.: Muoversi a Milano
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Inserito da il Inserito da Eugenio Galli il Ven, 18/07/2008 - 16:08

Annunci e buone intenzioni non moltiplicano le biciclette

 

Milano ha grande bisogno di concretezza e di pragmatismo sui temi della mobilità ciclistica, a maggior ragione considerando che si è già superato il “giro di boa” dei due anni di mandato amministrativo, e tutto appare ancora inspiegabilmente fermo o in lentissima evoluzione.

Uno dei temi recentemente più discussi dai media è quello del bike sharing, ossia del servizio di bici pubbliche condivise.

Diciamo subito che per noi non è un totem, ma semplicemente “uno” dei tasselli che servono ad una politica integrata della mobilità sostenibile.

Una accorta e moderna politica della mobilità ciclistica deve infatti occuparsi di più filoni di intervento: 1. mobilità (moderazione del traffico, piste e corsie ciclabili, segnaletica); 2. sosta; 3. intermodalità; 4. servizi all’utenza (bike sharing, ciclostazioni, infopoint, cartografia, marchiatura antifurto, campagne informative, etc.).

E, nel caso di Milano, si tratta di una politica tante volte annunciata, e certamente necessaria, ma fino ad ora priva di concretezza, ossia di realizzazioni.

 

Anche il Piano della Mobilità Ciclistica, importante documento a cui la nostra associazione ha dato rilevanti contributi ma certo in sé non sufficiente a rendere ciclabile la nostra città, annunciato da mesi, risulta ancora in attesa di un definitivo via libera da parte della Giunta, con un ritardo di cui sfuggono i motivi.

Sul bike sharing si susseguono, almeno dallo scorso autunno, voci ad andamento carsico che ne danno per imminente l’avvio, anziché no.

L’affidamento ad ATM, le gare andate deserte, poi l’appalto all’americana Clear Channel, il dimensionamento del servizio, le modalità, i costi e i tempi di realizzo, i suoi obiettivi: tutti temi su cui sarebbe bene che ci fosse adeguata chiarezza, trasparenza, partecipazione e coinvolgimento della città e che invece filtrano più che altro come indiscrezioni.

Si parlava all’inizio di 5000 biciclette utilizzabili già a cominciare dai primi mesi del 2008; ora si sente dire di un parco bici di poco superiore alle mille unità. Appena qualche giorno fa abbiamo letto la notizia di tre punti sperimentali che dovrebbero essere avviati in Duomo, San Babila e Cadorna nelle prossime settimane: come offrire lo stuzzichino a chi sta morendo di fame.

 

Diciamola tutta, allora.

Noi siamo, da anni, totalmente a favore della istituzione di un servizio di bici condivise, sul modello di Lione, Parigi, Barcellona e di molte altre realtà urbane che hanno attivato con successo il bike sharing. Tra esse, non dimentichiamolo, anche più di cento comuni italiani, piccoli e medi.

Tuttavia, non consideriamo il bike sharing una bandiera, né una priorità: se nella nostra città deve essere fatto solo a titolo dimostrativo, ossia per dire che si è concretizzato qualcosa, forse se ne può anche fare a meno in questo momento, evitando inutili sprechi e pessime figure.

Ci sono delle soglie critiche di funzionamento – come il numero delle bici disponibili, la distanza tra i punti di distribuzione, i modelli di gestione – che sono condizionanti per il buon esito dell’iniziativa.

Se il numero di bici è insufficiente, il servizio non può essere assicurato in maniera efficace e ciò che allora diventa fin troppo facile prevedere è che – a prescindere dal fatto che possa costituire un buon affare per qualcuno – esso si trasformi in un flop, che probabilmente vedrebbe gioire chi sposa la politica qualunquista del “tanto peggio, tanto meglio”, ma che, soprattutto, renderebbe impraticabile questo tema per chissà quanto altro tempo ancora, divenendo pretesto per sostenere che il noleggio civico di biciclette “a Milano non funziona”.

 

Occorre allora che su questo il nostro Comune faccia la maggiore chiarezza possibile.

Noi vogliamo che le azioni per la bici non siano meri annunci né puri atti dimostrativi, manifesti di buone intenzioni. La nostra fiducia, più volte ribadita, non è incondizionata.

