' chi semplicemente se ne va....
Da: zamplex [mailto:paolo.zampol@fastwebnet.it]
Inviato: domenica 13 maggio 2007 11.41
A: 'Vicesindaco.DeCorato@comune.milano.it'
Cc: 'beatrice.uguccioni@comune.milano.it'; 'sindaco.moratti@comune.milano.it'; 'Altroconsumo'; 'info@partecipami.it'
Oggetto: reclamo
scrivo direttamente a Lei dato che aveva dimostrato un iniziale interessamento a intervenire sul problema.
Innanzitutto segnalo l'assoluta mancanza di rispetto verso un cittadino che chiede risposte. Anche al reclamo sotto riportato, inserito seguendo le procedure sul sito del Comune, non è stato dato seguito nonostante vengano indicati 30 giorni come tempo di risposta ai reclami (ne sono trascorsi oltre 60).
Ricordo i fatti (per chi ha tempo basta leggere le mail allegate di seguito): a seguito di una situazione di illegalità per me evidente, il sottoscritto ha dovuto cambiare casa perché nella propria non si poteva più dormire....chiesto l'intervento dei Vigili Urbani e del Comune non ho mai avuto risposta ed ho dovuto soccombere.
A costo di incaricare un legale, esigo risposta agli esposti ed ai reclami inviati ai Vigili Urbani, al Comune e direttamente a Lei.
saluti, zampol
Da: Comune.Milano@comune.milano.it [mailto:Comune.Milano@comune.milano.it] Per conto di Sito_WEB_Comune_di_Milano-Ufficio_Reclami@dummy_comune.milano.it
Inviato: lunedì 5 marzo 2007 21.28
A: paolo.zampol@fastwebnet.it
Oggetto: Comune di Milano - UfficioReclami - RIF:DSEV-6YZRZP
06/7/6/118'.Le chiediamo di confermare il reclamo inviato, cliccando sul seguente link:
http://www.comune.milano.it/webcity/p_mailing.nsf/conferma?createdocument&USER=paolo.zampol@fastwebnet.it&RIF=DSEV-6YZRZP&TIPO=uff_reclami&SUBMITFORM=WEBSubmitOkFormReclami
inoltrandolo agli Uffici competenti.
La risposta le verrà inviata, secondo la modalità da lei prescelta
all’indirizzo indicato, entro 30 giorni.
Da: zamplex [mailto:paolo.zampol@fastwebnet.it]
Inviato: mercoledì 21 febbraio 2007 21.37
A: 'Vicesindaco.DeCorato@comune.milano.it'
Cc: 'DSVICO02@comune.milano.it'
Oggetto: R: Comune di Milano - Re:
trovo vergognoso che le richieste dei cittadini vengano sostanzialmente ignorate...bello il sito, veloci le risposte, ma nella sostanza solo fumo.
Io ho praticamente cambiato casa per l'incapacità da parte delle forze dell'ordine di far rispettare la legge; ho chiesto a lei una spiegazione e dopo un apparente interessamento non ho saputo più nulla.
Ho scritto nuovamente ai vigili urbani che dovevano intervenire e nessuna risposta neanche da lì.
Ma in questo paese bisogna solo chiedere a striscia la notizia o alle iene di intervenire per avere giustizia???!!!
Non ho parole.
Da: zamplex [mailto:paolo.zampol@fastwebnet.it]
Inviato: mercoledì 29 novembre 2006 20.49
A: 'Vicesindaco.DeCorato@comune.milano.it'
Oggetto: R: Comune di Milano - Re:
In riferimento a quanto sotto sono contento di comunicarLe che domani lascerò Milano, anche se - a giudicare dagli interventi che sono stati fatti- non mi sembra che la cosa La turbi più di tanto. Capisco che i problemi sono tanti e questo è uno dei tanti...una questione vergognosa, ma una delle tante.
Gradirei comunque sapere se è lecito, a distanza di 4 (quattro) mesi dall'esposto, avere un'informazione di ritorno; anche del tipo "se le piace Milano è così, altrimenti vada pure".
Dà fastidio avere la certezza che un fatto del genere, se fosse capitato a "gente che conta", sarebbe stato risolto in pochi giorni....
