.: Muoversi a Milano
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Inserito da il Inserito da Enrico Vigo il Gio, 02/11/2006 - 13:32
Il Ticket (Pollution Tax) d'ingresso a Milano, di cui sono un incallito avversario, ma che ahimè dovrò subire, trova Milano totalmente impreparata all'evento. Intanto vanno accelerati disperatamente tutti i lavori in corso di apertura delle nuove stazioni del Metrò, in particolare le due nuove stazioni di Milanofiori - Assago in prosecuzione da MM Famagosta, con tanto di parking d'interscambio annesso.

Bisogna far fronte all'ondata di pendolarismo su mezzo pubblico prossima ventura, in una situazione di non governo dei cantieri, dai quali l'Amministrazione Comunale di Milano è lontana anni luce, come cultura e come interesse sia politico che amministrativo.

Inoltre abbiamo situazioni infrastrutturali al collasso, talune in fase di upgrading (es. innesto urbano Paullese) altre invece sono nei cassetti della burocrazia come l'asse di collegamento di Via Chiodi- Milano Zona 6 verso Buccinasco, dove qualche centinaio di metri di nuova strada potrebbero velocizzare i trasferimenti con mezzo pubblico ed eliminare le strozzature di collegamento improprie (es. Via Martinelli Zona 6 - con i suoi dissuasori di velocità).

Ma il Comune di Milano ripetutamente sollecitato dal Consiglio di Zona 6 è latitante da anni, noncurante degli enormi disagi del pendolarismo e dei cittadini residenti. Anche i mezzi pubblici devono avere collegamenti degni di tale nome ed essere rapidi nell'offrire un servizio ai cittadini ed avere una elevata velocità commerciale per costare di meno ai contribuenti.

Infrastrutture, quindi, da realizzare a macchia di leopardo per salvaguardare i transiti dei mezzi pubblici sulle arterie principali di collegamento.

Poi abbiamo un altro problema, il traffico che si riverserà sulle tangenziali milanesi, un disastro annunciato e prevedibile se non si richiede agli azionisti (Provincia-Penati) di fare presto a migliorare gli accessi e le corsie di decelerazione oggi troppo corte, studiate per volumi di traffico di molto inferiori già a quelli di oggi. Poi ci sono le nuove USCITE/ENTRATE delle Tangenziali di prossima apertura, come quello di Rozzano Via dei Missaglia sulla T.-Ovest di cui sono ignoti i tempi di realizzazione; e poi quanti altri sono ancora nel libro dei sogni?

Come si sta preparando la Concessionaria della Milano-Serravalle Tangenziali all'evento ed al prossimo prevedibile incremento di traffico?

Come intendono governare la questione Comune e Provincia di Milano?

E Regione Lombardia che aiuto può dare?

A che punto è la Tang. Est Esterna?

Soffriranno i cittadini ed i pendolari o saremo messi in grado di capire che a Milano la musica sta cambiando?

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Inserito da il Inserito da Elena Sisti il Gio, 02/11/2006 - 12:56
Alla giunta Comunale vorrei dire che VORREI USARE I MEZZI PUBBLICI CON LE MIE BIMBE SENZA ANDARE IN BANCAROTTA
 
Sono appena tornata da Londra con due bimbe una di 4 anni e mezzo e una di poco più di 2 e sono incinta per la terza volta.  A Londra ho preso la sana abitudine di usare la macchina il meno possibile, proprio come vorrebbe il nostro sindaco, e quindi cammino molto e tento di prendere i mezzi pubblici.
 
Per me usare i mezzi pubblici significa inquinare meno, insegnare ai bambini ad inquinare meno e invogliarli a camminare di più. Insomma tutto quello i nostri politici vorrebbero che noi facessimo, ma quanto mi costa a Milano essere una “cittadina” modello? 
 
