.: Legalità e città
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Inserito da il Inserito da Alessandro Rizzo il Lun, 18/06/2007 - 14:15
Agorà oserei dire. Parlo del caso che si è aperto sulle Colonne di San Lorenzo, in Corso di Porta Ticinese. Proprio ieri leggevo un'intervista ad Alda Merini, che abita nelle adiacenze di Porta Ticinese, che lamentava del fatto che ogni sera si crei nella zona un coprifuoco per i residenti, ossia l'impossibilità per i medesimi di naturalmente muoversi, usufruendo delle strutture viabilistiche della zona: la presenza di folle di consumatrici e di consumatori chiaramente ostacolano i residenti nell'utilizzo del proprio quartiere, vivendolo, conoscendolo, frequentandolo. E' vero: esiste questo problema che, per una donna di 86 anni, si traduce nell'impossibilità di accedere alla strada, quasi fosse contornata da una falange di persone che si riversano sotto le proprie case, in una frenesia del consumo fine a se stesso, diciamo del piacere edonistico, un po' come lo rappresentava il mitico Charlie Chaplin nei suoi film, "Luci della città". D auna parte l'assedio, soprattutto nei pressi delle alzaie, dall'altra il pugno forte, quello del vicesindaco che tronfio annuncia come grande vittoria l'aver trnsennato le Colonne di San Lorenzo, impedendo, così, il passaggio a tutta la cittadinanza, ai pedoni, che di quello spazio devono essere considerati i proprietari, essendo pubblico, accessibile, pertanto, e usufruibile per l'universalità delle persone. Non riesco a comprendere la filosofia, alquanto contraddittoria che dietro esiste in questo atteggiamento, in questa filosofia di governo incomprensibile, perpetrata dal centrodestra a Milano: tolleranza dove esistono locali, concentrazione di botteghe e di esercizi pubblici, spesso dai prezzi proibitivi, fermo ostacolo contro chi sosta in uno spazio pubblico, urbano. E' vero, chiaro, quanto mai vergognoso vedere persone nello stato quasi catalettico riversarsi sui marciapiedi: è oltremodo intollerabile l'inciviltà e l'incuria dei bevitori che gettavano bottiglie di vetro per strada, con una noncuranza chiaraente inaccettabile per il rispetto della cittadinanza, anche di sè stessi, che sono utenti di quegli spazi pubblici. La mattina dopo le Colonne si trasformavano in un deposito di vetri e di cartacce, con alcuni "ospiti" dormienti alla luce dei primi raggi solari presenti all'alba, dopo una notte di frenetico svago, sempre fine a se stesso, non proficuo, non costruttivo. Le doglianze dei residenti sono chiaramente rispettabili, ma la soluzione non è condivisibile, a parere del sottoscritto. Ancora transenne, ancora luoghi da chiudere, come i Giardini di Piazza della Vetra, ancora la città dell'esclusione, la città dell'asserragliamento, la città autoreferenziale, la città dell'individualismo, la città delle solitudini. Un'altra strategia occorre promuovere: la strategia della condivisione, della piazza come agorà, appunto, koinè, spazio aperto, dove reperire momenti costruttivi di svago, di offerta culturale e artistica, di condivisione di espressioni folcloristiche e civili, di dialogo, di confronto attivio e partecipato. Penso a questo punto come Torino, Roma, ma anche Londra, Parigi, Lione, Barcellona, abbiano fatto dei loro più storici e belli spazi urbani occasioni di confronto e di promozione del confronto, del dialogo, della contaminazione, dell'accesso ai liberi saperi, alle libere arti. Dobbiamo prendere esempio dalla nostra storia? Dai momenti in cui i menestrelli cantavano e narravano intrattenenedo le persone nei borghi epicentri di cultura e di dialogo della nostra Penisola? Ebbene perchè non ARRICCHIRE DI CONTENUTI le serate del bivacco triste e squallido in cui spesso gran parte dei nostri giovani si imbattono in questa metropoli aliena del profitto e dei lucri, della spettacolarizzazione e della moda come canale di guadagni? Io penso che il tempo libero sia una ricchezza nella storia contemporanea. Qualche giorno fa è stata promossa una manifestazione delle associazioni "Vivere slowly", vivere con tranquillità, riappropriandosi della propria persona, dei rapporti umani, delle relazioni sociali, del confronto e della critica, della capacità di esprimersi, di parlare, di confrontarsi. L'arte dell'ozio come diritto all'ozio, scriveva Shopenauer. ma l'ozio contrapposto al negotium, di tradizione latina e romana, ossia lo svago non fine a se stesso, ma come ricerca del sè e dell'altro, conoscenza, opportunità di conoscenza e di commisurazione, di crescita collettiva. Esistono tanti gruppi musicali, teatrali, tipici quelli del "living theatre", del teatro vivente, che possono offrire momenti di confronto costruttivo e di diversivi con contenuto: esisteva un tempo, mi pare negli anni 70, mi racconta un mio amico critico cinematografico, il mese del teatro vivnte, quello di Peter Brocke, ossia momenti scenografici installati nelle strade e nelle vie di Milano, dove si esibivano le migliori compagnie più affermate e quelle "emergenti", indipendenti, in opere che attraevano l'interesse e la partecipazione del pubblico, aperte al pubblico, non elitarie, non da salotto, magari inaccessibili perchè troppo costose. Ebbene portiamo l'arte, quella giovanile, offrendo agli stessi opportunità di esprimere il proprio messaggio estroso e creativo artistico, nelle piazze: rendiamola POPOLARE, nel senso letterale del termine, educando il giovane, e non solo, al piacere della stessa e alla ricerca tramite la stessa dell'analisi della realtà contestuale. Vi assicuro che di cultura c'è bisogno come l'aria: lo testimoniano gli ultimi convegni che trattano anche temi specifici, filosofici, letterari, artistici, e che hanno un'ampia partecipazione, soprattutto di giovani. L'asfissia del presente, connaturata con una mancanza di offerta qualitativa culturale, soprattutto nella città di Milano, dove per andare al teatro, o al cinema, si devono fare dei sacrifici perchè i prezzi non sono competitivi, se si vuole vedere qualcosa di qualitativamente coinvolgente e non massificante, determina diverse tipologie di reazioni: una di queste è quello di vivere il proprio tempo libero, l'otium, come svago fine a se stesso, deprimente quanto mai svilente. Ma la Giunta cosa fa? Mette le transenne, spostando, come sempre accade e accadrà, il problema di und isagio sociale diffuso: non si comprende che il diritto ad accedere alla cultura come strumento di piacere e di crescita collettiva è un'esigenza fondamentale del vivere bene, inerente anche allo steso tema del welfare cittadino. Ma perchè non fare delle rappresentazioni cinematografiche itineranti? Si effettuerebbe un effetto deterrente per chi voglia violare il regolamento della strada, si preverrebbero alcuni fenomeni di degrado, che sono presenti ovunque perchè è assente la civiltà, la cultura, la collettività e la consapevolezza di essere parte di un corpo sociale. Si transenna solo per dire NO, proibire, considerando ormai irrecuperabili i giovani che presentano fenomenologie comportamentali alquanto discutibili e poco tollerabili, trattando questi ultimi come soggetti non pensanti, quindi suscettibili di "punizioni" esemplari, come si fa con il bambino che ruba la marmellata, che si amonsce e a cui si vieta l'accesso alla madia, da chiudere con lucchetto. Metodi educativi decisamente sono questi da periodo pre montessoriano, oggi inauditi. Ma dopo cosa succederà, signor Decorato? Si leveranno le transenne? Lei parla di periodo di prova, per vedere se il "popolo bue" si comporta bene o no: ma dopo? E la prova come viene verificata, secondo quali parametri? Sul fatto che le bottiglie, che vengono portate comunque da casa, spesso, dagli stessi ragazzi sono riversate nei marciapiedi limitrofi? Buona trovata se fosse questa la soluzione del caso. Ritorneremo ad avere quel bellissimo spazio disponibile alla città, oppure ancora proprietà privata da preservare, come se vicino, magari nelle vie adiacenti, spesso anche in contesti urbani più remoti, come le periferie, il fenomeno di degrado non proseguisse. Ma sapete lì si tratta delle Colonne di San Lorenzo, qualche metro, chilometro più in là si tratta di zone di serie B. La punizione esemplare deve attuarsi in contesti visibili, pubblicizzabili, come lei, signor Decorato, sta facendo mettendo la sua immagine a ogni istante per "vendersi" come promotore dell'ordine pubblico che deve essere mantenuto con metodi alquanto discutibili a livello sociologico. L'ordine pubblico deve essere mantenuto, sono convinto, signor Decorato: ma non con le transenne, con la promozione di programmi che diano nuovamente alla città lo splendore culturale di comune europeo della convivenza culturale e civile. Non proibendo, ma offrendo qualcosa: e quel qualcosa rimane scritto nelle parole precedenti di questa mia lettera. Si dica dei SI costruttivi, non dei NO proibitivi. Si faccia qualcosa di altro per una città che vuole emergere, ritornare a essere la Milano europea crogiuolo di esperienze e di culture contaminanti, della solidarietà, della convivenza. Si accorgerà, signor Decorato, che rendendo questo come elemento di prevenzione di fenomeni intollerabili di degrado, disponendo un'offerta culturale e di aggregazione per i giovani, in questi luoghi che sono magnifici per la città, forse la pubblica sicurezza, la vigilanza urbana, che finora non se ne vedeva nella zona delle Colonne, disporrebbe solamente della propria presenza per sanzionare gravi violazioni del codice della strada, che ESISTE, PERDURA, PERMANE, SUSSISTE, e che finora non è stato adeguatamente, si vede, fatto rispettare dagli uffici preposti.
Milano ha bisogno di rotnrare a essere città dell'inclusione, non della proibizione fine a se stessa, che crea e genera solo comportamenti di "disobbedienza", come accade nella natura umana del gusto perverso del proibito. Basta leggere alcuni saggi di sociologia per capire quanto il paternalismo, soprattutto amministrativo, sia contropproducente: lo dice la storia dell'umanità. Lo cerchi di capire, è giunto il momento di farlo, non crede signor Decorato?
Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano

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Inserito da il Inserito da Germana Pisa il Ven, 15/06/2007 - 11:22
Milano è una città violenta e questa violenza si esprime in vari modi: nel comportamento degli automobilisti, ad esempio. E’ diventato difficile circolare in città non solo per la quantità del traffico, ma per la inciviltà imperante di molti automobilisti . Violenza è quella di chi parcheggia in seconda o terza fila o in mezzo alla strada, o in curva riducendo la visibilità e favorendo incidenti a pedoni e a non; violenza quella dell’automobilista inscatolato nella auto di grossa cilindrata che ti tallona o ti suona per passare avanti quando poi lo ritrovi al semaforo davanti a te. Violenza è quella del SUV di turno che fa lo slalom per passare inducendo terrore negli altri automobilisti ma lui se ne fr.. perchè tanto lui ha il suv corazzato. Violenza è la corsa folle di molti e le strisce bianche sono un elemento del paesaggio che a loro non dice niente. Violenza è quella del conducente che ostentatamente guida con una mano sola e con l’altra si intrattiene al telefonino, violenza quella di chi mette fuori la freccia all’ultimo momento per girare. Violenza è anche quella – mi scuseranno, forse gli hanno detto di fare così… ..- dei vigili che si accaniscono con multe verso situazioni di gran lunga di minore impatto e gravità di tal’altre che costituiscono grave intralcio e pericolo. Ma qui non ci sono mai.. Violenza è anche quella del ciclista che arriva contromano o sfreccia troppo veloce sul marciapiede .Violenza si respira nell’aria nelle prese di posizione di sempre più cittadini contro questo o quello, negli sgomberi infiniti delle istituzioni, senza dare soluzione, nelle distruzioni delle cose degli sgomberati. Violenza nelle decisioni delle istituzioni che passano sopra alle istanze dei cittadini o che non spiegano, come da ultimo la faccenda del Parco delle Cave. Violenza sono i megacartelli che ricoprono mura storiche, o facciate sacre o importanti artisticamente. Offendere la bellezza è violenza e ammorba la convivenza perchè il brutto intorno rende tristi e potenzialmente cattivi o intolleranti. Violenza è lasciare la città in preda all’inquinamento combattendolo solo con belle parole preannuncianti provvedimenti sempre spostati in là nel tempo.
 Si vive male a Milano, si respira un bigottismo di pensiero in certe scelte o meglio non-scelte. Non si finanzia più questo o quello, si crede di essere più rispettabili così…Ma sbagliano i nostri amministratori. E l’aria a Milano è sempre piu’ pesante. Dove è finita la città dell'accoglienza, del cuore in mano famoso, della cultura, che un tempo pare cosi' fosse...E certo, senza mitizzare, ora quello che si respira è smog in tutti i sensi. Speriamo che cambiamo...io speriamo che me la cavo..come diceva il maestro D'Orta:-)

