Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:
SCUOLE CIVICHE. MOIOLI: “GARANTIAMO CONTINUITÀ AGLI ALUNNI E AGLI INSEGNANTI”
Milano, 24 luglio 2009 – Questa mattina, nel corso della seduta di Giunta, l’assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche sociali Mariolina Moioli ha presentato un’informativa sul riordino delle Scuole civiche Paritarie del Comune.
Si tratta di 13 corsi paritari e 13 corsi d’idoneità, gestiti direttamente dall’Amministrazione comunale, sorti negli anni ’70 quando la richiesta formativa era diversa da quella attuale ed erano ancora in molti coloro che ricorrevano alle scuole serali per conseguire un titolo di scuola superiore. “Oggi la situazione è notevolmente cambiata – ha spiegato l’assessore -: la domanda è diminuita notevolmente, tanto che non è possibile comporre classi che rispettino gli standard stabiliti dalla legge”.
Le Scuole civiche del Comune di Milano, essendo paritarie, devono rispondere a criteri generali e a ordinamenti previsti dal Ministero dell’Istruzione, come avviene per le scuole statali.
Nell’anno scolastico 2008/2009 gli iscritti alle Scuole Civiche Paritarie sono stati circa 2.900, a fronte di una spesa complessiva di 17 milioni di euro.
“Già nel settembre 2008 – ha ricordato Moioli - abbiamo preparato una proposta di riordino graduale delle scuole civiche, sulla base delle indicazioni ricevute dalla Commissione Consiliare Educazione. Lo scorso anno avevamo già ridotto le attività vista l’insufficienza delle iscrizioni: per poter comporre una classe nelle scuole paritarie, infatti, bisogna avere almeno 22 iscritti. La riorganizzazione avverrà nel rispetto dell’offerta formativa complessiva che garantiremo attraverso i corsi dell’Amministrazione e quelli dello Stato”.
“Inoltre – si legge nell’informativa alla Giunta - sarà avviata la collaborazione a livello interistituzionale tra l’Amministrazione comunale e gli Uffici Scolastici Regionale e Provinciale per delineare una cabina di regia che consenta di avviare, con la necessaria gradualità, nel campo dell’educazione e dell’istruzione permanente, una integrazione progressiva degli interventi statali e comunali”.
“Nello scorso anno scolastico, per le Scuole Civiche Paritarie Diurne e Serali sono stati effettuati alcuni interventi di razionalizzazione che prevedevano l’accorpamento di alcune classi parallele per raggiungere il numero minimo di iscritti – ha aggiunto l’assessore -. Agli iscritti delle classi non attivate è stato invece proposto l’inserimento nei corsi serali di istituti statali e l’inserimento nei civici corsi di idoneità serali”.
Per il prossimo anno, i Corsi di Idoneità (non paritari) sono stati confermati e le attività proseguiranno come indicato nel prospetto.
Per quanto riguarda il corpo docente “è stata condotta una rilevazione del fabbisogno e degli organici – ha concluso Moioli -. Il processo di razionalizzazione comporta una riduzione del numero dei docenti a tempo determinato. Se rilevassimo la presenza di insegnanti a tempo indeterminato in eccesso, procederemo invece, di intesa con il settore Risorse umane, a riqualificare e ricollocare il personale, nel rispetto della normativa vigente e della contrattazione”.
Gli iscritti al prossimo anno scolastico sono complessivamente 2.416.
Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:
ANAGRAFE. PILLITTERI “SEMPRE PIÙ SEDI APERTE IN ESTATE”
In vigore l’orario estivo
Milano, 14 luglio 2009 – “Quest’estate i milanesi hanno a disposizione nove sportelli per i servizi di Milano Semplice e 79 uffici per lo Sportello Amico di Poste italiane”. Lo ricorda l’assessore alla Qualità, Servizi al Cittadino, Semplificazione e Servizi civici Stefano Pillitteri.
La novità del 2009 è che l’offerta di servizi di è ampliata, includendo gli uffici postali. Qui i cittadini, presso gli Sportello Amico, possono richiedere certificati di residenza, cittadinanza, matrimonio, nascita, iscrizione alle liste elettorali, godimento dei diritti politici, vedovanza, stato di famiglia per assegni familiari, stato di famiglia, morte, stato libero ed esistenza in vita.
“Gli orari estivi – ha ricordato Pillitteri – sono in vigore fino al 4 settembre. Gli uffici dell’anagrafe sono aperti dalle ore 8.30 alle ore 13.00 e dalle ore 14.30 alle ore 15.30, dal lunedì al venerdì”.