Mia figlia di 4 anni e mezzo, alta 104 centimetri, paga intero senza abbonamento. l’ATM mi ha gentilmente risposto che anche per lei, pur non essendo iscritta alla scuola dell'obbligo, e’ disponibile l’abbonamento che comunque e’ più caro di quello per gli anziani. Sui mezzi che mi consentono di entrare con il passeggino devo pagare il biglietto per il passeggino, vale a dire mia figlia di 2 anni paga il biglietto intero. Aggiungete il mio e 1 corsa mi costa quasi 3 Euro, 6 andata e ritorno. Vorrei segnalare che sui tram devo chiudere il passeggino (“per questioni di sicurezza” dice il regolamento) quindi con due bambine per mano il passeggino chiuso come lo tengo per salire e scendere?  Ma soprattutto che rischio sono per gli altri passeggeri con una in braccio, una per mano ed il passeggino chiuso?
 
Non ci vuole molto a capire che Milano ha ben poco interesse per genitori e bambini, visto che siamo talmente pochi che i nostri voti sono irrilevanti, ma ciò non toglie che sia fortemente ingiusto “tassare” (una imposta indiretta, tra l’altro) chi ha figli e per di più vorrebbe agire nell’interesse della città.
 
Ho deciso di scrivervi per lanciare un appello alla Signora Moratti e al consiglio comunale affinché a Milano i bambini in età prescolare ed il loro passeggini possano viaggiare gratis sui mezzi pubblici. Come accade a Roma (fino ai 10 anni), a Helsinki (dove adulto che accompagna bambino non paga), a Bruxelles (gratis fino a 6 anni e poi abbonamento gratuito fino ai 12 se accompagnati da adulto pagante), a Zurigo (gratis fino a 6 anni), a Parigi (ridotto fino ai 10 anni), in Germania (gratis fino ai 6 anni, meta’ prezzo fino ai 14), a Londra (gratis fino ai 5 anni), in Lussemburgo (gratis fino ai 6 anni) e i passeggini non pagano da nessuna parte.
 
Non credo che sarebbe una grossa perdita per l’ATM, visto che con le attuali regole sono pochissimi coloro che viaggiano con i bambini sui mezzi pubblici.
 
Anche se per ora resisto mi chiedo ogni giorno quando cederò e comincerò ad usare la macchina? Visto che da un punto di vista economico mi conviene moltissimo cosi’ come da un punto di vista della comodità?
 
Lo so che siamo pochissimi genitori a votare perché ci sono pochi bambini a Milano ma non trattateci cosi male!!!!!
 
 
Un saluto ed un ringraziamento per la vostra attenzione
 
Elena Sisti

PS siamo in moltissimi ad essere d'accordo sul forum di Vivimilano sia quello generale sia quello dei bambini ci sono moltissime risposte alle mie prime lettere e moltissimi messaggi di solidarieta'. 

 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Inserito da il Inserito da Enrico Vigo il Dom, 29/10/2006 - 06:41

Sta correndo la costruzione del grande complesso Santa Giulia, ma le infrastrutture stradali tutt'attorno sono tutt'ora semi-fatiscenti.

Una particolare menzione merita la travagliatissima Strada Paullese, la cui messa in sicurezza da Peschiera Borromeo fino a Paullo tarda a venire, dopo gli innumerevoli intoppi, mentre la sua pericolosità inalterata miete incidenti senza sosta.

I Semafori di San Donato con i loro incroci a raso sono la dannazione di migliaia di utenti in transito, bisogna che il Comune di Milano si prenda la briga di chiedere alla Provincia di Milano e al Comune di San Donato a che punto sono gli studi per cancellare queste assurde inefficenze che creano un tragitto di fatto impercorribile per molte ore della giornata.

C'è poi il problema dei lavori in corso che procedono con lentezza esasperante, quelli dello scavalco della Tangenziale Est fino a Piazzale Bologna. Le auto in uscita dalla città per la Paullese non hanno ancora un tragitto razionale da percorrere, con tutti i guasti ed i disagi che questo comporta.

Questi sono argomenti da Area Vasta, quei problemi che l'Area Metropolitana di Milano ancora inesistente dal punto di vista amministrativo (per questa ragione ne paghiamo le conseguenze), dovrebbe governare, ma che nella sostanza esiste ed è una entità di fatto ingovernata, ed il Comune di Milano ha il sacrosanto diritto/dovere morale di farsi parte diligente e di intervenire per stimolare chi di competenza a correggere le inefficienze nell'interesse generale dei cittadini milanesi.

