.: Legalità e città
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Inserito da il Inserito da Angelo Mandelli il Mar, 25/01/2011 - 22:29

Oggi tutti parlano di legalita', di moralita', di costituzione, bla,bla,bla.  Soprattutto da una certa parte politica.
Bene, state un po' a sentire questa....

Nel week end del 15/16 gennaio , nella zona Rho-Fiera si sono tenuti quelli che, con termine roboante, sono stati definiti  dagli organizzatori: "stati generali della precarieta' ".
Questi "stati generali" sono stati organizzati dal cosiddetto "Centro Sociale Sos-Fornace"  e vi ha partecipato anche Giorgio Cremaschi della segreteria FIOM  (vedi i riferimenti in calce, tratti dal sito del "coordinamento-precari-scuola").
Ora, qual e' il problema?
Il problema e' che il tutto si e' verificato in un edificio OCCUPATO ABUSIVAMENTE.
L' occupazione abusiva (ma sarebbe meglio parlare di FURTO di immobili)  e' stata effettuata il 5 gennaio scorso  dal centro "sociale" organizzatore dell' evento, dopo che era stato appena sgomberato (il 4 gennaio) da un altro edificio che occupava , altrettanto abusivamente, sempre in zona Rho.

Questo gruppo e' gia' alla quarta occupazione abusiva e al terzo sgombero da parte della Prefettura e delle Forze dell' Ordine.  Si tratta di un gruppo eversivo che pratica e predica apertamente l' illegalita' come sistema di lotta politica. Anzi, se ne vantano!
A parte le occupazioni abusive, questi attuano tutta una serie di illegalita' e reati. Fanno feste e manifestazioni non autorizzate (fra l' altro in edifici fatiscenti privi di qualsiasi norma igienica e di sicurezza), Disturbano la quiete pubblica Sono noti per gli assalti le sedi istituzionali, e in generale per la loro continua opera di intimidazione politica.
Hanno un sito internet dove incitano alle occupazioni abusive e ad altri reati  (ad esempio  a non pagare i biglietti ferroviari).
Vendono alcoolici (e altro) nei loro covi, senza dichiarare nulla.
Ricordiamo che questi "signori" hanno angariato per anni gli abitanti del quartiere dove prima erano collocati, con feste notturne a base di musiche assordanti  che tenevano sveglia la gente fino alle 5 del mattino).
E adesso stanno "replicando" nella nuova zona dove si sono installati illegalmente.
Ricordiamo che il centro "sociale" Fornace e' noto anche per i regolari assalti "squadristici" nelle sedi istituzionali (ad esempio nei consigli comunali di Rho, dove hanno compiuto anche vandalismi). 
Ricordiamo l' imbrattamento dei muri della citta' di Rho e dintorni.  Ricordiamo che sono collegati con la rete degli altri centri sociali "okkupati" e alle formazioni anarchiche della zona di Milano.
E adesso vediamo che questo gruppo, invece che essere isolato e condannato (come dovrebbe, da tutte le forze che si ispirano  alla legalita' e allo stato di diritto),  riceve l' appoggio perfino della segreteria FIOM., che interviene ai suoi convegni !!!!
Il sig. Cremaschi non sapeva che stava entrando in un edificio occupato abusivamente?
Non sapeva che entrare in un edificio occupato abusivamente e' violazione di domicilio (come minimo)?
Non sapeva della "storia" del centro sociale fornace?
Ritiene corretto e morale (a parte la legalita') dare appoggio ad un gruppo che si basa apertamente sulla illegalita', l' abuso e la violazione delle regole democratiche?
Facciamo infine notare che al convegno ha dato ampio spazio anche il TG3 regionale.
Servizio pubblico, a carico del contribuente, a favore di gente che pratica e predica  l' illegalita'.
E senza neanche accennare al fatto che si trattava di una occupazione abusiva!
E anche questa e' una vergogna.
E poi qualcuno tutti i giorni ci  fa le prediche sulla "legalita'" e la moralita'. Solo pero', accuratamente, da una parte sola.....
Io credo che queste oscenita' devono finire!  
Il cittadino  normale viene perseguito per ogni minima infrazione, divieto di sosta, mancanta tassa, o perche' mette una insegna non autorizzata sul suo negozio, o non ha fatto revisionare la caldaia...
Invece questi dei centri a-sociali possono fare i cavoli propri (anche in casa altrui) nella beata immunita',  e creare uno Stato nello Stato, e sono tollerati  o addirittura  appoggiati dai media e dai sindacati.
Ma in che mondo siamo? 
 
dal sito del sedicente  "COORDINAMENTO PRECARI SCUOLA"
http://docentiprecari.forumattivo.com/t4390-i-precari-portano-la-scuola-in-tribunale
Sabato e domenica prossimi, infatti, nella nuova sede del centro sociale Fornace, l'ex Mtm in via Moscova a Rho, sono stati indetti gli Stati generali del Precariato. Ci saranno incontri, discussioni, domenica interverrà anche Giorgio Cremaschi, della segreteria Fiom. Ma chi vorrà, potrà aderire negli appositi stand alla class action. L'onda, insomma, s'ingrossa.