Cordialità
Paolo Zampol
Da: zamplex [mailto:paolo.zampol@fastwebnet.it]
Inviato: giovedì 9 novembre 2006 9.33
A: 'Vicesindaco.DeCorato@comune.milano.it'
Oggetto: R: Comune di Milano - Re:
La ringrazio per la pronta risposta.
Credo (o perlomeno spero e pretendo) che tutto il fattibile sia stato fatto dai Vigili Urbani di Dergano che mi hanno detto di aver passato la pratica ad ASL (esposto del 10/08/06: da allora non ho più saputo nulla).
Personalmente intendo adire le vie legali: anche se me ne andrò, non ritengo giusto affittare o vendere l'appartamento a persone che a loro volta si troveranno inevitabilmente in difficoltà ( a meno di non trovare una coppia di audiolesi).
Ho appuntamento con il mio avvocato lunedì prossimo e passerò a ritirare la Relazione di Servizio in via Beccarla nei prossimi giorni: ho dovuto aspettare così tanto perché, dopo moli solleciti, è risultata disponibile solo da oggi (ho telefonato ieri pomeriggio all'ufficio Archivi).
Non l'ho ancora letta, ma deve essere divertente in quanto la pattuglia, intervenuta alle due e mezza di notte, ha potuto assistere in diretta alle emissioni sonore di un intenso amplesso; se ne ha voglia e tempo questo è il protocollo: 06/7/6/118 (via Trevi 4).
Oltre ai vari rumori che si sentono durante tutta la notte e che secondo me hanno poco a che fare con l'attività imprenditoriale dichiarata, Le assicuro che trovarsi nella propria camera da letto con la propria moglie e dover sentire i gemiti e i vocalizzi di persone intente a fare sesso è di un imbarazzo estremo,quasi una violenza....provi solo ad immedesimarsi.
Se questi rumori provenissero dall'abitazione di un vicino poco educato ci sarebbe poco da fare: ognuno è libero di vivere la propria vita come crede (entro certi limiti); ma provengono da un seminterrato senza abitabilità...il locale attiguo era quello dove si accumulavano le immondizie fino a pochi anni fa!
Paolo Zampol
Da: Vicesindaco.DeCorato@comune.milano.it [mailto:Vicesindaco.DeCorato@comune.milano.it]
Inviato: mercoledì 8 novembre 2006 12.06
A: paolo.zampol@fastwebnet.it
Oggetto: Comune di Milano - Re:
essere all’avanguardia in Europa e che per certi aspetti lo è.
Io ritengo invece che , sotto altri punti di vista, non ci sia la volontà
di migliorarla e il trend sarà sempre in discesa se non si prenderanno
provvedimenti; mi riferisco alla qualità della vita e dei suoi abitanti.
Per motivare quanto sopra Le racconto la mia esperienza.
Il tutto è cominciato quando, tre mesi fa, nella cantina sotto la mia
abitazione, si è insediata un’attività “imprenditoriale”; il suddetto
locale,per regolamento condominiale e anche urbanistico di Milano, non poteva essere adibito ad abitazione, ma solo a magazzino o laboratorio con assoluto divieto di emissioni sonore.
In realtà questo locale è frequentato da persone che vi trascorrono la
notte e, come se non bastasse, lo fanno con delle modalità decisamente poco
urbane in quanto dalle 22:00 alle 6:00 di ogni giorno è molto difficile riuscire a dormire con tranquillità per la mia famiglia a causa dei rumori di vario tipo provenienti dallo scantinato (da gemiti ed esclamazioni dovuti a frequenti e intensi rapporti sessuali -rilevati in diretta da una pattuglia di Vigili Urbani chiamata di notte per una verifica, al continuo spostare rumoroso di oggetti ecc.....).
A nulla è valso un esposto fatto ai Vigili Urbani che, nonostante la
professionalità dimostrata, si sono rivelati impotenti a risolvere il
problema o perlomeno, a distanza di tre mesi dall’esposto, non mi hanno più fatto sapere niente e la situazione è immutata. Forse qualche provvedimento verrà preso -per ora dopo insistenti telefonate mi hanno detto di aver elevato una multa di ben 50 euro per rumori molesti - ma lei ben capisce che tre mesi senza poter dormire serenamente sono lunghi.