Possiamo sperare in una accelerazione dei lavori in tutte le tratte della Paullese per avere una città con collegamenti stradali di maggiore funzionalità e decoro?

Possiamo contare su un interessamento permanente del Comune di Milano per monitorare cosa accade alle porte della città, affinchè il peso del Comune faccia da stimolo per la rimozione delle gravi inefficene che i cittadini subiscono nei loro spostamenti?

Santa Giulia cresce, il problema ogi già gravissimo potrebbe esplodere fragorosamente se nel frattempo non ci si rimbocca le maniche a soluzionare i problemi.

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Inserito da il Inserito da Paolo Zanni il Lun, 23/10/2006 - 10:23

Non esiste alcuna valida alternativa allo stop dei mezzi privati che arrivano da fuori Milano e che intasano la città così massicciamente.

Se si vuole risolvere il problema e riportare l'ordine in città bisogna bloccare il traffico che arriva dall'esterno e se poi i comuni limitrofi faranno lo stesso nei confronti dei milanesi, bene tanto di guadagnato, anche per i milanesi che respireranno ancora meglio.

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Inserito da il Inserito da Enrico Vigo il Mer, 27/09/2006 - 06:48
Le tre corsie delle tangenziali di Milano non bastano a rendere fluido il traffico veicolare, ma salta all'occhio un punto debole sopratutto relativo agli svincoli in entrata ed in uscita. In attesa di interventi risolutivi nella regione milanese che tardano a venire, sarebbe opportuno migliorare l'efficienza dell'infrastruttura esistente allungando le piste di decelerazione e accelerazione ad ogni uscita/entrata. Questo accorgimento in caso di code aiuterebbe le auto a uscire prima dall'ingorgo diminuendo nel complesso il numero delle auto ferme in coda e quindi il numero dei km. interessati del totale fermo del traffico, parimenti in entrata un più dolce e lungo insermento consentirebbe di liberare svincoli e strade statali/provinciali di collegamento dalle auto in atesa di entrare sulle tangenziali. In più aggiungo che vanno migliorati ancora i collegamenti tra tangenziale ovest e tangenziale est (quadrante sud-est delle tangenziali), con una doppia fila di accesso prolungata per almeno altri 7-800 metri fino a ridosso dell'area di servizio: in questo modo si renderebbe più agevole il transito delle auto verso sud direzione Bologna che vengono inutlmente fermate dall'ingorgo, il cui fermo conribuisce ad ingrossare la coda in modo abnorme. Interventi non lunari quindi, ma opportuni accorgimenti di upgrading dell'infrastruttura esistente che potrebbero essere fatti in brevissimo tempo visto il fiume di denaro che le Tangenziali di Milano ingoiano ogni giorno da passaggi incredibili di auto e autocarri. Ricordo che l'azionista di riferimento è la Provincia di Milano. Presidente Penati, se c'è batta un colpo! Noi utenti (scontenti) siamo stufi di disattenzioni,
ma soprattutto gradiremmo risposte su questi temi, ed un interessamento del Sindaco Morattti a sollecitare la Provincia di Milano ad intervenire in fretta vista la situazione disperata del traffico attorno a Milano.
Cordialmente, ENRICO VIGO, Milano.

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Inserito da il Inserito da Salvatore Loschiavo il Gio, 18/05/2006 - 16:05

Ovviamente il titolo è una provocazione ma, a ben pensarci, la proposta che è stata da poco approvata a Berlino risolverebbe il problema di tanti giovani e adulti rei di frequentare discoteche e altri locali notturni che concludono la loro attività quando le metropolitane hanno già concluso le proprie corse.

