.: Legalità e città
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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Lun, 16/02/2009 - 21:59

Dal sito Web del Comune di Milano:

Sicurezza

Moratti: "Contro gli stupri certezza della pena e banca dati del Dna"

Il Sindaco ha inviato una lettera al Ministro dell’Interno Roberto Maroni per chiedere che siano accolte le proposte che il Comune di Milano già dall’agosto del 2006 aveva avanzato al Governo

Milano, 16 febbraio 2009 – Dopo gli episodi di violenza sessuale accaduti negli ultimi giorni in diverse città italiane tra cui Milano, il Sindaco Letizia Moratti ha inviato una lettera al Ministro dell’Interno Roberto Maroni per chiedere che siano accolte le proposte che il Comune di Milano già dall’agosto del 2006 aveva avanzato al Governo, riproponendole nel 2007 nel Patto per la Sicurezza e lo scorso luglio per la redazione da parte del Governo del pacchetto sicurezza, oggi contenuto nel disegno di legge all’esame della Camera, dopo l'approvazione al Senato avvenuta due settimane fa.

Nella missiva indirizzata al Ministro Maroni, il Sindaco ha chiesto di porre nuovamente l’attenzione su alcune misure, che riguardano sia il reato di violenza sessuale, sia il consumo e lo spaccio di droga al fine di intervenire concretamente prima che gli episodi di violenza si verifichino dopo, quando i responsabili sono stati individuati e arrestati.

Fin dall’estate del 2006 il Sindaco Moratti proprio in occasione di ripetuti episodi di violenza avvenuti a Milano aveva proposto all’allora Ministro dell’Interno Giuliano Amato un pacchetto di misure alcune delle quali riguardanti il tema degli stupri. In particolare aveva chiesto al Governo la necessità di prevedere il processo per direttissima a quanti accusati di aggressione per violenza sessuale.

La stessa proposta è stata nuovamente avanzata nell’aprile del 2007 con la richiesta di procedere in tempi rapidi all’approvazione del disegno di legge  Pollastrini-Mastella al fine di poter istituire processi per direttissima nei casi di violenza sessuale.
In quella occasione il Sindaco aveva inoltre richiesto sia la possibilità per gli Enti locali di costituirsi parte civile nei processi per stupro, sia quella di istituire una figura autonoma di reato per le violenze consumate all’interno della famiglia, escludendo nella fattispecie il giudizio entro brevi termini, dal momento che in questi casi si rende necessaria un’istruttoria approfondita.
Infine nel medesimo documento aveva proposto l’istituzione di una banca dati nazionale del Dna per la raccolta di impronte genetiche dei soggetti che abbiano commesso reati puniti con la pena della reclusione non inferiore a un anno.

In tema di reati legati alla droga il Sindaco Moratti ha chiesto di giungere a una più chiara distinzione tra spaccio e consumo di stupefacenti al fine di colmare un vuoto legislativo che favorisce gli spacciatori, che seppur arrestati dalle forze dell’ordine spesso vengono rilasciati e tornano a vendere droga.

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Inserito da il Inserito da Federico Prandi il Mar, 10/02/2009 - 18:08

Milano, 10 feb. (Adnkronos) - "Quello che e' accaduto alla Innse e' gravissimo. E' il segno della volonta' di mettere a tacere, con la violenza, i lavoratori. E' il segno della volonta' di piegare chi in questo paese si oppone alla logica della chiusura degli stabilimenti e dei licenziamenti. La Fiom di Milano sta con i lavoratori, con gli operai della Innse, con chi difende il proprio posto e la propria dignita'". Lo comunica la Fiom-Cgil, dopo gli scontri avvenuti oggi all'alba fra le forze dell'ordine e i dipendenti dell'azienda metalmeccanica di fronte agli stabilimenti di via Rubattino.

