.: Democrazia e cittadinanza
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Inserito da il Inserito da Fiorello Cortiana il Gio, 18/02/2010 - 11:22
A conclusione del lavori dell’IGF-Internet Governance Forum promosso dall’ONU Nel 2007 a Rio, Markus Kummer, Coordinatore esecutivo del Segretariato ONU per l'IGF-Internet Governance Forum, riconoscendo i timori di Vint Cerf disse «La legge del Mare ha richiesto circa 20 anni per negoziare il trattato. In Internet abbiamo bisogno di qualcosa di più urgente. Forse l'iniziativa dell'Internet Bill of Rights ci porterà più avanti». Il giorno precedente era stata firmata una dichiarazione congiunta dei governi brasiliano e italiano che indicava proprio nell’Internet Bill of Rights, la Carta dei Diritti per Internet, lo strumento per garantire libertà e diritti nel più grande spazio pubblico mai conosciuto. Poco dopo quella firma Gilberto Gil è tornato alla musica, il Brasile ha un nuovo Ministro alla Cultura ma non ha perso tempo e si è mosso con coerenza. Il Comitato per la Gestione di Internet, www.cgi.br. composto da membri di governo, imprese, terzo settore e dalla comunità accademica e basato su multilateralismo e trasparenza, ha approvato i principi guida per le sue decisioni e raccomandazioni, principi che vengono ora utilizzati nel processo aperto, coordinato dal Ministero della Giustizia, per approvare una serie di direttive e regolamenti per Internet. Questi i dieci principi fondamentali per Internet in Brasile: 1- L'uso di Internet deve essere guidato dai principi di libertà di espressione, privacy individuale e rispetto dei diritti umani; 2- La Governance di Internet deve essere trasparente, multilaterale e democratica, per preservare e promuovere il suo carattere di creazione collettiva; 3- L’accesso a Internet deve essere universale affinché sia uno strumento per lo sviluppo umano e l’inclusione sociale; 4- La diversità culturale deve essere rispettata, preservata e stimolata, senza l'imposizione di credenze, costumi e valori; 5- La Governance di Internet deve promuovere sviluppo e diffusione delle nuove tecnologie e dei modelli di accesso e uso; 6- Va garantita la neutralità delle Rete, senza filtraggi politici, commerciali, culturali e religiosi o qualsiasi altra forma di discriminazione o trattamento preferenziale; 7- La responsabilità delle attività illecite è personale e non di chi offre i servizi di connessione e le piattaforme di comunicazione. Le azioni contro le attività illecite devono rispettare i principi fondamentali di libertà, della privacy, nel rispetto dei diritti umani; 8- L’adozione di misure tecniche coerenti con gli standard internazionali per la stabilità della rete, la sicurezza e la funzionalità utilizzando le migliori pratiche; 9- Internet deve essere basata su standard aperti che facilitano l'interoperabilità per permettere a tutti di partecipare al suo sviluppo; 10- Gli ambienti giuridici e di regolamentazione devono preservare le dinamiche di Internet come uno spazio per la collaborazione. La stessa Commissione sulle Libertà Civili e la Giustizia del Parlamento Europeo aveva già esortato un anno fa tutti gli stakeholders della Rete all’impegno nel processo in corso per la carta dei Diritti di Internet: qualcuno se ne è accorto a Roma, dove il processo ebbe inizio?
 
The Internet Steering Committee in Brazil - CGI.br, in its 3rd ordinary meeting of 2009 held in NIC.br headquarters in the city of São Paulo, has approved the following Resolution:
 
CGI.br/Res/2009/03/P - PRINCIPLES FOR THE GOVERNANCE AND USE OF THE INTERNET IN BRAZIL
 
Considering the need of support and orientation for its actions and decisions according to fundamental principles, the CGI.br decides to approve the following Principles for the Internet in Brazil:
 
1.      Freedom, privacy and human rights
The use of the Internet must be driven by the principles of freedom of expression, individual privacy and the respect for human rights, recognizing them as essential to the preservation of a fair and democratic society.
 
2.      Democratic and collaborative governance
Internet governance must be exercised in a transparent, multilateral and democratic manner, with the participation of the various  sectors of society, thereby preserving and encouraging its character as a collective creation.
 
3.      Universality
Internet access must be universal so that it becomes a tool for human and social development, thereby contributing to the formation of an inclusive and nondiscriminatory society for the benefit of all.
 
4.      Diversity
Cultural diversity must be respected and preserved and its expression must be stimulated, without the imposition of beliefs, customs or values.
 
