.: Legalità e città
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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Mar, 21/06/2011 - 23:12

... vedi la relativa news per saperne di più e partecipa subito al nuovo forum (magari trasferendo lì le tematiche che ti stanno a cuore)!
Smile
Oliverio

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Inserito da il Inserito da Angelo Mandelli il Mer, 08/06/2011 - 13:00
Li hanno definiti "antagonisti"  quelli che  hanno fatto irruzione durante la messa nella Chiesa di San Giuseppe Calasanzio in zona San Siro.
Ma un termine e' fuorviante.  E' il solito termine eufemistico e ipocrita, coniato ad hoc per nascondere la vera natura di certe cose o persone.
La parola "antagonista" fa pensare a qualcuno tutto sommato bravo e nobile che si oppone alle ingiustizie....
Tutto il contrario della realta'  Perche' costoro sono  dediti solo a tappare la bocca agli altri e fare violenza a chi non la pensa come loro.
Si tratta non di "antagonisti, ma di dittatori (potremmo chiamarli "fascisti", se il termine non fosse abusato).
Gente che non vuole sostenere le sue idee, ma mettere il bavaglio alle idee degli altri.

Se una associazione vuole curare i gay, e farli diventare "etero", che problema c' e'?  Saranno cavoli loro, no?
Nessuno e' obbligato a presentarsi al loro centro d' ascolto. Nessuno e' forzato.
Ma se qualcuno vuole, perche' impedirlo?

Per un motivo semplice.  Perche' la mentalita' di questi gruppi che si  spacciano come "liberatori", "democratici", "antagonisti"...  e' una mentalita' totalitaria.
Solo le loro idee devono esistere. E gli atri devono stare zitti o essere mandati nei Gulag.
Almeno fossero coerenti con se stessi.
Andassero nelle moschee a fare  gli "antagonisti".  E' noto infatti che gli omosessuali non sono certo ben visti dagli islamici.  E molto meno rispettati di quanto non lo siano dalla religione Cattolica.

"L’Islam è stato sempre spietato sui rapporti omosessuali. Eppure in Italia c’è silenzio sull' atteggiamento del mondo musulmano su coppie di fatto e omosessualità.".
scrive Samir Khalil Samir, sj,  su un articolo pubblicato su Asia News.
L’imam Yûsuf al Qaradâwi, lo studioso più ascoltato dell'Islam sunnita moderno, scrive: “I giuristi dell'Islam hanno avuto opinioni divergenti riguardo la pena per questa pratica abominevole.
Dovrebbe essere la stessa pena prevista per lo zina (fornicazione), o andrebbero uccisi sia il partecipante attivo che quello passivo?
Anche se questa pena può sembrare crudele, è stato consigliato di mantenere la purezza della società islamica, e di mondarla dagli elementi pervertiti”. (Al-halâl w-al-harâm fî l-Islâm  - Il lecito e l’illecito nell’islam).

Notare che,  mentre l' Islam fa tutt'uno fra morale e legge, e quindi vuole bruciare i gay sulla pubblica piazza,  il cristianesimo non e' cosi', e distingue fra peccato e reato.
Lascia libero il pervertito di fare il pervertito.   Basta che non violi la legge e faccia violenza agli altri.  Poi se la vedra' col Padre Etermo.

Quindi questi "antagonisti-fascisti" CONIGLI  si facciano avanti. Vadano in viale Jenner a fare le loro gazzarre, se hanno gli attributi!
O preferiscono infierire come al solito contro i cattolici,  perche' sanno che tanto  non gli succede nulla.
Vigliacchi.

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Inserito da il Inserito da Angelo Mandelli il Ven, 20/05/2011 - 10:05
Nella coalizione di Pisapia ci sono esponenti di centri sociali .
Gente che pratica e predica le occupazioni abusive, cioe' veri e propri reati.
Non lasciamo la citta' in mano a loro!!

Dal sito http://www.leoncavallo.org/spip/

UNA CITTA‘ DIVERSA E‘ POSSIBILE

SUPPORTA IL LEONCAVALLO!