"All'alba -racconta la Fiom-Cgil- alla Innse sono entrati i camion 'guidati' da Silvano Genta, il proprietario che ha deciso di chiudere una fabbrica che funzionava e puo' ancora funzionare e vendere a peso i macchinari, e sono rimasti fuori, a prendere manganellate, gli operai che da mesi lottano per difendere il proprio posto di lavoro e si battono contro la distruzione di una realta' produttiva".

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Lun, 09/02/2009 - 22:18

Dal sito Web del Comune di Milano:

Sicurezza

Un anno di attività della Polizia Locale

Il vice Sindaco De Corato ha presentato i risultati del 2008: "Un grazie a tutti gli agenti e ufficiali che hanno svolto un lavoro importante e proficuo su molti fronti"

Milano, 9 febbraio 2009 – Oltre 200mila richieste di intervento giunte alla Centrale, 1.164 patenti ritirate e 113 veicoli confiscati a guidatori ubriachi, quasi 200mila articoli contraffatti recuperati da venditori abusivi, 4.840 denunce, 1.013 clandestini fotosegnalati, 4.059 multe anti-prostituzione, ma anche 94 finti matrimoni per ottenere la cittadinanza italiana o europea: sono questi alcuni dati resi noti oggi dal vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato che ha illustrato in conferenza stampa i risultati di un anno di attività della Polizia Locale. Presenti il comandante Emiliano Bezzon, il suo vice Tullio Mastrangelo e alcuni ufficiali dei reparti.

Denunce e arresti – “Gli stranieri - ha spiegato De Corato –sopravanzano gli italiani: 2.788 denunce e 216 arresti contro le 2.052 denunce e 35 arresti a carico di italiani. Ma un dato è ulteriormente indicativo: su 411 denunce a carico di comunitari 376 sono romeni e su 22 arresti 15 arrivano dalla Romania. Questo significa che a Milano i responsabili del 90 % dei reati commessi da comunitari e scoperti dai vigili sono romeni. Tra i prevalenti ci sono invasioni di terreni o edifici, furto, danneggiamento, deturpamento o imbrattamento di cose altrui, falsità materiale commessa dal privato e/o in certificati, resistenza a pubblico ufficiale ricettazione. Notevole – aggiunge De Corato – anche il dato dei clandestini fotosegnalati, 1013, ovvero tre al giorno. Il che conferma come sia in atto un aumento dei flussi che rende necessarie misure per arginarli come il reato di clandestinità introdotto dal ddl sicurezza”.

Alcol – “Fondamentali i costanti controlli eseguiti soprattutto nel weekend. I test sono stati ben 4.525, di cui 1.275 risultati positivi, dunque una media di 1 su 4, che hanno comportato il ritiro di 1.164 patenti e la confisca di 113 veicoli”.

Incidenti– “Dati confortanti dagli incidenti stradali: diminuiscono dai 24.458 del 2007 ai 23.147 del 2008. Calano anche feriti e decessi: 13.258 feriti e 75 decessi a fronte di 14.376 feriti e 83 decessi nel 2007”.

Prostituzione – “Il servizio ha visto impegnati nel corso dell'anno 2.398 agenti. Sono 4.059 le sanzioni inflitte: 884 in base alla nuova ordinanza. Importante anche l'effetto sul piano della sicurezza: grazie a questa attività è stato possibile denunciare all'autorità giudiziaria 85 persone, 15.000 in tutto quelle controllate”.

Abusivismo commerciale e contraffazione – “Notevole l'attività di contrasto: complessivamente ci sono stati 5.034 sequestri amministrativi e 2.670 sequestri penali a seguito del controllo di 1.694 mezzanini Atm e 819 mercati per un recupero di circa 200mila articoli”.

Finti matrimoni – “Sono 94 i finti matrimoni scoperti dalla Polizia Locale nel 2008: circa due terzi riguardano finte nozze tra rom romeni ed extracomunitari clandestini, in genere egiziani, per ottenere la cittadinanza europea e il rimanente tra clandestini e italiani per ottenere la cittadinanza italiana”.

