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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Gio, 16/12/2010 - 16:44

Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:

PROGETTO AMBROGIO. MORATTI E MASCARETTI: “RISPOSTE E INTERVENTI TEMPESTIVI ALLE SEGNALAZIONI DEI CITTADINI”

Milano, 16 dicembre 2010 – “Un Comune efficiente risponde subito e con i fatti ai cittadini, alle imprese e al territorio. Questo progetto semplifica e favorisce il dialogo tra l’Amministrazione comunale e la città, in linea con uno dei nostri principali obiettivi: essere vicini ai bisogni e alle necessità dei cittadini. Cittadini che, anche in questa occasione, si sono dimostrati attente sentinelle di ‘qualità’ sul territorio, preziosi alleati per rendere sempre più bella e vivibile la nostra Milano”.  

Così il Sindaco Letizia Moratti, insieme all’assessore alle Aree Cittadine e Consigli di Zona Andrea Mascaretti e al Comandante della Polizia Locale Tullio Mastrangelo, è intervenuta alla presentazione del Progetto Ambrogio, un innovativo sistema che consente di azzerare i tempi di presa in carico delle segnalazioni dei cittadini per gli interventi di manutenzione e decoro urbano.

“L’amministrazione di una grande Città è complessa. Il Comune di Milano -  spiega l’assessore alle Aree Cittadine e Consigli di Zona Andrea Mascaretti -  è organizzato in 25 direzioni centrali, 97 settori, 352 servizi e 960 uffici, per un totale di circa 16mila dipendenti oltre a quelli delle società partecipate. Annualmente vengono gestiti circa 80mila interventi di manutenzione o di ripristino a seguito di segnalazioni. Nasce da qui l’esigenza di attivare un sistema informatizzato e tempestivo di gestione delle segnalazioni che provengono da parte dei cittadini e di operatori qualificati. Con Ambrogio, le segnalazioni vengono inviate in tempo reale direttamente all’ufficio competente. Abbiamo mappato più di 91 oggetti per un totale di circa 3mila combinazioni, abbinando ciascuna di loro agli uffici cui compete la presa in carico della manutenzione o riparazione.  Ne abbiamo ottenuto come risultato la possibilità di attivare le procedure in pochi minuti/ore, con maggiore rapidità ed efficienza, riducendo notevolmente i tempi, a volte piuttosto lunghi, del sistema tradizionale non informatizzato: lo confermano gli oltre 10.000 casi trattati in un anno dallo start-up”.  

Ambrogio è partito in via sperimentale nel luglio 2008 in Zona 4. Da novembre 2009 è stato poi progressivamente avviato in tutte le 9 Zone raccogliendo ad oggi 10.472 segnalazioni. Di queste il 56% è già stato risolto e il restante 44% preso in carico e in fase di lavorazione, grazie alla dotazione di strumenti tecnologici (palmari, smartphone).  

Le segnalazioni possono essere effettuate dai cittadini attraverso InfoMilano, i Consigli di Zona o l’ufficio reclami o direttamente dai controllori del verde, dalle società partecipate o dai Vigili di quartiere in possesso del palmare. Uno strumento che consente, dopo aver effettuato il sopralluogo, di documentare la segnalazione con le foto, specificare i dettagli dell’intervento ed avviare direttamente la pratica all’ufficio competente.

“Grazie al carattere innovativo del progetto, che ha ricevuto anche un importante riconoscimento dal Governo – ha concluso il Sindaco –, abbiamo potuto ridurre i tempi di presa in carico delle segnalazioni da 30/20 giorni ad alcune ore, migliorando la tempestività di intervento sulla manutenzione degli arredi con un ingente risparmio dei costi. C’è un’attenzione alle piccole cose che dimostra quanto ai milanesi stia a cuore la propria città. E grazie al contributo dei cittadini lavoriamo per renderla sempre più bella, decorosa, pulita ed efficiente”.  

Ambrogio si basa su una soluzione tecnologica di Telecom Italia, partner del Comune di Milano per questo progetto.

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Lun, 13/12/2010 - 13:08

Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:

Anno europeo della povertà

Milano laboratorio di servizi innovativi

Moratti e Moioli: “Per combattere l’esclusione sociale occorre mettere a sistema una rete globale di eccellenze, capace di contrastare gli effetti di una crisi che colpisce Stati e città, i grandi investitori e soprattutto le famiglie”

Milano, 13 dicembre 2010 – “L’occasione di oggi è preziosa per fare un bilancio sulle strategie di prevenzione e lotta all’esclusione sociale ma anche per rilanciare un’azione comune. Per combattere la povertà occorre mettere a sistema una rete globale di eccellenze in grado di far fronte agli effetti di una crisi globale che colpisce non solo gli Stati e le città, ma anche i grandi investitori e soprattutto le famiglie”. Così il Sindaco Letizia Moratti, insieme con l’assessore alla Scuola, Famiglia e Politiche sociali Mariolina Moioli, è intervenuta, al Dormitorio di viale Ortles 69, per aprire i lavori della giornata Anno Europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale: bilancio e prospettive.