Quindi, dopo lunghe notti insonni e turbolente, ho deciso di rientrare in
Friuli, regione dalla quale provengo e dove una situazione del genere è
semplicemente impensabile; a dir la verità è impensabile anche per Milano
perchè quando la racconto tutti sono increduli e mi suggeriscono: "Chiama i
Vigili e falli mandare via!". Semplice....da dire.
Così Milano perde un ingegnere e un chimico (mia moglie) e guadagna una
brillante attività da sottoscala….contenti voi.
Non c’entra il titolo di studio, né il livello culturale o economico ;
c’entra il fatto che una famiglia onesta, che paga le tasse e che non ha mai avuto problemi con la giustizia, è costretta a soccombere di fronte ad una
situazione di illegalità evidente e, se permette, “banale”: alla fine si tratta di un ragazzino ai quali i genitori, probabilmente per toglierselo dai piedi,hanno comperato un pied-a-ter. Verificare l’irregolarità della situazione e ripristinare la legalità è un giuoco da ragazzi: basta volerlo.
Se la capacità di intervento delle Forze dell’Ordine di fronte a situazioni
del genere è pressoché nulla, non vedo come si possano fronteggiare le
situazioni di criminalità vera…
E’ evidente che non c’e’ la volontà politica di risolvere questo tipo di
problematiche; basta vedere la situazione degli affitti per capirlo:
appartamenti affittati “regolarmente in nero” a prezzi esorbitanti dove
extracomunitari vivono in situazioni di sovraffollamento assurde alla
faccia dei vicini che pagano l'ICI, di chi sull’affitto paga onestamente le tasse e alla faccia della sicurezza pubblica (a parte le domande lecite tipo: chi sono? cosa fanno? ; ma anche : per cucinare usano una bombola del gas con un allacciamento “fai da te”?... poi esplodono i palazzi.... ).
Ci saranno altre priorità, ma sulla sicurezza dei cittadini e sui diritti
delle famiglie oneste non si devono avere dubbi perchè è su queste famiglie che si deve basare la crescita di una città, non sulle "attività da sottoscala".
stabile al quale si riferisce la Sua segnalazione.
Riccardo De Corato
A scatenarlo è stato un controllo che una pattuglia di quattro vigili stava facendo in via Niccolini nei confronti di una donna con un bambino, con l'auto ferma in doppia fila. La donna si è ribellata a quello che ha definito "l'ennesimo sopruso", rifiutandosi quindi di consegnare i documenti d'identità. La polizia locale è stata immediatamente aggredita e i quattro agenti sono stati picchiati selvaggiamente da un gruppo di cinesi subito accorsi alla vista della donna che stava per essere caricata nell'auto della polizia e portata al comando.
In tutta la zona di Paolo Sarpi si sono poi scatenate violenze, con cinesi assiepati sui marciapiedi, cestini divelti, bandiere della Cina sventolate e appese ai cartelli stradali. Ci sono state anche cariche della polizia in via Niccolini dopo che gruppi di cinesi hanno ostacolato il passagggio a due auto della polizia locale. Un'altra vettura è stata ribaltata. Sono sei, secondo quanto riferiscono i medici del 118, gli agenti contusi durante gli scontri avvenuti questa mattina in via Paolo Sarpi a Milano. Quattro di loro sono poliziotti, due sono agenti della Polizia locale. Un vigile ha riportato la frattura di una mano.
Questo è il loro senso di integrazione: conquistare una zona con le buone o con le cattive.
Difficilmente credo che quanto accaduto possa essere "farina del loro sacco". Troppo ben organizzati. C'è una regia. Chi li organizza? E perchè?
Prendiamo atto che Milano fa i conti un'altra comunità straniera ospite che, spalleggiata chissà da chi, decide di porsi al pari dei rom: fuori dalla legalità.
Attenzione, care Concittadine e cari Concittadini. Stiamo diventando ospiti (o forse meglio dire ostaggi) in casa nostra.
Un caro saluto e auguri di pronta guarigione agli agenti feriti.