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Ven, 08/06/2007 - 16:40
dal sito Web del Comune di Milano:

http://www.comune.milano.it/webcity/portale/homepage.nsf/vNews/DSEV-73YJMD

COMUNE E ASSOCIAZIONI NO PROFIT INSIEME PER LA SICUREZZA DI MILANO

"Il Comune ha stipulato convenzioni con cinque associazioni non-profit che svolgeranno specifici servizi di controllo e monitoraggio in alcune zone critiche della città". Lo ha annunciato il vice Sindaco Riccardo De Corato insieme al direttore del settore Sicurezza del Comune, Tullio Mastrangelo, e il Comandante della Polizia municipale, Emiliano Bezzon.

"Si tratta di un progetto importante – ha continuato il vice Sindaco – che il Comune di Milano realizza in via sperimentale per approfondire la conoscenza del territorio e delle sue criticità. Il lavoro delle associazioni, infatti, sarà di supporto all’azione capillare già svolta dalla Polizia municipale, anche attraverso il Vigile di Quartiere. Ricordo che sono 500 i vigili di quartiere impegnati su tutto il territorio cittadino. A questi vanno aggiunti 109 agenti e 5 ufficiali che operano con postazioni e orari fissi per servizi mirati, attivati in questi ultimi mesi per esigenze di sicurezza, come nel quartiere Sarpi, in corso Buenos Aires, sui Navigli, presso le Colonne di S. Lorenzo e all’Arco della Pace. E naturalmente vanno aggiunti almeno altri 1.900 agenti in forza al presidio del territorio".

GLI ENTI COINVOLTI - Le convenzioni, in vigore da maggio a dicembre di quest’anno, sono state stipulate con le associazioni City Angels Lombardia, per l’area della stazione metropolitana di Cascina Gobba, e Blue Berets, per il monitoraggio del Polo Ferrara.

A partire dal prossimo anno scolastico, inoltre, dopo aver concordato il servizio con il Provveditorato e le direzioni scolastiche, verrà attivata una convenzione con le associazioni appartenenti alla Polizia di Stato in congedo (Associazione Italiana Pensionati di Polizia, Associazione Nazionale Polizia di Stato e Api, Associazione Poliziotti italiani) per i controlli all’esterno degli istituti superiori.

GLI SCOPI - "Attraverso queste convenzioni – ha aggiunto De Corato – il Comune di Milano intende dare piena attuazione a quel progetto di ‘sicurezza partecipata’ di cui ha parlato anche il vice Ministro agli Interni, Marco Minniti che si realizza con una conoscenza approfondita del territorio e delle sue criticità, anche attraverso il coinvolgimento di tutti quegli operatori in grado di vivere il territorio in modo quotidiano e capillare. Non solo le forze di sicurezza in senso stretto, ma anche il volontariato capace di rassicurare i cittadini con la sua presenza e dare un contributo fondamentale al miglioramento della percezione di sicurezza".

LA SCELTA DELLE ASSOCIAZIONI - I progetti sono stati assegnati tenendo conto delle competenze ed esperienze già maturate dalle associazioni coinvolte. La loro attività è finalizzata a segnalare situazioni critiche al settore Sicurezza, il quale provvederà, a seconda dei casi, a disporre interventi mirati attraverso il Vigile di Quartiere, la Polizia Municipale o le Forze dell’Ordine. Tutti i volontari sono muniti di cellulare.

IL SERVIZIO DEI BLUE BERETS - "I Blue Berets – ha spiegato il vice Sindaco – sono presenti presso il Polo Ferrara, centro polifunzionale del Comune, dove si segnalano fenomeni di ‘bullismo’, vandalismo e microcriminalità, soprattutto a discapito di categorie deboli, come donne, bambini e anziani che frequentano la struttura. La loro presenza, oltre a rassicurare i cittadini, può contribuire a prevenire l’aggravarsi di questi problemi". Il servizio è attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 18 alle 24. Per i Blue Berets era presente il presidente dell’associazione Vincenzo Scavo.

IL SERVIZIO DEI CITY ANGELS - All’incontro era presente anche Mario Furlan, presidente dell’Associazione City Angels. "Dopo una lunga esperienza alla Stazione Centrale – ha rilevato De Corato –, oggi i City Angels sono presenti anche alla stazione metropolitana di Cascina Gobba, che presenta, con le dovute distinzioni, problematiche simili per la presenza di extracomunitari soprattutto nelle ore notturne". Il servizio funziona dalle ore 16 alle 24.

"A partire dalle aree inizialmente interessate – ha sottolineato il vice Sindaco – i servizi di controllo potrebbero in futuro spostarsi anche in altre località. Grazie alla mappa del rischio, elaborata dalla Polizia Locale e condivisa da Prefettura e Questura per la firma del Patto per la Sicurezza, disponiamo di un monitoraggio costante delle zone difficili di Milano".

LE SCUOLE - In conclusione, riguardo al progetto relativo alle scuole, il vice Sindaco ha precisato: "L’attività degli ex poliziotti verrebbe svolta negli orari di ingresso e uscita, all’esterno delle scuole superiori e nelle vicinanze per rilevare l’eventuale spaccio di stupefacenti o altri episodi di microcriminalità. Naturalmente il servizio, del quale sono state informate la Questura e la Prefettura, verrà concordato con le singole direzioni scolastiche a partire dal mese di settembre". Alla conferenza stampa, in rappresentanza dei rispettivi enti, hanno partecipato anche Mario De Benedittis dell’Associazione nazionale Polizia di Stato, Mario Tritto dell’Api e Mario Compagnone dell’Associazione pensionati della Polizia.