“Quest’anno, inoltre, grazie all’accordo con Poste Italiane, i milanesi hanno a disposizione altri 79 Sportelli presso gli uffici postali in città. Per verificare gli orari e i giorni di apertura dello Sportello più comodo, è possibile telefonare all’Infoline del Comune di Milano al numero 02.02.02, al numero verde di Poste Italiane 803.160, oppure consultare il sito www.poste.it.
“Il servizio di prenotazione telefonica dei certificati - ha concluso Pillitteri – è invece disponibile tutti i giorni, festivi compresi, 24 ore su 24, al numero 02.02.02 e sul portale del Comune di Milano. Il certificato richiesto verrà recapitato al proprio domicilio dopo qualche giorno”.
Di seguito l’elenco delle sedi anagrafiche:
via Larga 12
via Padova 118
viale Ungheria 29
viale Tibaldi 41
viale Legioni Romane 54
piazza Stovani 3
via Quarenghi 21
via Bovisasca 173
via Sansovino 9
Dal sito Web del Comune di Milano:
Milanosport
In arrivo 4,9 milioni per gli impianti
La Giunta ha stanziato i fondi necessari a finanziare gli interventi di ristrutturazione e messa in sicurezza delle strutture sportive
Milano, 10 luglio 2009 – Un anticipo dei 10 milioni di euro per coprire i costi sostenuti da Milanosport per i lavori effettuati sugli impianti in vista dell’aumento di capitale della partecipata del Comune. Oltre a un’ulteriore quota destinata alla ristrutturazione del Palalido e del Centro XXV Aprile. È quanto stabilito dalla Giunta comunale che ha approvato oggi la delibera con le linee di indirizzo in previsione dell’assemblea ordinaria e straordinaria dei soci di Milanosport, che si svolgerà lunedì 13 luglio.
“Con la delibera di oggi – ha detto l’assessore allo Sport Alan Rizzi – il Comune garantisce la gestione per quest’anno, la riqualificazione e la messa in sicurezza degli impianti sportivi, insieme alla ristrutturazione, individuata come priorità del centro XXV Aprile e del Palalido dove siamo certi torneranno a disputarsi le grandi partite dell’Olimpia Armani Jeans”.
Il provvedimento riconosce a Milanosport il finanziamento per le opere già eseguite. Dei 10 milioni di euro, 3,4 milioni saranno destinati al pagamento degli interventi già realizzati da Milanosport su sei impianti: le piscine Cozzi, Quarto Cagnino, S. Abbondio, Cardellino, Suzzani e il Centro sportivo Lido. Una seconda quota, fino a un massimo di 1,5 milioni di euro servirà per la messa in sicurezza di altri sette centri sportivi e balneari: Cantù, Crespi, Lido, Murat, Procida, S. Abbondio e Saini. Un’ulteriore quota sarà destinata alla riqualificazione del Palalido (circa 4 milioni di euro per il rifacimento del tetto e la costruzione del terzo anello) e per il Centro XXV Aprile (circa 2,2 milioni di euro per la ristrutturazione dell’impianto compresa la costruzione di una pista indoor per i cento metri).
La Giunta ha infine stabilito che la formalizzazione dell’aumento del capitale sociale di Milanosport avverrà entro l’anno prossimo. Da luglio 2010 decorrerà anche il nuovo contratto di servizio con il Comune di Milano.
Un manifesto per Milano
«Alla Scala per scrivere il futuro della città
Con il merito ritroveremo l'orgoglio»
Il sindaco Moratti: «Pensare a un domani che coniughi sicurezza e accoglienza, per assicurare più libertà a tutti»
Il monito del cardinale Dionigi Tettamanzi: «Milano ritrovi se stessa». Le 50 idee per rilanciare la città a partire da una parola d’ordine fondamentale: il lavoro. Il Manifesto di Milano lanciato dal presidente della Triennale, Davide Rampello, prende forma e concretezza. Dall’alto e dal basso. Il sindaco Letizia Moratti chiama a raccolta la città. Tutti alla Scala, simbolo della ricostruzione, per trasformare in progetti le parole chiave del Manifesto. Ma anche tanti interventi dei cittadini sul sito del «Corriere». Chi ci vede una speranza e chi cede al pessimismo. Il dato certo è che il Manifesto ha accesso i riflettori sul futuro di Milano.