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Mar, 11/01/2011 - 17:45

Da milano.corriere.it:

L'idea di un giovane giornalista: per un anno ha geolocalizzato i fatti di cronaca nera

«Mappa del crimine» per capire la città

Risultati anche inattesi: più crimini sugli assi dello shopping che in alcune periferie dalla fama negativa


MILANO - Sarà abbastanza sicura la via dove sto per comprare casa? Le zone della città di cui si parla tanto, come via Padova, sono davvero così pericolose? Quali sono le vie di Milano più «a rischio» per quanto riguarda rapine, furti, teppismo, spaccio, aggressioni? Domande che tutti si pongono, ma alle quali non è facile dare una risposta obiettiva: spesso si è condizionati da stereotipi, da «sentito dire», da una sorta di effetto-traino delle notizie di maggior richiamo. Daniele Belleri, 25 anni, da poco giornalista professionista, free lance, ha provato a rispondere prendendo in prestito un sistema già molto diffuso negli Stati Uniti: la geolocalizzazione dei crimini. Da gennaio a dicembre 2010 ha seguito le agenzie di stampa, i siti internet di notizie locali e le pagine di cronaca nera dei quotidiani, e ha inserito su una cartina di Google maps (vai alla mappa) tutti gli episodi segnalati, distinguendoli per tipologie. Ha così tracciato una «mappa del crimine» di Milano, su un blog che ha chiamato «ilgirodellanera», l'espressione usata in gergo tra cronisti.

ZONE E COLORI - Il colore rosa indica lo sfruttamento della prostituzione, il rosso le rapine, il verde lo spaccio di droga, un teschio gli omicidi, un pugno le risse, una pistola le sparatorie, una croce rossa i gravi incidenti stradali e sul lavoro, e così via. Belleri sta ora completando il suo lavoro con una serie di mappe «settoriali» zona per zona. Per esempio, per quanto riguarda la Zona 1 (centro storico), ha notato che i crimini - soprattutto risse e aggressioni - si sono concentrati nel 2010 all’interno della triangolazione sud-est, quella che ha come vertice superiore piazza del Duomo e come vertici inferiori piazza Aquileia e piazza XXIV Maggio, e in piazzale Cadorna. Nessun omicidio nel corso dell'anno.

I crimini zona per zona

I crimini zona per zona   I crimini zona per zona   I crimini zona per zona   I crimini zona per zona   I crimini zona per zona   I crimini zona per zona   I crimini zona per zona

PERIFERIE TRANQUILLE - Le sorprese non sono mancate. «Alcune delle periferie tradizionalmente più malfamate sono risultate imprevedibilmente tranquille, almeno per quanto riguarda i crimini che sono arrivati all'attenzione della cronaca», racconta Belleri. E fa una serie di esempi: la Barona (il quartiere del film «Fame chimica»), il Gratosoglio, la Comasina, la parte di viale Monza dopo il cavalcavia. Anche Quarto Oggiaro ne esce bene: soltanto qualche contestazione alla polizia in occasione degli sgomberi. A Chinatown le risse e gli accoltellamenti si concentrano nelle viuzze a nord di Paolo Sarpi. In via Padova, il tratto effettivamente «caldo» è quello centrale, i primi 500 metri; nei restanti tre chilometri e mezzo non è stato segnalato praticamente nulla.

SORPRESE NEGATIVE - Ci sono invece zone inaspettatamente pericolose: per esempio, scippi e rapine si concentrano lungo le arterie dello shopping, quindi sull'asse Buenos Aires-Venezia e Duomo-San Babila. «Paradossalmente, si rischia di più a passeggiare in corso Vittorio Emanuele che in certe vie periferiche». Molto «calda» nel 2010 anche la zona di via Valtellina, in corrispondenza dell'ex Scalo Farini (ora sgomberato), delle grandi discoteche e di piazzale Maciachini.