5.      Innovation
Internet governance must promote the continuous development and widespread dissemination of new technologies and models for access and use.
 
6.      Network neutrality
Filtering or traffic privileges must meet ethical and technical criteria only, excluding any political, commercial, religious and cultural factors or any other form of discrimination or preferential treatment.
 
7.      Network unaccountability
All action taken against illicit activity on the network must be aimed at those directly responsible for such activities, and not at the means of access and transport, always upholding the fundamental principles of freedom, privacy and the respect for human rights.
 
8.      Functionality, security and stability
Network stability, security and overall functionality must be actively preserved through the adoption of technical measures that are consistent with international standards and encourage the adoption of best practices.
 
9.      Standardization and interoperability
The Internet must be based on open standards that facilitate interoperability and enable all to participate in its development.
 
10.     Legal and regulatory environments
Legal and regulatory environments must preserve the dynamics of the Internet as a space for collaboration.

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Inserito da il Inserito da Alessandro Rizzo il Mar, 08/12/2009 - 13:39

Gli attacchi di matrice squadrista da parte di Calderoli della Lega Nord alla figura del Cardinale Dionigi Tettamanzi sono vergognosi e fortemente inquietanti. Passa l'idea dell'intimidazione, il principio secondo cui chi denuncia e critica, anche dalla propria autorità morale ed organizzativa, il potere amministrativo e politico per venire meno ai valori di solidarietà e di fratellanza deve essere oltraggiato, ingiuriato, offeso.

E' interessante notare come la difesa ideologica e confessionale del cattolicesimo sia puramente strumentale ad acquisire consensi popolari da parte di soggetti ottenebrati dalle paure del diverso, da una xenofobia intrisa di intolleranza e di persecuzione per l'altro. Lo spirito del Vangelo, come invece suggerisce da sempre con le parole e con le azioni il Cardinale Tettamanzi, viene meno, viene cancellato: l'importante è identificare la propria paura e le proprie frustrazioni del vivere quotidiano con l'"invasore" migrante, magari in fuga da luoghi dove guerra, carestia e persecuzioni politiche proseguono in modo barbaro e violento.

Milano ha perso la sua caratteristica ambrosiana di essere una città dell'accoglienza. Tettamanzi ha sottolineato come sia stato un episodio offensivo della dignità umana vedere 25 rom allontanati con la forza brutale dai propri campi, molti dei quali sono bambini, molti dei quali sono donne, molti dei quali sono ragazzi in piena età scolare. L'amministrazione ha dimostrato non solo di essere immatura nella gestione di una questione sociale e umanitaria, ma anche di avere applicato la più efferata disposizione a danno di vite umane, di nuclei familiari, ora separati. Chi predica tanto il valore della famiglia si trova nell'atto quotidiano della gestione della città a esprimere provvedimenti incivili che vedono separare questo nucleo, vedono padri allontanati dai propri figli e dalle proprie mogli, dispersi in contesti alieni, differenti, spesso antagonisti.

Esprimo solidarietà al Cardinale Dionigi Tettamanzi, unico faro spesso di un'alternativa culturale e di una dedizione sociale fortemente impegnata e matura. Ricordo l'anno scorso l'istituzione a opera propria del fondo per gli indigenti e per le famiglie in difficoltà. Ricordo le tante attività che vengono da lui portate avanti in nome di una Chiesa Ambrosiana milanese che ha sempre fatto dell'umanità e della coesione sociale, del riformismo avanzato e della difesa della persona in quanto parte integrante di una comunità i propri capisaldi imperituri e non scalfibili dalle volgari e incivili deliri espressi da un'ignoranza di fondo oltre che da una totale disumanità. 

E' solamente inquietante vedere come la solidarietà con le lotte delle lavoratricie  dei lavoratori, con chi soffre la povertà e la miseria dovuta allo stile opulento e ostentatamente ricco della città, insostenibile dal punto di vista sociale, etico ed ecologico, con chi viene da lontano fuggendo crimini contro l'umanità perpetrati in modo vile e ignobile, oppure con chi cerca di sopravvivere, spesso forte di una grande cultura e professionalità, provenga da questa grande e nobile figura, mentre l'amministrazione spesso è silente, inoperosa, inattiva, molto spesso propone direttive che operano per la divisione sociale, l'emarginazione, la solitudine.

Grazie Cardinale le sue parole come sempre rappresentano ancora uno spiraglio di speranza per una rinascita civile oltre che sociale e culturale di questa città offesa e vilipesa da strumentalizzazioni grossolane e vergognose di un'ignoranza abissale e di un'aggressività ferina. 