Caro direttore, la crescita necessita di amore. Amare qualcosa o qualcuno significa prima di tutto riconoscere le sue qualità e dare modo di esprimerle. È in una parola riconoscere il suo merito. Milano, da sempre, basa su questo riconoscimento la sua identità. E non è un caso che proprio sulla questione del merito si stia avviando la nuova riflessione sul nostro futuro. Solo il primato del merito saprà disegnare la nuova crescita di Milano, come del nostro Paese. Gli interventi del professor Giavazzi e del ministro Gelmini hanno ben dimostrato come le più alte coscienze si stiano già muovendo in questo senso. E il lavoro del Governo sta ponendo condizioni essenziali perché sul merito si fondi la nuova stagione dell’Istruzione italiana. Ma anche nelle parole dei tanti che sulle pagine del Corriere della Sera hanno animato il dibattito sulla cultura di Milano, questo tema torna in continuazione. A volte in modo esplicito, altre in maniera più implicita, pronto a riemergere con decisione.
Ed è proprio la forza di questo tema che rende esplicita la vitalità di una città. Si parla di un orgoglio da ritrovare a fronte di tanta eccellenza e di tanta voglia di partecipare. È vero che Milano sta vivendo una stagione particolare della sua storia. L’Expo rappresenta una opportunità straordinaria per riscrivere l’identità della città. Ci sono state alcune difficoltà di partenza, è vero. Ma l’Expo di Milano sarà del tutto diversa da quelle viste fin qui: non sarà tanto o solo la rassegna dei progressi dell’uomo quanto un percorso di progetti concreti e un luogo di riflessione capace di lanciare il nuovo paradigma della vita futura.
Milano, nelle sue eccellenze, ha già colto questo significato e oggi è impaziente di dare il proprio contributo. Milano vuole essere il laboratorio delle idee, delle regole e dell’operatività. Milano sa di avere le carte in regola per dare un contributo fondamentale alla soluzione dei grandi sfide globali del millennio. Ed è dalla cultura del merito che vuole e deve partire. Solo così, infatti, è possibile legare l’impegno individuale, la responsabilità personale, la competenza ad obiettivi concreti, a risultati misurabili e verificabili da parte di tutti. Non è una strada né facile né agevole e si scontra con molte resistenze culturali e sociali. Ma è inevitabile se si vogliono riaccendere motivazioni e desideri, realizzare il bene individuale, affermare l’integrazione e il bene comune.
Non c’è ambito che rimanga estraneo alla necessità di valorizzare le energie positive che cittadini, imprese e istituzioni hanno, possono e vogliono liberare. La scuola e l’università, il lavoro e l’economia, la cultura e l’arte, il volontariato come i servizi ai cittadini, l’amministrazione della giustizia come la salute e l’assistenza a chi ha più bisogno. Tutte queste dimensioni devono poter contare su percorsi di crescita che coniughino il valore personale con il bene collettivo.Per cogliere questi obiettivi occorre trovare nuove forme di alleanza. Occorre battere nuove strade, anche in una prospettiva internazionale, per una collaborazione tra la dimensione «pubblica» e quella «privata» non più rimandabile. Ma anche tra Centro e Territorio. Tra Singoli e Organizzazioni. Tra locale e globale. A questa urgenza Milano non si sottrae. Dalla fine dello scorso anno, nell’ambito dell’Assemblea Nazionale dell’Anci, ho proposto e condiviso con molti altri colleghi Sindaci il «Manifesto del Merito» (www.comune.milano.it). Un Manifesto che nasce proprio dall’esperienza di amministrare una Città che del merito ha fatto la propria bandiera e dalla consapevolezza delle grandi potenzialità presenti in ogni città d’Italia. A questo Manifesto hanno già aderito circa 200 Sindaci delle più diverse parti d’Italia, da Ragusa a Torino, da Trieste a Palermo, riconoscendo in questo strumento un’occasione per far fare alle nostre città, al nostro Paese un profondo cambiamento culturale.