SOSTENIAMO TUTTI LA CANDIDATURA DI “FACE”

VOTA FACE

 

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Inserito da il Inserito da Angelo Mandelli il Mer, 04/05/2011 - 13:34
Come se non bastasse la piaga del graffitismo abusivo, adesso si sta diffondendo la moda  di appiccicare facce di gesso sui muri della citta'.
Vedi foto allegata.

I soliti tiranni prepotenti, non demordono.  Devono dimostrare a tutti i costi la loro arroganza e capacita' di imporre la loro volonta'. 
Tipico stile da fascisti (anche se sono quasi tutti legati alla sinistra, che li copre e li protegge, alla faccia dei proclami per la "legalita'").
Si ritengono i padroni della citta' e in diritto di metterci le mani sopra,  come fosse "cosa nostra".
E sarebbero facilmente identificabili, forse anche piu' che i graffitari "tradizionali".

Ora. mi chiedo, la magistratura che fa?  Indaga su questa gente? O non li ritiene importanti e pericolosi?
Non ritiene grave questo atteggiamento prevaricatorio?
Cos' e' piu' importante?  Il caso Ruby, o il fatto che questo gruppo di prepotenti metta sistematicamente le mani sulla roba pubblica e privata, imbrattandola e alterandola a suo piacimento?

E' lo stesso discorso dei Centri Sociali.  Altra associazione a delinquere di gente che sistematicamente da decenni pratica apertamente l' illegalita' e la predica come "diritto?.
Ma continuano a farlo tranquillamente. E non vengono incriminati come associazione a delinquere?

Non voglio esprimere giudizi avventati sui magistrati e sulla loro attivita'.

Pero' vedo che il Bros e' stato assolto. Leoncavallo, Cox, Cantiere, Fornace ecc sono sempre li'.  I loro siti internet non vengono oscurati (anche se incitano  alle occupazioni abusive).
Le pulizia dei muri di Milano da parte AMSA sono state bloccate dal TAR.
La Corte costituzionale ha bocciato ordinanze antidegrado (contro prostitute, accattonaggio molesto, ecc.).

Qualche  perplessita'  e'  lecita da parte dei cittadini  sulle priorita' del nostro sistema giudiziario.

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Inserito da il Inserito da Gregorio Mantella il Sab, 02/04/2011 - 11:17

  Buon giorno partecipaMi,

  Allarme, il fenomeno è di nuovo in aumento: la tratta di esseri umani continua !!!

  Per le nostre strade, a Milano e provincia, la presenza di prostitute straniere è ancora una volta in aumento. Questo traffico, gestito da potenti organizzazioni criminali, è destinato a crescere ?!

 Milano che si prefigge l'obiettivo di diventare il palcoscenico mondiale proprio per l'importante appuntamento dell'EXPO 2015 subisce ancora una pratica in netta contraddizione con qualsiasi legittima pretesa di Giustizia e Diritti umani.

  L'appello alle associazioni umanitarie per dare voce alle giovani schiave all'unisono contro il sistema di reclutamento e prostituzione migrante, al traffico e lo sfruttamento sessuale !!!

  Occorre una strategia determinata e costante, un puntuale cambiamento radicale di impostazione delle politiche per il contrasto, una svolta decisa per ben equipaggiare le Forze dell'ordine impegnate a prevenire e reprimere il sistema di reclutamento, di trasferimento da un paese all'altro, di sfruttamento sessuale e delle relative attività correlate della criminalità organizzata. 