L'IDEA - «Io sono di Brescia, abito a Milano da 7 anni e mi è sempre piaciuto girare per la città e scoprirla», racconta Belleri. «Volevo creare una sorta di racconto che fosse anche utile. A fine 2009 cercavo casa, ed ero incuriosito dalle quotazioni bassissime in alcuni quartieri. Così ho cominciato ad andare a vedere molte case, per avere l'opportunità di entrare nei palazzi, nei cortili, e vedere con i miei occhi». Belleri si sta facendo aiutare da docenti di urbanistica e sociologia, perché sente il bisogno di dare un'interpretazione dei dati da lui raccolti e messi online. «Questo modo di raccontare la città può avere delle conseguenze sul modo di pensare della gente. Non mi interessa creare una curiosità morbosa, ma al contrario portare a un miglioramento, interessare le autorità perché abbiano indicazioni utili». In alcune grandi città estere, come a Londra, sono proprio le forze dell'ordine a rendere pubbliche queste mappe. Belleri lo auspica anche per l'Italia: «Così i cittadini potrebbero farsi un'idea aggiornata della situazione, e magari cadrebbero certi pregiudizi e certi stereotipi. Mi sta molto a cuore che non entri in gioco una dinamica deterministica, per cui il quartiere in qualche modo condizionerebbe il comportamento dei suoi abitanti. Continuerò questo lavoro nel 2011 e mi piacerebbe ampliare la riflessione, con l'aiuto di esperti», conclude Belleri.

Sara Regina
11 gennaio 2011

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Inserito da il Inserito da Angelo Mandelli il Mar, 04/01/2011 - 19:03

Non è il titolo di un libro.
E' quello che è successo oggi.  Finalmente è stato sgomberato il centro (anti) sociale sos fornace che da anni occupava un edificio abusivo a Rho, nel quartiere San Martino, angariando la popolazione circostante.
E' in festa la popolazione della zona,  che non dovrà più subire le prepotenze di questa gente;  e avrà finalmente un po' di pace, e non dovrà più essere tenuta sveglia dalle feste notturne abusive , che spesso  si protraevano fino alle 5 del mattino. E le porcherie non erano solo le "feste".
Pensate che quelli della "fornace"  avevano perfino invitato Renato Curcio a parlare nella "loro" sede.
L' arroganza dei prepotenti (fascisti rossi)  che si credono in "diritto"  di occupare edifici altrui, e fare quello che vogliono in barba alla legge e ai diritti degli altri (ma poi scendono in piazza per "protestare" contro le "ingiustizie") è stata scornata.  Almeno per una volta.
E' bello  sapere che lo Stato ogni tanto c' è, e fa il suo dovere.
Un grazie alla Prefettura, alla Polizia, ai Carabinieri, al Sindaco e a tutti coloro che si non si sono rassegnati ad acettare che gli "intoccabili" del centro sociale delinquenziale (già sgomberato nel 2008) l' avessero vinta.
Fa specie leggere comunque sul sito degli (ex) occupatori i soliti proclami deliranti senza pudore (sembrano quelli di Bin Laden) .
Ad esempio leggiamo oggi sul sito della "fornace" (spenta) "

... Questa mattina alle 9 è stato sgomberato il Centro Sociale Sos Fornace, un centinaio fra poliziotti e carabinieri in assetto antisommossa hanno caricato i 30 militanti che presidiavano all’esterno lo spazio e sono entrati. Questa è la risposta a chi si mette contro i poteri forti, questa è la risposta a chi denuncia e combatte la mafia di Comunione e Liberazione e difende gli interessi della comunità contro gli interessi di pochi legati a Expo 2015!...".
A parte il fatto che non si capisce cosa c' entra CL (ma tirarla in ballo va sempre bene.... per la propaganda rossa).  E a parte il fatto che se una "mafia" c' è in zona, quella è proprio quella dei centri sociali che propugnano l' illegalità e l' abuso.
Ma poi dire che  un branco di facinorosi non eletti da nessuno rappresenta "gli interessi della comunità", e invece le istituzioni elette col voto popolare rappresentano gli "interessi di pochi",  è varamente il colmo !
Certo ne hanno di faccia di bronzo costoro.
E il bello è che sono sempre lì a combattere il "fascismo".
E poi sostengono che un gruppetto di delinquenti non eletti da nessuno ha il diritto di fare quello che vuole, violare la legge e prevalere sulle istituzioni democraticamente elette.
Ma il fasciscmo non è proprio questo?
E non è questa anche la mafia?
Ai posteri l' ardua sentenza...