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Inserito da il Inserito da Paolo Zampol il Lun, 14/05/2007 - 19:51

Vi allego una storia di vita e di email piuttosto divertente, ma che la dice lunga su come a volte la vita possa inaspettatamente cambiare.
E' terribile pensare che la prepotenza vinca, ma è ancor più terribile pensare che un onesta persona di fronte ad una prepotenza non venga tutelata nei suoi più basilari diritti dalla legge ( mi riferisco specificatamente ai Vigili Urbani di Dergano ed al Comune di Milano nella figura del Vicesindaco, che non si sono mai degnati di rispondere alle mie richieste).
I fatti: in un locale seminterrato non agibile ma solo adatto sia per regolamento condominiale a deposito o magazzino -purtroppo situato proprio sotto la mia camera da letto - ogni sera per mesi e mesi ho dovuto sopportare a ogni ora della notte gemiti di gioiosi orgasmi e rumori di ogni tipo e per  me la vita si è tramutata all'improvviso in un inferno.
Dopo mesi di notti insonni e insistenti richieste di aiuto ai Vigili Urbani e al Comune mi sono arreso e ho dovuto traslocare.
Così ho deciso di andarmene da Milano perchè se questa è la capacità di aiutare i cittadini in difficoltà di chi è preposto a farlo....
Di seguito i fatti ed il menefreghismo delle istituzioni.
Attenzione, perchè una cosa del genere può capitare anche a voi!
C'e' chi accoltella il vicino, e vi dirò che in certi frangenti ho capito come può una persona essere spinta a tanto, c'e' chi semplicemente se ne va....

 
-----Messaggio originale-----
Da: zamplex [mailto:paolo.zampol@fastwebnet.it]
Inviato: domenica 13 maggio 2007 11.41
A: 'Vicesindaco.DeCorato@comune.milano.it'
Cc: 'beatrice.uguccioni@comune.milano.it'; 'sindaco.moratti@comune.milano.it'; 'Altroconsumo'; 'info@partecipami.it'
Oggetto: reclamo
 
Gentile sig. Vicesindaco,
scrivo direttamente a Lei dato che aveva dimostrato un iniziale interessamento a intervenire sul problema.
Innanzitutto segnalo l'assoluta mancanza di rispetto verso un cittadino che chiede risposte. Anche al reclamo sotto riportato, inserito seguendo le procedure sul sito del Comune,  non è stato dato seguito nonostante vengano indicati 30 giorni come tempo di risposta ai reclami (ne sono trascorsi oltre 60).
Ricordo i fatti (per chi ha tempo basta leggere le mail allegate di seguito): a seguito di una situazione di illegalità per me evidente, il sottoscritto ha dovuto cambiare casa perché nella propria non si poteva più dormire....chiesto l'intervento dei Vigili Urbani e del Comune non ho mai avuto risposta ed ho dovuto soccombere.
A costo di incaricare un legale, esigo risposta agli esposti ed ai reclami inviati ai Vigili Urbani, al Comune e direttamente a Lei.
saluti, zampol
 
P.S. Chiedo ad Altroconsumo, che ci legge in copia, quando verrà fatta un indagine sul servizio fornito dai comuni agli utenti e se, data la gravità della situazione ed il fatto che le forze dell'ordine a fronte delle mie segnalazioni sono state apparentemente (mai avuta una risposta) e quindi sostanzialmente passive, è possibile un azione legale nei confronti di chi doveva intervenire e non ha fatto niente (o perlomeno non me lo ha comunicato). Non sono un avvocato e non ho la pretesa di sapere se una situazione è illegale o meno, però ho segnalato la situazione con un esposto alle autorità e nessuno è intervenuto.
 
-----Messaggio originale-----
Da: Comune.Milano@comune.milano.it [mailto:Comune.Milano@comune.milano.it] Per conto di Sito_WEB_Comune_di_Milano-Ufficio_Reclami@dummy_comune.milano.it
Inviato: lunedì 5 marzo 2007 21.28
A: paolo.zampol@fastwebnet.it
Oggetto: Comune di Milano - UfficioReclami - RIF:DSEV-6YZRZP
 
 
Abbiamo ricevuto il Reclamo 'esposto del 10/08/06 e protocollo:
06/7/6/118'.Le chiediamo di confermare il reclamo inviato, cliccando sul seguente link:
http://www.comune.milano.it/webcity/p_mailing.nsf/conferma?createdocument&USER=paolo.zampol@fastwebnet.it&RIF=DSEV-6YZRZP&TIPO=uff_reclami&SUBMITFORM=WEBSubmitOkFormReclami
 
L’ufficio Reclami sta ricevendo il suo reclamo e provvederà ad esaminarlo,
inoltrandolo agli Uffici competenti.
La risposta le verrà inviata, secondo la modalità da lei prescelta
all’indirizzo indicato, entro 30 giorni.
 
-----Messaggio originale-----
Da: zamplex [mailto:paolo.zampol@fastwebnet.it]
Inviato: mercoledì 21 febbraio 2007 21.37
A: 'Vicesindaco.DeCorato@comune.milano.it'
Cc: 'DSVICO02@comune.milano.it'
Oggetto: R: Comune di Milano - Re:
 
Gentile Vice sindaco,
trovo vergognoso che le richieste dei cittadini vengano sostanzialmente ignorate...bello il sito, veloci le risposte, ma nella sostanza solo fumo.
Io ho praticamente cambiato casa per l'incapacità da parte delle forze dell'ordine di far rispettare la legge; ho chiesto a lei una spiegazione e dopo un apparente interessamento non ho saputo più nulla.
Ho scritto nuovamente ai vigili urbani che dovevano intervenire e nessuna risposta neanche da lì.
Ma in questo paese bisogna solo chiedere a striscia la notizia o alle iene di intervenire per avere giustizia???!!!
Non ho parole.
 
 
-----Messaggio originale-----
Da: zamplex [mailto:paolo.zampol@fastwebnet.it]
Inviato: mercoledì 29 novembre 2006 20.49
A: 'Vicesindaco.DeCorato@comune.milano.it'
Oggetto: R: Comune di Milano - Re:
 
Buongiorno.
In riferimento a quanto sotto sono contento di comunicarLe che domani lascerò Milano, anche se - a giudicare dagli interventi che sono stati fatti- non mi sembra che la cosa La turbi più di tanto. Capisco che i problemi sono tanti e questo è uno dei tanti...una questione vergognosa, ma una delle tante.
Gradirei comunque sapere se è lecito, a distanza di 4 (quattro) mesi dall'esposto, avere un'informazione di ritorno; anche del tipo "se le piace Milano è così, altrimenti vada pure".
Dà fastidio avere la certezza che un fatto del genere, se fosse capitato a "gente che conta", sarebbe stato risolto in pochi giorni....
 