    bye bye
                       wezword

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Inserito da il Inserito da Angelo Mandelli il Dom, 13/03/2011 - 10:56
Milano, Rho, Saronno.... In tutti i posti dove si installano i cosiddetti “centri sociali”  la scena e’ la stessa. Occupazioni abusive,  devastazione dei muri della citta’ con graffiti e scritte minatorie,  feste notturne con musiche a tutto volume  fino alle 6 del  mattino    (e se non sei d’ accordo, chissenefrega, tanto loro sono “antifascisti e “democratici”),   gente che girovaga di notte o al mattino presto drogata, ubriaca, gridando bestemmie,  violazione di ogni  legge e regola (comprese quelle del vivere civile e sociale).
Ecco  la “nuova societa’” portata dai centri sociali. 
Il bello e’ che questi  hanno il coraggio di protestare  e di scendere in piazza un giorno si’ e uno no,   contro gli “abusi”  e le “ingiustizie” della societa’ borghese.    Ma si guardino  loro per piacere!!!
Se la societa’, un giorno (si spera di no) fosse in mano a questa gente,   vi immaginate cosa sarebbe?
Visto quello che gia’  fanno nei luoghi dove gia’ si sono installati,e’ facile capirlo.
Sarebbe un posto dove ognuno si ritiene libero di fare quello che gli pare, senza freni e senza regole, mettere i piedi sulla testa degli altri, rubare, devastare, fregarsene di tutto e tutti.   E dove quelli che comandano non hanno bisogno nemmeno di essere eletti e nominati da nessuno   (tanto meno da libere elezioni).   Non ci saranno bilanci, regolamenti, delibere, pagamento di tasse, misure di sicurezza  (o igieniche) da rispettare.  Niente di niente.  “La nostra legge e’ la liberta’”  recita la scritta di un centro sociale a Saronno.    “I love sbirri morti”  si legge  da un’ altra parte.  Quindi  anche le forze dell’ ordine non ci saranno piu’ (tranne che negli obitori) nel mondo nuovo cominista-anarchico.
Al  confronto di questa “societa’ nuova”,  (di cui , appunto,  abbiamo gia’ la visibilita’ in piccolo, nei posti dove comandano loro),  la nostra societa’   e’   il paradiso terrestre  e un modello  di socialita’,  solidarieta’ e diritti.
Diciamolo chiaramente,  nemmeno un  gruppo  di scarafaggi vorrebbe vivere nel   “mondo nuovo”  dei  centri sociali.  E questo lo dicono soprattutto quelli che hanno la sfortuna di abitare nelle vicinanze dei centri sociali.   Provare per credere.  Andate pure ad intervistarli, come abbiamo fatto noi.
Del resto lo sappiamo, i “liberatori” della sociata’ da Hitler,a Lenin, a PolPot, a Bin Laden, ai vari Cantiere, Fornace, Leoncavallo, Cox, Telos.... sono tutti cosi’.
Il problema, da noi, e’ siamo talmente oppressi dalla dittatura culturale di origine marxista e anarchica (che continua nonostante tutto imperterrita da decenni),   che  tutte queste cose non si possono nemmeno dire.  Un po’ come la storia del “re nudo”.
Parola d’ ordine:  guardare dall’ altra parte e non vedere la reata’.
Scandalizziamoci tutti per i sacchetti di plastica, il global warming, i cani abbandonati,  il “bunga bunga”, ma guardiamoci bene dal profferire parola  su quelli  che tengono  in ostaggio le nostre citta’, scuole, fabbriche (e redazioni dei giornali) da decenni.   Tutto questo non esiste.    Non si deve nemmeno  dire e non si  deve vedere.  
Il prossimo primo maggio assisteremo al solito corteo sfilare per il centro di Milano, fra carri col simbolo  della mariuana,  gente imbesuita dagli spinelli,  fiumi di birra, musiche assordanti,  insulti alle istituzioni e alle forze dell’ ordine,  muri  e auto  imbrattate.
Ma guardiamoci  bene dal mettere in evidenza il problema.   Il problema e’ il caso Ruby o  qualche parola fuori posto di Salvini o della  Moratti, o il “risorgimento che non si celebra abbastanza”, o la “costituzione  violata”....
Qualcuno dira’ che di problemi ce ne sono tanti.   Perche’ prendersela tanto con il problema dei centri sociali?
Il fatto e’ che questi gruppi rivendicano apertamente il diritto a violare la legge e a farsi  uno “stato nello stato”.     Quindi la cosa e’ gravissima.  Non possiamo lasciarla passare.  Se non cade tutto, e perde di senso qualsiasi impegno sociale e civile.
A che serve che ci diamo da fare per tutti i vari problemi,  per migliorare le leggi, per far rispettare le regole.... se poi sappiamo  che esiste qualcuno  che puo’ fregarsene di tutto e tutti e fare le sue leggi abusive, e propagandarle pure sui suoi siti internet... e avere anche l’ appoggio di buona parte delle forze politiche che vorrebbero partecipare alle istituzioni?
Siamo al delirio!  Pensate che Luciano Muhlbauer (Rif. Comunista)  dopo lo sgombero del centro sociale Fornace (del resto gia’ superato dagli eventi, in quanto la Fornace ha gia’ rioccupato abusivamente un altro stabile), ha affermato che lo sgombero era un “atto osceno”. Cioe’,  non e’ osceno che un gruppo di banditi possa installarsi in un edificio altrui e farci quello che vuole per anni... No, e’ osceno chi fa rispettare la legge !   Da non credere.
E anche vari esponenti del PD, a seguito degli sgomberi,  invece di esprimere solidarieta’  vero le forze dell’ ordine, esprimono solidarieta’ agli occupanti.  
Qui si travalicano i problemi di delinquenza.  Diventa un problema di eversione (e di difesa della nostra liberta’ e democrazia).
Ecco perche’ il problema dei centri sociali (e del clima culturale che li protegge)  e’ il problema dei problemi.    
I centri (a)sociali sono l’ equivalente di Geddafi nelle nostre citta’. E dovremmo liberarcene, per poterci definire un popolo libero !!!
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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Gio, 10/03/2011 - 09:08