“In questi 5 anni - ha spiegato l’assessore Mariolina Moioli - il Comune ha favorito la costruzione della rete degli enti pubblici del privato sociale e del volontariato, che operano  sempre in sintonia, a favore  delle persone e delle famiglie in difficoltà. Si sono rafforzati gli interventi di assistenza, di accompagnamento sociale per aiutare le persone in difficoltà, per quanto possibile a recuperare autonomia. Il reinserimento  nel mondo del lavoro, attraverso l’attività del centro di orientamento al lavoro, è stata implementata con risultati importanti per le persone prese in carico. Siamo ora impegnati  tutti insieme a realizzare il progetto “Sistema Milano” grazie alla collaborazione degli enti del Terzo settore e a un importante finanziamento della Fondazione Cariplo”.

“Milano – ha concluso il Sindaco – ha costruito una rete costituita dagli Enti pubblici, dal privato sociale, dal volontariato, dalle fondazioni e dalle imprese, promuovendo un dialogo efficace tra Governo e Istituzioni locali, che ci ha consentito di mettere in comune risorse e competenze a vantaggio della città, a vantaggio dei più deboli. Abbiamo rafforzato gli interventi di assistenza e di accompagnamento sociale. Siamo intervenuti dando sostegno, solo nel 2010, a 3.800 disoccupati, per fronteggiare la crisi occupazionale. Per l’emergenza freddo abbiamo messo in campo una serie di interventi, che vanno dall’accoglienza notturna e diurna alle Unità mobili, alla distribuzione di derrate alimentari, farmaci, sacchi a pelo e coperte di lana. Basti pensare che quest’anno sono oltre 14mila le persone che si sono rivolte al ‘Centro Aiuto Stazione Centrale’ del Comune. Penso al prezioso servizio sanitario affidato ai medici volontari italiani, all’attività dell’Ufficio Adulti che offre supporto psicologico e  accompagnamento educativo, all’Ufficio volontariato del Comune, al sostegno all’integrazione. Questo è il senso più autentico di quest’Anno Europeo a Milano, un anno che ha visto la nostra città mettere a punto nuove strategie per stare vicino ai più deboli. Perché la lotta alla povertà è una sfida che, mettendo al centro l’uomo e la solidarietà, possiamo vincere. Un lavoro che vede, fianco a fianco, centinaia di realtà private e del terzo settore”.

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Inserito da il Inserito da Germana Pisa il Gio, 09/12/2010 - 15:04

Ci sono fatti che si candidano ad assumere un valore simbolico forte e che non si può non rilevare . Speriamo in bene, davvero! per la signora cui è caduta in testa la stella natalizia di legno e brillanti.

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Mar, 07/12/2010 - 14:35

Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:

7 dicembre 2010

Sant’Ambrogio. Civiche Benemerenze
Moratti: “Milano è i suoi cittadini”

Il Sindaco alla tradizionale cerimonia che premia i protagonisti – donne, uomini e associazioni – di un anno di vita del capoluogo lombardo. L’accento sull’impegno, “individuale e corale per far crescere la città”

Il sindaco Letizia Moratti

Milano, 7 dicembre 2010 – “Questa è Milano. Questa è la Città che vogliamo": l’impegno civile e l’orgoglio di appartenere a una comunità forte e generosa sono i temi che hanno contraddistinto l’intervento del Sindaco Letizia Moratti, in occasione del tradizionale conferimento delle Civiche benemerenze, in corso al Teatro Dal Verme. Un impegno che è “luminoso, quotidiano, costruttivo, così come vuole lo spirito ambrosiano", un contributo costante “a far crescere la Città, consolidando le sue eccellenze e ponendo le basi per il raggiungimento di nuovi traguardi. Questa Città – ha detto il Sindaco Moratti -  abituata a darsi da fare e ad anticipare il nuovo, è un modello straordinario di indipendenza, di amore per la libertà. Libertà di pensare, libertà di fare. Ma nella sua capacità di essere autonoma non dimentica chi ha bisogno, non lascia indietro chi è in difficoltà".


L’intervento del Sindaco

Cari amici,
care e cari milanesi,

Il 7 dicembre Milano riconosce se stessa. Il 7 dicembre Milano ha una parola di gioia da dire al mondo. La gioia di dire sì alla positività, alla voglia di impegnarsi a vantaggio di tutti e di ciascuno.

La festa di Milano è la festa dell’orgoglio profondo e condiviso di essere milanesi, di essere persone capaci di creare, innovare, rendere il mondo migliore di come l’abbiamo trovato.

La tradizione racconta che Ambrogio fu eletto grazie alla voce di un bambino. Quel bambino è il futuro. Ambrogio fu un appassionato costruttore di futuro. Lo siete voi premiati di oggi, lo sono le donne e gli uomini  che fanno di Milano una grande città del mondo, una speranza per l’Italia che celebra 150 anni di Unità Nazionale.

Il 7 dicembre è la festa del nostro Santo Patrono, simbolo della storia, della tradizione, dell’identità di noi milanesi.

Questa è la nostra festa.  Ci sono giorni speciali, giorni in cui ci si ferma a riflettere su quanto è stato fatto. C’è uno scorrere quotidiano di eventi e c’è un momento di sintesi che racconta il lavoro svolto per la Città, un lavoro che è il frutto del contributo di tutti, ognuno con le proprie responsabilità, capacità, competenze.

Oggi accendiamo le luci su alcuni cittadini meritevoli e nello stesso tempo accendiamo le luci su tutta la nostra Città. Siamo qui dopo un anno di lavoro per illuminare un impegno vastissimo: iniziative culturali, sociali, delle imprese, del mondo scientifico, una grande opera individuale e corale che arricchisce Milano.

