.: Forum permanente sulla Città
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Inserito da il Inserito da Pierfrancesco Maran il Mar, 17/07/2007 - 14:13
Da ormai parecchie settimane Padre Bossi si trova ostaggio nelle Filippine. Nel corso degli anni ci siamo spesso mobilitati per sensibilizzare circa la sorte dei nostri connazionali ostaggio all'estero. A Milano abbiamo in particolare manifestato per Giuliana Sgrena, per le due Simone, per Clementina Cantoni. Proprio in uno dei luoghi in cui ci eravamo ritrovati per Clementina, vogliamo darci appuntamento per chiedere la liberazione di Padre Bossi.
Così mercoledì 18 luglio, dalle 19 alle 22, sarà possibile firmare l'appello in Piazza Santa Francesca Romana. Per chi lo desidera, contestualmente sarà aperta la Chiesa della Piazza.
Il testo dell'appello è il seguente, per firmarlo vi attendiamo naturalmente mercoledì sera, ma potete comunque già farlo via mail, scrivendo a perpadrebossi@gmail.com. Vi prego altresì di girare l'appello a chiunque ritenete interessato.
Pierfrancesco Maran


Ancora una volta un Italiano, un religioso, impegnato in iniziative di pace e condivisione dei problemi degli ultimi, è stato rapito e viene tenuto prigioniero.
Queste azioni assurde e terribili cercano di fomentare odio e divisioni tra popoli e tra religioni. Noi vogliamo contrastare questa idea ed esprimere la nostra solidarietà a Padre Bossi, a partire dalla sua attività di uomo di pace.
Per questo invitiamo tutti i cittadini che amano la pace ad far sentire la propria voce per chiedere la liberazione di Padre Giancarlo Bossi ed anche a manifestare il proprio dissenso rispetto a tutte le azioni violente che minano la pace e la fratellanza tra le persone ed i popoli.
Milano, 13 luglio 2007
Promuovono l’appello
Roberto Cisini, Pierfrancesco Maran, Anna Reali, Gianpaolo Boiocchi, Emilio Ratti, Luca La Camera, Silvana Cardinale Stella, Pupi Merlin, Jvonne Valsecchi, Marino Grandi, Luciana Salada, Giulia Cantù, Lina Pianca, Mirca Pianca, Daniela Mazzali, Elena Stragliati, Ilenia Rugiero, Sergio Fiorini, Emanuela Liso, Serenella Giovanazzi, Stefano Guzzetti, Dario Michele Cisini, Giulia Laura Ferrari, Davide Ferrara, Giovanna Sciascia, Elvira Sotgiu, Ernesto Borghi, Marica Moroni Ferrazzi, Alberto Farina, Marco Borghesi, Giuliana Canti

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Inserito da il Inserito da Roberto Acerboni il Sab, 07/07/2007 - 09:37

Appello per la difesa del diritto alla espressione democratica
 
Articolo 21 della Costituzione Italiana
“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.
Nella città di Milano sempre più siamo in presenza dell’impossibilità di informazione  libera e democratica sulle attività ed iniziative fatte dalle realtà locali che operano basandosi sul lavoro volontario: comitati, associazioni, sezioni di partiti, parrocchie, gruppi di volontariato o culturali ecc.
 
Il Comune di Milano multa pesantemente chi, per far conoscere i problemi della città, senza ledere il decoro urbano,  usa mezzi semplici di informazione non potendo sostenere gli onerosi e macchinosi costi e percorsi di diffusione e affissione pubblica.
 
Per 106 volantoni affissi il ComitatoVivi e progetta un’altra Milano” è stato multato con la iperbolica somma di quasi 50000  euro. In precedenza era stata colpita “Rete scuole”. I casi di megamulte sono ormai numerosi ed hanno creato un clima di timore che scoraggia le realtà di base e la loro attività.
 

NON FACCIAMOCI METTERE IL BAVAGLIO

 
I provvedimenti amministrativi non possono togliere la libertà di espressione sancita dalla Costituzione. Esprimiamo solidarietà  alle associazioni che hanno subito multe ed invitiamo ad iniziative comuni per recuperare l’agibilità democratica a Milano.
 
Il problema tocca direttamente nella nostra città centinaia e centinaia di realtà e migliaia di cittadini.  Come realtà firmatarie, che operano nelle zone 5, 6 ed 8,  vogliamo costruire un percorso per analizzare in tutti suoi aspetti la questione e le cause che l’hanno provocata. Discuteremo in modo ampio circa le soluzioni per arrestare la deriva antidemocratica e riavere gli spazi e strumenti necessari ad esprimere liberamente le nostre idee a sostegno delle  battaglie sui problemi della città ed in generale.
 
Vogliamo iniziare a raccogliere adesioni,  riscontri  e contributi sul problema per  arrivare in settembre ad un incontro allargato in cui decidere tutti assieme gli  obiettivi programmando un percorso comune.