Ma non solo. Il lavoro degli scorsi mesi ha permesso a Milano di promuovere e di essere protagonista di più di 50 accordi con le città italiane in vista dell’Expo, di siglare diverse forme di collaborazione con Stati esteri e con Organismi Internazionali nonché di avviare oltre 400 progetti di solidarietà fattiva in più di 90 Paesi. Si sta dunque costituendo una rete vasta e ambiziosa in grado di diffondere e far crescere quanto Milano deciderà di mettere a disposizione del Paese e del Mondo. In vista dell’Expo. E anche oltre. In questa prospettiva, in questa ambizione, in questa generosità Milano può ritrovare il suo orgoglio. Ne è sintomo il nuovo spirito che la pervade. C’è voglia di ritrovarsi per disegnare un nuovo futuro. Un futuro che definisca la forma della città, che ne liberi nuove attività e ne determini un nuovo benessere. Un futuro che crei nei giovani fiducia e speranza. Un futuro che coniughi sicurezza e accoglienza. Questa coscienza deve progredire in città. È arrivato il tempo di farlo.
Gli Stati Generali dell’Expo rappresenteranno la prima tappa di un lungo percorso di partecipazione popolare. Io auspico che tutte le forze di Milano parteciperanno attivamente al nuovo futuro della città. A partire dalle sue eccellenze che del merito hanno fatto una regola di vita. È il momento di uscire allo scoperto. Chi sente e vuole partecipare si metta in gioco. Con qualità, ingegno e generosità. Mi piace sottolineare che proprio con la Scala si sia conclusa questa serie di interventi ospitati e sollecitati dal Corriere della Sera . E proprio alla Scala potremo ritrovarci per riscrivere insieme la nuova identità di Milano. Per assicurare più libertà per tutti. Per attrarre i giovani, il patrimonio più importante di un Paese che deve tornare ad essere protagonista nello scenario mondiale. Per migliorare la qualità della nostra vita. Il bene più prezioso del nostro futuro.
Letizia Moratti
Sindaco di Milano
06 luglio 2009
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I primati, le eccellenze, il ruolo nel Paese. Così l'Expo può diventare un'occasione. La città e l'orgoglio da ritrovare
di GIANGIACOMO SCHIAVI
Dov'è Milano e dove sono i milanesi è una domanda ricorrente di questi tempi. Se l’è fatta il cardinale Tettamanzi e se lo chiedono in tanti, tra crisi identitarie e cupi pessimismi che portano a leggere il presente con gli occhi del passato, con qualche rimpianto e molta nostalgia. Ma anche se nei libri e nei dibattiti se ne celebra spesso la prematura scomparsa, Milano c'è.
C’è coi suoi primati, le sue eccellenze, la sanità ai vertici mondiali, le università che attraggono migliaia di studenti, i teatri, la moda, il design, la ricerca, i mille appuntamenti culturali distribuiti in un ricco calendario, ma da un po’ di tempo, è vero, a Milano non si sente più l’orgoglio, scarseggia l’entusiasmo, manca quasi la passione: è come se la città avesse perso l’amore dei suoi cittadini. I guai del traffico, l’aria inquinata, i vizi della lottizzazione, l’imbarbarimento della vita civile nascondono, e a volte oscurano, l’estrema vitalità di una metropoli che da anni cerca di ritrovarsi attorno a un grande progetto, ma poi si trova a fare i conti con le tante occasione perdute.
Oggi, in un momento difficile per tutti, si chiede di nuovo a Milano uno scatto, un sussulto, una ritrovata voglia di mettersi in gioco, come negli anni sempre evocati del miracolo economico, quando qui accadevano le cose e l’asprezza della vita era temperata dalle grandi opportunità offerte, dalla sensazione di far parte di una comunità che si riconosceva in alcuni principi, in un fortissimo senso d’appartenenza e in una straordinaria risorsa: quella della solidarietà.
Dentro la città c’è un insolito fermento creativo, una voglia di partecipazione che però si avverte solo scandagliando come palombari sociali quel mondo sommerso che fa capo a centinaia di associazioni, di circoli, di gruppi formati da giovani talenti che dialogano con il mondo globale: ci sono tanti coraggiosi ottimisti oggi a Milano che remano controcorrente nella crisi, si alleano con il mondo del volontariato, vanno alla ricerca di nuove idealità. Hanno motivazioni forti, che uniscono le ragioni del lavoro a quelle della solidarietà. Chiedono attenzione, ascolto. Misurano la città e chi la guida nelle coerenze, negli esempi positivi, nell’onestà degli atti. Ma non hanno una regia attenta, non sono connessi fra loro, e così, spesso, Milano disperde la potenzialità enorme di chi che vuole emergere con le regole della sana concorrenza, con il riconoscimento del merito e della qualità.