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Sab, 01/01/2011 - 20:40

Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:

Polizia Municipale

Maggiore sicurezza grazie al Progetto Sierra

Parte il 10 gennaio il piano che prevede 24 pattuglie divise su 3 turni presidieranno le zone più sensibili della città individuate nella mappa del rischio redatta dai vigili. Il Sindaco Letizia Moratti in visita alla centrale Operativa della Polizia Municipale di piazza Beccaria: “Si tratta di un servizio innovativo dedicato al territorio"

Milano, 1 gennaio 2011 – Ancora più sicurezza sulle strade di Milano. Parte il 10 gennaio il progetto “Sierra” della Polizia Municipale: 24 pattuglie divise su 3 turni presidieranno le zone più sensibili della città individuate  nella mappa del rischio redatta dai vigili. “Si tratta di un servizio innovativo dedicato al territorio – spiega il Sindaco Letizia Moratti, che questa mattina ha visitato la centrale Operativa della Polizia Municipale di piazza Beccaria -. I vigili pattuglieranno in maniera capillare la città garantendo ai cittadini una maggiore sicurezza, rendendo più visibile ed efficace la presenza della polizia municipale. Le volanti avranno i lampeggianti accesi e andranno ad una velocità ridotta affinché possano presidiare al meglio il territorio ed essere allo stesso tempo a disposizione dei cittadini”. Il nuovo progetto vedrà impegnati una cinquantina di uomini che dovranno seguire dei percorsi creati ad hoc direttamente dal Comando Centrale in base alle informazioni rilevate dalla mappa del rischio. Non più soltanto interventi a chiamata, dunque, per la polizia municipale che non sarà presente solo sulle arterie principali dei diversi quartieri ma anche in aree più periferiche e nascoste della città. Durante la visita alla Centrale operativa di piazza Beccaria il Sindaco ha rivolto a tutte le volanti in servizio gli auguri di buon anno. In modo particolare Letizia Moratti ha ringraziato gli agenti della Polizia Municipale per gli interventi degli ultimi giorni e per l’impegno profuso per combattere l’abusivismo. Nell’ultima settimana, infatti, sono stati effettuati oltre 300 sequestri di merce contraffatta.

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Mer, 29/12/2010 - 15:17

Da milano.corriere.it:

In Piazzetta Reale il tradizionale Brindisi degli auguri con il questore

Meno rapine e violenze sessuali «In aumento le frodi online»

Il bilancio dei Carabinieri: diminuiti i reati. «Ma su 100 furti vengono presi solo due ladri»

MILANO - Si arrestano solo due ladri su cento, anche se i reati calano e la percezione di pericolo tra i cittadini resta costante. E' quanto emerge dai dati diffusi ieri dal comando Legione Carabinieri Lombardia che traccia un bilancio dell'attività dell'Arma nella regione. A fronte di un calo generale dei reati -5.25 %, i carabinieri hanno registrato nella sola città di Milano un aumento di truffe e frodi informatiche pari al 9,4%. «Sono i reati più odiosi per noi - ha detto Sergio Pascali, comandante provinciale dell'Arma - e quindi il nostro impegno sarà cercare di eliminarli del tutto, perché danneggiano soprattutto gli anziani».

Diminuiti gli omicidi -36% in un anno, le violenze sessuali -22,7%, le rapine -22,6%. E per quanto riguarda la lotta al traffico di stupefacenti i dati mostrano sequestri di droga pari a oltre una tonnellata nel 2010. In particolare c'è stato un picco di sequestri di cocaina passati dai 94 chili tolti dal mercato nel 2009 ai 215 chili di quest'anno.
Il colonnello Pascali ha poi detto di essere pronto e disponibile ad inviare militari da Milano per essere utilizzati nelle ricerche di Yara. «Subito dopo la scomparsa della giovane, sono stati inviati 8 uomini e sarò ben lieto di mandarne altri se le indagini indirizzeranno le ricerche in una particolare direzione». Poi, i rinforzi. L'inaugurazione nel 2010 delle stazioni di Sedriano, Rescaldina e Cesate. «Per continuare su questa linea. Il prossimo anno potranno essere inaugurate anche le sedi di Nerviano, Carugate, Inzago, Seveso e Verano Brianza. E questa è la risposta al fatto che non abbiamo problemi di risorse». Lasciandosi andare ad una confidenza: «A Milano sarebbe auspicabile portare da 3 a 5 le compagnie, razionalizzando le 17 stazioni».
«C'è il fermo proposito da parte dell'istituzione - continua Pascali - di aprire nuovi presidi anche in prospettiva Expo 2015». Annunciando l'inizio dei lavori, nel prossimo anno, della tenenza di Pero e la stazione di Muggiò.