                                                                                                 Per adesioni e contatti:
 

              Ass.ne Vivi e Progetta un’altra Milano                                                             mastrodonato.rolando@tiscali.it 

             Comitato per la Difesa della Sanità Pubblica Sud Milano                                 roberto.acerboni@fastwebnet.it

 
             Comitato per la riapertura e la difesa del  Centro Sportivo Colombo               tradardik@tiscali.it
              Rete Giambellino - Lorenteggio                                                                         fwyxbe@tin.it    
                                                                                                                                                                                                                                       Giugno 2007
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Inserito da il Inserito da Alessandro Rizzo il Ven, 06/07/2007 - 13:31

LETTERE AI CITTADINI MILANESI da www.todocambia.org

Siamo un gruppo di cittadini di Milano e provincia che vive nel VOSTRO paese ormai diventato il NOSTRO paese. Siamo un gruppo di persone immigrate che ha deciso di partecipare attivamente e responsabilmente alla vita di questo paese, non solo versando i contributi ma organizzandosi socialmente.
Abbiamo a cuore un argomento vissuto in prima persona e che difendiamo a tal punto che ne abbiamo fatto la nostra ragione di vita e di lavoro. Per difendere i nostri diritti siamo spesso dovuti diventare 'immigrati di professione'.
Siamo un gruppo misto, di provenienze diverse e con una forte presenza di donne, che si sta impegnando su temi di questo calibro, perché crediamo che l'argomento è serio e va affrontato in maniera coerente, sistemica e umana.
Siamo componenti esperti nei vari ambiti legati al tema dell'immigrazione (ambito giuridico, sanitario, educativo, economico) e lavoriamo come operatori e volontari nel territorio confrontandoci quotidianamente con realtà concrete.
Per questa grande ricchezza e il nostro impegno giornaliero in materia di immigrazione, abbiamo deciso di fare i primi passi nella costituzione di una rete 'la rete dei cittadini di fatto'; cittadini che affrontono volta per volta i diversi argomenti che riguardano l'ampio universo dell'immigrazione.
Crediamo in questo paese, dove abbiamo scelto di vivere, e lottiamo con coraggio per avere i diritti che ci spettano perché ci sentiamo profondamente cittadini (indipendentemente dal riconoscimento giuridico formale dello Stato) e perché siamo convinti che senza il nostro contributo da protagonisti non ci potrà essere un'Italia migliore.
Purtroppo abbiamo notato ultimamente in Italia e nella città cosmopolita di Milano che le aggressioni verbali e fisiche nei confronti della popolazione immigrata indistintamente aumentano drasticamente. Aumenta proporzionalmente anche la manipolazione psicologica sui cittadini italiani che oggi ci temono associandoci in maniera semplicistica e irreversibile a delinquenti. Gli psicologi sociali chiamano questa deformazione della percezione, così come quella di attribuire alle minoranze un tasso di criminalità più alto, 'correlazione illusoria' (Mente&Cervello, n.7 - genn/febb 2004).
Siamo consapevoli della esistenza della delinquenza e vogliamo contrastarla esattamente come voi. Ma delinquenza non può e non deve essere sinonimo di immigrati. Diverso non è sinonimo di pericoloso.
In Italia, siamo 2.670.524 cittadini stranieri (dati ISTAT 01/01/06) e la maggioranza di noi è inserita nella società a tal punto da essere spesso invisibile o 'normale', o erroneamente giudicata 'una eccezione'.
Ma basta che uno di noi 'sbagli' per essere immediatamente criminalizzati tutti.
La memoria non può essere corta: vi ricordate quando per la condotta di alcuni emigrati italiani tutta la vostra comunità veniva definita come mafiosa'
Non vogliamo che si ripetano luoghi comuni nefasti che solo contribuiscono a creare rabbia e odio. E i mass media hanno una responsabilità immensa, anche indiretta, nella campagna di odio che si sta creando nei nostri confronti.
Siamo convinti che l'unica strada per costruire una società dove tutti possano avere uguali diritti ma anche uguali responsabilità, una società di convivenza e co-cittadinanza è quella del dialogo, un dialogo tra tutti i protagonisti, che deve essere pensato e agito in base al rispetto e che deve vedere come soggetti i diretti interessati.
Noi continueremo a impegnarci seriamente a portare avanti le nostre riflessioni, proposte e azioni per migliorare la convivenza tra i cittadini. Da parte vostra chiediamo un ascolto affinché cerchiate di immedesimarvi per un minuto nell'altro, senza dovervi difendere di fronte alla diversità, affinché quella vostra memoria storica non rimanga nel nulla.
Vogliamo sperare che questo appello arrivi a persone che credono ancora nella ricchezza culturale di ogni singola persona, cultura, religione.
Vi aspettiamo domenica 8 luglio alle ore 15 alla fermata della metropolitana gialla di Porto di Mare a Milano per andare insieme al parco Cassini (parco delle rose) per fare qualche passo in avanti nella costruzione di questo dialogo e convivenza tra cittadini immigrati e italiani.
Milano, 04/07/07 - Rete Cittadini di Fatto
Per info - cittadinidifatto@gmail.com
Ass. Insieme per la Pace, Ass. Pakaritambo, Ass. Sunugal, Ass. Mosaico interculturale, Ass. Todo Cambia, Ass. Culturale di Progettazione e Coordinamento Ispano Americano; Ass. Antonimo Raimondi; Unione Latinoamericana (Rimini), Consejo de Consulta del Consulado general del Peru, Ass. Peruana Lombarda (Aspel), Circoli Bolivariano Internazionale, Todas las sangres, Ass. Unidos por Colombia, Cooperativa sociale A.Me.Lin.C , Ass. Cultural de Chile, Cooperativa Studio 3, Ci siamo anche noi (Pavia), Ass. Arci Zaghridì, Centro delle culture, Rivista El Carrete
Associazione Interculturale Todo Cambia
Piazza Ventiquattro maggio 2 - Milano - Italia
www.todocambia.org

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Inserito da il Inserito da Luciano Zingaropoli il Gio, 21/06/2007 - 09:26
Buongiorno a tutti faccio parte del GRUPPO COMUNICAZIONE DI A.R.A.S. ANGELI IN ASCOLTO www.angelinascolto.it
associazione onlus non a scopo di lucro
abbiamo bisogno di nuovi volontari per il nostro servizo di telefono di ascolto e relazione di aiuto ed e' per questo che vorrei approfittare di questa opportunità per inserirvi il nosto comunicato stampa.