Truffe anziani – “Se oggi quello che era un fenomeno critico non è più così acuto (a Milano siamo passati dai 125 casi del secondo semestre 2007 a 88 nel secondo semestre 2008) lo dobbiamo anche al pool antitruffe voluto fortemente dal Comune e costituito presso la Procura dove operano agenti della Polizia Locale coordinati da un gruppo di validi pm. Questi i dati del servizio: sono stati trattati circa 2.500 fascicoli riferiti agli anni 2006, 2007 e 2008, attribuendo circa 600 di questi a soggetti identificati e specializzati nella realizzazione di truffe a persone anziane. Sono stati identificati in stato di libertà all'autorità giudiziaria circa 50 soggetti e tratte in arresto 20 persone”.

Il vice Sindaco De Corato ha poi illustrato l'attività dei gruppi specialistici, come il Nucleo Problemi del Territorio, il Nucleo Tutela Trasporto Pubblico, il Nucleo Edilizia, il Nucleo Ambiente, il Nucleo Ecologia, l’Ufficio Manifestazioni, oltre a quella dei reparti del Servizio Annonaria e del Servizio Radiomobile.

"Un grazie – ha sottolineato De Corato – a tutti gli agenti e ufficiali che hanno svolto un lavoro importante e proficuo su tanti fronti. Dai campi nomadi, dove sono stati operati ben 40 sgomberi, all'attività di contrasto ai graffitisti, che ha portato a ben 42 segnalazioni giudiziarie, al controllo nei cantieri (16 quelli sequestrati e 410 le persone denunciate per inosservanza alle leggi per la sicurezza sui luoghi di lavoro), fino alle 19.898 persone controllate su mezzi di trasporto e mezzanini del metrò".

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Inserito da il Inserito da Alberto Capozzi il Dom, 25/01/2009 - 15:23

Apro questo topic perche' come ben sapete, ieri c'e' stata una manifestazione con non indifferenti disagi per quanto concerne lo sfratto del centro sociale sui navigli.

Personalissima opinione, e' che non e' giusto che i centri sociali (tra l'altro in case stupende come quella sui navigli) vengano occupate abusivamente da persone che non hanno un lavoro e trovano qualsiasi occasione per dare contro ad un qualsiasi governo che ci sia in carica.

Sono stato spesso in questi posti e affissi alle pareti ci sono poster pro anarchia, pro liberazione dal carcere di persone che comunque non han giovato alla legalita' (e' un loro pensiero e finche' non urta la mia persona va bene...ognuno creda quel che crede).

Sono uscito dal liceo nel 2003 e posso dire ad esempio che le occupazioni dei licei erano fatte da persone provenienti da questi centri che non avevano alcun che da spartire con la scuola, convincendo gli studenti con falsi problemi come quelli della carta igienica - che tra l'altro penzolava dalle finestre di tutto il palazzo-.

Io mi chiedo e dico...perche' quando sono in ritardo con un affitto (ma non per colpa mia, ma per colpa del mio capo che mi ha pagato in ritardo) ricevo lo sfratto e dove vado vado e invece queste persone piene di energia, giovani e convoglia di fare per cio' che gli interessa, devono occupare spazi pubblici non pagando affitti, diffondendo sporcizia e manifesti ovunque anche dove non si puo', disturbando la quiete pubblica, quando ricevono lo sfratto si arrabbiano e chiamano migliaia di persone per protestare? Se lo dovessi fare io vado in carcere senza neanche dire beh :)

Certo...la manifestazione di ieri era pacifica, con bambini che personalmente ho visto sorridenti e scherzosi con i genitori e gli altri manifestanti..ma per un gruppetto anarchico di mantenuti  che incendiano negozi, imbrattano negozi, spazi pubblici ecc...devono andarci di mezzo tutti?