Altri numeri importanti: ogni giorno, in città, si muovono mediamente tra le 45 e le 62 autoradio, con turni che prevedono un minimo di 11 mezzi operativi fino a un massimo di 15. A questi vanno aggiunti quelli delle stazioni, con almeno due pattuglie attive ciascuna. Nel 2010 la Regione e la Provincia hanno finanziato 19 nuove Fiat Punto e altre 42 auto sono state proposte dai comuni della provincia per la cessione in comodato d'uso. Non solo: «Il dispositivo capillare prevede anche la presenza dei carabinieri di quartiere in 57 zone della città e 13 della provincia».
Poi, in serata, tutti in piazzetta Reale, per il tradizionale scambio di auguri tra le forze dell'ordine, con panettone e Brachetto. Alla presenza delle principali cariche istituzionali. «A nome di tutti i presenti - ha detto il nuovo questore di Milano, Alessandro Marangoni - voglio sottolineare la vicinanza delle forze dell'ordine alla gente, ai cittadini. Testimoniata anche da questo consolidato incontro di fine anno».

Michele Focarete
29 dicembre 2010

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Inserito da il Inserito da Anna Di Scipio il Gio, 23/12/2010 - 05:12


IL CONSIGLIO DI STATO METTE LA MORDACCHIA AI COMITATI

21-12-2010 by  

Incredibile sentenza del Consiglio di Stato sui due ricorsi dei residenti contro CityLife: dichiara che non sono legittimati e ricorrere e gli addebita 3.000 euro di spese legali per ogni controparte, in totale 21.000 euro. Il Tar aveva accettato la legittimità dei residenti a ricorrere in quanto abitanti intorno all’ex-recinto fieristico. Il Consiglio di Stato ritiene invece la “vicinitas” insufficiente perché l’arrivo di una nuova linea metropolitana e la ristrutturazione di un’area degradata aumenta il valore dei loro immobili e quindi non sono danneggiati dal progetto CityLife. In mancanza di danno ci pensa il Consiglio di Stato a danneggiarli, addebitandogli le spese legali delle controparti sia al Tar che al Consiglio di Stato. Così Comune, Regione, CityLife e Fondazione Fiera di Milano incasseranno un po’ di soldi per pagarsi i loro avvocati.

E’ un chiaro segnale intimidatorio ai cittadini: “Se la cosa non vi tocca nel portafoglio, ma solo nel come potrete vivere la propria città, è meglio che lasciate perdere e ve ne disinteressiate!” ha dichiarato in un comunicato stampa ripreso dal Corriere e Repubblica Rolando Mastrodonato, presidente dell’Associazione Vivi e Progetta un’altra Milano. “In sostanza il Consiglio di Stato afferma che non avendo i cittadini sostenuto e dimostrato di avere un danno economico sul valore dei propri immobili o delle proprie attività imprenditoriali, ma “solo” un danno in termini di dotazioni dei servizi e della qualità urbana e ambientale, essi non hanno titolo per mettere il naso negli accordi tra proprietà fondiaria e Amministrazione Comunale e vanno sanzionati a pagare loro il disturbo per aver preteso di farlo”, prosegue Mastrodonato. L’Associazione ha chiesto alle controparti di non richiedere il pagamento delle somme decise dalla sentenza.

Tutti i comitati di Milano che si stanno battendo contro progetti che danneggiano i cittadini sono preoccupati: il 15 febbraio è in discussione davanti al Consiglio di Stato un ricorso degli abitanti intorno alle ex-Varesine contro il progetto Porta Nuova che costruisce quattro grattacieli tra 80 e 140 metri di altezza e altri edifici con una densità fondiaria altissima di 4,64 mq/mq approvata dal Sindaco Albertini, contestata a suo tempo dal Comune all’arch. De Mico. Il Tar aveva negato la legittimità dei ricorrenti senza addebitare spese, nonostante abbiano dettagliato nel ricorso i danni subiti. Cosa farà il Consiglio di Stato? I ricorrenti hanno deciso con coraggio di non ritirarsi. Ci sono molti altri ricorsi presentati contro altri interventi urbanistici e edilizi e parcheggi sotterranei. Si dovrà rinunciare ai ricorsi amministrativi e presentare solo esposti penali in procura, sperando che questa proceda come nel caso del Piano Integrato di Intervento Calchi Taeggi per bonifiche irregolari?

D’altra parte il principio della class action stenta a decollare in Italia, i ricorsi al Tar sono una specie di class action in cui numerosi residenti si associano per contestare un progetto urbanistico non condiviso. Il Consiglio di Stato chiude anche questa possibilità. Non resta che un intervento delle forze politiche per dare la possibilità ai cittadini di intervenire nell’iter delle decisioni sui grandi progetti con azioni di democrazia partecipativa come informazioni e simulazioni tempestive, referendum locali, audizioni pubbliche, valutazioni ambientali strategiche serie, valutazione approfondita delle osservazioni presentate.