Alessandro Rizzo

Capogruppo La Sinistra - Uniti con Dario Fo

Consiglio di Zona 4 Milano

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Inserito da il Inserito da Fiorello Cortiana il Mer, 28/10/2009 - 17:25

La conoscenza come bene comune
Dalla teoria alla pratica
a cura di Charlotte Hess e Elinor Ostrom
Edizione italiana a cura di Paolo Ferri
Premessa di Fiorello Cortiana

Allego la premessa e la prefazione all'edizione italiana e la parte introduttiva della Ostrom che la Bruno Mondadori ha messo, coerentemente, a disposizione.

Insieme hanno un senso compiuto e illustrano bene ciò che con più intensità e diffusione viene svolto nel resto del libro.

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Un premio nobel ai commons

Beni comuni, politiche della conoscenza e copyright nell’era di Internet

Ne discutono il 30 Ottobre, presso l’Università degli Studi Milano Bicocca, Facoltà di Scienze della Formazione, edificio U6 4 piano, Aula Riccardo Massa, ore 10.30

Fiorello Cortiana, Juan Carlos De Martin, Paolo Ferri, Andrea Rossetti

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ciao

Fiorello 

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Inserito da il Inserito da Sara Daverio il Lun, 26/10/2009 - 12:47

Ciao a tutti,
coerentemente con l'ambito dell'argomento di questo topic volevo segnalare una bella iniziativa che si terrà nella nostra città dal 19 al 21 novembre.

Casa della Carità propone "Milano si-cura", una tre giorni di eventi dedicati al dialogo circa temi centrali quali immigrazione, legalità, welfare, impresa sociale e molto altro.

Gli incontri sono aperti a tutti; chi desidera prenotare un posto può farlo già ora registrandosi su www.milanosi-cura.it.
Dal sito si potrà inoltre consultare il programam degli incontri, inviare la propria proposta riguardo a uno o più dei temi discussi e scambiarsi opinioni e conoscere nuove storie attraverso il blog.

Invito tutti a partecipare a questa bella iniziativa che non mi lascerò sfuggire.Cool

Grazie dell'attenzione,Smile
Sara

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Inserito da il Inserito da Enrico Fedrighini il Gio, 08/10/2009 - 15:12

Fino ad oggi ritenevo Rete Civica di Milano un utile strumento per favorire la discussione e la partecipazione alla gestione della "cosa pubblica" fra cittadini elettori e cittadini eletti in consiglio municipale.
La discussione su Ecopass avviata da Claudio Edossi e i successivi interventi da parte di diversi consiglieri di maggioranza e di minoranza, hanno secondo me portato la funzione di partecipaMi/RCM a un livello superiore: una sorta di zona franca rispetto alle consolidate liturgie della politica, un luogo dove intervenire nella discussione avendo a riferimento non la propria appartenenza partitica ne' gli equilibri di palazzo, ma l'interesse reale della citta. Che, nella fattispecie, coincide con la tutela della salute collettiva da smog e traffico.
Ci voleva partecipaMi/RCM perche' alcuni  "politici di buona volonta" (ce ne sono ovviamente molti altri, serve solo che facciano outing...) iniziassero finalmente ad affrontare, in pubblico, una discussione seria sull'argomento fuori da veti e dai condizionamenti dei reciproci schieramenti (e interni agli schieramenti) che spesso bloccano qualunque discussione e decisione nel merito dei problemi.
La crisi della politica e' tutta qui.

Puo' sembrare un paradosso della politica milanese, in realta' dovrebbe suonare come un campanello d'allarme: di Ecopass - cioe' dell'unica nuova misura strutturale avviata in una grande area urbana italiana per ridurre traffico e smog - non se ne parla in Giunta comunale, non se ne parla in Consiglio comunale: se ne parla - e ne parlano gli amministratori pubblici - su partecipaMi/RCM. I luoghi istituzionalmente deputati rimangono incredibilmente ingessati, incapaci di fare cio' che un normale cittadino chiede a una normale amministrazione pubblica: discutere, sperimentare, valutare i risultati e poi decidere il da farsi. Tutto bloccato, in vista delle vere - ma non confessabili - priorita': le prossime scadenze elettorali (si vota fra pochi mesi per le Regionali, poi un anno dopo per le Comunali). Ecopass e' materia di scontro, questione delicata, meglio rimandare...
E allora ben venga partecipaMi/RCM se puo' aiutare ad aprire un varco e una possibilita' di affrontare i problemi reali della citta'.