Da milano.corriere.it:

Relazione annuale della Direzione nazionale Antimafia, 1.110 pagine di dati

Allarme della Dia: «La 'ndrangheta ha colonizzato la Lombardia»

Individuati 500 affiliati: esiste anche una struttura di raccordo regionale. Trapiantati riti e tradizioni

MILANO - La Lombardia si conferma la regione del nord Italia che registra «il maggiore indice di penetrazione nel sistema economico legale dei sodalizi criminali della 'ndrangheta, secondo il modello della "colonizzazione"». È l'allarme lanciato dalla Relazione annuale della Direzione nazionale Antimafia, 1.110 pagine di dati e analisi sulla criminalità organizzata made in Italy. «In Lombardia», chiariscono gli analisti, «la 'ndrangheta si è diffusa non attraverso un modello di imitazione, ma attraverso un vero e proprio fenomeno di "colonizzazione", cioè di espansione su di un nuovo territorio, organizzandone il controllo e gestendone i traffici illeciti, conducendo alla formazione di uno stabile insediamento mafioso. La 'ndrangheta ha «messo radici», divenendo col tempo un'associazione dotata di un certo grado di indipendenza dalla «casa madre», «con la quale però comunque continua ad intrattenere rapporti molto stretti e dalla quale dipende per le più rilevanti scelte strategiche».

RITI E TRADIZIONI - In altri termini, in Lombardia «si è riprodotta una struttura criminale che non consiste in una serie di soggetti che hanno semplicemente iniziato a commettere reati in territorio lombardo»; al contrario, gli indagati «operano secondo tradizioni di 'ndrangheta: linguaggi, riti, doti, tipologia di reati sono tipici della criminalità della terra d'origine e sono stati trapiantati in Lombardia dove la 'ndrangheta si è trasferita con il proprio bagaglio di violenza». La 'ndrangheta è presente anche in Piemonte, Liguria, Toscana, Lazio ed in particolare Roma, Abruzzo, ove sono emersi inquietanti interessi negli appalti per la ricostruzione dopo il sisma del 2009, Umbria ed Emilia Romagna. Per quanto attiene ai rapporti sul territorio, insomma, la 'ndrangheta «è oggi l'assoluta dominatrice della scena criminale, tanto da rendere sostanzialmente irrilevante, e comunque, in posizione subordinata, ogni altra presenza mafiosa di origine straniera». Non solo: la 'ndrangheta si è da tempo proiettata anche verso l'Europa, il Nord America, il Canada, l'Australia.