Forse Milano dovrebbe ogni tanto riepilogare se stessa, e dare un nome alle sue risorse, che sono tante, mettendo anche le positività davanti alle negatività, allontanando con qualche voce autorevole l’immagine di una decadenza che va contrastata, coniugando gli antichi valori con la fantasia e la creatività che si coltivano nei laboratori culturali, della scienza, dell’arte e della moda. Serve una leva, un’occasione, per resuscitare un po’ di orgoglio e di entusiasmo. Questa leva può anche essere l’Expo. Con una gestione sana e trasparente, si può mobilitare quel grande serbatoio di intelligenze che si muovono oggi senza cornice sul territorio, coinvolgendo sanità, arte, cultura, architettura, ecologia, mobilità, tecnologia, design, agricoltura. Bisogna rimuovere qualche ostacolo. Bisogna credere in qualche obiettivo. Ma si può fare: rinunciare sarebbe solo un’altra, inutile perdita d’immagine.
Bisogna spiegare a Milano cos’è Milano, ha detto un giorno Piero Bassetti. Oggi c’è questa possibilità. Milano deve ritrovarsi, tornare ad essere la città che sale, come nel dipinto-manifesto di Boccioni. E non è un caso che un altro manifesto, in questi giorni, si stia delineando dalle pagine della Cronaca del Corriere, con gli interventi di uomini e donne del mondo della cultura. Milano che ritrova il coraggio del proprio tempo è forse il primo, vero miracolo dell’Expo, la manifestazione bandiera del 2015 che fin qui ha collezionato più critiche che consensi, più paure che speranze. E questa è una novità che merita attenzione, perché riapre un cantiere lungamente interrotto: quello delle idee, del pensatoio, del merito, e offre alla città la possibilità di darsi un ruolo di indirizzo, di guida, che si alimenta con la competenza e non con la convenienza. Tocca al sindaco Moratti, adesso, al presidente Formigoni con gli Stati Generali, a chi ha un ruolo di opposizione ma ama allo stesso modo la città, trasformare l’Expo in un avvenimento capace di coinvolgere il meglio di Milano e dei suoi cittadini, per rilanciare lo spirito del fare, per far crescere, oltre al volano economico, una nuova cultura, più civica, più attenta alla qualità della vita, più attenta all’uomo.
Serviranno nuovi meccanismi di partecipazione, di controllo civico, ci vorrà una vigilanza attenta per denunciare, se servirà, l’insidia di qualche degenerazione. Ma si comincerà così ad uscire dal corto circuito della negatività, a rimuovere quel blocco psicologico che da troppo tempo impedisce a questa città di tornare a pensare in grande. Non basta un manifesto, ne servirebbero tanti. Ma si può cominciare dalla Cultura per arrivare alla Scienza, alla Ricerca, alla Meritocrazia, alla Solidarietà... E iniziare un lungo viaggio che passa attraverso la Milano che c’è, non è scomparsa e non si arrende.
05 luglio 2009
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partecipa alla discussione "A proposito del Manifesto per Milano: coraggio, orgoglio...e pregiudizio?" avvita da Fiorella De Cindio con questo post !
A Milano sono sparite praticamente tutte le possibilita' per i cittadini di gettare via le pile esauste. Prima c'erano dei raccoglitori davanti alle scuole, nei supermercati, nelle cartolerie, nei punti dove si vendevano le pile. Ora questi contenitori sono tutti spariti, secondo voi dove finiscono ora le pile inquinanti? Da notare che ne usiamo sempre di piu', quindi ci sono maggiori scarti.
Eravamo abituati bene, ora dobbiamo imparare l'arte di arrangiarsi. Io per esempio dovrei prendere l'auto, fare 5 km in citta' per raggiungere la discarica comunale, non mi bastano 40 minuti nel traffico, per cui scelgo altre soluzioni.
Dov'e' il passo avanti nella tutela ambientale? Il sito http://www.cdcpa.org (sede a Milano con telefono di Roma) che dovrebbe curarsi del problema non da' alcuna indicazione.
L'informazione ai cittadini e' totalmente assente.
Un discorso simile si potrebbe fare per le cartucce delle stampanti, quasi tutti le buttano tra la plastica o nel sacco nero.
Milano, capitale economica, sede EXPO 2015 (nutrire il pianeta).
Io aggiungerei: sede di un moderno esperimento biologico in natura.
Qualcuno si è accorto che a Milano le zanzare sono tante, prosperose, aggressive, resistenti e circolano a piede libero anche in inverno ?