Auspichiamo quindi che il bike sharing, dopo tante dichiarazioni, finalmente parta, ma che venga realizzato garantendo da subito tutte le condizioni di efficacia, sperimentalmente documentate.

Fare e fare bene non sono due opzioni alternative.

Senza dimenticare che sono necessarie sin da subito anche tutte le altre azioni di sostegno alla ciclabilità, in relazione ai filoni sopra individuati, che non possono sopportare ulteriori attese.

A partire dalla immediata attuazione del Piano della Mobilità Ciclistica.

Perché Milano, per la bici, ha già aspettato abbastanza e non c’è altro tempo da perdere.

 

Eugenio Galli (presidente Fiab CICLOBBY onlus)

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Inserito da il Inserito da Mara Carnelli il Mer, 02/07/2008 - 17:33
Gli ecologisti si spacciano (ma non continueranno a farlo per molto) come nobili difensori dell'umanita'.
Invece sono solo dei "tiranni", che stanno condannando la maggior parte della gente ad una vita di galera!
Cosa serve di piu' alla "qualita' della vita"? Parchetti, piste ciclabili e altre cose del genere... oppure poter spostarsi senza passare ore tutti i giorni in coda, o alla ricerca di un parcheggio?
Non e' possibile che si continuino a rimandare la pedemontana, la tangenziale est esterna (e anche una OVEST esterna).
I "tiranni" verdi sono come la moglie di Ceausescu (vi ricordate il genio dei Carpazi?) che sognava una Romania verde ed ecologica, mentre la gente moriva di fame.
I verdi ormai sono in cortocircuito. Continuano a parlarsi addosso sulle loro cose assurde, mentre i problemi reali della vita della gente sono tutt'altri!
Basta code e traffico!
Se mettiamo assieme tutte le ore che passiamo in coda, vedete voi quanti anni di vita perdiamo. Dividete per 80 e vedete quanti MORTI CAUSANO GLI ECOLOGISTI.
Bisogna fare tante nuove strade in piu'. Magari aumentera' qualche polvere sottile (o magari diminuiscono), ma almeno potremo vivere senza stare in coda nelle ferraglie!
Trasporto pubblico? Ma per favore!!!
I carri bestiame sono per gli schiavi. E per i sudditi che devono subire scioperi, violinisti rom, graffitari, centri sociali, bullisti, altoparlanti a tutto volume nelle stazioni del Metro...
Roba da regime sovietico.
Vogliamo strade e auto private. Cosi' come vogliamo lavatrici, cucine e televisori nelle nostre case, anche se inquinerebbe meno il lavatoio pubblico, la cucina collettiva e la tv di quartiere... dove vanno gli schiavi del regime verde.

Mara

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Lun, 30/06/2008 - 21:39

Dal sito Web del Comune di Milano:

Consiglio comunale

"Al via discussione nuovo servizio rimozione veicoli"

De Corato: "Con affidamento esterno sarà garantito un notevole risparmio per l'Amministrazione, sia di risorse umane sia economiche"

“Il Consiglio comunale avvia oggi (lunedì 30 giugno – ndr) la discussione della delibera relativa al nuovo servizio di rimozione e custodia dei veicoli rimossi per divieto di sosta. Delibera che prevede l’assegnazione del servizio ad un soggetto esterno, con un notevole risparmio per l’Amministrazione comunale, sia in termini di risorse umane sia economiche”.

Lo comunica il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato.

Il provvedimento ora all’esame del Consiglio prevede che il servizio di rimozione e custodia dei veicoli sarà affidato, tramite gara pubblica, a un unico soggetto esterno. Il vincitore della gara verserà al Comune un canone (senza pretendere dall’Amministrazione il pagamento delle prestazioni fornite) e avrà un rapporto diretto con gli utenti, dai quali riscuoterà le somme dovute per i servizi effettuati.
Anche se affidato a un soggetto esterno, il servizio sarà coordinato dalla Polizia Locale.