Oggi premiamo voi, benemeriti di Milano, e diciamo grazie a tutti i milanesi che ogni giorno, in modo costruttivo - così come vuole lo spirito ambrosiano – contribuiscono a far crescere la Città, consolidando le sue eccellenze e ponendo le basi per il raggiungimento di nuovi traguardi.

Milano «è» i suoi cittadini. Questa Città, abituata a darsi da fare e ad anticipare il nuovo, è un modello straordinario di indipendenza, di amore per la libertà. Libertà di pensare, libertà di fare. Ma nella sua capacità di essere autonoma non dimentica chi ha bisogno, non lascia indietro chi è in difficoltà.

Milano è la capitale dell’economia, dell’innovazione, della creatività. Ed è nello stesso tempo la capitale della solidarietà. Non c’è contraddizione tra queste diverse vocazioni, c’è continuità, c’è armonia.

È una formula magica: impegno individuale più attenzione per gli altri. Manca ancora un elemento per aver un’idea del perché Milano è Milano: la capacità di realizzare i sogni.

Io sono enormemente grata a Milano per questa capacità di trasmettere fiducia nella vita e nel futuro.

Milano è la Città dello sviluppo e dei primati. Ogni giorno, grazie a tutti voi, progredisce nella ricerca scientifica e tecnologica, nella cultura, nella formazione, nell’editoria e nella comunicazione, nell’architettura e del design, nella moda, nel volontariato, nello sport.

La Mediolanum posta al centro del mondo occidentale continua a essere uno snodo internazionale. È un ruolo che deriva dalla sua posizione geografica, dall’essere un centro di scambi e relazioni, ma che deriva anche dal suo essere un luogo di accoglienza, di confronto, di cultura, di conoscenza.

Vi ringrazio per la positività che Milano riesce a trasmettere. Una positività che è una risorsa fondamentale in questo momento per il Paese.

Il Cardinale Tettamanzi ieri nel suo discorso alla Città ha sottolineato questo aspetto della vita di Milano: la sua “componente intraprendente non soltanto nel produrre per sé ma anche per dare a tutti vita, speranza, dignità, autonomia".  Il Cardinale ha  parlato di questa caratteristica positiva di Milano pensando a “chi pone competenze a servizio di altri in campo amministrativo, economico, nel servizio alla salute, nella risposta al disagio e al bisogno".

Operosità, spirito di servizio, passione: questo è il vero patrimonio di Milano. Tutti voi che oggi venite premiati rappresentate questi valori.

È importante, per la nostra Città e per il nostro Paese, sottolineare questo slancio vitale.
Vorrei citare a questo proposito una frase del  cardinale John Henry Newman, beatificato quest'anno: "La crescita è l'unica prova della vita" : una frase che si addice a Milano, a una Città che non si ferma mai, una Città che cresce perché è viva, perché sa donare, perché sa amare.

L’Amministrazione sente forte la responsabilità di accompagnare la Città in questo percorso di crescita.

In questi anni abbiamo fatto tanto, voi e noi. Voi come singole persone, come associazioni, come imprese. Noi come Istituzione, lo dico con orgoglio, ascoltando la Città, le sue esigenze, le sue aspirazioni, lavorando per unire energie pubbliche e private, per offrire nuove opportunità, per dare impulso alla cultura, per rafforzare le politiche sociali e la sicurezza.

Le persone, le imprese, le associazioni che oggi premiamo con la più alta onorificenza cittadina compongono il ritratto di Milano, della professionalità, delle eccellenze della nostra Città. Persone e realtà che ci raccontano una Milano che vive, che propone, che innova.

Penso anzitutto alla straordinaria figura di Liliana Segre, testimone diretta della più grande tragedia del Novecento. Deportata ad Auschwitz a soli tredici anni. Milano non dimentica il suo passato e costruisce sulla memoria un futuro di convivenza e di civiltà.

Penso ad Alessandra Kustermann, la prima donna primario della Mangiagalli,   responsabile del Centro per la lotta contro la violenza sessuale, una donna che ha messo la sua professionalità anche al servizio delle istituzioni collaborando con il Comune su progetti di sostegno alle donne vittime della violenza.

Milano è una città che rafforza continuamente il suo ruolo nella cultura, nella comunicazione, nell’arte. Una cultura di rilievo internazionale, ma anche diffusa, partecipata, vissuta da tutta la città.
Penso all’impegno dei Volontari del Touring, che ci hanno consentito di ampliare l’orario di apertura di tanti luoghi d’arte milanesi.

Una cultura diffusa anche con l’impegno di Rosellina Archinto, una vera innamorata del libro, e del libro di qualità, capace di comunicare emozione e bellezza in particolare nel campo della letteratura per ragazzi.

Una cultura che è anche creatività e si diffonde attraverso la moda: oggi premiamo Lorenzo Riva, stilista, un maestro di eleganza classica e di modernità.