Attendo una risposta.
Cordialità
Paolo Zampol
 
-----Messaggio originale-----
Da: zamplex [mailto:paolo.zampol@fastwebnet.it]
Inviato: giovedì 9 novembre 2006 9.33
A: 'Vicesindaco.DeCorato@comune.milano.it'
Oggetto: R: Comune di Milano - Re:
 
 
Egregio sig. Vicesindaco,
La ringrazio per la pronta risposta.
Credo (o perlomeno spero e pretendo) che tutto il fattibile sia stato fatto dai Vigili Urbani di Dergano che mi hanno detto di aver passato la pratica ad ASL (esposto del 10/08/06: da allora non ho più saputo nulla).
Personalmente intendo adire le vie legali: anche se me ne andrò, non ritengo giusto affittare o vendere l'appartamento a persone che a loro volta si troveranno inevitabilmente in difficoltà ( a meno di non trovare una coppia di audiolesi).
Ho appuntamento con il mio avvocato lunedì prossimo e passerò a ritirare la Relazione di Servizio in via Beccarla nei prossimi giorni: ho dovuto aspettare così tanto perché, dopo moli solleciti, è risultata disponibile solo da oggi (ho telefonato ieri pomeriggio all'ufficio Archivi).
Non l'ho ancora letta, ma deve essere divertente in quanto la pattuglia, intervenuta alle due e mezza di notte, ha potuto assistere in diretta alle emissioni sonore di un intenso amplesso; se ne ha voglia e tempo questo è il protocollo: 06/7/6/118 (via Trevi 4).
Oltre ai vari rumori che si sentono durante tutta la notte e che secondo me hanno poco a che fare con l'attività imprenditoriale dichiarata, Le assicuro che trovarsi nella propria camera da letto con la propria moglie e dover sentire i gemiti e i vocalizzi di persone intente a fare sesso è di un imbarazzo estremo,quasi una violenza....provi solo ad immedesimarsi.
Se questi rumori provenissero dall'abitazione di un vicino poco educato ci sarebbe poco da fare: ognuno è libero di vivere la propria vita come crede (entro certi limiti); ma provengono da un seminterrato senza abitabilità...il locale attiguo era quello dove si accumulavano le immondizie fino a pochi anni fa!
 
Cordialità
Paolo Zampol
 
-----Messaggio originale-----
Da: Vicesindaco.DeCorato@comune.milano.it [mailto:Vicesindaco.DeCorato@comune.milano.it]
Inviato: mercoledì 8 novembre 2006 12.06
A: paolo.zampol@fastwebnet.it
Oggetto: Comune di Milano - Re:
 
 
In riferimento alla sua richiesta del 07/11/2006 12.19.47
 
Gentile sig. Sindaco,
 
Le scrivo per spiegarLe perché me ne vado da Milano, una città che dovrebbe
essere all’avanguardia in Europa e che per certi aspetti lo è.
Io ritengo invece che , sotto altri punti di vista, non ci sia la volontà
di migliorarla  e il trend sarà sempre in discesa se non si prenderanno
provvedimenti; mi riferisco alla qualità della vita e dei suoi abitanti.
Per motivare quanto sopra Le racconto la mia esperienza.
Il tutto è cominciato quando, tre mesi fa, nella cantina sotto la mia
abitazione, si è insediata un’attività “imprenditoriale”; il suddetto
locale,per regolamento condominiale e anche urbanistico di Milano, non poteva essere adibito ad abitazione, ma solo a  magazzino o laboratorio  con assoluto divieto di emissioni sonore.
In realtà questo locale  è frequentato da persone che vi trascorrono la
notte e, come se non bastasse, lo fanno con delle modalità decisamente poco
urbane in quanto dalle 22:00 alle 6:00 di ogni giorno è molto difficile riuscire a dormire con tranquillità per la mia famiglia a causa dei rumori di vario tipo provenienti dallo scantinato  (da gemiti ed esclamazioni dovuti a frequenti e intensi rapporti sessuali -rilevati in diretta da una pattuglia di Vigili Urbani chiamata di notte per una verifica, al continuo spostare rumoroso di oggetti ecc.....).
A nulla è valso un esposto fatto ai Vigili Urbani che, nonostante la
professionalità dimostrata, si sono rivelati impotenti a risolvere il
problema o perlomeno, a distanza di tre mesi dall’esposto, non mi hanno più fatto sapere niente e la situazione è immutata.  Forse qualche provvedimento verrà preso -per ora dopo insistenti telefonate mi hanno detto di aver elevato una  multa di ben 50 euro per rumori molesti - ma lei ben capisce che tre mesi senza poter dormire serenamente sono lunghi.
Quindi, dopo  lunghe notti insonni e turbolente, ho deciso di rientrare in
Friuli, regione dalla quale provengo e dove una situazione del genere è
semplicemente impensabile;  a dir la verità è impensabile anche per Milano
perchè quando la racconto tutti sono increduli e mi suggeriscono: "Chiama i
Vigili e falli mandare via!". Semplice....da dire.
Così Milano perde un ingegnere e un chimico (mia moglie) e guadagna una
brillante attività da sottoscala….contenti voi.
Non c’entra il titolo di studio, né il livello culturale o economico ;
c’entra il fatto che una famiglia onesta, che paga le tasse e che non ha mai avuto problemi con la giustizia, è costretta a soccombere di fronte ad una
situazione di illegalità evidente e, se permette, “banale”:  alla fine si tratta di un ragazzino ai quali i genitori, probabilmente per toglierselo dai piedi,hanno comperato un pied-a-ter. Verificare l’irregolarità della situazione e ripristinare la legalità è un giuoco da ragazzi: basta volerlo.
Se la capacità di intervento delle Forze dell’Ordine di fronte a situazioni
del genere è pressoché nulla, non vedo come si possano fronteggiare le
situazioni di criminalità vera…
E’ evidente che non c’e’ la volontà politica di risolvere questo tipo di
problematiche; basta vedere la situazione degli affitti per capirlo:
appartamenti affittati “regolarmente in nero” a prezzi esorbitanti dove
extracomunitari vivono in situazioni di sovraffollamento assurde alla
faccia dei vicini che pagano l'ICI, di chi sull’affitto paga onestamente le tasse e alla faccia della sicurezza pubblica (a parte le domande lecite tipo: chi sono? cosa fanno? ; ma anche : per cucinare usano una bombola del gas con un allacciamento “fai da te”?... poi esplodono i palazzi.... ).
Ci saranno altre priorità, ma sulla sicurezza dei cittadini e sui diritti
delle famiglie oneste non si devono avere dubbi  perchè è su queste famiglie che si deve basare la crescita di una città, non sulle "attività da sottoscala".
 