Prolungare gli orari notturni dei mezzi pubblici avrebbe come conseguenze positive:

- Evitare che molti giovani si mettano alla guida dopo aver bevuto un bicchiere di troppo

- Rendere Milano una città più appeitibile ai turisti anche per la propria vita notturna, per ora limtiata alle zone dei navigli e di corso como

- Rendere le zone della città più sicure proprio perchè solcate dal popolo della notte

- Facilitare la vita di tanti ragazzi con la spada di damocle della chiusura della metro a mezzanotte (più qualche cenerentola che ahimè può perdere la scarpetta)

 

Tra le indicazioni contrarie ci sarebbe meno lavoro per i tassisti e maggiori oneri per l'Atm.

Ma la stessa politica di Atm di prolungare alle 2 di notte le corse del sabato è apprezzabile ma, personalmente, spero in futuro si possa fare di più.

 

Salvatore Loschiavo, candidato al consiglio comunale per l'Ulivo

salvatore@scriviloschiavo.it

http://www.scriviloschiavo.it 

 

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Inserito da il Inserito da Jole Garuti il Ven, 12/05/2006 - 07:52
La prossima amministrazione comunale dovrà occuparsi in primo lujogo della sicurezza delle strade di Milano.
E’una situazione difficile. Albertini non ha pensato alla prevenzione, ma ha addirittura disseminato di pericoli le strade di Milano. Due gli obiettivi che si volevano raggiungere: il rallentamento della circolazione automobilistica e il divieto di sosta sui marciapiedi. A questo scopo sono state costruite le rotonde, ristrette le carreggiate e allargati enormemente i marciapiedi, con risultati che solo in piccola parte raggiungono gli obiettivi voluti. In alcune vie i larghi marciapiedi sono una bella cosa, utile per il passeggio, in altre no. Di sicuro il bordo della carreggiata non è più rettilineo, ma a zigzag, con rientranze e sporgenze imprevedibili e pericolose. E, sempre per evitare la sosta delle auto, marciapiedi altissimi. Col risultato che se un’auto o una moto li urta non può che sbandare o rimbalzare indietro, con grave pericolo anche per i pedoni.
Occorre segnalare le sporgenze in modo che siano visibili da lontano, di giorno e di notte, con vernici colorate, con elementi fosforescenti. Con una illuminazione stradale davvero efficiente in ogni zona.
Poi c’è il problema dei pali, larghi e stretti, piantati a sorreggere lampade per l’illuminazione o cartelli vari. Uno per ogni cartello, ovviamente, non uno solo paletto per più cartelli come si fa all’estero. Grossi pali della luce in ferro stanno sugli spartitraffico, per risparmiare di metterne due ai lati della strada, o piantati di lato ma vicini alla carreggiata, in modo che se uno sbanda ci finisce per forza contro. Ce ne sono purtroppo molti adornati di fiori, a indicare che qualcuno ci ha perso la vita.
Due anni fa li avevano contati, i pali di Milano, erano 173.000 e il vicesindaco De Corato aveva fatto stanziare 38.000 euro per la depalificazione. Io non li ho visti diminuire, anzi.
Se aggiungiamo il fondo stradale irregolare, i marciapiedi con buche e dislivelli vari, dobbiamo concludere che i cittadini di Milano hanno diritto a una ben diversa considerazione delle loro gambe e della loro vita.
Se volete comunicare con me su questi temi scrivete sul mio blog www.jolegaruti.it
Se sarò eletta in Consiglio Comunale nella Lista Ferrante la sicurezza sarà infatti il mio primo programma di lavoro. 

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Inserito da il Inserito da Cesare Fracca il Ven, 05/05/2006 - 01:38

Cari amici di comunalimilano2006,

giovedì 4 maggio abbiamo inaugurato la M4, Linea Circolare delle Università.

Un progetto molto importante, che si rifà ad una delle parole chiave di VivereMilano: "ottimizzazione".

Rispetto agli attuali progetti per la linea 4 e 5 proposti da tutti indistintamente, proponiamo un modo per far risparmiare un miliardo di euro a tutti noi, dando al contempo a Milano il doppio dei chilometri di nuove linee metropolitane.

Nell'articolo sul blog potete trovare il video dell'inaugurazione e le foto dell'evento, oltre che i dettagli del progetto.