La delibera stabilisce inoltre che le tariffe applicate dal concessionario saranno determinate sulla base di un ‘percorso standard-forfettario’ di circa 19 km, calcolato dalla Polizia Locale. In questo modo la ditta esterna non potrà avvantaggiarsi dalla scelta di percorsi più lunghi per il trasporto del veicolo (e quindi più onerosi per il proprietario del mezzo) e l’utente potrà conoscere in modo certo e determinato i costi del servizio (evitando così contestazioni e contenziosi).

“Finora – spiega De Corato – il servizio di rimozione e custodia dei veicoli rimossi era a carico del Comune e i proprietari pagavano un rimborso delle spese sostenute dall’Amministrazione, come previsto dal Codice della Strada. Un sistema che, oltre a impegnare agenti della Polizia Municipale per compiti di carattere amministrativo, era particolarmente oneroso per il Comune a causa del forte disavanzo tra entrate e spese”.

“La nuova modalità – evidenzia il vice Sindaco – permetterà di recuperare risorse umane, riducendo al tempo stesso le spese sostenute dall’Amministrazione. Inoltre, la presenza di un unico concessionario che gestisce la rimozione e la custodia del veicolo, oltre che la riscossione dei pagamenti, garantirà un aumento dei carri gru da adibire al servizio e la messa a disposizione di nuovi depositi, tutto senza aumento dei costi per il Comune”.

Il Consiglio sarà chiamato a stabilire i criteri generali per la determinazione delle tariffe. Queste ultime saranno poi fissate, secondo l’indirizzo del Consiglio, con un apposito provvedimento di Giunta.

(30/06/2008)

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Inserito da il Inserito da Alessandro Rizzo il Lun, 26/05/2008 - 19:17
Le linee attuali della Metropolitana Milanese dovrebbero prevedere cospicui prolungamenti in quasi tutte le direzioni. Si dovranno aggiungere 4,8 chilometri per la linea 3 che dovrebbe terminare a Comasina e ad Affori, mentre si programma entro il secondo semestre del 2009 il completamento dei lavori presenti sulla linea 2 che dovrebbero portare il tragitto sotterraneo e coperto del metro fino ad Assago.
Esistono altri progetti sospesi che attendono di essere promossi. Mi riferisco alla linea del metrò 5 che dovrà congiungere Bignami con San Siro, mentre la linea 4, unificante Lorenteggio con Linate, 15 chilometri circa per 18 stazioni circa, ancora non è conosciuto il cronoprogramma e l'entità complessiva dei lavori di intervento del secondo lotto. La linea 3 sarà sottoposta a un prolungamento verso Paullo, per un totale di 14,7 chilometri, ma niente si definisce in merito all'entità della spesa complessiva.
Il problema è unico e universale per tutti i progetti di intervento: dove rimangono i soldi di copertura per la realizzazione dei lavori complessivi. Molti dei progetti definiti in modo esecutivo e che dovrebbero determinare l'80% complessivo dei lavori di prolungamento delle diverse linee della metropolitana non hanno ancora finanziamenti utili e funzionali nell'essere stanziati per renderli esecutivi ed eseguibili.
La realizzazione dell'estensione delle linee della metropolitana attuali garantirebbe essenzialmente la possibilità di verificare una struttura a rete maggiore che sappia collegare siti strategici e fondamentali nella mobilità quotidiana delle persone, soprattutto se si ipotizza l'aumento della linea metropolitana generale in un'ottica infrastrutturale di comunicazione tra le città che compongono la cosiddetta area metropolitana.
Londra ha una rete metropolitana, "Underground" o più popolarmente detta "The tube", data la conformazione delle stazioni di attesa e dei tunnel di collegamento, che garantisce una comunicabilità di trasporto su tutta la città, Great London, comprendendo i 31 sobborghi e Westminster, oggi serviti dall'arrivo del metro, tanto da considerare elevate le corse quotidiane dei treni, nonchè da rendere la capitale britannica prima città al mondo per estensione della rete metropolitana. Si attendono i fondi stanziati per l'arrivo dell'EXPO 2015 per poter coprire le spese da sostenere in presenza dell'attuazione dei lavori di completamento dell'estensione della linea metropolitana. Ma vogliamo capire e comprendere che il progetto complessivo oggi presente non è sufficiente ad assorbire l'alto flusso di persone e di visitatrici e visitatori che si riverseranno in città nel semestre di presenza della grande esposizione mondiale? E bisogna anche sottolineare che forse all'alba del 2015, vedendo il cronoprogramma di molti progetti di estensione di alcune tratte della linea metropolitana, non tutti questi saranno completati adeguatamente.
Esistono, poi, delle forti incongruenze da parte dell'amministrazione comunale e della Regione Lombardia. Un qualsiasi pendolare per spostarsi dalla stazione di Sesto FS al Duomo deve pagare un supplemento integrativo, il prezzo cumulativo, come viene chiamato dal tariffario vigente, maggiore del costo del biglietto, 1 euro, previsto per le tratte interne al territorio specifico del Comune di Milano. Non esiste nessun tipo di politica di promozione di una mobilità sostenibile, decongestionante il traffico veicolare privato, denso nella fascia lavorativa giornaliera soprattutto in entrata nei giorni feriali mentre, nei giorni festivi, in uscita data l'uscita verso i centri commerciali.
Non esiste, poi, una dimensione circolare dello sviluppo della rete infrastrutturale dei trasporti, tale da garantire una copertura orizzontale nell'intercomunicabilità tra periferie. Se si vuole andare dal quartiere Barona al quartiere Ripamonti non esiste paradossalmente, vista la vicinanza in linea d'aria dei quartieri, un mezzo che garantisca una diretta comunicabilità tra le due zone: occorre muoversi prima andando verso il centro e, poi, ritornando verso la periferia.
Sono queste contraddizioni che rendono lo sviluppo delle politiche sulla mobilità alquanto inadatte ad assorbire le esigenze e le necessità di trasporto delle persone.