GRAZIE

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Al via le iscrizioni ai corsi di volontariato ARAS

Si possono candidare i maggiorenni e occorre offrire almeno 9 ore al mese. L’associazione farà una preselezione per identificare le persone più adatte. Gli incontri cominceranno il 10 settembre 07.
Per portare avanti la sua nobile e utilissima missione di supporto telefonico ai bisognosi, l’associazione onlus ARAS, Angeli in Ascolto, vuole ingrossare le fila delle sue ‘milizie angeliche’. Per questo, lancia un appello a tutti coloro che hanno un po’ di tempo libero e capacità di ascolto.
Per diventare volontari Aras, occorre essere maggiorenni e poter operare in ARAS come minimo 9 ore al mese.  L’associazione dà la necessaria formazione attraverso corsi tenuti da psicologi esperti in relazione di aiuto e formatori interni ARAS. I prossimi iniziano a settembre 07, preceduti da una preselezione per identificare le persone più idonee.
“Ascoltare non è una cosa facile. – spiega la presidente Marinella Gandossi - E neppure una qualità comune. Bisogna sapersi completamente svuotare dei propri pensieri, per dare spazio totalmente alle parole dell'altro. Bisogna riuscire a sentire ciò che l'altro sente. Saper ascoltare è raro, ma si può imparare. ARAS offre ai candidati al volontariato un approfondito programma di formazione, tenuto da docenti qualificati: corsi di ascolto telefonico, di relazione d'aiuto e di supporto psicologico. Solo così si può offrire un servizio serio e competente”. Per informazioni e iscrizioni visitare il sito http://www.angelinascolto.it/.
Oppure si può chiamare il cell.: 338 74 38 461 o inviare una e-mail con i propri dati e il numero di telefono a aras@angelinascolto.it. Commenta la presidente: “ARAS ha fatto sue le parole di  Madre Teresa di Calcutta: ‘Quello che noi facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno’. Crediamo che la capacità di ascoltare sia il primo passo per poter aiutare le persone che ci chiamano per bisogno. A volte basta una telefonata, una presenza, un aiuto per ridare fiducia e speranza a una esistenza in bilico”.Madre Teresa di Calcutta: ‘Quello che noi facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno’. Crediamo che la capacità di ascoltare sia il primo passo per poter aiutare le persone che ci chiamano per bisogno. A volte basta una telefonata, una presenza, un aiuto per ridare fiducia e speranza a una esistenza in bilico”.
ARAS, insomma, è più di un numero di telefono, è cuore, emozione, e anche preparazione: il gruppo di volontari in forza attualmente ha esperienza pluriennale nella relazione di aiuto. Il prossimo corso di volontariato ARAS inizia lunedì 10 settembre 07 e si articola in 7 incontri, sempre il lunedì,  dalle 20,30 alle 22,40, più l’ultimo, sabato 27 ottobre, dalle 9,30 alle 12,30.dalle 20,30 alle 22,40, più l’ultimo, sabato 27 ottobre, dalle 9,30 alle 12,30.