Comunque non sono contrario ai centri sociali poiche' anche loro hanno un loro perche'...pero' almeno agisci nel legale e onestamente!! Comunque non trovo neanche giusto da parte del comune dopo 20 anni fare un raid per liberare uno spazio abusivo dopo 20 anni! Questo dimostra quanto non ci si interessi dei cittadini...finche' ti fa comodo fai come se nulla fosse...poi quando hai un ammanco di soldi, fai la rivalsa sulle prime cose che ti capitano a tiro??!! No...mi spiace...non funziona cosi'!! Certo...si potrebbe inserire prima un affitto da pagare mensilmente con tasse e tutti gli oneri del caso e poi procedere con la mano pesante. D'altra parte i centri sociali son mantenuti da noi..............

Non so cosa dire d'altro. Son solo esterrefatto per quanto accaduto. Dite la vostra a riguardo!

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Inserito da il Inserito da Alessandro Rizzo il Lun, 05/01/2009 - 16:20
L'altro giorno abbiamo avuto una partecipata manifestazione di massa per chiedere la pace a Gaza e nella striscia, teatro di conflitti e di guerre civili devastanti e molto cruente. Non è sede per parlare di chi abbia ragione, dato che è difficile in una situazione di questo calibro chiarire le dinamiche tramite modalità manichee. Condivido, a proposito, quanto Toni Dell'Orto, Presidente di Pax Christi, ha dichiarato sull'occorrenza di fare un'analisi che dia come soluzione la tutela e il rispetto della dignità di due popoli, quello israeliano e quello palestinese, entrambi vittime in primo piano di questa violenza senza fine. Certamente non è la rappresaglia militare che garantisce una soluzione umana alla disgrazia con cui il 2009 si è aperto.
Ma bando a queste importanti riflessioni, che nascono spontanee, vorrei solamente sottolineare la pretestuosità che è stata innescata riguardo al fatto che i manifestanti di sabato pomeriggio abbiano espresso la loro solidarietà al popolo palestinese pregando in ginocchio in Piazza Duomo e sul sagrato. La destra ha subito accusato i manifestanti di violare il rispetto della religione cattolica. Molti hanno subito condannato il fatto che le piazze, anche a Bologna ci sono stati momenti di preghiera in Piazza San Petronio, fossero diventate "moschee all'aperto". E' alquanto squallido notare che l'attenzione sul tema venga deviata su atti isolati di estremismo, quale il bruciare in pubblica piazza la bandiera di Israele. L'estremismo è da rigettare. L'atto di preghiera non è estremismo, è pura manifestazione libera di pensiero, di culto, protetti e tutelati dal nostro ordinamento costituzionale repubblicano. E' alquanto preoccupante che in Italia e a Milano l'apertura di ufficiali luoghi di culto per gli islamici abbia disinnescato un dibattito intenso e alquanto strumentale: in un altro paese civile e democratico un dibattito di tale portata non avrebbe avuto assolutamente nessun tipo di esordio e diritto di cittadinanza.
Nei luoghi all'addiaccio dove ora sono ospitatti i musulmani a pregare, dopo la chiusura del centro in Viale Jenner, abbiamo momenti di raccoglimento e di preghiera per i propri cari, parenti, amiche e amici, che vivono ore terribili di isolamento e di barbarie nella propria terra devastata dai fuochi israeliani e da un conflitto sempre più acceso.
La preghiera è il momento più alto in cui uno credente si possa rivolgere al proprio dio al fine di chiedere una soluzione a drammatiche situazioni, se non a trovare giovamento e sollevamento per lo spirito: una sorta di alleviamento psicologico. E' o non è un diritto questo universalmente accolto dalle dichiarazioni internazionali e recepito in modo chiaro e netto dalla nostra Costituzione? Ma ben si sà che ultimamente la Costituzione viene considerata marginale, spesso orpello da cui sbarazzarsi velocemente, magari attaccandola, magari affossandola, magari devastandola, magari semplicemente svuotandone il contenuto, ancora considerato avanzato nel resto del mondo, dopo 60 anni dalla sua promulgazione.
Il Cardinale Dionigi Tettamanzi, nel suo discorso svolto in Sant'Ambrogio il 7 dicembre aveva tenuto a sottolineare il fatto che il diritto di libertà di espressione e di culto per religioni diverse da quella cattolica fosse rispettato e che una collocazione dignitosa venisse data e garantita alle migliaia e migliaia di fedeli islamici e musulmani presenti a Milano, ormai parte integrante del nostro sistema sociale, economico, lavorativo, civile.
La negazione di questo impegno e obbligo da parte dell'amministrazione si è palesata in esternazioni, queste sì, a parere del sottoscritto "estremiste" di intolleranza verso un popolo che esprime sè stesso e la propria solidarietà in un momento tragico quale il conflitto a Gaza e territori viciniori. E' questo un momento in cui pretesti di stampo ideologico devono cessare di esistere dando spazio e ampio margine a una cultura del confronto e della convivenza civica e sociale. Se questo non avviene, in una contemporaneità destinata chiaramente a diventare teatro di comunità sempre più interetniche e interculturali, rsi rischia il moltiplicarsi di una conflittualità che porta ad azioni estremiste, da diverse parti, con conseguenze dannose per la pacifica convivenza civica.