Insieme a loro Radio 24 rappresenta l’innovazione comunicativa dei media milanesi. Oggi Radio 24 diffonde informazione multitematica in tutto il mondo attraverso il web. Una apertura al mondo testimoniata anche dalla benemerenza ad Al Delmi Fawzi, poeta e pittore iracheno che ha diffuso in Italia la conoscenza della poesia araba contemporanea. Ma anche una cultura che a Milano diventa strumento di inclusione sociale, di promozione della persona. Una cultura non per pochi ma per tutti. In questo senso agiscono realtà come la Scuola Popolare Gratosoglio, che consente a decine di ragazzi di recuperare e completare i percorsi di studio, ma anche l’Associazione Nazionale Subvedenti, che offre strumenti per la lettura, l’informazione e l’accesso alla conoscenza anche in collaborazione con le Biblioteche del Comune di Milano. Una cultura diffusa in tutti i quartieri cittadini: penso all’azione svolta  dalla Fondazione Milano Policroma e dall’Associazione culturale Barocco. Una cultura capace di nutrire lo spirito, di dar voce alla domanda di senso e di bellezza che risuona in ciascuno di noi. I premi al cardinale Giacomo Biffi e al Pontificio Istituto di Musica Sacra sono il riconoscimento di una straordinaria capacità di coltivare e comunicare bellezza e verità.

Le benemerenze di quest’anno mettono in luce il ruolo di Milano nell’economia nazionale ed europea. Un ruolo di innovazione, di rilancio, particolarmente prezioso per tutti. Realtà come il Centro Studi Grande Milano, che promuove il sistema Milano nel mondo.

Molti dei riconoscimenti di oggi valorizzano una dimensione che fa parte dell’identità profonda di Milano: la solidarietà. Una solidarietà concreta, che offre una opportunità a tutti. Penso all’impegno di Mirabilia Dei sulla disabilità, a quello di Itaca nel campo della salute mentale, a quello della Associazione Koala nel campo della neuropsichiatria infantile, ai Donatori di Sangue Fidas. Una solidarietà attenta ai nuovi bisogni sociali, come quella espressa dalla Associazione Papà Separati, che riconosce e sostiene l’amore che tanti papà in situazioni difficili vogliono donare ai loro figli.

Una solidarietà che si manifesta sul territorio: il premio a don Piergiorgio Perini attesta il suo contributo di vitalità umana e spirituale, ma anche quello di tutte le Parrocchie cittadine, veri presidi di socialità, di comunione, di educazione spirituale ma anche civile.

Penso all’impegno di realtà come la Casa della Carità, un laboratorio di accoglienza e di speranza che vede il Comune e la Diocesi di Milano insieme per un progetto concreto e di alto profilo sociale e umano.

Quest’anno premiamo i Volontari dei Centri Socio Ricreativi per anziani del Comune di Milano che collaborano ogni giorno con le Istituzioni per vincere la solitudine e rendere migliore la vita di tanti anziani della nostra città.

Una solidarietà che passa anche attraverso il tempo libero e lo sport. Penso a presenze come la Bocciofila Caccialanza, la più antica di Milano, che agisce come fattore di positività e prevenzione in una zona su cui abbiamo lavorato in collaborazione con le realtà del territorio.

Oggi è presente anche la Milano della ricerca scientifica con il professor Pier Mannuccio Mannucci, uno dei padri della moderna ematologia, un pioniere nello studio delle malattie del sangue.

Oggi premiamo Gualtiero Marchesi che in sessant’anni di attività ha innovato la cucina milanese e italiana rimanendo fedele alla tradizione e all’identità di Milano.

E premiamo Stefania Berti, testimone dell’aggressione costata la vita al tassista Luca Massari. È anche grazie al suo coraggio e al suo senso civico se i colpevoli sono stati assicurati alla giustizia.

Grazie a tutti voi. Grazie perché siete per me e per Milano fonte di vera felicità oltre che una motivazione forte nel mio lavoro quotidiano. Un lavoro che ha dato buoni risultati.

A Milano, politica, è sinonimo di “fare" e di “servizio". “Servizio" come lo intesero Sant’Ambrogio e San Carlo.

Di San Carlo vorrei citare la frase "Omnia cooperantur in bonum" "Tutto serve al bene": la scritta del suo cartiglio episcopale. Questa frase esprime  fiducia che tutto ciò che proviene da un impegno consapevole, dalla passione di crescere, al di là delle appartenenze, serve al bene di tutti.

Milano identifica il bene con l’incontro tra innovazione e tradizione.

Pensiamo come simbolo di tutto questo al nuovo Museo del Novecento.  Pensiamo a come lo abbiamo voluto: una grande scala che sale, e che ad ogni livello, sottosuolo, terra, cielo trova genio e capacità innovativa, dalla metropolitana fino al neon di Lucio Fontana.

Così deve essere Milano: energia per crescere, tensione creativa e positiva per generare una idea nuova di società, di Paese, che valorizza il merito, che premia il bello, che incoraggia i giovani, che investe nella modernizzazione, che offre ad ognuno libertà e opportunità per scegliere e costruire il proprio futuro.

Questa è Milano. Questa è la Città che vogliamo.
Grazie.