Esiste un progetto complessivo da parte dell'amministrazione che aiuti e faciliti una dimensione generale e coerente in ambito politico della mobilità?

Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano

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Inserito da il Inserito da Ferdinando Pucci il Gio, 08/05/2008 - 19:00

Ciao a tutti,

chi di voi ha visto il servizio delle Iene su italia1 (http://www.iene.mediaset.it/video/video_4864.shtml?flv) sull'inquinamento presente nei vagoni della metro di milano? In sostanza, dentro i treni ci sono addirittura piu polveri sottili che sulla strada!

Vorrei raccogliere delle firme per sollecitare l'ATM a mettere su ogni carrozza dei filtri anti-particolato. In dettaglio, penso si debba:

  • Ripetere le misurazioni accuratamente, a partire dai dati gia raccolti dalle Iene
  • In caso di conferma, spingere per l'installazione di filtri adatti
  • Assicurarsi che tali filtri vengano sostituiti quando necessario

Io non so da dove partire per iniziare questa petizione, magari da petitionsonline.com? Ma soprattutto non so le regolamentazioni in materia, c'è un numero minimo di firme oltre il quale la richiesta deve essere accontentata? Quali dati personali devono essere annessi ad ogni firma affinche la stessa sia valida? Varie ed eventuali?

 

Ogni consiglio è ben accetto!

 

Grazie

Ferdinando 

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Inserito da il Inserito da Eugenio Galli il Lun, 31/03/2008 - 20:41

Nasce a Milano il Tavolo sulla Sicurezza Stradale

Si è svolto oggi l’incontro organizzato dall’Assessorato Mobilità, Trasporti, Ambiente finalizzato alla istituzione di un “Tavolo sulla Sicurezza Stradale” al quale partecipano rappresentanti delle istituzioni, delle associazioni dei cittadini, degli utenti della strada, delle famiglie.

Erano presenti all’incontro, fra gli altri, l’assessore Edoardo Croci, il Direttore Generale Ambiente e Mobilità e il Direttore del Settore, il consigliere Marco Osnato, presidente della Commissione Trasporti di Palazzo Marino, Luigi Riccardi direttore FIAB ed Eugenio Galli, presidente Fiab CICLOBBY.