Alessandro Rizzo
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo - Gruppo La Sinistra
Consiglio di Zona 4 Milano

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Inserito da il Inserito da Alessandro Rizzo il Lun, 27/10/2008 - 14:48
Se non ora quando?
Appello della Lista Uniti con Dario Fo per Milano
per una Commissione d’inchiesta sul fenomeno della corruzione e della mafia nel territorio milanese
A Milano la mafia esiste.  I fatti dimostrano che nella “capitale finanziaria” la corruzione persiste in modo invasivo.  Vincenzo Macrì, componente della Direzione Nazionale Antimafia, assicura che “Milano è la vera capitale della “ndrangheta”. Si parla anche di mafia, camorra, sacra corona unita.  A testimoniarlo sono fatti giuridicamente sottoposti a procedimenti penali ancora in corso.  Politica ed economia intessono relazioni pericolose con esponenti delle cosche.
Diversi sono stati gli omicidi di stampo mafioso commessi negli ultimi mesi, ricordiamo per ultimo Cataldo Aloisio, 34 anni, freddato nel Nord Ovest di Milano da un colpo di pistola alla nuca.
Come spiega Gianni Barbacetto, un potere non più occulto si è insediato nella città e come una idra multitentacolare tende a pervaderne il tessuto sociale, economico e politico.
L’emergenza in città viene indirizzata verso i Rom, oppure verso i furti e le rapine che sono in netto calo negli ultimi anni: il resto non sussiste.   Non si comprende che spesso la microcriminalità esiste perché esiste la macrocriminalità delle organizzazioni mafiose.
La mafia a Milano, come scrive nel suo libro Giampiero Rossi, permane ormai da tempo in diversi settori: dai piccoli spacciatori sulla strada ai consulenti finanziari, ai commercialisti, ai direttori di banca negli uffici “ovattati” del centro cittadino, capitale del “business”.
La macrocriminalità ricicla il denaro che gli viene fornito da una certa finanza bancaria e di borsa che, pur non essendo organica alla “cosca”, rimane complice di un sistema di corruzione e di inquinamento della libera concorrenza.
 La mafia è un problema culturale, asserisce Giovanni Impastato, fratello di Peppino.  E anche nel Nord  la cultura dominante è quella dell’illegalità.
Occorre creare una Commissione di controllo sugli appalti dell’EXPO, una commissione speciale d’inchiesta sugli interessi mafiosi attivi nel territorio cittadino: la proposta giace in Consiglio Comunale, nonostante l’apprezzamento trasversale che ha ottenuto.   
La società civile, l’associazionismo per la legalità, Don Gino Rigoldi, Libera, intellettuali e uomini di cultura hanno più volte avanzato la proposta, anche precedentemente all’assegnazione dell’EXPO a Milano. Ma l’amministrazione è sempre apparsa sorda di fronte a una richiesta corale di fare fronte all’emergenza dell’ illegalità mafiosa, corrosiva della convivenza civile e sociale della nostra città.      
Occorre  subito attivare ogni forma utile a riportare a Milano la cultura della legalità, che è cultura di democrazia, giustizia sociale ed eguaglianza.
Ti chiediamo di aderire a questo appello che alcune cittadine e cittadini indirizzano all’Amministrazione Comunale affinché si chieda subito e si approvi una Commissione d’Inchiesta sul fenomeno della corruzione e della mafia  a Milano, coerentemente con quanto sostenuto da più relatori nell’incontro in memoria di Peppino Impastato, tenutosi proprio a Palazzo Marino il 16 settembre 08.
Invia la tua adesione all’indirizzo listafoappello@gmail.com scrivendo:
aderisco all’appello “ Se non ora quando? Appello per una Commissione d’inchiesta sul fenomeno della corruzione e della mafia nel territorio milanese da inviare all’Amministrazione Comunale di Milano”