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Lun, 06/12/2010 - 22:01

Da milano.corriere.it:

Il discorso nella ricorrenza di sant'Ambrogio

Tettamanzi parla alla città: «Non tutti gli immigrati sono delinquenti»

L'arcivescovo tocca i temi chiave: il 5 per mille, i rom, la campagna elettorale. E l'onda emotiva per il caso Yara

MILANO - L'arcivescovo di Milano torna per la nona volta a parlare alla sua diocesi alla vigilia della festa patronale di Sant'Ambrogio. E come sempre il «Discorso alla città» - tradizione iniziata nel 1957 dal cardinal Montini - tocca i temi più scottanti dell'attualità: dai gravi fatti di cronaca degli ultimi giorni con protagonisti immigrati al taglio ai finanziamenti del «5 per mille» al volontariato, dalla questione rom al lavoro nero, dalle infiltrazioni malavitose ai problemi delle famiglie per la crisi economica. Prima di tutto, però, il cardinale Dionigi Tettamanzi ha avuto parole di lode e riconoscenza per chi si adopera per il bene di Milano: «Penso a chi crea e offre posti di lavoro, a chi pone competenze a servizio di altri in campo amministrativo, economico, culturale, nell’ambito del servizio alla salute, della risposta al disagio e al bisogno». E ha ammonito: «Fecondi si è non quando si ricerca una crescita egoistica e finalizzata ai propri interessi, non quando si trattengono per sé patrimoni economici e culturali per sfruttarli a proprio esclusivo vantaggio, ma quando tutto questo viene posto al servizio altrui».

IL 5 PER MILLE - Nel suo discorso durante la preghiera dei Primi Vesperi in onore di Sant’Ambrogio, lunedì alle 18 nella basilica dedicata al santo patrono di Milano, l'arcivescovo si è ispirato alla parabola del seminatore, tratta dal Vangelo di Luca, per tracciare una panoramica delle luci e delle ombre della Milano di oggi. Dopo aver ricordato i problemi di povertà, malattia e disagio con cui molte famiglie combattono ogni giorno, Tettamanzi ha sottolineato le difficoltà di cooperative e associazioni di volontariato: «Una minore distribuzione di finanziamenti pubblici, nuove normative fiscali, la distorsione di alcuni intelligenti strumenti di finanziamento – si pensi ad esempio al 5 x 1000 – stanno penalizzando queste realtà di aiuto, fino a metterne a rischio la stessa esistenza». Da qui l'appello agli amministratori: «Queste difficoltà devono stimolare il terzo settore a divenire "più impresa" e sollecitare gli amministratori locali a prestare maggiore attenzione a realtà che, se dovessero venir meno, porterebbero alla paralisi i servizi sociali dei Comuni».

GLI IMMIGRATI - Usando la metafora del seme caduto per strada e calpestato, il cardinale ha poi affrontato la questione dei migranti: «Non io ma molti altri – purtroppo - paragonano questo terreno, ad esempio, alle persone immigrate che vivono in paradossale situazione di clandestinità: ben note ai propri datori di lavoro, ma invisibili alle Istituzioni». L'invito del cardinale è chiaro: «Pretendiamo per loro leggi giuste, riconosciamo i diritti di cui sono nativamente portatori e quelli che hanno maturato con il loro lavoro, premiamo – in chi ha un comportamento irreprensibile – il desiderio di diventare milanesi, italiani». Il cardinale sa di andare controcorrente, rispetto all'onda emotiva suscitata dal caso Yara: «Davanti ai gravissimi fatti che stiamo apprendendo dalla cronaca di questi giorni restiamo profondamente addolorati, anzi sconcertati. Prego per le vittime di queste e di tutte le violenze, per i loro familiari. Prego inoltre perché non si sovrapponga genericamente a tutti gli immigrati la categoria della delinquenza. Ogni persona, di origine italiana o straniera, deve essere sempre giudicata singolarmente, per quella che è».

I PREGIUDIZI SUI NOMADI - Proseguendo nell'elenco di persone «calpestate» e dunque «impossibilitate a portare frutto», il cardinale ha poi parlato dei rom: «Impresa ritenuta inutile, anzi dannosa per eccellenza, pare essere quella di tentare di inserire nella società le persone di origine nomade. Il pregiudizio, che a volte trova purtroppo corrispondenza in comportamenti contro la legalità, sconfigge la possibilità di ricercare per loro e con loro soluzioni serie e rispettose sia della loro umanità che del resto della Città». L'arcivescovo ha sottolineato come siano controproducenti gli atteggiamenti di ostilità che ha più volte riscontrato: «Noto come spesso ci si accanisca contro i nomadi, impedendo l’integrazione di chi vuole intraprendere percorsi di legalità e cittadinanza, con il rischio di esporli ancor più alla delinquenza». E negli «uccelli del cielo» della parabola ha identificato la criminalità organizzata: individui «pronti ad attaccare i semi per ghermirli e fagocitarli in percorsi malavitosi e mafiosi. Le istituzioni intervengano decisamente contro questi nemici della Città».

I QUATTRO CANTIERI - Dopo l’analisi delle difficoltà cittadine, l'arcivescovo ha lanciato la proposta di creare quattro «cantieri sociali»: «un’idea che potrà essere poi condivisa e sulla quale ci si potrà confrontare». Il primo «cantiere» servirà per studiare «il segreto della Milano che funziona» e «monitorare i bisogni di questa componente generativa della Città»; il secondo per «comprendere in rapidità le nuove forme di povertà e spingere il volontariato e il terzo settore ad adeguarsi ai bisogni guadagnando autonomia imprenditoriale»; il terzo «per vigilare e intervenire sulla questione educativa»; il quarto «per monitorare e diminuire il più possibile le forme di esclusione sociale: qui l’opera sarà certamente difficile e impegnativa».