PROFILO DELL’ASSOCIAZIONE
ARAS - Angeli Restano in AScolto, è un’associazione onlus iscritta all’albo regionale del registro del volontariato al numero MI 38, apolitica e laica, che fornisce servizi gratuiti di relazione e di aiuto, di ascolto telefonico, di counselling e supporto psicologico alle persone in difficoltà. Il numero  L’associazione è nata poco più di un anno fa dall’esperienza di otto volontari in un telefono d’ascolto. Rispetto ai servizi già  esistenti in questo ambito, i fondatori di ARAS si erano resi conto che mancava un’offerta che andasse oltre il semplice ricevimento di una chiamata per recepire un disagio e che riuscisse, invece, a creare un rapporto vero e paritetico con l’interlocutore bisognoso, che spesso chiama proprio perché non riesce a trovare sfogo nelle sue relazioni sociali tradizionali. Questo è oggi ARAS, un centro di ascolto dove chi telefona può contare su una relazione d’aiuto vera e concreta, dove il volontario su richiesta, ti richiama, si occupa di te in modo proattivo. Una relazione non casuale, ma che anzi il volontario è preparato ad avviare e gestire attraverso un corso di formazione ad hoc.esistenti in questo ambito, i fondatori di ARAS si erano resi conto che mancava un’offerta che andasse oltre il semplice ricevimento di una chiamata per recepire un disagio e che riuscisse, invece, a creare un rapporto vero e paritetico con l’interlocutore bisognoso, che spesso chiama proprio perché non riesce a trovare sfogo nelle sue relazioni sociali tradizionali. Questo è oggi ARAS, un centro di ascolto dove chi telefona può contare su una relazione d’aiuto vera e concreta, dove il volontario su richiesta, ti richiama, si occupa di te in modo proattivo. Una relazione non casuale, ma che anzi il volontario è preparato ad avviare e gestire attraverso un corso di formazione ad hoc. In pochi mesi, agli otto fondatori si sono aggiunti altri dieci volontari che ne condividevano gli scopi; nel frattempo altri venti candidati hanno completato il corso di formazione. Ad aprile 2007, il gruppo di Angeli in Ascolto è di 28 volontari. Persone diverse per età, professione, esperienze, accomunate dalla voglia di aiutare chi soffre; persone simili e complementari nella loro appartenenza ad ARAS. Anche il popolo dei bisognosi è vario: ci sono i giovani, gli anziani, chi perde il lavoro, chi non riesce a pagare l’affitto, chi perde il fidanzato. “Il disagio e la sofferenza hanno cause diverse - solitudine, emarginazione, disturbi fisici e psichici - spiega la presidente Marinella Gandossi- ma l’effetto è sempre lo stesso: il bisogno di comunicare, la ricerca disperata d’attenzione, la possibilità di esprimersi liberamente perché si sa di non essere mai giudicati. Questo comporta la consapevolezza  da parte dei nostri volontari che bisogna essere pronti e capaci di creare relazioni d’aiuto non solo con le parole, ma soprattutto con il cuore, perché attraverso il telefono non passano solamente parole, passano soprattutto emozioni e più di quanto si creda. Per noi il dolore non ha connotati di razza, sesso, religione, età o altro; per questo siamo contattati da gente di ogni tipo, giovani, professionisti, disoccupati, anziani, tutti in cerca di qualcuno che li ascolti, che partecipi davvero ai loro problemi. Per esempio, per noi volontari di ARAS, l’anziano non è una persona da ascoltare con sufficienza ; è un essere umano con il quale condividere ansie e speranze, ma anche sogni e realtà! In questo senso abbiamo intrapreso una serie d’attività sinergiche alla nostra funzione d’ascolto e d’aiuto; tra le altre, ha avuto particolare rilevanza la mostra  “ I Longevi Visionari”, che abbiamo sponsorizzato, insieme con altri enti ed organizzazioni sensibili alle esigenze della terza e quarta età”.“ I Longevi Visionari”, che abbiamo sponsorizzato, insieme con altri enti ed organizzazioni sensibili alle esigenze della terza e quarta età”. Il successo di ARAS, che recentemente ha rinnovato  la convenzione gratuita con il Comune di Milano per dare supporto ed assistenza telefonica in particolare agli anziani, nasce quindi dall’aver centrato un forte bisogno sociale. “In poco piu’ di un anno siamo cresciuti e ci siamo rafforzati;  siamo ancora qua e contiamo di restarci fino a che ci sarà bisogno di noi, ma per farlo occorre poter contare su altri Angeli che si uniscano a noi. ARAS offre gratuitamente agli aspiranti, corsi di formazione , tenuti a Milano dai migliori esperti del settore, psicologi e professionisti in ambito medico e giuridico”. siamo ancora qua e contiamo di restarci fino a che ci sarà bisogno di noi, ma per farlo occorre poter contare su altri Angeli che si uniscano a noi. ARAS offre gratuitamente agli aspiranti, corsi di formazione , tenuti a Milano dai migliori esperti del settore, psicologi e professionisti in ambito medico e giuridico”. la convenzione gratuita con il Comune di Milano per dare supporto ed assistenza telefonica in particolare agli anziani, nasce quindi dall’aver centrato un forte bisogno sociale. “In poco piu’ di un anno siamo cresciuti e ci siamo rafforzati;siamo ancora qua e contiamo di restarci fino a che ci sarà bisogno di noi, ma per farlo occorre poter contare su altri Angeli che si uniscano a noi. ARAS offre gratuitamente agli aspiranti, corsi di formazione , tenuti a Milano dai migliori esperti del settore, psicologi e professionisti in ambito medico e giuridico”. ARAS opera a livello nazionale ma la ‘centrale’ operativa è nel capoluogo lombardo, in Via Poma . Il sito Internet è http://www.angelinascolto.it/.  ARAS estende il servizio anche all’ambito familiare e sociale dell’interessato offrendo una rete di counsellors, psicologi e specialisti, solidali con l’impegno dell’associazione. ARAS infine si propone di fare da “ponte” tra chi chiama e le altre Associazioni ed Enti Pubblici e Privati,  per creare una  catena di solidarietà che possa aiutare a risolvere i problemi pratici. Chiunque chiama può chiedere un incontro personale per essere poi indirizzato verso l’associazione più adatta alla sua situazione specifica. catena di solidarietà che possa aiutare a risolvere i problemi pratici. Chiunque chiama può chiedere un incontro personale per essere poi indirizzato verso l’associazione più adatta alla sua situazione specifica. per creare unacatena di solidarietà che possa aiutare a risolvere i problemi pratici. Chiunque chiama può chiedere un incontro personale per essere poi indirizzato verso l’associazione più adatta alla sua situazione specifica. Aiutare aiuta Per contribuire alla missione di ARAS: Conto Corrente 3341, Banca Popolare di Milano, abi 05584, cab 01637 – Cin C. Le donazioni possono essere detratte fiscalmente ai sensi del D.L. 471271997 art. n° 460 allegando alla dichiarazione dei redditi la ricevuta del bonifico bancario detratte fiscalmente ai sensi del D.L. 471271997 art. n° 460 allegando alla dichiarazione dei redditi la ricevuta del bonifico bancario Chi condivide i valori e l’impegno di ARAS può inoltre devolvere all’associazione il 5 per mille.  Basta indicare sul Modello Unico il codice fiscale di ARAS  - C.F. 97419080151
TELEFONO 02 739539 26 (ore 9.30-12.30/16.30-17.30 da lunedì a venerdì e sabato solo al mattino E-mail aras@angelinascolto.it).