GLI AFFILIATI - Sono almeno 500 gli uomini affiliati alla 'ndrangheta in «locali» (i territori di base in cui è organizzata l'attività criminale in Lombardia. Le indagini hanno accertato che nella regione sono operativi i «locali» di Milano, Cormano, Bollate, Bresso, Corsico, Legnano, Limbiate, Solaro, Pioltello, Rho, Pavia, Canzo, Mariano Comense, Erba, Desio, e Seregno. Ma certamente - viene sottolineato - ne sono presenti altri. Il «locale» operante sul territorio lombardo è formato dall'aggregazione di 'ndrine distaccate che hanno riprodotto la forma organizzativa propria dei «locali» di provenienza. Il «locale» al suo interno ha una forma organizzativa piramidale, al vertice del quale vi è il capo locale.

IL VERTICE REGIONALE - Le 'ndrine operanti a Milano e in Lombardia - scrivono i magistrati - a un certo punto hanno avvertito la necessità di darsi una struttura di coordinamento, in seguito denominata «la Lombardia», che è diventata il punto di raccordo di tutti i «locali» esistenti. Peraltro - viene fatto notare - i rapporti con la casa madre non sempre sono stati idilliaci, sono certamente esistite frizioni tra Milano e Reggio Calabria. Tra i tanti particolari interessanti analizzati il fatto che la 'ndrangheta rimane impermeabile, vista la sua struttura su base familiare, al fenomeno del pentitismo. E poi il fatto che la Lombardia non è più un'«isola felice», non solo per la presenza delle mafie storiche del Sud, ma anche per la crescente presenza di organizzazioni criminali straniere (composte dapprima da turchi, cinesi, marocchini, sudamericani e quindi da albanesi, russi e slavi). Riguardo poi al narcotraffico, la presenza dei tre aeroporti di Linate, Malpensa e Orio al Serio, fa del territorio un crocevia dello sbarco di sostanze stupefacente.

GLI «INVISIBILI» - C'è inoltre l'allarme per le infiltrazioni nella pubblica amministrazione: «Emerge in modo costante e preoccupante, soprattutto nel Centro-Nord del Paese, la presenza sempre più gravemente pervasiva di soggetti collegati alle organizzazioni criminali, soprattutto di matrice 'ndranghetistica». Una situazione che viene definita«particolarmente temibile». Infatti, spiega la Dna, «c'è il rischio che si crei una schiera di "invisibili" che, germinata dalle cellule silenti delle mafie al Centro-Nord, penetri in modo silente ma insidioso il tessuto politico, istituzionale ed economico delle regioni oggetto dell'espansione mafiosa». E non si ritiene sia una caso se, come si ricorda, «l'Unione Europea e la comunità internazionale convergono verso l'attribuzione di un medesimo coefficiente d'allarme per i delitti di corruzione e quelli di criminalità organizzata, a riprova di un coacervo illecito che andrebbe congiuntamente esplorato, con i medesimi mezzi probatori e le stesse tecniche investigative», come «le intercettazioni telefoniche e ambientali».

Redazione online
09 marzo 2011

Notizie correlate:

Operazione «Infinito», due carabinieri condannati per favoreggiamento (8 febbraio 2011)

Polemiche sulla nomina del direttore dell'Asl Milano 1, fotografato con i boss (12 gennaio 2011)

Maxi blitz contro la 'ndrangheta, chiesto giudizio immediato per i 174 arrestati (15 dicembre 2010)

Sequestro beni della 'ndrangheta (3 dicembre 2010)

Desio, cade la giunta comunale «Presenza delle cosche in Brianza» (26 novembre 2010)