Antonio Marino
una brillante operazione della nostra Polizia Locale ha permesso la scoperta del deposito delle auto rubate a Milano tra lo scorso inverno e la settimana scorsa. Cento autovetture rubate e demolite dopo averle private dei pezzi rivendibili sul mercato. Il luogo, manco a dirlo di questi tempi, è all'esterno del campo nomadi di via Bonfadini, tra i binari dello scalo Romana e Rogoredo. L'operazione di Polizia si è resa possibile grazie alla segnalazione di un Cittadino che da tempo vedeva qutidianamente aumentare le carcasse ed insospettito, ha segnalato l'anomalia.
E' saggio focalizzare l'attenzione su due elementi di questa notizia: per brevità, i rom che rubano le macchine ed un Cittadino che informa le Forze dell'Ordine.
Alla luce di questi dettagli devo constatare che in questi giorni, a Milano tira un vento di "estremismo": mentre l'Assessore alle Politiche Sociali fa espropriare dal Prefetto, senza parere del Consiglio Comunale, un'area interna al Parco Lambro di proprietà del Comune e quindi dei Cittadini milanesi, per darla ai nomadi del campo di Opera, il Capogruppo della Lega in Comune organizza "passeggiate volontarie" di Cittadini che, mi scuseranno, senza un'adeguata preparazione si improvvisano "vigilantes".
Se un Assessore priva i Cittadini di un loro spazio a beneficio di nomadi che poi diventano stanziali, ed un Consigliere Comunale invita i Cittadini alla giustizia "fai da te", mettendo a repentaglio la loro incolumità, dato che queste "passeggiate" saranno fatte in luoghi frequentati da gente che non ha nulla da perdere, se entrambi fanno riferimento alla stessa maggioranza (che ho sostenuto), per dirla con le parole di qualcuno più importante di me, qualcosa non va, o no?!
Credo, nella migliore delle ipotesi, che quanto accaduto in Bonfadini non sia stato letto con la giusta chiave interpretativa dai "nostri".
Assessore Moioli, io La stimo molto e riconoscendole capacità ed un gran cuore, per il bene di Milano La invito ad una riflessione: è provato ormai da mille episodi che i rom sono per lo più persone che hanno deciso di vivere ponendosi fuori dalla legalità. Milano che già vive una realtà complicata, che si candida all'Expo 2015, non ha bisogno di questo e soprattutto non lo merita. In questa vicenda del Parco Lambro faccia un passo indietro: riapra un tavolo di confronto con la Provincia e Milano non lo dimenticherà.
Consigliere Salvini, a Lei riconosco grande passione nel fare politica. Molte delle Sue posizioni, che esprimerei sicuramente in maniera diversa dalla Sua, le condivido. Faccia tesoro dell'esempio dato da quel Cittadino che senza correre alcun rischio, ha collaborato con le Forze di Polizia permettendo loro di stroncare un'attività illecita. Mi creda se Le dico che Milano non ha bisogno di eroi: ne sono pieni i cimiteri. Non c'è alcun bisogno di esporre i Cittadini al pericolo quando, la cronaca lo dimostra, si può arrivare comunque con altri mezzi allo scopo. Si lavori piuttosto per instillare nei nostri Concittadini maggior senso civico. Li si educhi a rivolgersi alle Forze dell'Ordine quando sono testimoni di un crimine e vivendo a Milano, purtroppo, non è così raro: ma senza far correre loro rischi.
In altre parole, Signori, moderazione e ancora moderazione.
Un caro saluto,
Antonio Marino
Componente Commissioni Istruttorie
Consiglio di Zona 4
c) allo svolgimento, in materia di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria, delle funzioni affidategli dalla legge;
d) alla vigilanza su tutto quanto possa interessare la sicurezza e l'ordine pubblico, informandone il prefetto.
Nelle materie previste dalle lettere b), c) e d) del comma 1, il sindaco, previa comunicazione al prefetto, puo' delegare l'esercizio delle funzioni ivi indicate al Presidente del consiglio circoscrizionale
Si prevede la convocazione obbligatoria del comitato - su richiesta del sindaco - per l'esame di questioni di sicurezza locale o per prevenire tensioni o conflitti sociali potenzialmente atti a turbare l'ordine o la sicurezza pubblica locale.
Tutti ricordano la donna pia che spinge la carrozzella del padre alla manifestazione del 25 aprile, così come tutti ricordano che solo qualche giorno prima la stessa donna firmava un patto elettorale con i neofascisti.