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Inserito da il Inserito da Pierfrancesco Maran il Ven, 15/06/2007 - 15:21
Domani sera il consigliere Majorino ed io saremo alle colonne di San Lorenzo per sostenere la raccolta di firme proposta da giovani dell'Ulivo per una maggiore vivibilità della piazza e contro le transenne.
Ecco il testo:

I firmatari chiedono che il Comune di Milano rimuova al più presto le transenne dalle colonne di San Lorenzo restituendo la piazza ai cittadini, condividono l’ordinanza sul divieto di vendita di bottiglie di vetro e chiedono che l’Amministrazione Comunale si impegni a realizzare iniziative culturali sulla piazza e intensifichi la lotta contro la vendita abusiva di bevande. Chiedono inoltre che il Comune di Milano coinvolga nelle future decisioni sia i residenti sia  i frequentatori della piazza.
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Inserito da il Inserito da Antonio Marino il Gio, 14/06/2007 - 10:48

"La gestione finanziaria presenta un risultato di amministrazione che registra un "avanzo" – come si definisce l’utile degli enti pubblici – pari a 157.597.306,46 euro, perfettamente in linea con il 2005, che ammontava a 154.415.208,84 euro. Questo rendiconto gestionale del 2006, presenta risultati lusinghieri". Così è intervenuto il Sindaco Letizia Moratti, alla conferenza stampa di presentazione del rendiconto della gestione 2007 del Comune di Milano, approvato dalla Giunta comunale.

"Il risultato – ha proseguito il Sindaco - è indice di una corretta e sana gestione finanziaria, e che abbiamo raggiunto attraverso interventi come: la riduzione delle spese per la gestione della macchina amministrativa per circa 24 milioni di euro; l’ulteriore efficientizzazione nell’erogazione di prestazioni e nell’acquisto di beni e servizi, come ad esempio, minori costi nella postalizzazione delle multeper, 14 milioni di euro, con una riduzione dei costi per oltre 60 milioni di euro; abbiamo liberato 25 milioni di euro che non erano stati utilizzati per precedenti investimenti e che saranno messi a disposizione per nuovi investimenti del 2007; abbiamo a disposizione 42 milioni di euro derivanti da fondi rischi e accantonamenti prudenzialmente messi a bilancio negli anni precedenti e oggi a disposizione per eventuali operazioni finanziarie e copertura rischi nel 2007".