Un primo test sarà quello delle osservazioni al Piano di Governo del Territorio, in cui 4.400 osservazioni dei cittadini sono in fase di controdeduzione da parte degli uffici tecnici comunali. Dopo l’esperienza della Vas (Valutazione Ambientale Strategica) in cui le controdeduzioni erano due righe uguali per tutti, aspettiamo di vedere quante osservazioni saranno accolte e quante respinte e con quali motivazioni e se i consiglieri comunali, che rappresentano i cittadini, avranno modo di intervenire in consiglio durante la discussione dell’approvazione finale del PGT.

 

Michele Sacerdoti

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Inserito da il Inserito da Angelo Mandelli il Mer, 08/12/2010 - 11:10
Fa veramente ridere (se non ci fosse da piangere) vedere i centri "sociali" strillare per la difesa della "cultura"  (anche dalle mie parti si è mosso il centro sociale abusivo "sos-fornace" ed è andato ad okkupare i binari della stazione Garibaldi) .  

Proprio loro che sono l' emblema del disprezzo di ogni forma di cultura.  La cultura della legalità la calpestano promuovendo le okkupazioni abusive e gli espropri "proletari". La cultura della bellezza la distruggono imbrattando i muri ed esaltando i graffitari. La cultura del rispetto del prossimo la irridono sottoponendo la popolazione a musiche assordanti notturne.  La cultura della libertà di espressione e del pluralismo la uccidono con gli assalti e i candelotti fomogeni lanciati a chi dice cose a loro sgradite.  Dove si installano loro prospera lo spaccio di alcool, la droga e la puzza di urina e i ragazzi che muoiono per overdose.  Certo una bella "cultura".  Ma tant' è che , come tutti i fascisti, quando c' è da "sfasciare" qualcosa si mobilitano. Ed oggi (come nel ventennio), si attaccano alla cultura. 

Non c' è termine più ambiguo e demagogico della parola "cultura".  Vuol dire tutto e il contrario di tutto.   Una espressione ottima per essere brandita come arma di lotta politica (come un tempo la parola "operaio", "studente", "massa popolare", ecc. ecc.). Ma pessima per identificare qualcosa che deve essere finanziato coi soldi pubblici.   
Pensate che Vittorio Sgarbi, (amico dei writers delinquenziali e paladino del libero imbrattamento dei muri post-1965) in nome della "cultura" aveva fatto da testimonial per una mostra sulla CACCA (non sto scherzando, cercate su Internet...).   E, ovviamente, anche questa per lui era "cultura".  E probabilmente la mostra sugli stronzi "d' autore" l' avremo pagata noi, tramite qualche finanziamento pubblico alla "cultura".  

Ed è proprio questo il punto, che i Kompagni si rifiutano di capire (perchè sono disonesti e tiranni).  La Cultura (con la C maiuscola) non esiste.   Esistono tante espressioni di attività umana,  quasi tutte opinabili e legate alle scelte di valore e ideologiche.  Di tutte queste "cose", solo alcune e molto ben selezionate possono essere affibiate a tutti e fatte pagare soi soldi delle tasse.  Ma tutto il resto dovrebbe NON essere finanziato dallo Stato, e lasciato alla libera scelta delle persone.  Altrimenti, eccoci in un regime fascista (rosso o nero non importa),  dove uno non è più libero di scegliere i valori e le idee di cui farsi promotore, ma dove si è costretti con la forza (della Guardia di Finanza) a sostenere delle idee e dei valori che non si condivide, e che anzi combatte.
E' proprio per questo che i Kompagni insistono sulla "cultura" pagata dallo Stato. Perchè loro sono dittatori e totalitari per natura.   E vogliono che le loro idee vengano imposte a tutti.   Vogliono uno stato che non sia solo dispensatore di servizi, ma distributore di ideologie.  Ultimamente quella ecologista va per la maggiore.
Ed è per questo che, tutte le volte che le sinistre prendono il potere, si caratterizzano per le più scandalose  forme di uso ideologico delle istituzioni.  Basti pensare al precedente assessore provinciale all' istruzione, Barzaghi,  che promuoveva raduni studenteschi a base di Dario Fo e graffitari (tutti rigorosamente legati ai centri sociali).  Ovviamente per lui questa era la Verità (Pravda)  che tutti dovevano obbligatoriamente condividere.
Ed è per questo che non si riesce a fare piazza pulita nelle università dei diecimila corsi assurdi e ideologici (ai miei tempi c' era chi insegnava pure il "materialismo dialettico").   Ed è per questo che ci sono 3 radio e 3 televisioni di Stato ma adesso col digitale molte di più),  pagate coi soldi nostri, e con trasmissioni faziose e a senso unico al 100% (basti pensare a Caterpillar su rai radio 2).
Ed è per questo che i fascisti rossi oggi si danno tanto da fare contro la riforma Gelmini (e contro qualsiasi cosa).   Vogliono continuare a prosperare coi soldi pubblici.   E noi, popopolo bue, dobbiamo stare zitti e continuare a pagare le tasse,   per  mantenere la loro propaganda (falsa) e i loro abusi di potere.    Altro che i signorotti medioevali o i nobili dell' ancient regime!!!   Altro che la "repressione" della "polizia", o della perfida Moratti o del bieco Berlusconi.
Sono loro la quintessenza dell' abuso di potere  e dell' imposizione.  E proprio per questo cercano di far passare gli altri come "cattivi" e impositori.