La donna che si aggira dolce e comprensiva nei mercati per prendere voti è la stessa che per la prima volta nella sua vita viene a contatto con certe realtà e ora infatti ci accorgiamo che non le sa gestire.
Detto questo credo molto grave strumentalizzare il tema della sicurezza tirandolo da una parte o dall’altra. Politicizzare la sicurezza potrebbe risultare molto pericoloso.
La Moratti con il suo messaggio vorrebbe dirci: il comune non può fare più di tanto, abbiamo chiesto al governo cattivo che ci ha risposto picche.
Non è affatto vero che il comune non può fare più di tanto, così come non è utile aprire altri due commissariati a Milano come attuato dal governo incrementando voci di spesa totalmente sterili (altri uffici, altri poliziotti dietro le scrivanie, altre strutture da mantenere).
Sarà la mia inesperienza, sarà il mio eccessivo pragmatismo, ma sinceramente non capisco dove sia la difficoltà nel capire che non occorre fare chissà cosa.
Non sono d’accordo con chi pensa che un quartiere è più sicuro se si coinvolgono comitati e associazioni e si attua il recupero sociale: se per andare ad uno spettacolo teatrale il cittadino comune deve attraversare un giardino pieno di ubriachi e spacciatori, il cittadino non va a prescindere dal grande sforzo di recupero che le associazioni mettono in piedi. Né tantomeno gli spacciatori scappano perché a cento metri da loro c’è uno spettacolo teatrale…..basta con le sciocchezze.
I racconti dei cittadini sono standard:
Abito in via…….
Durante il giorno nel giardino sotto casa si aggirano……
La sera non è possibile dormire perché……
Ho chiamato i carabinieri che mi hanno detto che non possono intervenire perché…..
Ho chiamato la polizia che mi hanno detto che non può intervenire perché…...
Ho chiamato i vigili che mi hanno detto che non possono intervenire perché…...
Ho provato a scrivere a voi del consiglio di zona…..ma niente.
Ho provato a scrivere al comune…..ma niente.
Bisogna fare più attenzione all’uso dei termini e per favore anche nell’uso dei numeri.
Una città con un più di 1.300.000 abitanti non può attualmente definirsi militarizzata perché in servizio ogni notte ci sono SOLO 12 PATTUGLIE DEI VIGILI per far fronte ESCLUSIVAMENTE agli incidenti stradali. Le pattuglie di carabinieri e polizia sono grosso modo le stesse.
Se il cittadino telefona a notte fonda e gli viene risposto che, a causa dello scarso organico notturno in servizio, la forza pubblica interviene solo in casi gravi e di emergenza, e non per disperdere un gruppo di ubriachi che spacca le bottiglie, il problema è proprio nell’organico.
Il cittadino percepisce scarsa sicurezza. La città scende nel baratro del degrado.
Esercitare un maggio controllo del territorio non significa militarizzare la città, anzi; soprattutto se il controllo è effettivo. Nel quartiere Isola è stata fatta una prova in tal senso: alcuni giorni consecutivamente le pattuglie hanno vigilato sul territorio e gli effetti benefici ci sono stati, raccontati dalle persone che abitano lì.
Problema: i soldi per pagare i turni notturni?
Risposta 1: se il ministero degli Interni ha i soldi per aprire due nuovi commissariati a maggior ragione ce ne dovrebbero essere per tenere in servizio più personale. (aprire un commissariato è come dare un gelato ad un bambino che si lamenta).
Una riflessione: lunedì sera, mentre giravo da un canale all'altro, ho beccato a 'Porta a porta' il preside della scuola di Bari malmenato da nonno e padre di un ragazzino di scuola media (inferiore).
Il preside affermava che in un quartiere disagiato e abbastanza povero come quello della sua scuola, molti genitori protestavano perchè i libri erano troppo cari e il comune non li aiutava con dei rimborsi all'acquisto dei testi.
Il preside faceva notare però che tutti questi bambini (parliamo dagli 11 ai 14 anni) avevano un cellulare di ultima generazione, capace di filmare, fare foto, ecc....