Con gli anni si e' selezionato un nuovo ceppo dei graziosi insetti, gli zanzamilano, altrochè le zanzare-tigre. Se ne sono accorti all' Uff. di Igiene ? Se ne sono accorti i giornalisti ? O tutti sono dotati di zanzariere ermetiche alle proprie finestre ? Non escono mai di sera ?
Sono sempre piu' aggressivi, non più timorosi della luce, delle sventole, delle ciabattate ecc, non si scoraggiano, non scappano più come ai bei tempi andati. Sempre meno sensibili ad aromi, fumigazioni e veleni vari anti-zanzare, non scappano, non defungono, non si fermano. E' l'effetto combinato della selezione naturale che si innesta una fiorente produzione, dai tombini, dai giardinetti, dalle grondaie, dai pozzetti, dalle fioriere. I loro corpi non sono piu' esili e delicati, ormai le vedo dure e spesse. Un nuovo ceppo.
Me li trovo attorno anche a Gennaio, anche a Novembre.
Qualità della vita ?
Nei giorni scorsi passavo nei pressi di un grande coperchio di metallo che copre un pozzo di ispezione del Seveso, in piena città, di pomeriggio. Vedo una strana nuvoletta. Guardo meglio. Il grande tombino era sormontato da una fitta nube di simpatici animaletti in confusa e allegra socializzazione, probabilmente la loro happy hours.
Prevenzione ? Qualità della vita ?
E' furbo, e' bello intossicarci per mesi, notte e giorno, con creme e fumi anti-zanzara ottenendo risultati scarsi, facendo notti in bianco, spendendo cifre in prodotti di questo genere e rovinandoci la vita quotidiana quando si potrebbe intervenire in modi piu' efficaci nei punti dove le amiche zanzamilano proliferano ? I metodi ci sono, eccome.
E l'istruzione ? quanti concittadini sanno che le care amiche dell'uomo crescono anche nella gronda condominiale, nel sottovaso della fioriera e nel tombino del cortile ? Quanti sanno che mentre le femminucce traggono da noi nutrimento, i loro maschietti si gingillano con la linfa delle pianticelle di balconi, cortili e giardini ?
Potremmo metterle in mostra all' EXPO 2015 come esempio di sostenibilita' e qualita' della vita urbana, per poi esportarle. In fondo sono ceppi resistenti, fieri, robusti, sono esemplari speciali della loro antica specie. Sono un prodotto di punta della locale economia (nel senso del risparmio sugli interventi pubblici).
Qualità della vita a Milano ? Certamente, ma per loro.
Voglia di futuro? Di' sì al Difensore civico!
Nell'ambito del progetto Servizio Civile Nazionale il Comune di Milano ospiterà all'interno delle proprie strutture 72 volontari. L'iniziativa - patrocinata da ANCI Lombardia - vedrà coinvolti in prima linea diversi Uffici dell'Amministrazione. Il Difensore civico, la figura istituzionale che tutela l'imparzialità, l'efficienza e la correttezza dell'azione amministrativa del Comune, accoglierà nella sede di Via Silvio Pellico n. 1 volontari.
Il candidato si occuperà di:
- Dare informazioni e orientare i cittadini sul servizio di difesa civica
- Rilevare e classificare le diverse richieste di intervento pervenute all'Ufficio
- Migliorare la conoscenza del servizio nelle zone di decentramento
- Raccolta e distribuzione di materiale informativo nelle zone di decentramento
- Collaborazione con gli istruttori di difesa civica presenti nelle zone e con il Direttore dell'Ufficio
- Attività di informazione e orientamento sul Difensore civico e gli altri organismi di tutela dei diritti dei cittadini
- Monitoraggio di richieste, accessi e redazione di report sull'andamento dell'attività , anche attraverso l'uso di appositi software di gestioneIl periodo di servizio civile darà la possibilità di conoscere ed approfondire le tematiche inerenti la difesa civica e le modalità di funzionamento e comunicazione di questa istituzione. Il volontario sarà inserito in una realtà giovane, dinamica ed in forte crescita: nel corso del 2008 4398 cittadini si sono rivolti al Difensore civico, con un aumento dell'81% rispetto al 2006.
Al candidato sono richieste ottime capacità di comunicazione, accompagnate dalla capacità di lavorare in gruppo e da un notevole interesse al contatto diretto con l'utenza. Completano il profilo una buona dimestichezza con gli strumenti informatici e una conoscenza basilare delle funzioni fondamentali delle amministrazioni pubbliche.