«AMMINISTRATORI RAPPRESENTINO TUTTI» - Dopo aver ricordato i prossimi grandi eventi che attendono la città - l'Incontro mondiale delle famiglie nel 2012, i 1700 anni dell’Editto di Costantino nel 2013, l'Expo nel 2015 - il cardinale ha concluso il suo discorso rivolgendosi direttamente agli amministratori, con questa esortazione: «Vorrei che tutte le componenti della nostra Città si sentissero con voi responsabili di Milano, così che possiate essere sempre meno “gestori” della cosa pubblica, meno sorveglianti dello status quo, meno rappresentanti di una parte e non di altre, ma sempre più strateghi del futuro della nostra Città e del suo benessere complessivo». Un ammonimento anche in vista delle Comunali 2011: «Argomenti portanti della campagna elettorale da tempo avviata non siano solo questioni strumentali alla contrapposizione e alla ricerca facile del consenso, bensì i temi concreti che caratterizzano la vita quotidiana. E non si parli di Milano solo evidenziandone i problemi: mostriamone le innumerevoli risorse che chiedono di essere interpellate e spese al meglio».

Sara Regina

06 dicembre 2010

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Inserito da il Inserito da Maria Lucia Caspani il Sab, 04/12/2010 - 21:26

Metrò 1 chiuso, venerdì scorso, ore 17 circa, da Cairoli a Lotto e Gambara.
I disagi, causati dal blocco dovuto ad un tragico gesto, sono aggravati da questa NON COMUNICAZIONE:
1- un addetto ATM in De Angeli risponde "attendete, io sono qui da due ore" e sgomma via;
2- il display della pensilina della stessa piazza è spento, circostanza verificata anche il successivo lunedì mattina.
 
Bene, ATM spertica che la loro comunicazione è integrata e in tempo reale.
Qui, pratica sul campo, la comunicazione è disintegrata e in tempo reale morta; si è in balia del tam tam proprio nella situazione di emergenza, allorquando dovrebbe testata l'efficienza del sistema e l'efficacia della comunicazione, certa e rassicurante.
Cordialmente.
 
 

Maria Lucia Caspani 

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Ven, 03/12/2010 - 13:18

Da milano.corriere.it:

Rispetto a 21 anni fa migliora l'aria. Reati in diminuzione

L'indagine di Megliomilano: «Peggiora la qualità della vita dei milanesi»

Quadruplicati i cassintegrati. In un anno 2.500 concerti e spettacoli in meno. Si risparmia di più
Rispetto a 21 anni fa migliora l'aria. Reati in diminuzione

MILANO - Crisi è dir poco, se non altro perché il fattore crisi non fa quasi più notizia: le ore di cassintegrazione quadruplicate in un anno anche a Milano, specie se accostate alle foto dei disperati in cima a una gru o delle file sempre più lunghe alle mense dei poveri, sono cifre che parlano da sole sulla pelle delle persone e assai prima che arrivi una statistica a certificarle. L'aggravante è il resto: meno cultura, scuola sempre peggio, più morti per infarto e tumore, grafici di segno negativo anche sul fronte ambientale, sempre meno spazi per lo sport. Si chiama, nel complesso, Qualità della Vita. E a Milano - lo dice il più articolato rapporto esistente sul tema, arrivato quest'anno alla sua ventesima edizione - è peggiorata ancora.

Certo, ci sono anche singoli indicatori che invece appaiono incoraggianti: diversi reati sono in calo, i trasporti pubblici migliorano anche se continuano a non bastare, alcuni servizi funzionano un po' più che in passato. Ma «l'indice generale del 2009 - questo l'anno di riferimento dello studio - accentua la flessione già registrata nel 2008». E «la negatività è data principalmente dagli aspetti economici, civili e ambientali del contesto metropolitano».

Lo studio è quello realizzato dall'Osservatorio Permanente della Qualità della Vita per la società MeglioMilano e presentato ieri dal suo curatore Roberto Camagni, docente del Politecnico, il quale ha esordito estrapolandone alcuni dati: «La crisi economica riguarda tutti, per carità. Ma ad esempio: quindici anni fa Milano era la terza città europea della cultura, oggi non è neppure tra le prime dieci mentre Roma è seconda; la classifica stilata dai manager europei l'hanno fatta scendere dal nono all'undicesimo posto; è giudicata non solo "cara", che magari vale anche per altre metropoli del mondo, ma pur, con problemi di mobilità, vivibilità e inquinamento per i quali è 33esima in Europa, e che evidentemente richiedono urgenti interventi sul sistema dei trasporti, una lungimirante politica urbanistica, una riorganizzazione funzionale alla scala metropolitana». «Come sempre - gli ha fatto eco il presidente di MeglioMilano, Simonpaolo Buongiardino - i dati del nostro Osservatorio non sono un punto di arrivo bensì di partenza. Per migliorarli in futuro». Nel frattempo eccoli.

Economia - Il numero delle imprese iscritte alla Camera di Commercio diminuisce per il secondo anno di fila da 15.531 a 13.456 e le ore di cassintegrazione balzano in dodici mesi da 228 a 914 milioni, anche tra gli impiegati che passano da uno su sei a uno su quattro. A livello provinciale il tasso di disoccupazione tocca quota 5,7 per cento: il peggiore della storia. In compenso aumentano le fiere da 64 a 67 e anche la popolazione residente in città, che torna al di sopra del milione e trecentomila, nonostante il quoziente di natalità continui a calare 13.639 morti contro 12.328 nati.