Enrico Fedrighini
Consigliere comunale di Milano, gruppo Verdi

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Inserito da il Inserito da Bruno Alessandro Bertini il Mer, 07/10/2009 - 23:44

Scusate i contorni imprecisi di questa discussione, ma è per me un faticoso tentativo di vedere la realtà in cui viviamo quotidianamente attraverso un diverso modo di pensare.
Nel nostro tempo, purtroppo, ho spesso la sensazione che l'accavallarsi di notizie, informazioni e iniziative sia un trucco studiato a tavolino per ridurre ai minimi termini le reali capacità di partecipazione del cittadino alla progettazione del proprio futuro o alla risoluzione di problemi anche importanti.
Quando guardo i miei genitori assistere a giochi televisivi preserali basati sulla conoscenza di gossip, sondaggi, stranezze di vario genere (mischiate anche nozioni scientifiche importanti), o ancora documentari su qualsiasi specie animale, fatti storici o paesi lontani... ecco, io ho l'impressione che la "cultura" sia usata come una droga. Se restassimo senza nuove nozioni per un periodo prolungato andremmo in astinenza e ci verrebbe voglia di studiare, interessarci dei problemi quotidiani, imparare cose realmente utili... ma così invece ci sentiamo appagati dall'aver imparato quanti giorni vive mediamente un millepiedi o come facevano cento anni fa a costruire le bombette inglesi. Ok, forse questo riguarda solo una fascia di cittadini, quella che si lascia interessare da questi programmi tv "culturali", ma se ci aggiungiamo tutti quelli che non sentono neppure il bisogno di imparare qualcosa di nuovo ogni tanto e si accontentano dei risultati calcistici settimanali otteniamo una buona fetta di popolazione.
Anche i quotidiani e i TG sembrano seguire questa filosofia, i quotidiani più importanti qualche volta approfondiscono qualche tema o seguono alcune tematiche in modo importante ma sono esempi sempre più rari. I giornali gratuiti ogni mattina compaiono un po' dappertutto col solo scopo di fornirci una vagonata di nuove notizie o aggiornamenti che ci restano in mente giusto il tempo del viaggio in metropolitana, i TG ci propongono stranezze ed eventi lontani, ci fanno sembrare importantissimo qualcosa che non cambierà minimamente la nostra vita, e sorvolo sulla politica dei partiti che oggi è fatta solo di teatrini e parole per creare scandali e sensazionalismi.
Ma forse anche chi guarda i TG e legge i giornali è ormai catturato in un giro d'informazione che offusca i pensieri. Rimangono gli internauti, quelli che le notizie se le vanno a cercare, le selezionano, e poi se le scambiano su forum specializzati. Ci sono forum su qualunque argomento, anche questo su cui ora sto scrivendo è giust'appunto un forum, ma è davvero tanto diverso dai quiz tv, dai TG, dai giornali che ho citato prima?
C'è una volontà di partecipazione concreta e finalizzata al raggiungimento di un risultato o piuttosto è solo un dispensatore di novità territoriali, curiosità, opinioni, che ha il solo scopo di farci sentire informati e attivi sui problemi cittadini?
Non è forse anche questo un dispensatore di novità quotidiane da assumere come una droga che dia dipendenza?
Forse è proprio tutta la società che oggi è strutturata così: se considero tutti i progetti aperti dal comune e dalla provincia, gli innumerevoli campi di intervento, i proclami dei faremo, stiamo per fare, avremmo voluto fare, ecc...
Non sarebbe più sensato individuare un problema e uno soltanto, magari tra i più gravi e sentiti, e dedicarsi a quello?
Studiarlo per bene, metterci il massimo delle risorse, seguire un percorso continuo fatto anche di sperimentazioni e di errori, ma giungere alla fine a una reale e duratura soluzione, che non sia sconfessata da un cambio di colore di chi governa perchè non è una soluzione di comodo ma è la soluzione migliore?
Mi incuriosirebbe sapere quanti degli argomenti trattati in questo forum hanno raggiunto una soluzione soddisfacente. Forse sono anche molte, ma non sono quelle a cui ho partecipato purtroppo.
Temo che questa società non permetta più di fermarsi ad approfondire una questione, raccogliere con pazienza tante piccole risorse per trasformarle in una forza importante. Non c'è più il tempo materiale per applicare la democrazia.  