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Ven, 10/10/2008 - 11:28

Da ViviMilano - caso del giorno:

http://www.corriere.it/vivimilano/caso_del_giorno/articoli/2008/10_Ottobre/10/caso.shtml

Il caso del giorno

Manette davanti al figlio, regole e buonsenso

A chi non è mai capitato di commettere un'infrazione per la fretta, l'urgenza, la necessità di arrivare prima dell'ultima campanella?

Caro Schiavi riassumiamo i fatti: Milano, piazza Gerusalemme, ore 8,20. Genitori numerosi con figli alla mano si recano presso la scuola elementare. Le auto sono in sosta precaria in questi 5-10 minuti di consegna veloce prima di correre al lavoro. Un padre, di colore, lascia l'auto in doppia fila. I vigili, numerosi, del Comando Sempione gli fanno segno di spostarla. Gli chiedono la patente, vogliono ritirarla. Il padre si riprende la patente dalle mani dei vigili.
I vigili lo circondano, lo gettano a terra, lo bloccano davanti ai figli e alla comunità delle elementari di via Mantegna e lo portano al Comando. A nulla sono serviti gli interventi dei tanti genitori che, riconoscendolo, hanno fatto presente che si trattava di persona nota, di un padre, lì come tutti per portare il figlio a scuola. Può uno stato di diritto umiliare una persona così per una sosta in doppia fila? Può uno stato di diritto permettere che un uomo venga aggredito da vigili urbani per un motivo del genere? Come possiamo insegnare ai nostri figli cos'è uno stato di diritto, quando assistono a tutto questo andando a scuola?

Francesca Gatti

Cara Francesca,
e se invece di Diop Mussa fosse stato uno di noi, uno dei tanti papà acrobati che ogni mattina depositano il figlio davanti al portone della scuola e si piegano giù per ricevere un bacio, che cosa avremmo detto, o scritto, il giorno dopo quelle orribili manette sventolate davanti a un bambino? Come ci saremmo sentiti con la faccia per terra e gli schiavettoni ai polsi tra gli altri genitori e i compagni di classe di nostro figlio?
Umiliati, svergognati, calpestati anche noi, sicuro: a chi non è mai capitato di commettere un'infrazione per la fretta, l'urgenza, la necessità di arrivare un secondo prima dell'ultima campanella? Non parliamo di razzismo, no. E non mettiamo in discussione il lavoro dei vigili: la doppia fila, la cintura di sicurezza slacciata, il telefonino all'orecchio mentre si guida, vanno puniti. Ma un conto è applicare la legge, un altro è l'eccesso di zelo.
Se Diop Mussa ha sbagliato a non fermarsi, i vigili hanno sbagliato a usare le manette: non siamo in un telefilm americano. Quel papà senegalese potevano multarlo, togliergli i punti della patente, seguirlo mentre accompagnava il figlio a scuola e aspettarlo all'uscita. Più che allo stato di diritto, cara Francesca, penso al buonsenso che alcuni ghisa (non tutti per fortuna) stanno perdendo. E penso all'indignazione che prese molti di noi quando l'immagine di un uomo in manette arrivò in redazione, ai tempi di Mani Pulite: si chiamava Enzo Carra; oggi è un parlamentare. Mettiamo le manette ai banditi, ai delinquenti, ai mafiosi: usiamo un po' di cautela con un padre che accompagna il figlio a scuola.