Ambiente - La qualità dell'aria milanese è certamente migliorata se si guardano gli ultimi vent'anni, anche se resta l'allarme sul numero di giorni in cui sono state superate le soglie di benzene, pm10 e biossido di azoto. Crescono i passeggeri del trasporto pubblico +1,1 per cento e se non altro diminuiscono sia gli incidenti - 0,3 sia i morti sulla strada 52 contro 78, ma il traffico in entrata alle barriere di Milano resta oltre i 77 milioni di veicoli all'anno. Negli ospedali meno ricoveri e più day hospital, più morti per tumore e per malattie cardiocircolatorie. Fa una certa impressione che i bambini morti nel primo anno di vita siano passati in un anno da 28 a 42.

Società - Le vendite di libri crollano del 24 per cento, anche se il numero di visitatori a mostre e musei invece passa in positivo da 2,16 a 2,47 milioni. Purtroppo dall'altra parte crollano le rappresentazioni teatrali e i concerti, da 18.9765 a 16.567, così come gli spettatori al cinema -10,3 per cento a Milano, e in provincia addirittura -18,6. Anche gli ingressi negli impianti sportivi pubblici scendono da 3,7 a 2,9 milioni: colpa delle «ristrutturazioni in corso», riconosce il rapporto. All'università il rapporto tra iscritti e laureati scende da 88 a 85 su cento, a scuola le classi sono sempre più numerose. Diminuiscono estorsioni e rapine, ma aumentano omicidi e furti di biciclette +10%.

Servizi - È uno dei settori dove le cose sembrano andar meglio. Quest'anno in particolare il mercato immobiliare ha ripreso a muoversi un po'. Sensibilissimo aumento della richieste di aiuto ai servizi di assistenza da parte di alcolisti +24% e tossicodipendenti +37%. In compenso, per fortuna, il numero dei suicidi è rimasto identico: 114 nel 2008, altrettanti nel 2009. E non peggiorare, in tempi di crisi, è già una bella notizia.

Paolo Foschini
03 dicembre 2010

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Inserito da il Inserito da Anna Di Scipio il Mer, 01/12/2010 - 12:13


Concorso beffa, gli psicologi si ribellano

Repubblica — 21 novembre 2010   pagina 9   sezione: MILANO

AL CONCORSO per un posto fisso atteso da anni e frutto di battaglie sindacali erano stati quasi tutti ammessi, all' inizio. Poi è cambiata l' interpretazione del bando e su 320 domandea oggi solo 32 risultano accolte. Per 78 psicologi specializzati che lavorano per la ventina di consultori familiari dell' Asl di Milano, precari da anni, il concorso pubblico che si terrà il 3 dicembre ha davvero il sapore della beffa: per un presunto vizio nel bando sono tutti esclusi proprio da quella selezione che finalmente avrebbe dovuto stabilizzarne almeno una quota. Un pasticcio. Ma non solo, perché se non si corre ai ripari avrà anche pesanti ricadute sul servizio: proprio per la mancanza di questi professionisti si rischia, difatti, che dal prossimo anno la tutela e l' assistenza psicologica ai minori nei consultori familiari integrati sarà decimata. I timori maggiori riguardano difatti l' ambito dei minori, tecnicamente il settore dell' età evolutiva. Decine di psicologia cui l' autorità giudiziaria affida minori affinché li seguano e redigano un fascicolo sul loro caso. Esperti che hanno in cura per mesi, talvolta anni, centinaia di bambini e ragazzi vittime di abusi, violenze, conflittualità familiario trascuratezze. Trattamenti di casi difficili e delicati che da gennaio potrebbero fermarsi: nel concorso pubblico, area della tutela dei minori, nemmeno una domanda è stata ammessa. Il servizio rischia così di saltare o di perdere dei pezzi e i precari, che da anni restano con il fiato sospeso da dicembre a gennaio in attesa del rinnovo della loro collaborazione a ore, di restare a piedi. Perdendo così l' occasione unica di entrare nella graduatoria pubblica da cui ogni anno l' Asl attingerà per assumere circa 40 professionisti, come da accordi con i sindacati. La vicenda è scaturita da un presunto errore nel bando che ammette solo chi ha conseguito la specializzazione tramite l' università e non, come nel loro caso, in altre scuole certificate. Un errore per i sindacati che, avendo subito segnalato il problema alla direzione dell' Asl milanese, sono stati però tranquillizzati con la rassicurazione che sarebbe valso il principio dell' equipollenza dei titoli: che, cioè, la specializzazione richiesta nel bando valeva sia per chi l' avesse conseguita all' università sia in scuole certificate. Poi il dietrofront. Con il risultato di soldi spesi per un concorso con tre commissioni che andrà semideserto, precari infuriati e delusi e un servizio pubblico a serio rischio. I sindacati stanno lottando affinché vengano tutti riammessi con riservae non si sprechi un' occasione preziosa. La trattativa è aperta, si aspetta anche una presa di posizione dell' Ordine degli psicologi che si riunirà domani sera per esprimersi. Mentre si cerca una soluzione condivisa alla vicenda, gli esclusi dal concorso si stanno attrezzando per ricorrere al Tar e sospendere il concorso e la direzione dell' Asl valuta l' ipotesi di concedere a un gruppo di psicologi alcuni contratti di tre mesi, fino a fine marzo, per coprire in parte il servizio e intanto risolvere la questione. La direzione dell' Asl milanese ci tiene a precisare che «è stato dato corso a una procedura attivata negli anni passati - spiega il direttore, Walter Locatelli - Chi lo ritiene, faccia purei suoi passia livello amministrativo: è una faccenda delicata ma c' è la volontà di risolverla con la Regione». - ILARIA CARRA