Io me ne vado.
 
Cordialità, Paolo Zampol
 
 
Segue la risposta:
 
Egr. Ing. Zampol,
 
in esito alla Sua nota Le prego di voler precisare l'indirizzo dello
stabile al quale si riferisce la Sua segnalazione.
 
Resto in attesa di riscontro e La saluto cordialmente
 
 
Il Vice Sindaco
Riccardo De Corato

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Inserito da il Inserito da Antonio Marino il Gio, 12/04/2007 - 15:21
Esprimo la mia solidarietà alle Forze di Polizia vittime di un agguato criminale per mano di cinesi.

A scatenarlo è stato un controllo che una pattuglia di quattro vigili stava facendo in via Niccolini nei confronti di una donna con un bambino, con l'auto ferma in doppia fila. La donna si è ribellata a quello che ha definito "l'ennesimo sopruso", rifiutandosi quindi di consegnare i documenti d'identità. La polizia locale è stata immediatamente aggredita e i quattro agenti sono stati picchiati selvaggiamente da un gruppo di cinesi subito accorsi alla vista della donna che stava per essere caricata nell'auto della polizia e portata al comando.
In tutta la zona di Paolo Sarpi si sono poi scatenate violenze, con cinesi assiepati sui marciapiedi, cestini divelti, bandiere della Cina sventolate e appese ai cartelli stradali. Ci sono state anche cariche della polizia in via Niccolini dopo che gruppi di cinesi hanno ostacolato il passagggio a due auto della polizia locale. Un'altra vettura è stata ribaltata. Sono sei, secondo quanto riferiscono i medici del 118, gli agenti contusi durante gli scontri avvenuti questa mattina in via Paolo Sarpi a Milano. Quattro di loro sono poliziotti, due sono agenti della Polizia locale. Un vigile ha riportato la frattura di una mano.

Questo è il loro senso di integrazione: conquistare una zona con le buone o con le cattive.

Difficilmente credo che quanto accaduto possa essere "farina del loro sacco". Troppo ben organizzati. C'è una regia. Chi li organizza? E perchè?

Prendiamo atto che Milano fa i conti un'altra comunità straniera ospite che, spalleggiata chissà da chi, decide di porsi al pari dei rom: fuori dalla legalità.

Attenzione, care Concittadine e cari Concittadini. Stiamo diventando ospiti (o forse meglio dire ostaggi) in casa nostra.

Un caro saluto e auguri di pronta guarigione agli agenti feriti.

Antonio Marino

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Inserito da il Inserito da Antonio Marino il Mar, 03/04/2007 - 17:55
Care Cittadine, Cari Cittadini,

una brillante operazione della nostra Polizia Locale ha permesso la scoperta del deposito delle auto rubate a Milano tra lo scorso inverno e la settimana scorsa. Cento autovetture rubate e demolite dopo averle private dei pezzi rivendibili sul mercato. Il luogo, manco a dirlo di questi tempi, è all'esterno del campo nomadi di via Bonfadini, tra i binari dello scalo Romana e Rogoredo. L'operazione di Polizia si è resa possibile grazie alla segnalazione di un Cittadino che da tempo vedeva qutidianamente aumentare le carcasse ed insospettito, ha segnalato l'anomalia.

E' saggio focalizzare l'attenzione su due elementi di questa notizia: per brevità, i rom che rubano le macchine ed un Cittadino che informa le Forze dell'Ordine.

Alla luce di questi dettagli devo constatare che in questi giorni, a Milano tira un vento di "estremismo": mentre l'Assessore alle Politiche Sociali fa espropriare dal Prefetto, senza parere del Consiglio Comunale, un'area interna al Parco Lambro di proprietà del Comune e quindi dei Cittadini milanesi, per darla ai nomadi del campo di Opera, il Capogruppo della Lega in Comune organizza "passeggiate volontarie" di Cittadini che, mi scuseranno, senza un'adeguata preparazione si improvvisano "vigilantes".

Se un Assessore priva i Cittadini di un loro spazio a beneficio di nomadi che poi diventano stanziali, ed un Consigliere Comunale invita i Cittadini alla giustizia "fai da te", mettendo a repentaglio la loro incolumità, dato che queste "passeggiate" saranno fatte in luoghi frequentati da gente che non ha nulla da perdere, se entrambi fanno riferimento alla  stessa maggioranza (che ho sostenuto), per dirla con le parole di qualcuno più importante di me, qualcosa non va, o no?!

Credo, nella migliore delle ipotesi, che quanto accaduto in Bonfadini non sia stato letto con la giusta chiave interpretativa dai "nostri".

Assessore Moioli, io La stimo molto e riconoscendole capacità ed un gran cuore, per il bene di Milano La invito ad una riflessione: è provato ormai da mille episodi che i rom sono per lo più persone che hanno deciso di vivere ponendosi fuori dalla legalità. Milano che già vive una realtà complicata, che si candida all'Expo 2015, non ha bisogno di questo e soprattutto non lo merita. In questa vicenda del Parco Lambro faccia un passo indietro: riapra un tavolo di confronto con la Provincia e Milano non lo dimenticherà.

Consigliere Salvini, a Lei riconosco grande passione nel fare politica. Molte delle Sue posizioni, che esprimerei sicuramente in maniera diversa dalla Sua, le condivido. Faccia tesoro dell'esempio dato da quel Cittadino che senza correre alcun rischio, ha collaborato con le Forze di Polizia permettendo loro di stroncare un'attività illecita. Mi creda se Le dico che Milano non ha bisogno di eroi: ne sono pieni i cimiteri. Non c'è alcun bisogno di esporre i Cittadini al pericolo quando, la cronaca lo dimostra, si può arrivare comunque con altri mezzi allo scopo. Si lavori piuttosto per instillare nei nostri Concittadini maggior senso civico. Li si educhi a rivolgersi alle Forze dell'Ordine quando sono testimoni di un crimine e vivendo a Milano, purtroppo, non è così raro: ma senza far correre loro rischi.