Giangiacomo Schiavi
10 ottobre 2008

 

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Mar, 07/10/2008 - 21:02

Dal sito Web del Comune di Milano:

Abbattute 10 baracche

Lotta ai campi abusivi

Blitz dei vigili e forze dell’ordine in via Silla, via Cusago, via Pecetta, via Stephenson, via Anghileri e via Palizzi. De Corato: "Raffica di controlli negli insediamenti non autorizzati e in aree private"

Milano, 7 ottobre 2008 - “Controlli a raffica nelle aree occupate abusivamente dai rom. Questa mattina vigili e forze dell’ordine si sono recati in via Cusago, un’area privata dove sorgono alcune villette abusive: sono stati identificati 12 slavi e controllati 15 veicoli. Interventi anche nelle baraccopoli di via Pecetta (identificati 22 rom romeni) e via Palizzi, dove sono state abbattute 10 baracche. Nella giornata di ieri è stato invece monitorato il campo non autorizzato di via Silla: censite 8 persone di provenienza della ex Jugoslavia e controllati due veicoli. Controlli anche nell’insediamento sorto in area privata di via Anghileri, dove sorge una villetta abusiva: identificati quattro rom italiani e controllati 7 veicoli ” Lo comunica il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato.
Il blitz è scattato intorno alle 7. Oltre a due pattuglie della Polizia Municipale era presente anche un contingente della Polizia di Stato

“Grazie alle disposizione del commissario straordinario, il Prefetto Gian Vario Lombardi - spiega De Corato - continuano le operazioni identificative nei campi non autorizzati. Azioni queste che hanno la funzione di controllo, contenimento e moral suasion. L’obiettivo è stroncare sul nascere l’avvio di nuove procedure illecite, come la ben nota pratica di costruire villette abusivamente”.

“I rom del campo non autorizzato di via Silla, in particolare, - precisa De Corato - vivono da vent’anni in roulotte e baracche. Per coprire la fuga di alcuni rapinatori, appartenenti allo stesso campo, meno di un mese fa avevano aggredito con i coltelli, ferendoli, alcuni militari dell’arma dei carabinieri di Rho e Pero. Un fatto increscioso e intollerabile che, nonostante l’arresto dei ricercati, poteva alimentare la convinzione che i nomadi si trovassero in una zona franca”.

“Bene dunque questi controlli che proseguono con ritmo costante - sottolinea De Corato - e che fanno capire che l’autorità è presente e che ogni abuso viene punito”.

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Mar, 23/09/2008 - 20:26

Dal sito Web del Comune di Milano:

Ordinanze

Sicurezza e politiche sociali insieme

Moratti: "A questi provvedimenti saranno associate a politiche sociali di recupero e reinserimento"
 

Milano, 23 settembre 2008 - In merito alle notizie pubblicate oggi dai media, il Sindaco di Milano Letizia Moratti  precisa che si sta lavorando in accordo con la Prefettura per la messa a punto delle ordinanze previste dai nuovi poteri ai Sindaci concessi dal decreto Maroni  “per prevenire e contrastare le situazioni urbane di degrado o di isolamento che favoriscono l’insorgere di fenomeni criminosi, quali lo spaccio, lo sfruttamento della prostituzione, l’accattonaggio e l’abuso di alcol”.