La costituzione del Tavolo, insistentemente richiesta per anni da Fiab CICLOBBY - da ultimo con una lettera del febbraio scorso cui hanno manifestato adesione anche i rappresentanti di: Associazione italiana familiari e vittime della strada, Associazione Paraplegici Lombardia, Associazione Utenti Trasporto Pubblico / Assoutenti, CamminaMilano, Fraternità della strada, Genitori Antismog Milano, LEDHA - Lega per i diritti delle persone con disabilità, Legambiente Lombardia, Unione Italiana Ciechi di Milano – rappresenta una autentica novità in materia a livello comunale in Italia.

Il Tavolo si istituisce come “sede permanente di confronto, discussione e proposta sui problemi legati alla sicurezza stradale” e costituisce a nostro parere una fondamentale premessa per affrontare in un’ottica partecipata, finalmente non più solo emergenziale, la promozione di una cultura della sicurezza stradale, con l’apporto dei cittadini e il coinvolgimento dei centri di competenze espressi dalla società civile.

Tra gli obiettivi del Tavolo sulla Sicurezza Stradale l’analisi dei dati di incidentalità e il monitoraggio degli interventi realizzati, la segnalazione di specifici problemi o proposte di soluzione, il suggerimento di campagne informative e educative mirate, l’elaborazione di proposte di adeguamenti normativi a livello nazionale, lo studio e il riferimento alle migliori pratiche italiane e straniere in materia, l’individuazione di possibili finanziamenti.

Particolare attenzione sarà richiesta a tutela degli utenti più esposti nel traffico (pedoni e ciclisti).

Siamo disponibili a renderci portavoce di suggerimenti e proposte, auspicando il più possibile una partecipazione estesa, attiva e consapevole, un coinvolgimento collettivo che comunque riteniamo importante per dare all’iniziativa anche solide gambe e la possibilità di produrre buoni frutti.

Fiab CICLOBBY onlus

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Gio, 27/03/2008 - 17:38

Da Milano 2.0:

Innovation Forum, l'infomobilità a Milano spiegata dall'assessore Edoardo Croci
Pubblicato da Matteo, Blogosfere staff alle 17:15 in Milano accade (cronaca), Video

Quali sono i prossimi progetti del Comune di Milano per l'infomobilità? Qual é il futuro del progetto Ecopass? Risponde Edoardo Croci, assessore alla Mobilità, Trasporti e Ambiente nel suo intervento a Innovation Forum 2008.

In particolare l'assessore ha presentato i numeri dell'infomobilità milanese, che riassumiamo in questo primo video; nelle clip successive si presentano i progetti in corso nel comune di Milano e le azioni in fase di studio.

I numeri dell'infomobilità milanese

1 centro di controllo del traffico, via Beccaria
1000 videocamere per il controllo del traffico e della sicurezza
50 pannelli a messaggio variabile
700 semafori centralizzati
15 unità mobile dotate di videocamere per le situaizoni critiche
8000 punti di controllo del traffico
95 km di fibra ottica e 260 km di rete in rame dedicati al contorlo del traffico, 100 spot wireless, wimax in fase di test

Numeri cui va ad aggiungersi il progetto Ecopass, che ha richiesto un upgrade del sistema con una nuova centrale operativa in via Beccaria e 43 nuovi varchi elettronici.

(Post e video tratti dal blog Innovation Forum)

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Inserito da il Inserito da Pier Barioli il Lun, 25/02/2008 - 17:14