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Inserito da il Inserito da Germana Pisa il Mar, 30/11/2010 - 09:10

E' arrivato il freddo intenso. Nel caldo delle nostre dimore il pensiero va a chi non puo' ripararsi e rischia ogni minuto la vita. Chiedo fortemente che il Comune non aspetti il primo morto per freddo per allestire i luoghi di riparo che ogni anno vengono proposti solo dopo che ci sono state le prime vittime!

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Dom, 28/11/2010 - 16:05

Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:

Zona 6

Spazzini di zona, riferimento di quartiere

Il Sindaco Letizia Moratti è intervenuta alla presentazione del piano di potenziamento dove ha annunciato l’entrata in servizio di 50 nuovi operatori

Milano, 28 novembre 2010 – “Sono molto felice di essere qui oggi. Questa giornata di festa è anche un momento di riconoscimento pubblico per il prezioso lavoro degli spazzini di zona in città, un lavoro svolto con grande professionalità, passione e impegno. Tutte qualità che gli abitanti di questo quartiere hanno riconosciuto nelle persone che oggi premiamo. Un servizio che valorizza la nostra città e che dà risalto all’immagine di Milano”. Così il Sindaco, Letizia Moratti, insieme con Sergio Galimberti presidente di Amsa, Salvatore Cappello direttore generale Amsa, e il presidente di Zona 6 Massimo Girtanner, è intervenuta, alla festa di via Lorenteggio, alla presentazione del piano di potenziamento del servizio “spazzino di zona” dove ha annunciato l’entrata in servizio di 50 nuovi spazzini.

Uno spazzino di zona per ogni quartiere di Milano. Un progetto lanciato un anno fa in via Padova che il Comune di Milano ed Amsa stanno portando avanti con grande convinzione. “Cinquanta nuove risorse rappresentano un salto di qualità per Milano, che potrà contare da gennaio su 117 spazzini di zona - ha dichiarato il Presidente di Amsa, Sergio Galimberti -. La nuova figura ha riscosso un notevole successo tra i milanesi e l’Amministrazione Comunale ci ha chiesto un ulteriore sforzo per dare risposta alle istanze dei cittadini. Lo spazzino di zona, che sta rapidamente entrando nell’immaginario collettivo dei milanesi, è amato per il ruolo delicato che ricopre: garantisce un presidio costante del territorio, in particolare delle zone più sensibili, assicura una maggiore pulizia ed è un punto di riferimento nei quartieri”.

“Il dialogo con i cittadini è fondamentale per avere una città più bella e più pulita”, ha aggiunto il Direttore Generale Salvatore Cappello, “Amsa quotidianamente lavora per offrire un servizio migliore ma senza la collaborazione di tutti rischia di essere uno sforzo vano. In questo senso lo spazzino di zona è il valore aggiunto di Amsa, un servizio chiave su cui stiamo investendo molto”. “La pulizia è il primo biglietto da visita della città – ha sottolineato il Sindaco –, un segno di amore e di rispetto. Per questo abbiamo istituito la figura degli spazzini di zona, che sono diventati un punto di riferimento per le segnalazioni dei cittadini, chiedendo loro un ulteriore impegno su tutta la città. Un impegno di squadra che funziona benissimo e di cui già, oggi, si vedono i risultati positivi”.

Le 50 zone della città interessate dall’estensione del servizio sono: Buenos Aires, Redi, Oberdan, Melchiorre Gioia, Cincinnato, Tunisia, Abruzzi, Bligny, Lodi, Cinque Giornate, Isonzo, Corsica, Ferrara, Caldera, Gozzoli, Inganni, Gambara, Novara, Brasilia, Sarpi, Console Marcello, Ricciarelli, Monte Ceneri, Cenisio, Buonarroti, Plinio, Bacone, Palmanova, Oxilia, Galvani, Susa, Aselli, Spadolini, Morosini, Vittandini, Maestri Campionesi, San Gottardo, Zanardelli, Vespri Siciliani, Vesuvio, Ohm, Biella, Muggiano, Novara, Pier della Francesca, Axum, Jenner, Livigno, Plana, Varesina.

In occasione della festa di via Lorenteggio, infine, sono stati premiati per la professionalità e l’impegno dimostrati, nel delicato ruolo che ricoprono, gli operatori dedicati ai quartieri Giambellino, Bande Nere, Washington, Lorenteggio, Napoli, Naviglio Pavese, Famagosta, Romolo e San Paolino.

“Essere vicini a chi rende un servizio alla città è doveroso per chi, come me, ogni giorno è presente sul territorio. Questi ragazzi spesso affrontano e constatano l’inciviltà di chi non ama Milano – ha dichiarato il presidente di zona 6 Girtanner – ogni giorno con il sole e con la pioggia operano per rendere la città più bella. Un grazie di cuore ad Amsa e a tutti gli operatori”.

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