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Inserito da il Inserito da Raffaele Calabretta il Dom, 19/07/2009 - 10:44

Grazie ad Alfonso Marzocchi, che ha firmato come 1004mo cittadino la petizione on line delle doparie http://www.petitiononline.com/mod_perl/signed.cgi?doparie&1, sono venuto a conoscenza della vostra importante iniziativa. Se siete interessati, leggete il mio profilo, e capirete che cosa sono le doparie e se e come possono esservi utili. Maggiori info al riguardo su http://laral.istc.cnr.it/rcalabretta/pensatoio/doparie_cosa_sono.html. Tutti gli aggiornamenti sulle notizie nazionali e locali, li trovate su Facebbok, http://www.facebook.com/doparie?ref=name. Le doparie sono gia' entrate nella mozione Marino&Civati, Franceschini e stiamo lavorando in queste ore perche' entri in quella Bersani. ci trovate in queste giorni alla festa del PD a Caracalla a Roma. Contattatemi pure per maggiori info e per chiarimenti. Nelle prossime ore notizia clamorosa per la democrazia (bella). grazie per questo spazio e complimenti per quello che fate. Doparie Dopoleprimarie

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Inserito da il Inserito da Massimo De Rigo il Mar, 26/05/2009 - 10:11

La nostra famiglia, da quando eravamo bambini, aveva la tradizione, che prosegue tutt'ora,

di rendere omaggio alla cripta di Sant'Ambrogio nel giorno a Lui dedicato e ognuno di noi formulava un pensiero di amore per la Sua, la nostra cara Milano.

Milano ha avuto, nel corso della sua storia quasi trimillenaria, momenti di altissima grandezza.

Quando l’impero romano giunse al  massimo della sua espansione, Diocleziano non solo divise in due l’Impero per meglio controllarlo, ma, nel terzo secolo d.C., nominò Milano capitale dell’Impero Romano d’Occidente, affidandolo al collega, l’imperatore Massimiano.

Nell'epoca comunale era il suo stesso nome a garantirle la centralita' europea: gli autori medievali, che si divertono a giocare con le etimologie, sottolineavano la posizione mediana di Milano nella pianura del Po, circondata da due fiumi, il Ticino e l’Adda.

Milano metropoli di prima grandezza nel Sacro Romano Impero, al punto di costringere l'imperatore a scendere ben sei volte per domarne la voglia di autonomia: fu Dante Alighieri a definire l’imperatore Federico I von Hohenstaufen, il Buon Barbarossa, per aver perdonato i Milanesi mille volte, risparmiando loro ogni rappresaglia, anche di fronte alla loro tracotanza di radere a suolo altri comuni “liberamente fedeli all’imperatori”.

Equilibrio e simmetria dominavano la situazione della capitale lombarda, situazione atipica dal momento che Milano è priva sia di un accesso al mare sia di un corso d’acqua naturale che ne strutturi lo sviluppo. Eppure, nel XV secolo, la città dei Visconti si trova al centro di una delle più potenti reti navigabili d’Europa e controlla – attraverso il dominio delle acque – l’economia regionale nel suo insieme. La città deve tutto ciò a tre secoli di sforzi: in questo periodo, il potere comunale, ma anche le iniziative dei privati, hanno scavato canali, deviato il corso dei fiumi, collegato le linee d’acqua, integrato una vasta rete idrografica. La circolazione regolare ed equa delle risorse idriche era, come afferma con forza Bonvesin de la Riva, la manifestazione più evidente del buongoverno.

Milano sempre in auge nei secoli, in epoca asburgica addirittura esempio di tecnologia agricola.

Milano ora in oggettiva decadenza, anzi in crollo verticale.

Eppure si era rialzata dalle devastazioni della guerra e dai bombardamenti 'alleati' che in nessun altro luogo italiano si erano accaniti con tanta violenza...

Contro l'autodistruzione c'e' ben poco da fare e il male oscuro di Milano, a mio avviso, nasce dalla rottura dell'antico legame con la sua gente.

Anche i cittadini che 'ci credevano' pensano di gettare il proprio tempo: una risorsa importante gettata nella spazzatura da giochetti politici e muri di gomma.

Della "res-pubblica" dovremmo occuparcene tutti, a parole...

La delega democratica della rappresentanza non è delega totale ed assoluta. Implica necessariamente da una parte (quella del "delegante") il controllo e dall'altra (quella del delegato) il contatto e la verifica.

Non c'è altro modo per evitare che chi detiene il "potere" non lo usi per scopi diversi da quelli per cui lo abbiamo delegato e possa trasformarsi inevitabilmente in uno squallido personaggio di potere personale: "uno della Casta privilegiata".