A Milano ci sono DUE società che offrono servizio di car sharing, per un totale di un centinaio di automobili, ed un migliaio di iscritti. Apparentemente, una delle due società perde circa 800,000euro/anno. L'approccio è, diciamo, troppo timido. Il risultato è che il car sharing non realizza le sue potenzialità, che sono enormi.
I servizi Car Sharing esistenti (legambiente e comune di milano) NON sono una soluzione: io ho appena rottamato la mia vecchia auto e nemmeno con i bonus governativi sono riusciti a prospettarmi un car sharing conveniente (i prezzi di utilizzazione del servizio sono enormi) o comodo (1km al posteggio più vicino, un'auto disponibile, bisogno di prenotazione anticipata, ...).
Tuttavia, il nostro colpo d'occhio NON ci inganna: dovunque usciamo da un portone in strada, abbiamo non meno di 50 auto posteggiate in un raggio di 50metri. SEMPRE.
Vediamo due numeri: a Milano ci sono oltre 700,000autovetture, che percorrono circa 10,000km/anno, e di cui la metà è SEMPRE posteggiata in strada. Le auto posteggiate sono: un costo monetario per i proprietari (acquisto, bollo, assicurazione), un ostacolo per la città (il 40% delle carreggiate è ostryuito da autovetture posteggiate). Il car sharing può liberare le strade e far risparmiare costi fissi ai milanesi.
Numeri, numeri, numeri: è quello che manca, e che i servizi esistenti non potranno mai raggiungere.
Le 350,000auto posteggiate ad ogni momento possono diventare 35,000 (uno a dieci è la frazione che pare sperimentata in tutto il mondo): via i costi fissi (risparmio del 90%), abbattimento dei costi variabili (ad es. utilizzando una flotta GPL).
Le auto disponibili ci sono GIA' (sono quelle esistenti), non serve (per ora) acquistarne altre.
E poi: car sharing vuol dire condivisione di UNA SOLA AUTO, mentre questo meccanismo può essere meglio definito come multi-proprietà multi-auto (infatti, potremmo TUTTI aver a disposizione ad ogni momento almeno 5 auto di segmenti diversi tra cui poter scegliere).
Obbiettivo: da 350,000 a 35,000auto posteggiate. Tutte le famiglie ed i proprietari di auto possono essere coinvolti. I partecipanti sono proprietari dell'iniziativa (azionisti o soci di cooperativa - ma cosa significa la quota annuale per il servizio di car sharing, è un pò come la commissione di ricarica che c'era sui telefonini!!).
Cosa si potrebbe fare: definire i numeri, definire meglio il funzionamento teorico dell'attività; procedere ad una sperimentazione; lanciare il servizio. In questo momento occorre formare un gruppo di lavoro, per cui occorre multidisciplinarietà. Chi è interessato?

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Inserito da il Inserito da Ilaria Fossati il Ven, 25/01/2008 - 12:28

Qualcuno mi sa dire come richiedere il rimborso dell'abbonamento annuale all'ATM????
Spendo 40 euro di taxi per tornare a casa durante gli scioperi e non mi posso permettere nè di tornare a casa a piedi nè di prendere un giorno di ferie.
Tengo lo scontrino del taxi e chiedo?

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Inserito da il Inserito da Stefano Negri il Ven, 24/08/2007 - 16:20

Ho trovato un documento redatto dall'AMA, Agenzia per la mobilità e l'ambiente del comune di milano in cui si prospetta, il pagamento della sosta anche per i residenti di Milano.
Esisteranno ancora le zone differenti per la sosta, per cui nel momento in cui io residente pagante mi sposterò all'interno della città ripagherò nuovamente per parcheggiare.
Non è tutto, si ipotizzano le tariffe che partiranno da 60 Euro al MESE per la zona centrale 45 E per l'intermedia etc. ; se una famiglia ha di ciamo 2 auto sulla seconda la tariffa sarà maggiorata di quasi il doppio sula 3° non ne parliamo.
Non mi invento nulla aggiungo il link sia al sito dell'ama http://www.ama-mi.it/  che a quello del documento dal titolo "STUDIO PER L'INTRODUZIONE DELLA SOSTA RESIDENZIALE A PAGAMENTO"  http://81.208.25.93/newdata/newas/sosta/pdf/Sosta_07.pdf
Resto costernato!!!
L'altra sera in una trasmissione televisiva di Telelombardia (prima serata) nella quale si discuteva dei "balzelli" di Milano ho inviato una mail simile a questa; la mail è stata letta in trasmissione ed il rappresentante (di cui non ricordo il nome) della maggioranza in comune prima ha negato e poi ha aggiunto che stanno studiando una ipotesi ma dalla 3° auto posseduta.
Qulcosa bolle in pentola.
PS: Cosa ha a che fare tutto ciò con la riduzione dell'inquinamento e soprattutto nel momento in cui diventa generalizzata e non particolare la suddivisione in zone non può portare all'IMMOBILITA' SOCIALE ed essere considerata INCOSTITUZIONALE visto che si crea disuguaglianza tra i cittadini?

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