Asl Pavia, sequestrati a Chiriaco auto di lusso e beni per un milione (26 ottobre 2010)

Chiriaco e la ’ndrangheta, le mani su Pavia (15 luglio 2010)

Maxi blitz contro la 'ndrangheta. «Stava per mettere le mani anche su Expo» (13 luglio 2010)

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Gio, 03/03/2011 - 15:57

Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:

Servizi già attivi sul territorio

Nuove pattuglie per una Milano più sicura

Presentati ‘Contrasto Degrado’ e ‘Sierra’, due progetti per rendere la città più vivibile. Il Sindaco Moratti e il vice Sindaco De Corato: “Iniziative che assicurano la legalità contro ogni forma di degrado per la tranquillità dei milanesi”

Milano, 3 marzo 2011 – “Oggi presentiamo due nuovi progetti innovativi ed efficienti dedicati al territorio e messi in campo dal Comune per rendere Milano sempre più vivibile, che si aggiungono alle altre iniziative per la serenità dei cittadini. Sicurezza non significa solo affrontare e combattere i reati più gravi ma significa mostrare nella quotidianità la presenza attiva delle istituzioni al fianco dei milanesi”. Lo ha detto il Sindaco Letizia Moratti intervenuta, presso la Centrale Operativa del Comando di Polizia Locale, insieme con il vice Sindaco Riccardo De Corato e Tullio Mastrangelo, Comandante della Polizia Locale, alla presentazione del progetto.

“Con il progetto Contrasto Degrado – ha spiegato il Sindaco - la Polizia Locale assicura un pattugliamento costante di tutte le vie della nostra città da parte di unità speciali incaricate di contrastare fenomeni di degrado e di illegalità come la presenza nelle nostre vie di accattoni molesti, lavavetri e fioristi non autorizzati. Si tratta di un servizio di sorveglianza svolto in stretto raccordo con i vigili di quartiere che segnalano le situazioni a rischio, alle 18 pattuglie denominate CD, Charlie Delta secondo l’alfabetico fonetico, che operano in tutte le 9 Zone della città dalle 7 del mattino alle 8 di sera. Le pattuglie CD, poi, in collaborazione con la Centrale Operativa, contribuiscono a mappare il territorio per ottimizzare gli interventi e i pattugliamenti successivi”. Il servizio è partito due settimane fa.

“Dal 14 al 28 febbraio – ha sottolineato Letizia Moratti – le pattuglie CD hanno effettuato 212 contestazioni e sono intervenute contro 51 fioristi abusivi, 190 mendicanti e 85 lavavetri”.
 
L’Amministrazione attribuisce una grande importanza a questo servizio: il personale delle pattuglie CD non può essere distolto da questo incarico per altre mansioni ed il pattugliamento viene garantito in ogni circostanza.

“Il 10 gennaio scorso – ha proseguito Letizia Moratti - è partito il progetto Sierra con 24 nuove pattuglie della nostra Polizia Locale, divise su 3 turni che presidiano le zone più sensibili della città, in base alla mappa del rischio redatta dai vigili. Un pattugliamento capillare da parte di volanti che percorrono le vie della città a velocità ridotta e con i lampeggianti accesi per presidiare al meglio il territorio ed essere immediatamente a disposizione dei cittadini”.

Il Sindaco ha ricordato un intervento tempestivo di una di queste pattuglie che, recentemente, in via Codogno, ha permesso, all’ultimo minuto, di salvare la vita un uomo che intendeva suicidarsi. Il Sindaco, infine, ha ribadito l’efficienza del Piano sicurezza di Milano: “A Milano abbiamo attivato oltre 100 presidi in collaborazione con i militari e le Forze dell’ordine, abbiamo aperto nuovi Commissariati e Stazioni dei Carabinieri, abbiamo soprattutto attivato con il Governo le ordinanze: uno strumento innovativo che coniuga repressione dei reati e recupero di chi vuole cambiare. Il risultato è che a Milano i reati nel biennio 2008-2010 sono calati in città del 48 per cento secondo la Questura”.