I giovani - di età compresa fra 18 e 28 anni - che scelgono di dedicare un anno del proprio tempo al Servizio Civile aggiungono un'esperienza qualificante al proprio bagaglio di conoscenze e competenze che diventano poi spendibili nel corso della vita lavorativa. Quest'esperienza assicura al volontario un rimborso spese di 433,80 euro mensili, il ticket giornaliero, e dà l'opportunità di beneficiare del diritto all'assicurazione generale obbligatoria per l'invalidità , la vecchiaia e i superstiti.
Vuoi saperne di più sul nostro progetto? Rivolgiti per fissare un appuntamento presso la sede di:
Via Silvio Pellico, 1 telefonando ai seguenti numeri 02.88464545 - 02.88464547
Oppure:
visita il sito www.comune.milano.it/difensorecivico
invia un'e-mail a difensorecivico@comune.milano.it
E tu cosa stai aspettando? Di' sì al Difensore civico!
Cicloalzaia Luigi Riccardi
Nei giorni scorsi è stata consegnata all’assessore alla Cultura del Comune di Milano, nella sua funzione di presidente del Comitato Toponomastico, la richiesta di richiesta di intitolare a Luigi Riccardi l’itinerario ciclopedonale che si sviluppa seguendo il corso del Naviglio Martesana.
La proposta, formulata dal presidente di Fiab CICLOBBY a nome dell’associazione, dopo essere stata condivisa dal Consiglio Direttivo, è stata annunciata con la lettura della motivazione nel corso del concerto di commemorazione di Gigi Riccardi che si è tenuto il 13 giugno presso l’abbazia di Santa Maria Rossa a Crescenzago.
A sostegno dell’iniziativa sono state raccolte alcune adesioni, fra le quali segnaliamo: l’assessore Edoardo Croci, l’economista Marco Vitale, il giurista Valerio Onida, i giornalisti Paolo Hutter e Giangiacomo Schiavi, l’attore Claudio Bisio, i consiglieri comunali Maurizio Baruffi, Carlo Montalbetti e Marco Osnato, il consigliere circoscrizionale di Zona 2 Franco Beccari, il musicista Fabio Treves.
Ci è noto che le regole vigenti prescrivono che siano trascorsi almeno dieci anni dalla scomparsa della persona. Abbiamo comunque chiesto che il Comune valuti la proposta.
A seguire riportiamo il documento che illustra e motiva la proposta della nostra associazione.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Il 16 giugno ricorre l’anniversario della scomparsa di Luigi Riccardi.
La ricchezza della sua figura, composita per interessi, competenze e generosità, sensibilità ed equilibrio, rende a noi tutti difficile trovare un modo adeguato per celebrarne il ricordo.
Riccardi è stato, nel 1986, fondatore di Ciclobby (ma anche dell’associazione dei pedoni, CamminaMilano), presidente prima e poi direttore della FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta), e costituisce una solida figura di riferimento culturale del mondo ambientalista, milanese e nazionale, in particolare essendo noto il suo totale impegno a favore della mobilità sostenibile, in special modo ciclistica, e per città a misura d’uomo.
La sua dedizione alla causa fu apprezzata dal Comune di Milano che, nel 2002, gli conferì con voto bipartisan la benemerenza civica dell’Ambrogino d’oro e, nel 2008, dalla Provincia di Milano, con un premio alla memoria conferito nel corso della Giornata della Riconoscenza.
Una delle prime battaglie di “Gigi” Riccardi, negli anni Ottanta, fu quella per il recupero della strada alzaia che costeggia il Naviglio Martesana, in quegli anni ormai ridotta a strada polverosa, abbandonata, mal frequentata, inselvatichita, una via d’acqua dalla storia secolare, lasciata ai margini di uno sviluppo urbano fatto soprattutto di grigiore e cemento. Ricordiamo ancora il pluridecennale impegno condotto nei confronti delle istituzioni da Riccardi con Ciclobby e altre associazioni (come Gorla Domani) per ripristinare la continuità dell’itinerario superando, contro veti burocratici stratificati, l’interruzione esistente in corrispondenza del nodo idraulico di via Idro e del sottopasso alla Tangenziale Est, fuori dal territorio comunale.
Oggi la “Cicloalzaia Martesana” è parte di quel parco lineare che costeggia il Naviglio da Cassina de’ Pomm, in fondo a via Melchiorre Gioia, dove il canale scende al di sotto del piano stradale, sino all’incile sull’Adda in località Trezzo. E’ un itinerario a valenza turistica, di svago e tempo libero, ma anche, per molti, di mobilità quotidiana. La “Cicloalzaia Martesana” è frequentata da migliaia di ciclisti e pedoni lungo tutto l’arco dell’anno, essendosi qui operato un positivo esempio di recupero nel segno della vivibilità di un’intera zona della città, e non solo.