E quindi, associandomi a questo preside che credo meriti la medaglia d'oro all'educazione civica, mi chiedo a che bassezza è scesa la nostra società. Semplicisticamente, senza tirare in ballo la psicoanalisi e gli studi sociali, siamo arrivati al punto in cui i genitori, pur di non assumersi le proprie responsabilità genitoriali, crescono dei ragazzini-caproni (e ahimè sono la maggioranza). La priorità non è lo studio, imparare e formarsi, ma il telefonino ultimo modello.
Il preside raccontava anche che se si prova a sospendere o richiamare una di queste capre, i genitori non corrono a scuola per vergognarsi e chiedere cosa abbiano combinato i propri figli, ma arrivano imbufaliti per minacciare denunce contro insegnanti e presidi. Genitori non più in grado o peggio mai stati ingrado di fare i genitori o perlomeno gli adulti, che si scrollano di dosso ogni addebito, riversando bambinetti bulli e onnipotenti nella nostra società. Incapaci anche di sgridare i propri figli, di definire dei limiti oltre cui non bisogna andare, di delimitare ciò che si può e ciò che non si può fare.
La maggior parte dei genitori tende comunque a vedersi nel campo della mamma modello e del padre modello: spesso è la stessa maggior parte che cresce i capro-bulli.
Per essere non dico modello, ma almeno buoni genitori, occorre per prima cosa imparare a dire NO ai propri figli, alcune volte anche con punizioni esemplari.
Non deleghiamo alla scuola ciò che non le compete.
Non può essere sempre l'insegnante a porre limiti e paletti e a dire NO.
Carlino Di Biase
Consigliere di zona 9
L'appello lanciato ieri dal sindaco di Milano Letizia Moratti ai cittadini di "scendere in piazza contro il Governo che si impegni per ritrovare una città nella quale vivere liberi dalla paura, in strada insieme per la sicurezza" serve solo a coprirte unicamente il vuoto di iniziative di lotta al degrado ambientale e alla promozione dìiniziative sociali messi in atto dal Comune in questi anni. Sono 15 anni che il centrodestra governa Milano e poco o nulla è stato fatto per le politiche giovanili, la creazione di centri aggregativi, nuova socialità, edilizia popolare, intervenire sul degrado urbano, il proliferare di situazione di insicurezza, l'aumento delle occupazioni abusive, ecc.. Singolare poi che veniamo da 5 anni di un governo di centrodestra che ci ha sempre detto che la questione sicurezza era risolta, le città più vivibili, i reati drasticamente ridotti. Adesso scopriamo - ma lo sapevamo già- che la paura fa 90 e i reati sono aumentati, le città sempre meno vivibili, il degrado urbano aumentato. Hanno sbandierato il poliziotto, il carabiniere e il vigile di quartiere, ma se ne sono visti pochi e quei pochi subito distolti ad altre mansioni più redditizie, come fare multe. Militarizzare la città non serve: la situazione di degrado della città è il terreno fertile sul quale prolifera la violenza. Ci sono fenomeni in atto come le bande giovanili su cui occorre intervenire con interventi sulle famiglie e le scuole.Meno proclami e più fatti.A.Valdameri consigliere Lista Fo zona 6
p.s. solo un esempio per sottolineare il disinteresse a situazioni di degrado a pochi metri dal Duomo. Frequento spesso al pomeriggio col nipotino piazza Vetra, luogo simbolo di Milano con le Basiliche e il parco circostante. molto frequentato da giovani, studenti, mamme con bambini, anziani accompagnati dalle badanti. Nei pressi e all'interno del parco sostano diverse persone facilmente identificabili che vendono fumo ed altro.Sotto i portici ci sono alcune tende con individui poco raccomandabili che spaccano bottiglie, lanciano insulti a chi li guarda. Nonostante le aree cani, diversi corrono liberamente sul verde, sfiorano i bambini, con evidente possibilità di incidenti. Ieri un motorino senza targa con in sella uno degli occupanti le tende girava sul verde schivando pericolosamente le persone. Poco lontano la Polizia Municipale chiusa nel lbunker forse notava la scena, visto che ci sono le telecamere, ma non interveniva. Non occorre militarizzare il territorio, ma prevenire forse sì e non lasciare che le situazioni incancreniscano.