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Cosa proponiamo ? Costruire il doppio dei chilometri di metropolitana, spendendo la metà dei soldi, in metà del tempo, arrecando meno disagi ai cittadini: si può !

Come ? Ottimizzando l’esistente, privilegiando il servizio rispetto all’infrastruttura. Usando i tanti binari poco usati già esistenti a Milano.

Quali linee proponiamo ?
M4 – Arancione – Linea Circolare delle Università
M5 – Azzurra – Linea dei cieli. Malpensa-Linate.
M6 – Noce – Linea degli artigiani. Moda-Brianza

Perché si può ? Milano ha tante tratte ferroviarie poco usate, e sempre meno ne avrà a partire dal 2007, con la riorganizzazione operata da Trenitalia, che concentrerà il traffico di lunga distanza sulle stazioni di Rho, Pioltello e Rogoredo.

Perché i lavori costano meno, durano meno e arrecano meno disagi ? Perché gran parte dei binari sono già pronti: bisogna solo creare le stazioni, comprare i treni, allocare fondi per il servizio, costruire le barriere antirumore per i residenti. Le nuove stazioni e i percorsi in superficie sono anche un’opportunità per creare nuovi spazi vivibili per la città e nuovi segni urbani.

E la linea 4 e 5 proposta da B. Ferrante e L. Moratti ?
Così come sono state progettate sono risorse mal investite per la città. A una distanza variabile fra i 300 e i 500 metri dai percorsi da loro previsti ci sono i binari già esistenti che VivereMilano propone. Guardare le cartine per credere.

 

Maggiori dettagli su http://www.vivere.milano.it 

 

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Inserito da il Inserito da Corrado Angione il Lun, 13/02/2006 - 17:01
Un contributo alla soluzione del problema del traffico a Milano può essere quello di valorizzare ciò che ancora resta degli ex comuni aggregati.
Si tratta di quei comuni che, con delibera di Consiglio Comunale del 14/dicembre 1923 furono aggregati al comune di Milano, e cioè: Affori, Baggio, Chiaravalle, Crescanzago, Gorlaprecotto, Greco, Lambrate, Musocco, Niguarda, Trenno, Vigentino. Altri furono aggregati in periodi diversi.
Si dovrebbe effettuare uno studio che permetta di valorizzare, come detto, ciò che resta di quella storia, istituendo isole pedonali ove possibile, zone a traffico limitato, interventi di tutela storico – ambientale, arredo urbano, valorizzazione del turismo, tali da disincentivare il traffico automobilistico e migliorare l’ambiente atmosferico e la qualità del territorio.
Insomma, non un’isola pedonale in centro, ma tante isole pedonali nei luoghi che furono i comuni strorici.
C. Ang.

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Inserito da il Inserito da Andrea Tel il Lun, 30/01/2006 - 10:11

Vorrei iniziare una discussione seria sui box e sulle soste regolamentate a Milano, segnalando le criticità riguardo ad alcune scelte di costruzione di box interrati (non tanto come danno ambientale, fuori discussione, ma come scelta operativa riguardo al problema del traffico).

 

Inizio segnalando una criticità:

 

Credo che il futuro sindaco dovrebbe bloccare la costruzione di nuovi box in P.za Cardinal Ferrari - P.za San Calimero.
La nostra zona infatti, conosciuta dagli immobiliaristi come "il quadrilatero delle cliniche", soffre già della mancanza endemica di parcheggi per residenti e non (soprattutto chi viene a trovare i parenti ricoverati in Madonnina, Capitanio, Policlinico, Città di Milano), persone spesso a scarsa mobilità e che non hanno la possibilità di pagarsi un taxi o una ambulanza privata.
Sottrarre alla sosta regolamentata l'intero slargo (stimo 40 posti auto) per realizzare box privati di dubbia utilità, potrebbe portare al collasso del sistema dei parcheggi su strada della zona, non tralasciano il disagio che creerebbero i lavori in corso, già partiti in ritardo (si accede infatti, oltre che ad abitazioni private, anche all'Archivio Storico Diocesano, alla Basilica di S. Calimero e all'Università Statale).

 

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