In altre parole, Signori, moderazione e ancora moderazione.

Un caro saluto,

Antonio Marino
Componente Commissioni Istruttorie
Consiglio di Zona 4

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Inserito da il Inserito da Corrado Angione il Mar, 27/03/2007 - 15:58
Il Sindaco, quale ufficiale del Governo, sovraintende:
b) alla emanazione degli atti che gli sono attribuiti dalle leggi e dai regolamenti in materia di ordine e di sicurezza pubblica;
c) allo svolgimento, in materia di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria, delle funzioni affidategli dalla legge;
d) alla vigilanza su tutto quanto possa interessare la sicurezza e l'ordine pubblico, informandone il prefetto.
Nelle materie previste dalle lettere b), c) e d) del comma 1, il sindaco, previa comunicazione al prefetto, puo' delegare l'esercizio delle funzioni ivi indicate al Presidente del consiglio circoscrizionale
E’ istituito in ogni prefettura il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduto dal Prefetto e composto dal Questore, dal Sindaco del Comune capoluogo e dal presidente della Provincia, dai comandanti provinciali dei Carabinieri, della Guardia di Finanza… nonché dai sindaci degli altri comuni interessati, quando devono trattarsi questioni riferibili ai rispettivi ambiti territoriali. Il prefetto può chiamare a partecipare alle sedute del Comitato le autorità locali di pubblica sicurezza e i responsabili delle amministrazioni dello Stato e degli enti locali interessati ai problemi da trattare, nonché, d'intesa con il procuratore
Si prevede la convocazione obbligatoria del comitato - su richiesta del sindaco - per l'esame di questioni di sicurezza locale o per prevenire tensioni o conflitti sociali potenzialmente atti a turbare l'ordine o la sicurezza pubblica locale.
L’ Articolo 1, comma 439 della legge Finanziaria 2007 offre ai comuni la possibilità di Realizzare programmi straordinari di incremento dei servizi di polizia, di soccorso tecnico urgente e per la sicurezza dei cittadini. Questo vuol dire che se il Sindaco Moratti vorrà, potrà destinare parte del bilancio del Comune di Milano per finanziarie servizi straordinari di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza.
L’ Articolo 1, comma 564 della legge Finanziaria 2007 modifica l’articolo 208 del codice della strada, che si occupa dei soldi che derivano dalle multe. La norma in esame introduce la possibilità per i comuni di utilizzare una parte di questi soldi per assumere vigili a tempo determinato. Il sindaco Moratti, dato che questi proventi sono aumentati di molto negli ultimi anni, potrà, se vorrà, agire in tal senso.
C. Ang.

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Inserito da il Inserito da Carlino Di Biase il Ven, 16/03/2007 - 11:52
Dopo i primi mesi passati senza particolari provvedimenti messi in campo dalla giunta Moratti (a parte la pulizia dai graffiti e la sterile discussione sulla tassa contro l’inquinamento), donna Letizia, che sembrava aver perso pelo e vizio, si appresta a riacquistare tutti i vizi pre-campagna elettorale, tra cui quello più grave, che secondo me è la sua doppia identità.
Tutti ricordano la donna pia che spinge la carrozzella del padre alla manifestazione del 25 aprile, così come tutti ricordano che solo qualche giorno prima la stessa donna firmava un patto elettorale con i neofascisti.
La donna che si aggira dolce e comprensiva nei mercati per prendere voti è la stessa che per la prima volta nella sua vita viene a contatto con certe realtà e ora infatti ci accorgiamo che non le sa gestire.
Detto questo credo molto grave strumentalizzare il tema della sicurezza tirandolo da una parte o dall’altra. Politicizzare la sicurezza potrebbe risultare molto pericoloso.
La Moratti con il suo messaggio vorrebbe dirci: il comune non può fare più di tanto, abbiamo chiesto al governo cattivo che ci ha risposto picche.
Non è affatto vero che il comune non può fare più di tanto, così come non è utile aprire altri due commissariati a Milano come attuato dal governo incrementando voci di spesa totalmente sterili (altri uffici, altri poliziotti dietro le scrivanie, altre strutture da mantenere).
Sarà la mia inesperienza, sarà il mio eccessivo pragmatismo, ma sinceramente non capisco dove sia la difficoltà nel capire che non occorre fare chissà cosa.

Non sono d’accordo con chi pensa che un quartiere è più sicuro se si coinvolgono comitati e associazioni e si attua il recupero sociale: se per andare ad uno spettacolo teatrale il cittadino comune deve attraversare un giardino pieno di ubriachi e spacciatori, il cittadino non va a prescindere dal grande sforzo di recupero che le associazioni mettono in piedi. Né tantomeno gli spacciatori scappano perché a cento metri da loro c’è uno spettacolo teatrale…..basta con le sciocchezze.

In questi miei primi mesi di attività in consiglio di zona 9 centinaia di cittadini sono venuti a lamentarsi per la scarsa sicurezza dei loro quartieri. Resta da capire cos’è la sicurezza. E resta da capire perchè invece di ascoltare i cittadini, ancora una volta ognuno mette in campo le sue soluzioni fantasione.

I racconti dei cittadini sono standard:
Abito in via…….
Durante il giorno nel giardino sotto casa si aggirano……
La sera non è possibile dormire perché……
Ho chiamato i carabinieri che mi hanno detto che non possono intervenire perché…..
Ho chiamato la polizia che mi hanno detto che non può intervenire perché…...
Ho chiamato i vigili che mi hanno detto che non possono intervenire perché…...
Ho provato a scrivere a voi del consiglio di zona…..ma niente.
Ho provato a scrivere al comune…..ma niente.

Provo fastidio nel sentire che vedere le pattuglie dei tre enti citati sopra significa militarizzare la città.

Bisogna fare più attenzione all’uso dei termini e per favore anche nell’uso dei numeri.

Una città con un più di 1.300.000 abitanti non può attualmente definirsi militarizzata perché in servizio ogni notte ci sono SOLO 12 PATTUGLIE DEI VIGILI per far fronte ESCLUSIVAMENTE agli incidenti stradali. Le pattuglie di carabinieri e polizia sono grosso modo le stesse.

Se il cittadino telefona a notte fonda e gli viene risposto che, a causa dello scarso organico notturno in servizio, la forza pubblica interviene solo in casi gravi e di emergenza, e non per disperdere un gruppo di ubriachi che spacca le bottiglie, il problema è proprio nell’organico.