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Inserito da il Inserito da Corrado Angione il Sab, 09/06/2007 - 08:18
Di seguito, lettera dell'Associazione Italia Nostra Onlus inviata all'Assessore Cadeo e al Consiglio Comunale al termine dell'Assemblea sociale svoltasi venerdì 8 giugno 2007.
Dopo dieci anni di impegno per la Città ci troviamo di fronte a una scelta inevitabile ma dolorosa:
dobbiamo concludere la nostra esperienza al Parco delle Cave di cui abbiamo gestito la trasformazione dal 1997 aderendo a una richiesta dell'Amministrazione Comunale.
In questi anni di lavoro, mentre realizzavamo il Parco, abbiamo raccolto le modalità operative che di volta in volta ci suggeriva la lunga e complessa esperienza di collaborazione sviluppata in Boscoincittà a partire dal 1974. L’Amministrazione ci ha assegnato un ruolo di attore consegnandoci la pianificazione dello sviluppo, la progettazione, la costruzione, la cura del Parco, tenendo per sé il governo generale dell’obiettivo, e il finanziamento dei costi vivi, cui sono state aggiunte risorse raccolte direttamente dall’Associazione.
Crediamo di avere in questi anni sperimentato e concretizzato nella trasformazione del territorio del Parco, tutte le riflessioni, la cultura e le procedure, che sono il vero patrimonio delle associazioni in genere, del mondo ambientalista e della storia della nostra associazione. Ci siamo impegnati con entusiasmo mettendo in campo le nostre competenze e capacità di azione. I risultati sono visibili ed hanno ricevuto apprezzamenti dall’Amministrazione Comunale che ci ha sempre seguito e con la quale abbiamo sempre avuto un rapporto fiduciario, ed anche dai cittadini, dalle organizzazioni anche internazionali interessate a questi temi.
Italia Nostra, forte dell’esperienza del Boscoincittà, ha sviluppato una struttura, il Centro di Forestazione Urbana, che è stato un contenitore delle esperienze che si sono accumulate costruendo un parco pubblico di alta qualità formale, coinvolgendo nelle realizzazioni e nella cura i cittadini e le associazioni che vi partecipavano, con l’obiettivo che il suo mantenimento fosse pensato e condiviso da chi operava con noi. Negli anni tutto ciò è stato realizzato coinvolgendo migliaia di cittadini e decine di associazioni.
Nella sua visita al Parco, durante la campagna elettorale, il Sindaco affermava che “amore, professionalità, efficienza hanno contraddistinto questa esperienza”
Fiduciosi di aver lavorato per lunghi anni con la comprensione e la stima dell’Amministrazione Comunale, in questi mesi abbiamo elaborato, in collaborazione e sulla scorta della deliberazione del Consiglio Comunale, i contenuti del nuovo accordo, che ci consentissero di proseguire l’iniziativa con la qualità e il livello che l’hanno contraddistinta nel corso degli ultimi 10 anni.
Ci viene consegnata ora una proposta che riduce il rapporto a una mera prestazione in esecuzione di compiti pressoché esclusivamente operativi non applicabili alla nostra filosofia, ed ai quali un qualsiasi operatore de mercato è in grado di corrispondere.
Non siamo un’azienda che si occupa di manutenzione del verde, né uno studio di progettazione del verde: siamo un’Associazione senza fini di lucro, che ha cercato di dimostrare in questi anni che è possibile essere propositivi, che le battaglie non si combattono solo essendo “contro”, ma costruendo insieme al pubblico modelli innovativi.
Non intendiamo riaprire confronti polemici sulle ragioni che portano l’Amministrazione ad effettuare queste scelte, né ripercorrere le sconcertanti tappe che hanno contraddistinto le fasi del rinnovo dell’accordo. Possiamo solo prendere atto che non vi sono le condizioni oggettive, all’interno del contratto proposto, per continuare a dare alla città quel contributo professionale, e al tempo stesso creativo, che ha contraddistinto fin qui l’esperienza, né per continuare a continuare a mantenere aperto questo spazio di partecipazione cittadina, che pure consideravamo suscettibile di ampi sviluppi innovativi.
E’ una scelta per noi molto dolorosa, che facciamo con grande rimpianto per un sogno interrotto e per la perdita di un’esperienza vitale per la nostra città.
Con questo, nel declinare la proposta contrattuale trasmessaci, preghiamo l’Assessore – nel più breve tempo possibile – di voler dare disposizione ai propri uffici affinché possano essere concordati i tempi ed i modi per la riconsegna delle aree, degli immobili e per la liquidazione della iniziativa.
Ringraziamo i funzionari dell’assessorato e l’Assessore per il tempo dedicato, il Consiglio Comunale per l’attenzione e la stima che ci ha sempre dimostrato ed i cittadini tutti per la fiducia e la passione che hanno dedicato a questa grande esperienza cittadina, dimostrando ed esercitando così il loro amore per la città, con l’augurio che la prossima gestione possa rappresentare un ulteriore avanzamento nello sviluppo della cultura del verde.
Continueremo il nostro impegno, come tipico di un’associazione di tutela e sviluppo, sul piano culturale: seguiremo le evoluzioni del Parco con proposte, idee e suggerimenti a fianco di tutte le associazioni e dei cittadini che hanno creduto in questo progetto, che si sono impegnati in questi anni e che vorranno ancora continuare a farlo.
Italia Nostra Onlus
Il Presidente
Arch. Alberto Ferruzzi

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Inserito da il Inserito da Giancarlo Pagliarini il Lun, 04/06/2007 - 14:45
Ho inserito in questo post un mio recente articolo pubblicato su "L'Opinione" del 01.06.07 sul federalismo fiscale.