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Sab, 13/11/2010 - 18:30

Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:

CONVEGNO “LA LEGA, IL SINDACO, LA SICUREZZA”. MORATTI: “TECNOLOGIA, CONTROLLO DEL TERRITORIO E INTERVENTI CONGIUNTI PER UNA MILANO SEMPRE PIÙ SICURA”

Milano, 13 novembre 2010-. “In questi anni abbiamo messo in campo un modello di sicurezza basato sull’integrazione tra tecnologia, controllo del territorio, mappatura del rischio e un’azione positiva di prevenzione del degrado sociale. Un modello che è il frutto di una forte sinergia tra Comune di Milano e Governo e della preziosa collaborazione dei cittadini, recettori attivi delle eventuali criticità del territorio”. Così il Sindaco Letizia Moratti è intervenuta, in Sala Alessi, a Palazzo Marino, al convegno “La Lega, il Sindaco, la Sicurezza”, alla presenza del Ministro degli Interni Roberto Maroni, il presidente di ANCI Lombardia Attilio Fontana e il Sindaco di Verona Flavio Tosi.

“Nel biennio 2007-2009 i reati sono calati del 48% - ha dichiarato il Sindaco –. Il 2009, infatti, è stato per la sicurezza un anno eccezionale, segnato dalla flessione di tutti i reati predatori (-16% per i reati e -36% per lo spaccio), dalla riduzione dei fenomeni di degrado e delle truffe agli anziani. Stesso trend positivo anche per il 2010. Lo confermano i numeri, che registrano un calo dei reati del 10% circa nel primo trimestre dell’anno”.

Sul piano della prevenzione sono 2.745 gli interventi degli operatori per la sicurezza nelle aree più critiche della città, tra cui mercati e parchi, e 263 quelli sulle tre linee della metropolitana, contro risse, molestie, furti e spaccio. “Risultati – ha proseguito Letizia Moratti – che rendono merito al grande lavoro delle Forze dell’Ordine, un lavoro di squadra con la Polizia Locale e il supporto dell’Esercito”. Un’azione sinergica, ha ricordato il Sindaco, rafforzata ulteriormente dalle sei ordinanze antidegrado (prostituzione, accattonaggio, droga, alcol, lotta all’abusivismo, contraffazione, vetro, graffiti)  emanate, nel novembre 2008, in virtù dei nuovi poteri in materia di sicurezza riconosciuti ai primi cittadini dal Viminale e dalle ordinanze antidegrado in vigore. Da Via Padova/parco Trotter a Paolo Sarpi, da Corvetto a Corso Lodi, a Imbonati/Comasina.

“Stiamo investendo per implementare il servizio di videosorveglianza sul territorio – ha spiegato Letizia Moratti –. Un sistema integrato ad alta tecnologia che consente un’importante azione di repressione e una mappatura preventiva. Da aprile 2008 abbiamo anche attivato la mappa del rischio, collegata telematicamente con tutti i comandi della Polizia Locale e con la Prefettura. Grazie al costante presidio delle Forze dell’Ordine sono diminuiti del 17% i reati legati alla vendita, all’acquisto e al consumo di droga e abbiamo rafforzato il contrasto all’abusivismo. Abbiamo intrapreso, di concerto con il Prefetto, un’azione di alleggerimento dei campi nomadi regolari, un’azione supportata dal terzo settore e dalle associazioni di volontariato”.