“Il contrasto ai lavavetri ai semafori – ha dichiarato il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato - non si è mai arrestato, tanto che nel 2010 la Polizia Locale ha effettuato circa 1.500 controlli su tutto il territorio cittadino. La nuova task force renderà ancora più incisiva l'azione deterrente per disincentivare un fenomeno che oltre a creare problemi alla viabilità e di sicurezza, caratterizzati anche da aggressioni verbali agli automobilisti, ha risvolti deplorevoli legati allo sfruttamento e alla schiavizzazione anche di minori, tra cui principalmente rom romeni. Senza dimenticare che il fenomeno dei lavavetri è poi anche collegato all’accattonaggio. Un’attività dietro la quale, a differenza di quanto pensano tanti buonisti, c’è un racket. Vere organizzazioni strutturate che schiavizzano minori, donne incinte o disabili, per ottenere illeciti guadagni. Ecco perché viene contrastata con un’ordinanza che punisce le forme moleste. Da quando è stato adottato il provvedimento, nel novembre 2008, sono 2.046 le sanzioni da 450 euro comminate dai vigili”.

 

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Inserito da il Inserito da Angelo Mandelli il Lun, 07/02/2011 - 12:55

Ieri ad Arcore abbiamo visto l' ennesima mancanza di pudore  e ribaltamento della verita' e della realta'  dell' estrema sinistra (e Di Pietristi).
I centri sociali che scendono in piazza e sfasciano tutto.
Sarebbero i paladini della "democrazia",  della "legalita'", della "moralita'",...
Roba da non credere.
Proprio loro che fanno del furto e della violazione della legge e del fare quello che vogliono alla faccia di tutti, la loro ragione di vita....
Parlano di democrazia i veri ed autentici tiranni.
Parlano di "fascismo", ma sono loro i veri fascisti.
Come al solito.
Di Pietro dimettiti e vai a casa!!!
Tu si sei la rovina d' Italia.

Da "il Giornale" on line  di oggi.

Scontri pesanti ieri ad Arcore tra manife­stanti e polizia, con assalti, cariche, corpo a cor­po, agenti aggrediti, movimenti di camionette dei carabinieri. I tafferugli più intensi si sono verificati nelle strade vicine alla villa del premier, mentre alcuni giovani lanciavano pietre e bottiglie. La battaglia è durata parecchi minuti, lasciando dietro di sé alcuni feriti lievi, due fermati e un’inquietante sensazione di tensione.
Narrano le cronache che Pierre- Augustin Hulin, giovane sergente dell’esercito francese cui la Storia assegnò il destino di guidare il popolo alla conquista della Bastiglia, prese la guida degli insorti gridando: «Amici, siete buoni cittadini ? Sì, lo siete! Allora marciamo verso la Bastiglia».
Il richiamo alla propria Bontà rispetto al Male Assoluto incarnato dal Tiranno, e la presunzione di agire sempre e comunque per la Giustizia e la Democrazia di fronte a un regime dittatoriale, accomuna tutte le piazze sulle quali, nel corso dei secoli, si è giocata la partita- reale o metaforica- della Rivoluzione.
Ieri, mentre il Popolo Viola marciava compatto verso la fortezza presidenziale di Arcore, eccitato dall’Assemblea costituente di «Libertà e Giustizia» nata col Giuramento del Palasharp di sabato, il giacobino Antonio Di Pietro aizzava la folla al grido - di una nota d’agenzia - «Berlusconi si dimetta. Se non lo farà lui ci penseremo noi a mandarlo a casa. Continueremo a protestare in piazza, insieme ai cittadini, e ci sarà una nuova presa della Bastiglia per riappropriarci della democrazia».
Per azione intenzionale o per eterogenesi dei fini, poche ore dopo il proclama sovversivo di Antonio Di Pietro, l’avanguardia più arrabbiata dei contestatori schierati attorno a Villa San Martino, tra i quali spiccavano anche esponenti dei centri sociali, dalle parole passava alle urla - «Arrestatelo!» - e dalle urla alla provocazione violenta, trasformando quella che fino a quel momento era una rumorosa e folkloristica manifestazione per chiedere le dimissioni del premier in un vero e dissennato assalto. Provocando così la reazione della polizia che, di fronte al lancio di vetri e pietre, ha risposto con manganellate e cariche di alleggerimento.
Riportando sotto controllo una situazione ormai sfuggita alla piazza e ai suoi capi-popolo. I toni rabbiosi e l’atmosfera forcaiola del Popolo Viola alla presa di Arcore erano già stati scanditi, per ore, dai cartelli inneggianti l’abbattimento del Cavaliere e l’instaurazione dal basso della Democrazia: «Siamo in un regime neofascista. Berlusconi è il nuovo Mussolini », «È un dovere democratico abbattere questo regime», «Dimettiti Porco », sciogliendo il nome del Tiranno negli acronimi più invettivi e fantasiosi: «BER-LUSCONI: Bugiardo, Egocentrico, Rabbioso, Lurido, Usurpatore, Subdolo, Canaglia, Occultatore, Nano, Imbroglione» e prefigurandone la fine per morte violenta: «Se non vuoi dimetterti... sparati».
L’attacco a Villa San Martino di ieri, come ogni atto violento, non è scoppiato improvviso, dal nulla. È stato innescato da una miccia lunga, accesa molto lontano. È una deflagrazione, di cui ancora non si possono conoscere la potenza e gli effetti, causata da un riscaldamento progressivo del clima sociale, una radicalizzazione estrema dello scontro politico alimentato da proclami, accuse, invettive, appelli di tutti coloro che rivoluzionari cui la Storia ha riservato un posto dalla parte del Bene- , con il dito alzato e la faccia scura, si sentono sempre migliori di te, per definizione e per destino.