Le Considerazioni di Draghi

Bravo Governatore! Ma manca il federalismo
di Giancarlo Pagliarini

Le “considerazioni finali” che il Governatore Draghi ha letto ieri mattina meriterebbero di essere pubblicate integralmente. Cercano, più che in passato, di rappresentare il “quadro fedele” della situazione del paese. Mancano alcune informazioni e su alcuni punti io non sono per niente d’accordo, ma quel testo rappresenta comunque un concentrato di eleganza, coraggio e intelligenza. Ecco una breve sintesi dei punti più significativi, tra i tanti ricordati dal Governatore. 1. Principio di collegialità. Il nuovo statuto della Banca d’Italia adesso stabilisce il principio della collegialità per i provvedimenti che hanno rilevanza esterna. E’ stata uno dei primi cambiamenti dell’era Draghi, e rimane uno di quelli che io ho più apprezzato. 2. I padroni della Banca d’Italia. Il Governatore ha ricordato che gli azionisti della Banca d’Italia, che sono poi le stesse banche soggette al suo controllo, non hanno mai influito sull’autonomia delle decisioni del Governatore e del direttorio. Tuttavia, giustamente, ha ricordato che l’attuale struttura è obsoleta.
Dunque presto ci saranno delle novità, di cui non possiamo che rallegrarci. 3. Il mondo corre. Draghi ha ricordato che nel 2006 l’economia mondiale è cresciuta del 5,4%: il ritmo più alto da oltre 30 anni. La crescita dell’Italia è “largamente di natura ciclica” e resta tra le più basse dell’area dell’euro, dell’UE e del mondo. Opportunamente il Governatore ha ricordato che “la produttività del lavoro è diminuita in tutti i settori….i divari indicano un ritardo nell’adeguamento del sistema produttivo italiano ai mutamenti del contesto tecnologico e competitivo”. Infatti, questo lo ricordo io, nella classifica di competitività del word economic forum la nostra continua ad essere una posizione di coda che peggiore ogni anno. 4. La consegna del silenzio. Ho già scritto su l’Opinone che sulla necessita di una forte riforma federale mi sembra ci sia quasi una consegna del silenzio. Il Governatore si limita a scrivere che “la trasformazione produttiva è ostacolata da un contesto istituzionale che rimane carente”. Avrei letto con piacere qualche considerazione tecnica (non politica) sul freno allo sviluppo del paese rappresentato dalla onnipresenza dello Stato e dal connesso assistenzialismo che continua ad impedire investimenti in ricerca, sviluppo, nuove tecnologie e nuovi prodotti. 5. Cinque interventi strutturali.
Ciò premesso, il Governatore segnala cinque aree di intervento a suo giudizio di particolare rilievo ai fini della crescita dell’economia : 1) l’istruzione, 2) il grado di concorrenza dei servizi pubblici e privati, 3) le manchevolezze della giustizia civile, 4) l’informazione e 5) il nodo delle infrastrutture, per le quali suggerisce che “nell’interesse generale, occorre riflettere sui casi in cui è opportuno, trascorso un tempo definito, svincolare l’azione del governo centrale dall’obbligo di assenso degli enti regionali e locali interessati”. Peccato che non c’è più Gianfranco Miglio: mi immagino i commenti del profesur. Sono certo che leggeremo presto e con molto interesse quelli di Gilberto Oneto. 6. Debito di 27.000 euro? Magari! Draghi ci ricorda anche che “alla fine del 2006 il debito pubblico aveva raggiunto 1.575 miliardi, quasi 27 mila euro per ogni cittadino”. Magari fossero “solo” 27 mila. Il Governatore non ha voluto considerare il valore attuale del debito per le pensioni già maturate. Se un lavoratore ha versato i contributi sociali tutta la vita, finché campa ha il diritto di incassare la pensione. Giusto? Dunque lui ha un credito. Ma se lui ha un credito, qualcuno ha un debito. Questo qualcuno sono i giovani, sono le generazioni future, sulle cui spalle questo Stato ha deciso di trasferire non solo il debito pubblico finanziario, i 1.575 miliardi di Euro ricordati da Draghi, ma anche il debito pensionistico. I due debiti hanno la stessa, identica natura: sono lo specchio del nostro egoismo e della nostra mancanza di equità economica tra generazioni. Il “present value”, il valore attualizzato del debito per le pensioni già maturate, molto mal contato è di poco meno di 3 mila miliardi di euro, che vanno aggiunti ai 1.575 miliardi di debito pubblico finanziario. Dunque il debito dei bimbi che nascono oggi non è di “soli” 27 mila euro (magari!), ma di circa 75 mila.
7. Old age dependency ratio. In realtà il Governatore queste cose le sa benissimo, e in filigrana ce le ricorda quando scrive “nel 2005 vi erano 42 ultrasessantenni per ogni 100 cittadini in età da lavoro: ve ne saranno 53 nel 2020 e 83 nel 2040”. Chi ha orecchie per intendere intenda. Il guaio è che i rappresentanti della “Casta” (mi riferisco al bel libro di Rizzo e Stella) non guardano oltre uno o due anni. Questi numeri drammatici erano in un allegato dello studio di Wim Kok (anno 2003) su come l’UE si muove per rispettare gli obiettivi di Lisbona. Ebbene, i numeri di quell’allegato, intitolato “old age dependency ratio” non erano commentati in nessuna parte del testo. Altra consegna del silenzio imposta dalla “Casta”, ed ha fatto bene il Governatore ad inserirli nelle sue considerazioni finali. 8. Dal 1994 non è cambiato niente. Un altro punto valido e coraggioso della relazione del governatore è questo. Scrive che il debito pubblico “è salito per trent’anni, dal 32 per cento del 1964 al 121 per cento del 1994; è sceso di 18 punti tra il 1994 e il 2004; da allora è tornato ad aumentare. Senza vendite di attività e operazioni di ristrutturazione del passivo, oggi il rapporto tra debito e prodotto sarebbe circa lo stesso del 1994”. Un modo molto elegante per dire che in tutti questi anni la “Casta” ha solo tirato a campare, ma non c’è stato nessun risanamento. Nessun miglioramento. E voglio ricordare che nel 1992 per pagare le pensioni in governo aveva dovuto intervenire sui nostri conti correnti.
9. La vera pressione fiscale. L’avrò già spiegato e denunciato un migliaio di volte: l’ISTAT quando misura il PIL considera anche, giustamente, l’economia sommersa. Questo significa che la vera pressione fiscale non è del 42 per cento ufficiale, perché nel cento (che è il PIL, il prodotto interno lordo) c’è una significativa fetta di evasione fiscale. Dunque quelli che pagano le tasse non sono 42 su 100 ma circa 42 su 80: più del 50 per cento. Più della Svezia. Dunque ha fatto bene il Governatore a scrivere “A causa del peso dell’evasione, che resta forte nonostante qualche primo segno di recupero di getto, la differenza tra l’Italia e il resto d’Europa è maggiore se si guarda al prelievo sui contribuenti fiscalmente onesti”. 10. Un altro paese. Nelle “considerazioni” ci sono tantissimi altri punti interessanti, ma finisco la mia breve sintesi con questa citazione: “Un sistema finanziario moderno non tollera commistioni tra politica a banche”. La separazione sia netta: entrambe ne verranno rafforzate.” Sono d’accordissimo, al punto che in questi giorni al Comune di Milano è in discussione una mia mozione intitolata “Partiti politici o uffici di collocamento?”. Ma purtroppo, guardando qualche nome inserito nel “consiglio di sorveglianza” previsto dal nuovo sistema duale di una delle nuove grandi banche italiane, ho paura che la “Casta” non abbia nessuna voglia di fare passi indietro nemmeno in questo campo.