Il cittadino percepisce scarsa sicurezza. La città scende nel baratro del degrado.

Esercitare un maggio controllo del territorio non significa militarizzare la città, anzi; soprattutto se il controllo è effettivo. Nel quartiere Isola è stata fatta una prova in tal senso: alcuni giorni consecutivamente le pattuglie hanno vigilato sul territorio e gli effetti benefici ci sono stati, raccontati dalle persone che abitano lì.

Questa secondo me è prevenzione: lamentarsi sia perché la pattuglie ci sono e vigilano sia perché le pattuglie non ci sono quando si telefona per me è un assurdo.
La soluzione non è far intervenire le forze dell’ordine a fatto avvenuto, ma fare in modo che il fatto non avvenga.

Problema: i soldi per pagare i turni notturni?
Risposta 1: se il ministero degli Interni ha i soldi per aprire due nuovi commissariati a maggior ragione ce ne dovrebbero essere per tenere in servizio più personale. (aprire un commissariato è come dare un gelato ad un bambino che si lamenta).

Risposta 2: se ci sono i soldi per pagare stipendi da sogno ai candidati trombati alle elezioni assunti come dirigenti in comune (siamo sui 10.000.000 euro all’anno) ci sono anche per pagare i turni ai vigili.
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Inserito da il Inserito da Carlino Di Biase il Mer, 14/03/2007 - 15:54

Una riflessione: lunedì sera, mentre giravo da un canale all'altro, ho beccato a 'Porta a porta' il preside della scuola di Bari malmenato da nonno e padre di un ragazzino di scuola media (inferiore).
Il preside affermava che in un quartiere disagiato e abbastanza povero come quello della sua scuola, molti genitori protestavano perchè i libri erano troppo cari e il comune non li aiutava con dei rimborsi all'acquisto dei testi.
Il preside faceva notare però che tutti questi bambini (parliamo dagli 11 ai 14 anni) avevano un cellulare di ultima generazione, capace di filmare, fare foto, ecc....
E quindi, associandomi a questo preside che credo meriti la medaglia d'oro all'educazione civica, mi chiedo a che bassezza è scesa la nostra società. Semplicisticamente, senza tirare in ballo la psicoanalisi e gli studi sociali, siamo arrivati al punto in cui i genitori, pur di non assumersi le proprie responsabilità genitoriali, crescono dei ragazzini-caproni (e ahimè sono la maggioranza). La priorità non è lo studio, imparare e formarsi, ma il telefonino ultimo modello.
Il preside raccontava anche che se si prova a sospendere o richiamare una di queste capre, i genitori non corrono a scuola per vergognarsi e chiedere cosa abbiano combinato i propri figli, ma arrivano imbufaliti per minacciare denunce contro insegnanti e presidi. Genitori non più in grado o peggio mai stati ingrado di fare i genitori o perlomeno gli adulti, che si scrollano di dosso ogni addebito, riversando bambinetti bulli e onnipotenti nella nostra società. Incapaci anche di sgridare i propri figli, di definire dei limiti oltre cui non bisogna andare, di delimitare ciò che si può e ciò che non si può fare.
La maggior parte dei genitori tende comunque a vedersi nel campo della mamma modello e del padre modello: spesso è la stessa maggior parte che cresce i capro-bulli.
Per essere non dico modello, ma almeno buoni genitori, occorre per prima cosa imparare a dire NO ai propri figli, alcune volte anche con punizioni esemplari.
Non deleghiamo alla scuola ciò che non le compete.
Non può essere sempre l'insegnante a porre limiti e paletti e a dire NO.

Carlino Di Biase
Consigliere di zona 9

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Inserito da il Inserito da Angelo Valdameri il Sab, 10/03/2007 - 11:51

 L'appello lanciato ieri dal sindaco di Milano Letizia Moratti ai cittadini di "scendere in piazza contro il Governo che si impegni per ritrovare una città nella quale vivere liberi dalla paura, in strada insieme per la sicurezza" serve solo a coprirte unicamente il vuoto di iniziative di lotta al degrado ambientale e alla promozione dìiniziative sociali messi in atto dal Comune in questi anni. Sono 15 anni che il centrodestra governa Milano e poco o nulla è stato fatto per le politiche giovanili, la creazione di centri aggregativi, nuova socialità, edilizia popolare, intervenire sul degrado urbano, il proliferare di situazione di insicurezza, l'aumento delle occupazioni abusive, ecc.. Singolare poi che veniamo da 5 anni di un governo di centrodestra che ci ha sempre detto che la questione sicurezza era risolta, le città più vivibili, i reati drasticamente ridotti. Adesso scopriamo - ma lo sapevamo già- che la paura fa 90 e i reati sono aumentati, le città sempre meno vivibili, il degrado urbano aumentato. Hanno sbandierato il poliziotto, il carabiniere e il vigile di quartiere, ma se ne sono visti pochi e quei pochi subito distolti ad altre mansioni più redditizie, come fare multe. Militarizzare la città non serve: la situazione di degrado della città è il terreno fertile sul quale prolifera la violenza. Ci sono fenomeni in atto come le bande giovanili su cui occorre intervenire con interventi sulle famiglie e le scuole.Meno proclami e più fatti.A.Valdameri consigliere Lista Fo zona 6

p.s. solo un esempio per sottolineare il disinteresse a situazioni di degrado a pochi metri dal Duomo. Frequento spesso al pomeriggio col nipotino piazza Vetra, luogo simbolo di Milano con le Basiliche e il parco circostante. molto frequentato da giovani, studenti, mamme con bambini, anziani accompagnati dalle badanti. Nei pressi e all'interno del parco sostano diverse persone facilmente identificabili che vendono fumo ed altro.Sotto i portici ci sono alcune tende con individui poco raccomandabili che spaccano bottiglie, lanciano insulti a chi li guarda. Nonostante le aree cani, diversi corrono liberamente sul verde, sfiorano i bambini, con evidente possibilità di incidenti. Ieri un motorino senza targa con in sella uno degli occupanti le tende girava sul verde schivando pericolosamente le persone. Poco lontano la Polizia Municipale chiusa nel lbunker forse notava la scena, visto che ci sono le telecamere, ma non interveniva. Non occorre militarizzare il territorio, ma prevenire forse sì e non lasciare che le situazioni incancreniscano.

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