“Milano ha fatto della sicurezza, nel rispetto della legalità e dell’accoglienza, uno dei suoi punti di forza – ha concluso il Sindaco –. Siamo stati premiati da Transparency International e per aver adottato il Patto di Integrità, strumento all’avanguardia in tema di appalti pubblici. Riconoscimenti ai quali si deve aggiungere il ruolo propositivo svolto dal Comune di Milano nel sottoporre al Governo misure e provvedimenti volti a rafforzare il contrasto al malaffare e alle infiltrazioni criminali nelle Istituzioni. Penso alle proposte, recepite dal Governo, relative all’istituzione di una White list delle imprese affidatarie di subappalti e di una Banca dati nazionale, condivisa tra tutte le Procure, per individuare le imprese a rischio mafia. Infine vorrei ricordare la proposta di rendere più severe le leggi sul reato di immigrazione clandestina e quella avanzata, in questi giorni in Prefettura, di mettere in comune la mappatura delle  presenze di immigrati clandestini. Una collaborazione che continua per rendere più incisiva la nostra azione di prevenzione sul territorio, che si rafforza, giorno dopo giorno, a vantaggio di Milano”.

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Mar, 12/10/2010 - 15:38

Da Milano 2.0:

Tassista massacrato, la pesante omertà del quartiere: lettera aperta a Letizia Moratti e a Riccardo De Corato
Pubblicato da Arianna Ascione, Blogosfere staff alle 11:05 in Milano cronaca

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Caro sindaco e caro vicesindaco,

quello che è successo due giorni fa a Milano è inqualificabile per la nostra città. Un tassista è stato pestato selvaggiamente da qualcuno che momentaneamente ha perso la brocca (così dice) e che non sa spiegare perché la vittima abbia riportato ferite così gravi da essere finito in coma. Questo perché ha investito e ucciso una bestiola finita accidentalmente sotto le ruote del suo taxi.

Ma chissà se questa è la vera motivazione.

A Milano la questione sicurezza deve tornare sotto i riflettori, senza aspettare come sempre la campagna elettorale e senza dare la colpa ai soliti capri espiatori che ben conosciamo.

Non stiamo parlando infatti di clandestini, di via Padova, dei 'soliti' campi rom (che finiscono anche sulle pagine del Washington Post come segnala 02blog), dei centri sociali, dei writer, dei minorenni che bevono di nascosto o dei botellon.

Stiamo parlando di una zona che apparentemente è uno Stato a parte.

Ieri un fotografo è stato picchiato mentre faceva il suo lavoro, perché aveva fotografato un'auto bruciata. Quell'auto apparteneva a uno dei testimoni dell'aggressione, che è stato 'punito' perché aveva fornito il suo racconto agli inquirenti.

Dei tanti che hanno visto, pochi hanno parlato. Ieri pomeriggio è successo di tutto, tra le scene di delirio al momento del fermo di due persone per un controllo. Nel caos i ragazzini e moltissimi abitanti urlavano come un mantra 'poliziotti bastardi'. Anche in serata, quando sul posto si è recata la celere come leggiamo sul Corriere, la tensione si tagliava con il coltello. Quell'angolo tra via Ghini e largo Caccia Dominioni sembra essere da tempo una zona franca.

Signor De Corato: lasciando perdere le inutili provocazioni di Salvini lei ha proposto come soluzione un presidio fisso delle forze dell'ordine. In città però mancano 500 poliziotti, è cosa nota. Quelli che il sindaco aveva richiesto con la famosa fiaccolata del 2006 non sono mai arrivati.

Caro sindaco e caro vicesindaco: Milano non è solo Piazza della Scala e via Montenapoleone, Expo e Settimana della Moda. Sono ancora tanti i quartieri 'difficili' che sono stati abbandonati. L'episodio di domenica è solo la punta dell'iceberg.

Perché l'impressione che si ha è che in quattro anni si sia sempre cercato di sviare l'attenzione dai veri problemi della città?

Costituirsi parte civile adesso sarebbe proprio una beffa.

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Lun, 26/07/2010 - 20:41

Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:

INCHIESTA LOCALI NOTTURNI. IL VICE SINDACO DE CORATO E L’ASSESSORE TERZI PROPONGONO UN AUDIT INTERNO

Milano,  26  luglio  2010 – “Verificare al più presto i casi segnalati e il funzionamento  delle  procedure  interne al Comune di Milano” è quello che propongono  il  Vice Sindaco Riccardo De Corato e l’assessore alle Attività produttive Giovanni Terzi in merito all’inchiesta per tangenti e droga che ha  coinvolto  due  locali  milanesi  e che ha portato quattro persone agli arresti domiciliari.

Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:

PALAZZO MARINO. STRETTA SULLE LICENZE. AVVIATO AUDIT INTERNO

Milano,  26  luglio  2010  –  Il  Sindaco Letizia Moratti,  attraverso la Direzione Generale,  ha chiesto di avviare immediatamente un audit interno sulle  procedure  inerenti la filiera dei permessi per i locali di pubblico spettacolo.

In  particolare,  il  Sindaco Moratti  ha  chiesto ancora più rigore nelle concessioni e nelle autorizzazioni  per  l’apertura  dei locali e per le susseguenti attività.

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