Questo luogo, la “Cicloalzaia Martesana”, ci sembra dunque ben esprimere un legame emblematico con Luigi Riccardi, da diversi punti di vista: perché Riccardi è nato e ha sempre vissuto in questa zona della città, che conosceva e amava moltissimo; perché egli fu tra i primi e più decisi promotori della riqualificazione di questo percorso e per la sua sottrazione al degrado (filmati dell’epoca lo ritraggono mentre decespugliava i rovi che infestavano le sponde e mentre conduceva gruppi di ciclisti lungo l’alzaia); perché è uno dei pochi luoghi della nostra città dedicati a chi ama godersi la città pedalando e camminando, a un recupero del proprio tempo e del rapporto con sé stessi e con l’ambiente.
Gigi era certamente anche una figura di rilevanza nazionale. Ma crediamo che a Milano, dove iniziò e finì il suo cammino terreno, debba esserci un luogo per ricordarlo.
Per questi motivi ci piacerebbe che a Luigi Riccardi venisse ufficialmente intitolata la “Cicloalzaia Martesana”, e che venisse altresì collocata una targa, là dove quella avventura ebbe inizio, come gesto simbolico di riconoscenza e per permettere a tutti di ricordare, anche in futuro, il valore dell’impegno civico e della partecipazione nella costruzione collettiva di un domani migliore. Valori che Gigi ha saputo incarnare, portandoli avanti con straordinaria determinazione e passione sino alla fine.
Eugenio Galli (presidente Fiab CICLOBBY)
Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:
NAPOLITANO. MORATTI: "GRAZIE PER TESTIMONIANZA VALORI COSTITUZIONE E ATTENZIONE AI GIOVANI"
Milano, 29 giugno 2009 - "Egregio Presidente, desidero esprimerLe, da parte mia e di tutti i cittadini milanesi, l’augurio più affettuoso per il suo 84esimo compleanno".
Il Sindaco di Milano, Letizia Moratti, rivolge così l'augurio dei milanesi al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: "In questa giornata lieta i milanesi ed io Le inviamo il nostro più caloroso abbraccio, con un grazie di cuore, in segno di stima e apprezzamento per il modo autorevole, equilibrato e generoso con cui Lei, ogni giorno, interpreta il suo delicato ruolo".
"Le siamo grati, signor Presidente - prosegue il Sindaco di Milano - per la sua testimonianza dei valori della Costituzione, fondamento delle nostre Istituzioni e della democrazia.
Un grazie, infine, caro Presidente, per l'attenzione che lei continua a dimostrare per le giovani generazioni, come anche per la sua sensibilità per la dimensione della ricerca scientifica e dell’innovazione, della integrazione così come della giustizia, del senso civico e del profondo rispetto per le Istituzioni.
Sono questi tutti temi decisivi per il nostro presente e per il futuro dell'Italia, che Lei porta in Europa e nel mondo interpretando in modo esemplare il nostro orgoglio di essere italiani".
Gentili mamme e cari papà,
negli utlimi mesi abbiamo lavorato all'ideazione di "Siamo nati per camminare", un progetto pensato per i bambini delle scuole primarie di Milano che, dal 12 al 16 ottobre 2009, sono invitati ad andare a scuola a piedi o con altri mezzi sostenibili.
Mentre si cammina, si pensa e si chiacchera, si rispetta l’ambiente e chi lo abita, si imparano le regole della strada, si allenano i muscoli e si sperimenta un grande senso di libertà e, un passo dopo l’altro, si costruisce una città migliore.
"Siamo nati per camminare" è un modo per far scoprire ai bambini queste e molte altre buone ragioni per cominciare a camminare e non smettere più.
"Siamo nati per camminare" è pronto al varo ma una bottiglia di spumante non ci basta, ci serve il vostro aiuto.
Per questo vi chiediamo di leggere i dettagli del progetto (in allegato) e, se vi convicerà, di cominciare sin d'ora a proporlo alla vostra scuola e ai vostri insegnanti.
Il termine ultimo per l'adesione è il 24 settembre, quindi vi preghiamo di affrettarvi!
Grazie di cuore,
Elena Sisti
GenitoriAntiSmog