Tempo fa in un'assemblea, ricordai come, quasi mille anni fa, i nostri predecessori inventarono un meccanismo democratico quasi perfetto per dare impulso al Comune, esempio di vera democrazia con la suddivisione in sei piccole repubbliche, le Porte, che partivano a spicchi dal centrocitta' (il Broletto) per estendersi nel contado: sei territori autonomi con lo stendardo crociato e sei bandiere, gestiti da due Capitani del popolo che si controllavano a vicenda e che avevano un mandato breve e non rinnovabile.

Il libero Comune era riuscito ad estendere la sua influenza su gran parte della Lombardia e vi era stato un imponente aumento della popolazione e dell'economia. Il popolo veniva continuamente coinvolto nella gestione del potere con assemblee pubbliche nelle contrade, nelle pievi e nelle parrocchie.

Oggi, nel terzo millennio, con alle spalle secoli di storia e di giganti sulle cui spalle dovremmo vivere di esperienza consolidata, per contro assistiamo impotenti ad un'inarrestabile oligarchia di potenti: un' inflazione della privilegiata "Casta" politica, dal Parlamento ai Consigli di Zona, con un aumento esponenziale della burocrazia e contemporanea emarginazione dei cittadini dalla res-pubblica.

Messaggi di questo genere, da parte di un cittadino attivo e partecipe, dovrebbero servire da elettroshock per la classe politico-amministrativa di Milano:

http://www.partecipami.it/?q=node/3003/10566&single=1

di Mario Maggi

nella discussione

"il cemento incombe sul Parco delle Cave"

http://www.partecipami.it/?q=node/3003

in corso nella

"Linea Diretta con il Consiglio di Zona 7"

http://www.partecipami.it/consigliozona7

Oltre alle belle parole del cardinale Tettamanzi

Un saluto cordiale!

Massimo de Rigo

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Inserito da il Inserito da Enrica Noseda il Mar, 12/05/2009 - 06:14

Poichè la mafia si sconfigge parlandone vi prego di aderire numerosissimi e informare tramite i vostri canali di questa iniziativa

Cari amici,

domenica prossima 17 maggio ha il via, con un aperitivo a cui siete tutti invitati, una "Settimana contro le mafie a Milano", rassegna di eventi (reading, lezioni pubbliche, convegni, cineforum e altro) promossa da alcune associazioni cittadini unite nella lotta contro le mafie. Nei sette giorni successivi ci saranno appuntamenti, per esempio, con personalità come Nando Dalla Chiesa e Salvatore Borsellino, incontri con giornalisti come Beppe Cremagnani e Antonella Mascali, momenti di teatro con artisti come Giulio Cavalli e Daniele Biacchessi. Per conoscere a fondo il programma, vi segnalo allora il sito ufficiale della "Settimana", che si trova all'indirizzo http://www.settimanacontrolemafie-milano.org. Una volta lì, cliccate su "17/23 maggio 09" e scoprite gli appuntamenti che più vi interessano. La "Settimana" è anche su Facebook (http://www.facebook.com/pages/Settimana-contro-le-mafie-a-Milano/77858613370).

Grazie, a presto.

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Inserito da il Inserito da Alberto Capozzi il Mer, 22/04/2009 - 10:17

Oggi ho letto con sorpresa che la Regione ha vietato il consumo di bevande e cibi in strada.
Ho un po' di domande...
1- Cosa è saltato in mente al Sig. Formigoni e alla Lega?
2- Niente più gelato, bottiglietta d'acqua, coca cola, panino in un parco o in strada?
3- Ma state scherzando?
Ci rendiamo conto come siamo caduti in basso per colpa di quei maleducati che buttano le cose per terra? Però poi se un vigile ti fa la multa perchè mangi in strada e c'è una macchina parcheggiata in seconda fila?
In Regione hanno oltrepassato ogni limite! Spero che sia una bufala di brutto gusto!!!
Carissimo nostro Sig. Formigoni. I nostri politici hanno le radici sulle poltrone, ma visto che ora c'è una serie di situazioni stravaganti e per i fondelli sono stufo di farmi prendere, vi ho scelto per governare, non per fare i fatti vostri mangiandoci i soldi. COME VI HO "ASSUNTO", COSI' VI "LICENZIO"! E non ditemi che è impossibile...sarà impossibile in Italia come al solito, ma negli altri paesi sono più intelligenti. La gente non si lascia prendere per i fondelli come noi!

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