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Mar, 01/02/2011 - 17:42

Da milano.corriere.it:

Giovedì l'incontro per la localizzazione dell'area del nuovo termovalorizzatore.

Rifiuti, in città 600 inchieste aperte

Pecorella, presidente della Commissione ecomafie: «In Lombardia guadagni illeciti dalle bonifiche»

MILANO - Non è un problema solo del Sud. Il presidente della Commissione bicamerale d'inchiesta sugli illeciti legati al ciclo dei rifiuti - in sintesi: ecomafie -, Gaetano Pecorella, porta a Milano l'esperienza di due anni di audizioni e approfondimenti: «La Lombardia deve prendere coscienza delle infiltrazioni della criminalità organizzata anche in questo settore: sono 600 le inchieste aperte, la metà per associazione a delinquere». L'occasione è il convegno organizzato sul tema dal presidente della Provincia Guido Podestà. Se da noi il passaggio ai termovalorizzatori - e quindi l'eliminazione delle discariche che favoriscono le organizzazioni che controllano il territorio - ha ridotto i rischi nella fase dello smaltimento, restano ampi i margini di guadagni illeciti all'ultimo stadio del ciclo: le bonifiche. Più qui, terra di sviluppo industriale che ha negli anni ha prodotto scorie tossiche, che al Sud, dove in molti casi i rifiuti illegali del Nord sono arrivati. È questo il fianco scoperto della Lombardia, avverte Pecorella: «Sembra un territorio felice», e invece «ci sono 600 siti contaminati, di cui 7 di rilevanza nazionale, 1535 parzialmente inquinati, sotto verifica delle autorità competenti». «La Provincia di Milano intende contribuire, attraverso autorizzazioni e controlli degli impianti, alla gestione sana del ciclo dei rifiuti - interviene Podestà -. È un impegno sul quale, pur con un bilancio difficile, stiamo investendo anche risorse finanziarie». Giovedì in Provincia l'incontro decisivo per la localizzazione dell'area (sfumata l'ipotesi di Opera) dove costruire il nuovo termovalorizzatore.

Alessandra Coppola

01 febbraio 2011

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