Il Sindaco Moratti conferma la volontà di collegare le politiche per la sicurezza  alle politiche per il sociale volte a prevenire fenomeni di disagio e dare sostegno a coloro che intendono seguire percorsi di recupero e reinserimento sociale. Si precisa quindi che le ordinanze attualmente allo studio saranno emesse contestualmente a un rafforzamento delle politiche sociali del Comune di Milano.

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Inserito da il Inserito da Maria Barani il Sab, 19/07/2008 - 01:11
Buongiorno,
abito in Via San Paolino 28- Milano.
Il nostro è un condominio misto cioè non tutti gli appartamenti sono stati venduti dal Comune.
Siamo circa 320 famiglie ma una decina di queste sono un peso economico in quanto non pagano
le spese ed un peso morale perché sono violenti, incivili e vandali.
Si formano dei branchi ed attirano altri soggetti simili a loro nel nostro quartiere. Lo spaccio avviene
sotto le nostre finestre – Cronacaqui del 19/12/07 e 19/03/08 – (vedi su raccolta firme sicurezza zona 6)
Abbiamo dato la nostra disponibilità a collaborare con le Forze dell’Ordine allegate mail del 30/06/08 e risposta del 17/07/08.
Il nostro amministratore ha richiesto al Comune e all’Edilnord i nominati degli inquilini, il numero degli abitanti di ogni appartamento e copia della denuncia anti terrorismo in quanto si vedono spesso persone sconosciute aggirarsi sulle nostre scale. Risulta anche che gli appartamenti a volte vengano subaffittati, specialmente nel periodo estivo.
Purtroppo una di queste famiglie abita al civico 28.
Giulia Rossi ha scritto su sicurezza zona 2 "se tutti scriviamo le nostre disavventure/difficoltà ed esigenze magari ci sentiamo meno impotenti"perciò, dopo l’ultimo atto di vandalismo subito, ne approfitto per scaricare, scrivendo su partecipami, un po’ della mia amarezza per la situazione che stiamo vivendo.
Siamo pensionati ed abitiamo da 39 anni in questo appartamento, che sta diventando la nostra tomba, che purtroppo abbiamo acquistato 6 anni fa. Mio marito, affetto da cancro è in terapia chemio ed io che dovrei essere serena per accudirlo e seguirlo in questo cammino, sono costretta ad imbottirmi di tranquillanti per le turbative che provengono dall’appartamento sopra il mio, sia di giorno che di notte. Il 4/06/07 abbiamo inviato una raccomandata, firmata da 22 residenti del civico 28, a:
SINDACO-VICESINDACO-DOTT.VERGA-D.SSA MOIOLI-PIRELLI RE- PREFETTO-
E comunque allego l’elenco di quanto intrapreso in questi anni.
Non ci è rimasto che andarcene, non senza disagio e dispiacere. Il Comune però non ci da la liberatoria per vendere. Cosa posso fare per difendere la mia famiglia?
Vi assicuro che sto vivendo con terrore in questa casa che non è sicura né per me né per i miei.
NON VORREI (TRA POCO) ESSERE SOLO UN TRAFILETTO SUL GIORNALE DOPO TUTTI GLI APPELLI E RICHIESTE DI AIUTO E DENUNCIA DI PERICOLOSITA’.
Chiedo qualche idea perché a me sembra di averle provate tutte.
In allegato trasmetto:
  • denuncia carabinieri del 01/02/08
  • denuncia carabinieri del 04/07/08
  • denuncia carabinieri del 14/07/08
  • verbale Agente Nicodemi PL
  • raccomandata nostro avvocato a Comune e Pirelli
  • risposta Pirelli a nostro Avvocato e copia al Comune
  • diniego a vendere dal Comune di Milano
  • foto danni macchina
  • foto casellario del condomino che abita sopra i disturbatori
  • elenco raccomandate-fax-mail
RingraziandoVi e sperando in qualche saggio consiglio che mi dia qualche speranza saluto cordialmente
Maria Barani
PS ho aggiunto 2 alleati - Vicesindaco per interessamento -

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