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Inserito da il Inserito da Corrado Angione il Ven, 25/05/2007 - 11:25

Nubi all’orizzonte: Che cosa ancora ostacola la firma della convenzione tra Comune di Milano e Italia Nostra per la gestione del Parco delle Cave?

La convenzione con Italia Nostra per la gestione e la costruzione del Parco delle Cave è scaduta nell’ormai lontano 31 dicembre 2005, e solo l’1 febbraio scorso, finalmente, il Consiglio comunale ha approvato una delibera per la stipula del nuovo contratto di collaborazione fra il Comune di Milano e Italia Nostra.
Da ben quattro mesi sono in corso i negoziati: c’è da augurarsi che questo tempo serva a concludere un accordo soddisfacente, ma non possiamo nascondere alcune preoccupazioni.
Nei 10 anni trascorsi si è sperimentata una modalità di gestione partecipata, attraverso la quale i cittadini, i comitati, le associazioni, le scuole sono stati protagonisti, oltre che fruitori, del processo di sviluppo del Parco. Una modello di educazione ambientale, che è andato ben oltre la presenza pur importante delle associazioni insediate: in altre parole, una vera e propria “anomalia”.
A un certo punto una parte della politica ha ritenuto che tale “anomalia” andasse ricondotta alla “normalità”.
E’ quindi cambiato il rapporto fra la politica e il Parco, trasformato in bacino di consenso elettorale.
A fare da apripista ci ha pensato l’allora candidata sindaco Moratti, con la sua festa di propaganda elettorale del 1° maggio nel Parco.
Quindi, una sfilata di consiglieri comunali e di zona, in veste di elargitori di promesse e in cerca di voti.
Un altro aspetto riguarda la decisione dell’Amministrazione di stipulare contratti con alcune associazioni storicamente insediate.
Il rischio evidenziato con forza nella protesta del Comitato di salvaguardia assieme ai 16.000 cittadini che hanno firmato la petizione, ad alcune migliaia che hanno manifestato davanti a Palazzo Marino e alle personalità milanesi della cultura, dello spettacolo, delle professioni è che si scardinasse per questa via quel modello di partecipazione della città molto più ricco ampio e articolato.
A mio parere si devono definire chiaramente nel contratto di collaborazione ruoli e responsabilità.
All’Amministrazione Comunale spetti la definizione degli indirizzi e degli obiettivi, nonché il controllo.
A Italia Nostra, le cui competenze sono dimostrate sul campo nei 10 anni trascorsi, competa la gestione in collaborazione con il Comune.
Alle Associazioni il compito di promuovere la partecipazione.
Fare confusione fra questi tre ruoli sarebbe un pasticcio e un danno.
Non sappiamo se e quando si concluderà il negoziato; il tempo trascorso speriamo non sia il segno dell’ingerenza della bassa cucina politica, magari con il desiderio nemmeno troppo velato annullare la delibera del Consiglio Comunale.
Se così fosse, ai cittadini non resterebbe che tornare a far sentire nuovamente la propria voce affinchè l’interesse del Parco prevalga sui particolarismi.
Il comunicto di Italia Nostra sulla raccolta fondi non autorizzata

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Mer, 16/05/2007 - 16:12
Partecipa e fai partecipare alla discussione "Eletti: di nome e di fatto?" in atto nel forum "Democrazia e cittadinanza" !
Oliverio
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dal sito Web del Comune di Milano:

MILANO SEMPLICE. DAL 21 MAGGIO SARA' OPERATIVO LO SPORTELLO DI VIA MATTEUCCI

"Aprirà lunedì 21 maggio in via Matteucci 3/a la nona sede dello Sportello Milano Semplice". Lo ha annunciato l’assessore alla Qualità, Servizi al Cittadino e Semplificazione, Servizi Civici Stefano Pillitteri.
"Grazie all’apertura di questo ulteriore Sportello Milano Semplice – ha detto l’assessore – i cittadini della Zona 3 avranno a disposizione una sede dove richiedere i certificati e accedere agli altri servizi senza doversi recare nella sede centrale dell’Anagrafe di via Larga. Dopo il primo avvio dello sportello e la sua messa a punto, oltre ai servizi attualmente già prestati, saranno erogati, con gradualità, altri servizi come pratiche contestuali alla residenza e istanze di pubblicità".
"Con lo sportello di via Matteucci, l’Amministrazione completa la copertura di tutte le nove zone di decentramento - ha concluso Pillitteri – confermando così l’impegno preso dall’Amministrazione per semplificare la vita dei milanesi".

I SERVIZI EROGATI - Certificati anagrafici, presentazione reclami, DIA (Denuncia inizio attività) di competenze di zona, ISEE (Indicatore Situazione Economica Equivalente) su prenotazione, e idoneità alloggiative per stranieri.
- Certificati anagrafici, presentazione reclami, DIA (Denuncia inizio attività) di competenze di zona, ISEE (Indicatore Situazione Economica Equivalente) su prenotazione, e idoneità alloggiative per stranieri.
Come negli altri Sportelli Milano Semplice, il servizio ISEE e quelli più complicati saranno erogati su prenotazione.
Lo Sportello di via Matteucci si aggiunge a quelli delle sedi di via Larga 12, via Padova 118, viale Ungheria 29, via Tibaldi 41, viale Legioni Romane 54, via Quarenghi 21, piazzale Stovani 3, via Bovisasca 173.
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